Scarica sintesi del libro 'PNRR E FORMAZIONE la via della transizione ecologica' e più Sintesi del corso in PDF di Comunicazione Interculturale solo su Docsity! PNRR E FORMAZIONE la via della transizione ecologica PREMESSA L’Unione Europea nel 2020 ha risposto alla crisi pandemica con un programma per i paesi membri dell’Unione Europea, il Next Generation EU (NGEU), che prevede: Investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale Migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori Conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato nel 2021, l’Italia può cogliere l’occasione di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile. L’efficacia del PNRR dipende dalla tensione formativa con cui si agirà per la ripresa e la resilienza del nostro paese. Le sei missioni del Piano: 1. Rivoluzione verde e transizione ecologica 2. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo 3. Infrastrutture per la mobilità sostenibile 4. Istruzione e ricerca 5. Inclusione e coesione 6. Salute Il carattere formativo che attraversa il PNRR è rivolto al coinvolgimento, all’attivazione delle potenzialità individuali e collettive, alla costruzione del futuro. La realizzazione del Piano produrrà reali possibilità di ripresa e resilienza se riforme, missioni e interventi saranno diretti effettivamente a disegnare il progetto di una vita equa e solidale. Parole chiave del PNRR: Reti di prossimità, politiche per il lavoro, tutela del territorio, famiglie, comunità e terzo settore, servizi di istruzione, cultura 4.0, inclusione e coesione. CAPITOLO 1. LA VIA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA IN UNA PROSPETTIVA INTERCULTURALE La pandemia e la crisi sistemica e multilivello hanno condotto l’Unione Europea ad individuare una risposta di carattere congiunturale e di qualità strutturale: questa risposta è la Next Generation EU (NGEU). Il NGEU è diretto a promuovere una ripresa della qualità di vita dei cittadini su diversi piani: da quello economico a quello sanitario, dall’istruzione al dialogo interculturale. Nel Regolamento del Recovery and Resilience Facility (RRF) tra le 6 grandi aree di intervento sulle quali il PNRR si deve focalizzare, la transizione verde costituisce il primo pilastro. La transizione verde discende dal doppio obiettivo dell'Unione Europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030. Il regolamento del NGEU impone che almeno il 37% della spesa per investimenti e riforme programmati nei PNRR debba sostenere gli obiettivi climatici, anche attraverso l'uso di tecnologie digitali avanzate protezione di risorse idriche marine, transizione verso un'economia circolare, riduzione e riciclaggio dei rifiuti, prevenzione dell'inquinamento, tutela e ripristino di ecosistemi sani. La formazione alla transizione ecologica interpreta le linee guida degli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda Onu 2030, i cui 17 obiettivi* riguardano azioni cruciali per la costruzione della cittadinanza. Essi hanno una valenza interculturale e planetaria *[sconfiggere la povertà ed eliminare la fame, raggiungere standard di salute, conseguire un'istruzione di qualità uguali diritti tra generi, acqua potabile servizi igienico sanitari, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, costruire imprese innovazione e infrastrutture, ridurre disuguaglianza economica, realizzare città e comunità sostenibili, consumare produrre in modo responsabile, combattere il cambiamento climatico, tutelare la vita nei mari negli oceani e sulla terra, garantire pace e giustizia, rafforzare partnership tra pubblico e privato.] L'attuazione del PNRR prevede riforme e investimenti convergenti a tutti gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, confermando l'impronta sistemica delle strategie di ripresa e resilienza. Queste ultime si concretizzano in 6 missioni (già citate) e 3 priorità trasversali: 1. Accrescimento di competenze, capacità e prospettive occupazionali dei giovani 2. Empowerment femminile e contrasto alle discriminazioni di genere 3. Riequilibrio territoriale e sviluppo del Sud NGEU è uno straordinario strumento per l'oggi, che deve consentire di gettare le basi per un futuro. La Presidente della Commissione Europea von der Leyen parla di 3 concetti emblematici per capire il dispositivo politico di NGEU: pianeta, innovazione, democrazia. Inoltre, parla