Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Politica e Sistemi di Partito: Regimi, Libertà e Governo, Schemi e mappe concettuali di Scienza Politica

Gruppi di interesseSistemi politiciDemocrazia e libertàPolitica Comparata

I concetti di regimi politici, libertà e garanzie, obiettivi di gruppi di interesse e forme di governo. Esplora la pluralità dei partiti, la definizione della comunità politica e della sovranità, il ruolo dei sindacati, associazioni etniche, imprenditoriali e gruppi di interesse speciale. Viene presentata una tipologia di sistemi di partito più complessa, con monopartitici, bipartitici e altri partiti come satelliti del principale.

Cosa imparerai

  • Quali sono le tre tipologie di sistemi di partito distinte da Sartori?
  • Come funziona il ruolo del parlamento in un sistema politico?
  • Come funzionano i gruppi di interesse oggettivo e quelli di interesse morale?
  • Come si distinguono i sistemi bipartitici da quelli monopartitici?
  • Quali sono i principali elementi di un regime politico?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 07/09/2021

wercole97
wercole97 🇮🇹

4.8

(5)

6 documenti

1 / 14

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Politica e Sistemi di Partito: Regimi, Libertà e Governo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Scienza Politica solo su Docsity! IN BREVE, SULLA SCIENZA POLITICA COS'E’ LA POLITCA (CAPITOLO 1) Che cos'è la scienza politica?CHI, COME, DOVE E PERCHE’: CHIdProfessionisti della politica o attori con professioi trampolino anche il ruolo dellafamigliafondamentale (Bush, kennedy). COME+ La politica si prefiggedi perseguire unmodus operandi pacifico per la risoluzione dei conflitti che sicontrapponealla guerra, il concetto di potere che si da alla politica è quello di indirizzare i comportamenti collettivi. DOVE>In passato,la Polis, oggi assume varie dimensioni: legata alla collettività e all’identità dello stato nazionale ma anche alla religione(stati teocratici oggi). PERCHE'> L'obiettivo minimo della politica è l'ordine, modo pacifico ma tramite monopolio dell’uso della coercizione. Facendo ciò organizza una collettività territoriale e sociale, creando coesione. La politica si occupa anche di difendere dall’esternola collettività. In breve: LA POLITICA RIGUARDA LA GESTIONE DELLA COLLETTIVITA' RESPONSABILE DELL'ORDINE PACIFICO. LE TRE FACCE DELLA POLITICA: POLITES> La politica intesa come la sfera del potere, alla base del potere esiste sempre la necessità di creare una comunità pacifica,lo studio del potere si articola su due piani: Analisi delle architetture del potere: (regimi politici) ovvero pluralità dei partiti, garanzie di libertà, elezioni; Studio degli attori che operano all’interno di questi processi: Leader, partiti,ecc. POLICY3La sfera delle politiche pubbliche, il risultato della politica stessa e la sua applicazione, definita dal concetto di Welfare State, oggi sempre più smantellato da politiche volte alla privatizzazione. POLITY® Concetto identitario di stato con confini e cultura, definizione della comunità politica e della sovrani con confini aperti o chiusi. Il senso di appartenenza richiede simboli unificanti. LE TRE FACCE OGGI:Si tende alla Politics democratica, la Policy sta perdendo lo stato sociale e la Polity perde sovranità (Unione Europea). La Polity principale oggi è lo stato nazionale, caratterizzato da un senso di appartenenza orizzontale (ovvero tra eguali) e non più da uno verticale, ovvero costituito da una dinamica servo- padrone tipica della monarchia. LA RICERCA POLITICA (CAPITOLO II) LA RICERCA NELLA SCIENZA POLITICA: FORMULARE UN QUESITO DI RICERCA> 1) Attenzione ed interesse al tema: riguarda il singolo ricercatore, 2) Rilevanza: la potenzialità che ha una ricerca di influenzare politica e collettività 3) Riferimenti alla letteratura:Da conoscere per formulare un quesito, comprendere se ne esistono simili.4) Formulazione Precisa:il quesito deve essere esposto in modo adeguato con riferimenti empirici. 