Scarica Riassunto manuale Edises per la prova scritta del concorso scuola e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 Parte prima: Competenze pedagogiche e psico-pedagogiche Cap. 1: Lo sviluppo sociale e le relazioni di gruppo Psicologia sociale→ studia l’attività mentale e i comportamenti dei soggetti immersi nella vita sociale, che agiscono in uno stesso spazio sociale e che, con le loro azioni, si influenzano reciprocamente. I tre contesti primari di cui un individuo viene a far parte nel corso della vita sono: - la famiglia→ contesto costituito, in cui il bambino trova le prime corrispondenze ai suoi bisogni, in cui stabilisce le prime relazioni significative e in cui trova una base sicura dal punto di vista affettivo- relazionale. - la scuola→ un bambino che entra al nido in tenera età sperimenta la socialità, impara a gestire i conflitti, acquisisce maggiore autonomia. La scuola è organizzata in modo ciclico, sia per i contenuti didattici e gli apprendimenti, sia per la struttura. - Il lavoro→ entra a far parte del mondo del bambino in modo indiretto, attraverso i genitori. L’interazione tra i tre sistemi è uno dei cardini dei nuovi presupposti socio-educativi. L’ambiente ecologico di Urie Bronfenbrenner→ necessario per comprendere lo sviluppo di un individuo è capire il rapporto che esso stabilisce con l’ambiente ecologico= sistema complessivo, dato dall’interconnessione tra i diversi contesti che influenzano il suo sviluppo. L’ambiente di sviluppo del bambino è costituito a sistemi più specifici che sono 2 in relazione tra loro secondo uno schema di cerchi concentrici: - microsistemi= contesti di attività, ruoli e relazioni che favoriscono il coinvolgimento in relazioni sempre più complesse (famiglia, gruppo dei pari, la classe) - mesosistema= insieme di relazioni che legano più microsistemi (la scuola); - esosistema= situazioni in cui il soggetto non è direttamente coinvolto, ma da cui viene influenzato (es la condizione lavorativa dei genitori); - macrosistema= situazione culturale complessiva. La famiglia Esistono norme educative, regole di comportamento che i genitori fanno rispettare ricorrendo alla pressione sociale, basata su premi e punizioni→ il numero e il contenuto delle regole è legato al confronto sociale. Quando un bambino viene concepito, i futuri genitori attraversano tre momenti significativi: - l’attesa: momento che deve essere accompagnato da una corretta preparazione alla genitorialità; - la nascita; - la relazione primaria: il bambino è già dotato di un apparato sufficiente per creare la relazione primaria con la madre. Dopo i 2 mesi di vita→ regola le proprie interazioni non sulla base delle sole necessità biologiche. Verso i 5 mesi→ maturazione delle capacità di manipolazione e di coordinazione oculo- manuale; inizia a usare oggetti per stabilire relazioni; Nono mese→ perfezionamento uso di oggetti; Dodici mesi- 2 anni→ il bambino acquisisce la capacità di riconoscere la propria immagine allo specchio. 2 anni→ acquisizione del linguaggio. Periodo prescolare- 5 anni→ il bambino affina le proprie competenze motorie e si avvia verso l’autonomia. Dai 18 mesi→ amplia le relazioni all’esterno della sfera familiare e le emozioni sono espresse con maggiore intensità. Il bambino oscilla tra autocontrollo e controllo esterno. 2- 3 anni→ aumentano le relazioni con i coetanei. 5 Lo sono la famiglia, il gruppo ei pari, le piccole comunità. - gruppi secondari= formati da soggetti non vincolati da legami affettivi, sorti per conseguire finalità specifiche, dotati di una struttura interna rigida e formalizzata. Tipo di gruppo spesso definito associazione e lo sono per esempio i partiti, le società commerciali, le burocrazie statali. Affinché un gruppo funzioni, vi devono essere membri con capacità di negoziare. Le relazioni, all’interno del gruppo, si strutturano su modelli di tipo circolare o di tipo radiale: - nel modello circolare ogni membro del gruppo ha la stessa possibilità di interagire con gli altri; - nel modello radiale emerge un leader che funge da coordinatore dell’intero gruppo. Nei piccoli gruppi esistono due tipi diversi di leader, distinguibili in base alla natura della funzione svolta: - strumentale: organizza il gruppo in vista del perseguimento di determinati fini; - espressivo: crea solidarietà tra i membri. Rispetto allo stile della leadership, si distinguono tre tipi di leader: 1. autoritario 2. democratico, cioè cerca il consenso; 3. laissez- faire, cioè non tende a dare direttive al gruppo, spesso destinato alla disorganizzazione. Le organizzazioni formali possono essere: - volontarie: i membri aderiscono liberamente; - obbligatorie: i membri sono costretti a farne parte (prigioni, scuole); - utilitarie: i membri vi partecipano per ragioni pratiche. Le comunità di pratica= termine coniato negli anni ‘90 da Etienne Wenger per descrivere un sistema auto-organizzato che si sviluppa in tre dimensioni: - campi tematici: accomunano i membri ai quali partecipano e possono evolversi; - comunità: elemento che stimola alla condivisione delle idee e alle interazioni; - pratica: conoscenza specifica che viene condivisa e mantenuta. Una comunità di pratica è composta da un gruppo di persone che condividono un interesse e un codice comuni. Si tratta di una struttura emergente radicata nell’impegno reciproco di persone organizzate intorno a un’impresa comune e/o compiti di qualità socialmente apprezzati. All’interno di questo gruppo è costante il concetto di mutuo aiuto. 6 Marshall McLuhan→ tra i più importanti teorici della comunità di pratica. Le comunità di pratica condividono interessi e problematiche, per collaborare, promuovere, discutere e confrontarsi su questioni correlate ai diversi interessi dei componenti. Si tratta di gruppi sociali, cioè insiemi di persone. L’educazione interculturale= individuazione, all’interno di un progetto educativo, di uno specifico percorso di interazioni fra soggetti appartenenti a diverse culture e mirante a favorire il superamento del monoculturalismo. Da un punto di vista sociologico, per analizzare come gli stranieri si integrano nella società, si è passati da un paradigma assimilazionista= (Robert E. Park e Ernest W. Burgess) lo straniero si immette nella società rinunciando ai suoi valori e assorbendo quelli della società ricevente, a un paradigma dell’assimilazione segmentata= (Alejandro Portes) l’integrazione degli stranieri dipende dal segmento della popolazione cui essi aspirano. Educazione multiculturale ≠ educazione interculturale Educazione multiculturale= usa apprendimenti delle altre culture per produrre accettazione o almeno tolleranza di quelle culture; Educazione interculturale= si pone di andare oltre la passiva coesistenza, per raggiungere un modo di vivere insieme in evoluzione e sostenibile attraverso la creazione di comprensione e rispetto. Cap. 2: Il linguaggio e la comunicazione La comunicazione e i suoi elementi Il processo comunicativo si dispiega attraverso una serie di elementi: - l’emittente - il messaggio - il codice= sistema di regole che assegna a dati segnali un certo significato. Esso può essere: verbale o non verbale. - il canale= il mezzo utilizzato - il ricevente - il feedback o la risposta di ritorno= da parte del ricevente che non utilizza necessariamente lo stesso canale di comunicazione; - il contesto - le interferenze. La comunicazione può essere: verticale, se avviene tra soggetti con livelli diversi di autorità e gerarchia; orizzontale, se avviene tra persone allo stesso livello della scala gerarchica. 7 Gli scambi di comunicazione possono essere simmetrici, quando i due interlocutori si pongono sullo stesso livello, o complementari, quando uno dei due interlocutori è in una posizione di superiorità. Caratteristiche e funzione del linguaggio La facoltà del linguaggio non appartiene solo agli uomini, ma il linguaggio è un sistema di comunicazione tipico dell’uomo, che si distingue per la complessità della struttura, poiché ognuno dei simboli utilizzati è analizzabile in unità minori, ricombinabili diversamente in modo da formare nuovi simboli. Ipotesi evoluzionista→ linguaggio risale alle origini della storia del genere umano; Ipotesi emergentista→ sistema di comunicazione sarebbe comparso in tempi più recenti, in Homo sapiens moderno, e come evento originario unico, grazie allo sviluppo del cervello. Il linguaggio è fondato sull’associazione di un concetto (=significato), detto anche contenuto semantico e di schemi di suoni, il significante o espressione verbale, connubio che produce il segno linguistico. Esiste una stretta corrispondenza tra le caratteristiche del pensiero e quelle della lingua→ linguaggio e pensiero sono strettamente connessi. Benjamin Lee Whorf (1897- 1941) giunse alla conclusione che strutture dissimili di linguaggio generano concezioni del mondo differenti→ tesi nota come relatività linguistica. Il linguaggio verbale assolve a quattro funzioni: - espressiva - comunicativa= consente la regolazione delle interazioni tra gli individui - cognitiva= permette la rielaborazione interna delle conoscenze - regolativa= il linguaggio facilita l’autoregolazione del comportamento. Roman Jakobson (1896- 1982) integra il modello generale proponendo una suddivisione in sei funzioni del linguaggio: 1. funzione emotiva: esprime il vissuto 2. funzione fàtica: è legata al canale e ne monitora il funzionamento; si realizza quando la lingua viene usata per controllare l’efficacia del contatto con il destinatario; 3. funzione conativa: cerca di indurre un atteggiamento/ comportamento al destinatario; 4. funzione poetica: è legata al messaggio, quando è incentrato su sé stesso; 5. funzione metalinguistica: realizza una comunicazione sulla comunicazione; 6. funzione referenziale: legata al contesto in cui avviene la comunicazione. 10 Piaget Vygotskij acquisizione del linguaggio è indipendente dallo sviluppo sociale l’acquisizione del linguaggio condiziona fortemente lo sviluppo cognitivo e quella sociale è una forma privilegiata di interazione che condiziona lo sviluppo cognitivo Sviluppo del linguaggio e quello del pensiero non sono correlati→ sviluppo cognitivo precede quello del linguaggio Il linguaggio fornisce un nuovo mezzo di riorganizzazione interna→ la sua acquisizione è il principale motore dello sviluppo e svolge una funzione di mediazione tra pensiero e vita sociale. Linguaggio e pensiero sono in continua interazione e le interazioni sociali hanno un ruolo importante nello sviluppo di entrambi Aspetto metodologico: studia il bambino nella sua individualità, i suoi processi cognitivi indipendentemente dalle interazioni con le persone. Aspetto metodologico: valuta le capacità cognitive dei bambini nei termini di quella che definisce “zona prossimale di sviluppo” → teorizza un livello potenziale di sviluppo a cui contrappone un livello effettivo di sviluppo. Jerome Seymour Bruner riporta l’attenzione sulla funzione sociale del linguaggio→ il linguaggio va studiato per la sua funzione sociale, nei diversi contesti e rispetto a interlocutori diversi. Altri modelli psicologici dello sviluppo del linguaggio ● Skinner e il comportamentismo l’apprendimento del linguaggio non è dissimile da altre forme di apprendimento: non vi è una competenza linguistica innata, ma è uno dei comportamenti che si apprendono per associazioni di stimolo- risposta. 11 ● Noam Chomsky e la teoria innatista alla base dell’acquisizione del linguaggio c’è una competenza innata, la Grammatica Universale, ovvero la conoscenza delle regole sottese all’apprendimento della grammatica propria delle diverse lingue, e il Language acquisition device (LAD). ● Teoria neurocostruttivista di Karmiloff- Smith durante lo sviluppo vi è un processo di progressiva specializzazione delle aree emisferiche e delle funzioni da esse veicolate. Tale processo è determinato dall’interazione tra vincoli biologici ed esperienza. ● Rogers, modello della comunicazione assertiva comunicazione che riesce a esprimere le proprie idee e far valere il proprio punto di vista rispettando le idee degli altri= stile comunicativo adeguato al contesto relazionale e funzionale all’obiettivo della comunicazione. ● Marshall Rosenberg nell’ambito della comunicazione non violenta, usa l’espressione “linguaggio giraffa”, in contrapposizione al “linguaggio sciacallo” → la giraffa possiede il cuore più grande tra i mammiferi e viene quindi presa a modello di empatia e lungimiranza per simboleggiare una comunicazione che evita i conflitti e rispetta le opinioni altrui. I disturbi della comunicazione→ possono essere: - fisici: impossibilità nel percepire e nel produrre segnali e segni di comunicazione; - psicologici: comportano la difficoltà di stabilire un rapporto efficace nella comunicazione; - sociali: disegnano una difficoltà di strutturazione dinamica di comunicazione soprattutto in gruppo; - strumentali: incapacità o difficoltà si dell'utilizzazione sia della codificazione di alcune tecniche comunicative. Il rapporto comunicativo può essere ostacolato da: - distrazione - saturazione (es stanchezza) - mancanza di canali - esistenza di codici incompatibili (parlare lingue diverse) 12 Cap. 3: Comunicare con gli adolescenti Comunicazione= fondamento della vita sociale, ma vi sono ostacoli e distorsioni comunicative che rendono più difficile la trasmissione del messaggio→ difficoltà che aumentano nel periodo dell’adolescenza= periodo in cui i ragazzi iniziano a mettere in discussione i modelli acquisiti nel proprio contesto familiare e sono impegnati nella ricerca della propria identità→ è possibile che la ricerchi per opposizione. Il metodo (o Modello) Gordon= modello educativo centrato sulla comunicazione e sull’importanza delle relazioni tra individui, ovvero sulla fiducia nel potenziale dell’altro con il fine di facilitare lo sviluppo di relazioni durature e significative tra le persone, basate sulla reciproca soddisfazione e sulla risoluzione pacifica dei conflitti. Secondo Gordon, questo modello consente di insegnare con successo qualsiasi materia. EDUCAZIONE= processo autogestito, atto a sviluppare nel discente una maggiore comprensione di sé stesso→ l’educatore è un “facilitatore”, in quanto può agevolare tale processo. Facilitatore= colui che attraverso l’empatia sostiene il processo di sviluppo e di crescita della persona. Egli è quindi per prima cosa un buon comunicatore, che possiede due competenze: - l’ascolto attivo= il porsi in ascolto, mostrandosi attente e lanciando messaggi accoglienza verbali e non verbali; - il messaggio io= comunicare all’altro come ci si sente in una determinata circostanza e in che modo il suo comportamento ci causa un problema o ci fa star male. Thomas Gordon in “Insegnanti Efficaci” → elenca le 12 barriere alla comunicazione che costituiscono il “linguaggio del rifiuto” e impediscono una vera connessione con l’altro. Si tratta di atteggiamenti che caratterizzano il non ascolto: - essere imperativi/ ordinare/ esigere→ il comando genera ostilità; - avvertire/ minacciare→ la minaccia può far reagire in due modi: contrattaccare per il gusto di opporsi o sottomettersi; - fare la morale/ fare la predica→ può generare sensi di colpa e diminuire la fiducia in sé stesso; - dare soluzioni già pronte o consigli non richiesti→ impedisce all’adolescente di riflettere sul problema; - cercare di persuadere con argomentazioni logiche→ l’adolescente percepisce che per l’adulto contano maggiormente le proprie opinioni; 15 PSICOLOGIA DELL'ARCO DELLA VITA: Vygotskij: secondo cui per comprendere lo sviluppo psicologico dell'individuo è necessario tenere conto dei fattori sociali e culturali in cui la persona è inserita. Non basta l'età da sola a spiegare i cambiamenti comportamentali. Viene inserito concetto di CRESCITA CONTINUA, perché pur ammettendo la suddivisione in fasi, esse non possono essere esplicative di un processo di costruzione e abilità che progredisce nel tempo. Lo sviluppo umano è un processo dinamico costituito da una serie di cambiamenti. Per questo occorre porre l'attenzione sulle diverse funzioni psicologiche dello sviluppo: Fisico-motorio, cognitivo, affettivo-emozionale, sociale, morale e della personalità. Occorre tenere conto anche delle variabili interindividuali (che si possono riscontrare tra soggetti della stessa età) e intraindividuali (il modo in cui ciascuno vive le diverse fai della propria esistenza). la visione ambientalista: John Locke ritiene che il bimbo nasce come una tabula rasa e che ogni caratteristica sia plasmata dall'esperienza. Locke tende a negare i contributi dei fattori innati allo sviluppo psicologico, in tale ottica la conoscenza avveniva mediante l'apprendimento esterno. La visione naturalista: Rousseau: I bambini sono per natura "buoni" non hanno bisogno di una particolare guida morale né imposizioni per uno sviluppo normale. I bambini crescono secondo " il disegno della natura". La teoria evoluzionistica: Darwin: Le differenze individuali erano frutto di un processo di adattamento dell'individuo all'ambiente: queste differenze si mantenevano nel corso delle generazioni, dunque in linea evolutiva, per la loro utilità. Darwin distingue due fasi: 1) Caratterizzata dallo sviluppo di una varietà abbondante di individui 2) Gli individui vengono selezionati con il criterio della sopravvivenza del più adatto (Selezione naturale) Darwin teorizza che l'ontogenesi (processo che parte da embrione fino alle fine) contiene in sé la filogenesi (sviluppo di una specie.) L'approccio sociologico: Individui fanno sorte di gruppi sociali organizzati quindi sono influenzati dalla vita comunitaria. La personalità del singolo si sviluppa a partire dalla sua appartenenza ad un gruppo sociale. La nascita della psicologia dello sviluppo avviene nel 1882 con PREYER. 16 Le principali teorie dello sviluppo: Si può dire che sono tre grandi filoni teorici della Moderna psicologia dello sviluppo: quello comportamentista, quello organismico e quello psicoanalitico. 1- il comportamentismo: Alla base di questa teoria muove l'assunto che l'individuo è plasmabile dagli stimoli ambientali, per cui il bambino tenderà a ripetere quelle sequenze comportamentali rinforzate dall'esterno e a eliminare quelle che ottengono rinforzi negativi. In maniera scientifica utilizzano come metodologia di indagini la sperimentazione di laboratorio e l'osservazione sistematica. Il focus è rappresentato dai processi di apprendimento. la corrente più radicale si esprime con i concetti di condizionamento classico e condizionamento operante: CONDIZIONAMENTO CLASSICO➫ Pavlov che tramite Esperimenti con i cani dimostrò i legami tra stimoli e risposte. Pavlov osservò che nei cani si produceva salivazione in conseguenza all'assunzione di cibo. Sfruttando questa associazione di stimoli e introducendo quello che definì stimolo condizionato, ovvero uno stimolo neutro come il suono d'un campanello, ottenne ugualmente la reazione di salivazione, pur eliminando la somministrazione del cibo. Questo conferma l'avvenuto apprendimento della risposta incondizionata per via associativa. CONDIZIONAMENTO OPERANTE ➫ introdotto da Thorndike e approfondito da Skinner. Secondo cui l'apprendimento avviene mediante rinforzo di una delle tante risposte presenti nel contesto. Skin era effetto esperimenti con i topi e nota chi il topo chiuso in gabbia, se premeva una leva casualmente e otteneva cibo (RINFORZO), apprendeva ad abbassare la leva per ottenerlo nuovamente. il condizionamento operante avviene in maniera spontanea e i comportamenti rinforzati positivamente tendono a ripetersi, quelli rinforzati negativamente o non rinforzati tendono a distinguersi. Si distinguono inoltre rinforzi primari= soddisfano i bisogni fondamentali come per esempio la fame e la sete, dai rinforzi secondari. Teoria dell’apprendimento sociale: Bandura si discosta dal comportamentismo radicale di Skinner. Secondo Bandura i rinforzi non derivano più dunque dall'ambiente esterno ma dall'elaborazione individuale degli stessi (rinforzi intrinseci) 17 2) l’approccio organismico: -Si tratta di un approccio che considera l'individuo come organismo attivo dotato cioè di principi organizzativi intrinseci. Tra i principali esponenti c'è Piaget noto per la teoria stadiale, in cui ha descritto in modo preciso le singole fasi di sviluppo, intendendo per sviluppo un processo che nasce dall'interazione individuo- ambiente. La teoria di Piaget e in contrasto con quella di Vygotskij secondo cui lo sviluppo mentale origina dall'interazione delle norme culturali, per cui fin dalle prime modalità di comunicazione il bambino manifesta di possedere un'attività intellettiva condizionata dal contesto e allo stesso tempo legata allo stesso. Gli studi di Vygotskij si sono concentrati sull' acquisizione del linguaggio e sulla costruzione dei concetti. - WERNER Propose un concetto di sviluppo che parte da una matrice di ordine biologico. Secondo lui lo sviluppo muove da un insieme indifferenziato, procede poi per tappe di differenziazione e organizzazione gerarchica. le acquisizioni che caratterizzano i diversi periodi di vita sono affiancate a ciò che il bambino ha già appreso, ma ad un livello gerarchico Superiore. anche lo sviluppo psicologico procede da una comprensione globale del dato intrapsichico (emozioni, sensazioni) E della realtà ad una comprensione analitica. - BRUNER per sviluppo intende lo sviluppo cognitivo, non avviene per stadi ma è legato alle strategie messe in atto dall'individuo per affrontare e padroneggiare una determinata situazione di vita in un determinato contesto. È il modo in cui le informazioni vengono elaborate che differenzia i percorsi dello sviluppo psicologico di un individuo. 20 -Esistono anche posizioni intermedie che prevedono la compresenza di processi continui e discontinui, per esempio si può assumere che il cambiamento sia discontinuo tra uno stadio e l'altro ma continuo all'interno di ciascuno stadio. Lo sviluppo dell'abilità di perspective taking e di role taking: perspective taking= capacità di assumere la prospettiva dell'altro, abilità fondamentale nello sviluppo della propria identità e delle relazioni con gli altri, ha natura multidimensionale ovvero coinvolge più dimensioni della mente umana. Questa capacità offre la possibilità di assumere la prospettiva di un'altra persona in 3 dimensioni: 1 cognitiva perché ci permette di cogliere i pensieri 2 emotiva ci permette di cogliere gli stati emotivi 3 Percettiva comprendere come quel particolare oggetto che stiamo percependo si presenta anche ad altri che sono spazialmente in una prospettiva diversa. Alcuni autori fanno coincidere il concetto di "perspective taking" con role taking = bilanciare e considerare a livello cognitivo e percettivo gli stimoli provenienti da un oggetto, e permette di vedere il mondo, incluso il sé, dal punto di vista di un'altra persona. 21 Lo sviluppo dell'identità: Ci sono due teorie che hanno legato lo sviluppo dell'identità con la sessualità: PSICOANALISI e TEORIA DELLO SVILUPPO PSICOSOCIALE. La teoria psicoanalitica fa riferimento a Freud: Al pari di Bowlby, Freud muove dal presupposto che la base delle future relazioni sia il rapporto madre-bambino, ma a differenza di Bowlby teorizzò che tale relazione fosse regolata da una motivazione secondaria. Alla nascita abbiamo due tipi di istinti fondamentali: libidici (nei quali sono compresi e istinti vitali) aggressivi che successivamente evolveranno nell'istinto di morte. Tutti i bambini sono narcisisti e agiscono solo per ottenere la gratificazione degli istinti vitali: il bambino mostra affetto per la madre poiché è lei che si occupa del suo benessere e che soddisfa i suoi bisogni. L' istinto libidico successivamente inizieranno ad investire particolari zone del corpo dette zone erogene. A seconda delle diverse zone interessate si distinguono 5 stadi detti psicosessuali: Stadio orale :( primi 18 mesi) i primi contatti del bambino con il mondo si sviluppano tramite la bocca. La zona orale diventa mezzo privilegiato di rapporto con la madre, vista come oggetto che gratifica il bambino tramite l’alimentazione. Questo stadio termina con lo svezzamento. Stadio anale: (18 -36 mesi) l'energia lirica è concentrata nella dinamica ritenzione-espulsore delle feci. I genitori possono diventare ossessivi circa il controllo degli sfinteri. È in questo stadio che può sorgere il conflitto tra autonomia del bambino e tendenza dei genitori a imporre proprio i tempi e bisogni. 22 Stadio fallico: (36 mesi-5 anni) L'attenzione viene spostata ai genitali alla scoperta delle differenze legate al possesso del pene. Freud colloca in questo periodo il complesso di Edipo= desideri incestuosi verso il genitore del sesso opposto e rivitalità e gelosia verso il genitore dello stesso sesso. Tutta la teoria freudiana è condizionata in modo positivo o negativo dal superamento o meno di tale complesso. Il superamento di tale fase si manifesta nel complesso di castrazione cioè del timore di essere evirato dal genitore prima odiato e ora elevato a modello. In questa fase il bambino si identifica con il padre interiorizzandolo, egli ne assumerà il potere. questo processo di identificazione è dovuto a quello che Freud considera il tabù dell'incesto. Lo stesso processo avviene per le femmine solo che esse proveranno meno angoscia, perché la vagina rappresenta già una castrazione avvenuta. Ciò comporterà il problema irrisolvibile della donna: l'invidia del pene. È in questo periodo che il bambino avrà costituito le tre strutture fondamentali della personalità ES= presente fin dalla nascita, rappresenta pulsioni IO= media tra le forze aggressive dell’ES e mondo esterno SUPERIO= base della moralità Stadio di latenza: (6-11 anni) L'energia Libica c'è ma non viene espressa, il bambino è ormai un essere completo. La fine della conflittualità edipica lo porterà a impegnare le proprie energie nella ricerca, nello studio e nel rapporto con i coetanei. Stadio genitale: (12-18 anni) pubertà in cui si risvegliano istinti libidici. ma vengono orientati verso un partner e finalizzati a costruire una relazione sessuale. 25 VII STADIO: il concetto di generativista non riguarda solo mettere al mondo figli ma anche quello di creare qualcosa di utile con il proprio lavoro, di insegnare agli altri la propria esperienza. VIII STADIO: chi avrò gettato solide basi ed è soddisfatto della vita che ha fatto accetterà la vecchiaia, chi non ha costruito un forte io vivrò di rimpianti. Anche per Marcia lo sviluppo dell’identità si raggiunge tramite crisi evolutive che durano tutta la vita, non terminano con l’adolescenza. LA TEORIA DEI TRATTI E DELLA PERSONALITA’- ALLPORT: Le unità minime analizzabili della personalità (ovvero i tratti) sono INNATE. Siccome i tratti sono singolari, non è possibile trovare due personalità identiche!!! Secondo lui i tratti sono il risultato dell’intreccio tra sistema psicofisico e rete sociale. Allport considera la personalità un’entità dinamica: esposta a cambiamenti dagli stimoli ambientali, esperienze, relazioni e distingue tratti comuni da quelli individuali: tratti comuni che abbiamo in comune con altre persone e che possono essere descritti da test. tratti individuali sono quelli specifici, che rendono persone originali. Allport sostiene che i tratti individuali, cioè specifici, si dividono in 3 categorie: 1 TRATTI CARDINALI: costituiti dalle predisposizioni e influenzano la maggior parte delle azioni 2 TRATTI CENTRALI: in grado di influenzare comportamenti e coerenza persona 3 TRATTI SECONDARI: meno palesi e frequenti, riguardano atteggiamenti, gusti e preferenze. Erich Fromm (1900-1980) Distingue tra istinti= bisogni primari, legati al mondo animale e creano comportamenti rigidi e definiti pulsioni= nascono dal desiderio dell’uomo. Per lui personalità insieme delle qualità psichiche ereditarie ed acquisite dell’individuo che definiscono il modo in cui la persona usa la propria energia psichica per soddisfare le proprie esigenze personali. Fromm parla di assimilazione e socializzazione come strumenti per creare relazioni positive con il mondo; secondo lui la socializzazione potrebbe essere turbata da comportamenti di MASOCHISMO, SADISMO, DISTRUTTIVITA’ e nel CONFORMISMO. 