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Sintesi "La letteratura di viaggio in Italia" di Ricciarda Ricorda, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

Sintesi a computer precisa e dettagliata

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Caricato il 09/08/2020

rebeccadonadoni
rebeccadonadoni 🇮🇹

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Scarica Sintesi "La letteratura di viaggio in Italia" di Ricciarda Ricorda e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 1 I capitolo: Il viaggio e la scrittura: La letteratura di viaggio: un campo di intersezioni Il viaggio e la scrittura sono molto legati la narrazione si presta come metafora del viaggio e le figure del narratore e del viaggiatore vengono spesso a coincidere la letteratura di viaggio è un campo molto ricco di opere, ma anche di aspetti problematici: infatti, in ambito italiano si è stentato ad accoglierla nel canone e a riconoscerle uno spazio adeguato nel sistema dei generi letterari MA negli ultimi decenni, l’attenzione degli studiosi si è focalizzata su questo genere, confermandone la fecondità e la complessità - è il viaggio stesso a essersi articolato secondo una vasta fenomenologia e a configurarsi in prospettive assai diverse, ponendosi al centro di diverse discipline - il racconto di viaggio si è dispiegato a sua volta in un’ampia gamma tipologica Una storia secolare Il viaggio è praticato da sempre MA ➢ epica antica: viaggio visto come esperienza che logora chi lo compie, prova cui l’eroe è sottoposto per volere degli dei e che non è destinata a dargli piacere; tuttavia, permettendogli di trovare in sé la forza e il coraggio per affrontala, rappresenta anche una conquista ➢ medioevo: il viaggiare si associa all’esperienza della libertà e alla conquista dell’autonomia si moltiplicano le ragioni per cui ci si sposta: - commercio - pellegrinaggio in luoghi santi - attività belliche - studi è possibile distinguere in questo quadro 1. il viaggio filosofico → tra ‘500 e ‘700, il viaggiatore si sposta dai centri della civiltà occidentale alle periferie del mondo, con la scoperta, grazia ai grandi viaggi rinascimentali, di isole ignote e di popoli selvaggi su cui gli occidentali potevano proporsi come centro avanzato viaggiatore = osservatore attento della natura e dell’uomo che viaggio per veder e conoscere il mondo e per mettere insieme un’immagine completa 2. viaggio come esperienza formativa indispensabile per i giovani appartenenti alla nobiltà europea ➢ XVII sec.: si afferma il Gran Tour: - unisce la tradizione del viaggio cavalleresco del giovane nobile che viaggia di corte in corte per conoscere e farsi conoscere, al pellegrinaio accademica → lo studioso che completa il suo ciclo di studi con un viaggio in uno dei centri culturali “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 2 - si svolge lungo itinerari prestabiliti, e secondo modalità definite - i giovani viaggiano insieme a un precettore che li accompagna nei luoghi e negli ambienti giusti e ne controlla la crescita cultura MA successivamente il Gran Tour si sdoppia: • da un lato viaggio formativo e scientifico • dall’altro sviluppo del viaggio “sentimentale” → lascia spazio alla sensibilità e alla soggettività del viaggiatore ➢ XIX sec: • con il susseguirsi del processo, nasce la figura del Wanderer → individuo inquieto, spinto verso la ricerca della propria identità nel confronto con l’altro • sviluppo della figura del turista, per il quale il viaggio è legato all’idea del tempo libero MA la moltiplicazione delle opportunità di spostamento, la conseguente riduzione delle distanze hanno drasticamente cambiato le prospettive e le motivazioni del viaggio MA a spingere a partire sembra rimanere sempre quel bisogno di mutamento e dell’arricchimento dell’io, tant’è che Eric Leed dice che: “noi siamo i nostri cammini, non i nostri luoghi” viaggio = esperienza quotidiana, tra un turismo