Scarica riassunto Gesù spiegato a tutti e più Appunti in PDF di Teologia solo su Docsity! Gesù spiegato a tutti STORIA: Gesù esiste davvero come personaggio storico? L’esistenza di Gesù è spesso stata messa in discussione e accade ancora oggi che la si metta in dubbio. Nel secolo XIX la scuola mitica ha sviluppato una serie di argomenti per confermare che Gesù in realtà non sia stato altro che invenzione Ad esempio il fatto che spesso la resurrezione di Gesù sia ricondotta all’immagine della fenice che rinasce dalle proprie ceneri, proverebbe che si è nell’universo del meraviglioso e non in quello della storia. Alcuni pensano che la storia di Gesù sia tutta invenzione e abbia a che fare con il mito. Con il tempo si è affermata la scuola critica che so è preoccupata di dimostrare e accertare la reale esistenza storica di Gesù. Viene automatico chiedersi se il Gesù di cui parliamo e di cui è stata accertata esistenza sia quello che viene chiamato Gesù cristo. Gesù -> destino umano proprio di un uomo tra gli uomini Cristo -> = messia (il primo in greco, il secondo in ebraico hanno lo stesso significato) Quali sono le attestazioni indubitabili della sua esistenza? Le principali fonti sono archeologiche ed in particolare fonti scritte, inoltre si ritiene di aver identificato il pretorio dove egli fu condannato e tracciato del percorso verso il luogo della sua crocifissione lungo le strade principali della città. Altre prove ancora più convincenti possono essere le menzioni di Gesù cristo negli scritti di testimoni totalmente estranei ai suoi seguaci diretti e quindi non cristiani che non avevano alcun interesse nel diffondere questa credenza. Ma cosa sappiamo di certo della sua vita? Le uniche fonti certe sono i vangeli, ma essi sono lontani dall’essere una biografia di Gesù, certamente coprono il percorso dalla sua nascita fino alla sua morte e ci riferiscono le sue parole e azioni, però i vangeli non collimano in tutti i punti tra di loro e inoltre fanno continuamente intervenire attori, istanze e potenze che fuoriescono dal quadro abituale di una vita umana (dio padre, lo spirito santo, satana, demoni ecc) L’esegesi, ovvero la lettura scientifica della bibbia, significa “far uscire” in riferimento a tirare fuori il senso espresso dalla bibbia stessa. Fino ad un certo momento storico, a causa di mancanza di mezzi per trattare i testi biblici storicamente e in quanto l’esegesi non era applicata a questo tipo di scritti, non si potè dividere gli elementi storici e reali dagli elementi dottrinali e quindi si trattava di dare o rifiutare totalmente la propria adesione. Le cose iniziarono a cambiare nel XIX secolo quando si utilizzarono i metodi scientifici e critici della scienza storica. Diverse personalità importanti si espressero al riguardo: - Albert Schweizer -> organista, medico e teologo, afferma che ogni ricercatore finiva con presentare un Gesù compreso attraverso le proprie concezioni della società e dell’esistenza umana: si veniva a conoscere di più sull’esegeta che su Gesù stesso - Bultmann -> definitivamente impossibile portare alla luce un Gesù storico completamente svincolato dalle interpretazioni - Käsemann -> propone criteri di discernimento storico effettivamente fondato: - Criterio di attestazione molteplice -> menzione di parole o azioni di Gesù da parte di testimoni indipendenti depone a favore dell’autenticità - Criterio di differenza -> quando un passo evangelico attribuisce a Gesù un detto o un fatto che non corrispondono a cio che si conosce per altre vie del suo ambiente o della situazione delle comunità cristiane, non si puo ragionevolmente che attribuirli a lui - Criterio di coerenza -> si sarà autorizzati a tenere plausibili parole e azioni che sembrano integrarsi con i risultati acquisiti applicando i primi due criteri Grazie a questa metodologia si è arrivati ad ottenere una rappresentazione abbastanza affidabile del Gesù della storia aldilà della certezza