Scarica Sociologia della comunicazione e dei media digitali - prof.ssa Vittadini e più Appunti in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! Sociologia della comunicazione e dei media digitali PLATFORM SOCIETY Termine sviluppato da Jose van Dijk. Una piattaforma è un’architettura digitale programmabile, progettata per organizzare interazioni (es: social media) tra utenti; non solo utilizzatori finali, ma anche imprese commerciali e istituzioni pubbliche. Un “ecosistema di piattaforme” è un assemblaggio di piattaforme interconnesse governate da un particolare insieme di meccanismi che modellano le pratiche quotidiane (es: meta, amazon, Apple...). Esistono due tipi di piattaforme: 1) Piattaforme infrastruttura -> formano il cuore dell’ecosistema su cui le altre app e piattaforme vengono poi ad appoggiarsi - Sono le Big Five o FAMGA (Facebook o Meta, Apple, Microsoft, Google, Amazon) - Funzionano da online gatekeeper gestendo, incanalando e archiviando il flusso di dati che circola in rete 2) Piattaforme di settore -> incorporate nell’ecosistema complessivo all’interno di specifici settori (news e giornalismo, spostamento e alloggio, medicina, istruzione ecc...). - Dipendono dalle Big Five per quel che riguarda l’approvvigionamento di servizi e informazioni. Vengono sviluppate e spesso integrate influenzando l’organizzazione di specifici settori. (es: arriviamo ad Airnbnb da Facebook) Le Big Five Al cuore del sistema c’è Alphabet (Google) che fornisce numerose risorse chiave per l’ecosistema. È l’infrastruttura che ci offre il numero più alto di risorse chiave di tutto l’ecosistema: - Motore di ricerca -> Google Search - Browser -> Google Chrome - App Store -> Google Play - Sistema operativo -> Android - Servizi di pagamento -> Android Pay, Google Wallet - Programmazione pubblicitaria -> AdSense - Sito di video sharing -> YouTube - Sistema di informazione geospaziale -> Google Earth - Sistema di videoconferenza -> Google Meet - Sistema di cloud -> Google Drive Accanto al cuore c’è Facebook (Meta) che detiene: - 80% dei servizi di social network nel mondo - 60% della pubblicità online (insieme a Google) - Servizi di identificazione online (accedi con Facebook) - Controllo sul traffico dati mobile degli individui (App) In ascesa c’è Amazon che sta cercando di differenziare i suoi contenuti e la sua offerta. - Rete digitale di vendita - Leader di mercato nel campo dei server per il cloud - Audible, fire stick, Prime, Music… Al centro della produzione hardware c’è Apple - Leader della produzione di hardware - Gestore del secondo app store per grandezza - Servizi di cloud e streaming La company storica è Microsoft - Social network (Linkedin) - Cloud (Microsoft Azure) - Videoconferenze (Skype, Teams) Forniscono infrastrutture anche alle piattaforme più innovative - Spotify si appoggia a Google Cloud - Netflix ad Amazon web Service - Games agli App Store - Le applicazioni pubbliche alle infrastrutture private Piattaforme di settore Connettori tra utenti e fornitori: 1) Microimprenditori (es: airbnb, uber, etsy) Es: Google possiede il 20% di Uber con Google Earth 2) Imprese complementari tradizionali Es: Driver di Deliveroo o JustEat che investe il suo tempo e si relaziona con imprese che esistono già OPINIONE PUBBLICA I primi studi sul rapporto tra media e società focalizzano l’attenzione sulla formazione dell’opinione pubblica. Perché? La comunicazione attraverso i media viene intesa come uno strumento attraverso cui “legare” la società: - Il termine “comunicazione” viene inteso nell’accezione di “mettere in comune” - Significati sociali (parole, valori, abitudini) elementi di comportamento e modi Walter Lippmann nel 1922 dice che “ciò che l’individuo fa si basa non su una conoscenza diretta e certa, ma su immagini che egli forma o che gli vengono date” È importante studiare come i media influenzano l’opinione pubblica Cos’è l’opinione pubblica? - È il giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini -> rispetto ad un determinato argomento (es: è giusto o non è giusto...) - È l’insieme delle idee che un determinato agglomerato umano (città, nazione, gruppo di nazioni) ritiene giusto e vero in un determinato momento -> può essere diversa in contesti urbani diversi - È un sistema di credenze sulla cosa pubblica - Non è mai qualcosa di unitario, ma è l’insieme delle correnti di opinioni anche opposte dominanti in una società-> ci sono anche delle opinioni pubbliche minoritarie KEYWORDS Si definiscono le caratteristiche dell’Opinion Leader - Literacy -> elevata esposizione ai media (tendenza alla ricezione di maggiori informazioni) - Committment -> elevato coinvolgimento ed interesse per determinati argomenti - Socievolezza -> capacità di trasferimento di informazioni a gruppi di individui (gregari) che appartengono allo stesso gruppo sociale - Leadership -> riconoscimento, dal basso, parte del gruppo dei pari del possesso di maggiori conoscenze - Verticali -> soggetti che hanno le caratteristiche dell’opinion leader e comunicano attraverso i media (tradizionali e digitali) - Orizzontali -> soggetti che hanno le caratteristiche dell’opinion leader e che agiscono all’interno di reti sociali più o meno ampie - Monomorfi -> hanno rilevanza in un solo o in un numero limitato di campi - Polimorfi -> l’influenza esercitata non riguarda un solo argomento ma, più in generale, idee, atteggiamenti, propensioni e scelte politiche come di consumo Gli opinion leader verticali e monomorfi: - Hanno visibilità attraverso i media - Hanno una specifica area di influenza - Sono punto di riferimento per gruppi sociali/culturali diversi OPINION LEADER E SOCIAL MEDIA Cosa succede quando non esistono più solo i media tradizionali (osservati da K e L)? Le tecnologie enfatizzano la figura dell’opinion leader, moltiplicano le possibilità di nascita, influenza e sviluppo di leader d’opinione (anche orizzontali) Riconoscere gli opinion leader Gli opinion leader distruttivi hanno una personalità egocentrica e tendono a indurre i follower a modificare le loro opinioni anche in una direzione che può danneggiare loro o l’organizzazione a cui appartengono. L’obiettivo è spesso l’auto-realizzazione carismatica “Comportamento volitivo di un leader che può o intende danneggiare l’organizzazione di cui fa parte o i suoi follower attraverso: - Incoraggiare i seguaci a perseguire obiettivi che violano gli interessi legittimi dell’organizzazione - Utilizzando uno stile di leadership che comporta l’uso di metodi di influenza dannosi verso i propri follower, indipendentemente dall’esistenza di giustificazioni per questo comportamento” Kransikova 2013 Caratteristiche dell’opinion leader digitale Dovrebbero avere almeno una di queste caratteristiche: - Essere considerati esperti di un prodotto o servizio -> competente, sperimenta, ci mette impegno - Essere un membro attivo di una comunità online -> essere presenti, intrattenere relazioni con i follower - Partecipare con alta frequenza e dare contributo sostanziale -> comunicare in modo incisivo - Essere considerato da altri utenti come soggetto che ha buon gusto in relazione alle decisioni di acquisto -> leadership I contenuti dovrebbero essere caratterizzati da: - Originalità -> novità, innovazione e non convenzionalità, autenticità (come forma di risonanza con i propri follower) - Unicità -> distinzione rispetto agli altri - Qualità -> cura dei contenuti e della forma, attrattività, comprensibilità e assertività, funzionalità alla creazione della reputazione - Quantità -> quantità di messaggi postati Funzionano bene se incontrano degli utenti di Instagram con alcune caratteristiche: - Propensione all’interazione online anche con chi non si conosce - Congruenza dei contenuti del profilo e interessi, gusti, personalità dei follower GLI OPINION LEADER E TWITTER Il luogo digitale in cui è stato più studiato il fenomeno del two step flow of communication è Twitter per la centralità delle news e molteplicità dei flussi e delle relazioni. Alcune caratteristiche dei flussi comunicativi di Twitter (come lo sharing) favoriscono la nascita di opinion leader (anche in Facebook oggi). Le informazioni circolano in Twitter tramite intermediari come retweet di news e tweet originali di url contenenti news. La maggior parte degli intermediari non appartengono alla élite (blogger, giornalisti etc.) ma sono utenti comuni. Gli intermediari sono caratterizzati da: - Essere esposti a più fonti mediali degli altri utenti - Avere più follower degli altri utenti - Essere più attivi (coinvolti) degli altri utenti Secondo tipo di studi Gli utenti con il maggior numero di follower possono essere dei