Scarica social media marketing e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto di internet e dei social media solo su Docsity! SOCIAL MEDIA MARKETING CAPITOLO 1 Marketing digitale: processo circolare -> beneficia delle possibilità di misurare ciò che avviene nei media digitali attraverso le tracce che lasciamo durante la navigazione. Sviluppo: 1. analisi 2. Definizione strategia 3. misurazione 4. miglioramento Cuore: perché, chi, dove, quando e come BACK TO BASICS social e digital sono marketing Le 4 P diventano 4 C = 1) cliente 2) costo 3) comunicazione 4) convenienza MANIFESTO DEL MARKETING MODERNO 1. Strategia: visione del futuro dell’azienda 2. Commerciale: connesso con le vendite 3. Esperienze: miglioramento del cliente 4. Integrazione: punti di contatto con i clienti -> online offline 5. Brand: i consumatori hanno il controllo 6. Dati: il marketing li trasforma in vantaggio 7. Personalizzazione: opportunità per esperienze ai clienti 8. Tecnologia: soluzioni 9. Creatività: storytelling 10. Contenuti: espressione di un brand 11. Social 12. Nuovo marketing manager UN PERCORSO CICLICO PER UN MIGLIORAMENTO CONTINUO 1) ANALISI: - Assetti digitali attuali dell’azienda - La reputazione in rete dell’azienda e dei suoi prodotti - Lo scenario competitivo - Come si muovono i clienti sulla rete - Scenario più allargato 2) DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DEL PIANO OPERATIVO: stende su un asso temporale le attività presentandolo nei corsi dei mesi: - strumenti di digital marketing - chi fa cosa - obiettivi - budget indicativo 3) ESECUZIONE: azione -> Progettazione e design sito 4) MISURAZIONE 5) AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO: opportunità per il replicare iniziative per migliorare METODO DELLE 5 W + WHO partire dalle domande giuste per arrivare alla strategia di comunicazione digitale. 1. WHO: persone -> personas 2. WHEN: asse temporale -> always on 3. WHY: obiettivi -> cosa si vuole ottenere e far conoscere il brand 4. COSA: i contenuti -> succo di ogni strategia marketing 5. DOVE: scenario e mercato 6. HOW: strategia e strumenti -> concept (idea centrale) PERCHE’ FUNZIONI: LE PERSONE E I PROCESSI Fattori di successo: - Competenze professionalità Soluzioni: - Strutture con queste competenze all’interno Il modello personals = si è affermato durante gli anni 90. Invenzione del termine viene attribuita a A. A. Cooper ma le logiche con cui questi personaggi funzionali vengono costruiti sono state proposte da Max Webr Utilizzato come strumento operativo per guidare le attività di marketing e comunicazione. Costruire profili concreti e dettagliati di ciascun segmento. LA PRODUZOINE DEI CONTENUTI Serve essere professionale = rispettare le regole. Stile comunicativo = rappresenta un ulteriore fattore di qualità dei contenuti prodotti. Persone + conversazioni + tone of voce + stile relazionale che riproducono le conversazioni tra le persone che fanno parte dei pubblici di riferimento. Funzioni editoriale – formative: Funzioni informative Funzioni ludico – creative Funzioni di stimolo all’interazione DISSEMINARE I CONTENUTI 1. competenze: bisogna concentrarsi solo sui contenuti necessari a raggiungere gli obiettivi stabili 2. Tempo uomo: produzione di contenuti richiede tempo 3. Processi strumenti: vengono coinvolti gli ideatori dei contenuti. Con un’attenta programmazione delle attività si hanno: - Calendario editoriale - Protocollo dei processi produttivi - Software per la gestione die processi di produzione e la distribuzione dei contenuti PIANO EDITORIALE 1) progetto: impostazione generale, le tematiche verranno affrontare in un periodo di tempo ampio. 2) piano: progettazione temi specifici e scansione delle rubriche 3) calendario: fase più operativa -> i post devono essere pubblicati CAPITOLO 3 LO STORYTELLING AZIENDALE Bruner distingue tra: 1) pensiero paradigmatico: ideale di un sistema descrittivo formale e matematico. Coerenza e ci orienta a cercare l cause generali dei fenomeni e pensiero narrativo. 2) pensiero scientifico: ragionamenti di tipo paradigmatico e razionale -> relazioni tra persone e cultura. Consumo post moderno -> consumo di beni acquistati soprattutto per la loro dimensione segnica e simbolica che ci raccontano chi siamo. Cambiamenti con il web2.0: 1. mono autoriali – multi autoriali 2. verticalità – > orizzontalità 3. Narrazione chiuse -> narrazioni aperte 4. testualità -> frammento, linearità -> non linearità 5. mono – mediali -> trans mediali NON TUTTE LE STORIE SONO UGUALI Due tipi di storie: 1) storie proprie: - azienda e i suoi sviluppi - i suoi fondatori - I prodotti - Pubblici - Spot 2) storie improprie: macro – narrazione: - prodotta da un’iniziativa di comunicazione con annunci - generata attraverso contenuti di vario genere - che si genera mente le persone lavorano logo aziendale Insieme dei buzz generato in rete dagli utenti e i suoi prodotti. LO STORYTELLING ALL’OPERA Buona storia -> stimola le emozioni. -> Struttura storia: 1. attore 2. azione 3. un contesto 4. scopo 5. strumento -> Temi: 1. gioco 2. amore 3. lavoro 4. morte Universi discorsivi: 1. Cura: 2. L’esplorazione avventura 3. Amore 4. Gioco 5. Tallone d’Achille 6. Morte SVILUPPO NARRATIVO, TRAME E GENERI attori che evolvono dando origine alla trama della storia = appartenenza ad un genere. - Trame: 1. epica 2. tragica 3. melodramma 4. commedia 5. Sagra romantica 1. Centralità nel messaggio: centralità del soggetto di cui si sta analizzando in termini qualitativi. 