Scarica Stigma, Note sulla gestione dell'identità degradata, Erving Goffman e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! Introduzione : Il libro come una "rappresentazione" del self in seguito alla stigmatizzazione da parte della società. Un lavoro sia empirico, ma anche teorico – concettuale. La sua attualità è data anche dalla capacità a relazionarsi con il mondo, la sua effettività e concretezza vengono validate da una presenza significativa di testimonianze. Il libro è diviso in 3 categorie concettuali sulle quali Goffman sviluppa l'analiticità del suo lavoro : Identità sociale, Identità personale e Identità dell'Ego. Nei primi due casi è importante sapere che l'identità non è riferita come idea che l'individuo ha di se stesso, non è una dimensione interiore, bensì aspettative e definizioni che gli altri hanno nei suoi confronti. La differenza tra stigmatizzato e normale non è una differenza fissa, bensì una fabbricazione costruita in base ai valori sociali dell'epoca. La stigmatizzazione non è un elemento sul quale basare la propria idea di distinzione di potere o esclusione sociale. 1. Stigma e identità sociale La caratteristica sociologica di stigma : L'allontanamento di un individuo dalla normale interazione sociale a causa del possesso di attributi anormali da parte di questi. Il concetto di stigma risale all'antica Grecia dove il termine aveva valore di marchio, soprattutto fisico, un marchio che screditasse l'individuo, una denigrazione sociale basata puramente sull'aspetto “deformato” dello stigmatizzato. Il concetto si è andato ad evolvere nella sfera metafisica, religiosa in epoca cristiana ma il termine si è ulteriormente sviluppato a significare ciò che era in origine, Marchio (soprattutto fisico). Goffman identifica due tipi di identità sociali: La prima, identità sociale virtuale, esiste in seguito alla percezione dell'individuo stigmatizzato come debole o pericoloso, una formulazione di attributi “a prima vista” o “su grandi linee”. La seconda, identità sociale effettiva, descrive invece la categoria di attributi che sono effettivamente in possesso del soggetto. Da ciò sorge che lo stigma come identità sociale è un termine puramente discreditante. Goffman categorizza due tipi di soggetti stigmatizzati in questo senso: Il soggetto screditato → colui che è pienamente consapevole del proprio status e lo accetta come tale essendo la sua condizione conosciuta o visibile; Il soggetto screditabile → colui che cerca di nascondere degli attributi non conosciuti ne visibili. Da ciò scaturiscono tre ulteriori tipi di stigma: Abomini del corpo, i difetti del carattere (uso di stupefacenti, condizioni cliniche, radicalismo politico) e lo stigma tribale della razza (riferitosi principalmente ad una contaminazione dell'intera sfera familiare in base a nozioni religiose o sociali. Es: L'appartenenza ad una certa classe sociale può far si che i figli dello stigmatizzato siano essi stessi visti in modo diverso) E' evidente a questo punto che lo stigmatizzato è la persona che in qualche modo soffre nella società e cerca di rimediare al proprio “difetto” attraverso diverse pratiche. Ovviamente per qualcuno ciò sarà più arduo in quanto la consapevolezza del proprio attributo che lo rende un soggetto stigmatizzato è una caratteristica di se stesso che l'individuo non può accettare ed è un caso ricorrente nei pazienti afflitti da deformità estetiche o comunque di carattere fisico. Superata questa fase di “accettazione, alcuni cercano di “rimediare” imparando nuovamente le usanze sociali alle quali era abituato prima. Es: lo zoppo che nuovamente comincia a nuotare; - Il libro essendo stato scritto in un periodo novecentesco, l'autore fa come esempio l'omosessuale che cerca di rimediare alla propria sanità mentale attraverso la psichiatria -, e ancora, l'individuo con deformità fisiche che si avvale della chirurgia plastica. Alcuni stigmatizzati invece cercano di trarre piccoli vantaggi dalla propria situazione, dal proprio status. Altri ancora hanno sentono un complesso di superiorità rispetto alla massa, la perdita di un senso porta allo sviluppo di altri sensi e di altri modi di vedere