Scarica Stigma. Note sulla gestione dell'identità degradata. - Erving Goffman e più Slide in PDF di Sociologia di Genere solo su Docsity! Erving Goffman Manville 11 giugno 1922 - Filadelfia 19 novembre 1982 ● prima pubblicazione 1963 ● edizione a cura di Marco Bontempi, Ombre Corte, Verona 2018 Stigma. Note sull’identità degradata ● condizione dello screditato: chi ha un attributo stigmatizzante che è noto ai suoi interlocutori in una situazione data ● condizione dello screditabile: chi ha un attributo stigmatizzante che non è noto ai suoi interlocutori in una situazione data ● categorie concettuali che definiscono la struttura del libro: 1) identità sociale (prodotto dell’interazione) 2) identità personale (ogni individuo può essere distinto dagli altri) 3) identità dell’ego (percezione soggettiva della propria condizione) ● richieste di autenticità: da coloro che condividono lo stesso stigma e dai “normali” (conformarsi a delle aspettative) “Allo stigmatizzato si chiede di agire come se il suo fardello non fosse pesante, né che il fatto di portarlo lo abbia reso diverso da noi; allo stesso modo deve mantenersi a una certa distanza da noi in modo da consentirci di confermare, senza dolore, le nostre convinzioni su di lui. In altri termini, gli si consiglia di ricambiare spontaneamente, l’accettazione di se stesso e nostra, un’accettazione di lui che noi per primi non gli abbiamo dato abbastanza”. (p. 145) “I normali e gli stigmatizzati non sono persone, ma, piuttosto, punti di vista” (p. 159) ● l’insieme dei processi di stigmatizzazione costituisce una potente risorsa di conformazione ai valori e agli ideali identitari di una società ed è la collocazione interazionale su uno dei due lati della distinzione normale/stigmatizzato a costituire il nucleo del dispositivo dello stigma (costitutivamente instabile). ● significato politico che può avere Stigma oggi per noi: stare nell’interazione con maggiore consapevolezza delle sue dinamiche può offrire le condizioni di un impegno concreto all’accettazione del diverso e quindi considerare i territori dell’interazione come spazio possibile della pratica di critica, e non solo della stigmatizzazione STIGMA E IDENTITÀ SOCIALE Capitolo 1 Da dove nasce il termine? ● Greci → segno sul corpo, impresso a fuoco. Lo stigma indicava qualcosa di insolito o negativo nella condizione morale. ● Epoca cristiana ● Oggi → significato simile a quello greco ma più associato alla disgrazia anziché alla manifestazione corporea segni corporei della grazia divina segni corporei di disordine fisico Cosa accade quando si verificano contatti misti? “Chiamerò normali noi e coloro che non si discostano per qualche caratteristica negativa dalle aspettative che, nel caso specifico, abbiamo verso di loro” pag. 31 → deumanizzazione → elaborazione di una teoria dello stigma che spieghi il risentimento, l’inferiorità e il pericolo che l’altro rappresenta (tramite cui si riducono le sue possibilità di vita) → attribuzione di molte altre imperfezioni spezzando il carattere positivo che gli altri suoi attributi potevano avere Da parte delle persone “normali”... “Momenti in cui entrambi i partecipanti si trovano a dover affrontare direttamente cause ed effetti del loro stigma” pag. 39 Da parte delle persone stigmatizzate… → Quando il difetto è evidente ed egli è una persona screditata diventa probabile che arrivi a considerare la compagnia dei normali una violazione della sua intimità → inclinazione a diventare vittima (es. truffe) → Tentativo di correggere quello che egli ritiene la base del suo fallimento → Sforzo nell’imparare attività da cui si ritiene che debbano essere esclusi coloro che hanno quella sua minorazione → Servirsi dello stigma per ottenere vantaggi secondari e come scusa per l’insuccesso → si insinua la sensazione in loro di non sapere cosa gli altri pensano davvero di lui Due tipi di reazioni al rapporto sociale con persone normali ● mostrando eccessiva comprensione per il suo stato possano rischiare di offendere ed essere invadenti ● dimenticando la sua diversità possano arrivare a pretendere da lui cose impossibili o a ferirlo. ● dovendo affrontare molto più spesso situazioni del genere, lo stigmatizzato è più abile nella loro gestione 1) chiusura in sé stesso, sentimento di inferiorità 2) ostilità provocatoria, rischio di reazioni spiacevoli Capitolo 2 CONTROLLO DELL’INFORMAZIONE E IDENTITÀ PERSONALE omaslan