del Green Deal indicandolo come qualcosa che deve assumere concretezza ed essere tangibile nella vita di tutti, ciascuno di noi deve arricchirlo con una dimensione culturale ed emotiva. La realizzazione del NGEU ha bisogno di un nuovo modo di abitare la terra, necessità di idee creative e della formazione a nuovi stili di vita. È molto importante il contributo che possono fornire le università, che sono sorte in tempi di transizione e trasformazione e sono state frutto e causa motrice del cambiamento. Il successo di questo progetto è connesso con il progetto a cui le università sono chiamate: dare organicità interculturale e armonizzare le conoscenze specialistiche. Il PNRR indica con l'espressione inclusione sociale un asse strategico che al medesimo tempo riveste un significato valoriale, evidenziando le interconnessioni per affrontare sfide specifiche e rendere coerenti i pacchetti di misure proposte. Il suo orientamento interculturale ha l'obiettivo di definire e realizzare una progettualità diffusa di promozione del dialogo e del confronto coinvolgendo attivamente tutti. CAPITOLO 2. UN PIANO PER RISPONDERE ALLA PANDEMIA RIFORME, FORMAZIONE, DIGITALIZZAZIONE A fine 2019 la Presidente della Commissione Europea presentava l'European Green Deal con l'obiettivo di rendere il vecchio continente a impatto climatico zero entro il 2050. Il NGEU, pochi mesi dopo, riprendeva la prospettiva della rivoluzione verde ampliandone l’articolazione per offrire l'opportunità di rafforzare attraverso il PNRR la propria capacità di risposta a shock economici, sociali e ambientali in modo equo, sostenibile e inclusivo. È opportuno riconoscere che le risposte ipotizzate dal PNRR individuano bisogni reali e sono supportate da dati attendibili per realizzare i cambiamenti strutturali che si sono resi necessari alla prova del COVID-19. Oltre alla necessità di ripensare all'organizzazione sanitaria, vi è la sfida di rafforzare i dispositivi della vita economica e sociale, l'integrazione delle competenze interistituzionali e i sistemi formativi. Il secondo grande pilastro del PNRR è la digitalizzazione. È intesa come riforma trasversale per l'innovazione di processi, prodotti e servizi. Essa è anche un fattore determinante per la modernizzazione della nostra nazione; ad oggi l'Italia si trova tra gli ultimi posti fra i 27 membri dell'Unione Europea in termini di cultura digitale e innovazione tecnologica, per questo il recupero di questo deficit obbliga a promuovere consistenti investimenti in tecnologie e formazione, infrastrutture e processi digitali. Digitalizzazione e innovazione sono strettamente legate alle riforme strutturali: di contesto, ossia orizzontali (pubblica amministrazione e giustizia), abilitanti (semplificazioni e concorrenza), di accompagnamento (fisco, famiglia, lavoro). Ad oggi siamo di fronte a un'emergenza globale: il cambiamento climatico, che richiede un patto, un'alleanza planetaria. Il concetto di progresso con cui in passato si è giustificato lo sfruttamento delle risorse ambientali, assume oggi un significato problematico. I percorsi formativi che si elaboreranno costituiscono una missione di straordinaria rilevanza per l'intero pianeta. Ciò implica costruire un patto educativo tra generazioni, nel segno di un'ecologia integrale. Nella prospettiva della pedagogia dello sviluppo umano il compito dell'adulto è quello di rendere sempre più protagonisti i giovani nella costruzione del domani. Per superare una visione a breve termine la riflessione pedagogica è chiamata a favorire l'affermarsi di una consapevolezza educativa ermeneutiche progettuale rispetto alla nozione di sostenibilità. Abbracciare prospettive integrate implica alcuni elementi: 1. Il rispetto per l'ambiente come un valore connesso con l'idea di formazione. Questa coscienza deve condurre a elaborare un modo di essere nel mondo. Saranno sicuramente necessari dei cambiamenti nelle politiche e nelle pratiche che potranno prendere consistenza e radicarsi attraverso una diffusa progettazione pedagogica e formazione delle persone, 2. Considerare l'ambiente in maniera consona ai principi etici dell'agire umano È dunque necessaria un'alleanza, occorre un patto educativo tra generazioni per salvare la casa comune. Le stime scientifiche accreditano un'ipotesi drammatica: tra meno di 8 anni non avremo più la