26 Il rapporto con il mondo è produttivo mediante il giusto equilibrio fra ragione e amore. Lo sviluppo del senso morale: il senso morale è l’insieme dei meccanismi che portano alla formazione di quello che ci farà comprendere i criteri normativi. La morale è quella che si comprende già nell’età infantile sui dettami delle norme genitoriali. Infatti la norma morale ha un valore affettivo-emotivo ed è una guida per la condotta che determina i comportamenti desiderabili e quelli indesiderabili. Alcuni attribuiscono sviluppo del giudizio e della condotta morale: a fattori esterni di natura socio-culturale, altri a comportamenti intrinseci dello sviluppo individuale sottolineando la connessione fra la maturazione mentale e le fasi di crescita morale. LE TEORIE COGNITIVE: Piaget dice che anche la moralità può considerarsi processo evolutivo, i bimbi cominciano lo sviluppo di una morale obbedendo alle regole e doveri dei genitori. Quando iniziano, successivamente, ad interagire con altri bambini e quindi a sviluppare un proprio punto di vista sviluppano uno stadio autonomo di pensiero morale e si basano sul mutuo rispetto e la cooperazione. Secondo Piaget il bambino con il METODO CLINICO e OSSERVAZIONE DIRETTA il bambino riesce a delineare così diverse fasi dello sviluppo morale: fino a 4 anni FASE PREMORALE (anomia): di assenza totale di regole fino ai 9 anni REALISMO MORALE: bambino adotta punto di vista egocentrico RELATIVISMO MORALE: bambino capisce senso di responsabilità o di effettuare una scelta, prevale soggettivismo morale In questa fase la regola viene vista come frutto di un accordo e quindi discutibile. 27 Piaget si sofferma sul senso di giustizia ovvero legata al danno, cioè come funzione che tende a riportare ordine sociale e NON solo per punire. Gli studi di Piaget furono sviluppati successivamente da KOHLBERG Che ritiene determinante nell'acquisizione della morale la maturazione delle strutture cognitive e aggiunge un concetto fondamentale: CONVENZIONE= sviluppo morale è anche caratterizzato da componenti intrinseche che dipendono da specifici ritmi evolutivi. La sua teoria si basa su uno strumento definito da lui stesso dilemma morale, ovvero storie da proporre ai soggetti presi in esame, in cui il protagonista ha la possibilità di prendere decisioni diverse. Dalle sue osservazioni emerge che lo sviluppo in 3 livelli: pre-convenzionale, convenzionale, post convenzionale ogni livello si esplica in 2 stadi 30 La dislocazione della responsabilità è un meccanismo che permette a una persona di compiere azioni che solitamente allontana perché non si sente direttamente responsabile del suo operato. La diffusione della responsabilità: meccanismo contrario che permette di distribuire fra i diversi membri la responsabilità che deriva da un comportamento sbagliato. Ci si comporta in maniera crudele perché a nessuno in particolare verrà attribuita la responsabilità ma sarà condivisa da tutti. L’APPROCCIO PSICOANALITICO: è sempre attribuito a Freud che sostiene che la coscienza morale, ovvero il Super Io, sia il risultato del complesso edipico e di legame di dipendenza con le figure genitoriali. In questa prospettiva assume importanza anche l’IO Ideale derivati dall'identificazione con gli adulti di riferimento, presi come modello a cui il bambino vuole somigliare. Diversamente da Freud, Melanie KLEIN (considerata la fondatrice psicoanalisi infantile) sostiene che non si deve attendere il superamento del complesso di Edipo perché il bimbo capisce questa dimensione di d alla primissima infanzia. Egli manifesta spinte aggressive nei confronti della madre che, causando senso di colpa e paura di perdere l'oggetto d'amore, lo spingono a tenere comportamenti riparatori. Edith JACOBSON: riserva una funzione primaria l’Io Ideale, che si formerebbe prima del super i, e che servirebbe a guidare il bambino nella comprensione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Vi è un generale consenso tra gli studiosi a credere che lo sviluppo della moralità avvenga per stadi successivi e che quindi la personalità adulta riflette le caratteristiche sviluppate durante l'infanzia. 31 SERGEJ HESSEN: LA FILOSOFIA DEI VALORI e L’EDUCAZIONE COME SVILUPPO MORALE Alla base dello sviluppo della morale c’è la filosofia dei valori: L’educazione del bambino secondo lui deve essere finalizzata al suo inserimento in una precisa tradizione culturale, si contrappone del tutto a Rousseau che sosteneva che bimbo nasceva con una propensione naturale ad essere un bambino buono quindi non ha bisogno di particolari norme per crescere nel giusto. Hessen ha individuato 3 momenti della vita in cui l'educazione deve essere ben salda affinché ci sia un corretto sviluppo della moralità: 1) periodo Biologico: dell’anomia in cui soggetto dipende dalle forze delle cose esterne. È la fase della prima infanzia e del gioco in cui bimbo segue i suoi istinti e il suo egocentrismo. In questa fase non è presente ancora nessuna norma morale perché bambino non le comprende. La strategia metodologica proposta da Hessen in questa fase è il GIOCO: non fine a sé stesso ma per iniziare a favorire una prima forma organizzativa (si chiede al bambino di rimettere a posto il gioco, di portare a termine i propri giochi) 2) periodo Sociale: dell'eteronomia cioè quando il bambino entra nella scuola e inizia a capire il significato di una norma esterna e ad adattare la propria condotta a tali regole. 3) periodo Spirituale: dell’autonomia in cui bimbo termina scuola e si inserisce in strutture parascolastiche o attività di tempo libero. L'insegnante dovrà predisporre un percorso progressivo che amplierà gradualmente gli spazi dedicati alla creatività e al lavoro autonomo degli studenti. Cap. 5: I principali contributi pedagogici in tema di sviluppo e apprendimento Agostino:353-430 DC: Eredita la tradizione filosofica greca e cerca di rielaborarla alla luce del Cristianesimo. L'uomo come essere intelligente che si serve dell'intelletto per comprendere ciò che lo circonda tuttavia questo strumento deve essere illuminato da Dio perché possa accogliere i significati più profondi e le verità. De Magistris: libro in cui Agostino analizza la dinamica tra maestro e discepolo, alla luce dell'intervento divino. Secondo Agostino le parole del precettore hanno lo scopo di fornire spunti e di scrutare fino a che punto Il discepolo è pronto a far spazio al suo maestro interiore (Cristo). Quando il discepolo è predisposto ad ascoltare il maestro interiore allora è possibile l'apprendimento. 32 L'educazione permette all'uomo di operare il bene e quindi sposare la virtù. In chiave più attuale: l'educatore deve favorire l'apprendimento, non solo con le parole Ma facendo in modo che il discepolo conosca sul campo in maniera diretta le cose. Inoltre deve favorire la ricerca interiore e la crescita intellettuale del discepolo, tuttavia al discepolo spetta un grande sforzo per raggiungere il risultato. Comenio (1592-1670): Considerato tra i maggiori pedagogisti dell'età moderna egli ha affrontato il problema dell'educazione in diverse sue opere che continuano ad avere grande influenza. Come ne risente inevitabilmente dell'influenza dell'epoca in cui vive Il seicento Il secolo del metodo: si ricordi galilei, Cartesio, Comenio propone un metodo con il quale attuare insegnamento, che contempli anche la costruzione di OBIETTIVI che si vogliono perseguire con l'educazione. Alla base della sua concezione peda c'è Pansofia= sintesi unitaria delle diverse forme di sapere, le quali devono avere radice comune in dio (in quanto creatore dell'universo). In base a ciò l'insegnamento di saperi e il loro apprendimento possono essere facilitati, in quanto hanno una radice comune che si riflette in un metodo comune di insegnamento. Nell'ideale pansofico trova spazio La Pampaedia= educazione universale. Tra i primi a concepire una scuola universale, aperta a chiunque, senza distinzioni di sesso o ceto, handicap che possa insegnare tutto il sapere. Tutti gli uomini devono avere la possibilità di mettere a frutto le proprie potenzialità. Didactica magna: opera di Comenio Parla di un metodo che avvicini all'apprendimento gli studenti senza creare la loro demotivazione o avversione, e che risulti un metodo stimolante anche per gli insegnanti. L'insegnamento deve partire dalle cose semplici per poi giungere a quelle più complesse, avendo cura di correlare le varie conoscenze e di approfondire aspetti che rendono organico il sapere e che collegano le conoscenze tra di loro. I passaggi devono essere graduali e devono tener conto della progressione naturale delle capacità e delle attitudini degli alunni. La didattica non può essere preparata solo tramite libri ma deve tenere conto dei risvolti pratici. I discenti devono poter osservare in natura quello che studiano, compiendo esperienze dirette e applicando quanto studiato. Importanti sono: *le immagini, primo libro scolastico illustrato 35 ● Scuola primaria (livello minimo di istruzione) ● Scuola secondaria (due anni, discipline scientifiche e storia) ● Istituti (si specializzano le conoscenze) ● Licei (attuali università) ● Società nazionale delle scienze e del etti (supervisiona tutti altri livelli e conduce ricerche nei vari settori della conoscenza) VICO ● importanza della STORIA come prodotto delle azioni uomo. ● studiare storia può portare a scoperta verità sulla natura umana. ● Oltre storia nazioni e dei popoli si può raccontare una STORIA IDEALE ETERNA costituita da 3 fasi: 1. età degli dei: uomini credono di essere governati dagli dei, consultano oracoli e auspici. uomo è incapace di utilizzare riflessione e si lascia guidare dai SENSI / ISTINTO 2. età degli eroi: età della FANTASIA che aiuta uomo a spiegare fenomeni che appaiono oscuri 3. età uomini: uguaglianza di fondo tra tutti uomini a prescindere dalla natura dello Stato che li accoglie. Epoca in cui intelletto e la RAGIONE si sostituiscono alla fantasia. (ASSOMIGLIANO A FASI EVOLUTIVE BIMBO) Ogni Nazione /popolo ha avuto una storia differente ma TUTTI HANNO ATTRAVERSATO QUESTE ETA’ STORICHE che si ripetono—------- si verificano i CORSI E RICORSI STORICI! Vico nota che tutti i popoli sono accomunati da 3 elementi tipici della natura umana: 1 religione 2matrimonio 3sepoltra morti 36 ROUSSEAU ● Introduce il concetto di stato naturale sostenendo che il progressivo avanzare della cultura ha distaccato l'uomo da questa situazione idilliaca, la cultura e l'avanzamento hanno scatenato nell'uomo aspetti più brutali e dannosi. L'uomo in quanto essere naturale e puro e ha un'origine buona Chi perde progressivamente distaccandosi dal suo stato naturale. ● Quello che distacca l'uomo dalla natura sono le strutture artificiali che possono essere identificate con le culture dei singoli popoli: in esse sono racchiuse le credenze virgole le usanze e soprattutto le conoscenze scaturite dal progresso scientifico. ● lo stato naturale corrisponde ad un ritorno dell'uomo a ciò di cui ha realmente bisogno, lontano dal lusso dalla guerra dall'opulenza. eliminando tali aspetti Si ristabilisce l'uguaglianza tra uomini. . ● L’EMILIO o DELL’EDUCAZIONE (1762): racchiude l’ideale educativo dell’autore. in questo romanzo il precettore, dietro il quale c'è Rousseau, spiega come procedere nelle varie fasi di vita del ragazzo (Emilio che alla nascita è stato sottratto alla civiltà e portato in campagna, affinché possa avvicinarsi allo stato naturale dell'uomo.). - nella prima infanzia: educatore deve assecondare i reali bisogni tralasciando i capricci. - dai 3-12 anni: entra in contatto con gli altri in modo consapevole, vi è una propensione al GIOCO utile come strumento ed. È importante che bimbo apprenda per esperienza. Educatore deve evitare di impartire precetti e assecondare i tempi del bimbo senza forzare l'apprendimento. Bimbo deve pensare che le attività avvengano in maniera naturale. - età pubertà (13-15): precettore lavora per stemperare istinti ragazzo - adolescenza (16-20): adolescente diventa spiccatamente sociale. - età adulta: Emilio viene introdotto nella società, dove conosce Sophie ragazza semplice ed educata. Emilio potrà sposarsi solo dopo un lungo viaggio con il precettore, in cui conoscerà popolo e culture diverse. ● IMPIANTO PEDAGOGICO DI ROUSSEAU: L'educazione libera fu gradita dalla pedagogia Socialista in quanto si basa sulla spontaneità e sul ritorno alla natura dell'uomo. 37 1. EDUCAZIONE NATURALE: Deve essere orientata verso il soggetto e risvegliare attitudine e facoltà chi appartenevano già nello stato naturale che la società ha corrotto con il tempo. 