Scarica Social Media Marketing e più Slide in PDF di Diritto di internet e dei social media solo su Docsity! Fruizione di internet nel mondo- in Italia Popolazione globale: ha superato gli 8 miliardi nel 2022, poco più del 57% della popolazione vive in contesti urbani. Utenti mobile: 68% della popolazione utilizza un cellulare= 5,44 miliardi di utenti. Crescita del 3% dal 2022 Utenti internet: 64,4% della popolazione è online. Utenti internet sono aumentati 1,9% dal 2022 Utenti social media: 2021, crescita di oltre il 10%. Oggi sono poco meno del 60% della popolazione= 4,76 miliardi. Crescita rallentata assestandosi al 3%. Utenti internet sono più che raddoppiati negli ultimi 10 anni. Da 2,18(2012) a 5,16 miliardi. Ultimi 12 mesi crescita di meno del 2%, lenta rispetto ai tassi di crescita registrati prima, ma rallentamento prevedibile, perché 6 persone su 10 sono connesse e si prevede che 2 su 3 saranno online entro fine 2023. Popolazione digitale italiana si attesta sui 42 milioni di utenti unici mensili. Tempo speso online al giorno x persona: 2 ore e 22 minuti/ 2 ore e 43 nel target più giovane. Pandemia ha accelerato la digitalizzazione. A distanza di 2 anni il tempo speso dalla popolazione maggiorenne è tornato ai livelli pre-covid, con una normalizzazione rispetto alle variazioni registrate negli anni pandemici, legata anche all’ingresso di fasce di popolazione + marginali nell’uso di internet. C’è stato uno sviluppo connesso all’emergenza sanitaria: crescita dei siti governativi, app per la scuola, ecc La dieta mediatica degli italiani- OTT La dieta mediatica digitale si concentra sulle categorie Entertainment e Social Network, soprattutto sui target più giovani. 60% del tempo speso sul digitale si concentra sui primi 7 OTT (Media company «over the top» che quindi hanno una distribuzione di «contenuti […] web based, tramite connessione a banda larga su reti aperte, accessibili attraverso una molteplicità di device): facebook-Meta, Google, Spotify, TikTok, Microsoft, Amazon e Netflix. Nel 2021 aumento del 19% dei contenuti pubblicati rispetto a 2020, e del 9% delle interazioni cross-piattaforma. I post video (6% dei contenuti pubblicati 2021) hanno generato 11% delle interazioni complessive, strategia video social genera un engagement maggiore rispetto alle altre tipologie di contenuto. Influencer dominano i dati di engagement, registrando quasi metà delle interazioni sociali-43%, seguiti da pagine di editori e media-27/12% e dal mondo dello sport-12%. Appification-Incremento dei dispositivi Wearable La maggior parte del tempo di connessione avviene attraverso le mobile App, su cui si trascorre il 75% del tempo speso online. +8% dal 2019. Si manifesta il fenomeno dell’ “Appification” (fruizione di internet attraverso le app piuttosto che attraverso i vari browser) nella fruizione di internet, con conseguenze importanti sugli sviluppi del mercato. Le prime 10 app per penetrazione sul mercato italiano sono di proprietà di Facebook, Google e Amazon e gli utenti spendono su di esse il 58% del tempo speso in app. Sviluppo grazie alla pandemia di molte app, confrontando 2019 e 2020, le prime 3 app in termini di aumento degli utenti unici mensili sono tutte soluzioni di video conferenza (Teams, Zoom e Google Classroom). App con più forte crescita dal 2020 al 2021: AppIO. Nella Top10: App Ufficio Postale e App Poste ID, confermando l’utilizzo della rete x servizi di pubblica utilità. Iniziano a rafforzare la propria presenza tra i consumatori italiani: 1 rispondente su 4 afferma x es di possedere uno smartwatch e di questi + della metà lo utilizza quotidianamente. Questi dispositivi permettono ai consumatori di monitorare con + costanza le loro attività, la propria salute e benessere: essendo dispositivi indossabili rafforzano la possibilità di seguire costantemente nella giornata la persona, tenendo traccia di movimenti e attività. La digitalizzazione delle aziende- Competenze digitali di cittadini e imprese italiane Secondo il report DESI 2022 della Commissione Europea, che monitora i progressi in ambito digitale compiuti dagli stati dell’UE, l’Italia è 18 su 27. Però stiamo guadagnando terreno a ritmi sostenuti, ma per raggiungere Finlandia, Danimarca o Svezia (prime posizioni) e conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030 è necessario uno sforzo in più. Oltre metà dei cittadini non ha competenze digitali di base= più della metà della popolazione non sa utilizzare con dimestichezza strumenti tecnologici come computer, touchpad, smartphone, social network, biglietterie automatizzate… Obiettivo UE è raggiungere l’80% della popolazione entro 2030. Secondo il rapporto Istat del 2021, il 60,3% delle PMI ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale- metrica strutturata dal Digital Intensity Index DII. Livello base: uso di almeno 4 sulle 12 tecnologie digitali, come uso di tecnologie IA, e- commerce, social media… Obiettivo: arrivare al 90% x il 2030, migliorando servizi e prodotti x aumentare la competitività e la resilienza economica delle imprese. Utilizzo dei social media nel mondo, Tempo speso sui social report wearesocial Il totale globale degli utenti dei social media è aumentato di quasi il 30% dall’inizio pandemia. Il covid ha accelerato l’adozione dei social media. La crescita annuale tra 2020 e 2021 è stata quasi doppia rispetto ai 12 mesi precedenti. Le persone stanno spendendo sempre più tempo sui social. Il tipico utente di internet in età lavorativa trascorre più di 2 ore e mezza al giorno, utilizzando piattaforme social, la cifra più alta mai vista. I social media oggi rappresentano il massimo share di sempre del tempo online totale. Social media preferiti (dichiarati) Terzo posto x utenti attivi totali, ma piattaforma social preferita al mondo è WhatsApp (15,8% utenti globali). Instagram posizione leader tra utenti internet tra i 16 e 24 anni. WeChat si posiziona al 4 posto a livello globale, dimostrando la vasta popolazione di internet utenti cinesi. Solo il 6,1% di utenti social in età lavorativa dichiara TikTok come piattaforma preferita: 5 posto. Ma la popolarità sta crescendo negli ultimi anni. Social network preferiti (tempo speso) TikTok ha registrato il + alto utilizzo medio mensile x utente, superando youtube e facebook. In media gli utenti hanno trascorso quasi 23 ore e mezza al mese su tiktok, poco piu di Youtube. Facebook è al terzo, con quasi 20 ore al mese. L’utente Instagram trascorre sulla piattaforma la metà del tempo degli utenti TikTok, ma varia in modo significativo da paese a paese. Piattaforma più usata Facebook rimane la piattaforma più UTILIZZATA al mondo, con 2,96 miliardi di persone= 37% della popolazione mondiale. I consumatori devono potersi fidare dei contenuti con cui entrano in contatto, ecco perché nel 2023 dobbiamo aspettarci un aumento della richiesta di affidabilità e autenticità di alcuni brand. I consumatori ritengono di essere diventati + scaltri nel riconoscere fake news, ma la tecnologia che le crea si sta sviluppando rapidamente. Brand e piattaforme devono reagire rapidamente o rischiano di dover affrontare un momento critico. SOLUZIONI: Le aziende dovranno usare una strategia di contenuti che informino il pubblico su come proteggono i dati personali. - Usare il social listening x capire cosa preoccupa il pubblico in tema di privacy - Esaminare gli enti con cui collabora x verificare che tutelino la sicurezza dei consumatori. - Usare gli alert automatici del social listening per segnalare in tempo reale emergenze e false informazioni relative al proprio brand. 3- I social network decentralizzati saranno la prossima grande novità: oggi stiamo assistendo a un maggior controllo degli utenti nei social network decentralizzati. I consumatori si aspettano livelli diversi di censura e libertà di espressione. Senza un controllo, il rischio di tossicità è maggiore. Quando il pubblico si sposta per provare nuove piattaforme, anche i brand possono fare lo stesso. Anche se la piattaforma non dà garanzie a lungo termine, la visibilità iniziale può dare i suoi frutti. È fondamentale capire come il pubblico interagisce. 4- I social media multisensoriali L’internet dei sensi, delle possibilità di creare esperienze sensoriali digitali sul Web, si tradurrà in un approccio multi-canale e multi-formato. Non si tratta solo di stimolare i consumatori in modi interattivi, ma di creare esperienze accessibili che offrano i contenuti nei formati richiesti dal pubblico. I brand cercheranno di trasformare gli elementi sensoriali in esperienze digitali, con gamification o centri commerciali completamente immersivi che i consumatori si aspettano diventare di massa entro il 2030. Con l’emergere di formati video in cui musica e audio sono centrali, i contenuti sono più coinvolgenti e capaci di attivare i nostri sensi in modo più profondo. La funzione di intrattenimento sembra prevalere su quella di socializzazione. 5- L’ascesa e la caduta del social commerce In alcuni paesi, come la Cina, il 49% degli utenti sui social media ha fatto un acquisto sui social, rispetto al 44% negli USA. Si stima che il social commerce in Cina rappresenterà il 14,3% di tutto l’eCommerce nel 2023, rispetto ad appena il 4,9% negli USA. Il potenziale di crescita è enorme e, con la crescita del digitale post-pandemia e l’aumento del costo della vita, i consumatori saranno più disponibili ad esplorare nuovi canali per lo shopping. Il trend cambia a seconda della piattaforma e della regione. Tiktok ha abbandonato i piani per implementare l’eCommerce live in Europa e negli USA, poiché si concentra sulla sua espansione nel Regno Unito. Nel frattempo, Meta ha lanciato il Meta Avatars Store x incoraggiare le vendite digitali. 6- La corsa al metaverso darà i suoi frutti Il concetto di metaverso, un mix di realtà digitale, aumentata e del mondo reale, ha iniziato a fare notizia l’anno scorso. Ora, è un trend di cui tutti vogliono far parte. Facebook sta intensificando gli sforzi sul suo rebrand Meta, mentre leader tecnologici come Microsoft stanno iniziando a rivelare la propria idea di metaverso. Si prevede che alcuni metaverso cresceranno, altri saranno abbandonati. I metaverso vincenti o perdenti saranno designati dai consumatori che decideranno se queste nuove realtà soddisfano i loro bisogni reali. Il 2023 potrebbe essere l’anno in cui una prima iterazione di metaverso sarà realizzata e i brand devono essere pronti a farne parte. L’analisi del Sentiment consentirà ai brand di capire cosa pensano i consumatori di ogni tipo di metaverso, aiutandoli a identificare i più rilevanti per il loro pubblico. 7- L’analisi predittiva cambierà il marketing L’analisi predittiva non è una novità ma in futuro sempre più professionisti del marketing e dei social media la integreranno nei propri processi. Il social listening può fornire i big data necessari in modo rapido e semplice e potremo verificare come l’IA è in grado di adeguarsi per fornire previsioni accurate e preziose. L’analisi predittiva sta crescendo con un Sentiment positivo significativo. In generale, la tecnologia di IA si sta facendo notare. 8- La sostenibilità ambientale non potrà più aspettare C’è un crescente senso di urgenza nella conversazione, poiché i consumatori non vogliono sentire slogan come sostenibilità o green. Piuttosto hanno bisogno di un’azione che faccia la differenza, con circa l’82% dei consumatori che vorrebbe che le compagnie mettessero le persone e il pianeta al primo posto, rispetto ai profitti. Nel prossimo anno, prevediamo che i brand più innovativi che metteranno la sostenibilità al primo posto, conquisteranno fette di mercato più grandi. I consumatori più esperti vaglieranno attentamente anche le dichiarazioni di ecologismo assumendo posizioni di rifiuto in caso sospettino un ambientalismo di facciata. È importante comunicare la responsabilità sociale di impresa. 9- La customer experience sarà sempre più social Il 75% dei consumatori sostiene che la pandemia ha comportato cambiamenti a lungo termine nei loro comportamenti di acquisto. C’è un focus maggiore sull’impulsività. Il tempo è prezioso e il consumatore odierno vuole prodotti e servizi con rapidità. È importante che l’esperienza del cliente sia al primo posto: fornire assistenza, informazioni e soluzioni il più rapidamente possibile, anche con i social media. Nel 2023 aumenterà l’uso di canali di supporto dedicati sui social media in-channel per offrire risposte rapide ed efficaci, indipendentemente dalla piattaforma usata dai consumatori. 10- La buyer persona lascerà il posto alle comunità i consumatori di oggi si adattano rapidamente e hanno nuovi interessi. La Buyer Persona non funziona più poiché i consumatori sono troppo mutevoli per essere definiti. Nel 2023 i brand abbandoneranno sempre più l’uso di profili di clienti ideali x rivolgersi a community più ampie. Avranno l’esigenza di comprendere chi sta promuovendo e condividendo le conversazioni incentrate sul brand. Molti affermano che il far parte di una community li ha portati a rimanere fedeli al marchio. Gli influencer usano le piattaforme social media + popolari (TT, Insta, Face…), ma sta aumentando il numero di personaggi pubblici che invitano ad unirsi a community private su piattaforme alternative come Discord o Telegram , per interagire più efficacemente. In questi spazi, il numero di influencer che trasmettono contenuti è ridotto, mentre è maggiore l’interazione tra i membri della community. Nel 2023 i brand comprenderanno gli ecosistemi di queste community per creare relazioni e interazioni + organiche. Digital Marketing vs Social Media Marketing La rivoluzione digitale ha dato vita a nuove forme di marketing. Digital Marketing= termine generico che comprende tutti i tipi di attività di marketing che un brand svolge in modo digitale , sia online che offline, x promuovere i propri servizi Social Media Marketing= uno dei canali di digital marketing. Implica il marketing su piattaforme social come Facebook, Instagram, Twitter… Come fare social media marketing: L’importanza della strategia È importante impostare un piano strategico alla base, perché è quello che distingue chi usa i social media in modo professionale da chi lo fa in modo amatoriale. Idee diffuse: basta postare qualcosa di tanto in tanto o postare continuamente. Perché? - Accesso libero a tutti = quasi tutti i social media hanno iscrizione gratuita e sembrano liberi - Piattaforma e funzioni uguali per tutti = percezione che sia una cosa facile che possono fare tutti = vale poco Imparare a fare strategia La strategia si impara nel tempo, studiando e con l’esperienza. Non esistono strategie che valgono per tutti. Per ideare, sviluppare e migliorare una strategia contano molti fattori: - Esperienza - Capacità di lettura dati - Capacità di leggere i trend - Saper valutare le proprie risorse e il tempo a disposizione x capire come ottimizzarlo Primo passo: conoscere i social media, le caratteristiche, le peculiarità e l’ecosistema in cui sono inseriti. Social Media Strategy La Social Media Strategy è la pianificazione delle attività che un’azienda o un professionista dovrà svolgere sui canali social ufficiali a seguito di obiettivi definiti. È una strategia integrata e coordinata. La presenza su una piattaforma social deve essere allineata con quella adottata sugli altri canali. La scelta di una strategia è il punto di partenza per comunicare online: solo così sarà possibile valutare le performance in seguito ad obiettivi definiti, nonché sfruttare le potenzialità del web, evitando diversi errori. Step per una Social Media Strategy: - Analisi: social media audit, competitor, target audience - Qual è l’obiettivo principale del Social Media Marketing? Brand awareness, creazione community, informazione, costumer care… - Scegliere i canali social da presidiare, in base alla loro utilità per il progetto - Definire l’obiettivo di ciascun canale - Definire KPI (Key Performance Indicator) di andamento progetto - Pensare a un budget per sponsorizzazioni L’analisi dei competitor- L’analisi SWOT- Definire e pianificare i contenuti giusti - Come ingaggia il pubblico un brand concorrente? - Che tone of voice usa? Analisi SWOT: Strengh-Weakness-Opportunities-Threats L’ultimo punto dell’analisi preliminare sono gli obiettivi che i social media devono raggiungere. Gli obiettivi possono essere differenti e possiamo distinguerli in: - Brand Awareness - Engagement through rate (Numero Click ottenuti/ Impressioni- quanto un annuncio ha interessato i lettori spingendoli visitare il link), e il CPC , Cost Per Click (Costo iniziativa/Numero Click ottenuti- rapporto dell’investimento fatto col risultato ottenuto). - Obiettivo Leads Altro obiettivo è la Lead Generation, la creazione di una lista di leads, possibili clienti interessati ai prodotti dell’attività . Questa lista può essere usata successivamente per invio di newsletter, strategie di direct marketing e telemarketing. Qui l’indicatore è il Costo per Contatto: quanto è costata l’acquisizione di ogni contatto. - Obiettivo Conversione Riuscire a far fare al vostro target un’azione desiderata : un click, un like/follow, iscrizione alla newsletter, attraverso una ‘call to action’, un invito a compiere un’azione. La call to action viene evidenziata con un bottone o un banner che inciti il target a fare qualcosa, x es un click reindirizzato verso una landing page. È fondamentale che la landing page sia efficace x evitare che l’utente passi oltre. Esiste un KPI specifico x monitorare la sua efficacia: il Bounce Rate (frequenza di rimbalzo) che indica la frequenza con cui le persone abbandonano rapidamente una pagina web dalla stessa pagina in cui sono entrati. X valutare il successo complessivo dell’iniziativa si misura la Conversion Rate (frequenza di conversione) ossia tra tutti i click ricevuti quanti hanno realizzato una conversione. Prendiamo in considerazione 2 parametri: - Numero di visite : quante volte un utente atterra sulla pagina profilo social - Interazioni : quante volte gli utenti interagiscono con la pagina social/gruppo (like, recensioni…) Con le seguenti situazioni: - Basso numero di visite e basso numero di interazioni : risultato negativo - Alto numero di visite e basso numero di interazioni : utenti sono interessati, ma bisogna coinvolgerli maggiormente attraverso i contenuti - Alto numero di visite e di interazioni : la strategia marketing funziona Nei primi 2 casi bisogna elaborare nuove strategie di content marketing, organico o a pagamento, per aumentare il coinvolgimento del target. Ascolto della rete-Reputazione digitale- Identità digitale La reputazione digitale è l’immagine che deriva dalle opinioni che gli utenti della rete si scambiano online e dalle info pubbliche presenti sui canali di comunicazione digitali. Queste info, facilmente accessibili, sono spesso la prima forma di fonte informativa, guadagnando rilevanza nel determinare l’opinione che gli utenti hanno su persone, brand, prodotti… Social Listening Il listening è un processo di tracciamento delle conversazioni su argomenti specifici, parole chiave, frasi, marchi o settori, utile x scoprire opportunità e minacce o creare contenuti x tali segmenti di pubblico. Su cosa va impostato? - La propria reputazione: la reputazione del marchio o dei prodotti, dell’ambito personale… - Il mercato : la reputazione di un competitor, di un partner commerciale, di un debitore o creditore… - Community : la mia comunità o una comunità online che osservo, i movimenti di pensieri in questa, i protagonisti della comunità, i temi trattati e la reputazione dei suoi membri. Benefici: - Miglioramento strategia : voglio conoscere il posizionamento di mercato del brand, dei prodotti, del servizio… - Crisis Menagement : voglio conoscere le problematiche relative a un particolare episodio di crisi per poter intervenire attivamente - Brand Safety e difesa Copyright : voglio sapere come e dove viene usato il nome del mio brand, se è stato contraffatto, se è stato usato impropriamente - Personal Safety : voglio conoscere eventuali minacce alla mia persona, commenti lesivi e da cui devo tutelarmi - Influencer Marketing : per ricercare influencer e micro-influencer da coinvolgere La rete non dimentica. Siamo responsabili di pagine aziendali e bisogna costruire e mantenere credibilità. Se si è iscritti ai social da molto, si potrebbero essere dimenticati contenuti del passato che oggi possono risultare imbarazzanti, o far interrogare un cliente che sta valutando i nostri servizi. Lasciare determinati contenuti visibili a tutti significa non aver sfruttato la privacy dei post in modo opportuno, e, di conseguenza, non conoscere la piattaforma sui cui vantate capacità professionali. Ricerca Kaspersky Una recente ricerca di Kaspersky (28 gennaio 2022), azienda leader x quanto riguarda i software x la sicurezza informatica, ha messo in evidenza quelle che sono le attitudini dei consumatori europei riguardo alla gestione del proprio profilo online. Vale l’account sui social media, quello x l’home banking o quello usato x fare acquisti online. L’indagine ha coinvolto 8.500 utenti di età superiore ai 16 anni e residenti in 11 paesi europei, italia compresa. Tra i temi indagati c’è anche il rapporto tra uso dei social e lavoro. 