Scarica Riassunto in capitoli di Il sistema periodico di Primo Levi e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Levi, Il Sistema Periodico Idrogeno (p. 20 -28) Scelta del titolo: Idrogeno presente nel racconto, non che l’elemento che fa sbagliare l’esperimento a Levi ed Enrico. Trama ed elementi importanti: Levi ed Enrico avevano 16 anni e Levi era affascinato da Enrico. Levi, in un giorno di gennaio, riceve una chiamata da Enrico che con un eufemismo lo avvisa che il fratello gli ha lasciato le chiavi del suo laboratorio. I due si avvicinano verso il laboratorio con un senso di imbarazzo1 nel “non essere pratico nel fare le cose’’ (esempio del Vetro che i 2 pensano che sia solo una sostanza delicata). Il loro obbiettivo era di provare con le loro mani gli esperimenti che venivano spiegati nel loro testo di chimica (Sestini e Funaro) in modo disinvolto. 1. Il primo loro avversario fu il vetro, che per sbaglio lo soffiarono troppo fino a farlo scoppiare e disperdersi per terra. 2. Successivamente provano l’esperimento esilarante dell’ossidulo d’azoto che finì anche questo male. Una nebbia irrespirabile si forma nel laboratorio. 3. Inoltre, decisero di provare l’elettrolisi dell’acqua che inizialmente stava andando bene anche durante la notte (Enrico però continuava a dubitare2 sull’ esperimento con critiche che Levi non accettava), ma finì con un’esplosione “secca e rabbiosa” che fece spaventare e meditare Levi. 1 2 Personaggi: Enrico: non era attivo, andava male a scuola (ma studiava con pazienza anche cose che non gli piacevano) ma aveva un coraggio tranquillo, non era volgare, non mentiva mai e non si vantava delle sue capacità sportive. Era molto sicuro delle sue azioni. Poca fantasia. Voleva fare il saltatore, volle avere una donna e volle avere il denaro. È dubbioso durante l’esperimento finale, anche se viene tranquillizzato da Levi. Fratello Enrico: Misterioso personaggio che non parlava mai, studente in chimica e aveva messo un laboratorio in fondo ad un cortile con una forma particolare, che si distanzia dal resto di Torino. Luoghi: Il laboratorio del fratello di Enrico poco curato e povero con polvere e ragnatele e molto freddo. Il solo avvicinarsi a questo laboratorio provocava per i 2 un senso di 1imbarazzo della manualità. Luogo dove avvengono tutte le azioni principali di questo racconto. Ferro (p. 39-53) Uno dei più famosi racconti del S.P. con una grande incentrazione chimica dell’elemento nella parte iniziale. Scelta del titolo: Il ferro è presente nel testo e ci viene presentato dopo la prima parte introduttiva. Sandro era parte del Comando Militare Piemontese nel Partito d’ Azione. Nel 1944 Sandro viene catturato dai fascisti ma non si arrese e tentò la fuga dalla Casa Littoria. Fu ucciso con una scarica di mitra alla nuca da un bambino di 15 anni che la repubblica di Salò aveva arruolato nei riformatori. Il corpo fu lasciato in mezzo alla strada a lungo perché è i fascisti ne avevano vietato la sepoltura. Levi finisce con una frase che riporto qui: ‘’Non era uomo da raccontare né da fargli monumenti, lui che dei monumenti rideva: stava tutto nelle azioni, e, finite quelle, di lui non resta nulla; nulla se non parole, appunto’’. La fine ha un pensiero profondo sulla materia e su ciò che resta realmente. Luoghi; Il luogo principale della novella è L’ Istituto Chimico, dove solo una trentina dei compagni di Levi avevano superato lo sbarramento ed erano stati ammessi al laboratorio di Analisi Qualitativa del II anno. Levi non viene avvisato molto sulle cose pericolose del laboratorio (tra cui le esplosioni) e questo è un “metodo della selezione naturale’’ per eleggere gli studenti più portati La montagna è ‘’l’habitat naturale’’ di Sandro. Ci va molto spesso (a volte tutte le domeniche, e tutte le stagioni). La conosce così bene che spera che la guida alpina3 (che si porta dietro solo per coglierla in difetto) sbagli e rivendicare così la sua conoscenza del territorio. La montagna lo rende felice e crea per Levi una comunione tra cielo e terra. È paragonata all’ ‘’altrove’’. Bivacco Martinotti è il rifugio alpino (con capienza di quattro persone o poco più) dove spesso andava Sandro. Personaggi; o Professor D. (Ignazio De Paolini) escetico e distratto ma preciso. Mantiene una neutralità quando gli viene chiesto un aiuto per delle prove chimiche (esempio delle poverine mescolate) perché chi si pronuncia può sbagliare, e un professore non deve sbagliare. Sandro è il compagno di Levi che dice ‘’Vi annuncio una grande gioia. Abbiamo ferro’’. Era nato sulla Serra d’ Ivrea e d’estate faceva il pastore (ma con felicità e amore della terra). Era isolato, statura media, magro e muscoloso. Si vestiva con calzoni di velluto alla (tipico vestito da ‘’bambino-ragazzo’’). Possedeva grandi mani callose, profilo oscuro e scabro. La fronte era bassa, sotto la linea dei capelli. La sua camminata era a modo di contadino (passo lungo e lento). Era bravo nella mimica e si immedesimava spesso negli animali di cui parlava. Però parlava poco e ‘’andava subito al nocciolo’’. Non amava gli orologi e gli orari. Solo dopo le reggi raziali Levi incomincia ad avere dei rapporti maggiori di amicizia con Sandro. S’era generoso, tenace e coraggioso e viene paragonato ai gatti (si convive per decenni ma niente trapela della loro sacra pelle). Qui scopre che suo padre era morto quando Sandro era bambino, e la famiglia decise di mandare S a scuola per portare del denaro a casa (Sandro accettò senza essere troppo entusiasta) La famiglia era antifascista (dato dalle note del testo). Spesso la domenica era sugli scii. Il cane di Sandro ha un ruolo minore ma tiene compagnia Sandro durante l’inverno. Era un bastardetto giallo dall’ aspetto umiliato: aveva avuto da piccolo un incidente con una gatta (episodio dell’attacco dalla parte della gatta, madre dei cuccioli, contro il cane) Sandro costruisce per il cane una pezza con la quale l’animale si sfoga