Scarica Capitale: Origine, Nascita e Evoluzione del Concetto e più Appunti in PDF di Storia Economica solo su Docsity! Etimo del termine: capitale Molto antico l’uso del termine “capitale”, significato etimologico: “caput” (già presente nell’antichità). Prima evoluzione semantica del termine: • Sinonimo di “fondo” (“fondi di investimento”), stock di merci”, mezzi di produzione • In una economia monetaria: moneta (ciò che può acquistare beni) • capitale = moneta in senso pieno Il capitalismo Perché è nato, le cause possibili: • Classici (Smith): divisione del lavoro (economia di mercato a livello regionale) • Scuola storica tedesca e scuole derivate: perché gradualmente si è formato un mercato tendenzialmente globale e gli europei si sono trovati al centro (economie mondo di Wallerstein) • Marx: il modo di produrre capitalistico (si crea un plus valore incamerato dai possessori di mezzi di produzione) è individuabile con il materialismo storico e viene originato da una accumulazione preventiva • Weber e Sombart: il principio di “razionalità economica” (perché nasce uno “spirito capitalistico”) (Weber: predisposizione dell’ideal-tipo calvinista) Quando è nato: • La sua nascita coincide con l’avvio delle rivoluzioni economiche? (stt. Rivol. Ind.) • Marx: non si spiegherebbe l’accumulazione originaria • Weber: è preesistente lo “spirito” che affina e legittima come eticamente corretto il capitalismo • Come si può parlare di capitalismo in epoca preindustriale • Il termine “capitalismo” (come sostantivo) è recente ■ Dauzat: nell’éncyclopedie (1753) ■ I due socialisti “utopici” Blanc e Proudhon ■ Soprattutto W.Sombart (Der moderne Kapitalismus 1902) ■ Si accentua nella sua “accezione” politica dopo la Rivoluzione russa di ottobre “Capitale” (va considerato come componente fondamentale dell’economia): ulteriore evoluzione semantica: • Non basta il termine che definisce la “ricchezza ferma” • Le discussione in Italia soprattutto in epoca tardo medievale e moderna (prestito dietro interesse e sua liceità) (Bernardino da Siena) • un significato ulteriore: ricchezza che può creare altra ricchezza • Ma come il capitale entra nel gioco economico? • Il modello di F.Braudel ■ Chez autres (essendo co-protagonista nel processo produttivo) Come elemento indispensabile delle attività economiche ■ Chez soi (essendo il protagonista principale) Come centro effettivo di un sistema più evoluto • Grande importanza della finanza (allocare in modo rapido e al meglio le risorse disponibili) • Importanza crescente dei rapidi trasferimenti finanziari Leggere il processo di globalizzazione • Il termine: 1. Un “processo” 2. Un inizio molto remoto • La radice: dall’economia dell’autosufficienza all’economia di scambio le economie mondo si fondono, si uniscono e così ha inizio un nuovo processo di cambiamento, gradualmente si è passati da economie di autosufficienza, a economie che hanno aumentato drasticamente i luoghi di scambio. la radice di questa trasformazione sta nel grande cambiamento rapido che il mondo ha subito in poco tempo • Le ragioni delle accelerazioni nelle possibilità di scambio: • Tecnologia (velocizzazioni scambi) • Ricerca del nuovo (“crisi” in senso etimologico: krin - significa letteralmente "io discerno", "io scelgo") capacità di alcuni uomini di individuare le strade giuste verso cui muoversi (hanno corso dei rischi • Pressioni naturali (fattori geodinamici, demografici, politici) La lettura di I.Wallerstein (ha scritto sul processo di globalizzazione): • Un lungo processo dalle economie-mondo all’economia mondiale tante economie mondo, con dimenzioni e poteri distinti che si uniscono verso un unico mercato = economia mondiale. il mondo è fatto di un centro (sviluppato) e delle periferie (meno sviluppate) = economie gerarchizzate. L'economia ha una concezione organica, così il centro ne è il propulsore. Le aree ricche sono tali perchè esistono quele povere, e così anche il contrario, infatti queste ultime portano brraccia e materie prime alle economie più forti. Unendosi in un'economia mondo, un'eco che prima era periferia, può ritrovarsi centro, ma anche l contrario. Ad esempio gli USA che prima erano un'area periferica, si ritrova ad essere il centro nell'eco mondo. • Aree di scambio sempre più vaste • Accelerazioni improvvise (devastanti vs arricchenti) • Da un disequilibrio a un nuovo equilibrio • Il confine della trappola di Malthus in movimento verso le periferie c'è un modo di rendere questo sviluppo sostenibile per tutti? quando tutte le economie avranno superato la trappola di Marthus. • Il concetto di “sviluppo sostenibile”: uscire tutti dal sistema malthusiano Una parentesi: i concetti di T.R.Malthus (1766-1834): • 1798 scrive un'inchiesta sulla differenza tra le leggi di crescita • La popolazione cresceva e decresceva, cresceva e decresceva, a perché quando la popolazione cominciava a crescere, si doveva combattere con mortalità infantile, pestilenze, guerra e fame. Cosa implicano le rivoluzioni economiche: • Grandi trasformazioni • Ambito cronologico relativamente breve: Concomitanza dei fenomeni, Concausalità - fatti che si motivano tra di loro- ed interrelazione tra i fenomeni, Distinzione solo per motivi didattici Trasformazioni in Europa: 1.Le grandi trasformazioni nell’ambito del settore agricolo Premessa Le vie possibili per aumentare la produzione agricola: • Estensione: 1.della superficie coltivata nello spazio (a discapito dell’incolto e delle aree boschive) NB: tener conto della realtà dei rendimenti decrescenti 2.della coltivazione nel tempo - si cerca di produrre in un tempo continuo. Anche se ad un certo punto, coltivando sempre lo stesso prodotto, il campo smetterà di produrre quel bene - (limitando e poi abolendo il maggese - riposo periodico: vengono estirpate le erbacce, così l'annata successiva sarà buona -) • Intensificazione del livello di produttività: 1.migliorando la rotazione agronomica (ciclo perpetuo - alternando un cereale maggiore con uno minore, per evitare il maggese puro, bisogna cercare cereali che siano integrativi del terreno, per sostituire il maggese puro: mais importato dall'America (operazioni depauperanti, poiché prima o poi ci sarà la necessità di tenere il campo fermo Soluzione: alternare la produzione di cereali, con produzione di foraggi (nutrimento per gli animali) 2.utilizzando al meglio concimazione (organica e chimica) 3.perfezionando la strumentazione per l’agricoltura La nuova agricoltura (Tutti questi elementi permettono il passaggio alla prima economia circolare): 1. Ha ormai acquisito il binomio stalla/campo (si adotta l’allevamento stabulare) diviene necessaria l'adozione delle stalle per l'allevamento. Il vantaggio di questo tipo di allevamento sta proprio nel binomio stalla/campo ex sterco degli animale=concime, animali che trainano macchinari -aratro-, gli animali all'interno della fattoria, permettono la ciclicità ergonomica dell'eliminazione del maggese attraverso il foraggio, senza interrompere la catena alimentare, arricchendo continuamente il terreno, anticipando addirittura le sue necessità. ROTAZIONE PERFETTA, come un macchinario che si auto carbura. l'alimentazione umana migliora L'allevatore può cominciare a fare anche l'agricoltore e viceversa 2. Utilizza la rotazione agronomica quadriennale - detta di Northwood (Inghilterra) - (rotazione scientifica diversa dalla rotazione triennale “mediterranea”) Differente alla precedente piccola rotazione di 3 anni (rotazione mediterranea). Questo binomio stalla/campo (oggi ovvia) permette che si possano sfruttare meglio gli strumenti più sofisticati: utilizzo di bovini ed equini per il traino degli attrezzi (nuove invenzioni più funzionali e più pesanti). concimazione e concimazione chimica. 