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SCHEMA SUL LICENZIAMENTO, Schemi e mappe concettuali di Diritto del Lavoro

SCHEMA SUL LICENZIAMENTO E LE SUE VARIE TIPOLOGIE CON IL REGIME SANZIONATORIO ANESSO

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 21/02/2023

And-matteis
And-matteis 🇮🇹

4.5

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Scarica SCHEMA SUL LICENZIAMENTO e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto del Lavoro solo su Docsity! IL LICENZIAMENTO Art. 2118 Cc RECESSO DAL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO è l’altra possibilità di ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, oltre alle DIMISSIONI del lavoratore, sostanzialmente una RESCISSIONE del contratto Ciascuno dei contraenti può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato dando PREAVVISO nel termine e nei modi stabiliti [dalle norme corporative], dagli usi o secondo equità. In mancanza di preavviso, il recedente è tenuto verso l'altra parte a un'INDENNITÀ equivalente all'importo della retribuzione che sarebbe spettata per il periodo di preavviso La stessa indennità è dovuta dal datore di lavoro nel caso di cessazione del rapporto per morte del prestatore di lavoro legge n.604 del 1966 NORME SUI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Art. 2119 Cc RECESSO PER GIUSTA CAUSA Ciascuno dei contraenti puo' recedere dal contratto prima della scadenza del termine, se il contratto e' a tempo determinato, o senza preavviso, se il contratto e' a tempo indeterminato, qualora si verifichi una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Distacco quasi totale dalla disciplina del licenziamento individuale del C.C. = Licenziamento irrogabile AD NUTUM, cioè senza la necessità di una motivazione formale o di una giustificazione sostanziale PREAVVISO MONETIZZATO Licenziamento individuale legittimo se:  preavviso  rispetto delle regole di forma  determinato da un giustificato motivo art.1 (può essere contestato in giudizio) La GIUSTA CAUSA è quindi un rafforzativo del giustificato motivo NON richiede PREAVVISO Art. 18, L. n.300/1970 STATUTO DEI LAVORATORI In sostanza ogni volta che il Giudice avesse ritenuto illegittimo un licenziamento, la sanzione prevista era una sola ed era la REINTEGRAZIONE nel posto di lavoro nel caso di imprese con più di 15 dipendenti Anni’90 Questo regime è stato molto criticato da chi ritiene che DISINCENTIVA l’assunzione a tempo indeterminato perché rende eccessivamente COSTOSO il licenziamento. Si è perciò parlato di una sostituzione del reintegro con una tutela economica del L.ingiustificato, che già esiste per i lavoratori di piccole imprese. ORIGINARIAMENTE L. INDIVIDUALE TUTELA REALE PIÙ 15 L. ingiustificato datore sceglie tra riassunzione o pagamento penale TUTELA OBBLIGATORIA MENO 15 Riforma Fornero L. 92 del 2012 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO IN UNA PROSPETTIVA DI CRESCITA la REINTEGRAZIONE è stata ristretta a determinate situazioni e ridimensionata nell’impatto risarcitorio, venendo sostituita da un regime di tutela puramente economica. Art.18 spacchettato con la previsione di 3 regimi sanzionatori diversi. Renzi riformò nuovamente il regime del licenziamento per permettere una maggiore flessibilità in uscita, introducendo Jobs Act D Lgs. 23 del 2015 DISPOSIZIONI PER IL RIORDINO DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN CASO DI DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIA E DI RICOLLOCAZIONE DEI LAVORATORI DISOCCUPATI, IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 183/2014 il CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI, ossia prevedendo quasi esclusivamente una compensazione monetaria per il licenziamento ingiustificato legata a un CALCOLO AUTOMATICO, crescente con l’anzianità del lavoratore, senza necessità dell’intervento giudiziario Questo regime entrò in vigore solo per gli assunti dopo l’entrata in vigore della legge (7 marzo 2015), mentre la precedente normativa continuava ad applicarsi ai lavoratori assunti prima. Governo Conte 2018 DECRETO DIGNITÀ intervenne infine rafforzando il sistema delle tutele crescenti, incrementando il minimo da 4 a 6 mensilità e il massimo da 24 a 36. CORTE COSTITUZIONALE : sentenza del 2018 : ha ritenuto illegittimo il meccanismo di calcolo automatico dell’indennità collegato all’anzianità di servizio, affidando al giudice il potere di determinarla. INTRODUCENDO LAVORATORI ASSUNTI PRIMA DEL 6 MARZO 2015 IL REGIME SANZIONATORIO DEL LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO È regolato dalla riforma FORNERO 2012 La REVOCA del licenziamento: entro 15 gg dall’impugnazione TUTELA DEBOLE EX OBBLIGATORIA art. 8, L.604/1966 Il lavoratore in questo caso ha diritto ad essere “riassunto” in alternativa al pagamento di un risarcimento del danno la penale commisurata dalla legge tra un minimo di 2,5 mensilità e un massimo di 6, dell’ultima retribuzione globale di fatto. RINTEGRAZIONE FORTE: licenziamento viziato discriminatorio o orale.  ripristino del rapporto, reintegro lavoratore nello stesso posto  risarcimento dei danni subiti.  