5) Empiricamente Analizzabile:Il quesito deve essere analizzabile a livello empirico e avere una precisa collocazione temporale e spaziale.OPERAZIONALIZZAZIONE + Un concetto empirico deve essere rilevabile nella realtà e quindi studiato con: la statistica, il metodo comparato, quello sperimentale e lo studio del caso.Alcuni concetti empirici della politica non sono direttamente osservabili, si ricorre a tale principio tramite i seguenti passaggi:Formulazione-definizione del concetto empirico, formulazione indici- indicatori, ricognizione del fenomeno: come si presenta nella realtà in tutte le sue dimensioni. I TRE ELEMENTI DISTINTIVI DEL CONCETTO>Il concetto può essere reso distinguibile dagli altri tramite tre elementi: Il Termine, il Significatoe l’Oggetto, ma anche l’Ancoraggio storico(presenza storica del concetto) e Terminologico (Derivazione greche o latine). CONNOTAZIONE E DENOTAZIONE>Oghi concetto ha una sua Connotazione, che definisce le caratteristiche essenziali che lo differenziano dagli altri e la sua Denotazione, cioè gli oggetti a cui si riferisce. TIPOLOGIE E CONTROLLO EMPIRICO LE TIPOLOGIEsono delle classificazioni (riduzione in classi delle caratteristiche dei concetti), si seguono le regole di Mill:Esclusività ed Esaustività: la prima dice che una caratteristica può appartenere ad una sola classe, la seconda che le classi che scaturiscono dalla classificazione devono comprendere tutti gli oggetti entro il fenomeno che si sta studiando.IL CONTROLLO EMPIRICOpuò avvenire in svariati modi: Se numerico si ricorre a quello statistico, altrimenti sperimentale o comparativo, quest’ultimo prende in esame l’oggetto da comparare, il paese, il tempo e la storia di esso per metterli in relazione diretta. PARTECIPAZIONE E MOVIMENTI SOCIALI (CAPITOLO VII) FORME DI PARTECIPAZIONE: FORME CONVENZIONALI Tali forme comprendono andare a votare, interessarsi di politica, partecipare ad attività dipartito, candidarsi ad una carica elettiva ecc.una democrazia funzionante ha bisogno di cittadini informati sulle tematichepolitiche, attivamente impegnati rispetto ad esse, più si sale nel grado di impegno più aumenta il grado di seletti della partecipazione. Generalmente, tanto lo status di individuo è alto quanto più la partecipazione è elevata, anche se di principio le democrazie sono egualitarie, le disparità economiche e sociali si riflettono sulla partecipazione politica. FORME NON CONVENZIONALI>A partire dagli anni 70 si svilupperanno nuove forme di partecipazione, esse presentano diversi stili: scrivere ad un giornale, aderire ad un boicottaggio, occupare edifici, bloccare il traffico,tuttavia azioni convenzionali e non convenzionali non sonomutualmenteesclusive, ma piuttosto operano insieme. Esistono cinque categorie di cittadini: inattivi, conformisti (attività convenzionali), riformisti, (forme legali econvenzionali di protesta) attivisti (includono forme non legali di protesta), protestatari (rifiutano leforme convenzionali). Nella forma non convenzionale esistono tre tipi di atto per influenzare la politica: 1) PROTESTA: come modo di fare pressione politica, comeforma non convenzionale di azione che interrompe la routine quotidiana. 2)LOGICA DEI NUMERI: gli effetti dei movimenti dipendono in buna misuradal numero dei loro sostenitori; quanto maggiore sarà il numero dei dimostranti, tanto maggioresarà non solo il disturbo prodotto nell'immediato. 3)LOGICA DELLA TESTIMONIANZA: l'obiettivo degli attivisti appareagire collettivamente in vista di scopi universali. Attraverso la partecipazione ad azioni che comportano alti costi o rischi personali.Tattiche di disobbedienza civile. MOBILITAZIONE DELLE RISORSE+Condizioni che permettono di trasformare lo scontento in azione:Ruolo degli imprenditori politici nel mobilitare lo scontento, ridurre i costi dell'azione, utilizzare ecreare reti di solidarietà, distribuire incentivi ai membri, acquisire consensi all'esterno.Forme di organizzazione: si possono avere gruppi che partecipano molto, pur avendo un bassostatus sociale. Questi gruppi sono dotati di un alto livello di identificazione accompagnato da risorseorganizzative.Distinzione tra risorse e motiva: individuali e risorse e motivazioni di gruppo: a livello digruppo, più di una categoria sociale è organizzata, più è capace di prendere parte effettiva alla vitapolitica. L'organizzazione può quindi compensare l'assenza di altre risorse. La partecipazione politicaè un'azione in solidarietà con altri che mira a conservare otrasformare la strutturadel sistema di interessi dominante. La partecipazionepolitica richiede quindi la costruzione di collettività solidali al cui interno gli individui siconsiderano come reciprocamente eguali.VALORI POST-MATERIALISTI> All'inizio degli anni '70, la crescita di occupazione nell'industria, istruzione edesposizione ai mezzidi comunicazione avevano portato a favorire atteggiamenti individuali di modernità. La modernizzazione portò all’interesse personale come valore universale umano.Esiste una gerarchia dei bisogni, sicché i bisogni di ordine elevato sono concepibili soltanto dopoche sono stati soddisfatti quelli di livello più basso (la sopravvivenza fisica). La partecipazione si intensifica quando si aprono canali di accesso alle istituzioni --> primo insiemedi variabili, le istituzioni politiche: 1) GRADO DI DECENTRAMENTO TERRITORIALE: Se il potere viene distribuito alla periferia, i