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riassunto libro nuova pedagogia della letteratura giovanile, Sintesi del corso di Letteratura

riassunto completo del libro nuova pedagogia della letteratura giovanile

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 17/11/2023

milladell
milladell 🇮🇹

4.6

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Scarica riassunto libro nuova pedagogia della letteratura giovanile e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! NUOVA PEDAGOGIA DELLA LETTERATURA GIOVANILE Emerge una problematica a livello socio-psico-pedagogico per quanto riguarda il libro per ragazzi; fondamentale è l’azione di una figura adulta che fa da mediatore e guida. CAPITOLO 1: LE RAGIONI DELL’APPROCCIO PSICO-PEDAGOGICO solo leggere 1. LA LETTERATURA GIOVANILE, DISCIPLINA DI CONFINE: la letteratura per l’infanzia è una disciplina di confine che richiede molte competenze, tra cui quelle pedagogiche, psicologiche, sociologiche, antropologiche, di media education... vi proviene da qui una vocazione interdisciplinare e la necessità di un approccio integrato ai problemi che si avvalga dell’apporto solidale di più discipline. Le “indicazioni Nazionali” in riferimento alla scuola primaria rilevano che i problemi complessi richiedono per poter essere esplicati che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera disciplinari. L'aspetto pedagogico della disciplina tocca genitori, insegnanti, educatori, bibliotecari e ne sollecita la riflessione, dando indicazioni e suggerimenti per una selezione consona della letteratura a fine educativo e formativo. • 2. QUALE PEDAGOGIA? Con l’approccio pedagogico non si deve pensare ad una disciplina che detta un’unica riflessione educativa ma come orientamento generale, attenta alla riflessione sui fini o ideali educativi da perseguire e i bisogni formativi da privilegiare attraverso le giuste strategie. L'approccio pedagogico si addentra nel libro per ragazzi rivelando le potenzialità positive o negative; ne valuta i rischi come le possibili forme di conformazione e condizionamento ideologico verso un soggetto non ancora formato e sprovvisto di strumenti critici e quindi manipolabile e suggestionabile. Applicandosi al libro per ragazzi, una pedagogia così precisata accerta la congruenza delle letture con le finalità educativo- formative dalla stessa trovate e delineate. Tra le quali si collocano la formazione di una ferma coscienza morale e civile, l’educazione alla legalità e il perseguimento del bene comune, alla solidarietà, alla formazione di uno spirito critico e autonomia di giudizio. In egual modo è importante sviluppare capacità riflessive, analitiche e sintetiche. • 3. PEDAGOGIA E LETTERATURA GIOVANILE La stretta alleanza con la psicologia nelle sue varie articolazioni consente da un lato di verificare i requisiti di leggibilità del libro in riferimento all’età del lettore e alla sua maturità complessiva ed inoltre si focalizza sull’incidenza che la lettura può avere sulla sua personalità. L'approccio pedagogico attiva col giovane interlocutore un dialogo paritario e fecondo aiutandolo a farsi convintamente protagonista della propria formazione. • 4. L’OSTILITA’ AL PEDAGOGICO Vi è un’ostilità nei confronti della pedagogia, meramente intesa come: -MORALISMO: usando la storia come pretesto per indorare la pillola, nell’intento di modificare il lettore. Critica non fondata dal momento che la pedagogia correttamente intesa non persegue alcuna finalità di sleale manipolazione del bambino per condurlo nelle direzioni volute ma gli fornisce un aiuto e gli assicura all’occorrenza adeguata tutela; -INSEGNAMENTO DIDASCALICO: l’educazione fai da te non ha bisogno della pedagogia che orienta a esperienze di lunga durata poiché si affida ad emozioni tanto forti nella loro immediatezza quanto per lo più passeggere ma senza il processo educativo il piccolo dell’uomo si troverebbe costretto a ripercorrere interamente il cammino dell’umanità. Risolvere la critica del libro per ragazzi in una forte polemica contro il “pedagogico” visto come conformismo, ha diviso il termine letteratura da “per l’infanzia” o “giovanile” orientando la scrittura del libro per ragazzi nella logica “crossover”: non si tiene conto dell’età del lettore, un libro per tutti. • 5. UN MOSTRO SACRO: IL PIACERE DEL TESTO Per anni, dopo il ‘68, mostro sacro e idolo intoccabile è stato il piacere del testo, l’approccio ludico all’opera narrativa, in cui ogni attenzione educativa o anche solo psicologica, era considerata spuria rispetto a questo obiettivo. Da tempo, dunque, si avverte l’esigenza di un riequilibrio, di una composizione delle legittime esigenze dell’intrattenimento e divertimento con quelle educativo-formative, mentre si riconosce che la lettura di un testo richiede impegno, sforzo e fatica per appropriarsi dei suoi contenuti. Una svolta si ha nel 2004 col convegno promosso dalla rivista “Liber” dove Lazzarato dichiarava di scegliere di proporre e non imporre libri diversi da quelli reclamizzati, in cui non si devono assecondare sempre i gusti del lettore ma avere un ruolo educativo e dunque esercitarlo. La pedagogia, quindi, deve rivestire il suo ruolo educativo: non si devono ignorare i gusti dei lettori, gli interessi e la libertà di scelta e neppure rimpiangere un rapporto educativo autoritario e repressivo. È importante focalizzare l’attenzione sul destinatario della comunicazione letteraria e sulle possibili ricadute che le letture possono avere sulla personalità che si sta formando. • 6. TRA LETTERARIO E APPROCCIO PEDAGOGICO Le sole qualità letterarie di un libro