Twitterer “popolari”, ma questo non è necessariamente legato alla loro capacità di influenza. L’alto numero di follower non sempre significa che qualcuno viene ritwittato o menzionato in modo significativo Quali sono gli elementi che definiscono l’influenza su Twitter? Popolarità: - Indegree influence -> legata al numero di follower di un utente - Indica direttamente la dimensione dell’audience che l’opinion leader è in grado di raggiungere Condivisione: - Retweet influence -> legata al numero di retweet che un soggetto è in grado di generare - Indica l’abilità di generare contenuto con un valore aggiunto Coinvolgimento: - Mention influence -> legata al numero di tweet in cui un utente viene citato - Indica l’abilità di un certo utente di ingaggiare gli altri nella conversazione Terzo tipo di studi Il punto di svolta è quel momento magico in cui un’idea, un trend o un comportamento sociale supera una soglia e si diffonde come un incendio. Malcolm Gladwell individua tre tipologie di influencer che esistono all’interno delle piattaforme social: 1) Connettori -> persone che hanno un’ampia rete di connessioni e “fanno stare insieme” le persone 2) Esperti -> “procacciatori di informazioni”, risolvono i problemi e forniscono le risposte 3) Persuasori -> leader carismatici in grado di catalizzare il consenso SPIRALE DEL SILENZIO Two step flow of communication -> fine degli anni Quaranta e inizio degli anni Cinquanta L’opinione pubblica si forma all’intersezione tra ruolo dei media e ruolo degli opinion leader, che agiscono all’interno di reti sociali. Spirale del silenzio -> anni Settanta, Elizabeth Noelle - Neumann L’opinione pubblica si forma all’intersezione tra media, comunicazione interpersonale, manifestazione individuale d’opinione e percezione dei climi di opinione. Katz dice che anche i gruppi minoritari possono risalire la spirale e configurare nuovi movimenti di opinione purché: - Abbiano accesso ai media - Abbiano coerenza e difesa ad oltranza di alcune posizioni Adesso viviamo in un’epoca di minoranze rumorose, di movimenti che non si limitano a fare proposte più o meno convincenti ma pretendono di imporle con manifestazioni di piazza nelle quali ciò che conta non è la validità della proposta ma il clamore che si riesce a suscitare intorno ad essa. I movimenti ambientalisti Prima di Greta: - Green Peace -> 1971, Jim Bohlen Un’imbarcazione con attivisti e giornalisti parte per l’Alaska dove si svolgono esperimenti nucleari USA. Il suo intento è quello di fermarsi in una zona che sarebbe stata investita dalle radiazioni se gli esperimenti fossero continuati. Ottiene una risonanza mediatica e la loro notiziabilità si basa sul gesto eroico degli attivisti. - Le Balene -> 1975 Tutela vita in mare, sempre da parte di Green Peace. Si impegnano contro la caccia alle balene, le loro imbarcazioni ostacolano l’azione delle baleniere. Ottiene una risonanza mediatica e la loro notiziabilità si basa sul gesto eroico degli attivisti. - I monumenti -> 2006 Banner esposti su monumenti di notorietà mondiale. Ottiene risonanza mediatica, la notorietà si basa sui luoghi e resta il gesto eroico degli attivisti - Eventi -> 2011 Banner esposti durante eventi sportivi molto seguiti. Ottiene risonanza mediatica, la notorietà si basa sui luoghi e resta il gesto eroico degli attivisti - Eventi -> 2014 Banner esposti durante la Milano Fashion Week. Ottiene risonanza mediatica, la notorietà si basa sui luoghi e resta il gesto eroico degli attivisti - Flash Mob -> 2014 Attività performative sul territorio. Ottiene risonanza mediatica, la visibilità si basa sulla forma dei flash mob e il gesto eroico degli attivisti diventa gesto performativo. - Video virale -> 2014 Nasce la rete con i suoi linguaggi mediali Cosa funziona nel video? Il linguaggio emotivo funziona nella comunicazione in rete. Lavora per contrasti. Bella rappresentazione ma poi entra in gioco un soggetto che apparentemente non c’entra niente con Lego. Vogliono sottolineare una multinazionale petrolifera, racconta l’autodistruzione dell’immagine di Lego. Usa elementi evocativi dell’immaginario con netti contrasti perché Lego ci indica ciò che è bello e tenero che riguarda bambini e pesciolini mentre la Shell tutto ciò che indica rischio, pericolo e una marea nera. Boycott -> boicottiamo questa azienda. Con l’arrivo della rete si ha: ‘’tutti noi siamo Greenpeace’’ -> partecipazione = tutti insieme possiamo boicottare Shell. - Attivismo e partecipazione -> 2018 Costruiscono una campagna di engagement con tutti gli attivisti, è un passo verso la mobilitazione nell’era dei media digitali e dei social media. Si cerca di sensibilizzare la presenza e la continua la moltiplicazione delle plastiche nei mari. Ingaggia gli attivisti facendoli sentire parte di un gruppo e di conseguenza di una opinione condivisa. Usano WhatsApp e chiedendo agli attivisti di indicare dove si trovano le grandi quantità di rifiuti -> geolocalizzazione Il problema non viene risolto ma c’è una mobilitazione che assume persone e permette a Greenpeace di dimostrare che ci sono molte persone, che non sono una minoranza, che sono pronti ad agire che sono una opinione pubblica. - Attivismo e partecipazione -> 2020 Sono contro gli allevamenti intensivi. Greenpeace riconosciuta opinione dominante -> non c’è più la spirale del silenzio SPIRALE DEL SILENZIO E SOCIAL MEDIA La spirale del silenzio continua ad avere effetto nel social media anche in un sistema diverso da quello di Elizabeth por qué aveva un sistema dei media coeso e della facile che condividessero un'opinione, la moltiplicazione dei canali non è stata dirompente. USA 2014: Snowden Edward Snowden, ex consulente NASA, rivela che esistono forme di sorveglianza diffusa dei telefoni e delle e-mail degli americani che sono d’interesse per le agenzie federali -> scandalo. L’opinione pubblica americana si divide sul giudizio di valore relativo a questa attività di sorveglianza, alcuni ci credono ma altri no. Il Pew Research Center decide di fare una survey su: 1) L’opinione delle persone sulle rivelazioni di Snowden 2) La loro propensione a parlarne in diversi (di persona, online) 3) La percezione dell’opinione di coloro che li circondano offline e online (vanno a indagare la spirale del silenzio) Risultati: - Gli americani risultano meno propensi a discutere il caso Snowden sui social media che di persona (86% vs 42%) - I social media non vengono percepiti come una piattaforma alternativa o più sicura di discussione da parte di chi non è disponibile a parlarne di persona I social media non sono percepiti come posti sicuri in cui parlare ed esprimere le proprie opinioni, le persone si sentono più a proprio agio a parlarne in contesti più intimi come al ristorante con gli amici o a cene di famiglia. La spirale del silenzio penalizza le discussioni nei social media - In entrambi i contesti (online e offline) gli americani risultavano più disponibili a condividere le proprie opinioni se percepiscono di essere in sintonia con la propria audience - Se una persona riteneva che le persone nella propria rete Facebook fossero d'accordo con la propria opinione sulla questione, aveva circa il doppio delle probabilità di partecipare a una discussione su Facebook su questo tema Gli utenti dei social media risultano più o meno propensi a esprimere la loro opinione nella vita reale, a seconda di quella che percepiscono ossia l'opinione dominante tra i loro contatti social Ciò era particolarmente vero se non sentivano che i loro amici di Facebook o i follower di Twitter erano d'accordo con il loro punto di vista La percezione di una divergenza di opinioni genera l'effetto a spirale anche nei social media - Il tipico utente di Facebook, che accede al sito alcune volte al giorno, ha metà delle probabilità di essere disposto ad avere una discussione sul tema anche in un incontro face to face rispetto a chi non usa i social media I social media sembrano scoraggiare le prese di posizione pubbliche su temi divisivi e favorire gli effetti a spirale THE “SPIRAL OF SILENCE” REVISITED Altra ricerca sul tema che indica come avviene il monitoraggio. Anche nelle piattaforme social i media possono influire (attraverso i profili istituzionali) rappresentando le opinioni dominanti. Esistono poi altri modi di monitorare l'opinione pubblici dei social media: - Click speech i -> Like e le condivisioni così come i commenti degli utenti possono essere strumenti di interpretazione del pensiero della maggioranza. Si osservano dove sono i contenuti con più like e commenti, chi teme maggiormente l'isolamento monitora costantemente questi indizi per individuare l'opinione