singoli movimenti avranno un punto di accesso al sistema decisionale. SEPARAZIONE FUNZIONALE DEL POTERE: il sistema è tanto più aperto quanto maggiore è la divisione deicompiti tra legislativo, esecutivo e giudiziario.STRATEGIE PREVALENTI: esclusive o inclusive. Le prime sono caratterizzate dalla repressione deiconflitti, mentre le seconde sono orientate alla cooptazione delle nuove domande.EXIT O VOICE>Un cittadino, così come unconsumatore, può reagire all'insoddisfazione utilizzando strategie di uscita (exit) o di protesta, cioèdi voce (voice). I GRUPPI DI PRESSIONE (CAPITOLO VIII) STORIA E GENERALITA':Furono soprattutto le rivendicazioni della classe operaia ad inserire tra i diritti civili anche i diritti aformare gruppi come le organizzazioni sindacali. | Gruppi pressionenel momento in cui riescono a strutturarsi, riescono ad ottenere un vantaggio, per loro e per lacollettività (es. Animalisti). Il concetto di gruppo di pressione, utilizzato in modo intercambiabile con quello di gruppo diinteresse, sottolinea l'azione dei gruppi in politica. Anche il Lobbying è una forma di pressione, ed è una rappresentanza funzionale degli interessi di un gruppo .Ungruppo di interesse può essere definito come un insieme di persone organizzate su basivolontarie, che mobilita risorse per influenzare decisioni e conseguenti politiche pubbliche. Differentemente dai partiti, i gruppi cercano di influenzare le decisioni pubbliche. TIPOLOGIE E FUNZIONI> La funzione principale dei gruppi è l’Articolazione degli interessiformulazione di unadomanda politica da parte di gruppi o individui in forme e modalità molto diverse. Esistono diversi tipi di gruppi: 1) Gruppi di interesse anomici: Rivolte disorganizzate, 2) Gruppi non associativi:basati su interessi derivanti da identità condivise quali razza,religione, lingua, etnia. 3) Gruppi di interesse istituzionali:forze armate, burocrazie, chiese ecc. 4) Gruppi associativi: Sindacati, associazioni etniche, imprenditoriali ecc. GLI OBIETTIVI> Gruppi di difesa di interessi oggettivi: costruiti su appartenenze etniche o di genere, Gruppi fondati sull’espressione di preferenza morale: filantropici o umanitari, Gruppi di interesse pubblico: difendono gli interessi della comunità, Gruppi di interesse speciale: molto rappresentati nelle democrazie, avvantaggiano alcuni gruppi a danno di altri.LE RISORSE>Economiche, D’influenza: Stampa, televisione ecc., Numeriche, Conoscitive: monopolio delle conoscenze tecniche del settore, Organizzative e Simboliche: ricorso a simboli e valori importanti. RAPPORTO TRA GRUPPI E PARTITI: i partiti svolgono il ruolo di gatekeepers- cioè controllori d'accesso;l partiti diventano e restano efficaci gatekeepers se riescono a far prevalere il circuito elettoralerappresentativo rispetto a quello definito come funzionale, proprio degli interessi.l gruppi, cioè, non hanno possibilità di accesso diretto alle arene decisionali, i gruppi e i partiti tuttavia si scambiano influenze e risorse: 1) Occupazione: i partiti prevalgono sui gruppi, 2) Simbiosi: Gruppi e partiti si trovano in una posizione di reciproca dipendenza, 3) Egemonizzazione: situazione antitetica all'occupazione, i gruppi prevalgono sui partiti o li fondano addirittura, 4) Neutra! partiti mantengono in pieno il loro ruolo di gatekeepers e i gruppi trovano piùconveniente non stabilire contatti privilegiati con alcun partito. LA TEORIA PLURALISTA E LE SUE CRITICHE: Esistono tre caratteristiche che definiscono pluralisti i gruppi: 1) Equilibrio:la pluralità dei gruppi garantisce un certo equilibrio fra spinte contrastanti. Lacompetizione porta ad una mediazione tra di essi, permettendo di avvicinarsi così ad un bene comune 2) Appartenenze multiple:la vita nelle associazioni educherebbe all'interazione con gli altri, ciascun individuo ha interessi diversi e ciò lo porta a parteciparein gruppi molteplici. 3)Organizzazione dal basso:gli individui che si organizzano hanno meno dipendenza dalle istituzioni pubbliche. CRITICHE> Fonte di ineguaglianza: alcuni interessi hanno maggiori risorse di altri per organizzarsi, sicché pochigruppi riuscivano a mobilitarsi e ad avere influenza.Punto di vista normativo: la teoria dei gruppi farebbe l'errore di considerare come equivalenti tuttigli interessi in giocorendendo il governo incapace di resistere alle pressioni esterne e di realizzareun qualche benessere collettivo. PLURALISMO VS. NEOCORPORATIVISMO:A partire dagli anni ‘70 si è sviluppato un modello di rappresentanzafunzionale diverso da quellopluralista, definito neocorporativismo. Esso postula un sistema di rappresentanza degli interessi basato su organizzazioni limitate,funzionalmente differenziate, non in competizione