2. La rilevanza tematica delle fonti : grado di affidabilità rispetto al settore di analisi 3. Engagement : messaggio è evidente quando è capace di generare: engagement e coinvolgimento. 4. Visibilità: valore a ciascun messaggio in funzione della notorietà e della influenza. SOCIAL NETWORK ANALYSIS Sviluppato in sociologia negli anni 70. Importante per chi opera sui social media per identificare la struttura sottesa alle relazioni: - Capire come si propagano le informazioni - Identificare gli opinion leader online - Gli amplificatori dell’informazione - I ponti che creano legami Attività di mapping e profiling -> mappatura delle relazioni esistenti tra i diversi nodi della rete al fine di analizzare due dinamiche principali: 1. contatto: in risalto i legami tra gli elementi della rete rivelando i gruppi di utenti con caratteristiche comuni. 2. dinamica conversazionale: rileva influencer e amplifier MISURARE DELLA PERFORMANCE DEI PROFILI AZIENDALI SUI SOCIAL NETWORK: LA SOCIAL ANALYTICS SOCIAL ANALYTICS = strategia di presenza dove gli utenti si spettano di trovarla. Attività di misurazione delle performance dei profili aziendali sui social. Performance = analisi quantitativa delle interazioni di un profilo. Analizzare la concorrenza Valutare le performance dei propri profitti Confronto tra performance e benckmark Identificazione degli utenti Identificazione contenuti FACEBOOK ANALYTIS = analisi continuativa per una corretta impostazione delle attività. Principali metrici: 1) liker of far: bacino potenziale di lettori dei contenuti pubblicitari della pagina. 2) total engagement: quantità di rappresentazioni che le attività sulla pagina sono riuscite a produrre. 3) page engagement: valore risultante indica il numero di interazioni prodotte dai fan. 4) total reach: evidenzia il numero delle persone che hanno visto i contenuti della pagina. TWITTER ANALITYCS = la Twitter dashboard da una vista approfondita dell’attività legata al proprio profilo. Metrici: 1. follower: indica il bacino potenziale di lettore 2. mention: citazioni ricevute 3. unique authors: quante persone hanno citato l’account in un dato intervallo 4. profile impression -> misurano l’esposizione raggiunta 5. total impression -> esposizione dell’account 6. engagement per tweet -> rapporto tra engagement e numero di tweet di prodotti. ISTAGRAM ANALYTICS = condivisione rapida di video e foto, non ha un tool integrato di analytics. ALTRI SOCIAL = TY con metrici -> viws, iscritti, dati demografici, modalità di interazione. Google + -> metrice: commenti, condivisioni, follower, contenuti Pinterest -> per profili verificati SOCIAL TV = tema centrale è la programmazione televisiva. Due fattori: - Piattaforme tecnologiche - Dinamiche comportamentali dell’audience Uso del palinsesto personalizzato -> scelta dei contenuti -> streaming = no sport pubblicitari Nasce il second screen: 1. Ricerca e scoperta di programmi 2. Diffusione di info 3. Partecipazione diretta 4. Shopping durante lo show 5. Componente dei social COME SI ARTICOLA IL FLUSSO DELLE CONVERSAZIONI Maggior numero di commenti: diretta Generi: - Reality - Talent - Talk show Obiettivo: tenere l’attenzione -> uso degli spoiler Metriche più utilizzate: 1) Presenza del programma: si analizzano i picchi dei passaparola 2) Autori unici : audience ristretta 3) Impression ottenute: numero di Tweet 4) Il seguito del social dedicati ai programmi 5) Tasso di engagement 6) Gradimento dei protagonisti del show BRANO E SOCIAL TV ADV GOES VIRAL -> modalità di integrazione tra pubblicità e social Interazione in real time -> dialogare con il # CAPITOLO 5 DIGITAL E SOCIAL MEDIA MARKETING PER LE IMPRESE B2B B2B = società che realizzano prodotti o servizi destinati non direttamente ai consumatori finali ma ad altre imprese. CASO di STUDIO = FIRESEC SYSTEM Azienda: piccole dimensioni con raggio d’azione regionale (Lombardia e Nord). Servizi d’impiantistica. Settori = ambito -> specializzato, necessarie conoscenze specifiche relative a temi di sicurezza e prevenzione. Rischi: basso, medio e alto. Mercato: privato o pubblico