pensando che sia un gatto rivendicando così il suo onore canino. Il fratello di Sandro con pochi riferimenti. Ha scoperto lo Sbarua (località montana). Sandro non faceva mai vedere il fratello a Levi ma ha solo accenni sparsi. Il locandiere con piccolissimi accenni. Da lui comprarono la carne dell’orso dopo la nottata. La carne del locandiere rappresenta la forza e la libertà (per questo Levi rimpiange di averne mangiata poca). Potassio (p. 54-68) Componente storica: Nel 1941 in Europa sembra che la Germania abbia già vinto, gli inglesi resistono ai bombardamenti e “I fratelli Opphenheim” un libro di Feuchtwanger era già stato letto da molti, inoltre L. dice che avevano anche letto un “Libro Bianco” (Persecution of the Jews) che in realtà era stato pubblicato nel 1943; questi libri erano bastati per far capire alla gente cosa stesse succedendo agli ebrei. In quel periodo non si era ancora “fatta strada l’idea che resistere al fascismo si doveva e si poteva”. C’era una resistenza solamente passiva. Componente autobiografica: Levi, la sua famiglia e i suoi amici non potevano andarsene dall’Italia perché non avevano né i soldi né una capacità di iniziativa, ma lui si sentiva al sicuro nella sua patria (il Piemonte). Componente scientifica: Levi doveva preparare “una serie di liquidi complessi, e controllare se obbedivano all’equazione di Onsager”. Levi nel racconto doveva purificare il benzene. La Germania, definita dal protagonista “Thiuda” ed è il luogo dove i Rodmund scavavano il piombo. Le montagne dove passa il protagonista in cerca di ferro. La barca con cui arriva all’isola e dove resta per qualche giorno. Icnusa (la Sardegna): dove si trova il paese dei metalli ovvero la meta del protagonista. Personaggi: Rodmund è il protagonista in cerca di piombo che parte dalla Germania per arrivare in Sardegna. Borvio è un popolano con cui Rodmund lavora il vetro creando gli specchio tramite l’uso del piombo. La moglie è giovane e larga di fianchi, è stata scelta da Rodmund perché nasca un nuovo Rodmund nel nuovo paese. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Piombo è il titolo del racconto perché è ciò che il protagonista cerca per poter guadagnare. Trama: In Germania la vena di piombo è stata consumata interamente così gli avi di Rodmund dovettero cambiare mestiere. Il protagonista vuole tornare a vendere il piombo così lascia il suo villaggio e si dirige verso l’Italia dove sono ignari degli specchi, così Rodmund con un vetraio (Borvio) inizia a produrre e vendere gli specchi. Senti molte voci dai marinai che passano da lui per comprare gli specchi tra cui “Il paese dei metalli” di cui si diceva di tutto. Così “stufo di mestieri da femmina” parte per mare fino ad arrivare all’isola Icnusa per poi dirigersi al paese dei metalli dove comprerà degli schiavi per estrarre il piombo e comprerà una moglie. Nichel (p. 69-89) Nota: “il mio pianeta” (il mio destino): è una ripresa dal capitolo XXVI de I promessi sposi di Alessandro Manzoni Levi fa riferimenti a Dante. In questo racconto Levi non è più il sognatore che era da studente e che vuole usare la chimica per “governare” (parole del professor C.) Inoltre, Levi è molto entusiasta del suo lavoro da chimico (“entusiasmo universitario” professor C.) Componente storica: Nel 1941 la Germania aveva conquistato la Polonia, la Norvegia, l’Olanda, la Francia, la Jugoslava e stavano conquistando la Russia Componente autobiografica: Primo Levi aveva in un cassetto una pergamena dove gli veniva conferita la laura con 110 e lode. Stava nel cassetto dal 1941. Primo Levi cercava disperatamente un lavoro perché il padre aveva un tumore e stava vivendo i suoi ultimi mesi di vita. Componente scientifica: Levi compie analisi quantitative. Essa insegna a determinare la quantità di determinati elementi nei loro composti, o più in generale in qualsiasi materiale. In questo caso, si trattava di stabilire quanto ferro, nichel e magnesio fossero contenuti nei campioni di roccia estratta ogni giorno, al fine di accertare se la concentrazione del nichel fosse costante ovunque, o fosse maggiore in determinate zone (nota di P.L.) L’importanza della chimica: È la chimica che permette a Levi di avere un lavoro quando suo padre stava morendo. Luoghi: La casa di Levi dove si trovava la pergamena. La cava (chiamata da P. Levi “qualche luogo”): è il luogo da cui deriva il nichel. Per levi aveva una sua magia. Vi era un cratere artificiale per cui a Levi sembra simile alle rappresentazioni schematiche dell’Inferno della Divina Commedia. Il sottomarino: Uno degli edifici vicino alla cava dove dormi P.L. Personaggi: Il tenente: va da P. Levi e gli offre un lavoro. In una cava si riusciva a prende un 2% di una cosa molto utile non specificata a Levi e il 98% di sterile. In questo 98% vi era del Nichel che anche si in piccole quantità, dato il suo valore al tempo ne avrebbero (Levi e il tenente) potuto guadagnare. Levi è incuriosito da lui. Era un italiano che rifiutava il fascismo ma era troppo scettico per opporsi (come moltissimi all’epoca). Consiglia a Levi di non entrare in confidenza con gli altri operai per “le note ragioni”. Si rivela essere un ottimo chimico e dà consigli a L. per le settimane lavorative seguenti. Anteo: era il capocava. “Era una gigante obeso dalla folta barba nera che sembrava proprio traesse dalla madre terra il suo vigore”. Raccontò che anni prima un’alluvione aveva distrutto il treno e gli fa vedere i segni dei danni che quest’ultimo aveva provocato. Gli operai: non vivono tanto lontani dalla cava. Hanno orti e recenti con delle galline. Quando una gallino danneggiò l’orto di un altro operaio si decise che da allora se ciò fosse riaccaduto, la vittima poteva uccidere la gallina ed essere sua. Il Signor Pistamiglio: al tempo di L. non c’era più ma si raccontavano diverse storie su di lui. Era un ottimo caporeparto. Lui e il suo cane avevano rubato i polli ad altre persone. La signora Bortolasso (prima era chiamata Gina delle Benne): a 19 anni voleva mettersi con giovane minatore smilzo e fulvo, ma i genitori glielo proibirono così aspettò i 21 anni ma il ragazzo non la aspettò. Così lei decise di sposare Bortolasso, “lo scemo della miniera”. Aveva cercato di violare il letto della signora anche se negli accordi matrimoniali si era detto che la signora sarebbe rimasta vergine. La signora Bortolasso si era sempre difesa. Alida: era la ragazza del laboratorio. Veniva dal liceo, citava Pindaro e Saffo, era figlia di un gerarchetto locale del tutto innocuo, era furba ed infingarda, e non le importava nulla di nulla. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Primo Levi sta cercando di ricavare del Nichel da una cava. Trama: Nel 1941 il padre di Primo Levi sta morendo per un tumore e un tenente (che non approvava il fascismo) bussa alla porta di P.L. per offrirgli un lavoro in una cava. Doveva riuscire a ricavare del Nichel. Levi accetta perché è lui che deve mantenere la famiglia. Si dirige alla cava dove gli operai del luogo gli raccontano molte storie. Egli non riesce a ricavare il nichel. passeggiate con Maggie. Andavano anche alla grotta di Holywell dove tornava con del cinabro (mercurio). Durante le passeggiate parlavano di Ermete Trismegisto e delle sette chiavi. Si costruisce una capanna senza finestre dove porta il suo baglio con il lucchetto. In seguito, si scopre che non aveva mai fatto lottato contro il suo ufficiale di marina ma che era una alchimista che era fuggito. Gaetano di Amalfi: è un naufrago all'isola delle uova. Guarda con occhi lucidi Maggie. Andrea di Noli: è un naufrago all'isola delle uova. Guarda con occhi lucidi Maggie. È devoto e riempie l’isola di santi in legno o in argilla. Le mogli: vengono comprate con il mercurio. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Il mercurio è l’elemento che trovano nella grotta Holywell e che renderà possibile comprare le mogli per i ragazzi/ospiti. Trama: Maggie e il caporale Abrahams vivono sull’isola di Desolazione. Il marito venne mandato là come soldato di guardia poiché nell’isola vicina (Sant’Elena) era stato portato un prigioniero. Dopo diversi anni i soldati vengono fatti tornare alle proprie case ma il caporale decide di non tornare poiché aveva molti debiti. All’isola arrivano Willem e Hendrik portati da Bruton con la sua nave. In seguito, arrivarono Andrea di Noli e Gaetano di Amalfi molto impauriti di viaggiare in barca dopo l’incidente che gli aveva fatti sbarcare là. Hendrik crea molti legami con Maggie e parlano di Ermete Trismegisto (Alchimisti). In generale tutti guardavano Maggie ma gli italiano non conoscevano l’inglese mentre Hendrik passa molto tempo con loro. Il caporale li minaccia di toccare sua moglie e capisce che deve comprare delle mogli agli ospiti. Il monte Snowdon si credeva fosse un semplice monte fino a che non fuoriesce della lava da esso e si scopre così essere un vulcano. La grotta Holywell era cambiata completamente è vi era del mercurio. La moglie aveva una collana con un serpente crocifisso sopra (simbolo dell’Alchimia) e Hendrik butta la catenina nel mercurio. Il caporale prende il suo coltellino e lo punta alla gola di Hendrik chiedendogli chi fosse realmente. Egli aveva promesso agli Stati Generali che avrebbe trasformato la sabbia in oro. Non riuscendosi era scappato sulla prima barca che gli era capitata. Hendrik aveva nella sua valigia tutto il materiale da alchimista e con esso distillano il mercurio e lo vendono a dodici sterline. Comprano le mogli che volevano. Una donna invece che guardare Hendrik guardava il caporale e Maggie e l’alchimista si guardavano a vicenda. In quel momento Abrahams capisce che lui potrebbe stare con la ragazza e che sua moglie e Hendrik sarebbero stati bene assieme e così avvenne. Cerio (p.151-160) Componente storica: Novembre 1944, c’è alterazione tra disperazione e speranza che i Russi vengano a liberarli, e che sono giunti già a circa 80 km. Si avvertono a volte dei bombardamenti che provocano allarmi aerei, che Levi giudica inquietanti. Gli aerei lanciano bigliettini che prendono in giro (irrisori) i tedeschi. Agli ebrei non era concesso ai rifugi antiaerei. Nel Lager chi usava un accendino rischiava l’impiccagione. Solo un quarto sopravvive alla marcia di fuga degli ebrei. Componente scientifica: Levi dice che non esisteva ancora il Polietilene (la plastica) e che sarebbe stato utile per il trasporto di liquidi (come barattolo) e che a Dio non sarebbe piaciuto perché a Dio non piacciono le cose incorruttibili. Il Cerio è stato scoperto nello stesso anno del pianeta Cerere e che i chimici hanno associato il materiale ad un pianeta con un nome di una divinità (come l’oro al Sole, e il ferro al Marte) continuando gli accoppiamenti alchimistici. Descrizione approssimativa del lavoro svolto con il Cerio. L’importanza della chimica: Grazie alla chimica (come ha anche detto Levi stesso) egli riesce a sopravvivere nel lager. Luoghi: Personaggi: Alberto, che viene spesso descritto altrove, prova con un coltellino a raschiare il materiale contenuto nei barattoli, e riconosce che è Cerio perché è stato manovale con una squadra di saldatori. Per Alberto il pessimismo e lo sconforto non erano ipotizzabili, era un uomo di buona volontà ed era riuscito a rimanere libero in quel mondo terribile del Lager. Probabilmente era la persona più amata di tutti. Non aveva mai abbassato il capo e il suo carattere non era cambiato rispetto le azioni nel Lager. ‘’Dovevamo essere più astuti. Questo discorso della necessita di essere astuti non era nuovo tra noi. Alberto ed altri ancora oggi me lo ripetono con scarso risultato. Anzi con risultato paradosso, di sviluppare in me una pericolosa tendenza alla simbiosi con un’autentica astuto, il quale ricavasse (o ritenesse di ricavare) dalla convivenza con me, vantaggi rituali o spirituali. Alberto era un simbionte ideale, perché si asteneva di esercitare la sua astuzia nei miei danni.’’ Alberto pensa che una pietrina di accendino era quotato come una razione di pane -> quindi come un giorno di vita. Levi e Alberto erano uniti dalla fiducia e amicizia. Alberto fu tra quelli che camminarono per giorni nella notte al gelo, tra cui ne sopravvissero solo un quarto. Alberto non è più tornato e non restano più tracce, tranne qualcuna falsa di un imbroglione che aveva venduto alla madre (v. Il Ritorno di Lorenzo) Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: L’ elemento è presente, il Cerio è stato scoperto nel 1801 nello stesso anno in cui è stato scoperto il pianeta Cerere. L’ elemento viene rubato da Levi dal laboratorio di chimica nel Lager e viene assottigliato insieme all’ aiuto di Alberto per poter essere venduto come pietrine a chi produce, clandestinamente, accendini. Trama: Levi è in lager dove ha conosciuto il suo amico Alberto. In lager ha imparato a rubare oggetti per venderli per una razione di cibo. Un giorno trova una scatola misteriosa, infatti non era catalogata. La porta da Alberto che scopre che al suo interno vie era del Cerio. chiuso. Nessuno sapeva niente di lei, il commendatore stesso ne parlava con insofferenza stizzita virgola.” Giulia Vineis: era una compagna di studi di Primo Levi. Era una ragazza bruna, minuta ed espedita; aveva sopraccigli dall'arco elegante, un viso liscio ed aguzzo, movenze vivaci ma precise punto era riaperta alla pratica che alla teoria, piena di calore umano, cattolica senza rigidezza, generosa ed arruffona; parlava con voce velata e svagata, come se fosse definitivamente stanca di vivere, il che non era affatto. Lei aveva fatto nome di Levi al commendatore. Insegna l'essenziale a Levi. Era sposata. Giulia Vineis è un personaggio ispirato a Gabriella Garda amiche compagna di studi di Levi. Loredana: era alta, bruna, formosa, volgarotta era la segretaria e l'amante del commentatore. Varisco: faceva tutto per la sua amica Giulia Vineis. Cucina per Levi. Michela: custodiva tutte le chiavi probabilmente era una spia del Fascio. Ambrogio: accudiva i conigli per gli esperimenti Signor Grasso: era innamorato di Loredana. Fosforo è l’elemento che Levi usa nella sua ricerca a una cura contro il diabete. Trama: Nel 1942 Levi riceve una chiamata dalle Cave (dove è ambientato Nichel) da parte del Dottor Martini, il Commendatore, che gli offre un lavoro. Chiede di incontrarlo all’ Hotel Suisse. Lo stipendio del lavoro era molto alto, ed era a Milano. La fabbrica produceva estratti ormonali e Levi doveva trovare un rimedio contro il diabete per via orale. Levi risponde che aveva dei parenti diabetici. Il giorno dopo si licenzia dalle cave e si porta bicicletta, libri (tra cui Moby Dick), la piccozza, corda da roccia, regolo logaritmico e flauto dolce. Il laboratorio gli sembra una reggia (in confronto a Nichel) dove ci sono molte regole da rispettare: ha il divieto di parlare con chiunque sull’ esperimento, gli orari sono scaglionati così nessuno viaggiava sullo stesso tram dei colleghi, ogni sera doveva essere una relazione del lavoro svolto e consegnata a Loredana, la segretaria. Non bisognava lasciare traccia del lavoro che si stava svolgendo. Nel laboratorio incontra Giulia da cui Levi è attratto, che era stata sua compagna di università, la quale ha consigliato l’assunzione di Levi al laboratorio. Dopo pochi giorni, il Commendatore riceve l’incarico di studiare gli antociani e Acido Fosforico e di somministrarli ai conigli, idee che Levi trova piuttosto vaghe e glielo dice al comandante, che si irrigidisce e lo manda a lavorare. Levi va con Giulia a vedere Porto delle Nebbie, dove entrambi si immedesimano nei personaggi. Levi non ricambia l’abbraccio di lei quando si spaventa per i fulmini. Si dedica agli esperimenti del Fosforo, perché gli antociani sono fuori questione, che fa contro voglia (diversamente al lavoro del Nichel). Levi con Giulia metteva dei segni per verificare se qualcuno utilizzasse il laboratorio anche quando non c’erano. A Levi non sono simpatici i conigli, tranne qualche gatto non aveva avuto contatti con altri animali. Dopo le prove con i conigli si rende conto che neanche il Fosforo facesse qualche effetto. Una sera accompagna Giulia in bicicletta dai genitori del suo fidanzato e nel percorso realizza il suo bisogno di avere una donna accanto a sé, e gli viene il dubbio che forse sia proprio lui e del suo carattere. Realizza anche che essendo ebreo gli sarebbe stato più difficile avere una vita normale con una fidanzata. “Mi sentivo crescere, forse per la prima volta, una nauseabonda sensazione di vuoto: questo, dunque, voleva dire essere altri; questo il prezzo di essere il sale della terra ’’. Levi si siede su una panchina, in attesa di Giulia, e al suo arrivo (quando Giulia gli spiega che ha convinto i genitori) gli chiede a cosa sta pensando, e Levi mente dicendo che sta pensando al Fosforo. Pensa che le loro storie probabilmente erano destinate a stare insieme. Componente Metaletteraria: Primo Levi doveva leggere Kerrn per poter fare la sua ricerca sul diabete. Secondo Levi il dottore che aveva scritto era arrogante per la sua sicurezza di ciò che stava scrivendo come se avesse ricevuto le informazioni da Dio come per Mosè. Levi dice che Giulia sembra che lo facesse sentire come Don Rodrigo. Oro (p.136-150) RUOLO DELL’ ELEMENTO L’ elemento è presente indirettamente, viene raccolto da uno dei prigionieri nelle anse del fiume Dora. AUTOBIOGRAFIA Nell’ autunno nel 1942 Levi è a Milano e frequenta sette amici (Euge, Silvio, Ettore, Lina, Vanda, Ada). Si sentiva dopo il matrimonio di Giulia (v. Fosforo). Decide di diventare partigiano nel 1943 ed insieme ad alcuni compagni si posiziona in un rifugio vicino alle valli. Furono traditi e vennero catturati dalla milizia della Repubblica (aveva anche una rivoltella). Furono picchiati e portati con un autobus giù a valle. Nella strada Levi si mangia la sua finta