dominante Isolamento In caso di espressione di un'opinione dissonante dalla maggioranza dei social media: - Possono verificarsi forme di isolamento offline legate alla sovrapposizione delle reti sociali online e offline “Quanto le persone hanno la sensazione di essere in grado di monitorare l'ambiente che le circonda?” Possiamo notare che i social media danno alle persone l'idea di conoscere meglio le opinioni della propria rete sociale (soprattutto gli utenti di Twitter). Si da grande peso a quello che pensa la rete. La funzione dei media - Articolare l'interpretazione della realtà - Coinvolgere in un sistema di valori - Spiegare le azioni dei singoli - Rassicurare la cultura della sua adeguatezza o svelarne le inadeguatezze pratiche per farla evolvere - Rassicurare che lo status e l'identità degli individui è garantito dalla cultura - Trasmettere un senso di appartenenza culturale Gli indicatori culturali All'interno della loro programmazione i media trattano temi che sono virtualmente in grado di generare un effetto di coltivazione a lungo termine e tendono a favorire la diffusione di stereotipi legati a: - Genere e età - Salute - Scienza - Famiglia - Educazione - Politica - Religione - Violenza Violenza 1967 – 1985 Analisi dei messaggi veicolati dai media (2134 programmi) e survey sul pubblico per verificare se: - L’esposizione costante ha contenuti violenti avesse un effetto sulla rappresentazione della realtà dell'audience se esistessero dei punti forti comuni - Dal 1980 anche il livello di sfiducia nel prossimo è il livello di alienazione depressione degli individui Es: la situazione dell'uomo moderno sta peggiorando; non è un mondo in cui vale la pena far nascere dei figli; le istituzioni pubbliche non sono interessate ai problemi della gente comune. Es: le persone non aiutano gli altri ma pensano solo a se stesse; le persone cercano di trarre vantaggio dagli altri e non di comportarsi correttamente; non ci si può fidare della maggior parte delle persone. Quali differenti rappresentazioni della realtà (relative alla violenza) esistono tra forti, medi e deboli consumatori di media? Differenziale di coltivazione è la percezione del rischio -> più è alta più sono esposti a contenuti mediali che mettono a tema la rischiosità della nostra società La ricerca conferma la tesi che la rappresentazione della realtà dei forti utenti di media comprenda una maggiore percezione della violenza e del pericolo (rispetto ai dati reali) e una maggiore sfiducia nelle relazioni con gli altri. Il sistema mediale L'attenzione di Gerbner non si focalizza sul singolo prodotto mediale, ma su quelli che definisce pattern stabili di significato -> modelli di racconto ricorrenti, propongono forme di rappresentazioni della realtà simili, si genera l'effetto della coltivazione. “Vivere in un ambiente simbolico nel quale certi tipi di istituzioni creano certi tipi di messaggi porta a coltivare (supportare, sostenere e nutrire) certi tipi di coscienza collettiva”. Fattori intervenienti Con l'evoluzione della ricerca emergono alcuni fattori intervenienti nel processo di coltivazione: 1) Le relazioni sociali dei pubblici (fattori di socializzazione) a) I forti consumatori che vivono in contesti sociali omogenei sono più esposti a fenomeni di coltivazione b) Mainstreaming significa che i telespettatori forti possono non tenere conto le delle differenze di prospettiva e di comportamento che normalmente provengono da altri fattori e influenze Con l’evoluzione della ricerca emergono alcuni fattori intervenienti nel processo di coltivazione: 2) Si verifica un effetto di risonanza a) I telespettatori che fanno esperienza di situazioni simili a quelle rappresentate sono più sensibili al contesto del messaggio Es: chi vive in contesti ad alto tasso di criminalità Tipi di effetti di coltivazione 1) Effetti di primo ordine Il pubblico adotta letture e interpretazioni del mondo offerte dalla televisione che sovrastimano alcuni fenomeni (es numero di crimini) 2) Effetti di secondo ordine Il pubblico mutua dai media attitudini, sentimenti e valori COLTIVAZIONE E NUOVO SISTEMA DEI MEDIA Questioni di fondo Alcuni cambiamenti strutturali dei media hanno posto dei problemi per la teoria - Molteplicità di canali e di offerte - Molteplicità di piattaforme - Differenziazione dei modi e tempi del consumo - Maggiore selettività del consumo Quali problemi per la teoria? - Anche se il mezzo televisivo continua ad essere centrale nel consumo, verrebbe a mancare il sistema Comune di messaggi che genera l'effetto di coltivazione - La demassificazione della comunicazione di massa rende difficile immaginare la coltivazione di una visione del mondo mainstream, uno storytelling di massa Lo storytelling è targettizzato Quali nuove forme della teoria? - “Visto che ci sono numerose visioni del mondo disseminate all'interno dei nuovi media, la teoria della coltivazione può slittare verso una visione nella quale gli individui sono coltivati da specifiche visioni del mondo selezionate in base alle loro scelte” (Chaffee, Metzger 2001) - Questa personalizzazione della coltivazione può anche aumentarne gli effetti (Jamierson, Romer 2017) Grazie al fenomeno della risonanza l'effetto di coltivazione si potenzia anche nei nuovi media quando le visioni del mondo proposte collimano con quelle del pubblico -> bisogna approfondire il concetto di selettività L’ESPOSIZIONE SELETTIVA NEI MEDIA DIGITALI Overload informativo Di fronte alla sovrabbondanza di canali e di contenuti il pubblico è necessariamente chiamato a realizzare forme di consumo selettivo -> dobbiamo privilegiare certe piattaforme - Di piattaforme - Di contenuto Situazione di information stratamentation -> Dobbiamo definire dei confini in cui ci muoviamo, più informazioni abbiamo più dobbiamo metterci dei limiti Selettività La selettività del consumo è spesso motivata dalla volontà di evitare forme di evitare forme di dissonanza cognitiva - Cercare contenuti coerenti con le proprie attitudini preesistenti e sottrarsi a quelli discrepanti (Mutz 2006) - Cercare contenuti coerenti con le attitudini del proprio network Aumenta l’effetto della coltivazione La selettività del consumo è finalizzata a: - Ridurre la dissonanza cognitiva - Cercare sostegno informativo e rendere più articolata la propria idea - Ridurre il costo di elaborare delle informazioni - Attribuire un giudizio di qualità ai media - Cercare una consonanza con l’audience “media audience homopily” attraverso la selezione ed esposizione di contenuti identitari Effetti della selettività possono avvenire a livello di contenuto: - Evitare il discorso pubblico e politico o le news - Focalizzare il consumo mediale su specifici argomenti - Privilegiare alcuni media rispetto ad altri perché ritenuti più affidabili - Privilegiare contenuti e media vicini alle proprie posizioni culturali e politiche - Condivisione diretta della fonte - Condivisione di qualcuno che descrive e commenta la fonte - Fonti della fonte che sono state recuperate online Questo effetto costruisce credibilità poiché la percezione di chi riceve l'informazione e che questa sia confermata è condivisa da molte fonti diverse (anche se alle volte, all'inizio della cascata, c'è un'unica fonte non sempre verificata). “Un turbinio di catene tutte iniziate da diverse persone che agiscono indipendentemente, e spesso convergono su un gruppo di amici e conoscenti.” Coltivazione ed esposizione selettiva sono fenomeni attivi anche nel mondo dei media digitali COMUNICAZIONE DIGITALE E SOCIETÀ Network society Tutto inizia negli anni 80: - Il pubblico e la comunicazione mediale sono sempre meno di massa - Le audience sono sempre più segmentate - I prodotti mediali riescono a soddisfare le esigenze dei singoli - L’offerta mediale si pluralizza e diversifica - Il consumo si personalizza: walkman, videoregistratore, videocamera, device personali e portatili tattili e connettivi Questa evoluzione avviene in sintonia e in sinergia con l’evoluzione del contesto sociale verso la Network Society Il primo che si occupa di questo tema è Manuel Castells, studioso portoghese che tra il 1996 e il 1998 scrive una trilogia in cui parla dello sviluppo della rete di internet e della società - Si afferma un nuovo paradigma tecnologico che ha al suo centro le tecnologie dell'informazione - I modelli economici prevalenti (capitalisti o statalisti) entrano in crisi - Si affermano alcuni movimenti culturali portatori di valori sociali (ambientalismo, difesa dei diritti umani...) Favoriscono lo sviluppo della Network Society “Una nuova struttura sociale dominante, la società in rete; una nuova economia, l'economia informazionale/globale; e una nuova cultura, la cultura della virtualità reale” (Castells 1998) Quali sono i punti principali della trasformazione? 