che ha assunto le dimensioni di un’industria mondiale, e il moltiplicarsi dei viaggi obbligati, a causa di problemi economici, carestia, guerre. Partenza, transito, arrivo Eric Leed individua tre momenti che costituiscono la struttura portante del viaggio: 1. partenza → rottura dei legami affettivi, abbandono che può essere doloro, ma che attesta la capacità di separazione 2. transito → periodo di movimento, che può essere difficile e disagevole, ma vi è una maggiore capacità di concentrazione sull’osservazione 3. arrivo → tentativo di rifondare un nuovo legame tra persona e luogo Realtà e invenzione Il viaggio comprende tante diversi dimensioni da richiedere competenze diversificate e da risultare al centro dell’interesse di diverse discipline al racconto di viaggio guardano con interesse geografi e urbanisti, per quanto riguarda la rappresentazione del paesaggio, e storici e antropologi per quanto riguarda la rappresentazione di usi e costumi dei popoli incontrati MA il racconto di viaggio manifesta un’inevitabile tendenza alla finzione, come sostenuto da Louis de Jacourt, che sottolinea come i viaggiatori si dimostrino poco fedeli alla realtà osservata, in quanto propensi a completare i loro resoconti, basandosi su letture di altri autori, al fine di non lasciarli incompleti “Il viaggiatore come autore” Colui che osserva e scrive è un autore, non uno scienziato difficilmente le sue descrizioni avranno un rigore e un’attendibilità tipica di un testo scientifico “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 5 alle due forme corrisponde scelte stilistiche differenti: 1. nel viaggio trattato: prevalgono i ragionamenti del narratore, che si discostano dalla sua soggettività, uso di tempi verbali al passato e discorso indiretto 2. nel viaggio itinerario: ricorso al tempo presente, stile più discorsivo, con forme dialogiche MA una simile impostazione potrebbe essere significata distinguendo due grandi regioni nell’atlante della letteratura di viaggio: 1. una costituita dalle opere orientate prevalentemente verso la realtà (la figura del viaggiatore in sé è debole, perché associata con un’alta densità di informazioni; infatti, vi è l’utilizzo di un linguaggio comunicativo) 2. una costituita dalle opere orientate prevalentemente verso il testo (vi è la presenza di un viaggiatore- personaggio che fa emergere la sua soggettività) 4. Opera e mondo È possibile organizzare l’indagine sull’odeporica in base alla meta del viaggiatore: - molto pratico è il settore degli studi dedicati al “viaggio in Italia”, sia in ambito europeo (viaggi in Italia di Goethe), sia in ambito italiano - tipologie simili che si rivolgano a testi su viaggi in Levante o in paesi come Svizzera, Francia o USA tra gli aspetti correlati alla connessione tra opera e mondo, importante è ciò che riguarda la vita materiale come: - i mezzi di trasporto che vengono spesso tematizzati (si susseguono, quindi, viaggi a piedi o in nave, spostamenti in carrozza o in treno, in automobile o in bicicletta) - il cibo, di frequente evocato al fine di segnale differenze o similarità nelle usanze Autore e lettore Luca Clerici individua tre nodi problematici nella scrittura di viaggio: 1. la realtà referenziale → il viaggio nasce da un’esperienza reale 2. la soggettività del viaggiatore → la vera realtà si incrocia con l’interpretazione e la cultura del singolo viaggiatore 3. le convenzioni espressive di genere → quando lo scrittore deve scrivere il suo viaggio, deve attenersi al genere letterario scelto la soggettività del viaggiatore: se il racconto di viaggio deve far riferimento a un’esperienza vissuta dall’autore, ciò che influisce è la sua personalità → la sua provenienza socio-culturale e le competenze MA anche per quest’aspetto, la letteratura di viaggio presenta situazioni diversificate l’autore può non appartenere alla classe dei colti, può avere alle spalle una formazione di vario genere ed