fra loro, che lo Stato riconosce e legittima,concedendo loro il monopolio della rappresentanza.PLURALISTA> Associazioni multiple, Adesione volontaria, Assenza di coordinamento gerarchico, Assenza di riconoscimento, licenze, sovvenzioni, controlli, Accesso differenziato secondo le circostanzeCon alleati mutevoli (scambio di favori). NEOCORPORATIVO>+ Unità monopolistiche, Contribuzione non volontaria, Sfere d'azione differenziate secondo criteri funzionaliCoordinamento gerarchicoPresenza di riconoscimento esplicito, licenze, sovvenzioni,controllilncorporazione strutturata nella politica con compromessi stabili (accordi complessivi). I PARTITI POLITICIE LA COMUNICAZIONE (CAPITOLO IX-X) CONCETTO DI PARTITI feber: i partiti si caratterizzano per essere formalmente organizzati, basatisu una partecipazione volontaria e orientati ad influenzare il potere. Essi sono forme organizzate orientate ad uno scopo. Agiscono come mediatori tra i cittadini e le istituzioni. Hanno quattro funzioni fondamentali: 1) Strutturazione delle domande: organizzano la volontà pubblica. 2) Processo di strutturazione del voto: il partito è l'organo con cui gli elettori si identificano. 3) Socializzazione politica: Insegnano ad occuparsi della collettività. 4) Reclutamento dei Governanti: le liste elettorali sono presentate dai partiti. APPROCCIO DI VALUTAZIONE RAZIONALE Secondo le ipotesi teoriche provenienti dell'economia, i partiti sonoapparati orientatialla conquista di voti. L'applicazione alla politica di tecniche di marketing porta all'individuazione di specifichecomponenti di elettori, considerati particolarmente sensibili ad alcuni temi, e alla conseguentescelta di linguaggi e immagini adatti ad influenzarli. APPROCCIO IDENTITARIO + Secondo questo approccio, l'essenza stessa della politica è proprio la capacità di costruire identità collettive attraverso un uso sofisticato dell'ideologia come strumento per definire gliii lungo periodo ai quali subordinare il godimento di vantaggi individualiimmediati. Esistono diversi tipi di partito distinti dall'approccio gerarchico: 1) Comitato: struttura di base formato da un piccolo nucleo di notabili, appartenenti ad élite chegodono di un prestigio legato alla loro posizione sociale.2) Sezione: organismo aperto che cerca di ampliare al massimo il numero dei suoi iscritti (organismodi massa). 3) Cellula: tipica dei partiti comunisti, mira ad organizzare gli operai nelle grandi fabbriche,collegando le loro rivendicazioni economiche ad un progetto politico più ampio. 4) Milizia: organo di tipo militare e di piccole dimensioni; vi è una gerarchia, armi e uniformi. partiti fascisti. LE TRASFORMAZIONI DEI PARTITI DI MASSA:Le degenerazioni dei partiti di massa sono causate dalla legge ferrea dell'oligarchiateorizzata da Michels. Per guidareun'organizzazione complessa occorrono competenze tecniche specifiche: è il possessodi queste competenze che porta a concentrare il potere in un'oligarchia. CRITICHE: se è vero che i dirigenti hanno notevoli strumenti per controllare i militanti, questi ultiminon sono però a loro volta del tutto privi di risorse.Il potere dell'organizzazione è relazionale. PARTITI NON DI MASSA: PARTITI PIGLIATUTTO>Nuovo tipo di partito che inizia ad affermarsi nel secondo dopoguerra. Caratterizzato da riduzione del bagaglio ideologico, rafforzamento dei gruppi dirigenti al vertice,diminuzione del ruolo del singolo membro del partito, sociale, facilitazione dell'accesso a diversi gruppi di interesse. PARTITO PROFESSIONALE-ELETTORALE>nei nuovi partiti la burocrazia di partito èsostituita con tecnici ed esperti. | mass mediaspingono i partiti a campagne "personalizzate" centrate suicandidati e su temi specifici, ad alto contenuto tecnico.Il concetto di cartel partysottolinea la crescente collusione tra partiti, che formano appunto cartelli(alleanze) per ottenere risorse pubbliche. La Centralizzazione delle decisioni e la personalizzazione della leadership sono state presentate comeprincipali tendenze nell'evoluzione più recente dei partiti politici.FRATTURE SOCIALI E PARTITI POLITICI: | partiti politici presenti nei diversi paesi riflettono fratture sociali storicamente presenti in essi.Quattro principali fratture (clevages): due si sono sviluppate durante il processo di costruzione dello statonazionale e due durante il processo di costruzione del capitalismo industriale: 1) Centro e Periferia:Si riferisce ai conflitti tra un centro politico, culturale ed economico, e areeperiferiche, che vengono a poco a poco incorporate nel governo centrale2) Stato e chiesa:vanno a contrastarsi le aspirazioni di integrazione dello stato-nazione alle richiestecorporative della Chiesa. Tradizionalmente la Chiesa,aveva