il mondo che l'essere “normale” non possiede in quanto da le proprie capacità per scontate. In effetti però il problema sorge, dice Goffman, quando lo stigmatizzato entra in un rapporto misto, ovvero, un rapporto con una persona normale che istintivamente lo giudicherà in qualche modo, se ne farà subito un'idea, e giusta o sbagliata che sia, lo tratterà rispettivamente. Alcuni sostengono che il loro stigma fa si che le persone siano più gentili con loro, ma è più che altro una gentilezza amara, esistente solo come un senso di colpa, o meglio, di pietà nei loro confronti. Una pietà della quale loro non hanno bisogno in quanto per una parte degli individui, la vita è in qualche modo la stessa per tutti e questa attenzione indesiderata dall'esterno li mette in un imbarazzo di se stessi e della loro condizione. Un senso più oscuro a questa affermazione è l'esatto contrario delle emozioni, quando lo stigmatizzato provoca paura e disagio negli altri. Talvolta questa attenzione, agli occhi degli individui stigmatizzati, si viene a creare solo attraverso lo sguardo e vengono a crearsi due possibili alternative estreme per quest'ultimi. L'allontanamento dalla società e la chiusura dentro se stessi o la creazione di conflitto con l'interlocutore. In entrambi i casi si creerà una situazione di disagio e di ansia. I suoi e i saggi E' necessario osservare che nonostante ci sia questa ansia nei rapporti misti, gli stigmatizzati possono sempre trovare conforto e rappresentanza nei loro simili. Di fatto vanno distinte due categorie. I suoi simili sono i gruppi che hanno le sue stesse caratteristiche o lo stesso tipo di stigma e sono gruppi all'interno dei quali l'individuo può sentirsi accettato, può condividere le sue idee, i suoi problemi e non sentire quel senso di ansia o imbarazzo durante una qualsiasi conversazione. All'interno di questi gruppi è solito che un “nativo” ovvero colui che ha le esperienze, le conoscenze ed è riconosciuto come individuo stigmatizzato all'interno di quel gruppo, diventi rappresentante del gruppo stesso. Questo Rappresentante ha funzione di intellettuale, mediante e portavoce del gruppo. E' riconosciuto come la persona con più conoscenze, più coraggio e più destrezza nel mondo dove la sua categoria viene stigmatizzata dalla società. In alcuni casi nasce però la figura del rappresentante cattivo, il contrario dell'eroe. Questi ultimi hanno l'usanza di spezzare il cerchio chiuso, privato dei suoi membri ed entra in contatto con rappresentanti di altre categorie ed in questi casi non esistono più gruppi di interesse, bensì organizzazioni che rappresentano gli individui stessi; ciò inequivocabilmente porta al desiderio di allontanamento dal gruppo in quanto il rappresentante diffonde valori con i quali lo stigmatizzato non concorda. I saggi sono le figure normali che essendo in stretto contatto con gli stigmatizzati possono aiutarli e interagire con loro senza farli sentire a disagio. Tra le categorie di stigmatizzati ne troviamo una in particolare che cerca di distanziarsi dalla società, o lo è già, in tal modo gli stigmatizzati riescono a trovare conforto e accettazione da questa categoria. Es: una prostituta che alla fine del suo turno incontra un suo amico intellettuale / poeta / artista, essendo entrambi delle figure anticonformiste lei riesce a fare conversazione con lui senza sentirsi a disagio. Una seconda categoria di saggi è quella dei normali che ricoprono un certo ruolo nella società, lo psicologo, il fisioterapista, il dottore che per contratto non può divulgare ciò che riguarda il proprio paziente. Poi ancora un'altra categoria di saggi è quella delle persone che sono unite agli stigmatizzati da strutture sociali, come il matrimonio, la parentela o una sfera di stretta amicizia. La carriera morale è un esame personale dello stigmatizzato che esamina la propria condizione all'interno della società e cerca di capire come lo è diventato ed in quale modo possa affrontare la vita con quel tipo di stigma. La carriera morale può essere divisa in due fasi: esperienza ci siano elementi che potrebbero svelare questa loro nuova caratteristica. -I soggetti afflitti da certi