2. EDUCAZIONE NEGATIVA: Chi vede gli educatori come strumento di rimozione degli elementi dannosi alla formazione del ragazzo. PROGRESSIVITÀ DELL’EDUCAZIONE: È Importante rispettare le tappe dello sviluppo del ragazzo e accompagnarlo nella sua crescita. Il compito del precettore e di mettere il fanciullo nelle condizioni di compiere esperienze, queste devono essere calibrate sulle capacità del ragazzo. 3. REALI INTERESSI: Non deve fare quello che impone il precettore, il ragazzo deve avvertire la necessità /interesse di compiere quell'esperienza sennò non ne terrà nessun beneficio. ● Il fanciullo NON è un uomo in miniatura ma ha una sua propria natura che è diversa da quella dell'adulto. ha una struttura diversa orientata ai BISOGNI, NECESSITA’, AZIONE PRATICA E INTERESSI. ➞ considerazioni riprese dall’ATTIVISMO. La pedagogia nell’età del ROMANTICISMO 1. Pestalozzi- depressione anaclitica 2. Frobel 3. Herbart PESTALOZZI ● riprende idea dello stato naturale di Rousseau ● l’aspetto morale dell’educazione: ● obiettivo educazione: risvegliare uomo MORALE e reprimere istinti brutali. L'educatore deve essere un esempio per bimbo. ● Per perseguire ed. morale è necessario che lo sviluppo umano attraversi 3 frasi 1 STATO DI NATURA in cui uomo segue istinto e lascia prevalere interessi personali 2 STATO SOCIALE in cui l'uomo vive in contatto con gli altri e non sempre in maniera positiva. 3 STATO MORALE si realizza se l’ed riesce a far prevalere la moralità che domina le passioni e accoglie gli altri 40 3 autogoverno: si determina sintesi tra volontà e giudizio tipiche delle 2 fasi precedenti. ● L'educatore si dovrebbe occupare solo della crescita formativa e morale dell’allievo ma poi è importante che si debba educare anche dell'ordine e disciplina. (ma anche a casa si dovrebbe avere questo connubio) ● importante educare ALLA VOLONTA’: aiutare alunni a sviluppare la loro voglia di migliorarsi. ● il curricolo educativo si deve comporre di gruppi di interessi. LA CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERESSI in 2tipi (che devono essere sempre tutti stimolati) ● conoscenza; riguardano la conoscenza del mondo e della realtà circostante e sono di carattere oggettivo 1 empirico, speculativo, estetico ● compartecipazione: interessi che soddisfano rapporto con gli altri e sono di carattere soggettivo 1 simpatetico, 2 sociale, 3 religioso ● Per soddisfare entrambi gli aspetti Herbart pensa ad una scuola che sia basata su ITINERARI DIDATTICI PER EPISODI quindi docente deve essere preparato e PROGRAMMARE LEZIONE PER OBIETTIVI. ● La lezione si articola in 4 GRADI FORMALI 1 chiarezza nei contenuti e negli obiettivi che insegnante si è prefissato 2 associazioni contenuti e nuove nozioni devono essere collegate a contenuti già preesistenti 3 sistemazione sistemare e sintetizzare le nuove conoscenze 4 metodo applicazione pratica delle conoscenze acquisite nei momenti precedenti POSITIVISMO: Si configura come un pensiero filosofico simile all'illuminismo, con cui condivide la fiducia nella scienza e nel progresso scientifico tecnologico, ma anche affini alla concezione romantica della storia che vede nella progressiva affermazione della ragione la base del Progresso o evoluzione sociale AUGUSTE COMTE ROBERTO ARDIGO’ 41 ↪AUGUSTE COMTE È ritenuto il fondatore del positivismo -il suo scopo era quello di creare una politica positiva che avesse la ragione come guida e la conoscenza come elemento essenziale. -CONOSCENZA si fonda sull'esperienza, che permetta all'uomo di giungere alla comprensione dei rapporti che uniscono le varie cose e i vari fatti fra loro. La conoscenza non avviene mediante forme a priori ma tramite l'osservazione dei singoli fatti della realtà, che si manifestano in relazione costanti di successione e di somiglianza In virtù delle loro proprie leggi. scoprire queste leggi significa ricostruire la società su basi scientifiche e non più filosofiche o religiose. -Lo sviluppo individuale si forma attraverso tre stadi che corrispondono a tre età o periodi che sono gli stessi attraverso i quali è passata l'umanità (stato teologico, metafisico e positivo) -Nell'opera discorso sull'insieme del positivismo delinea aspetti della nuova educazione: passare da l'educazione teologica, metafisica, letteraria con ed. positiva, conforme allo spirito della nuova epoca e alle esigenze della civiltà moderna. Il fondamento di questa educazione era scienza. ↪ROBERTO ARDIGO’ -Considerato tra i pali della psicologia scientifica italiana per aver promosso una concezione scientifica della psicologia. - insiste sulla necessità di una pedagogia scientifica soffermandosi sul ruolo delle abitudini. l'educazione può essere ricondotta all'acquisizione di comportamenti sedimentati e certi, questo significa il passaggio da pedagogia metafisica ed astratta a una pedagogia intesa come scienza dell'educazione. -Conia inoltre il termine CONFLUENZA MENTALE= -Dal punto di vista didattico privilegia l’intuizione, il metodo oggettivo, il passaggio dal Noto all'ignoto, ritornando più volte sulle cose spiegate facendo continuamente applicazioni di teoria a casi nuovi. - punta a un'etica Laica, naturalistica vivrà non prescrittiva che pone l'uomo davanti a scelte dando strumenti conoscitivi per una scelta razionale. LE SCUOLE NUOVE E L’ATTIVISMO 42 IL FUNZIONALISMO ● corrente psicologica che nasce sulla scia delle teorie evoluzionistiche dell’800 vs strutturalismo ● padre fondatore: William JAMES. Altri: Dewey, Angell, Claparède ● vede attività di pensiero come FLUSSO DINAMICO (come un fiume che scorre, NON SCOMPONIBILE IN PARTI PIU’ SEMPLICI. Visione Olistica dei processi mentali), in grado di integrare gli stimoli provenienti dall’ambiente, a cui ciascuno risponde in modo personale. I processi psichici sono quindi visti come funzioni della sfera intellettiva, volitiva e affettiva che soddisfano gli interessi e i bisogni individuali. ● perché si chiama così? perché lo scopo è INDAGARE LA FUNZIONE DI QUESTI PROCESSI MENTALI E COME FUNZIONANO ● PROCESSI MENTALI sono importanti perché aiutano l’uomo ad adattarsi all’ambiente e avere più possibilità di sopravvivere. SCUOLE NUOVE: tra 800-900 ● Cecil Reddie in Inghilterra a partire dal 1889.FERRIERE fonda la prima scuola nuova in Svizzera, poi BOVET nel 1917 utilizza come espressione SCUOLE ATTIVE. ● LA BASE FILOSOFICA è POSITIVISMO, età di rivoluzione industriale, cambiamenti sociali e attenzione alla scienza! ● nuovo rispetto alle scuole tradizionali, in cui non erano partecipa all’insegnamento, erano passivi, vasi da riempire tramite la trasmissione dei saperi del docente, scuole che formeranno la nuova classe dirigente. ● L’ALUNNO è al centro: (puerocentrismo)!!!! ● ciascun fanciullo ha i propri interessi, bisogni e attitudini di cui bisogna tener conto. Educazione deve essere su misura, personalizzata e individualizzata. ● Processo educativo deve avvenire tramite cooperazione tra alunni e questo si realizza attraverso il “fare, infatti sono importanti: attività manuali, gioco, lavoro, esperienza ● ci deve essere coeducazione= presenza di alunni di entrambi i sessi ● ambiente è fondamentale, deve dare stimoli positivi, docente deve predisporre intorno alunno ambiente efficace per apprendimento ● docente deve lasciare libertà di esprimersi in pieno e NON deve avere atteggiamento autoritario 45 LA SCUOLA SU MISURA Opera in cui presenta la sua idea di organizzazione scolastica, fondata sul principio che si possa garantire un apprendimento individualizzato che tenga conto delle specificità di ognuno. Classi parallele ed omogenee: formare un gruppo omogeneo di studenti, Chi ha necessità di svolgere attività di recupero, ed un secondo gruppo omogeneo di studenti più dotati, che può svolgere attività di approfondimento. In questo caso è necessario distinguere i percorsi e gli obiettivi educativi dei due gruppi. Classi mobili: dove i ragazzi si potevano spostare in base ai talenti Sezioni parallele: ragazzi potevano scegliere più indirizzi Sistema delle opzioni: programma minimo di base uguale per tutti e poi i ragazzi potevano scegliere e poi approfondire le materie che più preferivano per sviluppare i propri talenti. ❖ OVIDE DECROLY ● Fondò la Scuola dei bambini anormali (1901) con handicap e poi SCUOLA dell’Ermitage (1907) in cui sperimentare le proprie teorie, in cui il bambino potesse avvicinarsi alle attività sociali e materiali nella duplice funzione di alfabetizzare e di promuovere la formazione dell’identità personale. ● prende spunto da DARWIN, la vita è processo di adattamento tra individuo e ambiente in cui esso si trova. Bisogna partire dai bisogni fondamentali che l’uomo deve soddisfare per adattarsi all’ambiente. ● Programma educativo deve riuscire a soddisfare questi bisogni che possono essere OGGETTIVO-SOCIALI e SOGGETTIVO-SOCIOLOGICHE. Questi ultimi sono 4: 1) IL BISOGNO DI NUTRIRSI 2) IL BISOGNO DI LOTTARE CONTRO LE INTEMPERIE 3) IL BISOGNO DI DIFENDERSI DAI NEMICI 4) IL BISOGNO DI LAVORARE CON GLI ALTRI, RIPOSARSI E RICREARSI La conoscenza parte dal concreto e attraverso l’analisi passa all’astratto. Da ciascuno di questi bisogni può nascere un CENTRO DI INTERESSE= (NO SINGOLE DISCIPLINE) Es dal desiderio di nutrirsi nasce interesse per il cibo. Quindi questi centri di interesse attivano attenzione e motivano bimbo alla scoperta e conoscenza. 46 ● L'apprendimento è più naturale, in quanto i vari concetti sono tra di loro collegati ed assumono dei significati. ● Prevede l'utilizzo dei sensi e dell'esperienza. ● Decroly parla di programma delle idee associate, proprio in riferimento all’aggregazione di idee e concetti intorno al centro di interesse, TUTTE LE VARIE MATERIE DEVONO ESSERE COLLEGATE TRA LORO SU UN DETERMINATO TEMA DOMINANTE. ● Infatti l’insegnamento deve puntare alla GLOBALITA’, non all’analisi. Il bambino percepisce la mamma intera e solo dopo vedrà dettagli, (dal tutto alle singole parti) solo a 7-8 anni scompone una cosa nelle sue parti e ricompone tutto nelle sue parti. (Metodo ideovisivo: utilizzato soprattutto per la scrittura e la lettura) ● L’AMBIENTE: inteso come ambiente fisico-naturale, che circonda il bimbo. La campagna e la natura sono ottimali, perché stimola interessi alunno e influenza positivamente atteggiamenti sociali (momento oggettivo- sociale dell'apprendimento.) ● IL METODO: 1 osservazione: bimbi osservano varie situazioni e apprendono nozioni scientifiche. 2 associazione: bambini associano idee e sono in grado di apprendere. 3 esperienze: gli alunni esprimono e riproducono quanto ha preso attraverso un disegno, un componimento, una realizzazione pratica. ● La debolezza della sua peda è la scelta dei 4 centri che non tengono conto dei bisogni affettivi-emozionali, intellettuali e religiosi. ❖ DON BOSCO ● PEDAGOGIA POVERA: indirizzata ad aiutare i giovani negli ambienti disagiati ● Secondo lui è necessario fornire a tutti i giovani e un'istruzione elementare, un'educazione morale e un lavoro, affinché possano inserirsi nella società ● metodo preventivo secondo il quale è necessario interessarsi della formazione dei giovani in modo da prevenire il disagio morale della società. L'educazione ha una funzione CIVILE e PREVENTIVA ● il sistema di Don Bosco si basa su 1. ragioni 2 religione 47 3 amorevolezza: educatori devono essere amorevoli/comprensivi ❖ DON MILANI: ❖ SCUOLA DI BARBIANA: Avvia il primo tentativo di scuola a tempo pieno espressamente rivolta a coloro che, per mancanza di mezzi, sarebbero stati quasi inevitabilmente vittime di una situazione di subordinazione sociale e culturale. ❖ in questa circostanza inizia a Sperimentare il metodo della scrittura collettiva ❖ l'ideale era quello di costruire un'istruzione inclusiva, Democratica, con il fine di far arrivare, tramite un insegnamento personalizzato, tutti gli alunni a un livello minimo di istruzione garantendo l'eguaglianza. ❖ lettera a un professore (1967): i ragazzi e Don Milani denunciano il sistema scolastico Borghese e classista, il metodo didattico che favorisce l'istruzione selettiva delle classi più ricche. ❖ fu il primo ad adottare il motto i care (mi interessa): Il docente è un professore-amico a differenza del tipico modello distaccato autoritario. ❖ In questa scuola ha utilizzato il metodo del mutuo insegnamento, inteso come insegnamento reciproco. L'insegnamento del docente non viene impartito simultaneamente a tutti, ma viene impartito inizialmente al gruppo dei più capaci, che ripeteranno le elezioni ad altri allievi. ❖ Abolisce ogni forma di punizione corporale sostituendole con la perdita della benevolenza o del sorriso del docente. ❖ MARIA MONTESSORI ● Prima donna ad esercitare la professione medica in Italia ● Influenzata da: positivismo (approccio scientifico) funzionalismo (attenzione ai bisogni bambino) Rousseau e Frobel (maestro deve sere guida) ● Rielabora ciò nell'attivismo: 50 ● Affinché questa didattica sia efficace i gruppi si devono formare liberamente, secondo le simpatie e le predisposizioni dei Fanciulli. ● L'insegnante non deve più presentarsi come onnisciente, Ma come adulto ragionevole che lavora accanto ai propri allievi sostenendoli nella loro attività. egli non deve giudicare ma aiutarli, riconoscendosi nel ruolo di collaboratore di gruppi. NEOCOMPORTAMENTISMO ❖ SKINNER - Apprendimento è diverso dalla performance. - Apprendimento può avvenire anche senza rinforzo, esso NON favorisce l’apprendimento ma la performance. - APPRENDIMENTO LATENTE: quando si apprende anche senza manifestare l'apprendimento. - L'apprendimento emerge dalla memoria quando sono necessari ad ottenere anche un rinforzo. - Il comportamento viene adottato per ottenere uno scopo (COMPORTAMENTO INTENZIONALE) - VARIABILI che influiscono nell'apprendimento: a. Variabili Indipendenti: ambientali, legate alle differenze tra individui (età, ereditarietà ecc.) b. Variabili Dipendenti: dal risultato c. Variabili Intervenienti: si frappongono tra quelle indipendenti e dipendenti e influenzano il valore di queste ultime. - Mappe mentali o cognitive ❖ BANDURA 51 ● TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE: L'ambiente esterno influenza il comportamento dell’individuo ma l'individuo risulta influenzato anche dalle sue conoscenze, convinzioni e storia personale. Tuttavia il comportamento dell’individuo può influenzare l'ambiente circostante. DETERMINISMO RECIPROCO (tra ambiente, persone e individuo). L’APPRENDIMENTO HA DUE VALENZE: è SOCIALE, l’ambiente influenza individuo è PERSONALE, ogni individuo sceglie ● L’APPRENDIMENTO IMITATIVO o OSSERVATIVO: apprendimento efficace. Questa azione è definita “modeling” = modellamento, azione di osservare un modello di comportamento e di conformarsi ad esso. Il modeling può essere 1. behavioural modeling: osservare azioni da replicare. 