possibilità di rimediare ai nostri errori nel custodire la terra; per questo in quell'intervallo di tempo dovranno avvenire dei cambiamenti senza precedenti, tra cui una riduzione di almeno 50% delle emissioni di CO2, Le nostre scuole, le agenzie ed istituzioni, i centri di ricerca sono chiamati a definire una nuova idea di sostenibilità ambientale, sociale, economica su scala globale. Il concetto di pace esprime la duplice aspirazione all'uguaglianza e alla partecipazione, essenziali per promuovere una società democratica imperniata sull'educazione alla vita associata. Un contesto rappresentativo che riassume il tema di un'educazione all'alleanza tra umanità e ambiente è l'iniziativa nel 2019 di Papa Francesco: Global compact on education, che per e con le nuove generazioni, impegna l'umanità era formare individui maturi, capaci di generare processi creativi, aperti all'ospitalità e al valore della trascendenza, e alla solidarietà intergenerazionale. Un'altra realtà rappresentativa sono le Comunità Internazionali Laudato si, associazioni di cittadini che dal 2017 riunisce principalmente giovani senza limitazioni di credo, orientamento politico, nazionalità ed estrazione sociale per promuovere un nuovo modello di pensiero che riconosce al ruolo centrale dell'educazione per la costruzione di un futuro comune Un ulteriore riferimento è individuabile nell'iniziativa internazionale Educazione, Territori, Natura che coinvolge sull'alleanza tra ecologia dell'ambiente ed ecologia umana docente e studenti di scuola di ogni ordine e grado. Tutti questi movimenti culturali sono fondati sull'ecologia integrale, ovvero sull'etica del prendersi cura per insegnare e apprendere come ricostruire un patto tra umanità e ambiente, per educare alla cittadinanza planetaria, per imparare a connettere. Il PNRR, nella misura in cui si trasformerà in alleanza, potrà contribuire a un diverso modo di costruire conoscenza utile per un nuovo modello di prosperità sostenibile CAPITOLO 5. PROGETTARE IL CAMBIAMENTO NELL'EPOCA DELLA TRANSAZIONE ECOLOGICA L'affermarsi in molti documenti del termine “Transizione” identifica una scelta per descrivere un passaggio, che deve essere inteso nel quadro di una svolta radicale. L'espressione transizione ecologica sembra alludere ad un piano strategico che prevede l'adozione di diverse misure, per evitare la catastrofe climatica, questo è quanto la missione due del PNRR definisce ‘rivoluzione verde e transizione ecologica’. Si può osservare come in altre epoche, o transazioni di civiltà, si stava peggio, ma al futuro forse appariva migliore; oggi le aspettative sono aumentate, e da più parti si rileva un declino che segna il nostro paese negli ultimi due decenni. Per progettare il cambiamento è necessario comprendere dove intendiamo guidare la civiltà umana nel futuro. I percorsi di cittadinanza sono chiamati oggi ad affrontare a rispondere a 4 crisi capitali: pandemica, di diseguaglianza climatica e di democrazia, tra di loro combinate in diversi modi. La sconvolgente minaccia del cambiamento climatico è oggi al centro dell'attenzione pubblica. Ridurre a zero l'impatto sull'ambiente sui territori chiama in causa tutte le scienze: il percorso verso la sostenibilità non avrà successo senza la combinazione della ricerca tecnico-scientifica con quella pedagogico-educativa “Progettare” il cambiamento è necessario e improcrastinabile, richiede un approccio e uno sguardo sistemico, e implica formare alla responsabilità su un piano delle relazioni interpersonali e collettive. Questo cambiamento passa attraverso un intenzionale dinamica formativa. La progettazione pedagogica è oggi chiamata al confronto con la centralità e l'effettiva significanza dei modelli di misurazione d’impatto degli investimenti. La riflessione pedagogica è chiamata nell'attuale congiuntura a orientare l'attività euristica anche tenendo conto dell'esigenza di individuare un nuovo modello di sviluppo capace di promuovere la solidarietà sociale. Il termine ‘impatto’ riveste una centralità e un opportuno riferimento alla questione climatica. I dati indicano che, nonostante progressi di efficienza energetica ed emissiva, siamo lontani dai risultati auspicati. L'anticipazione del sesto rapporto voi dell'Intergovernmental Planet on Climate change (IPCC) traccia scenari inquietanti: il clima sta cambiando a un ritmo senza