Scarica Riassunto opere di Caravaggio e più Sbobinature in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! RIASSUNTO DELLE OPERE CARAVAGGIO: • “Canestra di Frutta”: È un dipinto realizzato tramite la tecnica dell’olio su tela tra il 1597 e il 1600. Si può etichettare come “pittura di genere”, e l’opera di Caravaggio rappresenta una canestra in primo piano, appoggiata su un tavolo e lo sfondo è dipinto di giallo, che rappresenta la luce divina. La frutta presente in questa canestra è fresca, fatta eccezione per la mela, che l’artista rappresenta con un punto in cui è marcita. Questo serve a dire allo spettatore “Ricordati che devi morire” (momento mori). È stata commissionata dal Cardinale Del Monte, il quale voleva regalarla al cardinale Federico Borromeo. Lo sfondo ha una superficie bidimensionale, di colere giallo, che risalta il marrone del tavolo che si vede in basso e soprattutto la canestra, contenente frutti di diverse stagioni, alcuni freschi altri meno (come la mela sopra citata). Vuole darci un messaggio l’artista con quest’opera, che è quello di non sprecare la nostra vita. Oggi si trova alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. • “Vocazione di S. Matteo”: È un dipinto realizzato tra il 1600 e il 1601, anche questo è stato eseguito con la tecnica dell’olio su tela, ed è ispirato all’episodio della Bibbia “Matteo 9,9-13" nel quale Matteo si trova a un tavolo all’interno di una taverna con delle persone che stanno contando i soldi, e una luce (Dio) entra dalla finestra verso destra. Il ragazzo si riconosce, perché, come se fosse stato chiamato da questa luce, si indica con il dito come a dire “Io?”. Per quanto riguarda lo sfondo potremmo dire, grazie ad un’alta finestra chiuda alle spalle dei soggetti rappresentati, che sia tridimensionale. Vi è un gioco di luce ed ombre, tipico di Caravaggio. Tutto è buio in questa taverna, ma grazie a Dio entra la luce che punta a S. Matteo, e che illumina non solo lui, ma anche i volti degli altri suoi “colleghi”. Oggi si trova a Roma, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi. • “Crocifissione di S Pietro”: È un dipinto realizzato il 24 settembre del 1600 per monsignor Tiberio Cerasi, del quale Caravaggio fece due tele, entrambe rifiutate in quanto ritenute troppo realistiche per un luogo sacro, ma degli studi hanno riferito che fosse stato Caravaggio stesso a non ritenerle idonee, anche perché i lavori furono terminati prima di quelli della cappella. In tutte e due le tele, i personaggi sono illuminati dalla luce divina. Emergono dall’ombra in diagonale le persone che stanno compiendo l’atto della crocifissione stanno sollevando la croce, come se fossero semplici uomini che stessero svolgendo il loro lavoro quotidiano. Un’altra luce, più ampia, attraversa il Santo e illumina le venature delle travi, i piedi neri coperti da rughe e calli, lo sguardo quasi stranito, e a definire bene i corpi è quella tensione che si è creata grazie all’espressione della fatica che fa l’uomo che porta la croce e quella di chi cerca di sollevarla da sotto, ma anche (ovviamente) dalla mimica di S Pietro. Oggi si trova a Roma, nella Basilica di Santa Maria del Popolo, nella Cappella Cerasi. • “Morte della Vergine”: È un dipinto realizzato tra il 1604 e il 1606 tramite la tecnica dell’olio su tela per Santa Maria della Scala a Trastevere. La figura è stesa sul letto in posizione obliqua, con il volto bianco e i piedi callosi e sporchi. Appare posata in modo scomposto su un letto in una stanza buia, nella quale è illuminata solamente la pelle dei personaggi presenti nella scena e il vestito rosso della Vergine, dello stesso colore del drappeggio spiegazzato che si scorge sopra di lei con un effetto creato apposta per dare l’idea del volume. Intorno a lei, gli apostoli e Maddalena (con capelli rossi come il simbolo di essere una meretrice) la piangono, in una raffigurazione dell’interiorità del dolore, tema a cui l’artista è molto legato. L’opeara venne rifiutata perché Caravaggio, per rappresentare la morte di Maria, utilizzò il disegno del corpo di una prostituta ripescata da un fiume con il ventre gonfio d’acqua del Tevere. Oggi si trova a Parigi, al museo del Louvre. • “Le Sette Opere di Misericordia”: È un dipinto realizzato in un anno, dal 1606 al 1607, attraverso la tecnica dell’olio su tela, per Pio Monte della Misericordia. La scena rappresenta delle azioni che vengono attuate in strada, sotto gli occhi della Vergine che vola in alto con tre angeli. Con quest’opera Caravaggio ci vuole far comprendere come la grazia e la pietà divina agiscono nel mondo, pieno di odio e violenza. Oggi si trova a Napoli, presso la Chiesa del Pio Monte della Misericordia, che, come si può capire dal nome, prende il nominativo dal committente. • “Decollazione di S Giovanni Battista”: È un dipinto del 1608, che vuole rappresentare la misericordia di Dio che illumina il momento del martirio. La tela è divisa in due parti: verso destra c’è una parete con la griglia della cella, attraverso la quale due sacerdoti assistono al momento in cui, a sinistra, un carceriere sta decapitando S Giovanni Battista. La scena si estende su cinque metri di tela, per far trasparire a pieno lo strazio che si prova nel guardare quella immagine, che mostra quel destino al quale nemmeno un Santo può sfuggire.