1) Informazione -> centrale nella nuova società 2) Techno-socialità -> le tecnologie agiscono in profondità sulle dinamiche individuali e collettive 3) Network logic -> ogni sistema o insieme di relazioni che poggia sulle tecnologie è dominato alla logica della rete 4) Cambiamento -> la società evolve in modo costante 5) Convergenza -> le tecnologie convergono in un unico sistema integrato Gli effetti: Effetti sui pubblici e sulla società - Differenziazione sociale e culturale diffusa - La personalizzazione dell'offerta del consumo (sia nelle forme del marketing, sia in quella della scelta di contenuti molto personalizzati) crea una frammentazione culturale - La differenza di competenze nell'accesso ai media digitali crea una stratificazione sociale degli utenti (have/have not; competenti/non competenti) Effetti sui contenuti e sulla cultura - L'esistenza di un unico ambiente mediale convergente (la rete) favorisce l'integrazione dei messaggi in un unico schema comune in cui i codici si mescolano -> gamification, misinformation CONNECTIVE SOCIETY - L'innovazione tecnologica porta la pervasività della condizione di connessione online o della propensione all'essere online networked - Le condizioni di esistenza online e offline sono senza soluzione di continuità Effetti networked individualism -> “gli individui networked sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno affidamento su forme di appartenenza permanente a gruppi stabili.” “Gli individui networked sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno affidamento su forme di appartenenza permanente a gruppi stabili” -> Famiglia, reti di conoscenze locali su base geografica, amicizie di lunga data L’idea centrale del concetto di networked individualism è che: (Rainie, Wellman 2012) 1) La società è sempre meno caratterizzata da gruppi di individui collegati attraverso reti personali 2) È sempre più caratterizzata da reti di legami deboli sostenute per mezzo della tecnologia digitale Un nuovo sistema operativo sociale concentrato non più sull'individuo come parte di un gruppo - la famiglia, i colleghi di lavoro, il vicinato - ma in quanto singolo capace di allacciare da solo un gran quantità di relazioni. Social network revolution - Gli individui gestiscono i legami in modi più complessi accrescere l'importanza delle reti di legami deboli che vengono attivate da interessi e passioni comuni - Internet aiuto in particolare a mantenere i contatti con i legami deboli: amici, parenti, vicini di casa e colleghi di lavoro cui le persone non sono particolarmente vicine - Sebbene siano più deboli questi legami sono cruciali nell'offrire informazioni, socialità e supporto - Nelle connective society ciascuno è inserito in strutture di relazioni che offrono opportunità, vincoli, alleanze, possibilità di risolvere problemi - La società è costituita da un groviglio di individui networked che operano in network specializzati, frammentati, permeabili e debolmente interconnessi Nella network society si verifica una tendenza alla costruzione del gruppo dei pari attraverso una socialità basata sui network (network sociability). L’esito sociale di questi network è duplice: 1) Da una parte, dal punto di vista di ciascun individuo, il proprio mondo sociale è formato intorno ai propri network centrati sull'individuo, ed evolve con la composizione del network stesso. 2) Dall'altra parte, dal punto di vista del network, la sua configurazione opera come punto di riferimento per ciascuno dei partecipanti e diventa di gruppo pari. Il contesto di comportamento per i suoi partecipanti Connective society: mobile revolution Effetti sul rapporto tra tecnologia e vita quotidiana: - La tecnologia è definitivamente portatile e pervasiva - La possibilità di essere in relazione con le proprie reti sociali è costante nell'ambito della vita quotidiana Effetti sulla posizione degli utenti nella comunicazione: - Le relazioni sono alimentate da nuovi tipi di contenuti prodotti e condivisi dagli utenti che hanno assunto maggiore potere comunicativo Connective society: mass self communication All'interno della rete si realizza una comunicazione che: - Potenzialmente è ancora di massa - Caratterizzata da forme del contenuto nuove (post, meme) - Autogenerata (contenuti), autodiretta (emissione), autoselezionata (ricezione) - Molti a molti Nuovo senso della posizione nella comunicazione: - Da oggetto (destinatario) - A soggetto (emittente e destinatario) - In grado di raccontarsi, autorappresentarsi, essere esposti ai commenti - Consapevolezza di avere un nuovo ruolo comunicativo nella società - Tematizzazione generalizzata del quotidiano -> “Non esiste ambito sociale che non sia comunicabile in modo istantaneo all'interno delle reti di comunicazione, al punto che i vissuti quotidiani tendono a essere tematizzabili come fatti pubblici” Connective society: sintesi La cultura delle connessioni che si genera nella connective society è una cultura in cui le strutture di social media sono entrate gradualmente al centro delle nostre routine e pratiche quotidiane Piattaformizzazione del web (Helmond 2015) -> in questo sistema si muovono attori istituzionali, editori, utenti, svolgendo una funzione di nuova intermediazione che struttura il flusso informativo e commerciale attraverso l’utilizzo dei dati comportamentali degli utenti sottoponendoli alla logica degli algoritmi. Al centro del nuovo ecosistema mediale c’è il web 2.0, un sistema di piattaforme: - Un’architettura programmabile di tipo sociale e guidata dai dati - Un’architettura che produce le strutture sociali in cui viviamo Contenuti, informazioni, prodotti culturali circolano e raggiungono gli utenti attraverso le piattaforme (social) che di conseguenza diventano: - Mediatori dell'accesso alle informazioni e alla cultura - Secondo la logica algoritmica - Luoghi dove si negoziano le regole di convivenza - “Mixandoli in modo crescente con norme sociali e socio tecniche create negli ambienti online” (Van Dijck 2013) - Negoziazione che avviene tra affordances (possibilità) offerte dalle piattaforme e comportamenti degli utenti Le affordances offerte dalle piattaforme contribuiscono a modellare la socialità online (e offline): - Sharing e following -> strutturata attorno ad azioni pre-codificate (espressioni delle emozioni; pratiche come il follow, il tag, lo share) - Datafication -> codifica dei comportamenti delle emozioni per poterle standardizzare ed elaborare in forma di dati - Mercificazione -> trasformazione di contenuti ed emozioni immergi che possono essere scambiate all'interno e all'esterno delle piattaforme - Selezione -> gli utenti vengono indirizzati verso specifici contenuti e oggetti secondo un principio data driven ovvero alimentato dal flusso di informazioni originato dagli utenti I MECCANISMI DELLE PIATTAFORME Datificazione Aspetti del mondo mai quantificati prima vengono trasformati in dati -> geolocalizzazione e pagamenti Le piattaforme hanno a disposizione i dati come risorse primarie per: - Sviluppare tecniche di analisi predittiva in tempo reale - Distribuire pubblicità e servizi personalizzati Analisi predittiva nel marketing: utilizzo di dati algoritmi statistici e tecniche di apprendimento automatico che permettono di identificare con maggiore precisione la probabilità di avvenimenti futuri (e dunque di risultati) sulla base dell'analisi di dati storici. - Modelli predittivi basati sulla segmentazione dei clienti in funzione di diverse variabili; sulle previsioni di comportamento; sulle raccomandazioni di prodotti, servizi e pubblicità Raccolta in tempo reale dei dati: - Pratiche standard datificate (Big Five) -> richieste di amicizia, like, condivisioni, valutazioni, suggerimenti - Pratiche standard datificate (di settore) -> gioco, affitto, guida, apprendimento, acquisto - Standardizzazione -> I dati segnale raccolti devono essere standardizzati per poter essere elaborati e così le azioni possibili. Vota, rispondi, commenta, condividi, apprezza, aggiungi agli amici, segui La datificazione del like - Visualizzazione nel news feed dell'utente - Inclusione nelle metriche dell'oggetto a cui si è messo like - Facebook insights -> dati aggregati invisibili agli utenti finali, ma visibili ai social media manager - Date aggregati dalla piattaforma, visibili solo ai gestori della Facebook In - Circolazione dei dati -> piattaforme di settore, siti e app. Accesso, remix e trasformazione dei dati per nuove applicazioni Selezione I contenuti a cui gli utenti accedono