essere dotato di un bagaglio culturale variabile può essere uno scienziato come un mercante MA ciò che è certo è che nel tempo, accanto ai viaggiatori altolocati, si moltiplicano anche quelli di estrazione modesta alla diversificata estrazione sociale dei viaggiatori, corrisponde una variata serie di motivazioni che spingono al “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 6 viaggio, tra cui la ricerca e la raccolta di materiali per uno studio scientifico, la curiosità personale, la voglia dell’avventura, il gusto per l’esplorazione. Anche le aspettative del lettore sono basate sulla formazione e sulle competenze del viaggiatore il rapporto tra autore e lettore tende a configurarsi, nella letteratura di viaggio, secondo una sua specificità → lo scrittore propone al lettore un’esperienza che lui stesso potrà compiere, e gli indica i luoghi da visitare, le usanze dei popoli, e riferimenti storici per approfondire le conoscenze del lettore in relazione a ciò che egli gli presenta da questo punto di vista, gli scrittori di viaggio si rivelano tra i primi a cogliere l’importanza della centralità del destinatario, e anche dell’esigenza di garantire alla propria produzione una buona leggibilità e potenzialità divulgative. Pluralità di genere: ▪ diario → presenta il testo come se fosse un vero diario; ogni brano viene introdotto da data e ora ▪ romanzo → introduzione di un personaggio di finzione che interpreta la parte del viaggiatore ▪ relazione scientifica ▪ reportage giornalistico → ha una sua specificità nel riportare notizie e informazioni ▪ sottogeneri ▪ giornale di bordo → per i viaggi in mare ▪ viaggio elettorale ▪ récit d’ascension → racconto dell’ascensione, legata alle ascensioni sulle vette delle Alpi Una testualità stratificata Il libro di viaggio è il frutto di un’attività stratificata nel tempo, che inizia nel momento in cui il traveller concepisce l’idea di partire e programma il suo itinerario - in questa fase, egli si prepara con opportune letture e cerca di capire quale o quali siano gli oggetti su cui dovrà focalizzare maggiormente la sua attenzione MA tale impegno progettuale è ancora più gravoso per i viaggiatori che si muovono su commissione soprattutto nel ‘700 e nell’800 Compaiono guide apodemiche che contengono non solo istruzioni per il viaggio, ma anche indicazioni sull’indagine da compiere, le tecniche da utilizzare e la struttura da dare al resoconto MA la situazione novecentesca è diversa e.g. Pasolini dichiara di partire volutamente per l’India senza alcuna preliminare preparazione - un’altra caratteristica della letteratura di viaggio è la stratificazione della scrittura → l’autore parte quasi sempre da appunti presi mentre l’esperienza è in corso; passa poi a una prima stesura. In seguito, è possibile che il testo venga ripreso e riorganizzato secondo modalità diverse, strutturandolo come un libro di viaggio. MA in altre occasioni, non avviene il passaggio da una prima stesura diaristica del testo a una versione più elaborata, bensì si ha la messa a punto di edizioni successive e variate della medesima opera • la prima è più vicina al momento del viaggio “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 7 • la seconda si colloca in un’atmosfera mutata, che influisce sull’opera e.g. Saverio Scrofani pubblica il suo “Viaggio in Grecia nel 1799, a pochi anni di distanza dall’esperienza, avvenuta in clima filo-ellenico e illuministico; riprende il testo a qualche decina d’anni di distanza (1831) e lo propone in un’edizione rivisitata che ne altera decisamente il tono, attraverso una “normalizzazione” che colpisce sia il piano linguistico, dove è ricercata una maggiore omogeneità e levigatezza formale che va a discapito della vivacità del dettato, sia quello dei contenuti, con una netta smussatura delle punte antidispotiche, della polemica contro la religione e della componente galante, felicemente intrecciate invece