carta di identità e butta l’agenda piena di indirizzi. Vede un militare con una bomba a mano e ipotizza di farla scoppiare (v. La Fine del Marinese). Levi accenna ad un brutto segreto che aveva fatto insieme ai suoi compagni che riguardavano due partigiani uccisi perché avevano fatto dei furti alle persone giù in valle. Levi viene separato dagli altri partigiani e messo in una piccola cella dove era difficile comunicare con i suoi compagni. Nella cella c’è un topo e Levi mette in salvo il pane ma gli lascia qualche briciola. Chiede di poter parlare con Fossa ma gli viene negato, però gli lasciano una coperta e mezz’ora di scaldarsi vicino alla caldaia. Levi incontra un altro prigioniero contrabbandiere che gli racconta che lui e la sua famiglia raccolgono l’oro tra la sabbia del fiume Dora. Levi sente un enorme desiderio di fare tutte le esperienze umane possibili e si pente di non aver sfruttato bene il suo tempo fino ad ora. Utilizza la formula ‘’cercare l’ oro’’ come desiderio di tornare a fare il chimico che e’ la sua forma primordiale (v. Potassio). Cerca di raccogliere invano l’ arma del milite che li sorvegliava, e si era appisolato. Torna nella cella dove prova un enorme solitudine ed angoscia del domani. Ed anche una grande invidia per il suo compagno contrabbandiere perché tornerà presto alla sua libera vita. COMPONENTE SCIENTIFICA Levi desidera fortemente di tornare al suo mestiere di chimico nella sua forma primordiale: colui che separa il metallo (oro) dalla ganga (materia). PERSONAGGI (ruolo e carattere) A Milano Levi aveva sette amici, di Torino (i Torinesi non si radicano a Milano): Euge architetto. Silvio dottore in legge. Luoghi: La fabbrica dove Levi lavora ed è il luogo dove scopre che deve aggiungere il cloruro d’ammonio alla vernice Personaggi: Versino: è il capo della manutenzione Bruni: fa parte del reparto Nitro (guardare la nota sul libro). Lavora dal 1955 al 1965 in una fabbrica vicino ad un lago. Non capisce perché nella vernice vi sia il Cloruro d’ammonio ma quando gli dicono che sta là da sempre smette di fare domande perché crede che se lo hanno messo ci sarà un motivo. Il Signor Giacomasso Olindo: è il signore con cui levi parla del perché si metta la cipolla nell’olio per capire se sta bollendo. Il vecchio Cometto: racconta una storia analoga a quella del Signor Giacomasso. Una donna (Lucia Morpurgo): è la donna che Levi incontra quando torna dalla fabbrica verso casa. I due si sposeranno. Magazziniere: viene obbligato da Levi a prendere i controcampioni di tutte le partite di cromato dal gennaio 1944 in avanti. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Il cromo è l’elemento che doveva essere aggiunto alla vernice, ma di cui hanno sbagliato le quantità poiché Trama: Primo Levi parla è ad un pranzo con altri verniciai e Bruni inizia a parlare dell’aggiunta del cloruro d’Ammonio nella vernice e lui non ne capiva la motivazione. Levi si ricorda di quando nel 1946 lavorava nella fabbrica di vernice dove attualmente stava lavorando Bruni. Sapeva di essere stato lui a mettere il cloruro d’Ammonio nella vernice poiché nel ’46 era stato incaricato dal suo direttore di capire perché la vernice prodotta durante la guerra si era impolmonizzata e doveva trovare un modo per riutilizzarla e per evitare ciò in futuro. Egli si accorse tra gli archivi che la “o” tra 2 e 3 “2 o 3” si era cancellata sembrando un ventitré. Questi numeri indicavano le gocce di cromo e la vernice era diventata troppo basica, così ha aggiunto il cloruro d’Ammonio per rendere la basicità inerte. Inoltre, riscrisse correttamente la quantità di gocce di cromo; infatti, dopo anni poiché il cloruro d’Ammonio era ancora utilizzato era diventato inutile. Levi stesso dice che ormai poteva essere tolto. Componente Metaletteraria: Fa un riferimento a Genesi 6.14 per parlare della prima comparsa dell’uso della vernice. Fa un riferimento al tempio di Ammone per descrivere la grandezza e l’importanza del Cloruro d’Ammonio. Si riferisce al Vecchio Marinaio di Coleridge per indicare come si sentiva. era tornato dal Lager credeva che solo raccontando si sarebbe purificato dai peccati commessi ad Auschwitz (Levi credeva che in quanto uomo in parte la colpa dei crimini commessi nei campi di concentramento fosse anche sua) Levi umanizza la materia: il cromato e la resina vengono definiti come due partner e come due fornicatori. Inoltre, dice che questi due materiali hanno una data di nascita. Zolfo (p.177-180) Componente storica: Siamo negli anni della Seconda guerra mondiale, il narratore dice che Lanza per la sua bravura nella fabbrica non sarebbe mai stato messo su una delle mitragliatrici installate sui tetti degli edifici. Componente scientifica: Lanza deve inserire lo Zolfo nella caldaia poiché lo esso reagisce con un altro idrocarburo. Luoghi: La fabbrica: è il luogo dove il protagonista Lanza lavora e inserisce lo zolfo. Personaggi: Lanza: è un operaio. Egli mette lo zolfo nella caldaia. Sa che il termometro è rotto, infatti quando arriva a 95° anche se in realtà è a 100°. Dottore: è probabilmente colui che comanda nell’industria. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Lo zolfo è il materiale usato dal protagonista nel suo lavoro. Esso viene chiamato anche B-41 per far si che non si sappia cosa si stia lavorando anche se non funziona. Trama: Lanza lavora di notte in una fabbrica che conosce molto bene. Durante il suo lavoro qualcosa va storto, la pressione stava aumentando nella caldaia. Lanza credeva di stare per morire, ma riesce a far diminuire la pressione e a fine turno esce dalla caldaia salutando il suo collega. Elementi autobiografici: Componente metaletteraria: Titanio (p.181-183) Luoghi: La cucina è il luogo dove la bambina di nome Maria vede un uomo con una barchetta di giornale in testa che sta pitturando. Personaggi: Maria: è una bambina curiosa. Osserva attentamente l’uomo e li fa molte domande. Crede che non possa uscire dal cerchio per via di un incantesimo. È la figlia di P.L. Anche lei può capire come la chimica possa indagare sul mondo. Il signor felice: È un imbianchino. È un uomo vestito in maniera che Maria non ha mai visto. Porta un cappello di carta sulla testa. Dice a Maria di non toccare la vernice. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Il titanio è il materiale con cui è fatta la vernice. Trama: vile ma continuamente trasformabile. La natura con il suo ciclo: dal letame (che viene da Lieto, in latino) nasce il concime. ‘’Alchimisti ricavavano il fosforo dall’ urina’’ Ritorna alla sua chimica inorganica. Personaggi: Cliente (Proprietario fabbrica cosmesi) spesso identificato come “bullo”. Piccolo e grasso, pieno di peli e con i baffi. Che faceva provare il rossetto alle sue dipendenti e le baciava tutte otto volte al giorno. Il cliente rimane soddisfatto del lavoro di Levi e gli chiede di procurargli l’allossana. Moglie di Levi è recentissima. Il lavoro di Levi deve provvedere al suo sostentamento ma anche a quello della moglie. Lei gli dice che non era facile procurarsi lo sterco di gallina allo stato puro, ma lo stesso lo accompagna nelle cascine. Ha paura dei serpenti e non accompagna Levi al museo di serpenti. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: L’ azoto è presente, Levi deve ricavare l’allossana che è un composto da Azoto. L’ allossana è presente nell’ acido urico che si trova nelle feci ed è in alta percentuale nelle feci nelle galline ed in particolare modo in quelle dei rettili. Elementi autobiografici: Nel dopo guerra Levi ha un laboratorio che ha qualche difficoltà a guadagnare soldi. Sappiamo che è sposato da poco. Che non può permettersi un taxi, non ha un’auto, ha solo due vestiti. Un giorno si presenta un cliente (il proprietario di una fabbrica di cosmetici) che gli chiede una consulenza e di venire da lui in fabbrica (che è uno sporco e disordinato capannone). Il proprietario gli spiega che i rossetti che loro producono sbavano e chiede a Levi di capire il perché, Levi chiede 2 giorni di tempo per le analisi (per darsi un tono). Grazie alla sua esperienza alla fabbrica in riva al lago (v. Cromo) capisce che il problema è nel pigmento di bassa qualità. Fa una relazione e si fa pagare. Il proprietario, soddisfatto del lavoro di Levi, chiede di procurargli qualche chilo di Allossana, Levi quindi va nella biblioteca dell’istituto chimico dell’università di Torino a studiare i libri. Capisce che ci sono 2 modi per ricavare l’allossana: il primo utilizzando materie prime molto costose; l’altro ricavarlo dall’ acido urico (presente nelle feci). Levi studia anche che nelle feci degli uccelli è presente una concentrazione al 50%, e al 90% nei rettili. Propone alla moglie di andare a raccogliere la pollina di gallina nelle cascine, ma si rileva un compito complesso, anche perché è tutta sporca di altro materiale. Levi legge che è presente una mostra di serpenti e va a chiedere le loro feci al museo. Non ottiene nulla, perché le feci dei serpenti sono vendute alle case farmaceutiche in maniera continua. Riprova a lavorare la pollina (presa dalle galline) ma con scarsissimi risultati. Dopo queste esperienze nella chimica organica Levi decide di andare nella chimica inorganica. ‘’Meglio tornare tra gli schemi scoloriti ma sicuri della chimica inorganica’’ Componente metaletteraria: Parla della sua esperienza in riva al lago (Cromo). Parla di sé stesso come un autore sfiduciato del suo libro (Se questo è un uomo) che a lui sembra bello ma nessuno leggeva. Levi parla di sé stesso in maniera canzonatoria come di un critico amante delle disgressioni (o riflessioni intellettuali) e che deve tornare nella sua strada (concentrare nel suo lavoro) che è quella di fornicare con la materia allo scopo di guadagnarsi da vivere (per se e moglie). Stagno (p.201-209) Componente storica: Siamo nel dopoguerra. Levi non aveva molti soldi. Durante lo smantellamento del laboratorio Levi trova un documento del 1785 in cui F. Tom. Lorenzo Matteucci ha vietato agli ebrei di prendere lezioni di musica e di ballo. Componente scientifica: Levi descrive il procedimento per la creazione del cloruro stannoso: Il lingotto di stagno viene fuso, e ridotto in piccoli granuli. Viene unito all’ acido cloridrico, all’interno di contenitori di vetro o ceramica (altrimenti si fondono). Poi viene raffreddato e lentamente si cristallizzava. Nel racconto Levi ci dice che lo stagno unito al ferro dà la Latta. Unito al rame dal bronzo (materiale famoso). Accenna alla ‘’peste’’ (quando stagno diventa grigio) e al ‘’pianto’’ (rumore dello stagno). Ritornando al procedimento del cloruro stannoso, dice che l’acido cloridrico ha un odore fortissimo e corrode i metalli (è quindi facile riconoscere quando c’è una perdita). Il cloruro stannoso ha un odore disgustoso se lo tocchi con le mani. È molto aggressivo e una piccola concentrazione aveva fatto rompere i pantaloni di Levi. Luoghi: Il laboratorio (improvvisato): è il luogo dove Emilio e Primo producono diversi elementi, tra cui il cloruro stannoso descritto nel racconto. Personaggi: Emilio: è l’amico con cui Levi lavora. Emilio è un chimico, è stato un partigiano e possedeva un’arma: che viene ritrovata quando viene sgomberato il laboratorio. Aveva convinto Levi a cambiare lavoro (dalla fabbrica di vernici). Aveva smontato una moto (e lasciati i pezzi in balcone) dicendo che un giorno la avrebbe ricostruita. Emilio era diverso da Levi, aveva uno spirito piratesco (non aveva paura dei cambiamenti e neanche di rimanere povero). Era dispiaciuto (ma non troppo) quando Levi dice che vuole cambiare lavoro a causa del poco guadagno. Voleva recuperare la cappa intera, senza smontarla, così che fosse pronta per una nuova vita. E quando la cappa si rompe nel trasporto nel cortile commenta “credevo che facesse più rumore”. Il padre di Emilio (Signor Samuele): “era un vecchio maestoso e benigno, dai baffoni