3. Utilizza strumenti di lavorazione più sofisticati: a. Aratro di ferro (per sovescio) b. Erpice meccanico c. Seminatrici gradualmente automatiche ecc. 4. Utilizza il lavoro animale (bovini, poi equini) 5. Utilizza una concimazione sempre più sofisticata (organica, chimica, azotante anticipativa) trasformazione che porta ad un aumento dei fattori Le necessità dell'Inghilterra l'hanno spronata a trovare una soluzione a tal punto che la produzione agricola inglese ha superato quella francese (all'epoca re Sole, periodo di benessere), Ma questo passaggio è dovurto non solo alla necessità, ma anche ad altri fattori. Alcuni prerequisiti per la grande trasformazione in agricoltura [questo e gli eventi a seguire sono tutti concomitanti, uno spinge l’altro]: • Individualismo agrario (spirito capitalistico = tensione verso la massimizzazione del profitto individuale; produzione per il mercato). Terre allodiali, terre comunitarie (esclusivamente delle comunità. Servivano al ceto medio per auto consumare, più che per lucrare. Ma questo non bastava, bisognava avere anche del bestiame per poter sopravvivere oppure procurarsi la legna nei boschi), terre demaniali « enclosures », Tutto questo viene confiscato e divine tutto della corona o messo all'asta se gia prima c'era una polarizzazzione (pochi ricchi, molti poveri) evidente, con questa rivoluzione aumenta ulteriormente. ricchi sempre più n alto, classe media schiacciata verso il basso a causa di motivi politici, la corona si arricchisce sempre di più a discapito del feudalesimo. => il re lascia le terre solo in uso frutto, rendendo la corona proprietaria a tutti gli effetti del Paese (si comincia a sradicare il feuso). Così un sacco di famiglie contafine di ritrova con meno di quanto gli sia sufficiente per sopravvivere, così svende il proprio terreno e inizia a lavorare per un proprietario terreno, alternativamente cercano fortuna spostandosi in città. Questi enormi terreni recintati di proprietà dei proprietari terrreni vengono chiamati "enclosures" (campi recintati, minimo 100 ettari per ogni recinzione, dimensione minima per poter attivare la grande trasformazione agricola), così si comincia a vedere l’idea di proprietà privata. A tutto ciò si aggiunge la compressione dei salari, molte famiglie agricole non raggiungono la sussistenza minima, quindi sono costretti a passare da piccoli proletari a salariati (lavorare per qualcuno), oppure può spostarsi in città per diventare operaio della “nuova” società industriale (manodopera dell’industria, a basso costo). Accumulazione preventiva (ideologi Marx). IN Francia la situazione è uguale a quella inglese, ma molte delle terre confiscate al clero, vengono ridistribuite ai piccoli proprietari, così nasce una nuova classe sociale, che non mette in atto grandi trasformazioni, ma è stata invece la più ostile all’idea di un cambiamento. Questa rivoluzione sociale ha frenato l’evoluzione, mentre invece in Inghilterra la rivoluzione antisociale ha spinto l’economia. • Dimensioni del podere (100 ha il livello ottimale per poter attuare con frutto la rotazione - D.Grigg - ) • Disponibilità di risorse per gli investimenti (accumulazione preventiva) La produttività del suolo in Inghilterrà aummenta nettamente nella fine dell’800 rispetto alla metà dell’800 (1848-1852 --> 16.0, 1898-1902 21,6; l’Italia nello stesso periodo arrivava a 8.5 ettolitri per etto) Deflazione=calo dei prezzi