proclamato il suo diritto dirappresentare la "condizione spirituale" e di controllare l'educazione 3) Città e campagna: emersa in seguito alla rivoluzione industriale,4) Imprenditori e classe oper: ‘onflitto interno al mondo dell'industria contrapponendo icapitalisti ai salariati. Sinistra contro destra. Studi recenti hanno fatto parlare di famiglie spirituali per indicare insiemi di partiti accomunatida una concezione del mondo analoga:Liberali-Radicali, Conservatori, comunisti, Estrema Destra, Socialisti e social democratici, Democristiani, Agrari, Etnico-region: , Partiti ecologisti. C'è stato recentemente uno scongelamento delle Clevagesdato dalla nascita di nuovi partiti, soprattutto ecologisti e la scomparsa di quelli religiosi e comunisti.SISTEMI DI PARTITO: Sulla base del numero e dell'ideologia, Sartori ha costruito una tipologia di sistemi di partito piùcomplessa, dove vengono distinti tre tipi monopartitici, più altre tipologie: 1) Partito Singolo: Quando un solo partito è legale, 2) Partito Egemonico: altri partiti come satelliti del principale. 3) Partito Predominante: C'è competizione ma il partito principale vince sempre le elezioni con forte maggioranza. 4) Sistemi Bipartitici: Vi sono due partiti che non formano coalizioni e si alternano al governo. 5) Multipartitici. 6) Multipartitismo moderato: Inferiore a 5 partiti, sistema di coalizioni bipolare.7) Pluralismo polarizzato: presenza di più di 5 partiti, presenza di partiti antisistema, opposizioni bilaterali. 8) Multipartitismo segmentato: più di cinque partiti ma bassa polarizzazione ideologica. ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI (CAPITOLO XI) INTRODUZIONE AL GOVERNO: Il governo è l’unico elemento costantenella politica, Per l’attività di governo si utilizza l’espressione “potere esecutivo”, La funzione del governo, nei regimi democratici deveessere vistacome “delimitata”, regolamentata dalla legge e, in misura significativa. Si differenzia per aspetto Quantitativo e Qualitativo: Per quanto riguarda l'aspetto quantitativo lo strumento comunemente usato di misurazione è ilbilancio statale. quello qualitativo: il mutamentodell’attività di governo. Da questo si fanno derivare i tre modelli di stato: lo stato minimo(limitatoalle atti tradizionali di difesa ed ordine interno), lo stato produttore(che interviene in economiae servizi) e lo stato sociale o welfare state(si occupa di servizi sociali).IL SOVRACCARICO>la capacità dei governi di guidare società sempre più complesse e di gestire uncrescente accumulo di domande (sovraccarico, overload). La grande ricoperta del mercatoe dellesue potenzialità come strumento di regolazione di importanti aspetti della vita sociale può essereinterpretata come un meccanismo di assestamento dei sistemi politico andati in “sovraccarico”. GOVERNI DI OGGI DA ANTECEDENTI STORICI Semplificando potremmo dire che il governo è l'insieme composto dal capo del governo e daiministri, questi ultimi alle loro dipendenze hanno un ministero, una grande branca dell’amministrazione pubblica. Essi derivano in parte dall'evoluzione dei governi monarchici: La fase della monarchia costituzionale si caratterizza come un sistemamarcatamente dualistico, nel quale coesistono due centri autonomi di legittimazione politica, ilgoverno si trova conteso tra due forze d'attrazione: il sovrano(che ha potere di nomina) ed ilparlamento(con potere di apporre la fiducia politica necessaria per governare). La fase dellamonarchia parlamentare, a cui si è giunti tramite una progressiva influenza da parte del parlamentosui ministri e l'emergere della figura del premier come figura dirigente del governo, si caratterizzaper il superamento del dualismo dei centri di legittimazione politica e parallelamente la dislocazionedel governo verso la sfera parlamentare.LE FORME DI GOVERNO:PARLAMENTARE E PRESIDENZIALE> Si possono analizzare le forme di governo partendo dalladistinzione tradizionale che contrapponequella presidenziale a quella parlamentare, con l'ausilio della legittimazione democratica:la prima classe è così chiamata perché il governo trae dal parlamento lalegittimazione politica mentre la seconda richiama un altro concetto, quello della preminenza nellacompagine governativa della figura monocratica del presidente. La legittimazione diretta prevede che il governo sia eletto dai cittadini, la seconda che lo sia dalparlamento: 1) Legittimazione Diretta: a formula pura basata sulla selezione/investitura e sulla conferma o nonriconferma del suo vertice ad opera dell'elettorato senza l’intermediazione parlamentare risultaconfinata al continente americano, gli Usa tuttavia prevede un'intermediazione dei grandi elettori. Importante è la figura del Presidente. 