2. verbal modeling: seguire istruzioni che vengono lette da manuale impartite verbalmente. 3. symbolic modeling: immagine, filmato per illustrare un comportamento. Fasi del Modeling: 1 processi di attenzione: Per garantire l'attenzione del soggetto è utile proporre un rinforzo anticipato 2 processi di ritenzione: organizzazione del processo in MEMORIA 3 processi esecuzione: capire se possiamo riprodurre il processo 4 processi motivazionali e di rinforzo: soggetto pur avendo prestato attenzione e memorizzato può scegliere se di non svolgere questo comportamento perché magari non lo ritiene corretto. ● il ruolo del RINFORZO: ● Il paradigma del comportamentismo prevede che uno stimolo S Causi una risposta R, se tale risposta è desiderabile allora viene proposto un rinforzo Al soggetto, come ulteriore stimolo a riprodurre successivamente quella stessa risposta. RINFORZO ANTICIPATO: Per garantire l'attenzione del soggetto RINFORZO VICARIO: Il soggetto osserva l'eventuale rinforzo che riceve colui che ha svolto il processo(vicario) RINFORZO a POSTERIORI: allo stimolo S corrisponde Risposta R, se essa è desiderabile, per stimolarla di nuovo si propone un rinforzo a posteriori. 52 ● AUTOEFFICACIA: capacità di giudizio che ognuno di noi ha nei confronti di una prestazione che stiamo per eseguire. Più facciamo esperienze positive, più aumenta la nostra autoefficacia. Le esperienze di auto-efficacia esercitano effetti su: -motivazione - stato fisiologico -considerazione dei successi o dei fallimenti una fonte di auto-efficacia sono le esperienze di padronanza =Esperienze non troppo facili, in cui l'individuo deve perseverare anche di fronte agli insuccessi, visti come occasione di costruzione e sfida ● ESPERIMENTO BAMBOLA BOBO Prese 3 gruppi di bambini. Al primo gruppo fece vedere il filmato di un bambino che picchiava una bambola e veniva premiato, al secondo il filmato di un bambino che picchiava una bambola e veniva punito, al terzo il filmato di un bambino che giocava tranquillamente con una bambola. Alla visione seguiva una fase di gioco. Il primo gruppo nel giocare mostrava aggressività, il secondo gruppo nel giocare mostrava un’aggressività inferiore alla norma mentre quelli del terzo gruppo erano perfettamente nella norma. Da questo esperimento si evidenziò non solo il peso dei mass media ma anche che alcuni atteggiamenti come l’aggressività risentano del rinforzo sociale. ❖ BLOOM TASSONOMIA degli obiettivi La scuola deve sviluppare i talenti e non gli studenti talentuosi. Dente deve favorire e far arrivare ai propri obiettivi ogni alunno! MASTERY LEARNING= Strategia individualizzata dell'insegnamento, secondo cui tutti gli alunni possono apprendere, purché l'insegnante realizzi un'attività di programmazione adeguata e rispetti i tempi di tutti. ● Il Mastery Learning punta su alcune variabili fondamentali, ovvero: - L’attitudine, definita come l’ammontare di tempo richiesto dallo studente per raggiungere la padronanza di un apprendimento. - perseveranza, che deve essere necessariamente uguale o maggiore dell’attitudine: la perseveranza viene infatti definita come il tempo che un allievo è disposto a spendere per imparare un certo argomento. E va da sé che, se esso è minore del tempo 55 4 PRINCIPIO DI PREGNANZA: L’individuo tende ad organizzare il campo del problema Secondo alcuni principi percettivi che possono talvolta chiudere prematuramente il processo di soluzione. ➔ KOHLER ➔ esperimenti sugli scimpanzè ➔ apprendimento per INSIGHT = illuminazione. Quando osservo in maniera differente e globale il problema e riesco a risolverlo. ➔ WERTHEIMER ➔ esperimento sul fenomeno Phi: evidenzia platealmente nel fatto che la presentazione in rapida sequenza di una serie di stimoli visivi FISSI, distanziati tra loro da una frazione di secondo, produce in noi la percezione di un solo elemento che si muove nello spazio. La rappresentazione dell'immagine in movimento non sarebbe stata percepita se non vi fosse una naturale attitudine dell'essere umano ad elaborare il fenomeno nella sua totalità. (Infatti si guardo un paesaggio percepisco la sua totalità: cielo case ed alberi e non la presenza di un determinato numero di colori che lo compongono) ➔ Nel processo di percezione la rappresentazione globale prevale sui singoli elementi costitutivi. ➔ Leggi di segmentazione del campo visivo= 1. vicinanza 2. somiglianza 3. continuità di direzione e orientamento 4. chiusura 5. pregnanza o buona gestalt: Semplicità, ordine, simmetria, regolarità. il sistema percettivo privilegia le soluzioni più stabili equilibrati e armoniche. PIAGET ➔ Cognitivismo e precursore del costruttivismo 56 ➔ Riprende Kant: il pensiero opera secondo strutture logiche pre-formate, relativamente fisse e generali. A differenza di Kant, però, ritiene che questi schemi di funzionamento evolvono insieme in ciascun soggetto. ➔ CONOSCENZA= CONTINUA INTERAZIONE TRA UOMO E AMBIENTE→ l’ambiente influenza in modo determinante gli organismi che vivono in esso e l'organismo a sua volta modifica l’ambiente circostante. CONOSCENZA viene COSTRUITA DAL SOGGETTO: è una rappresentazione della realtà fatta dal soggetto, è frutto di un’azione che il soggetto compie in prima persona→ apprendimento= atto creativo. Invarianti funzionali= governano le azioni degli individui e non mutano le loro caratteristiche di funzionamento durante lo sviluppo della persona. Tra questi: - il principio di organizzazione= modalità di azione e modalità di pensiero che conducono alla conoscenza; - il principio di adattamento→ l’adattamento è dato dall’equilibrio tra assimilazione (=processo con cui si incorpora nei propri schemi mentali preesistenti eventi e oggetti provenienti dall’ambiente esterno) + accomodamento (modifica di schema mentale causato da un apprendimento). Adattamento= sinonimo di intelligenza o di comportamento intelligente. Strutture variabili= modalità o meccanismi di pensiero, degli schemi secondo i quali il soggetto approccia e determina la conoscenza ➔ Piaget individua gli stadi evolutivi dell’uomo, caratterizzati da successive condizioni di equilibrio e da particolari strutture mentali. Ogni stadio è propedeutico al successivo e nel determinarsi, quello successivo, ingloba il precedente. Individua 4 stadi dello sviluppo: 1 Stadio senso motorio 0-2 anni: Si suddivide in 6 sotto stadi detti schemi, alla base dei quali vi sono le percezioni e l'attività motoria. ● 1 sotto stadio nel 1 mese di vita: le strutture cognitive sono semplici schemi che si possono definire riflessi per esempi: 57 -rooting con cui il bambino volge il viso nella direzione del dito che si poggia sulla guancia. -suzione -prensione della mano -riflesso di Moro, individualizzato da Ernst Moro, il neonato apre le braccia quando viene poggiato in posizione supina su di una superficie. ● 2 sottostadio: REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE, prime coordinazioni di schemi es: occhio-udito o mano-bocca. EGOCENTRISMO RADICALE= (finisce in questo primo stadio) non distingue ancora tra sé e l’ambiente circostante. Dal punto di vista linguaggio: VOCALIZZI, suono prolungato di una vocale. ● 3 sottostadio: REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE, schemi coordinati ripetuti per diletto e per affinare abilità senso-motorie. Fase embrionale di intenzionalità. ● 4 sottostadio: COORDINAMENTO DELLE REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE, c’è intenzionalità, le azioni vengono compiute per raggiungere un fine/risultato. PERMANENZA DELL’OGGETTO= nei primi 3 sottostadi oggetto esiste solo se bimbo lo vede lo percepisce, il concetto di PERMANENZA fa sì che il bimbo inizi a pensare gli oggetti come permanenti, quindi esistenti anche quando non sono visibili. Dal punto di vista del linguaggio: sequenze di sillabe. ● 5 sottostadio REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE: bimbo modifica gradualmente le operazioni che ha imparato a svolgere. Per quanto riguarda il linguaggio OLOFRASTICO: bimbo pronuncia le prime parole con significato di una frase. ● 6 sottostadio; emerge la FUNZIONE SIMBOLICA, ciò consente di realizzare rappresentazioni mentali (immagini di oggetti o di azioni che bimbo crea mentalmente) 2 Stadio preoperatorio 2-7 anni: Si suddivide in due sotto-stadi o fasi e si caratterizza per compiti o operazioni che il bambino non riesce ancora a svolgere con successo. ● 1 sottostadio: fase preconcettuale o del pensiero simbolico (2- 4 anni). Il bambino compie giochi di finzione sempre più complesse o compie azioni che ha visto fare. Ha ancora limiti: il preconcetto, che non gli permette la distinzione tra concetto generale ed evento singolo, individuale. 60 Il diritto all’educazione nel mondo attuale (1948) Psicologia e pedagogia (1969) - Legame tra azione e operazione→ Piaget parte da azioni concrete e visibili che il bambino svolge e con le quali impara e si esercita; queste azioni vengono poi interiorizzate con rappresentazioni mentali. Dalle azioni interiorizzate nascono le operazioni mentali→ approccio sperimentale e scientifico. LEV SEMENOVIC VYHOTSKJI - Cognitivismo, massimo esponente della scuola storico-culturale→ lo sviluppo delle facoltà psichiche è influenzato da fattori biologici + fattori storici, sociali e culturali. - Studio del rapporto tra pensiero e linguaggio. - Introdotto il concetto di zona di sviluppo prossimale. - Opera principale: Thinking and Speech (Pensiero e linguaggio), 1934. ❖ La funzione del linguaggio nello sviluppo del bambino - Parte dagli esperimenti di sull’insight di Kohler→ prima che si sviluppi il linguaggio, l’uso che i bambini fanno degli strumenti è simile a quello delle scimmie di Kohler. Con l’insorgere del linguaggio, i tentativi confusi e caotici sembrano sparire: quando è posti di fronte ad un compito, il bambino parla mentre usa gli strumenti→ Piaget parla di linguaggio egocentrico: il bambino parla in prima persona, ripete spesso il pronome “io” e sembra parlare a sé stesso→ questo linguaggio non ha funzioni cognitive fondamentali. Il linguaggio egocentrico= forma di linguaggio interiore (tipico degli adulti, che mentalmente ragionano su azioni o problemi che stanno svolgendo), che però si manifesta in linguaggio esteriore. ❖ Scimmie antropomorfe ≠ bambini→ per uso del linguaggio. Il linguaggio aggiunge alle capacità del bambino questi fattori: - la moltiplicazione degli stimoli; - la funzione auto-regolativa: il linguaggio rende il bambino più riflessivo, meno impulsivo e spontaneo. Diventa sempre più in grado di pianificare i suoi gesti e lo fa ad alta voce. ❖ Il linguaggio sociale 61 In alcuni esperimenti il problema proposto al bambino è tale da non poter essere risolto da solo→ durante l’esperimento è presente anche lo sperimentatore, a cui, quando comprendono di non saper risolvere il problema da solo, i bambini si rivolgono, sebbene sia quasi un estraneo→ emerge il linguaggio sociale: rivolgendosi allo sperimentatore, il bambino delinea la strategia che ha pensato di attivare, ma che non è in grado di realizzare→ il linguaggio egocentrico diventa linguaggio sociale. - Linguaggio egocentrico e linguaggio sociale sono due caratteristiche interdipendenti e strettamente correlate: quando l’esaminatore esce senza aiutarlo, il bambino inizia a rivolgere il linguaggio a sé stesso; - il linguaggio assume una funzione diversa, diventando programmatorio delle azioni. Verso i 7- 10 anni: il linguaggio rivolto a sé stesso di tipo egocentrico diventa linguaggio interiore con forme minime di un linguaggio esterno. ❖ I simboli, il linguaggio e lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori Esperimento: - bambini di 4- 6 anni - I fase: posti di fronte a una tastiera composta da 5 tasti, che devono premere ad un determinato stimolo visivo (immagine) → devono coordinare la sensazione e la percezione con la memoria (tasto da premere) e con le abilità motorie. I bambini procedono per tentativi ed errori - II fase: si introducono nuovi stimoli nel contesto per rendere più semplice la scelta: vengono date due piccole tessere che riportano segni diversi e che possono essere applicate sui tasti→ a ciascun tasto corrisponderà uno specifico segno (ulteriore stimolo visivo). In questa fase è come se il sistema percezione/ memoria si sia separato dal sistema motorio che deve eseguirla→ separazione dei due sistemi funzionali è operata da una barriera che Vygotskij chiama barriera funzionale, introdotta dai simboli applicati sui tasti. L’introduzione permette di compiere una scelta che esprime una volontà e coinvolge un livello consapevole di attenzione agli stimoli circostanti. Nella risoluzione di un problema, l’essere umano, a differenza dell’animale, può disporre di due tipi di funzioni: 1. le funzioni psichiche inferiori→ risultato dell’evoluzione biologica della specie, si caratterizzano per la fusione del funzionamento percettivo/mnemonico + quello motorio; 62 2. funzioni psichiche superiori→ entrano in gioco quando si usano sistemi simbolici o anche il linguaggio. Sono il riflesso dell’evoluzione biologica + sviluppo storico, culturale e sociale. L’introduzione di simboli ha portato all’uso di funzioni psichiche superiori che hanno permesso di svolgere compiti di difficoltà crescente→ possibile perché dei simboli elaborati culturalmente hanno favorito il potenziamento della memoria. L’uomo, per compiere una determinata azione o per fornire una certa risposta R, secondo il paradigma comportamentista, può servirsi di uno stimolo diretto S proveniente dall’ambiente esterno. Tuttavia, per potenziare le proprie funzioni psichiche, l’uomo crea dei propri stimoli, auto- generati, che è capace di interpretare in modo diretto e con i quali migliora le sue capacità psichiche→ allo stimolo S si sostituisce un legame intermedio attraverso ciò che Vygotskij chiama lo stimolo- mezzo X che permette all’uomo di fornire la risposta secondo una prospettiva diversa. ❖ La formazione dei concetti Opera: Thinking and Speech (1934), cap. 5 ➢ I esperimento: uso di una serie di tessere diverse per colore, grandezza e forma, che vengono legate insieme per più caratteristiche e a cui vengono date un nome→ esempio gruppo Gur: tessere piccole e quadrate. Lo sperimentatore prende un blocco e mostra la scritta sotto di esso (Gur) e afferma “Questo è un Gur. Vuoi trovarmi altri Gur?”