è il male più grande che un’economia possa avere, non ti da’ speranze nel futuro, poiché i costi di produzione superano quello di vendita (quindi la produttività ci da’ il segno che l’economia è in crescita). L’inflazione invece se troppo elevata è deleteria, ma spesso è la risposta estrema ad una recessione. La rivoluzione industriale Riguarda tutte le industrie (manifatturiera –beni di consumo finali, direttamente nel mercato- e pesante – beni utilizzati per la produzione di beni finali-). Cambiamento della manifattura e allo stesso tempo di materie prime: fusione di minerali siderurgia: acciaio e carbonio dal ferro (ferrovie e macchine – industria meccanica). Alcuni settori arrivano prima di altri, divenendo industrie matrici. Prima rivoluzione: per la prima volta il settore secondario (manifstturiero) viene messo al primo posto (prima il settore primario era la fonte di ricchezza maggiore, poichè la gran parte della popolazione era attiva nel settore agricolo) Difficoltà a fornire una definizione esaustiva, Etimo: “cambiamento radicale” prevalentemente nel “settore secondario”. Ma: rivoluzione drastica o lenta evoluzione? (Rivoluzione drastica). Fenomeno uni-lineare o multi-lineare? (cioè, ovunque questo fenomeno è avvenuto allo stesso modo e non può avvenire in altro modo o possono essere prese vie diverse) 1. L’etimo (indica un cambiamento drastico): 1.a.1845: F.Engels, Le condizioni della classe lavoratrice in Inghilterra 1.b.1867: K.Marx, Il capitale (considera gli effetti di questa rivoluzione) 1.c.1884: T.Toymbee, Interpretazioni della Rivoluzione industriale inglese [da lui in poi, con il suo uso continuativoo, entra nell’uso comune] 2. La periodizzazione del fenomeno in Inghilterra: [è difficile per l’Inghilterra trovare un punto di partenza, poiché a seconda di queli eventi vengono messi in luce, l’inizio di sposta; ma metà dell’’800 punto di arrivo-paese totalmente industrializzato] 1.d.Il punto di partenza: - Alcuni indizi già nel XVI secolo (’500)(J.Nef), - Nella proto- industrializzazione dal XVII secolo (F.Mendels), - Negli anni ’40 del XVIII secolo (P.Deane), -Negli anni ’60 – ’80 del XVIII secolo (S.Pollard, E. Wrigley).] 1.e.Il punto di arrivo (la struttura dell’economia è completamente modificata): Metà del XIX secolo (inizio del rallentamento e del progressivo declino). Londra, 1851, Grande esposizione internazionale 3. Rivoluzione industriale: drastica rottura: macchinari/parti di macchinari per la produzione – industria mineraria, siderurgica, metallurgica, meccanica e poi energetica). - momento dell’Esposizione di Londra – Da questo momento in poi vediamo l’aumento delle aree europee adibita alla produzione delle industrie pesanti. NB: lo schema della periodizzazione è influenzato dalle interpretazioni: monocausali (tecnologia, capitali, mercato estero) o policausali (sintesi di cause economiche ed extraeconomiche) La rivoluzione industriale e la domanda La rivoluzione industriale è spinta dalla domanda, la domanda motiva le variazioni/modificazioni dell’offerta. (mentre con la produzione di massa sarà l’offerta a influire sulla domanda). • La transizione demografica • La crescita della capacità di spesa • La dilatazione del mercato “naturale” (il secondo dei “bisogni” secondo C.M.Cipolla) • Aumentano le risorse • I prezzi sono in equilibrio • Si va verso il “consumo di massa” • La dilatazione del mercato internazionale (divisione progressiva del lavoro) • Contrazione delle distanze (diminuzione costi trasporto) • Necessità di mantenere in equilibrio la bilancia dei pagamenti 1. Le innovazioni tecnologiche (invenzioni applicate al ciclo produttivo) 1.a.Le più precoci: 1.i. 1709 - fusione del ferro con carbone minerae (A. Darby) [fondamentale per l’industria siderurgica, prima veniva utilizzato il carbone di legna. Il carbone minerale soffoca la combustione, ma invece se votto –il coke- diviene più poroso e quindi consente ugualmente la combustione). 