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Informazioni sociali Informazioni personali Luogo di emersione dello stigma Visibilità dello stigma Informazioni personali Documentazione a supporto dell’identità, elementi della sua storia di vita → riguardano la questione dell’identificazione personale. IDENTITÀ PERSONALE “L’identità personale ha a che fare con il presupposto che l'individuo possa essere distinto da tutti gli altri” Informazioni sociali Informazioni personali Luogo di emersione dello stigma Visibilità dello stigma Luogo di emersione Visibilità dello stigma pubblico o privato - La familiarità porta ad un routine di normalizzazione, ma può essere anche il luogo in cui emerge con più forza lo stigma. cioè quanto uno stigma sia più o meno efficace nel comunicare agli altri che l’individuo lo possiede (ex carcerato vs persona con deformità facciale). - interferenza - “essere noto” - focus percepito “il problema che l’individuo ha nel gestire la propria identità sociale e personale varia moltissimo a seconda che quelli in sua presenza sappiano di lui oppure no; e, se sanno di lui, se lui è informato o meno del fatto che loro sanno di lui” (p. 91) ● chi sa (hanno una identificazione personale dell’individuo) ● chi non sa (non conoscono la biografia personale dell'individuo) Gli Altri biografici “Poichè ci sono grandi vantaggi nell’essere considerati normali, quasi tutte le persone che sono in condizione di compiere il passing lo faranno intenzionalmente in qualche occasione” (p.99) PASSING - COVERING Strategie per dissimulare attributi screditanti Tentativo di una persona stigmatizzata di essere percepita come parte di un gruppo non stigmatizzato/dominante, nascondendo completamente o parzialmente il proprio stigma. Obiettivo: essere completamente accettati come membri del gruppo evitando il riconoscimento del proprio stigma. Passing Tentativo di minimizzare l'importanza o l'impatto del proprio stigma quando questo è già noto o evidente agli altri, senza necessariamente nasconderlo completamente. Obiettivo: ammettere apertamente il proprio stigma, cercando di ridurne l'importanza o di integrarlo nella vita quotidiana (mantenendo al contempo un certo grado di autenticità) Covering ● serie di problemi sullo stato psichico ● ansia e tensione ● sensazione di tradimento e disprezzo di sé Conseguenze “What is their ground is his figure” (p. 112) “Gli individui possono dover apprendere la struttura dell’interazione per sapere entro quali binari devono riportare la loro condotta se vogliono ridurre al minimo l’intrusione del loro stigma” (p. 127) Capitolo 3 ADATTAMENTO AL GRUPPO E IDENTITÀ DELL’EGO IDENTITÀ SOCIALE IDENTITÀ PERSONALE IDENTITÀ DELL’EGO (identità sentita) Definizioni che gli altri attribuiscono all’individuo e che questi fa proprie. Percezione soggettiva della propria condizione; prodotto di un sentire risultato da diverse esperienze sociali. L’individuo stigmatizzato è definito un essere umano ma diverso dagli altri. Come uscire, o almeno gestire, questa condizione contraddittoria? Attraverso i consigli degli “esperti”. stigmatizzati da lungo tempo medici Questioni ricorrenti nei consigli degli esperti: ■ Come affrontare le situazioni delicate. ■ Sostegno da dare ai propri compagni di stigma. ■ Che rapporto mantenere coi “normali”. ■ Quali pregiudizi affrontare facendo finta di niente e quali attaccare apertamente. ■ Fino a che punto presentarsi come normale. ■ Fino a che punto incoraggiare gli altri a trattarlo in modo leggermente diverso. ■ Di quali elementi della sua condizione deve essere orgoglioso. ■ Impegno necessario nel “guardare in faccia” la propria diversità. ■ Messa in guardia contro la “teatralizzazione” Avviene quando lo stigmatizzato mette in scena quei tratti tipici della sua condizione per ingraziarsi i normali. Chi aderisce al codice di condotta delineato dagli esperti viene considerato “autentico” e ha il vantaggio di diventare “consapevole della situazione”. Vero è anche che i consigli degli esperti, presentati come filosofie di vita o ricette esistenziali, non parlano a nome della soggettività dello stigmatizzato, bensì in rappresentanza del gruppo costituito dai suoi compagni di sofferenza. Se l’individuo è fedele al suo “vero” gruppo allora è leale e autentico, altrimenti se vi si allontana è un vigliacco e pazzo. Lo stigmatizzato deve fare attenzione perché non in tutte le situazioni di interazione mista può venire accettato. La sua accettazione è condizionata. Perciò il “buon adattamento” dello