. Di fronte ad una risposta errata del bambino, lo sperimentatore può prendere un altro elemento e dire “Anche questo è un Gur”, invitando il bambino ad una seconda prova→ per vedere se è in grado di formare progressivamente il concetto di Gur—> esperimento svolto con il metodo della doppia stimolazione= due stimoli al bambino, la visione del gioco e la parola Gur. Vygotskij nota delle caratteristiche diverse delle soluzioni a seconda dell'età: 1. fase del sincretismo o dei mucchi→ il bambino colleziona oggetti a caso, per prove ed errori, o che gli sono più vicini; 2. fase dei complessi= di aggregazioni di oggetti che hanno una certa logica, senza però cogliere il significato vero e proprio del compito→ è una fase intermedia, in cui il bambino procede in vari modi: - per associazioni - per collezione= raggruppa oggetti differenti ma che sono complementari - per catene= sceglie oggetto A e ad esso lega l’oggetto B per un fattore; poi associa B con oggetto C per altra caratteristica, 65 ● Concetto spontaneo→ nasce da un’osservazione empirica e diretta di un oggetto, da un fenomeno o da una situazione reale. Dopo un lungo percorso di maturazione e di sviluppo, il bambino diventa realmente consapevole dell’oggetto e quindi lo trasforma in un concetto con il quale riesce a lavorare in astratto→ percorso che va dal basso verso l’alto. ● Concetto scientifico→ in un contesto formale, esso tipicamente viene introdotto in modo indiretto, ossia mediato da linguaggio, scrittura o immagini. Il percorso si muove dal concetto astratto alla cosa reale, empirica, verificabile sul campo→ percorso che va dall’alto verso il basso. Legame tra concetti spontanei e scientifici→ legame individuato nella zona di sviluppo prossimale. Quando il livello di maturazione di un concetto spontaneo è nella zona prossimale, allora deve essere proposta all’alunno un’attività, guidata dall’insegnante, che possa ricondurre tale concetto verso una sistemazione organica, verso una comprensione e una consapevolezza profonda, verso un concetto che abbia le caratteristiche della scientificità. ❖ Il gioco Opere in cui analizza l’importanza del gioco nello sviluppo mentale del bambino: -Play and its role in the Mental Development of the Child (1933), - Il processo cognitivo (1987). -Giochi dei bambini in età prescolare→ giochi di immaginazione: il bambino immagina di essere qualcuno che ha visto nella realtà. Secondo Vygotskij, in un gioco di immaginazione vi sono delle regole, dettate dalla situazione immaginaria stessa. - Se nel determinare una situazione immaginaria il bambino crea delle regole, allora è anche vera l’implicazione opposta: la creazione di un gruppo di regole determina una situazione immaginaria. Come Piaget, anche Vygotskij sottolinea che nella vita reale il bambino segue delle regole, solitamente dettate dal genitore o dal maestro→ regole del gioco ≠ regole della situazione reale: nel gioco è il bambino a determinarle. L’inversione dei rapporti oggetto- significato e azione- significato 66 Nel gioco di immaginazione, il bambino deve comportarsi in modo diverso in relazione alle cose che vede e alle azioni che svolge. Es. bambino che gioca a cavalcioni di una scopa, immaginando di cavalcare un cavallo→ dissociazione dal significato originario, che viene attribuito ad un altro oggetto. Per compiere questo passaggio di dissociazione, il bambino ha bisogno di un perno= oggetto che dia modo di compiere questo compito→ l’astrazione resta sempre legata ad un oggetto, che però deve avere determinate caratteristiche (il bambino non cavalcherà mai un fiammifero). Nel gioco, il bambino assegna la parola “cavallo” alla scopa→ la parola e il suo significato prevalgono sulla realtà immanente (ovvero insita): la parola sostituisce l’oggetto e si emancipa da esso→ basta assegnare la parola ad un nuovo oggetto, perché questo diventi qualcos’altro. Lo stesso vale per l’azione→ l’azione viene svolta per la sua finalità, cioè per l’effetto che produce. Nel gioco, invece, il significato prevale sull’azione. - L’inversione del rapporto oggetto- significato produce un passaggio evolutivo verso un livello di astrazione; - l’inversione azione- significato opera nel senso della volontà e delle capacità di fare scelte consapevoli. Gioco= determina una zona di sviluppo prossimale molto potente→ il bambino agisce con modalità che sono al di sopra della sua età e con dinamiche che sono più complesse della sua vita reale (es. se gioca a fare l’adulto). Col progredire dell’età si affrontano giochi nei quali le regolo possono essere sempre più evidenti e sempre più complesse: la complessità delle regole diventa la stessa fonte di diletto per chi gioca. JEROME S. BRUNER - Pedagogia cognitiva, aderendo inizialmente al movimento psicologico chiamato New look. - Concettualismo strumentale= Bruner considera la cultura come il fattore principale per dare forma alla mente, che si sviluppa grazie alla capacità di operare con i concetti che sono gli strumenti mediante i quali l’uomo può interagire con la realtà, rappresentandola e comprendendola. ❖ Il pensiero narrativo 67 - Consente alla persona di produrre delle rappresentazioni di sé stessa e del proprio essere in relazione con il mondo. -Secondo Bruner, la narrazione è uno dei meccanismi psicologici più importanti e riveste un ruolo nello scambio sociale, poiché la narrazione ha valenze conoscitive ed emotive. -La narrazione risponde al bisogno di ricostruire la realtà dandole un significato specifico a livello temporale o culturale. -Bruner ritiene che la narrazione influisce sui ricordi e sul processo di comprensione ed elabora una sintesi delle sue principali proprietà: 1. sequenzialità→ eventi in un processo temporale; 2. particolarità e concretezza→ tratta di avvenimenti e questioni specifiche; 3. intenzionalità→ i protagonisti della narrazione compiono delle azioni, sono mossi da scopi e da ideali; 4. opacità referenziale→ si parla in termini di verosimiglianza; 5. componibilità ermeneutica→ gli eventi possono essere compresi in rapporto al più generale contesto che li contiene; 6. violazione della canonicità→ gli eventi avvengono inizialmente secondo le attese (dimensione canonica), ma a un certo punto compare una rottura di questa normalità, avviene un imprevisto, un evento precipitante; 7. composizione pentadica→ una narrazione ben formata è composta da 5 elementi: attore, azione, scopo, scena, strumento: 8. Incertezza→ si svolge in un livello di realtà incerto; 9. appartenenza ad un genere. ❖ New look on perception= corrente psicologica a cui aderisce Bruner. Intende la percezione e gli altri processi mentali come processi attivi, nei quali concorrono anche i bisogni, le motivazioni e gli stati emotivi di un soggetto. Esistono delle modalità attive con le quali la mente percepisce, ma anche queste modalità sono variabili e influenzate da fattori motivazionali, da esperienze pregresse e dalle aspettative del soggetto. Brune parla di due fattori determinanti della percezione: - fattori autoctoni= proprietà del sistema nervoso e in particolare di quelle elettrochimiche degli organi sensoriali; - fattori comportamentali= funzioni adattive dell'organismo, come l’apprendimento, la motivazione, i bisogni sociali, le attitudini, il livello di estroversione. Secondo la New look, sono i fattori che caratterizzano maggiormente il modo di concepire la percezione. 70 L’uomo entra in contatto con oggetti, eventi, fenomeni, azioni e altri esseri viventi e accumula informazioni su di loro e li associa secondo elementi che li accomunano oppure li separa in base a caratteristiche che li rendono differenti= processo di categorizzazione, che serve per creare categorie. CATEGORIE= collezione di oggetti a cui viene dato un nome e che presentano caratteristiche che l’uomo ha giudicato comuni e che vengono dette attributi. Gli attributi si dividono in: - attributi ricorrenti o rilevanti= determinano l’inserimento dell’oggetto nella categoria - attributi irrilevanti= non contribuiscono alla classificazione. CONCETTO= struttura cognitiva, una rappresentazione mentale astratta. CATEGORIZZAZIONE= processo necessario all’essere umano per immagazzinare informazioni e per ragionare, poiché riduce la complessità dell’ambiente esterno, permette di identificare gli oggetti della realtà, riduce la necessità di apprendere continuamente e quindi economizza gli sforzi della mente. Diversi tipi di categoria: - congiuntiva= definita dalla contemporanea presenza di due o più valori per due attributi; - disgiuntiva, ma inclusiva= vale uno o entrambi i valori; - disgiuntiva= vale o una o l’altro; - relazionale= categoria che mette in relazione due attributi. ❖ La conferenza di Woods Hole e la struttura delle discipline 1957, Unione Sovietica: lancio in orbita dello Sputnik, primo satellite artificiale→ porta gli Stati Uniti ad interrogarsi sul ritardo nell’intraprendere una missione spaziale. 1959, Woods Hole (Massachussetts): conferenza presieduta da Bruner in cui si discutono di eventuali limiti e problemi del sistema educativo americano→ 1960: Bruner pubblica gli esiti della conferenza: The process of education, in Italia pubblicata nel 1961 con il titolo Dopo Dewey: il processo di apprendimento nelle due culture. Idea di partenza: va appreso ciò che può essere utile in futuro. Un apprendimento può rivelarsi utile in due modi: - se si tratta di un’abilità specifica, diventa applicabile a compiti che sono molto simili a quello per i quali si è acquisito l’apprendimento→ transfer specifico= apprendimento utilizzato in un campo diverso. 71 - se si tratta di un principio, capace di far maturare un’attitudine generale→ transfer non specifico. Bruner attribuisce un importante valore al secondo tipo di transfer e individua un aspetto comune a tutte le discipline oggetto di insegnamento nei curricoli: la struttura= nucleo di idee chiave, di conoscenze fondanti, alla base della comprensione degli aspetti molteplici della disciplina stessa. Alla base della struttura, vi sono anche le relazioni che legano tali principi→ struttura di una disciplina= nucleo delle sue idee fondanti + relazioni che legano queste idee. Farla comprendere ad un alunno favore il transfer non specifico, l’utilizzatore degli apprendimenti in contesti molteplici→ il pensiero educativo di Bruner viene definito STRUTTURALISMO. Bruner afferma che saper padroneggiare le idee fondamentali di un campo della conoscenza non solo facilita la comprensione di principi generali, ma permette anche lo sviluppo di attitudini, cioè di propensioni verso un certo tipo di comportamento che Bruner considera formativo e costruttivo. Per favorire la comprensione delle idee chiave e lo sviluppo di attitudini positive, l’insegnante deve individuare delle idee fondamentali della disciplina e definire la modalità di presentazione di queste idee. Si deve attuare un percorso che sia una sorta di scoperta progressiva→ l’insegnamento della struttura consente vantaggi come: - comprendere: comprendere le idee fondanti di una disciplina, porta alla comprensione generale della disciplina; - ricordare: mediante la struttura di una disciplina, le conoscenze vengono messe in relazione tra loro. - trasferire: le idee possono essere riutilizzate in diversi contesti; - collegare: un curricolo nasce nei primi gradi di istruzione e si completa nei gradi superiori→ lungo il percorso, le discipline sono prima delineate in modo labile, ma poi affiorano in modo sempre più definito= curricolo a spirale. ❖ Il curricolo a spirale Idea di base: “Gli aspetti fondamentali di ciascuna disciplina possono essere insegnati a chiunque, qualsiasi età egli abbia, purché siano messi in una certa forma”. Bruner osserva che in molti curricoli precedenti, gli studiosi avevano rimandato molti argomenti chiave delle discipline ad una fase successiva di apprendimento formale, in quanto i ritenevano troppo complessi da presentare nei primi livelli