della sua esistenza storica. Cosa si puo dire riguardo allo svolgersi della sua vita? La sua nascita risale tra il 4 e il 6 avanti cristo, come luogo di nascita alcuni affermano Nazaret altri Betlemme. Figlio di Maria, sposata con Giuseppe. La sua lingua era aramaico ma anche ebraico e greco. Verso l’anno 27-28 lascia Nazaret e va a farsi battezzare da Giovanni sulle rive del Giordano, da questo momento inizia un’attività di predicatore itinerante attraverso la galilea, cercando di diffondere la venuta del regno di dio e allo stesso tempo benedicendo e curando i malati (azioni ritenute miracolose). Inizia dunque ad attirare attenzione sia in senso positivo (gruppo di discepoli nei quali si distingueranno i 12 apostoli) sia in senso negativo -> gruppi socio-religiosi, fino alla presa decisione di sbarazzarsi di lui al termine di un processo. La sentenza di condanna è pronunciata da Ponzio Pilato, infine sarà messo in croce alle porte di Gerusalemme nell’abbandono totale dei suoi amici che aveva riunito due giorni prima (ultima cena). Gesù era ebreo, però esistevano diversi gruppi e movimenti religiosi al tempo: - farisei -> preoccupazione di rispettare tutte le prescrizioni della legge di Mosé. - Esseni -> ancora più scrupolosi per quanto riguarda la purità rituale, volevano rimanere estranei ad ogni forma di compromesso con il mondo - Sadducei -> notabili vicini al tempio di Gerusalemme e alla sua classe sacerdotale, conservatori - Zeloti e sicari -> preoccupazione politica e militare di far cessare l’occupazione romana - Terapeuti -> caratterizzati da esperienza spirituale e ascetica. Gesù apparteneva ad uno di questi movimenti? Gesù appare nettamente più vicino agli scribi, gli specialisti dei documenti amministrativi. Inoltre egli si è avvicinato al movimento battista, nel momento in cui sulle rive del giordano un certo Giovanni battista costituiva un modello per i suoi seguaci. L’immersione simbolica nelle acque, segnava la decisione di cambiare vita e di rinascere per disporsi all’imminente venuta degli “ultimi tempi”. Dopo il suo battesimo Gesù si ritira nel deserto e si lancia in una predicazione che lo colloca molto chiaramente in una linea generale del movimento battista. Esistevano molti predicatori come Gesù alla sua epoca in palestina? Il nazareno aveva a prima vista l’aspetto del predicatore. Non solo giovanni battista ma anche altri “profeti” attorno a lui si erano messi a prendere di nuovo la parola in nome di Dio, questa formula esprimeva l’idea che dio aveva deciso di ristabilire la comunicazione tra lui e il mondo. Il fatto che Gesù sia andato a farsi battezzare da giovanni, il quale si era proprio inserito in questo ampio movimento, significava per lui l’intenzione di collocare la propria attività in questo stesso quadro a fianco di altri pretendenti alla predicazione. Cio comportava pero la necessità per lui di posizionarsi in rapporto ad essi, e quindi di distinguersi. Gesù stesso, come raccontato nel vangelo fare denuncia di numerosi “falsi profeti”. Perchè e come è morto gesù? Questa morte è stata spesso e a lungo imputata agli ebrei stessi, al punto che fino ad un periodo recente sono stati classificati come popolo deicida. Ci sono almeno tre motivi che obbligano ad opporre a cio una negazione: - non si tratta di accusare tutto un popolo - Bisogna non perdere di vista che tutto cio che concerne insieme delle opinioni e degli atteggiamenti riguardo a Gesù ha a che fare con dei giudei, poiché è evidente che in quel momento non c’erano ancora cristiani staccati dal giudaismo - Occorre riconoscere la parte di responsabilità di Gesù stesso nella sua condanna Si è sicuri che Gesù sia morto su una croce? Come Gesù è morto si può dire che poiché la sua condanna fu romana, lo fu anche la sua esecuzione: invece di procedere con la lapidazione come si sarebbe fatto nella tradizione ebraica, si decise secondo l’usanza romana, la crocifissione. All’inizio era