stigmatizzato consiste nell'accettare se stesso come essere umano essenzialmente uguale agli altri e, al tempo stesso, nel sottrarsi volontariamente a quelle situazioni sociali in cui i “normali” dichiarerebbero solo malvolentieri di accettarlo come simile. Seguire queste linee di condotta fa sì che il dolore di portare uno stigma non sarà mai reso noto ai “normali” e le identità di questi ultimi rimarranno incontaminate dal contatto con lo stigmatizzato. Identità dell’ego presentata in termini POLITICI PSICHIATRICIdal gruppo del “noi” dal gruppo dei “loro” Se lo stigmatizzato adotta la linea di condotta propostagli dalla società può essere in pace con se stesso. Ma accetterebbe un sé che è in realtà un prodotto esterno che parla per e attraverso di lui. La sua stessa diversità è infatti concettualizzata dalla società. «Gli si dice che è come chiunque altro e nello stesso tempo che non lo è». Contraddizione che spinge gli esperti a elaborare una politica dell’identità che sia coerente, per quanto possibile. È così che l’identità dell’ego dello stigmatizzato si ritrova immersa in una serie di discussioni e controversie su ciò che dovrebbe pensare e sentire di sé. Deviazioni e norme Una delle condizioni necessarie alla vita sociale è che tutti quelli che vi partecipano condividano le stesse attese normative, poiché le norme trovano convalida unicamente nel fatto di essere patrimonio comune. Quando viene violata una norma si mette subito in moto un meccanismo compensatorio: la violazione viene fermata ed il danno riparato. Alcune di queste norme (ad esempio l’alfabetizzazione) trovano adeguato appoggio nella maggior parte dei consociati, mentre altre (ad esempio riguardanti la bellezza fisica) prendono la forma di ideali e diventano modelli a cui quasi tutti, nel corso della vita, ci paragoniamo. Deviazioni e norme Ad esempio in America c’è solo un tipo di uomo che non deve arrossire mai: giovane, sposato, bianco, etero, abitante dei centri urbani, protestante, giusto peso, giusta altezza, amante degli sport, con istruzione universitaria e con un buon impiego. Tutti gli americani hanno la tendenza a guardare il mondo da questa prospettiva, poiché costituisce un vero e proprio sistema comune di valori: coloro che non si qualificano in nessuno di questi modi è preferibile che si considerino indegni e inferiori. Deviazioni e norme E’ semplice trarre la conclusione che a soffrire della condizione umana siano moltissime persone, perché quasi tutte le persone sono destinate, almeno una volta nella vita, a provare la vergogna per lo stigma, per la diversità. Si può affermare dunque che le norme dell’identità alimentano le deviazioni così come alimentano il conformismo. Stigma e realtà Lo stigma non riguarda soltanto un gruppo di individui concreti (divisibili in normali e stigmatizzati), ma si riferisce ad un processo molto complesso in cui ciascuno individuo partecipa in ambedue i ruoli. Il NORMALE e lo STIGMATIZZATO non sono persone, quanto piuttosto PROSPETTIVE; prospettive che si producono nelle interazioni sociali durante i contatti misti, in virtù di norme sociali di cui siamo più o meno consapevoli. Capitolo 5 DEVIAZIONI E “DEVIANCE” Deviazioni e “deviance” Partendo dal concetto generale di un gruppo di individui che condividono certi valori e aderiscono a tutta una serie di norme sociali riguardanti la condotta e gli attributi personali, possiamo definire DEVIATO qualsiasi individuo che non aderisca a tali norme, e DEVIAZIONE la sua caratteristica. Deviazioni e “deviance” ● PERSONAGGI, prendono una posizione indipendente e a titolo personale. Deviazioni e “deviance” ● CULTURISTI, esercitano un’attività collettiva e focalizzata all’interno di un edificio o di una località e spesso una attività speciale. Deviazioni e “deviance” ● DEVIANTI SOCIALI, sono persone che vengono considerate parte di un gruppo che nega globalmente l’ordine sociale e che si riuniscono in sotto-comunità (definita COMUNITÀ’ DEVIANTE). Ne sono un esempio le prostitute, i drogati, i delinquenti, i criminali, i poveri, i bohemiens, gli zingari, i vagabondi, ecc. Sono considerati il simbolo vivente del fallimento rispetto alle aspettative stereotipate della società. I devianti sociali fanno sfoggio del proprio rifiuto di accettare il posto che viene loro assegnato (si credono meglio dei normali) e, temporaneamente questa loro ribellione “a gesti” viene tollerata (purché rimanga nei confini ecologici della loro comunità).