non sembrano sufficienti a garantire la proponibilità a un soggetto impegnato nel suo processo di crescita e di progressiva maturazione cognitiva, emotiva, linguistica. I requisiti estetici di un libro, quando vi sono e sono liberatori di creatività e lucidità, non esauriscono ogni altra problematica formativa ed educativa. Occorre ribadire che vicino ad una conoscenza approfondita del mondo dell’editoria, attrezzarsi di un bagaglio di conoscenze multidisciplinari, nel quale la pedagogia e la psicologia rappresentano presenze imprescindibili proprio considerando la particolarità del soggetto cui si riferiscono le letture. • 7. PUNTUALIZZAZIONI, IMPEGNI E AUSPICI Bisogna incoraggiare la ricerca verso nuove soluzioni sia a livelli di contenuti, stile, sia a livello figurativo. ragazzi o a combinazione mista. Solitamente si guarda al testo, alle sue capacità di coinvolgere emotivamente il lettore, ai suoi caratteri innovativi, ma nulla di più. A tal proposito vi è la necessità di individuare, a titolo orientativo per l’educatore, alcuni criteri di scelta oggettivi e di valutazione delle letture infantili, in riferimento a 4 elementi essenziali del libro per ragazzi: linguaggio, contenuti, apparato iconografico, grafica. • 3. INDICAZIONI DI MASSIMA Secondo Corallo il libro dovrebbe poter contenere qualità estetico letterarie più caratteristiche di poesia, freschezza e agilità, coniugate con irrinunciabili valenze formative. Il libro deve affascinare più aiutare il lettore nel processo di crescita psicologica, sociale e umana, conoscenza critica della realtà e ampliamento dell’esperienza. Le caratteristiche del libro per ragazzi: il ragazzo ama sia il libro ambientato nel reale, in cui si può rivedere nei personaggi e nelle loro emozioni, sia i libri fantastici e di avventura con ambientazioni in mondi paralleli, questo dovuto al suo desiderio di evasione. Libri quindi ricchi di tensione narrativa, di colpi di scena, di suspense, capaci di attivare processi di immedesimazione con i personaggi. Dal punto di vista formale sono essenziali la fluidità, l’eleganza di espressione, la limpidezza, la proprietà di linguaggio, la scelta dei vocaboli e che quando si rivolge ai bambini ci sia un numero limitato di personaggi con nomi facilmente riconoscibili. Il lieto fine classico non deve essere né banale né incongruente rispetto all’artefatto. Nelle narrazioni a partire dalla fanciullezza una conclusione positiva non esclude la sua tragicità. È importante in ogni caso che la vicenda non sia né cupa né pessimistica e si concluda con un messaggio di ottimistica speranza. Nella libreria per ragazzi dovrebbero essere quindi presenti libri che maturino lo spirito critico e l’autonomia di giudizio, libri che abbiano la trasformazione interiore di un personaggio per evitare la sedimentazione di pregiudizi e stereotipi; libri-denuncia che sensibilizzino e informino il giovane sui drammi presenti nelle altre realtà del mondo e sviluppino sensibilità empatica verso questi. Da evitare sono invece i libri senza un valore, i libri che propongono un universo cupo, i libri frivoli, i libri in cui l’intenzionalità educativa prevarica la narrazione e il piacere della lettura. Bisogna prestare attenzione all’equilibrio tra testo e immagine e la dissincronia che può presentarsi. Il libro inoltre non deve dare informazioni errate storiche e scientifiche anche quando inserite all’interno di narrazioni fantastiche per i più piccoli, perché possono trarre in inganno il bambino. • 4. I CONTENUTI Il libro per ragazzi può abbracciare tanti temi, situazioni, personaggi, contesti riferiti sia al mondo reale che a quello fantastico. Tutti i temi che uniscono mondo esterno con mondo interiore, sentimenti, affetti sono materia per il libro per ragazzi; tuttavia, la fiaba e il libro d’avventura rimangono i due prescelti. Per quanto riguarda i contenuti possiamo notare come il libro per ragazzi sia contaminato da tematiche che riguardano il mondo degli adulti, ciò è dovuto dal fatto che nella società odierna i due ruoli di adulti e ragazzi si mescolano. Nei ragazzi c’è l’ansia di crescere, di sapere, di entrare a far parte del mondo “dei grandi”. Dunque, sicuramente il ragazzo non va circoscritto a contenuti puerili ma bisognerebbe almeno che i tempi dell’infanzia fossero rispettati poiché in quei momenti il bambino conosce e apprende. I ragazzi in questa fase sono ancora molto vulnerabili. Si pretende anche di introdurre temi forti come gli abusi in famiglia, le violenze sessuali, la droga, la prostituzione minorile in libri rivolti all’infanzia o alla prima età. Nobile ritiene che, l’introduzione di queste tematiche “forti” non sia funzionale né utile poiché queste potranno essere proposte e discusse nei tempi consoni senza arrecare possibili danni emotivi. • 5. IL LINGUAGGIO Il linguaggio gioca un ruolo importante nella funzione formativa del libro per ragazzi. Da evitare sono i libri trascurati oppure mal scritti. Oltre a quello che è contenuto nelle pagine, dobbiamo far caso anche alla forma del titolo, il quale potrebbe essere grammaticamente scorretto. Anche il titolo che appare in copertina non deve essere né ambiguo né sviante per il piccolo lettore. Allo stesso modo occorre controllare che i libri non contengano espressioni troppo impegnative o inaccessibili per esempio le metafore. Dobbiamo far sì che il ragazzo fruisca di un linguaggio adeguato alla sua età così che possa arricchire il suo vocabolario. • 6. APPARATO ICONOGRAFICO L'illustrazione presente nel libro per ragazzi ha due funzioni: da un lato dare luce e rendere chiaro, dall’altro lato