Scarica riassunto opere di Esiodo + spiegazione mito delle stirpi umane e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Greco solo su Docsity! OPERE ESIODO TEOGONIA proemio in principio era il caos la caduta di urano e regno di crono regno di zeus OPERE E GIORNI proemio contesa buona e contesa malvagia pandora il mito delle stirpi umane PROEMIO ● proemio (vv. 1-115) più ampio e articolato di quelli omerici ● Ritrae le Muse del monte Elicona (mentre per omero sono muse dell’Olimpo) intente al canto e alla danza, e le esorta a cantare -> si riferisce all’arte del canto in generale ● Il poeta racconta poi il suo incontro con le dee e l'investitura poetica ↳ Il motivo del pastore che riceve la visita di un dio e diventa cantore o profeta è diffuso in molte società tradizionali. Il riferimento all'Elicona, uno spazio extra-urbano, è importante: infatti, è soltanto in luoghi non battuti dagli uomini o misteriosi come le falde d'un monte che le divinità si rivelano ai mortali. ● scena dell’investitura ripresa più volte nelle letteratura antica: antiloco, Callimaco incontro con Apollo, virgilio, ovidio, ennio ● poeta non è più il mezzo del canto ma è un vero è proprio attore al quale muse insegnano arte del canto ● si utilizza l’alloro perchè pianta sacra ad Apollo dio del canto e della musica ● Le parole che le Muse rivolgono a Esiodo in questa occasione consentono al poeta di rivendicare la veridicità degli insegnamenti che fornirà al suo pubblico ● Una veridicità garantita anche dall'identità tra l'insegnamento che le Muse impartiscono al poeta, ordinandogli di cantare «la stirpe degli dei beati», e il canto che esse eseguono per celebrare «la sacra stirpe degli altri immortali, che vivono sempre» ↳ L'espressione αιεν εοντων allude all'immortalità e non all'eternità degli dèi, che non sono sempre esistiti, poiché hanno avuto anch'essi una nascita (ciò giustifica la presenza di una Teogonia). ● gli ordinano anche di iniziare e finire opera parlando di loro ● al v. 27 le divinità affermano di saper dire menzogne simili al vero (allusione a Odisseo)-> significa che anche un aedo potrebbe inserire falsità nelle sue poesie-> Esiodo mette suo nome, si prende responsabilità di ciò che dice, a garanzia di verità che però non è sinonimo di onniscienza ↳ la musa garantiva a Omero dominio completo della materia narrata, le muse a esiodo invece ordinano di cantare il futuro e il passato conferendogli una sorta di sapere enciclopedico ● proemio considerato un vero inno alle muse, seppur non avesse modello a cui ispirarsi ● Tre insulti rivolti ai pastori: il primo ("gente dei campi") allude alla loro selvatichezza; il secondo ("gente dappoco") è già omerico e si usa per indicare un comportamento ignobile; il terzo ("tutta pancia") indica, come già in Omero, l'istinto umano di soddisfare i bisogni primari e materiali. ● in assenza di scrittura l'abilità di "vedere" nel passato, celebrata dai poeti nei loro canti, non è meno degna di meraviglia di quella di "vedere" nel futuro. termini ricorrenti ● insistenza su parola del campo semantico della parola e del canto ● presenza διδασκω-> grazie insegnamento muse potrà essere un poeta didascalico confronto con poemi epici ● struttura primi versi analoga ai poemi iliade e odissea, ma se ne distacca per il contenuto ● parola iniziale indica tema della narrazione: Μουσαων ● passaggio da uso presente dei primi versi (per raccontare attività consuete muse) a uso passato per raccontare evento unico canto delle muse ● anticipa la struttura a catalogo dell’opera-> loro elencano divinità al contrario di come saranno presentate da esiodo muse parlano prima di Zeus e divinità olimpo e poi procedo a ritroso verso le generazioni precedenti IN PRINCIPIO ERA IL CAOS ● La Teogonia si configura al principio come una cosmogonia, perché descrive innanzitutto la formazione del mondo ● Le prime divinità