sono frutto di un processo di selezione basato su utenti e algoritmi (al posto di esperti professionisti) - Media algoritmici – data driven - Selezione di piattaforma: “la capacità delle piattaforme di attivare i filtrare l'attività dell'utente attraverso le interfacce e gli algoritmi, gli utenti, interagendo con le piattaforme, possono condizionare la visibilità e la disponibilità online di determinati contenuti, servizi o persone” Utente -> input in termini di like, commenti, azioni Algoritmo -> elaborazione degli input sulla base di logiche prefissate La selezione di piattaforma non è prevedibile perché gli algoritmi agiscono in combinazione con le azioni degli utenti Trasparenza -> la selezione algoritmica appare agli utenti come più trasparente, bottom up (operata dal basso). Il passaggio attraverso gli algoritmi non la rende trasparente perché questi sono come delle black box: ne conosciamo il funzionamento in ingresso e in uscita ma non le logiche interne Tipologie di selezione algoritmica 1) Personalizzazione 2) Reputazione e trend 3) Moderazione Personalizzazione Si basa sull'analisi predittiva a partire dalle azioni passate di interessi, desideri, esigenze di ciascun utente -> risponde con offerte coerenti Si basa anche sull’affinità: - Prossimità con la propria rete sociale - Prossimità con le persone che segue -> considera anche azioni e preferenze dei gruppi più ampi - Prossimità alle pagine e ai gruppi “Se mostriamo un aggiornamento a cento utenti ma solo un paio di loro ci interagisce...” non lo mostriamo nel feed di tutti gli utenti potenzialmente interessati... Reputazione e trend Le piattaforme selezionano e offrono agli utenti contenuti che rappresentano dei trend tra gli utenti delle piattaforme. I temi che appaiono trending in alcuni momenti specifici vengono proposti con maggiore frequenza. La selezione algoritmica privilegia i contenuti con una buona reputazione -> agli utenti viene costantemente chiesto di recensire, costruire la reputazione degli altri utenti e dei contenuti/prodotti. Sulla base di questa reputazione si propone di attribuire fiducia agli altri o ai prodotti/servizi. Ranking -> le metriche della reputazione non sono semplicemente un riflesso della qualità e dello status di un servizio offerto, sono modellate e definite in primo luogo dagli operatori di piattaforma Moderazione Le piattaforme selezionano alcune tipologie di contenuti che non ritengono “adatte” e le rimuovono -> i contenuti vengono selezionati sulla base dei criteri di accettabilità che ciascuna piattaforma ha definito Autenticità -> “vogliamo assicurarci che le persone vedano contenuti autentici su Facebook. Riteniamo che l’autenticità crei un ambiente migliore per la condivisione e per questo motivo non vogliamo che le persone usino Facebook per rappresentare in modo fuorviante la propria identità o le proprie attività.” Sicurezza -> “per noi è importante che Facebook sia un luogo sicuro. Le espressioni che minacciano le persone possono intimidire, escludere o limitare il diritto di espressione altrui; pertanto, non sono consentite su Facebook I contenuti da rimuovere sono identificati attraverso: - Tecnologie di rilevamento automatiche - Moderatori umani che valutano attività e contenuti non conformi - Collaborazione degli utenti chiamati a segnalare eventuali contenuti non conformi INFORMAZIONE NELLA PLATFORM SOCIETY - piattaformizzazione dell’informazione Qual è il ruolo delle piattaforme nell’evoluzione del sistema dell’informazione? Van Dijk riprende una distinzione di Nicholas Carr (2008) che parla di un processo di disaggregazione e riaggregazione del rapporto tra news (/testate) e piattaforme. Riprende l’idea che questo percorso di evoluzione passa prima da una separazione e poi le informazioni si trovano sistemate in un nuovo modo. Disaggregazione anni ‘90 Disaggregazione tra contenuti giornalistici e pubblicità - Nascono nuovi soggetti che ospitano contenuti pubblicitari a pagamento prima presenti nelle testate giornalistiche - Ebay per gli annunci commerciali, Google per la pubblicità Disaggregazione tra contenuti informativi e audience - Attraverso i motori di ricerca gli utenti accedono direttamente ai singoli articoli aggirando completamente la pagina o il sommario Durante la campagna di Donald Trump (2016) Vengono inviati ai cittadini statunitensi messaggi di propaganda elettorale calibrati sui loro profili psicografici, così da essere più persuasivi Qual è il problema? La raccolta dati Facebook è una piattaforma anche di comunicazione politica - L’uso dei dati a fini elettorali non è inusuale né illegale - Purché i dati siano raccolti legalmente I dati sarebbero stati raccolti senza la consapevolezza degli utenti (soprattutto quelli degli amici e amici di amici) - Senza che gli utenti si rendessero conto di quante informazioni stavano cedendo e come lo stavano facendo - Gli scopi per cui i dati sono stati raccolti non erano stati dichiarati Cosa c’entra Facebook? - Sarebbe stata a conoscenza dell’utilizzo illegittimo dei dati dei suoi utenti (tanto che nel 2016 ne aveva chiesto la cancellazione - Facebook non avrebbe informato gli utenti dell’uso illegittimo di dati a cui era a conoscenza Come gestisce la crisi Facebook? Step 1 Mi assumo la responsabilità dell’accaduto “È stato un mio errore e mi dispiace. Io ho creato Facebook, io lo gestisco e io sono responsabile di ciò che accade. Abbiamo già risolto il bug” – Mark Zuckerberg Step 2 Il nostro operato è corretto sulla base dei Tos “Ci sono molti pregiudizi su ciò che facciamo che non siamo riusciti a chiarire per anni. Quindi, innanzitutto, la stragrande maggioranza dei dati che Facebook conosce su di te è perché hai scelto di condividerlo. Giusto? Non è monitoraggio. Ci sono altre società Internet o broker di dati o persone che potrebbero provare a tracciare e vendere dati” Step 3 Vi aiutiamo: - Facebook mette a disposizione una pagina dove controllare se le proprie informazioni sono state condivise con Cambridge Analytica - Facebook mette a disposizione un pulsante per rivedere quali app accedono al profilo - Facebook segnala direttamente agli utenti italiani che i loro dati sono usati da Cambridge Analytica Step 4 Negoziamo le contromisure -> Facebook è una tech company Z: “non produciamo noi i contenuti” Z: “sono d’accordo siamo responsabili del contenuto” Z: “io considero Facebook una tech company non una media company, perché è vero che siamo responsabili del contenuto, ma lo produciamo noi” “... ritengo che normative come il GDPR siano molto positive. ... Intendiamo rendere disponibili tutti gli stessi controlli e impostazioni ovunque, non solo in Europa”. Oggi il GDPR vale per i dati raccolti sui cittadini europei (anche da companies americane) Cambridge Analytica 2018 “I consider us to be a technology company because the primary thing that we do is have engineers who write code and build product and services for other people” – Zuckerberg said during his second day of testimony on Capitol Hill “When people ask if we’re a media company what I heard is, ‘Do we have a responsibility for the content that people share on Facebook’, and I believe the question to that answer is yes” – Zuckerberg said Fake news 2019 - Zuckerberg says: “people should be able to judge for themselves the character of politicians” and compares alternative to censorship. - “And, you know, I don’t. think that a private company should be censoring politicians or news.” Le piattaforme social sono definite come: - Piattaforme tecnologiche che abilitano la produzione e condivisione di contenuti - Piattaforme in cui gli algoritmi regolano la visualizzazione dei contenuti e non la loro natura COVID-19 2020 OMS Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vigilate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Le piattaforme cambiano posizione 12 febbraio 2020 Solo nel primo mese dallo scoppio dell’epidemia in Cina su Twitter sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sul tema - Twitter si è accordato con il ministero per inserire un messaggio che rimanda alla pagina internet del ministero quando la ricerca verte sui temi legati al coronavirus - Twitter ha espressi l’intenzione di bloccare qualsiasi suggerimento automatico che potrebbe indirizzare verso contenuti ritenuti poco attendibili Facebook si è già mosso anche internamente per rivedere i contenuti sulla propria piattaforma grazie a una squadra di fact-checker - “Inizieremo a cancellare i post con contenuti pericolosi, cercando di indirizzare i lettori ai siti con le notizie corrette. Le nuove misure verranno anche applicate agli hashtag che promuovono fake news