di istruzione→ Bruner elabora il concetto di readiness for learning (prontezza all’apprendimento)= un argomento fondante di 72 una disciplina può essere presentato in forma semplice, nelle scuole di grado inferiore, rendendo pronto il bambino a cogliere il significato complessivo di questo argomento, quando verrà riproposto, più avanti, in modo formale e approfondito. Si parla di CURRICOLO A SPIRALE= inizialmente presenta le idee chiave in modo semplice e intuitivo, ma periodicamente ritorna su tali idee, rivisitandole in una forma diversa, sempre più elaborata, e facendo leva su forme di rappresentazione sempre più formali e simboliche. La costruzione di un curricolo deve far fronte ad un mondo dove vi sono continui cambiamenti sociali, culturali e politici→ è necessario impostare curricoli con una certa uniformità sul territorio nazionale, che tengano anche conto delle diversità delle comunità locali. ❖ Pensiero intuitivo e analitico Pensiero analitico= procede un passo alla volta; i suoi passaggi sono ben definiti e possono essere facilmente trasmessi da un individuo ad un altro. Procedura caratteristica è l’algoritmo= sequenza di operazioni da attuare in maniera rigida per raggiungere una soluzione. Pensiero intuitivo= non avanza in modo definito e sembra basarsi su una visione complessiva del problema, piuttosto che su una serie di passaggi risolutivi. Chi pensa in modo intuitivo, trasmette con maggiore difficoltà ad un altro individuo le modalità con cui è giunto ad una soluzione. La procedura euristica è caratteristica del pensiero intuitivo: essa prevede un procedere per tentativi, ridefinendo in modo continuo le modalità di azione, affidandosi all’intuito: si procede, quando il pensiero analitico non permette di arrivare alla soluzione, formulando ipotesi. ❖ La teoria dell’istruzione: differenze tra teoria dell’istruzione e teoria dell’apprendimento Opera: - Needed: A Theory of Instruction, 1963 (articolo) - Toward a Theory of Instruction, 1966 75 Ipotesi di partenza è che l’apprendente sia in possesso di alcune abilità di base (=abilità inferiori). Nella sua azione il tutor deve prevedere che queste abilità vengano combinate per raggiungere un’abilità superiore, mediante la risoluzione di un problema più o meno complesso→ il tutor funge da impalcatura. SCAFFOLDING= processo che permette ad un bambino o ad uno studente di risolvere un problema o raggiungere un obiettivo che andrebbe oltre le sue possibilità, se non fosse assistito. Il tutor e lo scaffolding si introducono nello spazio che separa la comprensione di un compito o problema e la sua risoluzione. HUMAN INFORMATION PROCESSING E LO STUDIO DELLA MEMORIA: in ita: elaborazione delle info nell'uomo, studia la mente umana e i suoi, seguendo un’analogia con il computer. ⇢ IL computer o calcolatore è una macchina che lavora informazioni ricevute in ingresso (input), le elabora e produce nuove informazioni in uscita (output.) ⇢La descrizione dei computer può essere fatta mediante due termini complementari: 1 Hardware: parte fisica del computer, i suoi circuiti, i dispositivi integrati in esso. Gli elementi dell'hardware più importanti sono la RAM e la CPU punto nella RAM sono contenute info che la CPU elabora mediante i programmi. Sono importanti anche le memorie di massa (hard disk, chiavi USB, supporti DVD e CD) nelle quali vengono memorizzati i programmi utilizzati dalla RAM e dalla CPU. 2 software: È costituito dai programmi, che sono istruzioni codificate in un linguaggio comprensibile al calcolatore. Esse possono essere organizzate in diversi modi e permettono al calcolatore di svolgere numerosi compiti. I programmi sono salvati sulle memorie di massa e vengono richiamati dalla RAM quando la CPU deve usarli per elaborare informazioni. ⇓ L'uomo può essere paragonato a un calcolatore che riceve informazioni (INPUT) le elabora e a sua volta produce azioni (OUTPUT). Queste informazioni possono essere organizzate in modo coerente e diventano programmi ossia compiti(istruzioni) che l’uomo riesce a svolgere. tali compiti possono essere banali per esempio respirare, altri più elaborati per esempio guidare un'automobile, scrivere, cucinare. 76 ⇢ LA MEMORIA E LE FASI DI ELABORAZIONE MNESTICA: Memoria= enorme archivio all’interno del quale l'individuo può conservare tracce della propria esperienza passata e delle conoscenze acquisite, per affrontare in modo più adeguato le situazioni che si presentano nella vita presente e futura. ⇢ tale archivio NON ha caratteristiche statiche passive ma può essere definito costruttore attivo di rappresentazioni sul mondo. La memoria è RICOSTRUTTIVA e non riproduttiva!!!!! Gli studi empirici hanno evidenziato il fenomeno del riconsolidamento mnestico secondo cui i ricordi Una volta recuperati divengono suscettibili di essere rielaborati quindi immagazzinati nuovamente mediante una nuova traccia mnestica. ⇢ 3 FASI DI PROCESSI DI ELABORAZIONE MNESTICA: 1. fase di codifica⇢Modo in cui l'informazione viene inserita nel contesto di informazione precedente. Tale nuova informazione viene trasformata in un codice che la memoria riconosce. Questo processo è influenzato da fattori emotivi, cognitivi, motivazionali. 2. fase di ritenzione e consolidamento ⇢Il ricordo viene consolidato e stabilizzato in modo che possa essere recuperato a lungo termine. 3. fase di recupero⇢ consiste nel recuperare il ricordo dalla memoria a lungo termine alla memoria di lavoro affinché venga utilizzato. I PRINCIPALI MODELLI TEORICI SULLA MEMORIA: Sono molti contributi che si sono occupati della memoria definendone modelli di classificazioni, tra i più importanti: ⇢ MODELLO MULTI MAGAZZINO o MULTI-STORE MODEL di ATKINSON e SHIFFRIN Descrive il funzionamento della mente umana mediante un sistema di 3 magazzini o memorie che scambiano informazioni. Ciascuna di queste memorie ha tre aspetti che la contraddistinguono: 1 FUNZIONE: che essa svolge in architettura complessiva del modello. 2 CAPACITA: Quanti danni informazioni che riesce a gestire contemporaneamente e ad archiviare. 3 TEMPO: Il lasso di tempo in cui la memoria riesce a trattenere in sé l’info. tale modello definisce l'esistenza di tre tipi di memoria: memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine. 77 ⇢MEMORIA SENSORIALE= contiene tutti gli stimoli che contemporaneamente giungono dall’esterno. Il tempo di trattenimento è limitato e buona parte dell’info viene persa; una parte selezionata giunge alla memoria a breve termine. La memoria sensoriale è organizzata in REGISTRI SENSORIALI + importanti: memori sensoriale visiva e memoria sensoriale ecoica (corrisponde alla traccia lasciata dai suoni detti eco) ⇢MEMORIA A BREVE TERMINE (o MEMORIA DI LAVORO) = contiene info per periodo molto breve, una decina di secondi. ⇢ MEMORIA A LUNGO TERMINE (MLT)= ha capacità quasi illimitata. ➜BADDELEY e HITCH- MODELLO DI LAVORO O WORKING MEMORY (WM) del 1947: la working memory è una forma di memoria a breve termine che mantiene una qualità limitata di informazioni in un tempo limitato. 80 della memoria ossia richiamare i dati che sono memorizzati prima del compito oppure che vengono memorizzati durante lo stesso. FLAVELL: individua 2 componenti fondamentali della metamemoria 1. Gianni i bambini di tre anni c'è la capacità di discernere tra quei compiti che richiedono l'uso della memoria in modo consapevole e gli altri che non lo richiedono. 2. è costituita dalla conoscenza dei fattori che facilitano ostacolano il compito di memorizzazione, tra questi troviamo le caratteristiche della persona, del materiale e del compito. il fattore relativo alle caratteristiche della persona è legato sia alle caratteristiche della memoria di lavoro che sono comuni ad ogni individuo, sia caratteristiche specifiche di ogni essere umano (ciò che può ricordare meglio immagini o sequenze, chi ricorda meglio i suoni parole o rumori). Questo fattore Indica il livello di consapevolezza della capacità della propria memoria e delle proprie attitudini nell'uso della stessa. Tale consapevolezza si esibisce gradualmente nei bambini. FLAVELL fa esperimenti e deduce: -Con il crescere dell'età cresce l'uso della memoria si potenzia e il bambino ricorda sempre più immagini. questo numero si stabilizza a un valore pari a 6 a partire dai 9 anni in poi. -Con il crescere dell'età cresce anche l'uso della metà memoria, ossia della conoscenza della propria memoria e delle sue potenzialità. la differenza diventa circa pari a 0 intorno ai 9 anni. Per quanto riguarda le caratteristiche del materiale da ricordare ed il compito da svolgere, è più semplice ricordare coppie di parole che hanno un legame anziché coppie di parole che non possono associarsi tra loro. Questi livelli di consapevolezza, che possono sembrare banali per un adulto in realtà vengono maturati da un bambino gradualmente. Solo verso i 9 anni sia in grado di realizzare che coppie di parole correlate Si memorizzano meglio di coppie di parole scollegate. L’ASSOCIAZIONE DEL COMPITO: Durante l'esecuzione di un compito le principali attività metacognitive possono essere legate a monitoraggio, controllo e regolazione dello stesso: - MONITORARE un compito significa chiedersi a che pinto del compito si è rispetto la fine. È strumento utile per considerare i tempi rimanenti alla conclusione dell'attività. - CONTROLLARE un compito significa chiedersi perché si è a quel punto del compito, si tratta di un’analisi di ritardi o anticipi sull'esecuzione del compito stesso. - REGOLARE un compito significa modificare i passaggi nei quali si articola il compito, intervenendo su di esso in modo che il suo sviluppo prenda un percorso diverso in termini di tempi, Attività svolte e risorse utilizzate. 81 5.11 COSTRUTTIVISMO KELLY GLASERSFELD MATURANA WATZLAWICK FOERSTER ● Ipotizza una serie di strutture psichiche che permettono di costruire un modo PERSONALE di interpretare la realtà. ● la realtà è soggettiva e conoscerla vuol dire agire su essa, Ciascun individuo mediante la propria visione personale della realtà riesce a decodificarla e a dargli un senso, APPRENDENDO quindi dall’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE. ● Piaget, Vygotskij e Bruner sono considerati padri e precursori del costruttivismo in quanto hanno messo in evidenza l'adattamento dell'individuo all'ambiente Come forma di conoscenza. ● Questo movimento costituisce un ponte tra due correnti filosofiche REALISMO e NOMINALISMO. REALISMO Gli oggetti materiali esistono come realtà esterna a noi e indipendentemente dalla nostra esperienza, si può mirare a conoscere questa realtà in modo più o meno completo e approfondito. NOMINALISMO NON esiste una realtà esterna e oggettiva se non quella che nasce dalla nostra conoscenza personale. La rappresentazione del mondo circostante non è oggettiva ma frutto della nostra mente. ● Si possono classificare tre diverse tipologie di costruttivismo: ➕ REALISMO LIMITATO (o CRITICO): Esiste una realtà esterna oggettiva che è possibile conoscere direttamente ma in maniera imperfetta e parziale a causa della percezione 82 umana che è limitata e può fallire. non sembrerebbe una teoria costruttivista Ma la caratteristica che lo avvicina al costruttivismo è la fallibilità del pensiero umano che può distorcere la realtà. ➕COSTRUTTIVISMO EPISTEMOLOGICO: La realtà esterna è indipendente dall'osservatore, e inconoscibile da parte di quest'ultimo se non attraverso un processo di costruzione della stessa. quindi la conoscenza è una costruzione fatta dall'uomo ed è utile per attuare processi di adattamento all'ambiente esterno. ➕COSTRUTTIVISMO ERMENEUTICO: Non crede a una realtà indipendente oggettiva esterna all'individuo. la conoscenza è frutto della mediazione del linguaggio e dell'interazione tra diversi osservatori punto il linguaggio assume un significato relativo al soggetto che lo usa. quindi Ciascun individuo assegna significati valori differenti alle parole! Questi tre approcci si differenziano su due piani ° piano ontologico: Relativo all'esistenza della realtà ° piano epistemologico: relativo alla possibilità di conoscere la realtà con il metodo scientifico. Molti costruttivisti si sono interessati alla CIBERNETICA= scienza che si occupa di studiare i meccanismi di autoregolazione e di controllo di un sistema, Che può essere naturale sociale o artificiale. Concetti alla base della cibernetica sono: OMEOSTATO: Sistema naturale o artificiale inserito in un ambiente, ma ben distinguibile da esso. Questo sistema è in grado di auto organizzarsi e di mantenere costante la sua organizzazione… in questo modo è in grado di sopravvivere. FEEDBACK: Informazioni che il sistema riceve indietro dopo aver attuato il suo comportamento. viene adoperato dal sistema per apprendere i risultati del suo comportamento per attuare comportamenti più efficaci in futuro. KELLY - ognuno percepisce il mondo in base ad un proprio punto di vista, elaborando specifiche costruzioni mentali che determinano poi gli atteggiamenti. - PSICOLOGIA DEI COSTRUTTI PERSONALI La conoscenza non può essere Costruita come qualcosa di oggettivo ma è una rappresentazione della realtà che ogni individuo realizza in modo personale e soggettivo. 