riservata ai colpevoli di alto tradimento contro lo stato, successivamente, venne applicata a tutti i tipi di devianti. Il condannato portava lui stesso il patibulum, una trave orizzontale che veniva in seguito fissata Quale tipo di relazione stabiliva Gesù con le persone che incontrava? Gesù stabiliva una comunicazione ricca e profonda con le persone che incontrava Come Gesù ha guardato alla morte? Egli se lo aspettava, poiché dopo un’iniziale successo tra le folle, queste iniziarono a guardarlo con avversità e gli voltarono le spalle, quindi Gesù aveva piena coscienza di cio che inevitabilmente gli sarebbe accaduto. E quale fu la fine di gesu? Il punto culminante dell’angoscia che doveva afrontare al termine della sua vita, lo si raggiunge con il grido “dio mio, dio mio, perchè mi hai abbandonato?” Tuttavia Gesù non crolla neppure si ribella, egli sa trovare ancora la forza di rivolgersi, nel modo di una preghiera a colui a cui si è sempre e totalmente affidato. IDENTITÀ: gesu non è scappato dal destino della morte, si tratta indubbiamente di un saggio, possiamo dunque paragonarlo a socrate come personalità e sopratutto per la sua credenza verso la morte? Da una parte l’insegnamento di socrate lascia trasparire una preoccupazione importante per il governo politico della città, preoccupazione che non si incontra affatto in gesu. D’altra parte, nel filosofo ateniese non si incontra una menzione riguardo all’esistenza di un dio padre e alla speranza di una salvezza per gli esseri umani. E quindi Gesu chi era? Gesu stesso chiede ai suoi discepoli “ ma quindi la gente chi dice che io sia?” La risposta è “Giovanni il battista, altri dicono Elia e altri uno dei profeti” ed è chiaro che chiunque si interroghi sulla sua identità cerchi la risposta nel profetismo. I discepoli di Emmaus affermano “questi è il profeta gesu da Nazaret di galilea”. Ma se egli è profeta allora in cosa si distingue dagli altri? Il termine profeta sembra troppo generale per identificare la persona di gesu, il quale ha preso le distanze da tutti i titoli che gli sono stati attribuiti, si ha l’impressione che gesu si tiri costantemente indietro, un esempio concreto “sei tu il cristo, il figlio del benedetto?” La risposta di gesu nel vangelo di matteo è “ tu l’hai detto”. Forse l’intenzione di gesu era quella di mantenere il mistero riguardo alla propria identità cosi da suggerire che doveva essere l’interlocutore ad impegnarsi nel trovare una risposta. In più situazioni ha accettato di attribuirsi il titolo di “figlio dell’uomo” ma questo titolo probabilmente si tratta di un semitismo, ovvero un’espressione comune dell’epoca per indicare “essere umano”, dall’altra parte questo titolo appare nella tradizione biblica in riferimento al giudice degli ultimi tempi: da qui da un lato l’appartenenza umana, dall’altro detenzione di un potere i giudice trascendente. I titoli maggiormente attribuiti a gesu sono stati tre: - cristo -> = messia, perchè cristo è la traduzione greca del termine ebraico messia - Figlio di dio -> termine molto generale attribuibile anche agli angeli o ai re ( a differenza di figlio dell’uomo che è attribuibile solo a gesu) - Signore -> equivalente al nostro signor x I discepoli hanno fermamente creduto che gesu fosse resuscitato cioè che aveva definitivamente attraversato la morte, e questo è il motivo per cui i discepoli hanno deciso di attribuirgli tutti i termini sopra indicati. I discepoli spiegano di aver creduto nella resurrezione grazie agli episodi che essi definiscono “apparizioni” di gesu durante la sua morte. Dunque la resurrezione è stata determinante nel comprendere l’identità di Gesù? Certamente la comprensione cristiana di Gesù è legata alla fede nella sua risurrezione dai morti. Proprio perche lo si è creduto ed effettivamente professato si è arrivati a riconoscerlo pienamente abitato da una coscienza vitale che non poteva che venire dal creatore e signore della vita, dio. Solo cosi