bianchi dalla voce tonante. Aveva fatto in vita sua molti mestieri, tutti avventurosi o perlomeno strambi, ed a settant'anni conservava una preoccupante avidità di esperimenti a quell'epoca, deteneva il monopolio del sangue di tutti i bovini uccisi al vecchio Macello Municipale di Corso Inghilterra passava molte ore al giorno in un lurido antro dalle pareti brune di sangue rappreso, dal pavimento fradicio di liquame putrefatto, E frequentato da ratti grossi come conigli; perfino le fatture e il libro mastro erano insanguinati. Col sangue fabbricava bottoni, colla, frittelle, sanguinacci pitture murali e pasta per lucidare. Leggeva esclusivamente e riviste giornali arabi virgola che si faceva arrivare dal Cairo, dove aveva vissuto molti anni, dove gli erano nati i tre figli, dove aveva difesa fucilati il consolato italiano contro una turba inferocita virgola e dove il suo cuore era rimasto. Aveva un aspetto talmente rispettabile ed autorevole che quando Levi ed Emilio ascoltare il racconto che si conclude con l'episodio di un gruppo di tedeschi che fuggendo in Svizzera avevano chiesto informazioni a Bonino dandogli in cambio dell'uranio. Siccome Levi sembra perplesso, il caporeparto gli promette che gliene farà avere un pezzo. Concluso l'affare l'autore torna a casa e il giorno dopo trova sulla scrivania un blocchetto di metallo. Non è convinto che sia uranio, perciò lo analizza in laboratorio e scopre che si tratta di cadmio e che dunque Bonino si era inventato tutto. Elementi autobiografici: Levi torna a lavorare in fabbrica. Levi non è un bravo SAC (Servizio assistenza clienti). Un giorno viene mandato da Tabasso a parlare con Bonino. Levi non ascolta interamente l’intero racconto di Bonino, infatti riporta alcune frasi. Nel mentre si concentrava sulla stanza e la scrivania. Bonino gli mostra un pezzo di uranio che dice di averlo ricevuto dagli svizzeri. Levi lo analizza e scopre che è cadmio. Componente metaletteraria: Levi ascolta il discorso di Bonino perché anche lui aveva afflitto i suoi racconti al prossimo. Bonino gli dice che gli manderà un pezzo a Levi di uranio, così che magari possa unire questa storia alle sue. Argento (p.220-231) Componente storica: Siamo 25 anni dopo la laurea di Primo Levi. Componente scientifica: Cerrato lavorava in una fabbrica nel ruolo di controllo delle carte per la radiografia dove emerge un problema: alcuni clienti si lamentavano della carta che riportavano delle macchie grandi come fagioli. Cerrato come un detective dopo diverse ipotesi capisce la causa: una conceria lì vicino versava nel fiume la sera del lunedì i resti della lavorazione (che erano pieni di Polifenoli). Qui venivano lavate le tuniche dei lavoratori della fabbrica che così portavano una quantità piccolissima di polifenoli a contatto con il bromuro d’ argento, rovinando quindi la carta per radiografia. L’importanza della chimica: Grazie alla laurea in chimica egli ha un racconto in più da scrivere nel suo libro. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: L’argento è il materiale utilizzato nelle lastre per la radiografia. Inoltre, le nozze a cui Levi è invitato sono chiamate “nozze d’argento”. Trama: Levi riceve la lettera d'invito per la cena del venticinquesimo anno di laurea (“nozze d'argento”) e decide di parteciparvi. Ritrova vecchi compagni, fra cui Cerrato, l'organizzatore dell'evento, al quale propone di raccontargli una storia da inserire nel suo libro. Cerrato gli riferisce che quando lavorava in Germania era responsabile del reparto in cui si producevano le carte per radiografie (per le quali era necessaria un'emulsione di bromuro di argento). Data la sensibilità dei materiali era necessario adottare precise misure di pulizia, come indossare speciali tute che venivano lavate giornalmente. All'improvviso però molti destinatari del prodotto si erano lamentati e Cerrato dopo lunghe ricerche aveva scoperto che i problemi delle lastre erano dovuti all'acqua utilizzata per lavare le tute che era stata inquinata dalle acque di scarico di una conceria inaugurata da poco. Cerrato e Levi rinnovano così un'amicizia e promettono di continuare a tenersi in contatto. Elementi autobiografici: Levi riceve una lettera da un ignoto e capisce che a mandarla è stato Cerrato. Era stato invitato a una cena dei 25 anni di laurea. Levi non sa se andare o meno poiché se andasse si mostrerebbe non legato al denaro e invecchiato poco mentre se non andasse non vedrebbe i suoi compagni invecchiati. Decide di andarci e parla con Cerrato. Vuole conoscere le piccole storie dei chimici che lavorano da soli con una paga bassa. Personaggi: Cerrato aveva studiato qualche volta insieme a Levi, con il fascismo non si era compromesso, studiava senza genialità e gioia. Era un ragazzo opaco ma sicuro, quindi affidabile. Quando Levi lo rivede alla cena era alto, ossuto, barba ben rasata e capelli folti (ben invecchiato!). Era sposato e senza figli (argomento non gradito). Gli anni dello studio erano stati il suo ‘’Technicolor’’ mentre il resto a bianco e nero. Componente metaletteraria: Levi nomina il libro che sta scrivendo e chiede a Cerrato di raccontargli una storia da chimico. Vanadio (p.232-247) Componente storica: Le lettere arrivano nel 1967, Levi lavora nella fabbrica di vernici (v. Cromo). Viene citato l’arrivo dei russi al Lager, parla della marcia delle morti (nel gennaio 1945, quando i Russi arrivano i nazisti costringono i prigionieri ad una lunghissima marcia con moltissimi morti con l’intenzione di ri-deportarli nel cuore della Germania, muoiono al freddo e al gelo). Muller era stato trasferito nel novembre del 1944, in quegli anni Auschwitz non aveva nessun significato (v. Auschwitz città tranquilla). Il termine utilizzato dai tedeschi nel dopoguerra è ‘'Superamento del passato dei tedeschi’’, che Levi legge più come ‘’distorsione del passato’’ Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: L’ elemento è presente, è l’additivo