85 1 riconoscimento di un particolare situazione 2 L'agire in base a come Viene riconosciuta la situazione 3 la conferma che l'azione intrapresa conduca al risultato atteso. ACCOMODAMENTO: Quando L'azione intrapresa Non conduce al risultato atteso, Le strutture cognitive vengono riadattate E definite in modo differente. VON GLASERSFELD cerca di riassumere studi PIAGET in una teoria coerente alla luce del costruttivismo in cui: 1 conoscenza NON PASSIVA ma viene COSTRUITA dal soggetto 2la funzione di cognizione è di tipo ADATTIVO 3 l’adattamento è tendenza alla praticabilità di una azione e alla sua adeguatezza nel contesto esterno. Essa mette a punto l’organizzazione del mondo esterno come visto dal soggetto. COSTRUTTIVISMO RADICALE: Conoscenza è frutto esperienza personale, così come rielaborata dalla mente della persona. Le esperienze hanno una loro essenza SOGGETTIVA: La stessa esperienza compiuta due soggetti diversi e metabolizzata in modo diverso dai due individui. Il costruttivismo radicale non afferma di voler trovare una realtà ontologica ma propone un modello ipotetico di realtà che si rivela utile. Tutti i concetti che creiamo e tutte le relazioni che stabiliamo tra essi sono una costruzione Personale di singolo individuo, il soggetto costruisce il mondo con cui viene a contatto mediante l'esperienza. 86 LE OBIEZIONI: EDUCAZIONE COSTRUTTIVISTA: -Non è detto che la conoscenza possa essere trasferita sempre con l'uso delle parole, molto spesso la spiegazione verbale di un problema non porta alla comprensione. -Questo succede perché i concetti comunicati a parole possono non essere associati dall'apprendente con quelli che ha maturato in precedenza per infatti bisogna organizzarli in una rete di relazione di significati, affinché si richiamino vicendevolmente➱ apprendimento è PRODOTTO DI AUTO.ORGANIZZAZIONE dei concetti da parte dell’apprendente. -LA CONOSCENZA NON È ACQUISITA IN MODO PASSIVO. Quando gli scende a un'esperienza nuova egli Percepisce una perturbazione rispetto a quanto si attenderebbe dalle strutture cognitive di cui disponi Appunto - il docente deve mettere il discendente di fronte ad elementi che perturbano le sue strutture cognitive ➱ questo accade nell'interazione con gli altri (GRUPPI DI APPRENDIMENTO) senza che docente intervenga ma deve monitorare costantemente. Quando una realtà mi viene spiegata da un soggetto, più che comprendere qualcosa rispetto alla realtà spiegata per comprendere maggiormente come il soggetto vede quella realtà. 87 HUMBERTO MATURANA: -Propone definizione di essere vivente a partire dal concetto di SISTEMA =Entità costituita da alcuni componenti che sono in relazione tra loro e che permettono di vedere tale sistema come un'unità organizzata. - un sistema ambiente per essere tali deve essere costituito da una rete di produzione di COMPONENTI che hanno le seguenti caratteristiche 1- partecipano alla stessa rete di produzione 2- realizzano una rete di produzione con un'unità nello spazio nell'ambiente in cui producono i componenti il sistema riproduce continuamente sé stesso ed è ben delineato e definibile nello spazio fisico (l’esempio di sistema può essere la cellula.) - l'organizzazione che caratterizza le componenti di un sistema vivente è anche detta organizzazione autopoietica cioè di AUTO-CREAZIONE= sistema in grado di ridefinire continuamente sé stesso, sostenendosi e riproducendosi al proprio interno. Può quindi essere rappresentato come una rete di processi di creazione, trasformazione e distruzione. - LA COEVOLUZIONE E LA CONOSCENZA: accoppiamento strutturale: l'ambiente e l'organismo interagiscono tra di loro dando vita a continua storia di cambiamenti reciproci e di evoluzioni. L’ambiente funge da stimolo di ATTIVAZIONE per l’essere vivente e viceversa. i modi in cui essere vivente influenza ambiente dipendono dalla sua struttura soprattutto biologica (DETERMINISMO STRUTTURALE) - Le risposte adattive all'ambiente sono una forma di cognizione e conducono a un processo di apprendimento. Occorre distinguere 2 livelli di apprendimento: 1 ONTOGENETICO: Si riferisce allo sviluppo di ogni singolo essere vivente, la sua esperienza personale, alla conoscenza prematura in prima persona appunto in pratica le esperienze individuali ci segnano e ci fanno apprendere. 2 FILOGENETICO: comportamenti istintivi comuni a tutti organismi di quella specie. - MULTIVERSO= visione della realtà opposta al concetto di Universo. GLI OGGETTI e la REALTA’ ESISTENTE DIPENDONO DAL SINGOLO OSSERVATORE. Possono esistere molti domini di osservazione che sono TUTTI UGUALMETNE VALIDI. Il concetto di multiverso implica l'esistenza di molteplici in realtà definite dalle esperienze di innumerevoli 90 ⬇️ Esso accoglie bambini che sono imprevedibili, come delle macchine non banali, che danno risposte sorprendenti. Il sistema di istruzione tende a banalizzare gli studenti, inducendoli a fornire risposte prevedibili alle domande. Gli stessi test di valutazione sono predisposti per fare domande di cui si conosce già la risposta punto quando uno studente ottiene un ottimo voto ad un test, il suo processo di banalizzazione sia compiuto. DOMANDE LEGITTIME E ILLEGITTIME: Foerster sostiene che il problema della scuola e dell'insegnamento risieda nel fatto che il docente pone solo e soltanto domande illegittime, ovvero domande delle quali si conosce già la risposta. I ragazzi sono pertanto indotti a riprodurre un sapere già conosciuto, senza aggiungere nulla di nuovo. Si dovrebbe porre invece l'attenzione sulle domande legittime, ovvero quelle di cui non si conosce la risposta o addirittura quelle che non hanno una risposta, per stimolare la conoscenza e la creatività. Il sistema istruzione del futuro: 1 dovrebbe concepire ciascun essere come un'entità autonoma, pensante e non banale. 2 Educazione non è né un diritto né un privilegio ma è una necessità per il singolo e per l'intera comunità perché, se vogliamo che essa prosperi, è necessario il contributo di tutti i suoi componenti, i quali possono migliorarla solo se hanno seguito un percorso educativo. 3 Questo percorso educativo non deve essere caratterizzato dall'assimilazione, ma deve essere un percorso dinamico fatto di scoperte e di una continua costruzione della conoscenza in modo autentico e originale. 4 Ciascun individuo sta meglio se anche tutti gli altri stanno meglio quindi l'apprendimento deve avvenire in comunità di studenti, secondo una prospettiva collaborativa e non competitiva. 91 5.12 PEDAGOGIA CONTEMPORANEA FREIRE NEIL BAUMAN BOURDIEU MORIN ➱FREIRE: fondatori della PEDAGOGIA CRITICA ● Introduce il concetto di PROBLEM POSING= individualizzazione e concettualizzazione di un problema attraverso la riflessione su una situazione sfidante in cui L'alunno si trova Appunto metodologia che sottolinea la capacità di pensiero critico dell'alunno. ● contrappone due orientamenti educativi, quello depositario e quello liberatorio. 1. orientamento depositario: lascia l’uomo nella sua condizione di oppresso, NON STIMOLA PENSIERO CRITICO 2. orientamento liberatorio: relazione tra insegnante e alunno è di tipo dialogico, tra soggetto e soggetto. ➱NEIL: basa la sua concezione educativa sulla fede nella bontà originaria della natura umana. questa concezione può essere riassunta in due concetti fondamentali 1. né istruire né educare: I bambini hanno bisogno di amore e comprensione e non di insegnamenti. se imponiamo istruzione ed educazione ostacolerebbe la sua spontaneità e la sua natura d'essere. 2. Libertà ed accettazione: Libertà significa fare ciò che piace purché questo non limiti la libertà degli altri. Da ciò conseguono il principio di autodisciplina è autoregolazione. Neil non ha creato nulla di nuovo ma al merito di acquisire concetti già esistenti sullo sviluppo spontaneo e di elaborarle secondo concezioni legate alla psicologia del profondo, secondo la quale si può ostacolare la spontaneità e la natura del bambino Senza creare conflitti dolorosi. ➱BAUMAN: Ha paragonato il concetto di modernità e postmodernità rispettivamente allo stato solido e liquido della società. -Bauman sostiene che questo cambiamento derivi dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. 92 - società liquida: una società che vive per il consumo, tutto si trasforma in merce, incluso l’essere umano. - in ITALIA: è ripreso da CANTELMI per elaborare la teoria della TECNOLIQUIDITA’=La chiave interpretativa della contemporaneità e dei relativi disagi psicologici e da ricondurre alle caratteristiche della rivoluzione digitale che interagisce con la società liquida. ➱BOURDIEU: introduce concetto di VIOLENZA SIMBOLICA=forme di violenza esercitate non con la diretta azione fisica, ma con l'imposizione di una visione del mondo, dei ruoli sociali, delle categorie cognitive, delle strutture mentali attraverso cui viene percepito e pensato il mondo, da parte di soggetti dominanti verso soggetti dominati. -Nella società moderna il mondo sociale appare diviso in campi (campo artistico, campo politico ecc.) Ognuno dei quali specializzato nella realizzazione di una determinata e specifica attività. - punto ogni campo è relativamente autonomo verso il sistema sociale e all'interno di esso si creano gerarchie che derivano dalla lotta per la conquista della posizione dominante. -Riprende Marx l'importanza della lotta sociale per il funzionamento della società. Per il sociologo francese il conflitto avviene all'interno di ogni campo sociale e ha l'obiettivo di conquistare il dominio del Campo - Strettamente connessi alla violenza simbolica sono quindi il concetto di HABITUS=Il principio di azione degli agenti sociali esercitato all'interno del campo sociale. Il processo attraverso il quale avviene la riproduzione culturale e la naturalizzazione di determinati comportamenti e valori. -CRITICA SISTEMA SCOLASTICO che ha come risultato la RIPRODUZIONE della struttura sociale esistente, e non la mobilità sociale. ➱MORIN: ha approccio MULTIDISCIPLINARE e TRANSDISCIPLINARE ● Un'importante distinzione tra civiltà (processo attraverso il quale si trasmettono una comunità all'altra le tecniche dei quali tecniche, saperi, scienze) e cultura (insieme delle credenze e dei valori caratteristici di una determinata comunità). ● Secondo lui la cultura è ormai frammentata in 2 blocchi: 1 cultura scientifica e cultura umanistica. la perdita di una globalità conduce all'indebolimento del senso della responsabilità, poiché ciascuno tende ad essere responsabile solo del proprio compito specializzato, così come 95 STRUTTURE CEREBRALI LO STUDIO DELL’INTELLIGENZA: test attitudinali: mirano a predire il successo di qualche attività test di profitto: misurano capacità raggiunta, dopo un periodo di addestramento, nell’eseguire determinata attività. Tra i più conosciuti test di attitudine generale sono i test di intelligenza derivati dalle scale di BINET a cui dobbiamo il concetto di età mentale, in base ai suoi test i ragazzi poco dotati furono etichettati con un ritardo dello sviluppo. 96 I test di BINET sono stati revisionati da MADISON TERMAN che introdusse il quoziente di intelligenza Q.I =l'indice usato per esprimere i risultati di un test di intelligenza, dato dal rapporto tra ETA’ MENTALE-ETA’ CRONOLOGICA. GUILFORD: ha ampliato il concetto di intelligenza al di là del QI, è fautore della teoria intelligenza creativa. Secondo lui pensiero divergente è quello creativo, pensiero convergente è pensiero meccanico e converge sulla soluzione consueta e logica. Negli studi sull’intelligenza emergono diversi APPROCCI: - PSICOMOTORIO=si basa sulla pratica dei TEST e sull'osservazione delle capacità dimostrate - COGNITIVO= ricostruisce processi mentali che stanno dietro alle prestazioni - FUNZIONALE=che vede intelligenza come strumento adattivo, dipende da abilità non solo cognitive ma anche emotive e sociali IL QUOZIENTE EMOTIVO: -TEST di REUVEN BAR-ON (EQ-i test) per valutare intelligenza emotiva: quoziente emotivo come capacitò di prevedere conseguenze delle scelte dal punto di vista emotivo. Quoziente emotivo va valutato tenendo conto di 5 aree: area INTRA-PRESONALE= riguarda autoconsapevolezza emotiva e nostra capacità di esprimere ciò che siamo. area INTER-PERSONALE =Consapevolezza sociale e capacità di relazionarci area GESTIONE STRESS= capacità di tollerare stress e controllare impulsi area ADATTABILITÀ = capacità di gestire cambiamento area UMORE GENERALE= capacità di automotivarsi -TEST DEGLI OCCHI (TDO) elaborato da BARON- COHEN si concentra sulla capacità di riconoscere e comprendere lo stato mentale delle altre persone e abilità sociale che ne deriva. Consiste nel far vedere una fotografia e scegliere tra quattro opzioni per indicare L'emozione che si riconosce nella foto, Il limite di questo test sono le quattro opzioni troppo poche tra cui la persona deve scegliere. -SCALA DI ABILITÀ MSCEIT: Valuta come persone svolgono compiti e risolvono problemi EMOTIVI 97 INTELLIGENZA CREATIVA -TCD o TDT test creatività e pensiero divergente: da attribuire a WILLIAMS -TTCT tolerance test da attribuire a TORRANCE: misura le abilità di pensiero creativo e di problem solving grazie alle attitudini come: fluency (le idee + significative) flexibility (Le differenti categorie delle risposte rilevanti) originality elaboration (presenza di dettagli nelle risposte) Non indaga la capacità di dare risposta giusta ma ABILITA’ di dare risposte flessibili e significative e la capacità di fornire risposte originali! -TEST DEI 9 PUNTI NERI di WATZLAWICK Consiste nel congiungere nove punti presenti su un foglio con quattro linee rette senza mai staccare la penna dal foglio - LA SCALA DI VALORI ALLPORT, VERNON e LINDZEY per scoprire se gli individui creativi sono diversi da quelli che non lo sono. questo test misura come i valori dei soggetti si distribuiscono nelle seguenti 6categorie valore teorico, pensiero astratto valore economico ricchezza mentale valore estetico, arte e bellezza valore sociale relazioni interpersonali valore politico, potere valore religioso, vita dello spirito -CAT consensual assessment technique: valutazione psicometrica della creatività