nell’edizione del 1799. Questo problema riguarderà anche i testi novecenteschi e oltre in ambito secondo-ottocentesco e novecentesco, è diffusa la pratica di pubblicare le relazioni di viaggio in riviste e quotidiani e poi di riprendere gli interventi giornalistici e pubblicarli in un unico volume. Il passaggio dalla prima alla seconda fase presenta varie modalità: • l’autore può limitarsi a riunire gli articoli senza particolari interventi di revisione • l’autore può procedere a varie forme di collegamento trai testi e di omogeneizzazione • l’autore può rivedere i testi a fondo, riorganizzandoli in modo originale e.g. un caso macroscopico è rappresentato da Guido Gozzano che, in “Verso la cuna del mondo”, racconto del suo viaggio in India, riprende le corrispondenze giornalistiche già pubblicate in diverse testate, ma le rimaneggia, le arricchisce e le riordina, a comporre un’opera unitaria e ben strutturata dal punto di vista narrativo. Scelte stilistiche e linguistiche L’ultimo dei tre nodi problematici sono le convenzioni espressive di genere che si articola in due ambiti: 1. ambito delle strutture narrative → ➢ nel ‘700 risulta di gran lunga dominante la forma epistolare ➢ nel corso del XIX secolo si afferma il reportage narrativo che rimane il modello dominante nel Novecento, arricchendosi progressivamente sul piano della ricerca stilistica e della cura formale. 2. ambito delle scelte stilistiche e linguistiche → sul piano del linguaggio sono solitamente privilegiate scelte di ordine comunicativo esemplare è quanto avviene: ➢ nel ‘700, quando la letteratura di viaggio agisce come potente elemento di rinnovamento linguistico ➢ nel Novecento, quando le pagine di molti reportage risultano particolarmente scorrevoli, anche quando sono opera di scrittori assai raffinati ed eleganti II capitolo: La letteratura di viaggio tra Settecento e l’ottocento La letteratura italiana è ricca di racconti di viaggi: • Marco Polo, il mercante veneziano, dette in carcere a Rustichello da Pisa il celebre racconto del suo viaggio in Oriente → il Milione ➢ XIV sec: nasce un nuovo tipo di viaggiatori → gli umanisti che viaggiano soprattutto in Europa (Francesco Petrarca) ➢ ‘400 e ‘500: con l’avvio delle navigazioni atlantiche, si assiste a uno sviluppo del genere; contemporaneamente, la scoperta della stampa consente una nuova circolazione delle notizie “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 10 in Italia” praticato anche dagli italiani, prima che si formasse la nazione le testimonianze di viaggi nella penisola e nelle isole lasciate da scrittori italiani nel secolo dei Lumi sono numerose • all’interno dei viaggiatori “sentimentali”: - Aurelio De’ Giorgi Bertola → “Viaggio sul Reno e ne’ suoi contorni”: racconto del viaggio vero e proprio, con la registrazione delle sue emozioni e impressioni, e di parti digressive, con informazioni concrete di ordine geografico e osservazioni sugli abitanti - Saverio Scrofani → nella sua opera “Viaggio in Grecia” si ritrova un equilibro tra interesse per l’antico e un’attenzione alla situazione storico-politica delle regioni che attraversa, registrandone le disastrose condizioni Altre destinazioni Altri viaggiatori si spingono verso mete assai poco conosciute nell’Italia del tempo: • l’Impero russo → Francesco Algarotti ne fornisce una descrizione nella sua opera “Viaggi di Russia” • Dalmazia → Alberto Fortis racconta la sua esperienza nell’opera “Viaggio in Dalmazia”, in cui fornisce due prospettive: da un lato la volontà di acquisire e di far acquisire conoscenza approfondita di una regione su cui Venezia aveva pressoché un dominio assente; dall’altro l’ammirazione per un mondo costituito da un paesaggio naturale e da piccoli centri costieri che si configuravano come un’isola intatta nel cuore dell’Europa, in grado di offrire al viaggiatore l’esempio di una vita colta nella sua originaria purezza • Costantinopoli → ne parla