precedenti e alcune conseguenze sembrano inevitabili e irreversibili, le emissioni inquinanti continuano a crescere su scala globale. Sono necessari per i corsi di cittadinanza che, a partire dall'educazione familiare e scolastica, avvalorino il divenire della persona nel mondo e nel futuro. Tra PNRR e transizione ecologica, la pedagogia chiamata farsi azione progettuale, promuovendo un lavoro integrato di responsabilità fraterna e credito economico-finanziario. CAPITOLO 6. CULTURA, CONSAPEVOLEZZA, EDUCAZIONE SUI TEMI AMBIENTALI Ha un particolare significato la seconda missione (Rivoluzione verde transizione ecologica) del PNRR; infatti, è la più finanziata con 59,47 miliardi, oltre il 30% dell'ammontare complessivo delle risorse del Piano. È una missione strutturalmente connessa con la missione successiva dedicata alle infrastrutture per la mobilità sostenibile. Il supporto alla trasformazione green dei processi produttivi è ripartito in 4 componenti: Economia circolare e agricoltura sostenibile, Energia rinnovabile, idrogeno, rete in mobilità sostenibile, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, Tutela del territorio e della risorsa idrica. Il PNRR indica alcune azioni: Lo sviluppo di contenuti omni-Channel sulle tematiche della transizione ecologica La previsione di una piattaforma accessibile a tutti che contenga il materiale educativo più rilevante sulle tematiche ambientali Il coinvolgimento di influencer e leader di pensiero per massimizzare la diffusione dei messaggi più rilevanti posizione ecologica richiede di apprendere uno spirito scientifico e di promuovere negli individui la disponibilità ad agire insieme in modo da produrre il più alto numero di benefici individuali e collettivi. Questa missione suppone un radicale mutamento nelle scelte politiche e istituzionali, di imprese e consumatori; la rivoluzione verde obbliga nuove ed effettive intese di collaborazione internazionale. L'investimento che il PNRR prevede si propone di contribuire al raggiungimento di tre obiettivi: o Aumentare il livello di consapevolezza sugli scenari di cambiamento climatico e sulle conseguenze o Educare in merito alle opzioni a disposizione per l'adozione di stili di vita e consumi più sostenibili o Promuovere l'adozione di comportamenti virtuosi, anche a livello di comunità un'educazione su temi e sfide ambientali implica il confronto con la molteplicità degli stili di vita e dei modelli economici e politico-istituzionali, con le competenze necessarie per l'esercizio della responsabilità nell'odierna cultura della transizione ecologica. J. Rawls: “La società va interpretata come un'impresa cooperativa per il reciproco vantaggio. La struttura fondamentale è un sistema pubblico di regole a cui spetta definire uno schema di attività che induca gli individui ad agire insieme in modo da produrre la maggior quantità di benefici” Aumentare il livello di consapevolezza richiede una progettualità formativa imperniata sui concetti di equità e giustizia Inter e trans generazionale. Tali nozioni hanno un valore critico in ordine a modelli casuali e strumenti di intervento sull'ambiente, esigono un esercizio della ragione non subalterno alle convenienze del momento. È utile, di conseguenza, educare in modo intenzionale su questioni ecologiche e questo richiede anche un uso consapevole dei mezzi di comunicazione. L'alfabetizzazione richiesta per decifrare la cultura digitale implica l'elaborazione di competenza come capacità individuale e dote sociale. I media mettono a disposizione risorse simboliche e strumentali utili per interpretare la complessità dell'esistenza quotidiana e allo stesso tempo danno vita ho un altro ordine di realtà. I processi comunicativi mediatici devono essere fatti oggetto di una riflessione consapevole per educare alla transizione ecologica. CAPITOLO 7. PERSONE, COMPETENZE, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Nel PNRR sono riscontrabili numerosi riferimenti e concetti come competenza e formazione. È rilevante l'uso di queste nozioni nella seconda parte del Piano, dedicata alle riforme e alle missioni. Il progetto di futuro che il PNRR delinea sta nell'ipotesi che per dar vita al miglior sviluppo possibile siano decisive le competenze delle persone. La riforma della pubblica amministrazione si configura orientata all'acquisizione di saperi utili alla