3 utenti su 10 ammettono che un post pubblicato sui social media ha costituito un problema per la loro carriera, un dato che sale al 35% x la Generazione Z. Il 42% di utenti che dichiara di conoscere almeno un utente che ha sofferto, sul lavoro, in seguito a una pubblicazione su qualche piattaforma social. Dato analogo in IT. Ma i datori di lavoro, o chi si occupa di selezionare figure lavorative, non sono gli unici a guardare come si muovono le persone. Anche i propri colleghi lo fanno. La ricerca evidenzia circa il 40% degli utenti dichiara di aver giudicato un/una collega dopo aver visto il suo profilo sui social media. In IT è del 38%. Errori da evitare nel social media management - Le dati Uno dei più comuni errori è focalizzarsi sulla quantità di follower e fan anziché sul target giusto. Parlando del numero di follower o like si usa spesso il termine Vanity Metrics (metriche della vanità), chiamate così perché si pensa che gratifichino più l’ego sociale che altro. Questi numeri non necessariamente dicono quello che si vuole sapere. Quello che c’è da tenere presente è: questi like, follower, commenti e condivisioni mi stanno portando un valore reale? È un invito alla concretezza. La social media strategy mira ad aumentare il ROI ( Return On Investment ) collegato alla tua presenza online. Non si ricava un reale vantaggio dai follower finché queste persone non si trasformano in clienti. Bisogna creare dei contenuti che siano il più possibile di valore e accattivanti, ma che contengano anche call to action efficaci. - Disperdere le risorse La social media strategy deve partire da un’indagine approfondita, verificando su quali piattaforme passa il tempo il tuo target quando naviga. Scopri su quali social media si intrattiene più volentieri, e poi farsi trovare là. Non vuol dire farsi trovare necessariamente su Facebook, potrebbero esistere target di consumatori che sono più attivi su Instagram o su TikTok. - Overposting/Going silent Sono i due estremi, due errori tipici di chi si butta sui social media senza verificare quali contenuti postare e con che tempistica. Overposting: è tipico di chi inizia con entusiasmo e impiega una notevole quantità di tempo x trovare diversi contenuti da postare, con il risultato di riempire i propri account social di troppi post. L’errore è duplice: si disperde una notevole quantità di energia in contenuti che molti fan non vedranno e, se il fan è molto attivo sui social, lo bersagliamo con i nostri contenuti, magari poco interessanti, facendolo giungere alla decisione di nasconderli. Going silent: tipico di chi crea l’account per semplicemente essere presente, ma poi lascia gli account al loro destino, non prestando attenzioni alle interazioni degli utenti o dando aggiornamenti. Avere un’idea della tempistica con cui postare i contenuti è fondamentale. - Essere autoreferenziale Fare spam anziché creare valore. L’ultima cosa che gli utenti web vogliono, è lo spam. Se le persone credono che la tua società sia una di quelle che pubblicano solo contenuti auto promozionali, tentando di forzare i lettori all’acquisto, smetteranno di seguire i tuoi social media. Ecco perché è importante che la social media strategy preveda la creazione di contenuti originali, pertinenti e utili. - Non adattare il contenuto Condividere la stessa forma di messaggio su ogni canale. Anche se si sta cercando di promuovere lo stesso prodotto sui social media, bisogna ricordare che ogni singola piattaforma ha bisogno di un linguaggio e di una comunicazione ad hoc. In una fase di pianificazione della social media strategy questo deve essere chiaro. Creare un contenuto e condividerlo senza alcuna modifica sui social diversi, è un errore. Inoltre, alcuni utenti potrebbero seguirci su più canali. Pertanto, per non annoiarli ripetendo lo stesso messaggio, si può comunicare il concetto in maniera differente. - Non fare community management Non prestare attenzione ai commenti o gestirli male è uno degli errori più frequenti. Se si entra nel mondo dei social, si deve essere consapevoli che la comunicazione in questo caso è bi- direzionale. Questo implica che essere sui social non vuol dire solo avere una strategia, ma anche riuscire ad avere un rapporto con il proprio utente, essere attenti alle critiche ed essere pronti a gestire eventuali crisi. L’accorgimento migliore è quello di rispondere sempre, di cercare di smorzare i troll e di avere un tono informale e professionale. - Non investire in Adv Dovete prevedere un budget da spendere in Adv. Oggi, se si vuole avere visibilità, in particolare su Facebook e Instagram, dovete investire dei soldi in Adv e, come base di partenza, sponsorizzare qualche post. Il Come e Quanto dipende dalla strategia e dai risultati che si vogliono ottenere. Facebook - Cos’è Ha avuto un’evoluzione in un’ottica sempre più orientata al business e al marketing x le imprese. Lo slogan: Facebook aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita. - Quando nasce Quando ci iscriviamo a Facebook lo facciamo con un account personale, un account privato che deve corrispondere alla nostra identità reale per non andare contro le policy del social network. È possibile agire attraverso 3 strumenti di pubblicazione: I Profili Utenti- per le persone fisiche. Le Pagine aziendali (o fan page)- x le aziende o i personaggi pubblici I Gruppi- x le community. - Profilo Utente È l’accesso base a Facebook: il posto in cui condividere le passioni, gli interessi e l’attività lavorativa o di svago. Il profilo personale è unicamente per le persone fisiche e deve avere un nome e cognome, NON può essere usato per un’azienda. Quando si pubblica un contenuto, si può scegliere il livello di privacy entro il quale queste informazioni siano veicolate: Pubblico- Amici- Amici di amici- Personalizzato (scegliete i singoli utenti che possono visualizzare). La scelta delle impostazioni di privacy è legata all’utilizzo che farete del vostro profilo. - Cosa non può fare un profilo? Non può avere più di 5000 ‘amici’- non può promuovere commercialmente i propri contenuti attraverso la pubblicità di Facebook. Può fare post in cui parla della propria attività, ma non può farli vedere a molte più persone. È contro la policy di Facebook e mostra la scarsa conoscenza del canale. - Farsi ‘seguire’ Molte figure pubbliche sono su facebook senza una fanpage, ma usando il profilo personale e sfruttando la funzione del tasto ‘segui’. Hanno un profilo identico al nostro nelle funzioni, rimangono aperti al pubblico e hanno un seguito enorme senza dover gestire una pagina ufficiale. Questo è possibile quando il personaggio in questione costituisce esso stesso un marchio così forte da non necessitare di veicolare ogni messaggio tramite una Fanpage, senza avere un limite numerico di ‘seguaci’. - Operazione completezza Se decidete di usare il profilo privato in modo pubblico a fini lavorativi, è necessario vestirlo al meglio. Controllate tutte le sezioni e verificate: lavoro e istruzione, informazioni di base, informazioni di contatto. Ogni sezione delle informazioni deve essere completa con info dettagliate e aggiornate, utili per chi vede il vostro profilo e per esprimere il vostro valore di professionista. - Le Pagine Aziendali Il profilo utente è la condizione indispensabile su F per creare qualsiasi ambiente, soprattutto per creare una Pagina, che rappresenta lo spazio di un marchio, dove confluiranno tutte le persone interessate a questa entità. Essa potrà comunicare al suo pubblico novità, campagne, iniziative… Facebook sta rimuovendo i ‘Mi Piace’ per concentrarsi sui follower. Un follower è più interessato a seguire gli aggiornamenti quotidiani di una pagina, più di un utente a cui può piacere un’azienda/personaggio, ma non ha necessità di ricevere aggiornamenti costanti. Inoltre, nel ‘mi piace’ è contenuta una sfumatura di gradimento che nel ‘segui’ è invece neutra. - Utilità delle pagine La Pagina è lo strumento più efficace che F mette a disposizione per trasmettere velocemente quello che si vuole comunicare, per promuovere contenuti… In base alla categoria della pagina sono disponibili funzioni diverse: un personaggio pubblico avrà disattivate le funzioni di geolocalizzazione. - Come ottimizzare una Pagina nel 2023 Si possono gestire molte attività commerciali con una pagina Facebook. Si possono aggiungere descrizioni dei servizi, si può impostare la programmazione degli appuntamenti, si possono caricare i menu del ristorante, si possono offrire gift card… Una funzione fondamentale è la gestione della community attraverso messaggi guidati . Puoi impostare risposte automatiche per risparmiare tempo: Una risposta istantanea che si invia automaticamente e accoglie gli utenti la prima volta che scrivono Messaggio a distanza : un mex può comunicare i tempi di risposta attesi e fornire un migliore servizio ai clienti. FAQ : puoi creare fino a 4 risposte automatiche (x es se si ricevono sempre le stesse domande) Promemoria appuntamenti : se la pagina accetta appuntamenti, puoi inviare automaticamente dei promemoria per aiutare i clienti. - Livelli di amministrazione Mentre i Profili appartengono a una singola persona, le pagine possono essere gestite da più persone. Si possono affidare più ruoli, ciascuno con diversi livelli di amministrazione. Il grado più alto è l’Amministratore, che gestisce ruoli e mansioni, ha pieni poteri di controllo, editing e analisi della pagina. È l’unico che può intervenire sulle impostazioni e i ruoli. Dovrebbe essere il proprietario dell’attività Editore: il livello appena inferiore all’Amministratore, ha le stesse facoltà di pubblicare, scrivere, modificare… tutto, tranne gestire i ruoli e le impostazioni della Pagina. Moderatore: risponde ai mex degli utenti, gestisce le inserzioni, invia mex e accede a analisi e statistiche Inserzionista: gestisce le inserzioni e accede ai dati statistici Analista: accede a statistiche, visualizza la tab qualità della pagina e vede chi ha pubblicato contenuti. Importante avere presente che più persone possono avere un ruolo su una Pagina, ma ciascuna deve disporre di un account Facebook personale. Non si può dar vita a una pagina da un profilo falso, o di una non persona fisica, qualora f dovesse chiudere quel profilo x comprovata inesistenza, nessuno potrà più accedere alla pagina e assegnare il controllo a qualcun altro. - Peculiarità di una pagina Pubblicare un post Invitare altri utenti a mettere ‘mi piace’ e condividerla : solo per pagine con meno di 100.000 fan. Procedura per invitare a mettere Mi Piace: controllate le reaction ricevute dai vostri contenuti. Cliccandoci sopra raggiungete l’elenco delle persone che hanno interagito col post e troverete l’invito a invitare nuovi fan. Sotto l’immagine di copertina è possibile impostare una CTA ben precisa, tra diverse proposte: dalla visita al sito all’invio di un mex a un numero whatsapp, fino a telefonate dirette e altre funzioni utili x chi gestisce un’attività ed è interessato a trasformare un fan facebook in un potenziale cliente. La pagina ha accesso a una serie di informazioni e dati statistici, gli Insights, in cui si possono misurare molti parametri relativi alle pubblicazioni o al pubblico raggiunto con la comunicazione. - I Gruppi Con il nostro profilo si può creare un gruppo volto a un determinato argomento o interesse. Potreste gestire un vostro gruppo pubblico o privato dedicato a chi vi segue e a cui dedicare delle consulenze esclusive, x esempio un appuntamento mensile in cui rispondete a tutte le loro domande. potreste far parte di un gruppo pubblico/privato della vostra città/quartiere e partecipare alle discussioni inserendo contenuti, in questo modo vi fareste conoscere x i vostri contenuti utili. Facebook consente la creazione di Gruppi Pubblici e Privati: i membri e i contenuti del primo saranno visibili a tutti, quelli del secondo soltanto ai membri: Gruppo Pubblico: chiunque può vedere post, commenti e condivisioni dei membri; qualsiasi utente F può vedere la lista dei membri e chi sono gli Amministratori e i Moderatori. Gruppo Privato: solo i membri possono vedere post, commenti e condivisioni, la lista degli iscritti. Qualsiasi utente può vedere chi sono gli Amministratori e i Moderatori. Un gruppo privato non potrà essere convertito a pubblico in un secondo momento. Valutare bene quale opzione scegliere sin dall’inizio poiché l’operazione non sarà modificabile. Possibile invece cambiare il nome a un gruppo dopo la sua creazione, ma solo ogni 28 giorni . - Peculiarità dei gruppi Come per le pagine, anche nei gruppi ci sono dei ruoli assegnati, è compito degli amministratori stabilirne il livello di privacy e gestirne la visibilità nei risultati di ricerca. I ruoli previsti sono due: Amministratori: possono fare qualsiasi cosa. Aggiungere o rimuovere un altro Admin, gestire inviti e iscrizioni, moderare le conversazioni, rimuovere, bloccare o silenziare i membri, in caso sia anche il creatore del gruppo, può eliminarlo, o archiviarlo. Moderatori: possono solo gestire inviti e iscrizioni al gruppo, moderare le conversazioni, rimuovere, bloccare o silenziare i membri… Si possono sfruttare le molteplici funzionalità che Facebook offre, come le dirette live e gli eventi. Sul gruppo è possibile impostare la sezione ‘Regole’: è un modo per comunicare la Netiquette della community in maniera che chi si iscrive sia informato di quale comportamento è accettato e quale no. Si può inserire come parametro x accettare l’ingresso di nuovi membri la presa visione e sottoscrizione delle regole del Gruppo. Anche nei gruppi è fondamentale il ruolo dei gestori per la moderazione dei contenuti e delle discussioni, in modo che sia sempre un ambiente digitale sano in cui gli iscritti si sentano liberi di partecipare. Cosa pubblicare su Facebook? Nel tempo la piattaforma è arrivata a prevedere più di 15 tipi diversi di post. - Il post di testo L’aggiornamento di stato è il post più classico, usato da tutti gli utenti. La lunghezza ideale per un post è di 80 caratteri Nonostante la possibilità di scrivere post molto lunghi, Facebook interrompe i post a 477 caratteri con la scritta ‘ Altro … ’, e consiglia di produrre contenuti compresi tra 100 e 250 caratteri, perché generano più engagement. Nelle prime righe di un post molto lungo bisogna invogliare i lettori a cliccare ‘Altro’ - Le immagini Lo storytelling visuale è molto importante: rispettate le dimensioni e le proporzioni per le immagini! Dal documento del piano editoriale si genera un calendario editoriale, ovvero l’organizzazione esecutiva giorno x giorno di quello che pubblicherai e deve includere cosa, quando e dove condividerai qlcs ed eventuali note aggiuntive. Un calendario editoriale contiene accanto a ogni data della settimana: - L’orario di pubblicazione - L’indicazione dei social network su cui pubblicare il post - Testo vero e proprio del contenuto - Link, se inseriti - Contenuto multimediale: immagini o video - Eventuali altri note: hashtag e gli obiettivi da raggiungere. Quando pubblicare? Quando si elabora un calendario editoriale, bisogna porsi queste domande: - Quando sono online i clienti/fan? - Quando ho più tempo per pubblicare contenuti e monitorare le risposte? - Quali sono i giorni e gli orari migliori per pubblicare? Anche l’occhio vuole la sua parte- Trovare idee visual sono importanti tanto quanto il contenuto delle info che stai pubblicando e sono fondamentali per catturare l’attenzione. Regole base per sviluppare i propri post: - L’importanza dei colori: usa i colori del tuo brand, partendo dal logo e dall’immagine coordinata che svilupperai per il tuo lavoro (biglietti da visita, grafica web…): utilizzarli costantemente sui social servirà a farti riconoscere e a rafforzare il legame nella memoria del pubblico - Scegli un font, meglio se quello del brand. Evita font troppo artistici e poco leggibili. Fai delle prove di pubblicazione x renderti conto della leggibilità delle info. Font speciali non vengono visualizzati allo stesso modo su tutti i dispositivi. Meglio la semplicità - Puoi sfruttare il significato delle emoji, per evidenziare il copy, fare un elenco puntato… nei testi molto lunghi è utile ragionare per paragrafi e vivacizzare il contenuto. In foto e video, scegli la stessa posizione del logo e del testo: avere uno schema dà coerenza alla comunicazione. Il logo deve essere una firm a, non il protagonista. Scegli immagini con uno stile univoco. Molti professionisti e aziende sono diventati famosi grazie a delle decisioni visive. È consigliabile avere sempre sotto controllo uno scheletro di contenuti generali e prevedibili, che possono adattarsi anche alla propria comunicazione: festività, ricorrenze, giornate internazionali. Non è necessario essere presenti ad ogni occasione, ma solo a quelle veramente utili e pertinenti con la propria attività. Oltre alle ricorrenze religiose o di interesse nazionale, online esistono elenchi delle principali «giornate mondiali» che riguardano un tema specifico. Il Calendario delle giornate internazionali dell’Onu può fornire diversi spunti utili, dalla giornata mondiale del sorriso o dell’amicizia, la Giornata mondiale della difesa della Terra, la Giornata dello sport… e così via Il Real Time Marketing A volte è l’attualità a fornirci spunti x contenuti non programmati ma di successo: contenuti leggeri e frivoli e a volte drammi di attualità. Il real-time marketing è uno strumento da sfruttare perché consente una relazione spontanea con il pubblico. Ma attenzione: non tutte le news sono adatte ad essere cavalcate. Si può realizzare un’azione di real-time marketing solo se esiste una vera connessione tra la tua identità lavorativa e il fatto che si commenta. Un real-time marketing fatto male può portare più danni che benefici. È importante avere la giusta sensibilità nel trasmettere un messaggio . Nel 2020 molti brand hanno saputo reinterpretare il mex del distanziamento sociale adattandolo ai propri prodotti e valori, creando dei messaggi di unità sociale, ma altri hanno fallito, attirando solo critiche. Linkedin - Cos’è È un servizio web di rete sociale, gratuito (servizi opzionali a pagamento) impiegato principalmente nello sviluppo di contatti professionali (tramite pubblicazione e diffusione del proprio CV) e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro. - Obiettivi A livello di business, su L è possibile: Rimanere costantemente aggiornati sul proprio network professionale e i trend del settore di interesse Identificare e tessere relazioni con potenziali nuovi clienti Migliorare il personal branding (se libero professionista) o il corporate branding (se un’azienda) e la reputazione online - La storia È un social network creato nel 2002 da Reid Hoffman con il fine di dare vita a una piattaforma che mettesse in contatto aziende e persone in cerca di lavoro. L’idea era ed è quella di rendere più facile trovare un’occupazione x i lavoratori e figure professionali x le aziende. Il progetto ebbe successo non nell’immediato. Nel primo periodo la società faticava a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma mantenendo un livello di crescita significativo. Fondata nel 2002 e lanciata nel 2003, può essere considerata il primo dei grandi social network che si sono affermati nei primi decenni del XXI secolo. Durante i primi anni di vita la startup ottenne 4,7 milioni di dollari dal fondo d’investimento Sequoia Capital. Nel 2004 raggiunse il primo milione di utenti, con un buon livello di crescita ma insufficiente per gli investitori. La crescita non sarà molto veloce fino al 2006, quando furono inserite funzioni a pagamento utili x le aziende x trovare i profili professionali migliori in base alle esigenze . Nel 2007 superò i 10 milioni di utenti, diventando il mezzo principale x cercare lavoro o dipendenti in California. Dopo il successo in patria, fu lanciata anche all’estero nel 2008, in Francia e Spagna. Il 2008 fu importante anche per l’ingresso nella società di Jeff Wiener, ex dirigente per Yahoo!, che diventerà una figura chiave per L e sarà considerato uno dei migliori CEO al mondo nel secondo decennio del XXI secolo. Nel 2001 L si è quotata in borsa, con un IPO del valore superiore al miliardo di dollari. Nel 2012 la struttura del sito fu ripensata per renderlo più semplice da usare, riuscendo ad accelerare la crescita di utenti. Nonostante questo, il valore delle azioni L sarà molto altalenante fino al 2016, a causa del frequente mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nel 2016 Hoffman e Weiner si resero conto che il social aveva bisogno di maggiore appoggio per poter raggiungere i suoi obiettivi. Così, iniziarono le trattative x l’acquisizione da parte di Microsoft, concluse nel 2017. La società di Bill Gates comprò L x più di 26 miliardi di dollari, inserendo Hoffman nel proprio consiglio di amministrazione. - Linkedin in Cina A seguito della situazione sociopolitica in Cina, nel 2021 Microsoft annuncia il ritiro di Linkedin dal mercato cinese; del social rimane attiva solo la funzione InJobs x la ricerca di un posto di lavoro, ma non è possibile usare la piattaforma come ‘social’ per restare in contatto con colleghi e professionisti in tutto il mondo. 