Giambattista Casti - si trasferisce a Vienna dove assume la carica di poeta di corte e verrà inviato anche alla corte di Russia - nella sua descrizione di Costantinopoli usa una scrittura curata e controllata, e con atteggiamento di rinuncia di qualsiasi prospettiva personale - molto oggettivo, ripercorrendo luoghi comuni, soffermandosi per esempio sul primo impatto con la città • Stati Uniti d’America → Luigi Castiglioni visita il paese e ne mette in luce molteplici aspetti, tra cui aspetti di ordine politico-sociale, ma anche naturalistici (opera ricca di informazioni) Il primo Ottocento ➢ XIX sec: si assiste a una progressiva evoluzione della produzione odeporica, che porta a un rinnovamento anche delle scelte formali, in rapporto anche al periodo storico, politico e culturale è con il Risorgimento che la letteratura di viaggio subisce delle modificazioni decisive nei primi decenni del secolo i viaggi si riducono sensibilmente • le vicende politiche legate alle imprese napoleoniche e la Restaurazione influiscono sulla possibilità di spostamento, le mete cambiano (le mete europee sono meno praticate dai viaggiatori philosophes, mentre sono al centro di quanti viaggiano per esigenze militari o diplomatiche) lo sperimentalismo che aveva caratterizzato l’odeporica settecentesca, trovando nella forma epistolare l’espressione preferita e prevalente, nella prima metà dell’800 si attenua difficoltà nel trovare un modello di scrittura, in una fase in cui il pubblico sta attraversando un periodo di riassestamento Verso l’altrove “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 11 ➢ prima metà del XIX sec: i viaggiatori italiani iniziano a spingersi anche in terre lontane: • Filippo Pananti nella sua opera “Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia” descrive la sua visita in Barberia → nome che all’epoca indicava i territori dell’Africa settentrionale, con l’esclusione dell’Egitto • Giovanni Battista Belzoni fu uno tra i primi esploratori dell’Egitto e delle sue antichità • Giovanni Battista Brocchi nel suo “Giornale delle osservazioni fatte ne’ viaggi in Egitto, nella Siria e nella Nubia” riporta i resoconti dei viaggi intrapresi tra il 1822 e il 1826: partito da Trieste per raggiungere l’Egitto, allo scopo di ritrovare antiche miniere, giunge ad Alessandria e visita il Cairo, spingendosi fino a Suez. Ritornato dal Cairo, parte per Gerusalemme, attraversando la Siria. Infine, compie una missione in Nubia, • Amalia Nizzoli, anche lei in Egitto tra il 1822 e il 1826, pubblica una lettera di Brocchi nelle sue “Memorie dell’Egitto”, condividendo con lui l’interesse archeologico e antiquario • Cristina di Belgiojoso, durante il suo viaggio dalla Turchia a Gerusalemme, ha modo di entrare nelle case e si sperimentare una dimensione domestica preclusa ai viaggiatori maschi si manifesta l‘importanza delle scritture di viaggio femminili, portatrici di un’ottica non sovrapponibile a quella maschile • Samuele Mazzucchelli si reca nelle Americhe • Gaetano Osculati fornisce un ampio resoconto della sua spedizione in Sud America, compiuta tra il 1847 e il 1848 De Amicis in viaggio Edmondo De Amicis: • ha pubblicato durante la sua vita 14 testi odeporici • ha spaziato da mete prossime, a destinazioni europee, fino a toccare terre lontane, come Marocco, Turchia e America del Sud • importante la sua capacità di misurarsi con diverse modalità della scrittura odeporica in “Ricordi di Londra” e “Ricordi di Parigi” → forma della descrizione, a cui si aggiunge la scelta di un’impostazione di tipo memorialistico in “Spagna” e “Olanda” → precoce approdo al modello del reportage in “Sull’Oceano” → • affronta il tema dell’emigrazione, prospettando un ulteriore modello odeporico, originale nella struttura → narrazione di destini che si intersecano nel microcosmo della nave, con la stratificazione sociale dei viaggiatori, suddivisi nella prima, seconda e terza classe • il piroscafo è descritto accuratamente (ciò conferma l’attenzione di De Amicis per i mezzi di trasporto) il disegno della nave attesta la cura con cui lo scrittore si documentava prima dei suoi viaggi, raccogliendo informazioni e notizie e appuntando annotazioni e schizzi • egli dimostra anche un forte interesse per la dimensione della città → Roma, Londra, Parigi, Amsterdam, Costantinopoli sono al centro delle sue pagine odeporiche e vengono colte nei loro aspetti più dinamici • nei suoi viaggi in Marocco e Turchia si misura con la dimensione dell’esotismo → durante il viaggio in Marocco, avrebbe dovuto inviare corrispondenze a Treves per l’”Illustrazione italiana” MA solo una pervenne e fu sufficiente per sollecitare la curiosità dei lettori e a predisporli per l’acquisto del libro “Marocco” che vide un enorme successo “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 12 MA nonostante De Amicis appaia più aperto a raccontare le proprie esperienze e più attento alla descrizione di chi incontra, la sua ottica è fortemente orientata in direzione eurocentrica → l’immagine dello straniero è definita nella contrapposizione con la civiltà occidentale Prospettive coloniali: il viaggio in Africa La letteratura di viaggio di fine secolo si misura con la situazione creatasi dopo la sconfitta di Dogali (1887) e il disastro di Adua (1896) che suscitano una discussione destinata a farsi sempre più vivace → opportunità dell’Italia nell’ambito del colonialismo l’interesse per l’Africa cresce straordinariamente in questi anni compaiono numerose opere di missionari e di esploratori che riscuotono grande successo tra i lettori questa produzione accoglie un bagaglio di luoghi comuni, stereotipi, idee convenzionali destinati a fissare definitivamente nell’immaginario collettivo una visione del mondo africano. Autori di livello in questo periodo sono: • Ferdinando Martini → uomo politico concretamente impegnato nella politica coloniale italiana che, nel volume “Nell’Africa italiana. Impressioni e ricordi” racconta la propria esperienza in Eritrea, attento a fornire notizie necessarie per una conoscenza migliore di quella realtà che egli ritiene indispensabile per l’azione dell’Italia In America ➢ ultimo decennio del secolo: il viaggio in America è connotato da dimensioni nuove, come la realtà dell’emigrazione Giuseppe Giacosa → tra i primi a occuparsi del mondo degli emigrati negli Stati Uniti, con particolare attenzione alle loro condizioni nelle grandi città (le osservazioni e le considerazioni appaiono strettamente correlate all’esperienza diretta) MA con il perfezionamento del documentario diretto, lo sviluppo della fotografia, la diffusione dei mezzi cinematografici e con la moltiplicazione dei viaggi, il traveller non si configura più come il protagonista di un’avventura rara, degna di essere raccontata a un lettore prima è costretto a puntare sulla ricerca dell’inedito nelle mete, dell’avventuroso itinerario. Dopo dovrà sostituire all’originalità del viaggio, la singolarità dell’osservatore, la novità del punto di vista, la capacità di leggere in modo diverso la realtà che incontra Verso Oriente • Guido Gozzano, nel libro “Verso la cuna del mondo. Lettere dall’India” prende atto della fine del privilegio conoscitivo fino ad allora riconosciuto al viaggiatore lo scrittore prospetta l’India come una meta esotica, in grado di liberare i viaggiatori dalle costrizioni della vita borghese MA “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 15 due viaggiatori innamorati dell’Africa sono: 1. Pier Paolo Pasolini → - predilige la parte sahariana; segue con interesse il processo di decolonializzazione da parte dei paesi africani e li evoca in poesia (“Frammento alla morte” e “Profezia”) - nell’opera “Appunti per un’Orestiade africana” → affronta il tema delle trasformazioni in corso in Africa → il passaggio di quei paesi verso la democrazia alla luce del mito di