2) Legittimazione Indiretta:(governi parlamentari), il nesso tra governo ed elettorato è mediato dalparlamento e quindi esso ha competenze politiche ben più estese che la sola scelta dell’esecutivo.Il governo presidenziale inoltre vede realizzarsi la fusione delle due cariche di capo di stato e dicapo del governo che non vale altrettanto per il modello parlamentare. SEMIPRESIDENZIALISMO E PREMIERATO>1) Semi Presidenzialismo: Il capo dello stato ha investitura popolare, con ruolo sia rappresentativo che di governo, la fonte di legittimazione tuttavia è duplice quella presidenziale che si realizza attraverso lo strumento dellanomina e dall'altro quella parlamentare che consiste nella possibilità del voto di sfiducia.2) Premierato: Tipico dell'esperienza Israeliana, accanto alla legittimazione parlamentare (assicurata conl’attribuzione all'assemblea rappresentativa della possibilità di votare la sfiducia al governo) siintroduce anche la legittimazione popolare del primo ministro tramite l'elezione diretta. FORME DI GOVERNO NELLA REALTA’ POLITICA>Nellamaggioranza dei casi l'assetto dualistico che vede da una parte il governo e dall'altra ilparlamento è tributario di un modello ormai superato. Dal punto di vista del governo parlamentare: La vita e la sopravvivenza del governo sono legate a quelle della maggioranza, le differenze si manifestano invece nelle modalità di funzionamento e di direzione dellamaggioranza parlamentare. La prassi presidenzialistica ovvero la subordinazione del primo ministro al presidentedella repubblica appare legata ad una serie di condizioni che non sono costituzionali ma politiche:In primo luogo è necessaria la corrispondenza tra maggioranza presidenziale e parlamentare, una struttura del partito di maggioranza tale da lasciare al presidentemargine diazione: “partito del presidente”, qualora la base dei governi sia di natura coalizionale allora saranno necessarie coalizionideboli, incerte ed instabili. Il ripetersi di maggioranze parlamentari diverse da quella presidenzialistica e impersonate dapartiti possidenti una certa consistenza organizzativa tenderà a spingere il governo verso ilparlamentarismo.IL POLICY MAKING> Per valutare il ruolo dei governi nel sistema politico è necessario anche esaminare la loro posizionerispetto ai processi di “policy making”. La grande ascesa dei partiti in politica è un fenomeno denominato “Party Governament”. | limiti del party governmentsono tanto i partiti quanto dal governo, sul lato dei partiti due fattori principali:il primo fattore è il carattere selettivo degli interessi stessi dei partiti per il quale non tutte lepolitiche sulle quali ilgoverno è chiamato a decidere sono di interesse per i partiti. Il secondofattore sono i limiti operativi dei partiti valutati in termini di risorse o anche neldeclino delle ideologie. Ci sono fattori sul versante del governo che portano l'esecutivo ad assumere un ruoloautonomo nei processi di polity making:Il primo fattore nasce dalla responsabilità tipica dell'istituzione. Il secondo fattore sono gli apparati amministrativi ai quali il governo è preposto in quanto laburocrazia è anzitutto fonte di risorse conoscitive e tecniche per quanto riguarda alcuniambiti in cui il governo deve deliberare. LA POLITICA LOCALE (CAPITOLO XIV) L'idea che il governo locale fosse stato un campo vitale della scienza politica ha cominciato adaffermarsi a partire dalla metà degli anni'60.II potere politico ha visto, nel corso della storia, alternare momenti di accentramento e didecentramento. MODALITA’ DI ORDINAMENTO TERRITORIALE:L’esito del conflitto si è riflesso storicamente in diversi modelli di ordinamento territoriale cioè didistribuzione del potere tra organi centrali ed organi decentrati. Nella tradizione anglosassone inmateria il localgovernmentè l’insieme delle istituzioni e delle procedure attraverso le quali sonogovernate aree di piccole dimensioni. nel XIX secolo, quando vi fu la creazione di alcune prime “comunitàautogovernantisi” in forza del rafforzamento del governo locale. L'alia non fa eccezione. Durante il regno d'Italiae il fascismo, i sindaci e i prefetti erano nominati dal re. A proposito degli enti territoriali si parla di decentramento politico. tipi di enti territoriali sono molto vari, un primo esempio è il comune: i comuni hannogeneralmente piccole dimensioni e proprio queste ristrette dimensioni sono spesso state viste comeun impedimento alla risoluzione dei problemi laddove scarseggiano le risorse per farlo.Le democrazie occidentali si distinguono in relazione al decentramentoterritoriale:1) Con un forte decentramento vi è una pluralità di centri indipendenti l’uno dall’altro, seppurecon un certo livello