2023, i numeri di L- Posizioni Decisionali- Demografia La rete di L, presente in oltre 200 paesi, a gennaio 2009 contava 30 milioni di utenti, ha superato i 100 milioni nel 2011, i 200 milioni nel 2012 e gli 830 milioni nel 2023, di cui circa 16 milioni in IT. Il 75% degli iscritti risiede fuori dagli USA. L’India, la Cina e il Brasile sono i paesi con il maggior numero di iscritti (B quello che cresce più velocemente) In Europa, a detenere il primato è il Regno Unito, seguito da Francia, Italia e Germania. Il nostro paese è la 3 community di L in Europa e, secondo i dati 2020 di Astraricerche e Federmanager, il 79% dei manager italiani è presente sulla piattaforma. Perché piace a chi occupa posizioni decisionali? È una fonte ottima x scoprire nuovi lead . Hubspot ha scoperto che L è il 277% + efficace nel generare lead rispetto a F e Twitter. Si considera quindi come un’ottima fonte di lead, con il 43% di marketer che afferma di essersi procurato almeno un cliente tramite L. Chi lavora nel marketing B2B riferisce numeri anche maggiori: l’80% dei loro lead sui social media proviene da L. Ben 4 utenti L su 5 detengono potere decisionale nelle loro aziende, usano la piattaforma x scoprire servizi e professionisti. Gli uomini (57%) superano di gran lunga le donne e le fasce con + membri sono quelle 25-34enni e i 18-24enni. I settori con + iscritti sono l’high-tech, la finanza e la manifattura. Le funzioni maggiormente presenti sono quelle legate alla vendita, all’insegnamento e all’amministrazione. Personal Branding- Social Selling Index L è usato per fare Personal Branding, cioè impostare una strategia per individuare o definire I tuoi punti di forza Quello che ti rende unico e differente rispetto ai concorrenti Comunicare in maniera efficace cosa sai fare, come lo sai fare e perché dovrebbero sceglierti. Il social selling index misura l’efficacia nello stabilire il brand professionale, trovare le persone giuste, interagire con informazioni rilevanti e costruire relazioni. Si aggiorna automaticamente ogni giorno. Le aziende su L- Human to human - Perché esserci Business: creare una rete di persone= rete di opportunità- promuovere e far crescere il proprio Business. Sales Trovare nuovi clienti- entrare in contatto diretto con potenziali clienti- creare relazioni con i clienti attuali e potenziali. Hire Trovare nuovi dipendenti- contattare direttamente i candidati- creare un employer brand forte per attrarre i talenti. Fai attenzione all’URL del tuo profilo: non lasciare l’URL di base, ma modificalo in uno più chiaro, inserendo il tuo nome e cognome, così da essere più riconoscibile. Gli URL personalizzati del profilo pubblico vengono assegnati secondo il diritto di precedenza. - Il sommario ti consente di inserire un riepilogo della tua esperienza professionale e delle competenze acquisite. Pensa di descriverti a un potenziale datore di lavoro o a un cliente. Cerca di scrivere una headline ad effetto: sii creativo, mostrando la passione per ciò che fai. Hai anche la possibilità di aggiungere contenuti multimediali, come un documento, una presentazione Slideshare, un video YouTube o un portfolio nella parte superiore del tuo profilo. Mentre alcuni media possono essere aggiunti sotto, nell’area dedicata alla tua carriera, quelli di cui sei particolarmente orgoglioso possono essere posizionati in cima al tuo profilo. Lo step successivo è quello di condividere la tua esperienza lavorativa attuale e passata. Le parole chiave servono a L per suggerirti delle connessioni adatte ai tuoi interessi, alle tue aree di competenza ed esperienze lavorative. L’obiettivo deve essere sempre quello di creare una rete professionale e quindi le esperienze che inserirai devono essere: Inerenti la tua professione attuale Rilevanti con le capacità acquisite (soft o hard skill) Riconducibili al tuo obiettivo Attinenti alla posizione alla quale aspiri - In che ordine inserire le esperienze lavorative? In ordine cronologico inverso: la prima voce che compare deve essere la posizione attuale o la più recente. le puoi spostare in un secondo momento, cliccando e tenendo premuto l’icona del menù con tre linee sulla destra. Se stai solo aggiornando il tuo profilo con tutte le tue esperienze lavorative ricordati di disattivare questo pulsante o le persone in contatto con te verranno riempite da inutili notifiche! Se invece stai aggiungendo una nuova attività lavorativa è il momento di farlo sapere a tutti: questi post sono tra quelli che raggiungono il maggior numero di persone e più engagement Altra sezione con cui riempire il tuo profilo personale: le competenze. C’è doppia strada per certificare le tue skill professionali, che puoi sfruttare a tuo vantaggio: La descrizione in maniera autoreferenziale da parte dell’utente La conferma da parte di persone che hanno lavorato con te. 1. Tu puoi aggiungere le tue competenze ed esperienze all’interno del profilo, come fosse un curriculum: puoi aggiungere fino a 50 voci. 2. Le tue connessioni possono confermare le tue competenze, specificando la relazione lavorativa attraverso la quale le hanno sperimentate con una «referenza» Gli altri utenti possono vedere le competenze e confermarle con un clic. Se hai molte approvazioni, questo aggiunge autorevolezza e credibilità al tuo profilo professionale. Le azioni principali Usa i 120 caratteri del sommario per creare la tua «unique sell proposition», la tua proposta di valore personale che ti faccia distinguere dagli altri Utilizza tutti 120 caratteri a tua disposizione quando scrivi la tua qualifica . Puoi ad esempio inserire le skill e il nome dell’azienda. Ricordati che saranno insieme al nome e cognome e alla foto di profilo tra le prime cose che vengono visualizzate dai tuoi potenziali clienti. Il riepilogo deve essere ricco di parole chiave in ottica SEO per L. Aggiungi anche immagini, video, pdf e un link se disponibili. Aggiorna le tue competenze ogni volta che ne hai di nuove. Aggiungi le informazioni di contatto nel tuo profilo come email, telefono, sito web: molti non lo fanno e non possono essere contattati da chi li cerca. Nella sezione delle esperienze lavorative hai a disposizione 2000 caratteri per raccontare quella mansione: inserisci una introduzione sintetica, cita l’azienda e il tuo ruolo e poi approfondisci i risultati ottenuti. Cura foto profilo e foto di background: l’immagine è ciò che fa spiccare un profilo. Se vai nelle tue impostazioni personali e selezioni la scheda comunicazioni, puoi scegliere quali cambiamenti di lavoro del tuo network e dei tuoi follower monitorare. è sempre utile sapere chi fa cosa o chi sta cambiando lavoro, per esempio. In questo modo riceverai notifiche ogni volta che un tuo collegamento cambierà lavoro o metterà altri aggiornamenti di rilievo. La pagina aziendale Il Profilo Personale sta alla Persona Fisica come la Pagina Aziendale LinkedIn sta ad Azienda, Impresa o Attività Commerciale. La pagina aziendale non nasce per sostituire il profilo personale, che viene considerato la funzionalità base di LinkedIn. Il profilo personale consente numerose azioni dirette, per connetterti con chiunque. Una pagina può solo postare e sponsorizzare. Perché allora dovresti avere bisogno di una pagina aziendale LinkedIn? Sebbene si tratti di una pagina statica, può trovare il suo posto nelle strategie di marketing aziendali. I benefici dell’avere una pagina curata. 1- Rende il brand più professionale e curato la pagina ti permette di mostrare professionalità e lasciare le informazioni necessarie ad un potenziale contatto. 2 - Più opportunità di essere trovato Quando iniziamo a pubblicare contenuti di qualità sulla pagina, aumentiamo la probabilità che noi e i nostri contenuti siano trovati da potenziali clienti. Senza contare che la pagina è estremamente SEO-friendly: molto spesso, cercando il nome dell’azienda su Google, tra i primi risultati che emergono c’è anche il link alla pagina LinkedIn. 3 - Aumentare il collegamento tra i tuoi dipendenti e l’azienda Se i dipendenti hanno compilato correttamente il loro profilo personale, il logo e il link alla pagina comparirà nella sezione esperienze lavorative e nel sommario vicino al nome, diventando un canale di visibilità extra per l’azienda. Se lavori come libero professionista o sei un freelance, potresti arrivare a chiederti se hai davvero bisogno di aprire la tua pagina aziendale su LinkedIn, a nome del brand. Come libero professionista sei la tua azienda, lavori per il tuo brand. Il brand è ciò che manifesti quando ti presenti ad un potenziale cliente. Pertanto ha bisogno di un canale di comunicazione tutto suo anche su L. Il profilo personale è un contenitore molto più vasto della tua attività, che comprende le esperienze lavorative pregresse, le skills acquisite nel tempo e gli interessi. La pagina aziendale invece è strettamente legata a quello che riguarda il tuo business. 4 - La pagina aziendale è una buona fonte di traffico e lead Se lavori bene con il tuo profilo LinkedIn e riesci ad avere un traffico consistente sul profilo, avrai anche una fonte di traffico autorevole verso la pagina aziendale. 5 - È gestibile da più persone Il profilo LinkedIn è gestibile soltanto da te! Non puoi aggiungere un’altra. Al contrario, sulla pagina LinkedIn puoi aggiungere più persone come amministratori per permettere ad altri di pubblicare contenuti legati al tuo business. 6 - Puoi attivare campagne pubblicitarie su LinkedIn Ads Puoi attivare campagne pubblicitarie dal tuo Campaign Manager di L. Anche questo social network ha la sua piattaforma per lanciare campagne promozionali relative alla tua attività. 7 - Gli Analytics per quel che riguarda la profilazione degli utenti L è unica nel panorama social. Nella sezione Analisi della tua pagina puoi trovare: Le caratteristiche dei tuoi followers e dei visitatori alla pagina. Le caratteristiche sono pensate per una profilazione del pubblico da un punto di vista lavorativo o Anzianità lavorativa o Settore o Dimensioni dell’Azienda o Funzione/Ruolo aziendale o Andamento della crescita del numero di Followers o Benchmark con Pagine simili. Utile per comprendere i risultati della concorrenza L’Engagement dei post: Utile per comprendere se la linea che hai tracciato per il tuo piano editoriale è corretta: avrai dati fino a 12 mesi precedenti sul numero di visualizzazioni, sui clic, le condivisioni e il tasso di coinvolgimento medio dei post Aprire una pagina L L dimostra anche in questo caso la sua «serietà» rispetto ad altri social, e richiede alcuni requisiti per permettere la creazione di una pagina aziendale. 1. Avere un profilo privato impostato con il tuo vero nome e cognome. 2. L’efficacia del tuo profilo deve essere almeno al livello Intermedio o Massima. Nel tuo profilo appare un “indicatore” del grado di completezza delle informazioni… segui tutte le indicazioni per completarlo! 3. Devi avere diversi collegamenti sul tuo profilo, anche se non è indicato il numero esatto. 4. L’azienda in questione deve essere proprietaria di un dominio aziendale. 5. Devi avere un indirizzo email aziendale aggiunto e confermato sul tuo account LinkedIn. Inserzioni su L In passato L disponeva di opzioni pubblicitarie molto limitate ed era difficile per gli inserzionisti raggiungere i loro obiettivi. Oggi le modalità di advertising sono cambiate. Per ottenere i risultati desiderati, è fondamentale definire in modo chiaro gli obiettivi che si vogliono raggiungere prima di impostare un piano di promozioni. LinkedIn Advertising è maggiormente performante quando si cerca di raggiungere uno dei seguenti obiettivi: Brand awareness Visite al sito Engagement Visualizzazioni video Potrai utilizzare il formato Lead Ads in due differenti tipologie di campagne: annunci sponsorizzati e InMail sponsorizzate. Seguendo le logiche dell’Inbound Marketing, produrre contenuti scaricabili (lead magnet) come infografiche, guide o e-book, legati alle varie fasi della Buyer’s Journey (Awareness, Consideration e Decision), è una buona strategia di base che può permetterti di intercettare l’utente target stimolando il suo interesse. Le prime due fasi si rivelano particolarmente efficaci in termini di Lead Generation e lo sviluppo di contenuti Awareness e Consideration. trattandosi di lead fondamentalmente freddi, sarà sempre necessario fare nurturing, magari attraverso un’email workflow. Ciò non toglie che sia possibile generare lead anche in una fase più avanzata del percorso di conversione. L può essere utilizzato per accrescere la propria rete di contatti, ottenere visibilità e autorevolezza per i propri contenuti. Un professionista può decidere di investire tempo e risorse per migliorare la propria reputazione. Può per esempio sponsorizzare un successo ottenuto, una pubblicazione che può metterlo in buona luce. Sono obiettivi di personal branding, che probabilmente non avranno un riscontro immediato in termini di vendite, ma che possono portare grandi risultati nel medio e lungo termine. Contenuti L- L’algoritmo- I formati dei contenuti Anche su Linkedin non basta la pura presenza senza azione per avere risultati, ma non va bene neppure scrivere senza una strategia. Creare un piano editoriale su L significa pianificare un’attività mirata a migliorare l’immagine personale e di brand. L può essere gestito come una normale attività di Content Marketing, individuando un target di riferimento, gli obiettivi e i contenuti adatti per ottenere il risultato. Con un calendario degli interventi e delle pubblicazioni tutto diventa molto più facile da gestire. Tutti i testi, le immagini, i post, i video e gli articoli che decidi di pubblicare dovranno sempre essere pensati per intercettare e soddisfare un target preciso e predefinito. Prima di iniziare la produzione di contenuti dovrai: - Aver identificato e analizzato le Buyer Persona, che sono le rappresentazioni idealistiche in grado di identificare caratteristiche e interessi e bisogni dei lettori che vorrai raggiungere. - Dovrai aver definito anche gli obiettivi dell’attività che svilupperai su LinkedIn. Ogni piattaforma social si basa su un algoritmo che sceglie quali contenuti mostrarci, secondo regole diverse ma tutti accomunati dallo stesso obiettivo: tenere incollati gli utenti alla piattaforma. Anche LinkedIn ha un suo algoritmo con una serie di parametri che determinano la visibilità di ciascun post o contenuto: 1) Reazioni e commenti: L ha introdotto le reactions con cui si può esprimere il proprio gradimento, come il pollice in su, l’applauso e il cuore, la lampadina che segnala un contenuto interessante e la faccina che mostra curiosità. I commenti, invece, sono lo strumento con cui si instaurano conversazioni e dibattiti. I contenuti che ricevono reazioni e commenti acquisiscono punti agli occhi dell’algoritmo, vengono considerati più interessanti, e di conseguenza vengono mostrati agli altri utenti. 2) Condivisioni: Rappresentano un grande strumento di diffusione dei contenuti con un meccanismo downstream, cioè rendono visibili i post anche all’audience di coloro che li hanno condivisi, innescando una sorta di reazione a catena in cui sempre più persone vedranno comparire il contenuto nel loro feed. Anche in questo caso, i contenuti e i post che ricevono più condivisioni vengono considerati più interessanti dall’algoritmo. 3) Attinenza agli argomenti: Grazie a un funzionale sistema di hashtag, ma anche di monitoraggio delle interazioni tra persone interessate agli stessi temi, L è in grado di segnalare un contenuto che potrebbe essere particolarmente interessante per l’utente. 4) Probabilità di interazione con i contenuti: Si tratta di una sorta di punteggio che viene dato a un contenuto in base alla combinazione di tutti gli elementi di cui abbiamo parlato fino ad ora, e permette al social network di mostrare agli utenti solo ciò che davvero colpisce la loro attenzione. 5) Tempo: LinkedIn dà meno peso di altri social network alla frequenza di pubblicazione dei nuovi contenuti che se troppo elevata, potrebbe farci incorrere in una penalizzazione da parte dell’algoritmo. Un fattore che invece conta molto è il tempo che gli utenti trascorrono nella lettura del singolo contenuto. In sintesi, a ogni nuova pubblicazione l’algoritmo esamina il post attraverso i suoi spider e lo classifica come: - Spam - Bassa qualità - Buon post In corrispondenza della classificazione ottenuta, il post riceve una sorta di punteggio iniziale che determina il numero di volte che esso viene mostrato inizialmente nel news feed . Affinché i tuoi post possano essere classificati come “buoni” mantieni coerenza tra i temi trattati nel post e le parole chiave che hai utilizzato nel vostro profilo. Come si pubblica. Ci sono varie possibilità a disposizione, che appaiono cliccando sulla voce «Avvia un post» - Post di testo: da giugno 2021 la lunghezza massima del post è passata da 1300 a 3000 caratteri - Se non vuoi limiti al numero di parole allora fai clic su Scrivi un articolo per iniziare a comporre un contenuto più articolato. - Puoi anche scegliere l’impostazione di Privacy: il tuo post può essere pubblico per Linkedin, pubblico per chi ha un account Linkedin + Twitter (in quel caso il post viene ri- pubblicato in automatico su Twitter, troncato a 255 caratteri), visibile solo ai tuoi contatti. Oppure, condivisibile con i membri di un gruppo di cui fai parte. Esiste anche un’impostazione avanzata con cui puoi disabilitare i commenti al post. - Se vuoi condividere un articolo tramite un link, digita l’URL o incollalo nel riquadro di condivisione. Attendi qualche secondo per vedere un’immagine di anteprima; - Se vuoi pubblicare un’immagine vedi sotto nella sezione Condividere una foto; - se vuoi pubblicare un video, usa l’icona video - Hai la possibilità di condividere un documento (ad esempio un PDF o un file Power point). pare abbiano engagement e reach maggiore; - Puoi fare sapere che stai assumendo, organizzare un sondaggio e un evento. Linkedin Live- Linkedin Events- Linkedin Newsletter LinkedIn ha recentemente messo a disposizione di tutti gli utenti due tool di creazione dei contenuti: LinkedIn Live e LinkedIn Events. 1. LinkedIn Live : Consente di trasmettere video in diretta alla propria rete di utenti, offrendo la possibilità di partecipare a webinar, conferenze e interviste attraverso la piattaforma. I video possono essere trasmessi nel feed generale oppure nei gruppi, ma al momento il social si appoggia a servizi esterni per garantire questo servizio (Wirecast, Switcher Studio, Socialive…). Per utilizzare i video live di LinkedIn occorre richiedere l’abilitazione e, dopo aver ricevuto l’email di conferma, si può iniziare a trasmettere. I criteri per l’accesso ai video live sono: Base di audience Gli utenti e le pagine con più di 150 follower e/o collegamenti possono essere considerati idonei; Condivisioni recenti di contenuti originali Continuo rispetto dell’Informativa sulla community professionale Solo gli utenti che sono sempre stati in regola saranno presi in considerazione per l’accesso ai video live. Area geografica LinkedIn Live non è disponibile nei Paesi della Cina continentale. 