tramite foto su Instagram” – ha spiegato Kang-Xing Jin, capo della divisione sanità dei social. È importante che chi usa Facebook non causi danno al pubblico. Per Jin, le decisioni sui post da rimuovere si baseranno sui consigli “delle principali organizzazioni sanitarie globali e locali”. Cosa è cambiato - Piattaforme tecnologiche che abilitano la produzione e condivisione di contenuti - Piattaforme i cui algoritmi regolano la visualizzazione dei contenuti e la loro natura Le piattaforme social si sono proposte (e continuano a farlo) come aggregatori di notizie sul Covid- 19 facendosi garanti di affidabilità attraverso la selezione di fonti che appartengono al mondo dell’informazione (testate giornalistiche partner) e di istituzioni nazionali. A differenza della storia più recente i social media sono intervenuti: - Non solo attraverso forme di selezione per “moderazione” (Van Dijck 2018) - Ma attraverso l’intervento diretto sulle forme di selezione algoritmica (Van Dijk 2018) Da questo cambiamento non si potrà facilmente tornare indietro. Si tratta di un cambiamento strutturale che investe la natura delle piattaforme sociale e il loro rapporto con il contenuto IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI La comunicazione delle istituzioni All’interno di questo contesto la comunicazione delle istituzioni attraverso le piattaforme social è particolarmente valorizzata dagli algoritmi di visualizzazione dei contenuti. - Presidenza del Consiglio dei ministri - Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità - Dipartimento della Protezione Civile - Croce Rossa Italiana Tutte queste istituzioni hanno realizzato campagne di comunicazione su Facebook e Instagram finalizzate a informare i cittadini. Campagne che hanno contribuito a costruire la narrazione della pandemia, ma anche a veicolare una serie di valori. Tra i post pubblicati dalle istituzioni nei periodi considerati sono importanti soprattutto quelli che possono essere ricondotti a una campagna di comunicazione: - Identificata con un hashtag - Con la ricorrenza del tema grafico e dei contenuti proposti Non consideriamo le dirette delle conferenze stampa o gli aggiornamenti sui dati della pandemia Fino all’inizio di marzo le campagne hanno messo al centro: - Il virus - Le sue caratteristiche - Le forme di prevenzione Dopo il 10 marzo l’attenzione si sposta sui cittadini e sull’ulteriore evoluzione della loro vita quotidiana (Vittadini, Carelli 2020) Marzo/aprile 2020 1) Protezione #iorestoacasa Protezione verso di sé - Ministero della salute - Protezione civile Il caso di Austin (Texas) Foto che ritrae una lunghissima fila di bus. Si vive un clima testo per la campagna elettorale (Trump vs Clinton). 9 novembre 2016 -> Erik Tuker (40 follower su Twitter) mette online un tweet in cui ipotizza che i manifestanti anti Trump che si erano raccolti ad Austin non fossero lì spontaneamente ma fossero stati portati con un pullman dai sostenitori del candidato democratico. Dopo alcuni giorni, il suo tweet era stato condiviso 16.000 volte su Twitter e più di 350.000 volte su Facebook. Il problema è che il tweet si basava su una interpretazione errata dei fatti. L'affermazione si basa su una rapida ricerca su Google e sulla mancanza di tempo per fare verifiche più approfondite 10 novembre 2016 -> il tweet viene condiviso da un gruppo di supporter di Trump attraverso Reddit a sostegno della teoria che manifestazioni anti Trump sono sostenute dal democratico. Il post di reddit viene condiviso all'interno di un forum di conservatori Free Republic. Al forum hanno accesso diversi personaggi politici conservatori che condividono link attraverso le loro pagine Facebook ad esempio Robertson Family Values. Questi post vengono condivisi più di 5000 volte e più di 300.000 utenti di Facebook condividono a loro volta il link al forum 10 novembre -> tre flussi A) Il manager della compagnia di autobus inizia a ricevere mail e telefonate in cui le vengono chieste spiegazioni B) Un reporter della Fox tv chiede un'intervista per un servizio televisivo allo stesso manager C) I social media -> la diffusione dell'informazione cresce attraverso Facebook (Right Wing News) e blog (Gateway Pundit) 11 novembre -> i flussi divergono - Il tweet originale continua a diffondersi attraverso i social media - La comunicazione dei media continua con interviste ai protagonisti (il manager di Tableau Software) diffuse attraverso emittenti locali o siti web di quotidiani locali - Tucker e alcuni siti di confutazione di bufale online pubblicano rettifiche - Tucker Condividi attraverso Twitter un link al suo blog in cui li scrive come si sono svolti realmente i fatti. Condivide anche il suo tweet originale con sovrapposta la parola: falso 11 novembre -> l'informazione che continua ad essere diffusa attraverso le principali pagine dei conservatori è quella originale di Tucker. Tucker cerca di rimediare ma il suo nuovo post riceve solo 25 like e 27 retweet. La diffusione del tweet originale alla fine raggiunge 16.000 retweet. La confutazione dell'informazione da parte del sito Snoper viene condivisa 5800 volte. “Anytime you see me in the future going out there where I think there’s going to be a big audience, I can assure you I’m going to try my best to be balanced with the facts and be very clear about what is opinion and what is not” – Mr. Tucker Cosa ci insegna questa storia? - Flussi di condivisione -> quando ci muoviamo sulle piattaforme social e si attivano questi flussi di condivisione è estremamente difficile arginarli - Omofilia delle reti -> circola all’interno di reti di persone che la pensano allo stesso modo - Logiche di credibilità -> tipiche delle piattaforme social Flussi di comunicazione a cascata Il tweet di Tucker si è diffuso attraverso 350.000 condivisioni da fonti indipendenti -> i membri del gruppo su Reddit, che sono anche membri del forum FreeRepublic e che hanno una pagina personale su Facebook. Dalle attività di social sharing da parte di utenti le cui bacheche sono state raggiunte da post (o tweet) condivisi da profili e pagine differenti oppure da amici. I fenomeni di cascata all'interno delle reti sociali si attivano quando, la condivisione avviene a partire dall'osservazione dell'attività degli amici connessi di cui vengono ulteriormente distribuiti i contenuti. Omofilia delle reti Si definisce omofilia delle reti sociali l'attrazione tra soggetti dovuta alla presenza di tratti comuni e la tendenza di questi ad associarsi e a stabilire legami con altri simili. L’omofilia delle reti sociali esiste anche nei social media dove spesso contribuisce a strutturare le reti di relazioni degli individui e influisce sul loro comportamento comunicativo: - L'omofilia di status (basata su caratteri come l'età, la religione, l'etnia) è molto meno influente - L’omofilia di valori (basata su valori, attitudini, credenze) è invece fondamentale Quali sono gli effetti dell’omofilia delle reti nei social media? 1) Percezione di somiglianza incrementale - Più percepisco alcuni soggetti come simili, più interagisco con loro (like, share, mention) - Più interagisco con loro, più mi è evidente la loro somiglianza La percezione di omofilia incrementa la quantità di relazioni comunicative che si instaurano tra due o più soggetti e questa densità di relazioni incrementa anche la percezione di essere simili 2) Sviluppo di sistemi di significati condivisi - Il circuito chiuso di relazioni tra soggetti che si percepiscono come simili genera sistemi simili di interpretazione dei fatti e degli eventi “In un mondo connesso... quello che fluisce attraverso le reti, fluisce attraverso confini tra similarità. La capacità di connetterci con altri simili a noi consente di far circolare contenuti attraverso spazi e tempi in un modo radicalmente nuovo, ma c'è anche l'altro lato della medaglia [...]