di coordinamento2) Con un forte accentramento invece il potere legislativo ed esecutivo nazionale comanda gliorgani periferici che sono ad esso subordinati. STATI UNITARI E STATI FEDERALI:Un ulteriore livello intermedio di governo è quello dei singoli stati che compongono unafederazione. Ilfederalismo è stato definito come una ideologia il cui ideale nasce dall’ipotesi che ilbuon governo e la stessa democrazia siano possibili esclusivamente in unità di ristrette dimensioni.Secondo Riker il federalismo è un’organizzazionepolitica nella quale le attività di governo sono divise tra governi regionali ed un governo centrale. Le costituzioni federalidevono dunque integrare: a) principio di separazione (la ripartizione delle competenze legislative tra governo federale egoverni federati)b) il principio di autonomia (la sovranità dei due ordini di governo nel loro dominio digiurisdizione)c) il principio di partecipazione (cioè il diritto delle unità federate di essere rappresentate e dipartecipare alle decisioni federali).Sono state riscontrate alcune somiglianze e differenze tra gli stati federali, tanto che si è parlato aproposito di caratteristiche secondarie del federalismo:Ricostruendo i vari tipi di federalismo Riker ha distinto un Federalismo minimonel quale chigoverna la Federazione può prendere decisioni su un ristretto numero di tematiche (almeno una), daun Federalismo massimo in cui chi governa decide su un numero ampio di tematiche. Alfederalismo si arriva, in genere, attraverso fenomeni di federalizzazione.Per quanto riguarda le conseguenze dell'assetto delpotere territoriale, teorici e studiosi avrebbero messo in luce i vantaggi del federalismo fiscale e delfederalismo competitivo, in relazione a quest'ultimo in particolare affermando che il decentramentoavrebbe effetti benefici legati alla concorrenza dei vari governi.COMPETENZE LEGALI E RISORSE POLITICHE:Particolarmente importante è stato considerato il ruolo dei partiti come strumento di mediazione trapoteri centrali e locali, due diversi modelli sono stati individuati, aseconda della prevalenza di competenze legali o di risorse politiche.Nel primo modello la periferia dispone di consistenti competenze legali, il ruolo del governo locale è più esteso in termini di campi di competenza ma tendenzialmente concentrato sulla gestioneamministrativa dei servizi pubblici.Nel secondo modello, diffuso soprattutto nell'Europa meridionale, le periferie utilizzanoprevalentemente le risorse politiche legate alla loro capacità di acquisire consenso, per influenzarele decisioni nazionali.In Italia, come in altri paesi europei, le riforme del governo locale negli ultimi due decenni si sonoorientate verso l’elezione diretta del sindaco e dei presidenti delle regioni. POTERE LOCALE, DUE APPROCCI:L'attenzione al funzionamento reale delle istituzioni periferiche sta dunque guadagnando terrenoanche negli studi sul governo locale in Europa. L'attenzione alla politica reale hadiretto l’attenzione verso un diverso modo di concepire la politica:l’'approccio alla politica comepotere ovvero come capacità di un attore A di influenzare il comportamento di un attore B.Dalla ricerca di Dahl emerge dunque che l'essenza del potere politico è la capacità di costruireconsenso attorno a processi decisionali pubblici. UNA NUOVA DEMOCRAZIA URBANA:La politica locale dunque è emersa come un campo specifico, ma non minore, della scienza politica.Sembra che le piccole dimensioni infatti stimolino la sperimentazione e l'innovazione. E'comunque ancora a livellolocale che sembrano emergere nuove forme e nuovi modelli di democrazia. In particolare èsembrata efficace la “democrazia deliberativa”, come alternativa all’imposizione dall'alto delledecisioni pubbliche: il passaggio dalla mediazione dei partiti alla partecipazione non mediatadovrebbe accrescere gli spazi di intervento per i cittadini. LE BUROCRAZIE PUBBLICHE (CAPITOLO XV) Il concetto di burocrazia pubblica si sovrappone oggi al concetto di “pubblicaammi razione”. La burocrazia pubblica è un elementofondamentale dello stato: In termini funzionali o di azione la pubblica amministrazione comprende iprocedimenti di messa in atto di norme>In termini strutturali la pubblica amministrazione può essere concepita come"“l’insieme degli apparati di cui il governo si avvale per esercitare la funzioneprimaria di cui al punto precedente” In un terzo significato, più specifico, il concetto di burocrazia pubblica indicauna particolare forma di potere, e quindi amministrazione, tipica delleorganizzazioni complesse nelle società moderne.Nella definizione di Max Weberil termine burocrazia si riferisce alleorganizzazioni che funzionano secondo il principio delle competenze