si è potuta confessare la piena appartenenza di Gesù a dio stesso. Quindi per i cristiani Gesù è allo stesso tempo uomo e dio? Si e cio che si sta dicendo mostra perchè i cristiani sono stati guidati a riconoscere Gesù come vero dio e vero uomo. Si è giunti a confessare che il dio che si è rivelato in Gesù non è solamente dio ma un solo e medesimo dio allo stesso tempo in quanto padre, figlio e spirito santo. Sull’uomo i cristiani hanno compreso che se in Gesù si è rivelato dio stesso cio non può essere ne senza intenzioni da parte sua ne senza conseguenze per l’umanità. E allora a quale fine egli è venuto? La risposta è esplicitamente formulata dal credo che i cristiani professano “ dio si è fatto uomo per noi uomini e per la nostra salvezza”. Salvezza nel senso che ciò che era perduto si ritrova, cio che era votato alla morte rinasce e rivive. La salvezza come? In Gesù ha vinto la morte sul suo proprio terreno ed è stata decretata la possibilità del perdono per ogni colpa ed ogni peccato “è apparsa definitivamente infatti la grazia di dio”. Salvezza per chi? Portata da Gesù e offerta a tutta l’umanità, l’unica condizione è che ogni persona si renda liberamente disponibile e accogliente nei suoi confronti. Dio non puo essere sia potente che onnipotente, ma nel suo caso la potenza non è quella che intendiamo noi, quella politica, che porta al denaro, la sua potenza è l’ordine dell’amore, generoso e disponibile ed è proprio per questo che dio è sia potente che onnipotente. Il senso della croce Il senso della croce non è quello del castigo penoso inflitto dalla capacita di rifiuto e dalla volontà di condanna degli uomini, bensì una potenza misteriosa capace in definitiva di fermarsi vittoriosamente contro coloro che avevano preteso di dominare tutto. La croce è importante al punto che i cristiani hanno ritenuto che il segno della croce fosse il loro emblema distintivo. Il frutto della venuta di Gesù è chiamato a riunirsi in assemblea, ed è proprio così che i cristiani formano assemblea: - rispondendo con la loro conversione autentica alla notizia del vangelo di Gesù figlio di dio salvatore - Partecipando alla celebrazione dei sacramenti mediante i quali ci si integra nella comunità di credenti - Sforzandosi di promuovere e sostenere la comunicazione e il raduno dei credenti e celebranti la fede cristiana. Come distinguere la chiesa di Gesù se essa è il corpo di cristo? Lo statuto della chiesa è totalmente diverso da quello di Gesù e dunque anche il cristianesimo inteso come insieme di civiltà e istituzioni connesse a Gesù cristo, non ha niente di divino. La chiesa stessa è puramente umana mentre in Gesù cristo questa dimensione fa parte della dimensione propriamente divina del suo essere. A quale titolo e in quale modo alcuni sono legittimati a parlare, agire in nome suo e rappresentarlo? La lettera agli ebrei presenta Gesù come l’unico mediatore tra dio e gli uomini e siamo da essa invitati a comprendere che solo lui nell’umanità è allo stesso tempo dio e uomo ma ci viene anche insegnato che la salvezza che egli è venuto a portare è offerta a tutti gli uomini. Nulla e nessuno però può in questa chiesa fare concorrenza al ruolo di Gesù cristo o sostituirsi a lui. Il papa non è il successore di Gesù ma di Pietro il quale non era un altro Gesù ma l’inviato di Gesù. Dunque i ministri della chiesa non devono insegnare le loro idee personali ne una verità o un punto di vista che essi stessi abbiano costruito, bensì devono insegnare il vangelo di Gesù cristo, essi sono soltanto al servizio della comunicazione. Si possono distinguere delle tappe nella posterità di Gesù? Conviene distinguere quella che si chiama “ generazione apostolica”, ovvero solo coloro che hanno frequentato Gesù nei giorni della sua carne e hanno visto la sua resurrezione possono fornirne una testimonianza diretta. Le testimonianze sono state comunque molto precise fino a due generazioni dopo quella apostolica in