L’indennità è composta da retribuzione più contributi previdenziali e assistenziali  il lavoratore può chiedere al posto del reintegro il pagamento di 15 mensilità con la risoluzione istantanea del rapporto di lavoro.  Il risarcimento deve essere accordato per un minimo immancabile di 5 mensilità. RINTEGRAZIONE DEBOLE: licenziamenti Ingiustificati  MOTIVO SOGGETTIVO O GIUSTA CAUSA: fatto non sussiste o il CC prevedeva altra sanzione  MOTIVO OGGETTIVO: no ragione economica  Reintegro del lavoratore con i contributi previsti  prevede un’indennità per il lavoratore di almeno cinque mensilità e di massimo dodici TUTELA INDENNITARA FORTE:  Rilevato dal giudice il carattere ingiustificato  Rapporto estinto  Indennizzo min 12 max 24 mensilità in base all’anzianità e dim. Impresa TUTELA INDENNITARIA DEBOLE:  Per vizzi di forma e procedura  Rapporto estinto  Indennizzo di min 6 e max 12 TUTELA FORTE EX REALE art. 18, L.300/1970 ASSUME POI DIVERSE FORME + 15 In imprese con più di 15 dipendenti e con un’anzianità del lavoratore superiore a 10 e 20 anni, i limiti massimi delle mensilità sono portati rispettivamente a 10 e 14. La scelta spetta al datore di lavoro. LAVORATORI ASSUNTI DOPO IL 6 MARZO 2015 È regolato dalla riforma Jobs Act d.lgs. n.23/2015  la previsione di una tutela economica in caso di licenziamento illegittimo,  dell’impiego della tutela forte in un insieme di circostanze più ristretto  un importo minore della tutela economica  l’importo di indennità risarcitoria è stato reso più certo attraverso un criterio automatico basato sull’anzianità di servizio favorire la composizione pacifica della controversia attraverso un’offerta di riconciliazione: il datore di lavoro offre un risarcimento pari a 1 mensilità per ogni anno di servizio, compreso fra 3 e 27, e se questo accetta tale importo non è sottoposto a contribuzione previdenziale. Perché sia efficace, tale trasferimento deve avvenire tramite assegno circolare da accettare entro i termini di impugnazione stragiudiziale LA TUTELA ECONOMICA: PRESUPPOSTI E CONTENUTI se il licenziamento risulta ingiustificato (giustificato motivo soggettivo, oggettivo o giusta causa), il giudice può disporre il licenziamento del rapporto di lavoro condannando il datore di lavoro al pagamento di un’indennità (non sottoposta a versamento di contributi, ma solo fiscale) di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione per ogni anno di servizio (con minimo di 6 mensilità e massimo di 36). La Corte costituzionale, con sentenza n.194/2018, ha però giudicato illegittimo il ricorso alla sola anzianità per calcolare l’importo risarcitorio, lasciando solo i limiti di 6 e 36 mensilità per il risarcimento e rimettendo perciò al giudice la decisione sull’importo definitivo. Per il datore di piccole dimensioni, i limiti sono portati a 3 e 6 mensilità, mentre nel caso di licenziamento affetto da vizi formali o procedurali a 2 e 12 (1 e 6 se di piccole dimensioni Sebbene il meccanismo della conciliazione non sia stato toccato dalla Consulta, esso è stato di fatto messo da parte con l’intervento del 2018, in quanto questo incoraggia i lavoratori assunti da relativamente poco tempo a ricorrere alla via giudiziaria per ricevere un importo maggiore . LA TUTELA RIPRISTINATORIA: PRESUPPOSTI E CONTENUTI La TUTELA RIPRISTINATORIA ATTENUATA interviene dopo il 7 marzo 2018 solo in caso di licenziamento disciplinare ingiustificato, a causa dell’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore – non solo quando non si è verificato, secondo la Cassazione, ma anche quando non vi sia una parte di dolo, colpa, imputabilità e . I contenuti sono di massima gli stessi di quelli dell’Art. 18, con la DIFFERENZA che l’aliunde perceptum è riferito a quanto il lavoratore avrebbe potuto guadagnare da una congrua offerta di lavoro, e che esso non è più dedotto dal versamento dei contributi a carico del datore di lavoro La TUTELA RIPRISTINATORIA PIENA, come nel precedente regime, si applica ai casi di licenziamento discriminatorio (che ora include il licenziamento ingiustificato per inidoneità psico-fisica), nullo (illiceità del motivo) o inefficace (comunicato in forma orale). IL REGIME SANZIONATORIO DEL LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO PER I LAVORATORI PUBBLICI LE RESIDUE IPOTESI DI LICENZIAMENTO AD NUTUM Persiste per:  i dirigenti,  per i lavoratori domestici,  per i lavoratori ultrasessantenni in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia,  per gli apprendisti e i lavoratori in periodo di prova, licenziato per esito negativo della stessa.  Il lavoratore in periodo di prova può comunque impugnare il licenziamento per abuso del relativo potere, qualora asserisca di non essere stato posto nelle condizioni per effettuare la prova e dimostrare le proprie capacità. Il successo dell’impugnazione consente solo un risarcimento dei danni, tutto sommato contenuto. Non è previsto ne il preavviso e ne una giusta causa Il giudice, secondo il d.lgs. n.75/2017, condanna con sentenza l’amministrazione alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione di riferimento, per un massimo di ventiquattro (invece che dodici) mensilità dedotto quanto il lavoratore ha percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative, con versamento dei contributi a carico del datore di lavoro.