menzionate sono infatti quelle che presentano caratteristiche fisiche più spiccate e hanno quindi la duplice fisionomia di esseri divini e di entità cosmiche: i principi primordiali, soprattutto e Caos e Gea (la Terra), e i primi figli che da essi nascono non soltanto danno origine al mondo, ma costituiscono altrettante parti di esso nulla è detto dei meccanismi preposti alla formazione degli elementi primordiali - Caos-> terra e tartaro - Caos-> Erebo (la tenebra totale assoluta) e Notte - erebo + Notte-> Etere (la parte luminosa del cielo) e Giorno - Gea ( per partenogenesi)-> Urano (il Cielo), le montagne e il pelago (il mare). - eros si autogenera - gea+urano-> uniti in un amplesso cosmico indivisibile (no spazio per vita) ↳ per far nascere vita si sterilizza urano - da oceano a crono= titani -> la cui sconfitta nella titanomachia porterà all'affermazione regno di zeus - Ciclopi (nomi parlanti ↳ funzione didascalica: spiega significato nomi √κυκλοσ cerchio ωφ occhio - centimani Esiodo getta così le basi per una lettura paradigmatica della sua vicenda personale: il fratello è il referente immediato dei suoi insegnamenti ma, accanto a lui, è facile immaginare gli uomini che si comportano in modo analogo. ● per sipegare ruolo contesa nella duplice veste fa riferimento alla loro genealogia nella teogonia (contesa buona= notte+fatica) ● 2. Dopo aver fornito sul piano generale la definizione delle due Contese, Esiodo sposta l'attenzione sul personale, chiamando in causa Perse. Il fratello è esortato a non farsi trascinare dalla Contesa malvagia, che lo induce a perdere tempo in questioni legali che lo distolgono dal lavoro. ● “Stolti, non sanno che la metà è più grande del tutto né quanto profitto sta nella malva e nell'asfodelo" ↳5. Si tratta di espressioni proverbiali non del tutto chiare, legate alla necessità di seguire un modello di vita morigerato, capace di far tesoro anche delle piante che crescono spontaneamente in ambiente mediterraneo, come la malva e l'asfodelo. LA CREAZIONE DELLA DONNA: PANDORA ● Con il riferimento alla propria esperienza biografica, Esiodo affronta una questione cruciale: la necessità di spiegare il male nel mondo → per questo riprende il mito di Prometeo, già presente nella Teogonia, adattandolo alle esigenze della nuova opera e narrando in modo ampio la creazione di Pandora, la donna responsabile della presenza del male tra gli uomini. ● Nella vicenda mitica proposta nella Teogonia, il titano Prometeo ordisce un inganno ai danni di Zeus che, per vendicarsi, invia agli uomini la prima donna, Pandora. ● Nelle Opere e giorni, invece, Esiodo inserisce un passaggio che spiega la necessità del lavoro per l'uomo, conferendo valenza eziologica al mito stesso: Zeus, infatti, priva gli uomini del fuoco e sottrae loro il sostentamento, costringendoli a lavorare per ottenere i frutti della terra. Prometeo, tuttavia, restituisce il fuoco ai mortali, provocando l'ira di Zeus, che chiede agli dèi (Efesto, Atena, Afrodite, Ermes) di cooperare alla creazione della prima donna. ● L'incongruenza fra la sottrazione agli uomini del sostentamento e del fuoco (non si spiega infatti in che modo l'assenza di fuoco possa rappresentare assenza di sostentamento e, dunque, necessità del lavoro) è indizio della difficoltà di adattare il mito alle nuove esigenze contenutistiche e dello sforzo di adeguare la narrazione alla realtà che il poeta intende fare oggetto dei suoi versi. ● Pandora, una figura ambigua. Questa figura femminile è capace di incantare l'uomo con la bellezza e la parola e, diversamente da quanto avviene nella Teogonia, è artefice e non soltanto simbolo dei mali, dal momento che, per curiosità, si rende colpevole della loro dispersione nel mondo. La prima donna ha così i tratti ambigui di un essere che attrae e dissemina sventure sulla Terra, impersonando la causa prima di infiniti malanni e la