decorare. Quindi da un lato può sottolineare un particolare oppure chiarire un significato. Negli albi illustrati per i più piccoli spesso questa svolge una funzione di guida narrativa. Dopo aver accertato l’armonica integrazione tra testo verbale e codice iconografico, vanno evitate le illustrazioni di cattivo gusto, chiassose, aggressive e dalle tinte forti, quelle cupe. Ogni illustrazione con colori e tratti ha un determinato stato d’animo. Sono da prediligere invece immagini nitide, delicate con colori pastello, non disturbanti e disegni a tutto tondo. Riguardo la disposizione dell’immagine invece sarebbe preferibile che l’illustrazione, quando arricchisce un racconto, si trovasse nella stessa pagina che commenta. Le illustrazioni dovrebbero rimanere un po' ambigue per non svelare tutto così che il lettore possa interpretare alcuni passi. Sono raccomandabili per i più piccoli i libri-rebus in cui una parola è sostituita dall’illustrazione che ne facilita la comprensione e libri-facce in cui il bambino può ritrovare e imparare a scoprire le espressioni emotive. Maria Nikolajeva afferma che le illustrazioni portano con se un grande coinvolgimento emotivo e fanno sì che si sviluppino attitudini empatiche. L'illustrazione rende, commenta, interpreta, l’intera gamma di emozioni, dalla gioia alla sorpresa, dalla rabbia alla paura. La studiosa puntualizza inoltre come attraverso un processo di neuroni specchio il nostro cervello risponda allo stimolo visivo come se fosse reale. Pregiudizi: talvolta l’illustrazione, purtroppo, può portare con se anche grandi pregiudizi e stereotipi come l’abbinamento bruttezza malvagità, ridicolizzazione della terza età. Falsi storici e scientifici: gli illustratori dovrebbero avere cura di non diffondere attraverso il segno grafico-pittorico informazioni erronee sia di carattere storico che scientifico come nel caso in cui rappresentano un cammello con una sola gobba. Inoltre occorre verificare che le illustrazioni non si facciano veicolo di informazioni storiche errate come ad esempio oggetti, abbigliamento non in uso nell’epoca in cui la narrazione è ambientata. Illustrazione e fedeltà al testo: nei testi a carattere descrittivo, l’illustrazione ha una funzione dimostrativa e per questo ha necessità di rimanere fedele a ciò che è descritto. Anche nei testi narrativi comunque la congruità tra testo e immagine è importante poiché facilita la comprensione. • 7. FORMATO E GRAFICA Anche il formato, la grafica di un libro, le dimensioni, la copertina, il frontespizio hanno un’importante valenza motivando il bambino. Se i fruitori sono bambini della prima infanzia il libro deve essere adeguato a loro; deve essere sicuro e robusto, con angoli arrotondati. I caratteri devono essere di forma e dimensione consone per la giusta comprensione e per favorire la lettura. La nuova moda di utilizzare diversi font può destabilizzare il bambino poiché visivamente si ritrova di fronte diverse tipologie grafiche mentre avrebbe necessità di un testo pulito che non lo disorienti. Anche un uso esasperato del lettering porta confusione nel lettore. • 8. ESIGENZA DI INDIVIDUALIZZAZIONE E RUOLO DELL’ADULTO EDUCATORE Il giovane lettore è soggetto in formazione per tutto l’arco dell’età evolutiva con i suoi interessi, gusti, fragilità, bisogni psicologici e formativi. Tutti questi elementi cambiano da soggetto a soggetto e per questo le letture dovrebbero essere individualizzate e fatte su misura. Una persona con competenze e che conosce sia il soggetto, sia la lettura dovrebbe quindi assumersi la responsabilità di selezionare per ogni soggetto la sua lettura, in questo modo il lettore potrà usufruire del piacere della lettura assicurandosi le giuste finalità educative. Dunque, bisogna distinguere il “lettore empirico” dal “lettore modello”. Spetta all’adulto, evitando che il bambino attinga in modo indiscriminato e disordinato, assicurargli letture ricche e variate senza tralasciare i requisiti estetici e di contenuto ma proteggendolo da narrazioni con sfondi non idonei. CAPITOLO 4: ALCUNE QUESTIONI CRUCIALI • 1. PROCESSI DI COMPRENSIONE La comprensione del testo chiama in causa la maturità linguistica, cognitiva ed esperienziale del ricevente. Ragione per cui lo scrittore deve necessariamente far riferimento a un reticolo di conoscenze, cognitive e linguistiche, del potenziale lettore. Non va dimenticata poi la presenza frequente nel nostro paese di bambini stranieri che hanno nei primi tempi del loro inserimento, una conoscenza incerta della lingua italiana, per cui il linguaggio, i termini, i modi di dire devono essere commisurati alla maturità complessiva del lettore. Il problema non si pone quando vi è l’incomprensione di qualche parola ma quando il testo è talmente ignoto da saltare passaggi o presupporre dei significati. con un messaggio non negativo né distruttivo, alternando racconti di famiglie tradizionali e “nuove famiglie”, figure parentali positive e negative. • 4. LIBRI SULLA SESSUALITA’ Dalle riflessioni di Crepet, oggi all’accelerazione della crescita biologica e fisiologica che si accompagna ad un precoce sviluppo sessuale, favorito da una dieta più equilibrata e da un miglioramento dell’igiene personale, si riscontra un ritardo della maturazione individuale che comprende la sfera sentimentale e relazionale. Di conseguenza si punta maggiormente a istruire e formare i ragazzi all’affettività, alle emozioni e ai sentimenti piuttosto che all’educazione sessuale per uno sviluppo armonico della personalità. Le tematiche a sfondo sessuale comunque devono essere necessariamente toccate anche nel