. In un mondo di media connessi, è facile non avere accesso a punti di vista di persone che la pensano in modo diverso da noi” - Danah Boyd, 2009 3) Incremento di credibilità - I contenuti condivisi da un contatto social che condivide le proprie posizioni culturali o narrazioni degli eventi acquisiscono un surplus di credibilità I contenuti diffusi all'interno di reti omofile, acquistano particolare valore proprio in relazione al fatto che vengono ricevuti in modo selettivo in quanto corrispondono a interessi, temi e valori propri di una specifica rete sociale Nel caso di Austin i soggetti che attivano le cascate di ricondivisione appartengono spesso a reti omogenee: - Il gruppo di supporter di Trump su Reddit, il forum repubblicano FreeRepublic - I fan delle pagine dei politici su Facebook - Il gruppo RightWingNews sempre su Facebook e il blog repubblicano La maggior parte delle condivisioni avviene all'interno di reti omofili ed è molto veloce. Il tweet di parenza viene rapidamente incluso in flussi di comunicazione che coinvolgono individui impegnati politicamente chi più facilmente filtrano i messaggi privilegiando fonti a loro vicine, evitando le informazioni che possono mettere in discussione le loro posizioni. Logiche di credibilità Come si sviluppa la fiducia nei social media? La misura della certezza che un soggetto o più soggetti si comporteranno nel modo previsto - Condivideranno un contenuto degno di fiducia PRECONDIZIONE DELLA COMUNICAZIONE Alcuni autori hanno concordato che la fiducia tra le persone che interagiscono è una condizione fondamentale - “Principio di carità” o “principio di benevolenza interpretativa” – Quine e Davidson - Accordo portante su cui si basa la relazione comunicativa – Gadamer Confidare che: - L’altro possa ascoltarmi e capirmi - L’altro abbia qualcosa di significativo da comunicarmi Non possiamo comunicare con altri se non c’è atto di fiducia Ci deve essere sincerità, si è ciò che appare -> ci fidiamo che gli influencer siano davvero come dicono di essere La fiducia reciproca che l’altro sia come appare: - Sia come appare - Sia quel che dice e mostra di essere Confidare che: - L’altro creda alla verità di quello che dico - L’altro creda alla verità della mia faccia La fiducia reciproca sta nel fatto che l’altro: - Non manipolerà la comunicazione - Sarà cooperativo e rispetterà gli impegni - Sarà sincero su di sé e sul mondo Fiducia e credibilità La fiducia è una relazione tra credibilità proiettata (come io mi pongo agli altri, persona che ispira fiducia) e credibilità percepita (come gli altri si pongono verso di me, come una persona che da fiducia) -> meccanismo che mettiamo in atto in modo non riflessivo, automatico, senza pensarci. Ci sono dei criteri, strumenti e indizi che cerchiamo per vedere se possiamo mettere in atto questo gesto di fiducia Tre tipi di creatività 1) Credibilità cognitiva -> sulla base delle relazioni con il soggetto lo si può definire competente. Credenza e fiducia razionale basata anche su costi e benefici. Ci fa capire se è competente. 2) Credibilità normativa -> sulla base delle relazioni con il soggetto la si può definire rappresentante di valori e status desiderabili da me, fiducia basata sulla stima e il rispetto. 3) Credibilità affettiva -> le relazioni con il soggetto hanno permesso lo sviluppo di una relazione affettiva, fiducia basata sull’identificazione e sulla familiarità. terapie genetiche. Una volta acquistato il tuo kit potrai scegliere di unirti a questa evoluzione della ricerca (2016) Le big five: connettono i pazienti Take Charge -> track your health an learn from peers to better understand your condition and make informed health decisions. Share your experiences with the community and empower others to take charge of their health. Connettere i pazienti “La datificazione delle malattie personali dei pazienti prende forma sia come informazione strutturata (grafici e dati da portare anche ai medici) ma anche come rappresentazione narrativa (la narrazione soggettiva della malattia” – Van Dijck 196 “La datificazione delle malattie promuove una medicina basata sulle evidenze “patient- driven” dove i pazienti costituiscono dei panel di validazione di terapie e ipotesi scientifiche” – Van Dijck 196 Citizen science -> i pazienti sono co-modellatori della ricerca medica Elementi di criticità: - Auto-selezione del campione - Auto-somministrazione del farmaco - Auto-registrazione delle evidenze - Privacy -> assicurazioni, datori potenziali di lavoro - Promozione di una forma di filantropia dei dati Le piattaforme di settore offrono strumenti di monitoraggio di specifiche malattie. La raccolta di dati in tempo reale e automatizzata rende queste app molto utili per la ricerca scientifica. Alle volte chi è in grado di usare queste app e di procurarsi dispositivi appartiene a classi sociali privilegiate. In sintesi Elemento caratterizzante di questo sistema è la raccolta automatizzata di dati individuali da parte delle piattaforme, spesso aggirando tutti i filtri istituzionali di tipo convenzionale, e l’inclusione di questi dati in un ecosistema complesso, dove la proprietà delle corporation esercita il dominio su un vasto insieme di dati che possono essere riprogrammati e combinati all’infinito con altre collezioni di dati. Operatori delle big five sono al centro del sistema e forniscono: hardware, spazio di archiviazione e software. I dati possono essere connessi ad altre parti del database di cui sono in possesso (es ricerche sui motori di ricerca). Europa e privacy European Open Science Cloud (2017) Obiettivo -> sostenere lo sviluppo di un ecosistema di infrastrutture basato sui principi che rispondono all’acronimo FAIR (Findable, Accessible, Ineroperable, Reusable) METAVERSO Virtual reality Da Facebook a Meta, un’operazione di rebranding Meta -> comprende Facebook (inteso come social network), Messenger, WhatsApp, Instagram e Oculus Il video di presentazione “Il Metaverso è un insieme di spazi virtuali da creare ed esplorare con altre persone che non si trovano nel tuo stesso spazio fisico” - È uno spazio immaginario Oculus e Horizon Workrooms Il Metaverso viene immaginato come uno spazio e viene proposto come spazio immersivo che si esplora indossando visori e muovendosi con i joystick. Contemporaneamente Meta ha fatto una partnership con Horizon Works e con altre società di sviluppo di software che sono quelle che sviluppano i mondi virtuali quindi Oculus è di proprietà di Facebook. Invece Horizon Workrooms è l'azienda che produce visori e joystick. Anni ’80: Dataglove e addestramento dei piloti della NASA Indossando questi guanti e muovendo le mani, si muove all’interno dello spazio tridimensionale. Questa interfaccia si chiama Dataglove, guanti dotati di cavi collegati al computer. La NASA ha utilizzato questi sistemi per simulare, per esempio, il movimento in assenza di gravità. Si comincia a fare un training attraverso questo tipo di spazio tridimensionale virtuale, quindi tutto alla radice dell'immaginario del Metaverso. Anni ’90: Gaming e Vr immersiva Erano presenti strutture in cui si poteva giocare in ambienti tridimensionali immersivi. Erano presenti nelle sale giochi, in spazi appositi utilizzando sempre un visore e un joystick. Era presente una struttura che serviva per tracciare i movimenti della persona nello spazio, venivano tracciati sulla base di come si spostava la pedana mentre, il visore muoveva lo sguardo e la posizione della testa all'interno dello spazio virtuale, infine il joystick permetteva di muoversi ma poi il vero movimento veniva ricostruito a partire dalla pedana. L'azienda che produceva questi caschi si chiama VPL. Anni 2000: Gaming e Enhanced Reality Oggi la realtà virtuale immersiva è molto faticosa da gestire, non si può starci troppo perché la testa può far male e potrebbe venire anche la nausea. Il tempo di utilizzo di questi dispositivi è di 10 minuti/un quarto d'ora per massimo mezz'ora 2003: Second life (Linden Lab) Primo ambiente virtuale multiutente, nel 2007 erano presenti 11 milioni di utenti. Le origini -> dalla ricerca sulla realtà virtuale degli anni 90 e dall'immaginario sul cyberspazio. Le persone andavano in questo ambiente non solo per andare da un paese all'altro, ma anche per seguire concerti, conferenze, incontrare altre persone e fare riunioni. Era possibile creare il proprio avatar ha proprio piacimento 2010: la realtà immersiva e cinema, musei... Nei musei può essere impiegato l'utilizzo di questi dispositivi per farci vedere collocazioni tridimensionali, per farci entrare nei quadri o per farci esplorare gli spazi museali in un modo atipico. Nel cinema invece possiamo vedere film in un modo immersivo e tridimensionale. 