gestione efficiente dei processi e di capacità per monitorarne e innovarne il funzionamento. Il PNRR promuove una riforma della pubblica amministrazione in cui il termine competenza è richiamato più volte. competenza = l'esito di un processo di arricchimento semantico, di trasformazione concettuale nei molteplici contesti. Sono implicate le dinamiche dell'apprendimento, le esigenze del mondo del lavoro, l'assicurazione della qualità nei processi e nei prodotti, le aspettative di carriera individuali nelle pratiche professionali. Vi sono tre diadi concettuali per introdurre il discorso sulla competenza: Senza assunta come criterio per rappresentare il rapporto tra standard di apprendimento e peculiari potenzialità della persona. Qui al controllo della produttività dei sistemi di istruzione corrisponde un'esigenza di spendibilità in ambito lavorativo. o il terzo investimento peculiare riguarda la riforma degli istituti tecnici e professionali, al fine di allinearli alla richiesta di competenze che proviene dal tessuto produttivo del paese. Si tratta di una profonda riforma per il sistema di istruzione e formazione professionale che sarà implementata da apposite norme. L'investimento mira all'incremento del numero degli enti e al raddoppio degli studenti iscritti al potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0, alla formazione dei docenti in grado di modellare i programmi didattici ai fabbisogni delle aziende locali e allo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro. L'alleanza tra istruzione, ricerca e impresa può produrre idee originali e costruire un'apertura per definire strutturare in modo nuovo esperienza e conoscenze. CAPITOLO 9. LAVORO, FAMIGLIA, COMUNITÀ Formare per l'inclusione e la coesione è il nucleo centrale della quinta missione del PNRR, ed implica accrescere le opportunità di lavoro e valorizzare famiglie territori potenziando reti infrastrutture sociali. Questa missione ha un ruolo di grande rilievo nel perseguimento degli obiettivi, che risultano trasversali all'intero Piano. Sono 3 le componenti in cui si articola: Politiche per il lavoro, Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, Interventi speciali per la coesione territoriale. In un'unica missione sono elencate diverse macro-questione tutte interconnesse, che rappresentano la complessità degli ambiti toccati da riforme di interventi. Sulla scia degli obiettivi enunciati nella missione Istruzione e ricerca, e annunciata l'introduzione di una riforma organica integrata in materia di politiche attive e formazione per promuovere l'occupazione giovanile. E’ richiamato il rafforzamento dei centri per l'impiego, diretti alla costruzione di reti tra i diversi servizi territoriali, sono menzionati l'ampliamento del sistema duale scuola/lavoro e del servizio civile universale, viene posta enfasi sul sostegno all'imprenditorialità femminile e sull'introduzione della certificazione di genere, è rilevante anche l'importanza attribuita alla promozione di nuove competenze per favorire il matching tra sistema di istruzione/formazione. 1. Il PNRR riconosce che le politiche sociali di sostegno alle famiglie devono essere notevolmente rafforzate ed inserite in una programmazione organica di sistema; rileva il valore sociale delle attività di cura, prevalentemente svolte nella sfera familiare delle donne; richiama le misure monetarie contenuta nel Family Act. Per quanto riguarda l'attenzione alla famiglia il Piano prevede risorse importanti destinate alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche di sostegno all'infanzia e agli anziani. Attualmente in Italia le persone con un'età superiore ai 65 anni sono il 23% della popolazione, dato destinato ad aumentare; inoltre, il numero di anziani non autosufficienti raddoppierà. Tale stima prefigura una grande sfida che investe i servizi di welfare e l'assistenza sociosanitaria. Per le persone anziane non autosufficienti il PNRR introduce diverse misure sia riguardo al rafforzamento dei servizi sociali territoriali, sia attraverso il potenziamento dell'assistenza sanitaria. 