Scarica Rivoluzione americana e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Rivoluzione americana Le 13 colonie della Gran Bretagna nell’America nord-orientale dal Massachusetts alla Georgia: Massachusetts, New Hampshire, New York, Rhode Island, Connecticut, Pennsylvania, New Jersey, Virginia, North e South Carolina, Georgia. Con la Guerra dei Sette anni (56-63) la Gran Bretagna amplia i suoi possedimenti territoriali/domini coloniali ponendo l’egemonia su tutta l’area coloniale dell’America nord-orientale. La Gran Bretagna ha quindi un vasto impero coloniale da dominare; le esigenze dell’amministrazione e dell’esercito sono ora cresciute e per farvi fronte Giorgio III decide di aumentare la pressione fiscale sui contribuenti delle colonie americane. I coloni non vogliono cedere, fermamente consapevoli dei loro diritti fondati sulla propria cultura. Componenti della cultura delle società coloniali nordamericane: 1. Tradizione teologica protestante-puritana che vede la colonizzazione dell’America come una biblica “terra promessa” donata da Dio ai suoi figli, i coloni appunto che, per questo motivo, hanno il diritto di proteggerla difendendo la propria libertà. 2. Teoria secondo cui gli individui godono di diritti naturali che non possono essere ignorati o estirpati dai sovrani. La nuova politica fiscale viene messa in atto con due norme: Revenue Act (64) e Stamp Act (65); la prima per limitare il contrabbando che viola il monopolio del commercio riservato alle compagnie britanniche con le colonie americane; la seconda impone che su ogni documento ufficiale sia apposto un bollo da acquistare in apposite rivendite autorizzate. Il ricavato, derivato dalla vendita dei bolli e dall’aumento delle entrate, va allo stato britannico ma non deve uscire dal territorio delle colonie, viene infatti impiegato per finanziare le truppe di stanza e funzionari statali nelle colonie. I coloni cominciano a protestare contro questa nuova imposizione fiscale: un organo legislativo come la Camera dei Comuni non può approvare nuove tasse a danno di comunità territoriali alle quali non è stato riconosciuto il diritto di mandarvi rappresentanti che ne possono difendere gli interessi; a nessuna delle colonie infatti è stato riconosciuto il diritto di eleggere deputati da inviare in Parlamento a Londra. Slogan della protesta “no taxation without representation”. Nel 73 il Parlamento di Londra emana una legge che attribuisce alla East India Company il monopolio esclusivo della vendita del tè importato in nord America dalle colonie asiatiche; mossa infelice per due motivi: 1. Colpisce direttamente gli interessi dei commercianti nordamericani (tutta la gestione del traffico del tè è affidata alla Eic) 2. Il Parlamento non ha a cuore gli interessi delle colonie americane ma soltanto i propri dato che molti parlamentari britannici possiedono pacchetti di azioni della Eic Il 16 dicembre del 73 nel porto di Boston un gruppo di coloni si introduce nelle navi della Compagnia e butta in mare le balle che contengono il tè; in risposta il governo britannico chiude il porto, abolisce il parlamento del Massachusetts e il potere viene concentrato nelle mani del governatore e dei militari. I leader dei ribelli convocano nel settembre del 74 a Filadelfia un primo Congresso dei rappresentanti delle 13 colonie, si va dai lealisti convinti agli indipendentisti radicali, si chiede al governo britannico di ritirare le norme repressive. Ma all’inizio del 75 Londra ordina ai comandanti dell’esercito britannico di stanza del Massachusetts di arrestare i leader che guidano le ribellioni e questa operazione porta ai primi scontri tra l’esercito britannico e le milizie dei coloni. Viene convocato un secondo Congresso a Filadelfia il 10 maggio del 75 e con una Dichiarazione vengono illustrati pubblicamente i motivi per i quali i coloni stanno reagendo con le armi alle azioni repressive dell’esercito britannico. Il motivo principale è la difesa delle loro libertà; i rappresentanti hanno pensato all’ipotesi dell’indipendenza ma lo negano perché vogliono presentare le colonie come vittime innocenti dei soprusi britannici, umili, fedeli, suddite e costrette a reagire con atti estremi. Al Congresso viene presa la decisione di organizzare un vero e proprio esercito che viene affidato al comandante G. Washington. Nel 76 i delegati si riuniscono in un terzo Congresso a Filadelfia e redigono una Dichiarazione di Indipedenza. La guerra -Esercito britannico (di mercenari tedeschi) con appoggio dei lealisti -Esercito dei coloni (comandato da Washington) con intervento delle potenze europee nemiche della GB: Spagna, Francia e Olanda Ha i caratteri di una guerra civile: indipendentisti contro lealisti. I britannici si arrendono e la guerra si conclude con la pace di Parigi del 3 settembre 1783; la GB riconosce l’indipendenza delle colonie costituitesi oramai in Stati Uniti. L’indipendenza Tra il 76 e l’80 le 13 colonie si erano già trasformate in Stati autonomi ognuno dotato di una Costituzione scritta; i rapporti tra gli Stati autonomi erano regolati da un Congresso del quale fanno parte i loro rappresentanti. Nel maggio dell’87 i rappresentanti degli Stati si riuniscono a Filadelfia in una Convenzione sotto la presidenza di G. Washington: viene scritta una Costituzione che configura lo Stato nuovo, non più come la confederazione allora già vigente, ma come una federazione (singoli Stati e governo federale centrale + Congresso che ne regola i rapporti_a cui sono presenti federalisti e repubblicani). La Costituzione, approvata dalla maggioranza degli Stati, nell’89 entra in vigore e viene eletto il primo presidente degli USA G. Washington. Confederazione è un’associazione di Stati autonomi che perseguono scopi comuni mediante istituzioni comuni, mantenendo ciascuno piena indipendenza e sovranità. Federazione o Stato federale è un’unione di singoli Stati federati che mantengono larga autonomia ma sono coordinati da un governo centrale; la federazione è fondata su una Costituzione federale che include una divisione di competenze tra il governo federale e i governi degli Stati federati; la federazione è caratterizzata dal riconoscimento ai singoli Stati federati dei 3 poteri nei limiti previsti dalla Costituzione federale.