quanto coloro che si richiamavano a lui hanno potuto contare sulle persone che li hanno preceduti e che hanno avuto esperienza diretta di gesu, interrogandoli. La raffigurazione di Gesù nei secoli I primissimi secoli cristiani non hanno raffigurato Gesù in immagini scolpite o dipinte. Era senza dubbio una conseguenza della tradizione ebraica il fatto di non dare a dio un’immagine scolpita che lo avrebbe ridotto al rango di un idolo. Per vedere apparire la figura di gesu, si è dovuto attendere fino al III secolo, all’inizio erano piuttosto discrete, con il passare del tempo le produzioni accelerarono quando a partire dal IV secolo si sviluppò nell’ambito dell’architettura. Qual è il modo migliore che abbiamo a disposizione per accedere a Gesù e alla relazione con lui? Ovviamente, i sacramenti della chiesa, i cristiani non credono che dio abbia pensato di farli accedere a duna vita immortale, ma professano che attraverso la fede e il battesimo che li immergono nella morte e resurrezione di cristo, possano diventare figli di dio e anche essi possono rivolgersi a lui ed avere fiducia lui come in un padre. Le altre religioni: Tra le religioni del mondo che professano una rivelazione di dio attraverso un profeta è specifico del cristianesimo annunciare che queso mediatore rivela dio essendo egli stesso dio. Dio incarnato, precisano i cristiani, e dio-figlio di dio. Cosa rappresenta l’ultima affermazione della fede cristiana, quella che parla di un “ritorno del cristo”? In questo caso si deve inevitabilmente rinviare alle parole di Gesù nei vangeli: “il regno di dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà << eccolo qui >> perchè il regno di dio è in mezzo a voi”. È cosa evidente e si fece fatica, almeno nelle prime due o tre generazioni cristiane, a comprendere il modo in cui, con e in Gesù, dio avesse potuto esaudire la speranza che aveva suscitato nel suo popolo. Occorreva comprendere che, se egli era proprio venuto in Gesu, era effettivamente per portare a breve i suoi con lui nella vita eterna? Oppure per essere ormai <<con loro fino alla fine del mondo>> quando essa avverrà? Nell’attesa di cio i cristiani compresero che era necessario non solo organizzarsi per vivere nel frattempo, ma decidersi a vivere in modo tale da poter effettivamente essere trovati tra i beneficiari della salvezza quando si sarebbe per loro compiuta. I cristiani pensano dunque che il ritorno di cristo avrà luogo alla fine della storia? Nel nuovo testamento ci viene precisato che questa “nuova venuta”, avverranno questa volta al termine della storia, della quale segneranno effettivamente la fine e in seguito ci viene detto che essi si presenteranno ne più ne meno come il giudiziose della storia, di tutta la storia dell’umanità. In breve, si tratta proprio del giudizio finale, il che ci riporta al credo cristiano: <<egli ritornerà nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine>>. Questo giudizio, non ha un unico criterio, cio che importa è come ti sei comportato di fronte a colui che aveva bisogno di riconoscimento e di amore, e soprattutto di fronte al piccolo, al debole, al povero, al malato… questo giudizio è esercitato da un giudice che non è ne un potere istituzionale, ne un aguzzino, ma ci tiene a far sapere che era lui stesso colui che è stato messo alla porta o maltrattato quando si aveva a che fare con il piccolo, il povero, il malato, ecc… perche essi erano i suoi fratelli. Quando arriverà il tempo del giudizio, cio che verrà giudicato sarà cio che si sarà fatto al più piccolo dei suoi fratelli. Cio che conta nella vita, quando si sceglie di comprenderla alla luce di Gesù, è di privilegiare l’amore e il servizio dei propri fratelli in umanità a cominciare dai più sprovveduti. Nell’apocalisse la parola di dio verrà intesa da uomini di ogni tribu, lingua, popolo e nazione, perchè questo è cio che abbiamo compreso da dio, egli vuole che tutti siano salvati, e ama anche i cattivi.