2. La questione del lavoro e il futuro professionale dei giovani sono temi particolarmente avvertiti nel Piano. La prima componente della quinta missione (politiche per il lavoro) rilancia le esigenze di affrontare le questioni emergenti del mercato del lavoro, migliorare le condizioni di occupabilità di giovani e donne, accrescere l'attrattività dei territori a maggior rischio di spopolamento. Occorre comprendere la riforma delle politiche attive e della formazione con un'organica di definizione degli strumenti di presa incarico dei disoccupati, con il fine di costruire percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze e accompagnamento al lavoro. Gli interventi di questa missione comporteranno un miglioramento dei seguenti indicatori: dotazione di servizi pubblici nelle aree marginalizzate, investimenti in ricerca e sviluppi del sud, divari territoriali dei tassi di occupazione e di disoccupazione, tasso di occupazione femminile, tasso di occupazione giovanile, tasso di occupazione al sud. 3. E ‘molto importante il progetto del legato al potenziamento del servizio civile universale, con l'intento destabilizzare il numero di operatori, promuovendo l'acquisizione di competenze chiave per l'apprendimento permanente. Gli obiettivi specifici sono molti: accrescere il numero di giovani che si impegnano in un percorso di apprendimento conforme con l'acquisizione di conoscenze e competenze per orientarsi meglio allo sviluppo della vita professionale, promuovere il valore e l'esperienza della cittadinanza attiva come strumento di inclusione e coesione sociale, implementare con i progetti in cui operano i giovani volontari degli interventi di responsabilità sociale, collaborare a servizi a favore della comunità per contribuire ad azione di contrasto al cambiamento climatico. Assegna questo progetto un peculiare valore formativo che attraversa tutti i settori nei quali si svolge l'azione dei giovani volontari. CAPITOLO 10. PEDAGOGIA E FORMAZIONE ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA Nell'ampio e diversificato mondo delle organizzazioni profit, no profit, for benefit si sta diffondendo una crescente sensibilità per il potenziale contributo offerto dal pedagogista, individuandolo come esperto nel connettere e riconoscere il valore dell'apporto proveniente da diverse scienze (psicologia, sociologia, economia, storia, filosofia e diritto). Professionalità del pedagogista è andata specificando così negli ultimi due decenni per una caratteristica strategica: la competenza di coordinamento. Questa implica uno sguardo d'insieme ed è anche il frutto di una formazione interdisciplinare, focalizzata sul valore delle persone e delle comunità per realizzare alleanze. Il pedagogista è chiamato ad acquisire competenze progettuali e di coordinamento in ordine alla transizione ecologica. Nello scenario di nuovo opportunità disegnato dal PNRR il pedagogista è chiamato a farsi pedagogista, acquisendo digital e green screen skills. La progettazione pedagogica è connotata dalla trasversalità, riguardando tutti gli ambiti dell'educazione e della formazione: dalla rielaborazione critica dell'esperienza all'esercizio della managerialità. Il pedagogista è chiamato ad apprendere dalle buone pratiche professionali e dalla ricerca scientifica nelle relazioni e in situazione. E coinvolto nell'organizzazione dei servizi, nella direzione e nella leadership, interpretando tecnologie e culture. In tutti gli ecosistemi produttivi e territoriali si tratterà di ripensare, innovare e coordinare i rapporti tra il mondo del lavoro e i contesti formativi sia con riferimento agli obiettivi sia con riguardo ai metodi di apprendimento scelti. Custodire l'umano e la competenza dei lavoratori deve diventare il nucleo della formazione alla transizione ecologica, unificando i diversi interventi e misure del PNRR. La riuscita della progettazione pedagogica il successo della professionalità del pedagogista sono connessi con la scelta di una formazione lungo tutto l'arco della vita lavorativa e con la coltivazione delle capacità di resilienza in un contesto storico come l'attuale, contraddistinto da imprevisti mutamenti. La progettazione pedagogica è chiamata a valorizzare le persone, a contribuire ad accrescere la sensibilità culturale e ad orientare il consenso politico verso una concezione della governance dei cambiamenti organizzativi centrata sulla responsabilità e sul valore capitale umano. Una progettazione pedagogica la transizione ecologica deve essere rivolta alla pace e alla promozione umana, ha da concretizzarsi in una cultura tesa a valorizzare la ricchezza delle relazioni.