diautorità attribuite a ufficie specificate attraverso regole impersonali eduniversali.LA CRESCITA DELLE BUROCRAZIE PUBBLICHE: Questa crescita, non soltanto numerica, della burocrazia pubblica è parte diun complesso sviluppo storico, per spiegare il quale si è fatto riferimento avariabili socioeconomiche e politiche. Storicamente l'affermarsi di unaeconomia monetariaè una precondizione per la nascita della burocraziapoiché è indispensabile una forma di organizzazione che renda possibile ilprocurarsi la tassazione. IL COMPORTAMENTO AMMINISTRATIVO:il modello weberiano afferma in primo luogo il principio dellarazionalitàdell’azione comefondamento dell'agire burocratico. L'approcciorazionale, o sinottico, è a lungo stato quello dominante ma esso ha sollevatonumerose critiche che hanno portato all'elaborazione di teorie alternative.simon elaborerà il modello di razionalità limitatasecondo ilquale il decisore non mira a massimizzare i propri valori ma si accontenta diuna soluzione soddisfacente. Giungendo a conclusioni in parte simili, Lindblom ha proposto invece l’immagine dellecomparazioni limitatesuccessive, affermando che il processo decisionale avviene in modoincrementale.egli sostiene invece che non vi è, nellarealtà, un ordine gerarchico tra mezzi e fini ma questi tendono ad adattarsil’uno all’altro: il processo decisionale avverrebbe attraverso aggiustamenti siaadattivi (di adeguamento a trasformazioni esterne), sia manipolativi (miranti atrasformare l’ambiente). Questo metodo incrementale tuttavia,rischia di rafforzare il conservatorismo della burocrazia. IL POTERE DELLA BUROCRAZIA: Per la dottrina democratica, data la mancanza di unaresponsabilità diretta rispetto all'elettorato, la burocrazia deve essere subordinata al potere politico. E'stato osservato che raramentel’amministrazione pubblica di un paese operain maniera neutrale. GiàWeberaveva osservato che il monopolio del sapere mette la classe politica in unaposizione di soggezione. Il potere della burocrazia è poi assicurato dal fattoche grazie alla più lunga carica di questi rispetto ai politici essi possonogarantire continuità alle istituzioni. POTERE ED INCENTIVI: Anzitutto, organizzazioni diverse possono utilizzare incentivi diversi, che inalcuni casi possono indebolire il principio della gerarchia. Etzioni ha distinto tre forma di potere:1)Coercitivo: basato sull’applicazione o minaccia di applicazione di sanzioni divario tipo.2)Remunerativo: basato sull’allocazione di risorse materiali.3) Normativo: basato sull’allocazione di ricompense simboliche. A ciascuna di esse corrisponde un tipo di impegno da parte dei membri:impegno alienato (basato sulla paura), impegno calcolato (basato sull’analisidi costi e benefici), impegno morale (basato sulla condivisione di norme).I LIMITI ALLA COMPETENZA: Se il reclutamento, nel modello weberiano- è basato su criteri dicompetenza, nella realtà delle cose si sono sviluppati vari modelli:Il primo modelloè quello affermatosi negli stati europei, a partire dalmodello francese in cui Napoleone per primo ristabilì. il modello accentrato diburocraziacontrollata dal potere esecutivo che era stato indebolito dallarivoluzione.Qui è necessaria una formazione ad hoc, al termine della quale ifunzionari vengono reclutati tramite un concorso pubblico. Le competenzesono generali e i rapporti con l'esterno sono formali ed inclini alla chiusura.Un modello diverso prevale negli USA, dove viene legittimato il principiodello spoils system: l'attribuzione al partito di maggioranza di poter nominarefunzionari pubblici ad esso fedeli, la struttura organizzativa è quella delle agenzie, ledecisioni vengono costruite attorno ai vari casi individuali. LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE OGGI: Negli anni più recenti si è assistito ad una riforma della pubblicaami razione, sollecitata da una serie di sviluppi in primo luogo in rispostaalla crescita del debito pubblico, alla richiesta di una migliore qualità deiservizi e di maggiore partecipazione alle scelte della pubblicaamministrazione.Da un lato si è puntato alla “deregolamentazione”, con conseguente riduzionedelle formalità amministrative, ed alla “privatizzazione” come limitazione di finie funzioni del settore pubblico. La dubbia efficacia delle privatizzazioni è stataparticolarmente visibile nella creazione delle cosiddette “autorità indipendenti”(o autorità garanti). Dall'altro lato si è affermato il principio della trasparenzadell’azionedell’amministrazione pubblica: di fronte ai cittadini non solo è stato ribadito ildiritto ad essere informati ma si è rafforzato quello di partecipare ad una seriedi decisioni pubbliche attraverso procedure di consultazione e concertazione.