libro per ragazzi data la quantità di informazioni che circolano attraverso i media ma devono sempre essere presentate con una certa misura data l’età dell’interlocutore. Nella nostra prospettiva pedagogica è bene che certi temi avvicinino il ragazzo alla sfera della sessualità come una parte della sfera affettiva. OMOSESSUALITA’: il tema dell’omosessualità e della omogenitorialità è crescente nei libri per bambini. Spesso i libri per ragazzi descrivono il disagio e le sofferenze psicologiche che il ragazzo, che scopre la sua diversità sessuale, prova mostrando come la famiglia o i coetanei possano isolarlo e come questo si sente solo e incompreso. Queste letture possono far si’ che nascano e si accrescano sentimenti empatici di comprensione e accettazione dell’alterità. A differenza degli anni ‘90 in cui l’omosessualità era presentata come una condizione anomala, ora questo tema si è inserito in una logica di accettazione. Spesso però ciò viene esasperata fino a mettere in cattiva luce la famiglia tradizionale. Ci sono voci contrapposte, dove secondo alcuni, bombardare di notizie i bambini fin da piccoli a queste realtà diverse significa farli aprire alle differenze di genere, all’accettazione, ai sentimenti empatici combattendo pregiudizi e stereotipi sessisti; secondo altri, è un uso strumentale della narrativa per l’infanzia poiché argomenti “di moda” e come strumento per indottrinare, conformare e catturare il consenso. • 5. CENSURA Storicamente la censura nel libro per ragazzi tagliava fuori soprattutto le parti testuali con riferimenti espliciti alla sfera sessuale e al corpo non risparmiando la stessa fiaba e si è esercitata anche sulle illustrazioni coprendo le parti del corpo ad esempio. Oggi, invece, diciamo che con la censura si dovrebbe legittimare la tutela psicologica e morale del minore da quei contenuti troppo violenti, troppo espliciti a livello sessuale, messaggi che incitano al razzismo, all’odio. L'adulto con il suo bagaglio di valori selezionerà e proporrà al bambino letture adeguate che propongono messaggi adatti allo sviluppo e alla giusta formazione. Ovviamente i valori di ognuno sono soggettivi ma per questo tipo di selezione bisogna ricorrere a criteri più oggettivi possibili. La personalità del bambino necessita di tutela e di particolari attenzioni per il suo sviluppo armonico; la censura è adeguata su determinati contenuti e non bisogna cadere nel moraleggiante, è uno strumento consono se usato con coerenza. • 6. DEONTOLOGIE LA RESPONSABILITA’ DELLO SCRITTORE PER RAGAZZI: il compito dello scrittore per ragazzi è un compito piuttosto complesso. I doveri per la stesura di un buon libro sono: eleganza, scrittura agile e sciolta, pulitezza di stile, proprietà di linguaggio, molti dialoghi, coinvolgimento emotivo, creazione di suspense. A seconda dell’età a cui si rivolge lo scrittore dovrà rispondere a determinati bisogni di conoscenza, alle sue curiosità, ampliando il suo mondo di esperienza. Dovrà sempre prediligere vicende coinvolgenti che evochino forti sentimenti in cui i protagonisti siano figure positive e lottino per una giusta causa così che lui si possa rispecchiare ed immedesimare. Sarà cura dell’autore unire la sensibilità pedagogica e psicologica ad una corretta disciplina delle emozioni senza proporre temi come l’abbandono parentale o altri che possano indurre ansie o paure. Oltre ad avere talento per la scrittura, lo scrittore per ragazzi dovrebbe essere sempre ben informato, aggiornato sulle materie psico- pedagogiche e colto. Questo in Italia non avviene per la troppa fretta di pubblicazione senza mirare alla stesura di buone storie. In conclusione, possiamo dire che lo scrittore per ragazzi deve rispondere ad un codice deontologico poiché la sua produzione si rivolge a soggetti che sono in crescita e si stanno formando umanamente, psicologicamente, socialmente. Deve essere consapevole che i suoi scritti potrebbero suggestionare il soggetto fruitore e per questo adoperarsi per far sì che rimangano impresse nel lettore solo elementi positivi. Sono fondamentali: correttezza, qualità narrative, obiettività, onestà morale ed intellettuale. LA BIBLIOTECA: non tutti i testi portano messaggi positivi, non tutti i testi concorrono in modo positivo al suo processo di crescita umana, etica e sociale. È bene fare una selezione delle pubblicazioni in commercio. È fondamentale, dunque, che un bibliotecario conosca i contenuti dei libri che propone senza lasciare il ragazzo da solo in balia delle tante tematiche. Chi ritiene che il ragazzo debba fare questa azione di discernimento, senza alcun filtro, non ha pienamente ragione. Il bibliotecario dovrebbe consigliare, seguire e orientare. CAPITOLO 5: INTRAMONTABILITA’ DELLA FIABA • 1. UN GENERE TRASMIGRANTE La FIABA, derivante da pratiche antichissime, parla ancora oggi un linguaggio universale per bambini ed adulti. Questi antichissimi racconti continuano ad affascinare l’immaginario collettivo, implementandosi sia dell’apporto di fiabe di altre etnie e culture, sia di fiabe moderne, ambientate in un contesto urbano e tecnologico. Oggi la fiaba si presenta in una pluralità di formati non solo cartaceo ma anche sotto forma di videogioco, cartoon, film. La CROSSMEDIALITA’ e la TRANSMEDIALITA’ operano una miscela contestuale di differenti formati e linguaggi per raccontare, arricchire, interagire, integrare con una medesima storia ma sotto varie forme adatte ad un pubblico infantile e non. • 2. FIABA E INFANZIA Le fiabe sono presto divenute patrimonio dell’infanzia, dove ritroviamo un equilibrio tra elementi e ingredienti che rispondono