2. LinkedIn Events È una funzione che permette agli utenti di creare e partecipare a eventi professionali online con diversi vantaggi: un ambiente sicuro, un pubblico verificato e selezionato e la possibilità attirare più persone pubblicando l’evento direttamente su LinkedIn in una pagina apposita. Si può partecipare a un evento come Organizzatore e come Partecipante, con la possibilità di invitare altre persone. Dopo aver partecipato all’evento si avrà a disposizione la lista delle altre persone presenti in modo da poterle invitare a entrare nella propria rete. La newsletter di LinkedIn può servire a diversi scopi. - Rafforzare il nostro personal brand; - Ispirare la nostra community; - Affermarci come esperti; - Aggiornare gli iscritti sugli sviluppi della nostra attività; - Produrre analisi approfondite Consigli utili- Come scrivere su L alcune delle più importanti best practice per una presenza efficace su Linkedin: 1. SOCIAL SELLING INDEX Il SSI è un valido metro di valutazione dei profili . Con un’analisi costante dei suoi parametri puoi avere un riscontro accurato dell’attuale rendimento su LinkedIn. 2. AGGIUNGERE VALORE La piattaforma mette a disposizione 3 modi per interagire: - Consigliare - Commentare - Condividere il valore aggiunto è fondamentale anche in termini di creazione di un post. Infatti, un buon post dovrebbe sempre avere 1 di queste caratteristiche: Promozione- Esperienza- Informazione- Divulgazione- Emozione. 3. MIGLIORA LE RELAZIONI Prima di collegarti a qualcuno, è sempre opportuno fare ricerca sulla persona, verificare che il profilo sia attivo e aggiornato. Nel 2012 Instagram viene acquistata da Mark Zuckerberg. Instagram lancia l'applicazione anche sul Google Play Store: in tre mesi supera il milione di download. A giugno 2013, con il rilascio dell'aggiornamento Instagram 4.0 viene aggiunta la possibilità di girare video di una durata massima di 15 secondi . Una vera e propria rivoluzione per una piattaforma che nasce esclusivamente per le fotografie. La sfida a Snapchat- TikTok La crescita di Snapchat, che permette di inviare foto che si autodistruggono, richiede a Instagram nuove funzioni per attirare i giovani e confermare il successo dell'app. A marzo 2016 gli sviluppatori aumentano la durata massima dei video fino a 60 secondi e solo pochi mesi dopo lanciano le Instagram Stories, immagini che possono essere modificate con l'aggiunta di filtri, emoji, hashtag e tag e che si autoeliminano dopo 24 ore. Anche la chat Instagram Direct verrà poi aggiornata, con la possibilità di inviare messaggi privati con foto o testo che si autodistruggono, proprio sull'onda della rivale Snapchat. Siamo arrivati così alla versione Instagram 9.0, con una nuova interfaccia grafica che darà la possibilità di vedere le Stories pubblicate dagli account seguiti sulla Home dell'app. Si rinnova ulteriormente nel 2020 con la sua risposta al successo di TikTok . Il social network di Zuckerberg introduce la funzione Reels, che consente agli utenti di girare e postare filmati da 15 a 90 secondi da modificare. I reel possono essere registrati in una serie di clip, oppure utilizzando i video già presenti, e una volta pronto il video potrà essere condiviso sul proprio profilo. Per ospitare i Reel e Shop , Instagram ha anche modificato nuovamente la sua interfaccia grafica, con la schermata home dell'app che ora ospita sezioni dedicate alle nuove funzioni Nascono gli Influencer-Le aziende su Instagam- Instagram in IT A partire dal 2018 Instagram ha dato la possibilità ai suoi utenti di ottenere un profilo verificato, che si distingue da una spunta blu e distingue l'account originale dagli omonimi fake. Col tempo il social network introduce la possibilità per i brand di pubblicare spot pubblicitari e inserire le proprie vetrine per vendere prodotto, favorendo l'ascesa degli influencer, una figura che in breve tempo diventa una vera e propria professione. Viene così introdotta anche la funzione Instagram Shop, a cui si accede dalla sezione Esplora: una vetrina che semplifica gli acquisti da brand e creator. Il numero di aziende registrare su Instagram supera i 200 milioni e l’avere una presenza su questo social fa apparire i brand sotto una luce diversa e positiva ai potenziali clienti. Il 90% degli utenti di Instagram segue almeno un profilo aziendale. Instagram sta costruendo un ponte che avvicina sempre di più il compratore al venditore, introducendo opzioni come la possibilità di acquistare gli articoli direttamente dai post del profilo del brand. c’è una popolarità di hashtag legati al mondo delle PMI, in particolare #smallbusiness che ha 112 milioni di post, #smallbusinessowner con 22,9 milioni, e #smallbusinesstips con 1,4. Riguardo le stories, l’86,6% delle aziende le utilizza per promuovere i propri prodotti/servizi e vendere su Instagram. Stando agli ultimi dati Audiweb diffusi da Vincos , sono 25.6 milioni gli utenti italiani su Instagram (il 42% della popolazione italiana). Si prevede una forte crescita di questo numero che arriverà a raggiungere i 35,1 milioni nel 2025. Instagram sarà così installato su più della metà dei dispositivi italiani. Novità 2023 1) La barra di ricerca nelle Stories Una funzionalità che tutti stavano aspettando, soprattutto i content creator, è la barra di ricerca nelle Stories. Pare che Instagram abbia iniziato a testare la barra di ricerca nelle Stories. La barra contiene la scritta cerca spettatori e dà la possibilità di digitare il nome di una persona. Al momento non ci sono informazioni su quando questo tipo di funzionalità verrà rilasciata. 2) Zoomare le Stories degli altri Instagram non ha mai dato la possibilità di zoomare sulle Stories degli altri utenti. Invece, pare che questa funzione verrà introdotta, non si sappia ancora quando. Secondo alcune fonti, l’app di Zuckerberg è già a lavoro su questa funzionalità. 3) Le Note Instagram sono state lanciate le Note Instagram in Italia. si trova nella sezione dei messaggi. Dà la possibilità di lasciare, , una nota, ovvero un pensiero di pochi caratteri – massimo 60 –scritto e visualizzato da tutti. Graficamente, viene reso visibile da alcuni cerchi nella parte superiore della schermata, in corrispondenza di chi ha scritto le note. Ricorda un po’ lo stato di Facebook. Bereal è anti-instagram “Non un altro social network”: così si presenta BeReal, l’app che promette di mostrare e far conoscere la versione più autentica di te e quella dei tuoi amici. Creata nel 2020 da Alexis Barreyat, BeReal ha iniziato a far parlare di sé solo qualche mese fa, ponendosi come valida alternativa Instagram, Snapchat e TikTok per chi non ne può più di filtri e contenuti finti, a cui i social più popolari ci hanno abituati. Come funziona BeReal? L’app ti chiederà ogni giorno senza preavviso di farti una foto entro 2 minuti, e condividerla con i tuoi amici. Tutti pubblicano nello stesso momento. Tipi di profili Instagram- punti di forza - Account Personale - Account Creator - Account Business -Account Personale (privato o pubblico) Questa è il profilo base promosso da Instagram. Le sue funzionalità sono molto semplici: è possibile seguire gli altri account ed essere seguiti oltre a pubblicare foto e video. Possono essere inseriti link con altri siti web e collegamenti con gli altri social. Ci si può scambiare commenti e messaggi privati. Tale profilo è perfetto per chi utilizza Instagram come strumento per raccontare la sua vita. Un profilo di questo tipo può essere pubblico, quando tutti gli utenti del social possono vedere il tuo profilo personal; o privato, nel momento in cui si vuole limitare la visione e condivisione di notizie ed info solo ai propri follower. Molti profili di grandi dimensioni hanno preso questa decisione. Da qualche anno, molti account hanno iniziato a rendere il loro profilo Instagram privato, costringendo i non-follower a richiedere l’accesso alla pagina prima di poter visualizzare i post. Alcuni dei motivi per cui si sceglie di rendere privato il profilo: - Ottenere più follower - Creare mistero - Aiutare la follower retention - Proteggere i propri contenuti - Difendersi dalle segnalazioni … da non confondere con profili vuoti per motivi di marketing (strategia utilizzata spesso dagli artisti per il lancio di nuovi album) o progetti artistici (come il celebre «single post Instagram di Maurizio Cattelan) -Account Creator il profilo Instagram da Creator è la soluzione ideale per chiunque crei dei contenuti (dagli influencer a personaggi pubblici), introdotto per tutta quella grande fascia di persone che vogliono trarre profitto dalla presenza su Instagram, ma non rappresentano un’azienda o un’attività commerciale diretta. Un profilo Creator ha le stesse funzionalità di base dell’account personale, ma può contare su strumenti di approfondimento e di analisi molto dettagliati e specifici. Dal punto di vista del social media marketing, il profilo Creator può: - Connettere l’account a una pagina Facebook - Scegliere la categoria di creator più attinente - Gestire e creare promozioni - Impostare risposte rapide e filtri per messaggi diretti - Accedere a Meta Business Suite da desktop - Accedere a strumenti per contenuti brandizzati I contro? Non può essere impostato come privato. -Account Business È la soluzione ideata appositamente per brand e aziende: contiene strumenti adatti alla gestione del marchio, veri tool per il marketing e le conversioni. In caso di azienda, avere un profilo business rende il tuo marchio professionale, affidabile e verificato. è arrivato solo nel 2016, 6 anni dopo la nascita di Instagram, quando il social è stato acquisito da Facebook. Cosa puoi fare con un profilo Aziendale? - Set up contatti - Organizzazione delle chat - Sponsorizzazioni e/o contenuti brandizzati - Shop Punti di forza di un profilo di successo i punti chiave principali per un profilo Instagram di successo nel 2023? 1. Tipologia di contenuti molto riconoscibile 2. Pubblicare contenuti originali 3. Non cambiare repentinamente il format dei contenuti 4. Non confondere tra di loro i contenuti personali con quelli professionali 5. Sfruttare i propri punti di forza 6. Essere costanti Set-Up del profilo esistono delle regole non scritte per creare un profilo Instagram ottimizzato. 1) USERNAME è importante prestare attenzione all’username. è la prima cosa che gli altri vedono quando visitano il tuo profilo. Un buon username deve rispecchiare la persona che l’ha creato, il brand e la nicchia a cui fa riferimento. Dunque, è importante che l’username sia ottimizzato al massimo: - Scegli un nome corto, semplice e facile da ricordare (resta sotto i 20 caratteri) - A meno che il tuo target non sia completamente italiano, opta per un nome in inglese - Evita punteggiatura come trattini bassi, punti o numeri IGTV era una funzione di Instagram introdotta nel giugno 2018 che consentiva di pubblicare dei video della durata maggiore ad 1 minuto ed inferiore ai 10 minuti. Nel creare un IGTV, era possibile creare una «serie», in modo da dare inizio ad una rubrica di video a tema. Era indicata per contenuti elaborati e ben curati come campagne pubblicitarie o contenuti ADV. Oggi il formato è stato abbandonato e Instagram ha accorpato in una sola sezione tutti i contenuti video diversi dai reel, per semplificarne e migliorarne la fruizione. Su Instagram i video di IGTV e quelli del feed sono ora combinati in un unico formato: Instagram Video. Sui profili è comparsa una nuova tab, che permette agli utenti di scoprire nuovi contenuti,. Chiamate anche «Stanze in diretta», le Instagram Live non sono altro che video live che vi consentono di trasmettere in diretta. Di recente la funzionalità si è arricchita consentendo fino a 4 profili di collegarsi in una stessa «stanza». PRIMA DELLA DIRETTA - Prova a trasmettere in diretta in determinati orari della giornata/settimana, in modo che la tua community sappia quando sintonizzarsi. - Usa l'adesivo per le domande nelle storie per riceverle in anticipo. - Usa l'adesivo per il countdown nelle storie per fare il conto alla rovescia per il tuo video in diretta. - Appena prima della diretta, prepara il background: elimina i rumori, isolati, sistema la location sullo sfondo, ecc. - Studia la comunicazione : inizia con una piccola introduzione, capisci se i tuoi followers ti sentono e vedono bene, esponi e approfondisci il tema, lascia uno spazio finale per le Q&A DURANTE LA DIRETTA - Trasmetti in diretta con un amico o fan utilizzando In diretta con; - Non dimenticare di disattivare le notifiche mentre registri lo schermo. - Per rispondere a un commento: toccalo e poi seleziona l'opzione Fissa in alto il commento in modo che gli spettatori possano vederlo. DOPO LA DIRETTA Condividi il tuo video in diretta nelle Stories, nel feed e chiedi ai tuoi seguaci com’è andata I reel- Instagram VS TikTok Instagram Reels, funzione per creare e scoprire video brevi e divertenti, è stata introdotta il 5 agosto 2020. Con Reels è possibile creare video da condividere registrare e modificare video multi-clip di 15, 30, 60 o 90 secondi con audio, effetti e nuovi strumenti creativi. COME CREARE UN REEL? Zuckerberg ha cercato di progettare una funzionalità quanto più semplicemente ed intuitiva possibile. Vi basta accedere alla fotocamera e selezionare in basso la voce "Reel". A questo punto, vi appariranno tutti gli strumenti creativi da utilizzare per creare il vostro contenuto. - Audio, vi permette di corredare il vostro video di un sottofondo musicale, sia scegliendo una traccia dalla libreria di Instagram sia caricando un vostro audio personale. - Velocità, vi dà la possibilità di accelerare o rallentare una parte del video o dell'audio del vostro Instagram Reel. - Effetti, lo strumento che vi consente di utilizzare filtri ed effetti di realtà aumentata per creare contenuti unici e originali - Timer, che vi consente di impostare un timer per registrare il vostro video senza dover obbligatoriamente tenere lo smartphone in mano. Con Reels, puoi condividere contenuti con i tuoi follower e farti scoprire dalla community di Instagram su Esplora. Se hai un Profilo Pubblico: puoi condividere il tuo Reel in un apposito spazio all'interno di Esplora, dove avrai la possibilità di essere visto e scoperto dalla community. Puoi anche condividere con i tuoi follower i Reel che realizzi postandoli direttamente nel tuo Feed. Quando condividi i Reel con determinate canzoni, hashtag o effetti, il tuo Reel potrebbe anche apparire su pagine dedicate ogni volta che qualcuno clicca su quella canzone, hashtag o effetto. Instagram Reels ha preso spunto da TikTok, a partire dal layout per creare contenuti Ma ci sono anche differenze importanti! Per visualizzare i contenuti di TikTok non c'è bisogno di un account. Viceversa, per accedere a Reel dovete obbligatoriamente avere un profilo Instagram. gli utenti potrebbero essere più invogliati ad usare TikTok per la sua maggiore flessibilità di fruizione dei contenuti. Un'altra grande differenza, ovvero che Instagram è un Social Network che si basa quindi sui legami e connessioni tra gli utenti, mentre TikTok è da considerarsi come una piattaforma di fruizione e creazione di contenuti. Hashtag Gli hashtag, le parole chiave precedute dal cancelletto e feature che hanno contribuito sin da subito al successo di Instagram. gli hashtag rendono più facile trovare e visualizzare tutti i contenuti inerenti ad una determinata tematica, e sono dunque fondamentali per aumentare la propria popolarità. Per scegliere gli hashtag perfetti per i nostri post, ci sono due fattori fondamentali da tenere in considerazione: 1) La pertinenza del tag con il contenuto del post 2) La popolarità dell’hashtag Per scoprire la popolarità di un hashtag è possibile utilizzare alcuni tools online come i siti «Top Hashtag» e «All Hashtag». Il consiglio è quello di cercare hashtag il più pertinenti possibili al proprio contenuto e non particolarmente mainstream: tag come #love (2,1miliardi circa) e #friends (430milioni circa) non porteranno a più visibilità, poiché il tuo post verrà perso in un mare di contenuti! Instagram, inoltre, limita l’utilizzo di hashtag ad un massimo di 30: prediligi la qualità alla quantità. oltre ai giusti hashtag, può essere utile geolocalizzare la foto! Migliora la quantità 4 step strategici per migliorare i tuoi contenuti: 1) ANALIZZA I COMPETITOR Chi meglio dei tuoi competitor può fornirti spunti utili sui DO e DON’T? Guarda quali contenuti affrontano E quali tematiche evitano; osserva quali argomenti ottengono più commenti e quali domande fanno più frequentemente i followers. non devi copiare e incollare, 2) TESTA I CONTENUTI porsi domande sul proprio pubblico. Il modo migliore per capire la propria community è fare ipotesi e testarle con i contenuti. Se un format ipotizzato ottiene tante interazioni tra commenti, salvataggi, condivisioni, vuol dire che la direzione è giusta. 3) CHIEDI invece che preparare contenuti che piacciono a te, o che pensi possano piacere al tuo pubblico, chiedi direttamente a loro il tema del prossimo post. il pubblico si sentirà più coinvolto dal contenuto, e sarà portato a interagire di più. 4) ANALIZZA DI NUOVO analizza i tuoi contenuti. Non esiste un modo univoco per capire correttamente se i nostri followers sono in target, ma puoi continuare a testare, provare e analizzare. Valutazione stories-Adv come strategia-contenuti sponsorizzati Instagram valuta il successo della tua story, e la sua visibilità, secondo una serie di parametri: - Interazioni con gli stickers - Tempo medio che gli utenti dedicano alla visualizzazione della story - Numero di «salta story profilo », ossia utenti che non sono apparentemente interessati al contenuto e decidono dunque di passare al profilo successivo - Numero di tap per passare alla storia successiva - Numero di swipe up effettuati Si parla di owned media, ovvero i canali di comunicazione dell’azienda, e di Data & Analytics, ovvero il motore di qualsiasi strategia di comunicazione. Ma anche di Paid media, ovvero gli spazi pubblicitari che occupa un’azienda sui social. Il modo più semplice per pubblicizzare un contenuto su Instagram è quello di effettuare sponsorizzazioni a pagamento, accessibili soltanto se si è in possesso di un account business o creator. Una volta sponsorizzato il post, su di esso comparirà la dicitura «sponsorizzato». È possibile anche inserire un’eventuale call to action come «acquista ora» o «scopri di più». Vari tipi di sponsorizzazioni: - Inserzioni nelle storie (Stories Ads) - Inserzioni in Esplora (Explore Ads) - Inserzioni con raccolta (Collection Ads) - Inserzioni Shopping (Shopping Ads) TikTok TikTok, conosciuto anche come Douyin in Cina, è un social network cinese lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly. Attraverso l'app, gli utenti possono creare brevi clip di durata variabile (dai 15 ai 180 secondi). Musical.ly Inc. è stata fondata in Cina nel 2015 da Alex Zhu e Luyu Yang. Prima di lanciare musical.ly, hanno creato un social network con scopi educativi, in cui gli utenti potevano imparare ed insegnare diverse materie mediante brevi video (3–5 minuti). Tuttavia, la piattaforma non ebbe successo, così decisero di cambiare target e di puntare sugli adolescenti. La prima versione di musical.ly è stata lanciata ufficialmente nell'agosto 2014. Il 24 luglio 2016 musical.ly ha lanciato live.ly, una piattaforma per lo streaming video in diretta. A settembre 2017, musical.ly ha iniziato ad espandersi nel mercato indonesiano. Nel novembre 2017 l’azienda cinese ByteDance ha acquistato musical.ly per una cifra intorno ai 750 milioni di euro. Il 2 agosto 2018 ByteDance unisce le piattaforme TikTok e musical.ly, mantenendo TikTok come nome. Ad agosto 2020, TikTok, ha superato 1 miliardo di utenti in tutto il mondo in meno di quattro anni. Nell'autunno dello stesso anno, la sedicenne Charli D'Amelio del Connecticut è stata la prima persona al mondo a raggiungere 100 milioni di follower sulla piattaforma. Le controversie- bando governo USA- battaglia Trump- dove finiscono i dati Il 2 luglio 2020 il gruppo di hacktivisti Anonymous ha denunciato la pericolosità dell'app identificandola come un vero e proprio Malware controllato dal governo cinese, il quale agirebbe per eseguire uno spionaggio di massa. La decisione dell'Unione Europea di prendere precauzioni sul social cinese segue a quella del governo federale americano: lo stesso presidente Joe Biden ha chiesto a fine dicembre 2022 a tutti i dipendenti di disinstallare l'app dagli smartphone usati per lavoro. Un'imposizione che arriva dopo le precedenti decisioni di diversi Stati e del Pentagono di vietare l'app. - Scegli la tua icona del canale - Inserisci la copertina del canale - Cura la sezione «informazioni» e racconta qualcosa di te e della tua attività - Dal pannello di controllo, in «impostazioni», organizza tutte le funzioni base del tuo canale Organizza e ottimizza i contenuti A questo punto puoi iniziare a caricare i tuoi video, anche