Oreste - il fascino che il continente africano esercita sull’autore emerge con forza nelle sue opere, consentendo di attingere anche a una visione non eurocentrica 2. Moravia → - affascinato dall’Africa, dove giunge la prima volta nel 1963, con alle spalle un’intensa stagione di spostamenti per il mondo - visita la Nigeria, Kenya, Tanzania, Mali, Uganda, Camerun, Togo e il Ciad - gli articoli che derivano da questi suoi viaggi sono raccolti in tre volumi: “A quale tribù appartieni”, “Lettere dal Sahara” e “Passeggiate africane” l’importanza e la novità che l’esperienza africana assume per lo scrittore determina anche un’ottica diversa - in “A quale tribù appartieni” e in “Lettere dal Sahara” → dichiara la volontà di scrivere solo le sue impressioni, di porsi in una prospettiva simile a quella dei turisti del Gran Tour, con l’intenzione di raccontare la realtà → si presenta come un viaggiatore ingenuo, con uno sguardo puro in questi resoconti, sensazioni ed emozioni hanno più spazio di quanto non avvenisse negli scritti odeporici MA richiedono una scrittura prossima a quella del diario, con elementi diffusi nella letteratura di viaggio relativa all’Africa, con l’idea che giungere nel continente africano sia come aver viaggiato nel tempo, come ritornare alla preistoria, sempre però rimanendo nel presente il viaggiatore ritrova una dimensione arcaica e una condizione di irrazionalità avvertite come rigeneranti, ma anche come abissalmente lontane dalla propria realtà MA Moravia prevede una possibilità di avvicinamento a quel mondo, attraverso uno sguardo attento e prolungato, senza pretese di interazione o interpretazione se nei primi viaggi teme che il neocolonialismo sia destinato a distruggere rapidamente la dimensione preistorica dell’Africa, in seguito egli arriva a prevedere una vaga ipotesi di coesistenza del nuovo con l’antico ➢ fine secolo: Celati si misura con la condizione del viaggiatore nel continente africano, condizione che per lui si rivela segnata dallo spaesamento → smarrimento che conferma la sua condizione di turista bianco si tratta di una posizione nuova e originale che presuppone un’inversione → una messa sotto accusa dell’osservatore, in quanto inattivo e inutile di fronte alla popolazione locale, impegnata nelle faccende quotidiane La nuova Cina • testi che riguardano i viaggi in Africa: si avvicinano al modello del viaggio filosofico • testi che riguardano i viaggi in Cina: si avvicinando al modello del viaggio politico “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 16 il grande paese asiatico, considerato in precedenza dai viaggiatori una sorta di spazio sconfinato fuori dal tempo, lontano e chiuso in sé, diviene, nel 1949, l’esempio di un nuovo modello politico e sociale, a cui guardare per un rinnovamento da realizzare anche nei paesi occidentali ➢ anni ‘50: gli scrittori odeporici si concentrano su questa parte del mondo ➢ periodo della rivoluzione: accresce l’interesse degli intellettuali occidentali, tra cui Franco Fortini e Carlo Cassola, tra i primi a recarsi in Cina (1955) - Fortini → nella sua opera “Asia Maggiore” fornisce un’immagine ricca e complessa del paese visitato e non esita a mettersi in scena - Cassola → nella sua opera “Viaggio in Cina” fornisce un resoconto più scarno, ricco di dati e informazioni, ma con minimi riferimenti personali ➢ 1980: un gruppo di scrittori si reca in Cina per un viaggio di carattere ufficiale MA un’importante prospettiva della Cina è fornita da Enrico Emanuelli → nel suo reportage “La Cina è vicina” indica la convinzione che la distanza tra la Cina contemporanea e l’Europa si sia ridotta per descrivere il grande paese asiatico è necessario uno sguardo ravvicinato sulla quotidianità Anche Goffredo Parise è una personalità molto importante restituisce della Cina un’immagine originale, anche se non manca di aspetti critici e di elementi di dubbia decifrazione - “Cara Cina” → distanza