alle istanze di una personalità in formazione: l’avventuroso eroico; la dimensione del meraviglioso; il trionfo della verità; l’eterno conflitto tra il bene e il male; linguaggio adeguato e semplice rispetto allo stadio dell’età evolutiva; la partecipazione attraverso meccanismi di identificazione; semplicità; linearità; pochi personaggi; nomi legati ad una caratteristica fisica come Biancaneve o una condizione o a un ruolo familiare o ad un mestiere. Il bambino in questo complesso che lo circonda ha necessità di sognare, di guardare con fiducia la vita, al futuro e di evadere dalla costringente quotidianità e la fiaba, che apre dimensioni spazio-temporali, riesce a fare tutto questo senza particolari difficoltà di comprensione, capace anche oltre che emozionare, trasmettere anche cultura e nuovi saperi. • 3. INSEGNAMENTI IMPLICITI NELLA FIABA Come osserva Cristoforo, l’ascolto vissuto della fiaba garantisce soprattutto un apprendimento di norme, valori e regole sociali permettendo l’attivazione di quel processo di apprendimento che Bandura chiama “modellamento”, ovvero l’apprendimento per identificazione e imitazione differita di un modello significativo per la personalità infantile. Pur essendo la fiaba estranea a qualsiasi proposito moraleggiante, è tuttavia ricca di insegnamenti, scaturenti direttamente dalla vicenda e quindi tali da non nuocere alla spontaneità e alla freschezza della narrazione. Vengono proposte in modo negativo: la pigrizia, la menzogna, la cupidigia, la malvagità. Vengono esaltate: l’amore, l’intraprendenza, il coraggio, il rispetto per gli anziani e la generosità. La Bella e la Bestia ci insegna, invece, a non giudicare dalle apparenze. Anche le fiabe più datate trasmettono norme di comportamento e valori universali tutt’ora validi in una società che è nettamente cambiata. • 4. LA CRITICA AL MERAVIGLIOSO FIABESCO: AVVERTENZE E RISERVE Nella fiaba di tutte le culture sono presenti temi, motivi, situazioni che suggeriscono l’opportunità di una mediazione adulta nella loro proposizione all’infanzia. In alcune storie come Pollicino la lezione conclusiva è comunque inaccettabile e deve essere filtrata dall’adulto, che attraverso una conversazione opportuna al termine della narrazione potrà intrattenere il bambino sui concetti di giusto e ingiusto. Analoga attenzione va rivolta alle tematiche proposte, è necessario conoscere i vissuti dei bambini per evitare per esempio di proporre fiabe in cui c’è la presenza della matrigna a bambini, figli di genitori separati, in cui vi è questa nuova figura di “compagna del papà”. È bene non far focalizzare al bambino questa nuova figura in modo negativo e fargli avere dei pregiudizi. Non sempre la problematica socio-psicopedagogica coincide con l’estetica come, ad esempio, Cappuccetto Rosso di Perrault e dei Grimm. La versione di Perrault si conclude con la nonna e nipotina divorate, senza lieto fine e ammonimento per chi si lascia sedurre dal lupo. La versione dei Grimm con l’intervento del cacciatore che estrae le due dalla pancia del lupo anche se esteticamente meno fine, ha un qualcosa in più sul piano pedagogico poiché vincono i buoni. • 5. LAVORARE CON LA FIABA: ATTENZIONI DIDATTICHE Se la fiaba si presta a utilizzi didattici sono fondamentali e necessarie alcune puntualizzazioni. Nascono pratiche didattiche discutibili, quali precoci esperienze di ascolto e di scrittura insieme ad una attenta opera di vigilanza sempre ispirata dall’amore. Ogni forma di miglioramento delle ragazze viene delineato dall’autrice come una vera e propria conquista personale. Un tema importante è quello della libertà dei soggetti guidata dall’amore e dall’autorevolezza genitoriale. Altri temi sono quelli della generosità, sacrificio, devozione e amore per la patria. VALORE DELL’OPERA ALCOTTINA NEL MONDO ATTUALE: le opere della Alcott pur presentandosi per fanciulli, hanno anche spunti per il mondo adulto. Vi sono pagine di estremo romanticismo e piene di emotività dirette ad incentivare l’educazione al sentimento e alla mentalità. Ella ha instaurato un vero e proprio dialogo con il lettore-fanciullo grazie alla capacità comunicativa della sua narrazione; insegna, anche, le modalità di conquista della libertà personale che passa attraverso l’esperienza diretta oltre che dalla guida amorevole della figura materna. Possiamo vedere come la scrittrice e i suoi messaggi abbiamo rotto le barriere del tempo e dello spazio, come la sua letteratura diventi universale portatrice di messaggi e valori e come i suoi personaggi ben delineano il giusto progetto di vita anche in questa società nuova e cambiata, evitando la massificazione. • 4. EMILIO SALGARI, IL CAVALIERE DELL’AVVENTURA Salgari ha rappresentato una lettura avida, appassionata e in alcuni casi esclusiva. La sua è una tipica letteratura di evasione, coinvolgente e catturante, piena di colpi di scena, rispondendo al bisogno dell’adolescente di sognare e di lottare per un ideale. Ancora oggi in un mondo globalizzato come il nostro, il ragazzo ha bisogno di fantasia e la sua lettura non smette di affascinarli. SALGARI NARRATORE: il fascino della sua scrittura si fonda, oltre che sull’originalità della trama, anche sul meccanismo dell’attesa, sul come andrà a finire, sui continui colpi di scena, sull’attesa e suspense, tenendo il lettore con il fiato sospeso. Il lieto fine è sempre presente ma non scontato e banale. Il ritmo narrativo è incalzante, fitto di dialoghi con tantissime informazioni su flora, fauna, paesaggi e storia. Sulla base della lettura di Salgari il ragazzo può ricostruire nella sua mente e nella sua