dopo aver caricato i video, puoi modificarne le descrizioni, parole chiave, visibilità, aggiungere note e altro. Dal menu a sinistra della dashboard, seleziona Contenuti. Sotto la voce Caricamenti, appaiono i video che hai caricato sul tuo canale. Spunta la casella accanto a un video per selezionarlo e poi seleziona Modifica dal menu in alto: adesso puoi aggiornare i titoli, i tag, la descrizione, la visibilità del tuo video. Mantieni in ordine il Canale Youtube con le Playlist creare video tematici, molto “verticali” sui singoli argomenti, e poi raggrupparli in playlist, che possono essere mostrate sul canale, e poi visualizzate singolarmente. Un canale organizzato in playlist tematiche è un canale ad alto tasso di successo. YouTube, dopo “Google” è il più grande motore di ricerca del mondo. Oltre ad aver inserito le parole chiave importanti per il tuo canal, serve utilizzare nel titolo, nelle descrizioni e nelle opzioni di caricamento le parole chiave giuste per posizionarti più in alto nei risultati di ricerca quando qualcuno cerca un video che parli di quell’argomento. mantieni i titoli brevi, pertinenti al contenuto del video e accattivanti. Anche le descrizioni dei video di YouTube dovrebbero essere ottimizzate per le parole chiave. E, poiché il limite di caratteri è più alto, è possibile aggiungere parole chiave primarie e secondarie (termini composti, sinonimi, eccetera). non rivelare troppi dettagli, rendi le persone curiose di scoprire di più guardando il video. Scrivi frasi che il tuo utente cercherebbe per trovare l’argomento del tuo video. Aggiungi hashtag pertinenti perché aiutano a categorizzare il video. Scrivi frasi e paragrafi brevi per rendere la descrizione facile da leggere e mobile-friendly. Altri consigli per ottimizzare i contenuti video in ottica Seo: - Rinomina il File correttamente prima di caricarlo - Fai attenzione alla scelta dei tag: Il primo TAG che utilizzerete deve essere la ormai celebre Parola Chiave. Il 2°, 3° e 4° TAG devono essere dei sinonimi di essa ed infine 5°, 6° e 7° TAG devono essere parole chiave relative all’argomento/settore del video. - Schermata finale e schede: La schermata finale è la sezione inserita alla fine del video che spinge i visitatori a compiere altre interazioni con il video, come iscriversi al canale, proseguire verso un altro video, un link esterno. - Creare miniature d’impatto! - Gestire gli utenti e fare community management - Pubblica spesso sulla scheda Community. Create post giornalieri che vi faranno vedere attivi agli occhi di un utente che atterra per la prima volta sul vostro canale. I post della scheda Community possono aiutarti ad aumentare il numero di spettatori su YouTube e il coinvolgimento del pubblico. Cosa puoi pubblicare? - Post di testo - Post con playlist - Post con immagini e gif - Sondaggi - Brevi video Mantieni il canale pulito (occhio ai vecchi contenuti!) Crea un trailer del tuo canale Preparati una scaletta per i tuoi video Condividi i tuoi video sugli altri social Aggiungi la filigrana di branding Sfrutta bene lo spazio della descrizione per inserire delle cta Twitch- eventi Twitch è una delle piattaforme di streaming video più popolari al mondo . sono i contenuti in diretta a farla da padrone, i live streaming, dove gli utenti mostrano contenuti principalmente attinenti ai videogiochi. Twitch è cresciuto continuamente ogni anno dalla sua fondazione: Gennaio 2020: 39.286.864 ore di streaming In media 52.875 canali erano continuamente in diretta - 25,98 percentuale di spettatori su tutta la piattaforma. Gennaio 2021: 88.749.902 ore di streaming. In media 119.448 canali erano continuamente in diretta - 25,10 percentuale di spettatori su tutta la piattaforma. Eventi BENEFICIENZA Marzo 2020 – grazie a Twitch Stream Aid, un evento globale di 12 ore che ha unito gaming e musica, sono stati raccolti 2 milioni di dollari per combattere il Covid-19. Sempre a marzo, diversi streamer italiani hanno organizzano un evento di raccolta fondi destinati alla Croce Rossa Italiana. MANIFESTAZIONI E RACCOLTE FONDI Giugno 2020 – in occasione del Milano Pride 2020 vanno in scena su Twitch diversi spettacoli di Drag Queen. Sempre lo stesso mese, va in onda una live di 12 ore per raccogliere fondi a supporto del settore musicale italiano, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. I social vocali, audio marketing l’AUDIO MARKETING. nuova leva di digital marketing. Per audio marketing si intende la produzione di un contenuto, realizzato in qualsiasi formato audio volto a migliorare la strategia di marketing e creare una comunicazione più stabile, diretta con l’utente. Podcast, radio show e audiolibri permettono di comunicare le informazioni in maniera semplice e diretta. Grazie all’esplosione di un nuovo social network che ha debuttato in Italia a inizio 2021 i creator e marketer si sono trovati in mano un nuovo elemento per arricchire la loro comunicazione: il social audio. (Clubhouse) cosa DIFFERENZIA un semplice messaggio vocale/un podcast/un estratto di un audiolibro, da un semplice post Facebook o da un tweet. I podcast sono più autentici, intimi e genuini (rispetto ad altri media): infatti, spesso molti argomenti di cui vogliamo parlare non possono spiegati in 280 caratteri o con un’immagine. EMPATIA. -L’empatia è il fattore chiave che distingue i contenuti audio da tutti gli altri formati. Scenario attuale-Piattaforme Che impatto hanno avuto gli AUDIO negli ultimi anni? Nel 2020, in Italia, YouTube è riuscita a sorpassare Facebook in classifica, venendo eletta come Social Media più utilizzato. Questo segnale di preferenza per i contenuti audiovisivi evidenzia il cambiamento nelle abitudini degli utenti, che sembrano distaccarsi sempre di più da contenuti di tipo testuale. Nel 2019, una ricerca dell’Associazione Italiana Editori ha mostrato che ben il 22% degli italiani ascolta audiolibri con regolarità; Mentre un’indagine Nielsen del 2021 sostiene che gli italiani che hanno ascoltato almeno un podcast sono stati 14 milioni, 2 milioni in più rispetto all’anno precedente, con un aumento del 15% I vantaggi che gli utenti ne traggono sono diversi, e possono riassumersi in: - La possibilità di ascoltare un contenuto mentre svolgono altre attività e in qualunque luogo; - Il piacere di leggere senza affaticare la vista; - Ascoltare un libro letto da un professionista; - Ascoltare contenuti in lingua originale, per poter contemporaneamente migliorare la conoscenza di una seconda lingua, in genere l’inglese; - Inoltre, l’aumento di contenuti audio sta abbattendo barriere per la comunicazione a persone non vedenti I contenuti audio più amati sono podcast ed audiolibri, mentre le piattaforme più utilizzate per la fruizione di questi contenuti sono indubbiamente: - Spotify - Audible - Apple Podcast Ben il 62% degli ascoltatori italiani sceglie Spotify come piattaforma d’elezione per i podcast, seguito da Audible, ed Apple Podcast, dedicata ai dispositivi con sistema operativo iOS. Podcast- come sfruttare- tipologie Il podcast resta un format marcatamente per giovani, ma nel 2021 a crescere sono soprattutto i target adulti, laureati e professionisti: Gli ascoltatori di podcast sono dunque sempre più caratterizzati da profili socio-culturalmente qualificati. Il tempo medio dedicato all’ascolto dei podcast in una singola giornata è stimato in circa 40 minuti. Infatti: - l’11% ascolta fino a 10 minuti - il 28% fino a 20 minuti - il 28% fino a 30 minuti - il 19% fino ad un’ora - il 6% più di un’ora - il 2% più di due ore COME SFRUTTARE IL SOCIAL AUDIO IN UN BUSINESS? fare presentazioni, comunicare, dialogare e ascoltare con empatia. in queste piattaforme le persone vogliono un dialogo autentico e umano, anche se si parla a nome di un’organizzazione. I podcast, in particolare su Spotify, sono in costante aumento di ascoltatori. I punti di forza sono vari; permettono alle persone di essere multitasking. È possibile ascoltarli in qualunque momento della giornata. Si tratta poi di un fortissimo strumento di personal branding: con la propria voce si comunicano notizie, idee e valori. Al centro della comunicazione non soltanto contenuti, ma persone . A questo punto di forza se ne accompagna un altro: la fidelizzazione. Creando aspettativa nel pubblico, dunque riuscire ad entusiasmarlo lasciando la voglia di ascoltare subito il prossimo episodio, si riesce ad ottenere una fidelizzazione imparagonabile rispetto ad altri mezzi di comunicazione digitale «tradizionali». i podcast devono il loro successo è la versatilità: infatti, permette agli utenti di esplorare tantissimi format diversi! Ciò che manca, è la figura del mediatore culturale: ovvero qualcuno che decida se un contenuto possa essere pubblicato o meno. Il risvolto positivo di questa evoluzione è l'aumento della democrazia diretta. Quello negativo è rappresentato dalle fake news. Esistono diverse tipologie di fake news, possiamo riconoscerne 4 tipologie: 1. Testuali; 2. Fotografiche, spesso abbinate a una didascalia che la descrive; 3. Clickbaiting, la condivisione di un link 4. Deep Fake, combina e sovrappone immagini e video esistenti per generarne di nuove. creano allarmismo: devono colpirci, spaventarci. Solo così noi utenti saremo predisposti a condividere la notizia (falsa). Le fake news molto spesso diventano virali, molto più che le news vere e proprie. Possiamo affermare infatti che le fake news squarciano il Filter Bubble, ovvero la camera dell'eco, quel fenomeno per cui sui social media tendiamo a parlare tendenzialmente con chi ha la nostra stessa opinione, i nostri stessi interessi. le fake news il più delle volte sono una leggera distorsione della realtà. Inoltre, viviamo in un mondo immerso da un continuo flusso di informazioni. Tutto ciò abbassa il nostro livello di attenzione. Ultimo, ma non meno importante, è un nostro vizio, legato al nostro modo di leggere. Identifichiamo la prima e l'ultima lettera di una parola e poi ricomponiamo la parola nel nostro cervello. Questo implica che una leggera distorsione nel nome della fonte della news, non viene percepita. La regola è prestare la massima attenzione possibile, dedicando il giusto tempo alla lettura di ogni contenuto. Quando ci imbattiamo in una notizia che ci sembra strana, facciamo Fact-Checking. Semplicemente inserendola in un motore di ricerca potremo scoprire se qualcuno l'ha già smentita. Prestiamo attenzione alla URL. Controlliamo le immagini. Review economy- enjoyment stage- Tempo di review- User Content generated Secondo uno studio di BrightLocal, nel 2020, l’87% dei consumatori ha dichiarato di leggere le recensioni online delle attività locali, con un incremento del 81% rispetto all’anno precedente. Un altro studio di Chatmeter evidenzia invece che l’88% dei consumatori ritengono le recensioni online al pari dell’importanza di un consiglio di un amico. Se esiste una REVIEW ECONOMY, deve esistere anche un REVIEW MARKETING. Negli ultimi anni, il viaggio del turista digitale è stato in costante evoluzione. Questi dispositivi modificano significativamente una delle maggiori fasi del viaggio di un turista. Quella fase che gli americani chiamano “Enjoyment Stage”: si tratta del momento in cui, arrivati a destinazione, i turisti possono scatenarsi per mettere in pratica i piani che hanno progettato. Rispetto a qualche anno fa i turisti prendono sempre meno decisioni sul momento. La spontaneità sta morendo, lasciando il posto a una pianificazione dettagliata. L’esperienza di viaggio è sempre più personalizzata, flessibile e info-centrica. Ciò significa che le attività di marketing devono essere progettate in modo da essere ben visualizzabili e interattive sui dispositivi mobili. I turisti non aspettano più di tornare dalle vacanze per condividere le loro esperienze. Lo fanno in tempo reale, condividendo foto, video e pareri riguardo ogni meta o struttura turistica visitata. Non a caso secondo una ricerca di TripAdvisor, il 90% dei viaggiatori utilizza siti di recensioni per decidere dove prenotare un alloggio e il 70% per decidere dove mangiare. Inoltre, una ricerca di Tnooz ha rilevato che il 57% dei viaggiatori utilizza siti di recensioni per decidere quali attrazioni turistiche visitare. Possono essere utilizzare in diversi modi: - Post - Campagne - Copy - DEM - Newsletter - Storytelling A Vienna si sono inventati una campagna per promuovere la città, sfruttando le recensioni negative. Unrating Vienna è tutta basata sulle recensioni negative lasciate da turisti scontenti di Vienna sui grandi portali. Quando si parla di UGC, User Generetad Content, si fa riferimento a tutto quel “contenuto generato dagli utenti”, ovvero creato e ricondiviso dalle persone online, che arricchisce la conversazione su di un certo prodotto o marchio, donando a quest’ultimo un valore aggiunto, senza che sia l’azienda a fare comunicazione. differenza con le recensioni e gli altri materiali pubblicati online dagli utenti e che fanno riferimento a un brand o un’attività? è nel grado di consapevolezza e controllo con cui l’azienda sfrutta quel contenuto. • RECENSIONI VERIFICATE TRAMITE PARTNER ESTERNO (TRUSTPILOT, EC) • DOMANDE E RISPOSTE • VIDEO UNBOXING TripAdvisor- TA Premium- TheFork Il successo di TripAdvisor (fondata nel 2000) è un mix di idee giuste al momento giusto: - soddisfacimento delle esigenze reali degli utenti - tecniche SEO, neuromarketing - email marketing altamente efficace - creazione costante del senso di comunità. da un certo punto di vista può essere considerato un social network: per molti analisti sta abbandonando la natura di aggregatore di recensioni per assomigliare a un social media. Inoltre sta combattendo le fake reviews e sta allargando il suo ventaglio di offerte con Tripadvisor Wi-fi e sistemi di vendita dei tavoli (TheFork). # Storyboard Un mix di foto ed estratti delle recensioni migliori che vengono combinate in un video. Sarà la prima cosa che vedranno i visitatori del profilo TripAdvisor. È possibile crearne una per ogni lingua disponibile nel profilo. # 3 motivi per mangiare qui I 3 motivi possono essere estrapolati dalle recensioni già fatte dai clienti, per ispirare maggiore fiducia negli utenti, oppure possono essere create da zero dal gestore, non si possono combinare. In entrambi i casi non si possono superare i 70 caratteri, bisognerebbe fornire un titolo ed una foto adeguati per sfruttare al massimo questa vetrina. # Le recensioni preferite È possibile scegliere una recensione preferita per ogni lingua presente sul profilo che verrà messa in bella mostra. Gli unici requisiti sono il punteggio (minimo 3 pallini) e la data della recensione, che non deve essere più vecchia di un anno. Dunque, è necessario aggiornare questa sezione di tanto in tanto, altrimenti scomparirà alla scadenza dell’anno. # Review Hub Con questo strumento è possibile leggere e rispondere alle recensioni di Tripadvisor, Google, Facebook e TheFork in un’unica pagina. Come si vede, tutte le funzioni extra del servizio PREMIUM di TripAdvisor lavorano soprattutto per aiutare i gestori a risolvere problemi reputazionali che possono nascere da una o più recensioni negative (che possono essere mascherate con i contenuti prescelti) TheFork – il brand di Tripadvisor principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa con 60mila partner. Rispetto al 2019, l’Italia ha aumentato le prenotazioni online del +14%». Secondo lo studio sulle nuove aperture i clienti scelgono i nuovi ristoranti da provare sulla base delle recensioni online, di Tripadvisor e TheFork in primis». La direttiva Omnibus- review management la tutela del consumatore è ritenuta fondamentale anche e soprattutto sul piano istituzionale e normativo. Recentissima, a questo proposito, è la ricezione anche in Italia della direttiva UE “ Omnibus”. Il recepimento modifica alcuni aspetti del diritto al consumo, attualmente disciplinato dal Codice del Consumo (D.lgs 206/2005). Per quanto riguarda le recensioni, l’utente deve essere messo in condizione di sapere se queste provengono o meno da acquisti effettivamente verificati dal venditore, in modo tale da allontanare il sospetto di reviews false. Questa, è una delle novità più rilevanti della sopracitata direttiva “Omnibus”. Fondamentale è, però, anche la questione della trasparenza. Nello specifico chi accede ai marketplace deve poter conoscere il criterio di classificazione dei prodotti, in modo da sapere quali sono gli effettivi rapporti e partnership tra soggetti, ad esempio se un portale riceve una percentuale sulle vendite da parte di un’azienda affiliata. La chiarezza di questi meccanismi può sostenere un acquisto consapevole e mirato. Come impostare una buona strategia di Review management? 1. Il Presence Management Assicurati di ottimizzare la visibilità dei punti vendita della tua rete su Internet. È un prerequisito per essere trovati facilmente dagli utenti. 2. Pensa alla tua strategia Fatti le domande opportune, «Quali sono le tue aree di miglioramento?» «Quali sono i tuoi obiettivi concreti?» 3. Ottieni più recensioni dai tuoi clienti 4. Rispondere alle recensioni dei clienti Google My Business è stato rilevato che il 46% di tutte le ricerche su Google riguarda informazioni locali e che 4 consumatori su 5 utilizzano i motori di ricerca per ottenere informazioni a livello locale , il che significa che se non è la tua attività a comparire tra i risultati, sarà quella di uno dei tuoi competitor. Per questo motivo è fondamentale che tu metta in atto una solida strategia di SEO locale. Quando cerchi su Google un’attività locale, non vedrai solo sito web, ma in cima alla schermata ti apparirà anche uno schema riassuntivo con le informazioni più importanti relative all’attività: questo pacchetto «locale» si può impostare proprio grazie a google my business. Google My Business è la piattaforma che alimenta le schede delle attività commerciali di Google e offre la possibilità di gestire il modo in cui le informazioni vengono visualizzate. Google My Business è un tool completamente gratuito e non costa nulla inserire la propria attività sulla piattaforma. Non esiste un'opzione premium. questo tool ti darà accesso esattamente alle stesse funzionalità dei tuoi concorrenti, è accessibile a tutte le aziende. - Views - Dati audience - Messaggi ricevuti A cosa serve osservare e studiare i dati che vengono messi a disposizione dai nostri account? - Capire post più performanti su specifici topic - Capire topic in trend - Comprendere formati più apprezzati - Analizzare attività competitor più performanti Dati esterni: quelli che ricaviamo da fonti esterne ai nostri account proprietari. - Social media - Website e siti news - Forum - Blog - Siti di review - Q&A Netflix: dai dati alle Gif- TikTok Creative Center L’arrivo della piattaforma in Francia, nel 2014, era stato accompagnato da un certo scetticismo e per ribaltare i dubbi la società ha analizzato due anni di conversazioni online per capire quali fossero i timori e le esigenze più diffuse. È nata così la campagna Inspired by you, costituita da gif. Un formato che Netflix ha portato nelle strade francesi grazie a 8mila schermi. Le gif riproducevano frammenti di serie presenti sulla piattaforma, accompagnate da un messaggio che proponeva una soluzione specifica a un problema individuato grazie all’analisi. Schermi e gif, inoltre, raccoglievano informazioni in tempo reale per adattarsi al contesto. TikTok for Business Creative Center è un luogo pubblico e gratuito in cui puoi trovare risorse creative, scoprire le ultime tendenze e le storie di successo, nonché accedere agli strumenti per creare annunci su TikTok efficaci e di qualità. Il Creative Center include le seguenti sezioni: - Ispirazione - Migliori annunci - Approfondimenti sulle parole chiave - Approfondimenti sui contenuti creativi - Strategie per la creatività - Vetrine - Trend - Strumenti creativi - Libreria audio Limiti- a chi servono i dati Le fonti social presentano varie limitazioni alla loro analisi, - Testo: diverse fonti social non rilasciano il testo di tutti i messaggi (ad es. commenti Instagram, account privati) - Privacy: in generale i social non rilasciano quasi nessuna informazione personale al di là del nome utente con cui l’utente si registra (e a volte nemmeno quello, ad es. commenti Facebook) - Compliance: i social offrono l’uso commerciale dei loro dati aggregati a poche aziende selezionate, raramente a singoli individui; ad es. Twitter offre gratuitamente dataset per studenti e ricercatori accademici Le fonti presentano anche problemi legati a questioni di tempo e di spazio : - Real time: alcune forniscono dati in tempo reale, altre ci fanno «aspettare» - Scarico di dati a ritroso nel tempo: non sempre possibile; i post si cancellano e l’engagement è «congelato» nel tool - Le informazioni social NON sono geo-localizzate nella maggior parte dei casi - Alcune fonti (i.e. FB e IG) forniscono, ai diretti proprietari delle pagine e solo a loro, la localizzazione dei fan (sulla base di ciò che essi dichiarano) I dati servono a: - Digital Strategist - Social media & community manager - Inbound specialist - Sales team - Customer service - Product development - Legal Social Media Monitoring- migliorare la Customer Service Solo un brand in grado di ascoltare tutto ciò che gli utenti dicono sulle diverse piattaforme può costruire correttamente la propria reputazione online , rispondere in modo tempestivo alla social media crisi, in poche parole: essere competitivo. Monitorare è molto più che stare attenti a menzioni e tag. Se ci si concentra solo sulle notifiche delle app si perderà un enorme quantità di discussioni nascoste, in cui gli utenti parlano del brand senza taggarlo. È stato dimostrato per esempio che il 30% dei tweet nei quali viene menzionato un brand non viene usato il simbolo @ prima della mention. Il Social Media Monitoring ha una funzione strategica, ovvero consentire al nostro brand di essere flessibile e sempre rispondente ai bisogni del target. qualsiasi azienda dovrebbe svolgerlo in maniera continuativa per curare il proprio posizionamento e tenere traccia dei flussi di dati che la circondano. Purtroppo, succede spesso che questa tecnica venga sottovalutata e ritenuta un semplice “ read and reply” ai commenti lasciati dagli utenti sui canali social, ma non è così. Il Social Media Monitoring, se sfruttato al meglio, può portare numerosi vantaggi. Il vantaggio più immediato del monitoraggio dei social media è che fa sentire i clienti ascoltati e supportati. Lo Sprout Social Index: Empower & Elevate, su un campione di consumatori intervistati sulla ragione per cui questi si rivolgevano a un brand via social, tra le prime tre scelte ha rilevato che: - Il 59% dei consumatori si rivolge ai brand sui social perché hanno avuto un’ottima esperienza - Il 47% perché hanno una domanda su un prodotto o un servizio - Il 40% perché hanno avuto un’esperienza negativa Web Reputation The Cluetrain Manifesto è un insieme di 95 tesi organizzato e presentato come un manifesto, o invito all'azione, per tutte le imprese che operano all'interno di un nuovo mercato interconnesso . Le idee sono presentate con l'obiettivo esplicito di esaminare l'impatto di Internet sia sui mercati (i consumatori) sia sulle organizzazioni. I MERCATI SONO CONVERSAZIONI Storicamente il mercato era un luogo in cui persone si riunivano e parlavano tra loro (tesi 1): potevano discutere dei prodotti disponibili, del prezzo, della reputazione e in tal modo si tenevano in contatto con gli altri (tesi 2-5). Internet fornisce un mezzo per chiunque sia connesso a Internet per rientrare in un mercato virtuale e, raggiungere una comunicazione tra le persone. Prima di convertire bisogna conversare: l’avvento della comunicazione digitale ha creato una connessione diretta tra consumatori e brand, che sono chiamati direttamente in causa. La reputazione digitale è l’immagine che deriva delle opinioni che gli utenti della rete si scambiano on line e dalle informazioni pubbliche presenti sui canali di comunicazione digitali. Queste informazioni, facilmente accessibili e consultabili, sono spesso la prima forma di fonte informativa che gli utenti hanno su persone, brand, prodotti , ecc… Corporate reputation- tipologie di reputazione Perché un’azienda dovrebbe fare attenzione alla sua reputazione online e come questa è connessa alla sua immagine? - Maggior vantaggio competitivo & Aumento vendite - Miglioramento del grado di fedeltà delle persone - Miglioramento della collaborazione e della qualità dei propri fornitori - Maggiore impegno e coinvolgimento del personale - Miglioramento del dialogo con enti e media - Maggiore sostegno di comunità locali 1. Comunicazione: Analisi delle campagne stampa o iniziative di promozione (e CSR) 2. Prodotto: Posizionamento di prodotto e criticità di prodotto/ servizio 3. Evento: Analisi conversazioni in real-time su iniziative/ avvenimenti 4. Competitor: Analisi del panorama della concorrenza, dei prodotti, iniziative o servizi 5. Crisi: Eventi di crisi e di elevata pericolosità reputazionale potenziale 6. Protezione: Diffamazione, impersonificazione, compliance regolamentare, ip protection 7. Customer care: Supporto ai clienti 8. Analisi delle conversazioni riguardanti la marca o il gruppo societario e non legati a eventi e prodotti 9. Personale: Brand analysis e posizionamento top management e dipendenti chiave Data storytelling- Datavizualization- Dati e report I dati nascondono mille storie: sta a noi essere in grado di raccontarle nel modo migliore. Il Data Storytelling è la trasformazione del lavoro di analisi sui dati in informazioni che possano essere facilmente lette e comprese dalla nostra audience. Per le aziende è un modo efficace di trasmetterci informazioni coinvolgendoci molto di più rispetto a quanto potrebbero fare semplici numeri. è un modo efficace per raccontare il proprio lavoro a un cliente. Secondo lo statista ed esperto di data visualization Nathan Yau, la visualizzazione del dato è un medium, un mezzo di comunicazione e non uno strumento. Il pensiero è visivo: In un mondo ormai governato dai Big Data la visualizzazione è la lingua comune: Grafici, mappe, diagrammi… La visualizzazione dei dati, nota come DataViz, è ormai diventata un imperativo in tutte le situazioni in cui si devono trasmettere informazioni che hanno origine nei dati. - Non c’è un ordine come nella lettura di un libro Andiamo dove i nostri occhi sono stimolati ad andare. L’ordine in cui le persone guardano i grafici varia dal tipo di grafico e dalla persona che lo guarda. - Vediamo prima tutto ciò che risalta Quando osserviamo un grafico, i nostri occhi sono immediatamente attirati da tutto ciò che si distingue dal contesto, sia esso un colore, una dimensione, un picco, un incrocio. - Vediamo solo poche cose contemporaneamente Più dati vengono tracciati in una visualizzazione, più complesso diventa ricavare il significato del grafico. • In Italia la piattaforma arriva nel 2006 • I primi video italiani consistevano per lo più in classici ricaricamenti di canzoni famose e spezzoni di programmi televisivi, film o serie televisive, mentre i primi video di natura comica erano soprattutto ridoppiaggi comici di film e spot televisivi. Intorno al 2008/2009 incominciarono a nascere i primi youtuber, giovani ragazzi e ragazze che caricavano video con serialità, spinti dalla passione di fare video e dalla curiosità scaturita da questo nuovo mezzo di comunicazione. Tra i primi youtubers italiani si possono citare Willwoosh, Clio MakeUp, Frank Matano e Yotobi. L’Influencer > influencer s. m. e f. Personaggio di successo, popolare nei social network e in generale molto seguìto dai media, che è in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico. ◆ Il meccanismo è ben più vecchio degli ambienti digitali: opinion leader , trend setter e testimonial sono, infatti, degni antenati degli influencer e hanno da sempre sfruttato l’influenza sociale (o social influence) per incidere sulle scelte di un gruppo di riferimento. CHI SONO GLI INFLUENCER OGGI? - I vecchi blogger, che hanno cambiato canale per comunicare (dal blog a Instagram) - Youtuber che hanno allargato i canali in cui comunicano (per esempio i gamers) - Personaggi famosi dello showbiz e dello sport - Utenti comuni, specializzati in una categoria (food, travel, maternità, beauty, sport, ecc) con competenze superiori in fotografia, storytelling e social media management rispetto al pubblico medio. - Professionisti di un settore (Burioni tra i medici) che sfruttano la loro autorevolezza nella propria nicchia - Micro Influencers (10K – 100K followers) - Il pubblico è altamente segmentato e, quindi, facilmente personalizzabile. - Livelli elevati di engagement (tasso di coinvolgimento) e capacità di ottenere reazioni dal proprio pubblico. - Alta fedeltà del consumatore. - Offrono tariffe e prezzi che i brand di piccole e medie dimensioni possono permettersi. Mid-Tier Influencers (100K – 500K) - Creano comunque contenuti per un pubblico segmentato che è facile da raggiungere e coinvolgere. - Mantengono un certo livello di esclusività all’interno di un pubblico più ampio poiché le collaborazioni multi-brand sono minori. - Lavorare con diversi influencer di medio livello offre la possibilità di ampliare l’impatto della campagna su follower fedeli. - Le loro tariffe e costi permettono alle piccole e medie imprese di sfruttare la loro influenza. Mega Influencers (500K – 2M) - Ampia audience con varie communities. - Offrono la possibilità di aumentare rapidamente la portata (reach) del proprio brand. - Contribuiscono alla crescita delle vendite durante le campagne di prodotto. - Hanno un costo relativamente elevato, a seconda del profilo All-Star Influencers (+ 2M) - Controllano community numerose composte da un pubblico molto diversificato (è difficile identificare un segmento specifico al loro interno). - Impatti immediati ed elevata portata (reach) sono garantiti. - Sono spesso confusi con le ‘celebrities’ e l’utente è meno fedele. - I loro prezzi li rendono accessibili solo ai grandi brand Celebrities- nano influencer Il buon Influencer- metodo MBA Le principali piattaforme utilizzate per l’influencer marketing (IG, TikTok e YT) non nascono come piattaforme di social community, a differenza di Facebook, Linkedin o Twitter, bensì come piattaforme di social publishing. Se una piattaforma di social community è incentrata sullo sviluppo di relazioni sociali, una piattaforma di social publishing è incentrata sulla diffusione di contenuti. Sta dunque al «bravo influencer», o content creator, individuare la sua target audience e creare una community. Non tutti i creator hanno lo stesso approccio, né in termini di creazione dei contenuti né in termini di gestione della community. Nonostante ciò, è possibile individuare alcuni elementi nella strategia digitale di molti dei più seguiti influencer e creator. Metodo MBA: - Magnetize - Build - Activate Magnetize: Il primo passo è quello di creare un personal brand che sia “magnetizing”. Questo obiettivo è raggiungibile definendo alcuni elementi fondamentali della presenza online del creator. - Mission, il fine ultimo del personal brand, la sua raison d’etre - Niche, il settore che si desidera presidiare e, di riflesso, la target audience che si vuole raggiungere - Edge, lo spin creativo dell’influencer, il suo tratto distintivo - Story, la storia personale dell’influencer, che può avvicinarlo alla sua community oppure allontanarlo - Aesthetic, l’identità visuale del creator. Build: Una volta identificati gli elementi necessari allo sviluppo di un personal brand, il creator deve riuscire a implementarli all’interno dei suoi contenuti in maniera efficiente e costante. Identificherà dunque delle piattaforme primarie da presidiare, le cosiddette piattaforme borrowed, e successivamente delle piattaforme secondarie, owned. La sfera build consta di tre elementi: - Competence: expertise di un determinato settore e format - Schedule: la creazione di un piano editoriale che includa ‘appuntamenti fissi’ per il pubblico, come un palinsesto televisivo - System: la creazione di un folder di materiale pronto all’uso che si accompagna a una routine di posting online Activate: Una volta creata una salda community grazie alla presenza online sulla piattaforma primaria, è tempo di monetizzare. Eventi: dal Digital al Phygital Con le limitazioni imposte dal Covid-19 nel 2020, il settore degli eventi ha vissuto un’accelerazione digitale senza precedenti. Online e offline si sono fusi per dare vita ad una nuova forma di evento: l’evento phygital. L’evento phygital è una soluzione che rivoluziona il rapporto tra buyer, brand o clienti finali. è la risposta per superare le barriere spaziali imposte dalla pandemia, con un nuovo format eventistico che integra in modo complementare l’esibizione offline e online. Punti forza: - VISIBILITÀ - Con il phygital gli eventi si possono aprire a un numero pressocché illimitato di persone; solitamente lo spazio digitale è fruibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a chiunque in ogni parte del mondo. - COINVOLGIMENTO - La massima personalizzazione degli spazi virtuali offre agli organizzatori la possibilità di emozionare e impressionare i partecipanti. ogni momento è pensato per attirare e creare networking, grazie anche a AI ed esperienze di matchmaking. - SICUREZZA - Con l’evento phygital spesso si lascia agli ospiti la possibilità di scegliere tra la partecipazione fisica e quella virtuale. Questo ha il vantaggio di mostrare flessibilità da parte degli organizzatori, l’essere capaci di adattarsi ai cambiamenti. Focalizzi il tuo investimento sull’evento, risparmi sui costi di organizzazione e azzeri i problemi logistici. Alcuni eventi: • Helsinki Fashion Week La designer londinese Damara Inglês ha presentato un'installazione immersiva che ha quasi sfidato la gravità, grazie alla collaborazione con Stuart Campbell, Art VR per Marvel e Disney. I partecipanti all'evento, chiamato The Fabric of Reality, hanno potuto volare intorno alla “passerella" ispirata alle creature oceaniche che fluttuano nello spazio. Queste collezioni, solo digitali, sono state create per il Digital Village di HFW e consentivano agli spettatori di preordinare capi fisici o di acquistare un capo digitale in edizione limitata. Entrando nell'esperienza The Fabric of Reality, ad esempio, gli ospiti potevano spostarsi verso la sala espositiva, lungo il tappeto posizionato in un museo futuristico. Lì, i visitatori potevano vedere e parlare con gli avatar degli altri ospiti e con i designer, che erano tutti presenti in remoto. Potevano visitare tre portali separati ed entrare nei mondi immaginati da 3 stilisti: da Inglês, Charli Cohen e per Sabinna Rachimova. Ogni spettacolo è stata un'esperienza immersiva a 360°, grafica e musica incluse. • Rockwell Automation e VirtualConnect Rockwell Automation è un altro esempio di digitalizzazione del mondo degli eventi. A maggio l'azienda ha deciso di lanciare una serie di eventi online gratuiti, chiamati VirtualConnect. A prima vista si è giocato con tutti i codici di una normale fiera fisica, che comprendeva: - una sala principale; - punti informativi e sale stampa ; - uno spazio espositivo con gli stand utilizzati per dimostrare nuovi prodotti e soluzioni; OTTIMIZZAZIONE DEI PROFILI: Vuol dire controllare ed eventualmente migliorare tutte le sezioni: - Biografia - Informazioni di contatto - Foto profilo - Nome Evento - Payoff - CTA coerente con l’obiettivo di ciascun canale Twitter- Microblogging Twitter inizialmente non fu progettato per essere un social network, ma per funzionare come piattaforma di comunicazione per dispositivi mobile. per farlo diventare più competitivo tra i vari sistemi di comunicazione, lo fecero diventare un vero e proprio social network. Più precisamente è considerato il principale servizio di microblogging, cioè un network basato sullo scambio di messaggi brevissimi , più corti di un Sms (Short Message Service). Questa è la caratteristica di tutti i servizi di microblogging e di Twitter in particolare. Twitter nasce nel 2006 da un’idea di J. Dorsey e altri due colleghi (Evan Williams e Biz Stone), che avevano già realizzato insieme una piattaforma di comunicazione per blog. Cominciarono a sviluppare un software per pubblicare messaggi più brevi di un sms. Il gruppo di programmatori si dedicò intensamente allo sviluppo del servizio con l’intento di adattarlo all’uso del cellulare. Nei primi mesi dalla sua pubblicazione non ebbe un grande successo, poiché veniva utilizzato solo da una nicchia di appassionati intorno all’area di San Francisco. Ma nel 2007 diventò più simile a un social network e si diffuse in tutto il mondo e oggi conta più di 230 milioni di utenti attivi. Il suo nome significa, letteralmente, «breve raffica di informazioni irrilevanti». Peccato che ormai un cinguettio su Twitter sia capace di scatenare dimissioni, crisi politiche e diplomatiche, guai con la giustizia. Insomma, è una delle più potenti macchine di informazione che siano mai comparse sulla terra. Il 29 gennaio del 2012 Twitter ha ufficialmente battuto una notizia di rilevanza internazionale con largo anticipo sulle agenzie di stampa: proprio in Italia infatti la morte del presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro venne twittata da un suo collaboratore ben 45 minuti prima delle agenzie di stampa PUNTI DI FORZA Twitter può rivelarsi uno strumento efficace per posizionarsi come fonte autorevole in un settore specifico. Se sei un’azienda che condivide sempre tweet con materiali utili, sarà sicuramente una delle prime risorse ad essere contattate per maggiori informazioni su un prodotto o servizio. Una volta che gli utenti si rendono conto che il tuo marchio è affidabile, avrai sicuramente più possibilità di attivare nuove relazioni di business. Twitter è la piattaforma social più adatta per aiutare il pubblico online a ottenere risposte alle proprie perplessità. Per questo molte aziende hanno deciso di utilizzare la piattaforma per il servizio di Customer Care. Del resto, è risaputo che un servizio di customer care efficiente, rapido e social influenza positivamente la percezione del brand (senza dimenticare che un corretto lavoro di Social Listening su Twitter permette all’azienda di scoprire i propri punti di forza e debolezza). Twitter è perfetto per il live: permette di raccontare in diretta, rapidamente ed efficacemente manifestazioni fieristiche, lanci stagionali di prodotti ed eventi aziendali. TWITTER E LE FAKE NEWS Facebook e Twitter si sono preparati alle elezioni americane provando a limitare le fake news, insulti e violenza politica sulle proprie piattaforme. In particolare, Twitter ha avuto un approccio molto più severo rispetto a Facebook: da novembre 2019 ha detto STOP alle pubblicità politiche. Anche sul lato delle fake news il social non si è risparmiato: invece che agire con la censura (che non avrebbe permesso agli utenti di capire chi avrebbe pubblicato e cosa), ha deciso di introdurre un sistema di avvisi ed etichette che informano gli utenti riguardo i contenuti condivisi. TWITTER: HF MET GALA Nel 2019 è nato il profilo @HFMetGala, un account Twitter nato da un’idea di 11 giovani donne appassionate di moda come tributo per celebrare il Met Gala 2020, posticipato causa Covid-19. Non solo, attraverso il profilo le fondatrici del profilo hanno dato vita a un evento di fundraising per raccogliere fondi per il Covid-19. Attraverso un hashtag ufficiale -#HFMetGala2020 – tutti gli appassionati di moda hanno potuto condividere le proprie creazioni a tema Met Gala su Twitter, generando un flusso di contenuti davvero imponente, raccogliendo più di 2.000 dollari in meno di un mese. Prima-durante-dopo un evento PRIMA DELL’EVENTO 1. Pensa a un hashtag unico, breve e memorabile (ma anche uno slogan, al tone of voice, agli elementi grafici) Si tratta di un elemento fondamentale della tua strategia di marketing, perché ti permette di rintracciare in un attimo tutte le informazioni, interazioni sui social, promozioni e campagne pubblicitarie relative al tuo evento. Se pensi di aver trovato l’hashtag giusto per il tuo evento, sottoponilo al seguente test: È unico? È breve? È semplice da scrivere e da ricordare? 2. Stabilisci un programma di promozione tramite social network Scegli i canali social da utilizzare per promuovere il tuo evento e assegna a ciascuno un diverso grado di importanza, per determinare quale verrà aggiornato prima e che tipo di informazioni trasmetterà. Qui è fondamentale stabilire da subito che budget sarà destinato per le vostre campagne 3. Sottolinea la presenza di ospiti d’onore Fai parlare del tuo evento puntando sulla tua più grande risorsa: gli ospiti. Una volta che i relatori o gli artisti invitati avranno confermato la loro presenza, prenditi un po’ di tempo per individuare i loro account social e condividerne i post, in modo che chi partecipa al tuo evento veda che talenti sei in grado di attirare. Condividi le loro opere o pubblicazioni, spiegando perché pensi che siano gli ospiti ideali per il tuo evento e perché i tuoi follower non devono assolutamente perderseli. Non dimenticare di includere nel messaggio l’hashtag ufficiale dell’evento e magari anche un invito a compiere un’azione specifica (es. registrarsi all’evento o acquistare i biglietti), ma solo se riesci a farlo con stile: l’intento principale del tuo messaggio è comunque quello di pubblicizzare la presenza degli ospiti, mentre la promozione deve rimanere in secondo piano. 