attributi sono preclusi dal frequentare certi luoghi che altrimenti potrebbero svelare il loro segreto. Il mondo da questo punto di vista è per loro limitato, non legalmente, ma socialmente. -La salute psichica dei soggetti è pagata a prezzo alto in quanto gli effetti del vivere una doppia vita possono risultare traumatizzanti per i pazienti afflitti da certe condizioni. -Talvolta l'individuo deve rivelare informazioni su se stesso compromettenti per la sua causa e per questi ultimi sarà necessario ulteriormente occultare certe informazioni attraverso inganni e bugie. -Nel caso del bambino che compie il passing è utile ricordare il concetto di bolla protettiva da parte dei genitori che lo prepareranno con aiuto di medici, controllando le informazioni che egli riceve dall'esterno. Il passaggio fondamentale in questo caso è sapere il momento giusto nel quale rivelare al bambino il carattere che lo stigmatizza. Spesso ciò che accade è che il bambino compierà questo passaggi inconsapevolmente. Tecniche di controllo delle informazioni Come già affermato, l'individuo stigmatizzato che cerca di compiere il passing lo fa ma con la condizione che egli nasconda qualcosa di se stesso. Le persone affette dallo stigma spesso adoperano una o più tecniche di controllo delle informazioni all'interno nella società, quindi quelle informazioni che potrebbero essere usate contro di lui a causa dello stigma stesso. -Occultare i segni che sono diventati simbolo di stigma, si pensi al cambio del nome nel caso del tossicodipendente ed il nascondere dei buchi fatti dagli aghi nelle vene. -Presentare i segni del proprio stigma come segni di un altro attributo (es: il ritardato mentale fa passare la sua condizione come una condizione a carattere psichiatrico, in questo caso verrà visto come un paziente mentale e non più come un individuo precluso dalla vita quotidiana date le sue limitate capacità) -La suddivisione del mondo in due grandi categorie, una cerchia ristretta di persone alle quali viene rivelata la propria condizione sulla quale poi farà affidamento nei casi di necessità, e una parte più grande che potrebbe essere vista come il resto del mondo, al quale viene nascosto ogni singolo carattere del proprio stigma. In tali casi l'individuo cercherà anche di mantenere una certa distanza dal mondo sociale per evitare che su di lui possa essere costruita una biografia esterna, quindi che gli altri possano assegnarli un'identità personale. Un caso contrario a quanto appena detto può però accadere, ed è una situazione nella quale il soggetto affetto porta un segno riconoscitivo del proprio stigma e cerca in qualche modo accettazione data la sua “onestà” con gli altri. Si pensi per esempio al militare che veste ancora abiti di servizio all'interno della società. Il covering è una tecnica simile al passing dove le tecniche utilizzate sono simili e avviene quando un un individuo afflitto da stigma (solitamente ben visibile agli altri) distoglie l'attenzione da detto stigma per rendere la situazione sociale meno imbarazzante per lui e per gli altri. Il non vedente ad esempio può scegliere di non utilizzare segni estetici e di imparare a guardare direttamente nella direzione dell'interlocutore. La persona senza gamba può scegliere di utilizzare le stampelle invece della gamba di legno, in quanto le stampelle sono un oggetto più comune e non attirerebbero l'attenzione quanto una protesi (da ricordare che il libro è stato scritto negli anni '60). 3. Adattamento al gruppo e identità dell'ego Quanto detto finora sull'identità sociale e quella personale è stato per spiegare il punto di vista degli altri sulla condizione e sul controllo delle informazioni dell'individuo all'interno della società. L'identità dell'ego invece è semplicemente l'auto-consapevolezza dell'individuo stigmatizzato sul proprio stigma e come sceglie di approcciarlo data la sua situazione. Il concetto di Ambivalenza: E' come l'individuo stigmatizzato vede altri individui con la sua stessa condizione e come c'è un dualismo sentimentale nei confronti di questi ultimi. Talvolta la persona non-vedente potrebbe trattare e “vedere” altre persone afflitte da cecità cosi come le persone “normali” vedono lei. Consigli di esperti: Come già affrontato in precedenza, spesso accade che l'individuo afflitto da stigma non trovi sostegno o supporto né dalla parte della famiglia, né dall'esterno e si trova a dover chiedere aiuto agli esperti i quali suggeriscono due regole o linee guida da seguire all'interno di un ambito sociale. 