necessità del lavoro per l'uomo (che deve trarre il sostentamento dalla terra, da cui anche la donna è plasmata). IL MITO DELLE STIRPI UMANE ● Dopo aver spiegato, con il mito di Pandora, la presenza del male nel mondo, Esiodo esamina la questione del male insito nell'uomo ricorrendo a un nuovo racconto mitico in cui illustra il passaggio da una primigenia condizione aurea allo stato presente. ● Tale evoluzione si realizza attraverso la successione di cinque stirpi - d'oro, d'argento, di bronzo, degli eroi e di ferro- ciascuna delle quali si allontana progressivamente dalla prima, collocata in una dimensione paradisiaca. ● Età del ferro: Esiodo tratteggia un quadro di odio e sopraffazione, caratterizzato dal ribaltamento delle leggi naturali, dalla negazione dei vincoli ospitali e familiari e dalla violazione delle più elementari norme etiche e giuridiche. ● La rappresentazione esiodea sembrerebbe non lasciare spazio alla speranza. In realtà, più avanti nell'opera, il poeta indica una possibile via di salvezza nel rifiuto della violenza e nell'uso consapevole della giustizia, che Zeus ha messo a disposizione dell'uomo ❖ Non pensano le stirpi in modo cronologico: con inizio l'oro e fine il ferro ma per i greci queste età sono un ciclo rappresentato da un cerchio che dall'oro sono arrivati a ferro e poi si ritorna all’oro passando però per tutte le altre razze. ❖ Tra un elemento negativo e uno positivo non c’è nessun legame infatti ogni stirpe si riferisce a diverse cose ❖ Per le prime 4 stirpi l’uomo non ha scelta se perseguire il bene o il male, questo è differente per la quinta stirpe (ferro)che si trova sia nella δικη sia nell’ υβρις, spetta all’uomo scegliere se agire bene o male. ❖ ll ciclo delle stipi non è una degenerazione continua (interpretazione superficiale) ma una relazione dialettica con un sistema di antinomie ( quando in una coppia di contrari, un ente non può essere il suo contrari: A può essere A ma mai non A) →nella stirpe non ci sono vie di mezzo tra δικη e υβρις δικη (positiva) υβρις (negativo) religione/sovranità ORO ARGENTO guerra EROI BRONZO lavoro/fecondità FERRO FERRO ETÀ ATTIVITÀ QUALITÀ FINE RIFERIMENTI TEOGONIA Oro δικη svolgono solo attività legate all’oro La terra produceva spontaneament e i suoi frutti tutto gli risulta automatico e spontaneo (non devono preoccuparsi di nulla) quando muoiono diventano demoni (esseri intermedi tra mortali e divinità) con 2 funzioni: guardiani e donatori di ricchezze Argento υβρις non fanno sacrifici sugli altari non onorano gli dei non riconoscono sovranità di Zeus no guerra totale ribaltamento dell’età dell’oro-> per mettere in relazione oro e argento c’è stato scarto qualitativo υβρις ατασθαλος, ubris folle, smisuratezza-> si esplicano sul piano religioso quando muoiono diventano demoni che sono costretti a stare sotto terra stirpe analoga ai Titani-> x ubris entrano in competizione con Zeus Bronzo υβρις si occupa solo di attività militari caratteristiche sono la lancia e spada ubris che si colloca in ambito diverso teogonia: Zeus sconfigge titani e poi giganti ↓ prime 3 stirpi Eroi δικη incentrato su guerra eroi riconoscono il loro limite e capiscono di dover rinunciare alla loro forza bruta per obbedire alla δικη √frassino: legno resistente (ninfe melie erano sorelle dei giganti) quando muoiono partecipano di questa immortalità -> Ecatonchiri (Ἑκατόγχειρες) esseri dalle cento braccia al servizio di Zeus-> in cambio gli aveva offerto nettare e ambrosia (cibo riservato a dei che dona immortalità) Ferro δικη/υβρις il contadino può scegliere 2 comportamenti -> υβρις che incita all’ubris bellica -> δικη incita a faticare sul campo detta della contraddizione rappresenta contemporanea mente la donna (produce vita) e la terra (produce cibo) gli uomini mettono il loro seme+ comporta fatica per l’uomo fecondarle -> donna e terra sono insieme fonte di vita e di