fantasia, situazioni, costumi, scenari e dare un volto ai personaggi. VALORI POSITIVI NELL’OPERA SALGARIANA: lo schema narrativo di Salgari riprende molto la fiaba. I suoi personaggi combattono sempre per una giusta causa anche se talora spinti da sentimenti primordiali come la vendetta, la passione; hanno comportamenti generosi e cavallereschi e uccidono per necessità, senza odio. Accanto al gusto per l’avventura, troviamo l’amore per la giustizia, il valore del coraggio, la fedeltà per la patria, lo sprezzo per il pericolo e l’ammirazione per le azioni nobili e generose. C'è apertura alla diversità, la quale non è vista in malo modo né stigmatizzata, il contenente nero è presentato come terra ricca di fascino e mistero. LE FIGURE FEMMINILI: Nella sua opera non troviamo la figura femminile fragile, passiva, stigmatizzata bensì figure idealizzate, donne dolci e indifese ma all’occorrenza coraggiose e battagliere. Vi è anche la presenza di donne gelose e vendicative ma al tempo stesso capaci di sentimenti profondi e di gesti di generosità. Sono creature bellissime spesso frutto dell’incrocio tra diverse razze che per amore sfidano divieti e impedimenti. PREGIUDIZI E STREOTIPI: negli ultimi decenni la critica ha scoperto in Salgari, non soltanto il celebratore del coraggio ma anche il cantore dell’imperialismo dei popoli sfruttati. Tuttavia, la visione salgariana di alcuni popoli e continenti, come quella dell’Africa e delle razze che la abitano, risente della mentalità e dei pregiudizi del tempo e di fatto finisce indirettamente per giustificare e legittimare l’avventura colonialista. LA RIVINCITA DI SALGARI: negli ultimi decenni è stata rivalutata la figura di questo scrittore di sogni avventurosi e si è resa giustizia a una narrativa per molti aspetti in anticipo sui suoi tempi. Va riconosciuto a Salgari il merito di avere precorso con la vivacità dei dialoghi e la forza rappresentativa delle immagini, quelle modalità espressive che si sono consacrate nella comunicazione cinematografica. • 5. DA KIPLING A VAMBA Un testo di letteratura per l’infanzia diviene un classico perché si incentra sul dinamismo dell’azione e dell’avventura, permette l’identificazione negli eroi della narrazione e spinge il giovane a prendere una posizione etica. Un libro piace ai ragazzi se in esso è presente l’avventura che è un’azione aperta e movimentata alla quale il ragazzo possa partecipare fantasticamente. KIPLING: la vita di Kipling fu essa stessa un’avventura. I 2 libri della giungla sono un’esaltazione dell’avventura, del mistero della giungla dove tutto è possibile, di natura incontaminata in cui gli animali sono a proprio agio. Riguardo gli animali Kipling opera una rivoluzione all’interno della letteratura per i ragazzi; non vengono più rappresentati dei tipi umani travestiti da animali ma finalmente gli autentici animali. Lo scrittore ci fa osservare il mondo da parte degli animali. I due libri della giungla assumono un’importanza educativa presentando il tema dell’animalismo, inoltre esaltano l’avventura pura. VAMBA (pseudonimo di Bertelli): Vamba fondò il giornalino della domenica, al quale collaborarono i più famosi scrittori di quegli anni. Il giornale era variegato, si andava dalle fiabe ai racconti, dalla storia all’arte. Sul giornalino della domenica pubblicò a puntate “il giornalino di Gian Burrasca”, personaggio ribelle alle convenzioni sociali. La storia è un susseguirsi di scherzi, trasgressioni. Il libro viene visto da due posizioni differenti: da un lato viene visto come innovazione al mondo educativo del tempo, dall’altro suscitò posizioni critiche come se questo fosse un invito a trasgredire. Il linguaggio usato è un italiano elegante, familiare tutto presentato con toni ironici e umoristici. CAPITOLO 7: UNO SGUARDO ALL’ODIERNA PRODUZIONE EDITORIALE PER INFANZIA E ADOLESCENZA La nuova editoria per l’età evolutiva è ricca, dinamica e allo stesso tempo sollecita una riflessione pedagogica e psicologica. La letteratura per ragazzi è uno scrigno che racchiude libri buoni e libri cattivi. La produzione per ragazzi abbraccia i temi più disparati e presenta una realtà complessa. Sul piano delle modalità stilistiche, l’odierna scrittura per l’età evolutiva, la quale è molto condizionata dai modi della comunicazione massmediatica e audio visibile, si caratterizza per la velocizzazione dei ritmi della narrazione, per la ridotta presenza di pause descrittive, per lo stile parapetto e per la fittezza dei dialoghi. Frequenti sono le pause brevi e l’uso del punto fermo. Sul piano tematico, sono ammesse tutte le materie e gli argomenti che possono rientrare nella sfera degli interessi dei potenziali lettori, dal fantastico al realistico, dalle problematiche adolescenziali all’attualità, inserendosi all’interno di tutti i possibili generi narrativi. Vi è minore spinta da parte dell’editoria su tematiche “calde” dato che il giovane può fruire di internet per soddisfare queste argomentazioni. Crescente attenzione è dedicata alle persone di diverso orientamento sessuale, né mancano libri impegnati a familiarizzare i bambini con le varie tipologie di famiglie oggi presenti nella nostra società. Genere narrativo trionfante ed emergente è il fantasy che risponde al bisogno di evasione. È un genere alquanto complesso, la trama è molto intrecciata, vi è un’ampia gamma di personaggi con nomi spesso latini o anglosassoni. Questo fa sì che il bambino troppo piccolo non riesca a fruire di questo genere di lettura. Come nel fantasy, in molti romanzi di successo, a differenza di molta letteratura avventurosa del passato, che aveva per protagonisti