1- Il soggetto viene messo in guardia contro la teatralizzazione quindi l'esposizione di ogni attributo negativo legato al suo stigma in quanto potrebbe rendere l'idea di un fenomeno da baraccone, quasi un clown della società. 2- Al soggetto viene anche sconsigliato di approcciare un comportamento di de- teatralizzazione nel quale egli cerca di effettuare un covering radicale e dimostrarsi come una persona del tutto normale, un gentiluomo stigmatizzato dice Goffman. In entrambi questi casi quindi il soggetto sarà obbligato talvolta anche ad alienarsi da coloro che presentano il suo stesso stigma, sia dai normali in quanto in una delle due situazioni si può trovare in una situazione svantaggiosa per il suo essere. Si pensi per esempio al paziente psichiatrico che fa parte di un gruppo di persone con condizioni simili alle sue, queste ultime in un ambito pubblico potrebbero rivelare “segreti” sullo stigmatizzato. L'esatto contrario però può valere per altri tipi di stigmi, si pensi ad esempio al soggetto affetto da attacchi epilettici, in tali casi gli esperti consigliano al paziente di non “allontanarsi” troppo da altri soggetti come lui quindi non tradire la sua natura attraverso il passing completo. 4. Il self e il suo altro Deviazioni e norme: Il libro analizza finora solamente quei soggetti afflitti da stigmi particolari in quanto se si ritiene che ogni singola caratteristica può essere oggetto di stigma, allora qualsiasi individuo che non sia un uomo bianco di età media con predeterminata altezza e peso, un lavoro stabile e due figli, potrebbe essere oggetto di studio. Conseguentemente in questo caso norma ha più una valenza di ideologia o valore sociale nel quale anche l'essere istruiti può essere considerato tale e quindi anche la devianza è la semplice astrazione a questa norma che l'individuo stigmatizzato che eventualmente ha un deficit di capacità di apprendimento non potrà rispettare. Come quanto detto precedentemente l'individuo ha a disposizione due soluzioni. La prima è quella di condannare egli stesso il comportamento “deviante”, o la seconda, ovvero quella di abbandonare i valori sociali ed alienarsi dalla comunità entrando in un cosiddetto “esilio”. Una terza soluzione che il libro propone è quella già affrontata nell'identità dell'ego, ovvero la comprensione della propria condizione e del processo di stigmatizzazione e l'adozione di una strategia, che potrà essere passing o covering. Un secondo elemento da prendere in considerazione in questo caso è un certo dualismo che viene chiamato deviante normale, la persona normale potrebbe avere uno stigma talmente insignificante da non rappresentare un disagio nella società, ma questa persona potrebbe provarne vergogna, e ulteriormente vergognarsi della propria vergogna, talvolta di fatto, si adoperano strategie che gli essere stigmatizzati usano in casi nei quali non sia proprio necessario nell'ambito sociale. 5. Deviazioni e devianza In fine Goffman da una definizione di deviante sociale e con tale termine non si sofferma più solo sull'individuo stigmatizzato ma fa l'analogia tra quest'ultimo e l'essere che fa parte di una società o un gruppo che adotta comportamenti diversi da quelli che la media del gruppo ritiene regolari. Ulteriormente fa una distinzione tra Deviante integrato il quale va contro le norme di un gruppo concreto e non solo le norme ma anche i valori e gli ideali del gruppo stesso, potremmo pensare ad un membro di una famiglia per esempio. In secondo luogo Goffman individua i devianti sociali, ovvero coloro i quali non accettano il posto datogli dalla società stessa e compiono gesti di ribellione che però vengono tollerati in quanto questi gesti avvengono solo all'interno della loro comunità, in questo caso potremmo pensare ai ghetti o ai gruppi minoritari.