2010: ... ma anche Enhanced everydaylife... Google Glass -> avevano un problema di fatica della percezione perché devono guardare la corona, accendere, vedere le cose proiettate non sempre perfettamente lineare. NFT E METAVERSO NFT come fan token Dolce e Gabbana hanno creato degli oggetti digitali che si chiamano Platinum box o Walk box che permettono di possedere oggetti da collezione del brand ma anche di partecipare agli eventi esclusivi. Questi oggetti contengono un'immagine ma anche un codice, grazie a questo codice si viene invitati a degli eventi esclusivi come, per esempio, cene e organizzate in località esclusive con i due stilisti. NFT, come cambia il rapporto con i fan Recentemente sono stati introdotti anche per quanto riguarda il mondo della musica. Non possiedo soltanto un'immagine del cantante ma mi permetti di assistere alle prove del suo spettacolo e avere dei posti privilegiati. “In questi ultimi mesi, è arrivata anche l'opportunità di collaborare con TalenTokens e mi è piaciuto subito l'aspetto fisico, ossia la possibilità di poter vivere un'esperienza reale tramite un NFT. Nel momento in cui pubblichi musica o comunque sia un personaggio noto, in qualche modo vendi la tua immagine, e il modo ideato da TalenTokens per farlo pensò sia molto interessante. L'NFT, fino a oggi, è sempre e solo stato associato a un'opera digitale, in questo caso invece si tratta di realizzare un'esperienza reale e ho trovato questa idea molto innovativa, all'avanguardia.” NFT come certificati di proprietà Nel settore logistico, gli NFT possono creare dei passaporti digitali che testimonino i passaggi lungo la filiera di uno specifico prodotto, sfruttando l'immutabilità delle informazioni registrate sulla blockchain. La possibilità di rappresentare i certificati di identità non contrattabili attraverso degli nft risulta particolarmente interessante anche nell'ambito dell'identità digitale. Non c'è da stupirsi, perché a differenza di molte criptovalute gli NFT svolgono una funzione chiara: permettono, grazie alla blockchain, di trasferire il concetto di proprietà - e quindi di valore - anche in un mondo chi fino a poco fa ne era privo come quello digitale, storicamente caratterizzato da infinita riproducibilità. Gli NFT sono quindi un certificato che attesta la proprietà di un bene digitale: in un mondo in cui questi beni sono parte di un mercato sempre più importante (basti pensare agli accessori per personalizzare protagonisti dei videogiochi), uno strumento di questo tipo offre vantaggi importanti. Blockchain Di fronte al tema della sicurezza alimentare, traino delle scelte dei consumatori che premiano i marchi in grado di testimoniare la qualità delle materie prime e una produzione trasparente, la tecnologia blockchain risponde permettendo di tracciare e registrare in modo incontrovertibile la storia di un prodotto agroalimentare dal campo alla tavola e di offrire questa conoscenza di autenticità ponendola direttamente nelle mani del consumatore. Come funziona una blockchain 1) A vuole inviare denaro a B esperienze vissute con gli algoritmi sia in forma diretta, sia in forma mediata (Schellewakd 2022) Narrazione algoritmica Le narrazioni contemporanee ospitate dai media algoritmici sono prodotte all’intersezione tra: - Azione degli utenti (like, commenti, post) - Elaborazione algoritmica delle tracce lasciate a partire da queste azioni che si traduce in una restituzione di contenuti predittivamente ritenuti interessati - Intervento strategico degli utenti finalizzato a perfezionare questa restituzione di contenuti e a far agire l’algoritmo secondo le proprie preferenze e i loro cambiamenti nel tempo A questo va aggiunto che gli utenti agiscono strategicamente sulla base di una immaginazione algoritmica spesso mediata anche da contenuti distribuiti e diffusi attraverso i social media e la ciclica riprogrammazione degli algoritmi sulla base di risultati ottenuti in termini di marketing e comunicazione da parte delle piattaforme Altri fattori intervenienti - I processi di framing generati dalla diffusione di meme satirici che, ripresi e ripetuti nei post dei singoli diventano un modo di raccontare la realtà diffusa attraverso i social - La ricorrenza ripetizione di modelli di racconto come quelli delle preparazioni di cucina, ma anche delle recensioni di viaggi e locali che si ripetono in forme sempre più codificate su piattaforme come Instagram o TikTok - La proposta ripetuta e insistita di modelli di tendenza rende pervasive alcune forme di racconto, dall'altro le scelte degli utenti e le loro azioni strategiche nei confronti degli algoritmi privilegiano alcune tendenze rispetto ad altre - I media algoritmici mettono a disposizione degli utenti dei repertori discorsivi e narrativi in relazione a singoli eventi privati o pubblici - La tipicità algoritmica di queste risorse per la narrazione è legata al fatto che la loro selezione e distribuzione è basata su meccanismi predittivi e - di conseguenza - ripetitivi - Ogni utente (o ogni singolo gruppo connesso di utenti) ha la possibilità di accedere - in relazione a un singolo evento - a un repertorio di risorse narrative limitate è tendenzialmente coerente al suo interno su cui di conseguenza a basare le proprie narrazioni Giornata della donna 2022 Per esempio, la giornata della donna 2022 è stata variamente associata dai post celebrativi circolati sui social media ai valori di empowerment, inclusività, solidarietà, body positivity. Valori che sono stati rappresentati in forma metaforica, simbolica, scegliendo di volta in volta tipi diversi di donne per rappresentare questi valori. Brand, istituzioni, persone comuni hanno ripreso questi valori e i modi in cui venivano raccontati nei post pubblicati in questa data. In alcuni casi riprendendo i trending topics della giornata, in altri casi accogliendo le linee narrative dominanti nella propria bolla algoritmica frutto dell’intersezione tra tracce digitali lasciate nel proprio passaggio sulle piattaforme e la loro interpretazione algoritmica. La campagna è stata lanciata su Instagram tra l’1 e il 15 marzo. L’hashtag fu #8marzo, altre parole usate furono “8 marzo”, “festa donna” e “festa donne”. Il corpus è stato reperito tramite Crowdtangle ed è composto da 6624 post e si può definire un big data set. I temi ricorrenti all’interno di questo post sono stati identificati attraverso un’analisi del contenuto della parte visiva e del testo, poi attraverso un’analisi delle parole chiave ricorrenti. 75 post con più engagement L’immagine della donna che emerge in relazione alla festività dell’8 marzo è quella di: - Donna come una principessa guerriera caratterizzata da determinazione, coraggio e capacità di lottare - Donna come vittima di ingiustizie soprattutto nell’ambito del lavoro - Minori appaiono i legami con un’immagine altrimenti stereotipata legata ad aspetti quali la fragilità o alla maternità - Emerge anche l’identificazione della donna con alcune figure emblematiche come Rita Levi Montalcini, Marie Curie, Rosa Parks, Kathrine Switzer, Franca Viola - Figure riconducibili ai due modelli delle donne scienziate e alle donne attiviste per i propri diritti in vari capi dalla famiglia, alla vita pubblica allo sport - Sono presenti diverse pagine satiriche che propongono meme in particolare: edèsubitoex, boomfriendzone, disagiate, bastardidentro, cosebrutteimpaginatebelle, 30 politico - La narrazione dei meme satirici riprende lo stereotipo di un rapporto fallimentare tra uomini e donne caratterizzato dal frame della dimenticanza, della strategia del recupero goffo delle inadempienze maschili, della competizione con la figura materna, della relazione di coppia come sopportazione. Viene ripreso in occasione della festività dell’8 marzo anche lo stereotipo dello studio come vessazione e fatica senza scopo Tutti i post L’analisi sull’intero data set è stata effettuata utilizzando le parole chiave che sono state rilevate come tipiche delle diverse forme di narrazione nello small data set per verificarne la ricorrenza in tutto il campione Le parole chiave sono state distinte in due aree semantiche 1) La rappresentazione della donna come vittima e oggetto di discriminazione 2) La rappresentazione della donna come soggetto di valore per le sue capacità Rispetto alla narrazione della donna come soggetto portatore di valore i post caratterizzati da un numero più alto di like e commenti sono più spesso caratterizzati dalla presenza di riferimenti alla Ma anche lavoro, rispetto, discriminazione e violenza maternità rispetto agli altri, mentre c’è una sostanziale omogeneità in relazione alle altre parole chiave. Rispetto all’interno data-set i post che sono stati premiati con il numero maggiore di like e di commenti mettono maggiormente a tema alcuni aspetti della narrazione della donna come vittima e in particolare il tema del rispetto che ricorre quasi come parola chiave, mentre sono presenti in misura decisamente minore post che mettono a tema la violenza di cui le donne sono vittima. Emerge poi una significativa convergenza tra small e big data-set nell’indicazione delle figure femminile emblematiche che provengono principalmente da due ambiti: quello delle donne scienziate e quello delle donne attiviste. Nel complessivo data set prevalgono le prime con il 59% delle citazioni rispetto alle donne attiviste con il 40.5% delle citazioni