tra Oriente e Occidente è appena accennata - “L’eleganza è frigida” → dedicato al Giappone e caratterizzato da un impianto diverso con la creazione di un personaggio, ovvero il Marco Polo del 20° secolo Esperimenti con l’India Anche i resoconti dei viaggi in india concedono spazio alle informazioni storico- politiche ad attirare l’attenzione è • l’opera di modernizzazione intrapresa da Nehru • la scelta di una posizione di autonomia e neutralità rispetto sia al blocco occidentale che orientale MA nella letteratura odeporica indiana, l’India continua a prospettarsi come importane strumento di autoidentificazione significativo il caso dei reportage di: Moravia in “Un’idea dell’India” → fornisce al lettore un quadro informativo del paese visitato, con una scrittura ad andamento saggistico, mettendo in atto un approccio distanziante, in base al quale può leggere i due traumi che lo affliggono → la povertà e la religione politeista Pasolini in “L’odore dell’India” → opera fondata sul dato esperienziale, sul coinvolgimento individuale, con un’ottica improntata sulle componenti soggettive diverso modo del porsi dell’io del viaggiatore di fronte al mondo indiano “La letteratura di viaggio in Italia” di Ricciarda Ricorda 17 Moravia: scrittura, ricca di richiami alla cultura europea e poco disponibile a registrare traumi, tenda a garantire la propria integrità Pasolini: l’io di Pasolini si configura come una sorta di io-testimone che si presenta con le proprie ragioni e pulsioni Altre importanti personaggi sono: - Manganelli → nei suoi scritti racconta il problema della povertà, la crisi e identifica l’India come il luogo in cui è possibile sperimentare una diversa modalità di accostamento all’altro - Tiziano Terzani → viaggiatore appassionato che dal 1968 prende nomi e abiti cinesi, il quale racconta della Cina dopo Mao MA il suo tentativo di incontro totale non riuscirà mai a compiersi e il suo viaggio si concluderà con la sua espulsione dalla Repubblica Cinese le sue pagine odeporiche sono molto varie, sia per la quantità degli argomenti trattati, sia per le modalità di scrittura, di volta in volta adottate, che spaziano dai toni del reportage ai quelli del racconto d’avventura Poetiche della scrittura di viaggio contemporanea La scrittura odeporica del secondo novecento conferma caratteristiche e strutture rilevate anche nei decenni precedenti rimane confermata la varietà delle soluzioni e le difficoltà nel giungere a una classificazione di questo genere MA interessante da questo punto di vista la proposta di Marfe, che individua 4 concetti chiave per identificare le strategie retoriche: 1. collezionismo erudito → messo in pratica dagli scrittori a caccia di riferimenti storici, letterari e artistici e.g. Claudio Maneffa nelle sue opere racconta i luoghi attraverso dettagli poco noti 2. metaviaggio → caratterizza le opere degli scrittori antituristi, attenti al rapporto tra il viaggio e la scrittura: figura simbolo è il nomade 3. depaysement → autori costretti al viaggio da un destino avverso, deportati come Primo Levi, esuli, rifugiati politici 4. antiturismo politico → praticato dagli scrittori che puntano a smascherare ogni forma di mistificazione della realtà e.g. Fosco Mariani → capace di far conoscere in Europa e negli USA la cultura tibetana e nipponica La letteratura di viaggio dopo la “fine dei viaggi” L’idea del viaggio inteso come occasione di conoscenza MA che mette a confronto l’individualità del viaggiatore con la realtà dei luoghi visitati in un dialogo capace di dare spazio anche alla voce dell’altro sembra garantire la possibilità di andare oltre la fine dei viaggi Claude Levi-Strauss, nel celebre passo “Tristi tropici”, denuncia l’invadenza di un turismo di massa destinato a diffondere ovunque un unico modello di vita, a far scomparire l’ignoto e a cancellare la funzione esplorativa e conoscitiva del viaggio medesimo e del racconto di viaggio