che il signor Muller consiglia di aggiungere alla produzione delle vernici per risolvere un problema di produzione. Trama: A nome della fabbrica per cui lavora Levi scrive una lettera di protesta al fornitore tedesco di resina per vernici, ricevendo come risposta da un certo dottor Müller il consiglio di addizionarvi una piccola percentuale di naftenato di vanadio. Il nome del firmatario della lettera fa tornare in mente a Levi un omonimo dottor Müller che aveva incontrato ad Auschwitz e che, pur senza ribellarsi al sistema nazista, aveva dimostrato nei suoi confronti un certo riguardo, quasi rispetto. In effetti Levi scopre, dopo qualche ricerca, che si tratta della stessa persona e gli invia una lettera con una copia di “Se questo è un uomo”. Dopo un paio di mesi la risposta arriva e Müller dice di ricordarsi di lui e si auspica di poterlo incontrare presto. I due continuano a scriversi sia privatamente sia per le questioni lavorative, ma Levi sembra indeciso sul da farsi e Componente scientifica: L’importanza della chimica: Luoghi: Personaggi: Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Trama: Elementi autobiografici: Componente metaletteraria: Zinco (p.29-38) Componente storica: Capiamo di essere negli anni precedenti alla guerra per due motivi: Levi va ancora all’università e poiché in quegli anni stava uscendo “La Difesa della Razza” Componente scientifica: Levi riporta che dovevano ridurre i becchi Bunsen all’ arrivo del professore P, e a volte li dovevano spegnere proprio. Faceva preparare il nitrato d’ argento dagli studenti con le cinque lire dall’ aquila tratte dalle loro tasche e il cloruro di nichel dai venti centesimi. Caselli come gli infermieri i giovani avvocati dei notai i sagrestani erano rappresentano l’Autorità senza possederla in propria. Caselli da a tutti i suoi compagni dei pezzi di materia (marmo, bromo, acido borico, argilla). Viene detto che quello che sta sotto il capo doveva trasfondere la sostanza umana del loro Principale nel loro stampo. Levi inizia la preparazione del Solfato di zinco con acido solforico (che si trovava in quantità in tutti gli angoli) e zinco. L’ acido solforico andava versato sull’acqua acqua ma il contrario. Lo zinco normalmente era tenero e delicato, e quando è molto puro resiste ostinatamente all’ attacco. Quindi levi aggiunge acido solforico, lo zinco si risveglia, si ricopre di una bianca pelliccia di bollicine d’ idrogeno. Rita stava ‘’cucinando la sua stessa pietanza perché’ stava facendo stesso esperimento. Il suo solfato di zinco si ridusse ad una polverina bianca. Personaggi: Il professor P. : era un vecchio scettico ed ironico, nemico di tutte le retoriche, intelligente, ostinato ed arguto di una sua arguzia cattiva. Si raccontano diverse storie su di lui. A Levi piaceva il suo rigore sobrio delle lezioni e lo divertiva la sua sdegnosa sostentazione con cui esibiva agli esami, in luogo della camicia fascista prescritta, un buffo bavaglino nero, grande un palmo, che ad ognuno dei suoi movimenti bruschi gli usciva fuori dei risvolti della giacca. Levi crede che sia come un cacciatore. Caselli (assistente): è il tecnico-bidello fedelissimo al professore. È irsuto e consegna la materia prima agli studenti. Caselli amava P di un amore acre e polemico e ha lavorato insieme a lui per 40 anni. Rappresentava l’Autorità senza possederla in proprio (bidelli, infermieri, giovani degli avvocati) e rendono a trasfondere la sostanza umana del loro Principale ne loro proprio stampo. Era un uomo dimesso, taciturno. Crede di essere un po’ grande anche lui, che sa cose che P. non sa, che può’ difendere e proteggerlo. Ne può’ dire male perché lo ama. Caselli gestiva con parsimonia e misoneismo, anche superiori a quello di P. Caselli consegna lo zinco. Rita: è poco socievole e Levi si innamora di lei ma non ha mai il coraggio di dichiararsi. Non era ebrea. Lei va all’università perché possa lavorare e guadagnare di più rispetto ad altri lavori dove non occorre una laurea. Il ruolo dell’elemento che dà il titolo al capitolo: Lo zinco è il materiale che deve utilizzare nel suo esperimento fornito dal professor P. Levi accenna la differenza tra lo zinco puro e impuro e dice che i fascisti volevano le persone pure. Trama: Il capitolo si apre con la descrizione del Professor P., scettico, ironico, spilorcio e temuto dagli studenti, insegnante di Chimica Generale e Inorganica, e il suo assistente Caselli che vive nella sua ombra. Poi Levi, dopo essere stato fra i pochi scelti dal professore, racconta un episodio relativo alla sua prima attività nel laboratorio di Preparazioni. A Levi tocca la preparazione del solfato di zinco, per il quale deve inserire lo zinco nell'acido solforico diluito. Mentre aspetta che l'acido agisca, si aggira per il laboratorio e incrocia Rita, una ragazza che lo affascina da tempo e per la quale prova una certa attrazione. Iniziano a parlare del libro che Rita tiene in borsa ovvero “La Montagna Incantata”, anche se la ragazza non sembra apprezzare le discussioni politiche e teologiche che interessano a Levi. Inoltre, per Rita lo studio universitario è mirato al raggiungimento del titolo e quindi al lavoro, non al sapere intellettuale come per Levi. Nonostante queste differenze Levi trova il coraggio di accompagnarla a casa, trascurando il suo preparato in laboratorio. In questo capitolo l’elemento dello zinco fa emergere il tema dell’”impurezza”: per creare vita e mutamento occorre la diversità di componenti. Levi esprime questo concetto applicato alla sua situazione personale (“io sono impuro”) e contro il fascismo che invece vuole tutti uguali. Di quegli anni era la rivista fascista “La difesa della razza” che predicava appunto la purezza Componente metaletteraria: Levi apprezzava i due testi di P, scritti da lui. Levi e Rita hanno letto lo stesso libro, Montagna Incantata e a Levi interessava particolarmente le discussioni politiche, teologiche e metafisiche