eroi adulti, bambini e ragazzi sono sempre più posti al centro della narrazione il che favorisce i processi di identificazione, di immedesimazione e di compartecipazione emotiva, attestando al tempo stesso il credito che infanzia e adolescenza hanno acquistato a livello di considerazione adulta. Altri romanzi in testa alle preferenze giovanili sono quelli che raccontano le vicende di ragazzi problematici, fragili, timidi, inadeguati rispetto alle richieste di una società efficientista e competitiva ma ricchi di qualità umane anche per creare quei sentimenti di empatia. È valorizzata la diversità, combattendo tutti quei fenomeni antisociali come il bullismo. Ancora molto proposti sono i classici per la gioventù con rinnovato apparato iconografico come il Piccolo Principe, non proprio un libro per ragazzi ma questi l’hanno fatto proprio. È un libro in cui si presentano ricchi significati allegorici, metaforici. In NEGATIVO, si deve segnalare l’esasperata commercializzazione che contrassegna il settore e la tendenza alla serialità che si attiva sulla scia di qualche libro di successo e che viene a contendere spazio ai molti libri di originale invenzione e di qualità prodotti da una generazione di giovani e meno giovani autori che onorano la scrittura per ragazzi. • 2. TENDENZE E CARATTERI SALIENTI -L’OMOGENEIZZAZIONE: l’editoria moderna propone spesso libri piatti, uniformi, banali, seriali ed ipersemplificati nel linguaggio, che non regalano grandi emozioni. L'editoria in quest’ottica ragiona solo su una logica, quella commerciale e della vendita, prodotti destinati a durare il tempo di una moda. Si coglie il fenomeno di una serialità sulla scia di un libro o di un filone di successo; ciò che attualmente avviene con il fantasy. Non tutti i libri seriali però possono essere visti con uno sguardo negativo. Ad esempio, la serie Geronimo Stilton pur non eccellendo come proposta letteraria, appassiona i bambini; la costante presenza dello stesso personaggio è un elemento rassicurante per il bambino. -IBRIDAZIONE: la letteratura è spesso soggetta al fenomeno dell’ibridazione tra generi narrativi: contaminazioni, incroci, che si avvalgono di tutti i codici e di linguaggi della e per instaurare un confronto tra genitori e figli. Un esempio di lettura è: “la mia famiglia” nel quale il bambino si trova a relazionarsi con più padri e più madri e affronta anche il tema dell’adozione. • “Io non mi separo”, di Masini: nato con l’intento di supporto psicologico per le famiglie e per i bambini che vivono il momento della separazione. È consigliato dai 5 anni ma sembra non essere adeguato ai bambini in questa fascia di età perché pare faccia emergere solo le parti negative della separazione; non rassicura né protegge i bambini anzi il protagonista reagisce con sentimenti di paura e tristezza. Sembra più un libro per genitori così che possano comprendere i sentimenti che prova il bambino durante questo periodo e possano imparare quali siano i giusti atteggiamenti, comportamenti e le attenzioni più congrue per superare questa esperienza traumatica. Nel libro emerge anche uno stereotipo di donna “debole” dato dalla mamma che piange, mentre il padre sembra emotivamente più controllato. Inopportuno anche il riferimento alla compagna e amica di classe che da prima della classe, a seguito della separazione dei genitori, perde ogni qualità. A seguito della lettura di questo testo, seppur con la mediazione dell’adulto, anche il bambino che vive in un nucleo familiare saldo potrebbe temere questo tragico evento e vivere ogni discussione dei genitori con paura e angoscia. • 4. L’ABUSO SESSUALE IN FAMIGLIA “Il bacio della lumaca”, Poluzzi: la narrazione affronta con garbo il tema dell’abuso in famiglia e opportunamente raccomandata ai genitori fin dalle prime pagine una lettura preventiva prima di proporre il testo al bambino attraverso una lettura congiunta. Lo scopo è quello di informare con delicatezza e tatto i bambini dell’esistenza di questi miserevoli comportamenti adulti affinché, all’occorrenza, sappiano riconoscerli e difendersene. Viene presentata la figura del pedofilo da un lato ma dall’altro anche quella dei genitori che rassicurano e si pongono in ascolto della piccola vittima e cercano di circuire il trauma. Tuttavia, vi è un interrogativo, il quale si domanda se è opportuno proporre queste tematiche a bambini così piccoli poiché potrebbero non essere utili, né di interesse dei piccoli lettori e potrebbero provocare disagio nel bambino. Dunque, ci si domanda perché queste narrazioni non vengano proposte agli adulti piuttosto che ai bambini. • 5. UN ALBO PER CONTROLLARE E GESTIRE LE EMOZIONI “Che rabbia!”, D’Allancè Questo libro è stato pensato per aiutare il bambino ad affrontare l’emozione della rabbia, prendendo consapevolezza del fatto che è qualcosa che sta dentro di noi e che possiamo imparare a gestire. Le illustrazioni qui giocano un ruolo fondamentale, tuttavia, a dimostrazione dell’imprevedibilità delle reazioni individuali, alcuni bambini le hanno considerate come spaventose come il mostro scimmione rosso che rappresentava la rabbia con occhi malvagi. • 6. UN LIBRO ANSIOGENO “I lupi nei muri”, di Gaiman È la storia di Lucy, una ragazzina che vive in casa con la madre e il padre e che sospetta che nei muri della casa si nascondano dei lupi, pronti ad invaderla. Non c’è lieto fine, le immagini sono cupe e angoscianti. La minaccia che si presenta per tutto il libro non cessa neppure alla fine del racconto. Vi è nel racconto il “non ascolto” del bambino da parte della famiglia, non viene considerato e ciò lo destabilizza. La