4. Promuovi offline i contenuti dei social media Se la tua strategia di marketing prevede l’uso dei social media, potresti anche non aver più bisogno della carta stampata. Tuttavia, se la tua attività si rivolge a un pubblico che potrebbe non conoscere tutti i canali social utilizzati dal tuo marchio, ecco qualche suggerimento per utilizzare in modo ‘social’ anche il materiale promozionale più tradizionale: inserisci l’hashtag ufficiale dell’evento e i link ai tuoi principali canali social nei poster, nei volantini e negli inviti che utilizzi per promuovere l’evento. Se utilizzi biglietti cartacei e hai dello spazio in più a disposizione, usalo per inserire l’hashtag in modo che risulti bene in evidenza. DURANTE L’EVENTO 5. Controlla l’attività dei partecipanti e interagisci con loro sui social Dal momento che hai deciso di rendere i social media parte integrante della tua strategia di marketing, devi essere disposto a mantenere elevato il livello di engagement per tutta la durata dell’evento, in modo da soddisfare le aspettative dei partecipanti. - Fai un monitoraggio costante delle interazioni social - Rispondi a tutte le domande sull’evento - Condividi i messaggi social più interessanti - Rispondi a tutte le lamentele sull’evento AL TERMINE DELL’EVENTO 1. Costruisci una storia tramite i social media Un altro modo per spingere i partecipanti all’evento a parlarne sui social è farlo diventare una storia. Costruisci una storia utilizzando i tweet e le foto Instagram dei partecipanti all’evento e organizzandoli in un racconto Storify. Puoi scegliere di impostare la tua storia in ordine cronologico, oppure mettere in evidenza i momenti più popolari dell’evento. 2. Analizza la tua performance sui social media Infine, dal momento che i social media hanno avuto un ruolo tanto importante nella strategia di marketing dell’evento, devi verificare la loro efficacia. Dai un’occhiata al piano che avevi stabilito per la promozione dell’evento sui vari social network e verifica se ognuno ha raggiunto l’obiettivo prefissato. Ciascun social network ha uno specifico strumento analitico che ti consente di ricavare i dati necessari a verificare il contributo dato alla promozione dell’evento. Scegliere i Tool giusti- tipi di Tool Scegliere il tool giusto per il tuo progetto e le tue esigenze può richiedere tempo, risorse (anche economiche se ci pensiamo bene: alcuni tool non consentono la prova gratuita!) e fatica. PLANNING TOOLS Creator Studio e Meta Business Suite (già visti) Hootsuite PostPickr Feedly ANALYTICS TOOLS Libreria inserzioni Facebook e Insights interni a social Google Trends Ninjalitics CONTENT E CURATION Canva Crello Creative Hub (Facebook) GOOD TO KNOW Facebook Debugger Yoast SEO Planning Tools FACEBOOK BUSINESS SUITE e FACEBOOK CREATOR STUDIO HOOTSUITE POSTPICKR In generale, è sempre preferibile sfruttare lo strumento interno alla piattaforma (es. Creator Studio), perché include più funzionalità proprie del singolo canale. Studiate i contenuti che le persone pubblicano su questi network : potete migliorare il tono del vostro brand per adattarlo all’atmosfera che c’è lì? Sperimentate la creazione di annunci , oppure provate un nuovo network. 2. I CONSUMATORI VOGLIONO ACQUISTARE ALL’INTERNO DELLA PIATTAFORMA Prima della pandemia, il social commerce era un’opportunità per le imprese più innovative. Ma l’aumento del consumo di social media, in combinazione ai lockdown e l’obbligo di rimanere in casa, ha creato le condizioni perfette per un’esplosione del social shopping. Ora la maggior parte dei social network sta lavorando per fornire nuove funzionalità e soddisfare la crescente domanda. Instagram, Facebook e Pinterest sono i più popolari. Creare uno shop su Facebook , se vendi prodotti fisici Conferire flessibilità di design in questi negozi virtuali , per rendere la UX il più fluida possibile Sperimentare con gli shoppable post e le ads ! 3. NESSUNO VUOLE PARLARE AL TELEFONO CON IL BRAND i consumatori hanno fatto alle aziende domande più urgenti che mai, scoprendo che le risposte possono essere ottenute più comodamente usando i social media. In un sondaggio Nielsen commissionato da Facebook, il 64% delle persone ha riferito che preferisce mandare un messaggio piuttosto che chiamare un’azienda. Ma il 2022 Customer Care Survey di Hootsuite mostra che il 71% delle organizzazioni non ha ancora iniziato a investire nel social customer care o non ha affatto intenzione di farlo! Iniziare a pensare a una strategia di social media customer service. Creare modelli di risposta per le domande più frequenti , ad hoc per ogni network. Se non è ancora stato fatto, provare a usare un chatbot per migliorare i tempi di risposta. 4. I VIDEO LUNGHI FUNZIONANO SOLO SU YOUTUBE Più di quattro anni fa, con l’avvento di IGTV e Facebook Watch, abbiamo assistito a un momento in cui tutti pensavano che i video long-form fossero il futuro. YouTube stava premiando i contenuti che superavano i 10 minuti, e Facebook voleva competere nella stessa arena, dunque ha introdotto Facebook Watch. Anche le IGTV di Instagram erano presenti in ogni strategia social. Ma poi TikTok è arrivato in Nord America. In risposta, Instagram ha lanciato Reels alla fine del 2020 e eliminato IGTV nell’ottobre del 2021: il sondaggio Social Trends 2022 di Hootsuite evidenzia che oggi, non solo i creators, ma anche le aziende preferiscono i video brevi! Se l’obiettivo è quello di raggiungere nuovi follower, sperimentare i video di TikTok. Se l’obiettivo è coinvolgere nuovamente il pubblico Instagram preesistente, sperimentare con i Reels. Se si raggiunge un certo successo con i video brevi su una piattaforma, testarli anche sulle altre. sarà necessario tradurre i video per ogni canale…e niente watermark TikTok su Reels. 5. AFFIDARSI A NUOVE TATTICHE DI ENGAGEMENT: I CREATORS A partire dal 2021, 50 milioni di persone si considerano creator sui social network. E i social network stanno rispondendo a questo boom, aggiungendo molti nuovi strumenti di monetizzazione nativi, come: Il Creator Marketplace di TikTok Le Collaborazioni di Instagram Le Branded Content Ads di Instagram Il Brand Collabs Manager di Facebook YouTube Brand Connect Il Super Follows a pagamento di Twitter - Definite il pubblico che volete raggiungere (e su quale piattaforma si trova). - Sfogliate i creator marketplace per fare una lista di persone che hanno influenza su quel pubblico. - Preparatevi a pagare tariffe eque. Anche il più micro dei creatori conosce il suo valore e non sarà disposto a lavorare gratis. 6. PRIMA DI PUBBLICARE: PREVEDERE UNA SOCIAL LISTENING STRATEGY Durante la pandemia molte aziende si sono imbarcate nell’esperienza del social listening, apprezzando la possibilità di rispondere in tempo reale alle domande e alle conversazioni con i loro clienti. Tuttavia, con il progredire della pandemia, ancora più aziende hanno imparato che il social listening potrebbe aiutarle a capire le mutevoli preferenze dei loro clienti ed evitare incidenti di PR. - Impostare tre stream di ricerca all’interno del canale social più importante, per esempio: o Le menzioni del vostro marchio, gli hashtag del brand e i prodotti; o Fare lo stesso per i concorrenti; o Parole chiave e hashtag importanti per il vostro settore nel suo complesso 7. SVILUPPARE UNA STRATEGIA DI SOCIAL AUDIO la maggioranza delle aziende intervistate pensa che investire in una strategia di social audio sia vantaggioso. il social audio non è una forma particolarmente economica di content marketing e questo è uno dei motivi per cui prevediamo un’adozione più lenta da parte delle piccole imprese: bisogna avere una certa disponibilità economica per investire su un formato che non ha ancora dimostrato ROI per nessuno! - Non scegliere una particolare piattaforma di social audio piuttosto che un’altra . Meglio iniziare a pensare a come il business può trarne vantaggio in generale, ora. - Una volta che si ha un’idea del valore che si è in grado di portare agli ascoltatori, iniziare a pensare a piattaforme specifiche. - Spingere i leader di pensiero presenti nell’azienda a tenere un discorso per conto del brand! Creator Economy- i creator- valore del mercato- Recommendation Data Prima della nascita della creator economy erano i grandi media a fare da padroni e a gestire l’intero mondo dell’intrattenimento, poiché la creazione dei contenuti era una loro prerogativa. L’unica possibilità quindi per lavorare in questo mondo era quello di far parte di queste grandi aziende. Grazie all’avvento di internet però – e soprattutto grazie ai social media - tutto ciò cambia, si ha un decentramento dei media, a un ritmo decisamente lento, causato dal fatto che le potenzialità di questa innovazione richiesero del tempo per essere comprese dalla maggioranza delle persone. Grazie ai social media infatti, si cominciò ad avere la possibilità di divenire creatori in prima persona attraverso nuovi spazi. Eric Freytag di Streamlabs, il quale riassume il cambiamento del consumo dei media in un articolo scritto per VentureBeat, in cui afferma: "Invece di dieci programmi TV consumati da miliardi di persone, ora abbiamo centinaia di milioni di programmi che soddisfano miliardi di persone. Potresti essere solo una delle dieci persone al mondo interessate a un argomento di nicchia, ma è probabile che troverai dei contenuti per te. " La passione sembra quindi essere il collante per chiarire cos’è la creator economy , che non a caso viene definita anche passion economy. Ovvero, la possibilità per chiunque possegga una passione precisa, di creare un reddito attraverso questa, grazie alla creazione di contenuti, sfruttando le nuove tecnologie, da cui la creator economy trae origine. «Creator economy» : l’economia fatta da persone singole (i Creators) che producono, distribuiscono e monetizzano direttamente i loro contenuti, che siano audio, video, o appunto testi scritti. Riferendosi ai creator, si tratta di persone “autenticamente appassionate" come definite da Eric Freytag, che creano contenuti inerenti alle proprie passioni, sfruttando gli spazi e le opportunità offerte da internet. Come risultato si è sviluppata la possibilità di diventare celebrità anche per le persone comuni che non fanno parte del mondo dello spettacolo. YouTuber e influencer sono degli esempi di come la creator economy abbia dato la possibilità di una visibilità su larga scala a chiunque decida di creare contenuti online. Il valore del mercato totale della creator economy in questo momento si aggira sui 100 miliardi di dollari e sembrerebbe destinato a crescere ancora. Secondo il report Creator Earnings Benchmark realizzato da NeoReach in collaborazione con Influencer Marketing Hub: - tutto ciò che è legato ai content creator ha creato un indotto che ha portato a ottobre 2020 a investimenti da venture capital per 800 milioni di dollari - il 35% dei creator che attivi da più di 4 anni guadagna oltre 50.000 dollari all'anno attraverso i propri canali monetizzati - il 48% dei content creator fa questo lavoro a tempo pieno e riesce a mantenersi - la creator economy ha una curva di crescita sostanziale simile alla Gig Economy (lavoro a chiamata) Michael Mignano, co-founder di Anchor e angel investor della Silicon Valley, ha fatto una distinzione tra «social media» e «recommendation media»: Nei social media la competizione è basata principalmente sulla popolarità, anziché sulla qualità del singolo contenuto. Tra gli svantaggi c’è che, solo perché qualcuno può distribuire i suoi contenuti a molti amici, non significa che quei contenuti saranno ritenuti interessanti da chi li guarda. Per questo, nel tempo, i social network hanno iniziato a mostrarci contenuti non solo sulla base delle nostre relazioni ma in base all’engagement. Se nei social media i contenuti ci venivano proposti principalmente in base alle nostre relazioni sociali, nei recommendation media ci vengono proposti principalmente in base alle raccomandazioni di un algoritmo. TikTok, per capirci, e tutti quelli che gli stanno andando dietro. Se sul feed di Facebook appena il 15% dei contenuti che vedevamo era prodotto da persone che nono conoscevamo, entro la fine del 2023 dovremmo vedere il 30%. Piattaforme come Facebook, TikTok, Twitter e Snapchat si stanno progressivamente «professionalizzando». Invece di vedere messaggi e foto da amici e familiari su vacanze e cene, gli utenti vedono sempre più contenuti professionali da parte di brand e influencer. le nuove piattaforme offrono sempre più spazi e strumenti ai creator per far avanzare questa nuova economia della monetizzazione individuale. Come «Bulletin»: è stata annunciata come piattaforma di newsletter di casa Facebook, ma sarà probabilmente la piattaforma per i Creators del social, che in futuro lì faranno e commercializzeranno podcast, stanze audio e molto altro… La piattaforma funziona esattamente come Substack, a cui si ispira palesemente anche dal punto di vista grafico. Gli autori dovrebbero ricevere da Facebook un anticipo e una paga mensile. In cambio, pubblicheranno in maniera esclusiva la loro newsletter sulla piattaforma di Zuckemberg, e potranno decidere di metterla a pagamento per i lettori . Facebook ha l’arma più potente mai avuta finora da una piattaforma: quelle 2,8 miliardi di persone già presenti sul social che rappresentano altrettanti potenziali iscritti per le newsletter in è fondamentale mettersi al riparo dai cosiddetti fake influencers, cercando di effettuare una fase di analisi il più accurata possibile. Possiamo catalogare 4 pratiche a cui questi profili fanno affidamento per manipolare i propri numeri (specialmente su Instagram!): 1. Acquisto di follower e/o like: facilmente smascherabile 2. Follow/Unfollow: smascherabile facilmente se fatto in maniera massiva tramite bot 3. Bot per commenti e story viewer: molto combattuta dalla piattaforma stessa 4. Gruppi pods: gruppi di scambio like e commenti, richiede un’analisi profonda ed accurata. COME SMASCHERARLI - Per prima cosa, utilizzando uno dei tool citati in precedenza, si può verificare la crescita del profilo analizzato, dove si noterà subito l’attività di follow/unfollow ed eventuali crescite anomale. - In secondo luogo, un’analisi del tasso di engagement del profilo interessato, può far risparmiare parecchio tempo. - Una metrica fondamentale nell’analisi sono i like alle foto : va analizzata la proporzione tra like e commenti ricevuti, va verificato la provenienza dei like (molti profili stranieri ad es). - Altra metrica sono i commenti. Risulta abbastanza facile individuare i commenti fake o pre-impostati, se infatti i commenti sono esclusivamente emoticon, è molto probabile che siano stati comprati. I commenti simili e pre-impostati invece sono probabilmente il frutto di gruppi DM (scambio engagement) Nessun tool potrà valutare come il professionista la qualità dei contenuti prodotti, o l’affinità tra brand e influencer. Questi strumenti restano dunque validi, ma restano sempre e comunque un supporto da affiancare al know how dei professionisti. Seeding- packaging- presta attenzione e studia il personaggio «SEEDING» Significa «seminare»: nell’ambito dell’Influencer Marketing seminare «prodotti», ma soprattutto l’awareness del brand. Infatti, per i marchi che vendono prodotti fisici, il seeding del prodotto può essere uno dei modi più semplici ed economici per avviare un programma di influencer marketing che aumenti la consapevolezza del marchio e guidi le vendite. Il seeding del prodotto dell'influencer è un concetto piuttosto semplice. I brand inviano prodotti gratuiti a un gruppo di influencer accuratamente selezionato. In cambio, gli influencer pubblicano contenuti sull'oggetto, condividendo foto e opinioni sul regalo con i propri follower. GLI STEP 1. Analisi del prodotto e del mercato per individuare i social e le figure più in linea per l’attività 2. Creazione di una lista di influencer a cui inviare il prodotto : l’attività consiste nel contatto e nell’organizzazione della spedizione prodotto (seguendo tutte le procedure richieste dal GDPR –General Data Protection Regulation) 3. Ideazione e proposta creativa per la spedizione (packaging, messaggio personalizzato, meccaniche collegate all’invio, collegamento ai social, hashtag dedicati, ecc.) 4. Spedizioni 5. Monitoraggio dei social nel periodo successivo all’invio per visionare tutte le pubblicazioni che saranno generate dall’attività di invio e interagire con i personaggi per qualsiasi richiesta 6. Report definitivo dei risultati generati dall’attività di seeding PACKAGING D’EFFETTO Il prodotto deve essere al centro dell’attenzione, ma un’operazione di creative seeding non può prescindere dal packaging, che è assolutamente essenziale e non deve mai essere “standard”. Quello che si invia alla stampa o agli influencer non dovrebbe essere semplicemente la stessa confezione che si troverà in vendita nei negozi, ma va spesso ideato e realizzato appositamente per valorizzare non solo il prodotto, ma anche lo spirito dell’azienda e trasmettere un messaggio particolare o il mood di una campagna. Un brand che si presenta come eco-friendly, per esempio, dovrebbe prediligere packaging di materiali naturali o ecosostenibili, con un’identità grafica e cromatica che richiami a questo tipo di valori. Vale anche la pena di fare una ricerca preventiva sui destinatari della campagna di creative seeding, per individuare e disegnare il tipo di packaging che possa suscitare il loro interesse nel parlare del prodotto. Il brand deve essere attento a personalizzare gli invii, anche in caso di semplice attività di seeding, e dimostrare di conoscere bene il destinatario. (l’Oreal fondotinta) Sono tantissimi i casi di influencer che incappano in scivoloni sui social, rischiando di gettare cattiva luce anche sui brand con cui collaborano. In generale va sempre dedicato tempo a studiare i contenuti pubblicati in passato dall’influencer, per conoscerne le opinioni, le abitudini e collaborazioni in corso o concluse con altre aziende. Attività a pagamento- consigli x la collab Come cambia il processo in caso di ingaggio influencer a pagamento? L’attività si fa più complessa! - Monitoraggio e selezione di un primo elenco di influencer in linea con le richieste del cliente e del brief - Rework sulla lista dopo il feedback del cliente - Contatto e proposta di attività con la singola influencer - Definizione dei contenuti a pagamento e contrattualizzazione - Preparazione del brief e del calendario per l’attività - Invio prodotti - Supporto nello sviluppo dei contenuti e nella supervisione da parte del cliente - Gestione del calendario di pubblicazioni e monitoraggio - Report finali domande da porsi prima di confermare la scelta di un influencer a pagamento: - La scelta di questo influencer è MOTIVATA? - Qual è l’obiettivo finale della campagna? Ho una CTA chiara in mente? - Ho la possibilità di personalizzare il prodotto, per renderlo UNICO? - Sono in grado di monitorare l’attività con i tool giusti prima, durante e dopo? CONSIGLI PER LA COLLABORAZIONE - Omaggi sì ma esclusivi (per pochi e distintivi) - Meglio ambassador che «sandwich man» - Libertà di espressione - Presentare i prodotti onestamente - Fedeltà e coerenza - Fare scelte etiche - Premia la qualità invece dei numeri Insight, misurare il successo, ROI L’acronimo ROI (Return On Investments) indica il tasso che misura il rendimento di un investimento in relazione al capitale investito. In altre parole, il ROI serve per capire quanto puoi guadagnare da ogni singolo investimento. il ROI può essere tracciato anche nelle campagne che coinvolgono gli influencer, stando attenti alla misurazione delle giuste metriche ma anche tenendo conto di due aspetti non misurabili immediatamente: - Fiducia - Benefici a lungo termine • Puoi aumentare le vendite del tuo prodotto o servizio, grazie alla fiducia che i tuoi potenziali clienti ripongono negli influencer. • Puoi veicolare traffico verso i tuoi canali web e social, coinvolgendo i tuoi potenziali clienti anche a lungo termine • Puoi fare pubblicità senza che lo sembri. Le persone detestano la pubblicità: gli influencer fanno promozione in modo più “genuino” e possono aggirare gli adblock, migliorando la reach dei contenuti • Puoi allungare la vita di un contenuto, utilizzando quelli prodotti dagli influencer per campagne future Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria IAP- evoluzione della Comunicazione Commerciale L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) opera da oltre 50 anni, Con lo scopo di rendere la comunicazione commerciale sempre più “onesta, veritiera e corretta”, e per fare ciò si serve del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale (C.A.) Le funzioni di verifica della correttezza della comunicazione sono affidate al Comitato di Controllo, in veste di organo che tutela l’interesse del consumatore, e al Giurì, in veste di organo giudicante. Sul sito Internet www.iap.it si possono consultare tutte le decisioni più recenti del Giurì e le ingiunzioni di desistenza del Comitato di Controllo. Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole crescita degli investimenti nell’online advertising. La comunicazione commerciale digitale adotta varie tipologie di format: dal display ai video, dai social al search, fruite dagli utenti attraverso una molteplicità di device: dallo smartphone al tablet, dal pc alla smart tv. La complessità di Internet è data dalle sue caratteristiche, specie per la sua interattività che consente una condivisione costante di opinioni e commenti, sia tra i consumatori che tra consumatori ed aziende. Inoltre, profili promozionali convivono con contenuti non promozionali. l’utilizzo di utilizzo di strumenti digitali nella comunicazione commerciale ha anche comportato la creazione di nuovi linguaggi e di nuove forme espressive, soggette ad un costante processo di innovazione. Obiettivo della Digital Chart- art 7 C.A. La Digital Chart è un insieme di linee guida che lo IAP ha voluto introdurre per rafforzare la tutela del consumatore in un sistema complesso e dai confini sempre più sfumati. Obiettivo della Digital Chart è quello di mappare le più diffuse forme di comunicazione commerciale online, e di fissare criteri per la riconoscibilità della comunicazione commerciale nel rispetto dell’articolo 7 del C.A. Ciò risulta fondamentale al fine di preservare quel rapporto fiduciario che deve sempre esistere tra inserzionisti e utenti del web perché la stessa comunicazione sia efficace. Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale (C.A.) Art. 7 – Identificazione della comunicazione commerciale «La comunicazione commerciale deve sempre essere riconoscibile come tale. Nei mezzi e nelle forme di comunicazione commerciale in cui vengono diffusi contenuti e informazioni di altro genere, la comunicazione commerciale deve essere nettamente distinta per mezzo di idonei accorgimenti. Per quanto riguarda talune forme di comunicazione commerciale diffuse attraverso internet, i principali idonei accorgimenti sono indicati nel Regolamento Digital Chart.» Il fine è quello di provare a stabilire un engagement con gli utenti, ponendosi in una prospettiva meno “intrusiva”. Il vincolo fondamentale di questa forma di comunicazione è che venga sempre segnalata. Tra le molteplici tipologie di native advertising, le più comuni sono: le in-feed units, le paid search units, i recommendation widgets. Ogni contenuto diffuso attraverso il native advertising è soggetto alle previsioni del C.A. e, in particolare, all’art. 7. Inoltre, se il native advertising viene accreditato tramite soggetti terzi (celebrity, influencer o user) bisognerà far riferimento anche alle indicazioni in tema di endorsement. per la conformità con l’art 7 è necessario utilizzare accorgimenti per renderne riconoscibile la natura promozionale. IN-FEED-UNITS Le in-feed units, sono contenuti testuali o audio-video creati specificatamente per una determinata piattaforma (ad es. social network o siti di content sharing), della quale viene riprodotto il formato tecnico e grafico, con l’obiettivo di promuovere il brand o il prodotto attraverso una comunicazione commerciale meno intrusiva ed aumentare così la percentuale di click e interazioni sulle in-feed units. I contenuti promozionali delle in-feed units possono essere realizzati dall’editore in autonomia, O forniti dall’inserzionista; ciò che rileva è che il loro posizionamento viene garantito all’inserzionista (ed esempio, sulla home page del sito, o in una sezione a tema) sulla base di un accordo tra le parti. I contenuti in feed devono essere accompagnati da diciture idonee a rendere nota la natura promozionale, inserite in posizioni e dimensioni idonee, quali: (VEDI Celeb-inf-blogg), anche abbinate ad accorgimenti grafici specifici (ad esempio, l’inserimento di cornici e/o l’ombreggiatura e/o evidenziazione del testo, il c.d. “shading”). PAID SEARCH UNITS Per paid search è una tecnica di marketing attraverso la quale, a fronte del pagamento di un compenso a un motore di ricerca o una piattaforma, l’inserzionista risulta posizionato tra i risultati di ricerca “sponsorizzati” e quindi tra i primi risultati ottenuti dall’utente, in posizione privilegiata rispetto ai brand o prodotti di altri soggetti non inserzionisti Le paid search units hanno solitamente lo stesso formato grafico e testuale, ma con colori diversi, degli altri risultati ottenuti a seguito di una ricerca effettuata sul motore di ricerca e/o la piattaforma. costituiscono una forma di comunicazione commerciale, la cui natura deve essere resa nota agli utenti con misure idonee ai sensi del C.A. Accorgimenti da utilizzare per rendere riconoscibile la natura promozionale dei contenuti delle paid search units sono: - la tecnica dello “shading” vale a dire ombreggiatura e/o evidenziazione del testo; - diciture che informino gli utenti esplicitamente e senza ambiguità che si tratta di contenuto di natura promozionale (quali: “Pubblicità/Advertising”); Dimensione tale da renderle visibili e che si trovino vicino al risultato di ricerca sponsorizzato, in una posizione visibile da parte dell’utente. RECCOMENDATIONS WIDGETS Sono una forma di native advertising per mezzo della quale la promozione di un brand o di un prodotto, avviene attraverso un widget (ovvero un elemento, una sorta d’interfaccia grafica, o simili) a fronte di un accordo con l’inserzionista. Di solito i recommendation widgets sono integrati nella struttura editoriale principale del sito web e nella prassi della Rete sono in genere preceduti da una dicitura che indica che si tratta di contenuti scelti e raccomandati, utilizzando ad esempio le formule: “Potrebbe piacerti anche..” , “Potrebbe interessarti anche..”, “Altro dalla Rete”, “Potresti esserti perso…”, “Altro raccomandato per te”… Gli accorgimenti da utilizzare sono: - l’indicazione che il box contiene contenuti sponsorizzati; - l’indicazione accanto al contenuto del nome o del logo dell’Inserzionista e/o l’indicazione che il contenuto è sponsorizzato; - se i contenuti sono sviluppati da un “fornitore di tecnologia” (l’ Intermediary party ovvero il soggetto che ha sviluppato il Widget), oltre alle indicazioni sopra specificate l’indicazione di tale diversa provenienza (ad esempio, “A cura di … accompagnato dal nome del fornitore di tecnologia”, “Contenuto offerto da … accompagnato dal nome del fornitore di tecnologia”); - l’individuazione del contenuto come pubblicitario inserendo: “Pubblicità/Advertising”, o “Promosso da …brand/Promoted by …brand”, o “Sponsorizzato da … brand/Sponsored by … brand” Social Network e Content Sharing I social network si caratterizzano per la condivisione di elementi testuali e multimediali come fotografie, musica e video tra gli iscritti a una determinata “community”, attraverso la creazione di profili personali. La loro grande evoluzione unita a quella dei siti di content sharing ha portato a una crescita esponenziale del numero degli inserzionisti che utilizzano queste piattaforme per raggiungere il pubblico dei potenziali consumatori, direttamente sui profili personali degli stessi, ovvero attraverso pagine o canali ufficiali direttamente amministrati. Come ogni altra comunicazione commerciale, i contenuti pubblicitari veicolati tramite i social network e i siti di content sharing devono rispettare le norme contenute del C.A. Nei video LIVE in diretta streaming postati sui social network, ove i contenuti abbiano tutti o in parte natura promozionale (ad esempio si citino, si utilizzino o si inquadrino prodotti o brand) tale natura deve essere portata a conoscenza degli utenti attraverso appositi disclaimer posti nelle inquadrature di inizio e di fine del video o attraverso le dichiarazioni dello stesso protagonista. Se i prodotti rappresentati sono stati forniti dall’inserzionista il protagonista dovrà menzionare tale circostanza specificando, ad esempio: “questo prodotto mi è stato inviato da…brand”. Awareness Stage- performance analysis (KPI) - UNAWARE: l’utente non sa di avere un problema - PROBLEM AWARE: l’utente conosce il problema, ma non la soluzione - SOLUTION AWARE: l’utente sa che esiste una soluzione, ma non il prodotto necessario - PRODUCT AWARE: l’utente conosce il prodotto e lo confronta - MOST AWARE: l’utente conosce il prodotto e lo acquista Per misurare il successo di una collaborazione, che sia Instagram, Facebook, YouTube o Twitter è fondamentale tenere presente i Key Performance Indicators (KPI), che sono in grado di monitorare i progressi raggiunti rispetto agli obiettivi preposti. Ragionando su Instagram, per esempio, i KPI possono essere raggruppati in diversi parametri: - KPI per i singoli post: valutando il successo, o meno, ottenuto dai diversi post pubblicati - KPI per le Instagram Stories: mostrando i risultati raggiunti da questo strumento - KPI dell’intero account KPI – SINGOLI POST - Impression: La frequenza con cui il singolo post è stato visto dagli utenti (follower o meno), il sistema conta come impressioni anche le ulteriori visite al post da parte dello stesso utente. - Reach: l’effettiva copertura del post (senza le impressioni molteplici del singolo utente) - Engagement: sono le interazioni con il post (like, commenti, condivisioni, clic). Serve per calcolare l’engagement rate, che indica il tasso d’interazione medio di un profilo KPI – IG STORIES - Impression + Reach: seguono le stesse regole già esplicitate per i post. - Engagement: Qui è possibile verificare la frequenza con cui gli utenti hanno saltato o abbandonato una storia (indice di un contenute debole) o i tap back (quanti utenti hanno visto di nuovo la storia) e il conteggio degli swipe-up. L’engagement rate si ottiene: - sommando le interazioni (like e commenti) delle ultime 10 pubblicazioni, scartando la più recente; - dividendo il numero ottenuto prima per 10, poi per il numero dei follower; - moltiplicando il numero finale per cento . Ricorda che la stessa percentuale ha un peso diverso a seconda della nicchia di mercato e del profilo analizzato. KPI – ACCOUNT - Crescita del canale: indipendentemente dal successo dei singoli post, è sempre opportuno monitorare l’andamento di crescita dell’account del brand, per osservare picchi o crescite graduali a seguito di un’attività. - Utilizzo di hashtag: è importante tracciarne l’utilizzo poiché un utilizzo corretto aiuta l’aumento della copertura dei contenuti. Chi crea un proprio hashtag dovrebbe monitorare quando e quanto viene utilizzato dagli altri utenti. Analisi- selezione Influencer- Contratto Tutta questa procedura d’analisi può avvenire o affidandosi direttamente agli Insight della piattaforma o servendosi di tool esterni che possono aiutarci nel velocizzare il processo d’analisi. I più utilizzati sono: - Ninjalitics - Buzzoole - Influgramer - Unionmetrics - Socialblade - Hypeauditor SELEZIONE DEGLI INFLUENCER: Ricerca attraverso i contenuti, facendosi guidare da hashtag e geotag. Un altro trucco è usare il motore di ricerca di Google: - Vai su Google.com o .it e nelle impostazioni seleziona la visualizzazione di100 risultati alla volta - Inserisci nella query della ricerca o “k follower” site:instagram.com blogger o (cambia la parola “blogger” con i termini specifici della tua ricerca) - In questo modo visualizzerai i profili con più di 10mila follower che hanno la parola “blogger” nella bio o nel nome di Instagram Parliamo di un documento fondamentale per garantire che tutto il processo di collaborazione si svolta nel modo corretto, offrendo le dovute sicurezze a entrambe le parti. - Segnalare sempre data di inizio e fine del contratto , così come tutte le date rilevanti per il progetto, come quelle di pubblicazioni dei contenuti (sono presenti nel brief, ma meglio specificarle anche qui) - Specificare tutti gli elementi coinvolti nella collaborazione: i social network selezionati, il numero dei post, il formato, gli hashtag, richieste di link, ecc - Indicare la fee pattuita e come verrà corrisposta - Citare clausole sulla trasparenza e sul rispetto delle policy aziendali del brand da parte del talent I FOOD INFLUENCER DURANTE IL LOCKDOWN Un’interessante indagine di Extreme, dal titolo Influencer Italia travel&food, analisi dell’impatto del Covid-19, ci permette di capire quanto sia in crescita e in mutamento l’attività degli influencer su Instagram che si occupano di alimentazione in senso ampio. Sono stati presi in esame 300 account del settore food e 300 del settore travel per un’analisi comparata svolta durante il lockdown. A colpire è la forte crescita dell’engagement dei food influencer: +32% rispetto al 2019, negli stessi mesi, per un totale di 17,7 milioni di interazioni. Contemporaneamente è andata a calare la percentuale di branded content (#giftedby, #suppliedby, #adv) pari a -18,4%, a causa di molteplici fattori. Le difficoltà stesse delle aziende, la sospensione di eventi che potevano essere fonti di lavoro per gli influencer, un aumento dei contenuti prodotti (soprattutto stories e dirette). I risultati della ricerca mostrano come il pubblico in questa situazione si sia avvicinato ancora di più alle figure che considera utili per ricevere notizie, contenuti originali e occasioni di vivere esperienze particolari in ambito food. Come si cambia: Chiara Ferragni nel 2020 La famosissima influencer Chiara Ferragni è perfetta per illustrare come la scelta di un personaggio da parte di un brand deve essere sempre in linea con le strategie. Fino al 2019 il rapporto di Chiara con i brand del food non era degno di nota, a parte qualche post a tavola in alberghi e ristoranti che la ospitavano. All’influencer non veniva riconosciuta alcuna competenza ai fornelli, quindi risultava un ambassador improbabile per un progetto food. Durante il lockdown, quando come tutti anche lei è stata costretta in casa, ne abbiamo riscoperto la dimensione domestica, fatta anche di preparazione di pranzi e cene per la sua famiglia. Galbani ha cavalcato questa veste e ha cucito su di lei una campagna di comunicazione con ricette semplici, che tutti potevano realizzare nella propria cucina con pochi mezzi. Un nuovo pubblico- da Influencer a Media Company- identikit del food infl Osserva sempre dove sta spendendo il suo tempo il pubblico a cui sei interessato. TikTok ha raggiunto in Italia più di 10 milioni di visitatori, con una crescita del +400%. Un’occasione d’oro per gli influencer, che hanno cavalcato l’onda della novità e sono sbarcati sul social. Seguiti a ruota dai contenuti food, divenuti esemplari: se inizialmente il social era considerato poco adatto a questo business, oggi è una vetrina fondamentale per raggiungere grandi platee. Come? Con una comunicazione veloce, diretta e soprattutto chiara, che rispetti le preferenze del giovanissimo pubblico che popola il social. I profili più seguiti come @rafael.nistor o @cookergirl presentano ricette (anche molto complesse) in pochi semplici passaggi, puntando ad attirare l’attenzione entro il 1° secondo di video. Chef in Camicia è nata nel 2015 da un’idea di tre ex-compagni di scuola elementare accumunati dalla passione per il mondo culinario. Oggi è una media company italiana verticale sul mondo del food che coinvolge circa 40 persone. Grazie alla trasformazione digitale e a una precisa strategia di comunicazione sui principali social (Facebook, Instagram, Youtube, TikTok, LinkedIn, Pinterest) hanno raggiunto 3,5 milioni di italiani. I video delle loro ricette, innovative e ricercate, ma pur sempre alla portata di tutti, sono molto ambiti dalle aziende del settore food and beverage –e non solo– grazie a un monitoraggio di performance dei contenuti di altissimo livello. Nella primavera del 2020 inoltre, hanno dato vita ad “Academia”, una piattaforma di e-learning (con rilascio di Attestato) sui corsi di cucina. Progetto in cui hanno coinvolto chef del calibro di Davide Oldani, Igles Corelli e Alessandro Borghese. Secondo uno studio di Buzzoole, la maggior parte dei creator italiani in ambito food sono donne (+60,57%) mentre gli uomini rappresentano circa un quarto del totale (39,43%). L’86% dei food influencer rientra nella categoria micro e medium (dai 10 mila ai 100 mila follower). Il resto del mercato è composto da social star e celebrità. Nell’ultimo anno anche il settore Beverage ha riscontrato molto interesse: i contenuti generati hanno raggiunto quota 311 mila con un incremento del +36% rispetto all’anno precedente. In particolare, il 56% dei contenuti hanno come focus il vino, tematica in forte crescita con un incremento del +29,10% nell’ultimo anno. I wine influencer in Italia sono così popolari da rappresentare il 68% del totale dei creator che trattano di beverage. In generale, gli influencer italiani che parlano di drink sono principalmente uomini (56% del totale), mentre le donne, che pur sono più presenti rispetto agli ultimi anni, rappresentano oltre il 40%. Hanno un’audience per il 64% femminile e con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Influencer virtuali L'origine degli influencer virtuali, o CGI Influencer (Computer-Generated Imagery Influencer), risale al 2016, quando una società di Los Angeles specializzata in robotica ed intelligenza artificiale dal nome Brud creò Miquela Sousa (@lilmiquela su Instagram), una ragazza virtuale di giovane età appassionata di musica e moda. Questo personaggio, ideato come uno strumento di marketing, ad oggi vanta collaborazioni con brand del calibro di Gucci, Prada e Calvin Klein ed ha un seguito che ammonta a 2,8 milioni di followers solo su Instagram. Ma la sua fama non si ferma al virtuale: oltre ai marchi di moda, Lil Miquela è stata oggetto di interviste da parte di Vogue, The Guardian e Buzzfeed ed è stata inoltre raffigurata assieme a celebrità come Diplo e J Balvin, quest'ultimo presente in un IGTV della stessa influencer virtuale. Chi non ha presente lo storico volto del colonnello Sanders di KFC? Colui che per decenni è stato il logo stampato di una famosissima multinazionale, nel 2019 ha iniziato a prendere letteralmente vita sul profilo Instagram della nota catena di fast food. Un'azione che he denota la volontà di sperimentare nel virtuale. Azione che per di più ha permesso a KFC di rendersi conto quanto fosse efficace la figura del colonello Sanders da punto di vista comunicativo, rendendolo quasi una figura indipendente e portandolo addirittura a collaborare con altri brand come Dr. Pepper e Cinnabon. PRO E CONTRO VANTAGGI dei Virtual Influencer - Maggiore coinvolgimento del pubblico: le ricerche evidenziano come l'engagement sia mediamente molto più alto nei profili degli influencer virtuali rispetto a quelli reali, a parità di followers. - Costi inferiori: gli influencer virtuali richiedono un budget molto elevato per la loro creazione ma non per quanto concerne le campagne di marketing. - Controllo totale della comunicazione da parte del brand, visto che non parliamo di una persona reale e «indipendente». - Assenza di errori, in quanto pianificando ogni singolo aspetto della comunicazione e agendo tramite un volto virtuale, la possibilità di errori è ridotta quasi a zero. SVANTAGGI dei Virtual Influencer - Costi di gestione: nel momento in cui un brand desidera avere il completo controllo del proprio influencer virtuale, la spesa per far fronte alle tecnologie da utilizzare ed al team di esperti da reclutare può essere notevole. - Fattore umano: essendo figure virtuali non possono provare sentimenti o avere delle opinioni di qualsiasi tipo, di conseguenza in determinati contesti potrebbero risultare meno spontanei e sinceri. - Questioni legali, non è ancora molto chiaro come regolamentare questo mondo e soprattutto come identificare chi sia il responsabile di ogni virtual influencer e delle sue azioni. Recente la notizia che Meta stia lavorando a delle linee guida per il corretto utilizzo degli influencer virtuali, affinché questi strumenti vengano utilizzati nel migliore dei modi, senza trarre in inganno gli utenti, in particolare su cultural appropriation e libertà di espressione.