piccola del racconto è senza aiuto e senza sostegno. Questa lettura può far nascere paure e ansie al bambino, dovuto al clima di ignoto e di suspense. Il finale è aperto e non è consono per bambini che hanno necessità di rassicurazioni e certezze. • 7. LA BRUTALITA’ DELLA VIOLENZA E DEL FANATISMO RELIGIOSO “Ragazze rubate”, di Mazza È un libro-denuncia rivolto ad un pubblico adolescenziale: racconto coinvolgente, pagina dopo pagina si spera nella lettura di un epilogo finale felice dopo le drammatiche vicende. Lo stile è limpido, fluido e scorrevole. Anche i passaggi più traumatici non sono pesanti ma presentati con una certa misura. La trama è impegnativa e complessa, utilizza flashback e per questo è adatto ad un pubblico con una certa maturazione. Emergono anche informazioni storiche e geografiche. Si cercano di annientare stereotipi e pregiudizi verso la razza di colore. Vengono condannati il fanatismo e il terrorismo e si induce empatia e solidarietà per le vittime di violenza. • 8. RIBALTAMENTO DEI VALORI E DEI MODELLI “Storia del bambino buono. Storia del bambino cattivo.”, Twain Twain va contro la letteratura moraleggiante del suo tempo, propone una storia che incarna l’antipedagogia. Il bambino buono farà una brutta fine, morirà mentre quello cattivo, bugiardo e disonesto trionferà e avrà la meglio. L'autore crea in modo intenzionale un rovesciamento dei ruoli, per destare scalpore e andare contro quegli schemi determinati del tempo. Oggi lo scenario socio-culturale è cambiato, si ha la necessità di bambini onesti e non che incarnino qualità negative e soprattutto che non siano convinti del fatto che chi si comporta male ha la meglio e arriva al successo; creare dei falsi miti per chi non si conforma e si adatta alla società con le sue regole è pedagogicamente scorretto e non condivisibile. • 9. L’OSSESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL CORPO E L’APPARIRE “Solo per sempre tua”, O’Neill Viene denunciata in questo libro l’ossessiva preoccupazione per il proprio corpo, per il look, per l’apparire. Il racconto è colmo di insegnamenti, motivi di riflessione, è un invito al cambiamento e un rifiuto a questo ossessivo volere apparire, a questa strumentalizzazione del corpo. Si tratta di un racconto distopico di impronta femminista. CAPITOLO 9: CARTOON E MONDO DELL’INFANZIA Oggi quella definita da noi “letteratura per l’infanzia” non può rimanere circoscritta nei confini della tradizionale narrativa scritta ma abbraccia tutte le espressioni narrative di intrattenimento rivolte all’età evolutiva come, ad esempio, il cinema, la fiction televisiva e il cartone animato. Sottoponiamo, quindi, ad analisi critica due cartoon molto in voga, Peppa Pig e Masha e Orso che attraverso svariati canali, filmico-televisivo, cartaceo, gadget stanno monopolizzando l’immaginario infantile ed operando una prima alfabetizzazione emotiva, comportamentale e relazionale. • 1. I CARTOON I cartoon rappresentano un mezzo di ricreazione e di svago per i bambini ma sono graditi anche dai più grandi e persino dagli adulti. Essi prediligono la dimensione della quotidianità e l’ambientazione in un mondo familiare al piccolo telespettatore. I problemi incontrati dai personaggi dei cartoon sono quelli che può incontrare qualsiasi bambino nella sua giornata come la vita in classe o rivalità. Vi è un linguaggio semplice, la brevità di ogni episodio, un ritmo narrativo lento e la linearità della trama. • 2. LE VALENZE POSITIVE DEI CARTOON I cartoon forniscono modelli di comportamento e scale valoriali e cominciano a orientare la visione del mondo dei piccoli telespettatori, forniscono una ampia conoscenza del mondo in situazione protetta e arricchiscono il lessico. Vari cartoon come Pj Masks sono un inno al valore dell’amicizia, della collaborazione tra pari in vista di un fine condiviso e dell’aiuto reciproco. Dunque, tutti i cartoon concorrono positivamente alla formazione della personalità nei suoi vari aspetti nei bambini. • 3. CRITICITA’ La critica saggistica si è focalizzata in modo particolare sui pregiudizi e sugli stereotipi presenti in alcuni cartoon e soprattutto su quelli di genere. La criticità può anche riguardare il linguaggio, ritenuto troppo piatto e banale. • 4. PEPPA PIG È un cartone animato trasformato in opera letteraria, in virtù del fenomeno della crossmedialità. È un cartoon semplice, infantile, senza complessità, in cui tutto procede in modo normale. Non c’è nulla di ansiogeno o di negativo. È elementare, chiaro e semplice. I personaggi sono presentati in modo che il soggetto si possa immedesimare. La protagonista ha infatti una vita simile a quella dei bambini reali. È la realtà come la vede un bambino, senza complessità, con le colline che salgono e scendono e dove amici, negozi, oggetti sono sempre disponibili. Nessun colpo di scena, nessun evento traumatico. - LE RAGIONI DEL SUCCESSO: sicuramente uno dei meriti è stato quello di saper promuovere il prodotto televisivo mediante una funzionale pubblicità. Non secondariamente, è da attribuire alla scelta di imperniare le storie su animali antropomorfizzati e in particolare su una maialina nella quale i piccoli telespettatori possono riconoscersi. Altra chiave del successo è la semplicità, la linearità della narrazione con l’immancabile lieto fine. La protagonista ha una storia simile a quella dei bambini veri, si reca a scuola, esce con la mamma, il papà, il fratellino, va a dormire e così via. Le storie iniziano sempre con lo stesso rituale ripetitivo rassicurante e gradito, con Peppa Pig che presenta la sua famiglia, con la stessa canzoncina, con un