1.ii. 1712 - prime applicazioni pratiche con macchina a vapore (T. Newcomen) 1.iii. 1730 - telaio a navetta volante (J. Kay) innovazione per il settore tessile (permette di far passare il filo attraverso il tessuto velocissimamente) 1.b.Il periodo più denso di innovazioni 1.iv. 1765 filatoio meccanico (J.Hargreaves) 1.v. 1767 filatoio idraulico a vapore (R.Artwright) 1.vi. 1777 filatoio intermittente (S. Krompton) 1.vii. 1784 il telaio meccanico (E.Cartwright) 1.viii. 1783-84 “pudellaggio” e laminazione (H.Cort) Il “re” della rivoluzione industriale: il vapore. • Utilizzo come forza motrice: Motori dell’industria manifatturiera, Motori dell’industria “pesante” • Utilizzo per il trasporto: Motori per la propulsione ferroviaria, Motori per la navigazione • Utilizzo diverso da quello propulsivo: Insufflazione, Riscaldamento, Raffreddamento ecc Impatto della tecnologia sulla manifattura tessile: Per filare 100 libbre di cotone (45,5 kg), Filatoio a mano indiano (XVIII sec.) 50.000 ore, Filatoio intermittente di Crompton (1780): 2000 ore, Rulli di Arkwright (1790): 250-370 ore, Filatoio meccanico: 300 ore, Filatoio automatico di Roberts (1825): 135 ore questo spiega perché il cotone diviene una produzione a buon mercato. Ma le innovazioni tecnologiche non sono l’unica molla dell’economia. Lo sono anche le innovazioni organizzative del lavoro. Ciò confuta l’interpretazione parzialmente corretta rivoluzione=accentramento della produzione industriale: 2. Le innovazioni organizzative 1.c.Accentramento della produzione 1.d.Riorganizzazione della disciplina del lavoro: Orari, Regole, Patti sociali 1.e.Divisione del lavoro (parcellizzazione - catena di montaggio - e de-specializzazione delle fasi produttive) Cfr. A.Smith e la produzione degli spilli Situazione B più ordinata di quella A. Arsenale di Venezia, struttura di vecchio regime, funzioni ben distinte, ognuno si preoccupa esclusivamente della propria parte, artigiani. Con la rivoluzione industriale non esistono più gli artigiani, ma ognuno impara esclusivamente a fare la loro piccolissima porzione del lavoro. Se si parcellizza la produzione in piccolissime parti, si rende il lavoratore intercambiabile. Lavorazione in catena: si muove il lavoratore. In seguito innovazione della catena di montaggio: si muove il prodotto, non il lavoratore. Da artigiano a operaio costi molto più bassi. La rivoluzione industriale e il capitale • Capitale privato: fisso (capitale di impianto, che occorre immettere in un sistema produttivo in modo abbondante e che deve essere ammortizzato in più cicli produttivi, ex. Utilizzato per acquistare Macchina a vapore, telaio, fabbrica. Capitale di rischio) • Autofinanziamento (5-10% del reddito – arriva direttamente dall’imprenditore, che solitamente è un ex. Proprietario terriero, che ha ricavato potere economico vendendo i suoi terreni. Questo capitalista/imprenditore – che ha capitale finanziario- a volte non è una persona sola, ma più persone messe insieme. Divengono sempre più rare le imprese personali e sempre più frequenti quelle societarie. Si tratta sempre di finanziamento diretto - dal risparmiatore all’impresa -, non c’è un intermediario - banchieri-, per questo scopo si utilizza la borsa.): accumulazione originaria (fondiaria o mercantile), re-investimento profitti d’impresa • Finanziamento diretto attraverso il mercato dei capitali (soprattutto dopo l’abolizione del Bubble Act): dalle società in nome collettivo alle società a responsabilità limitata (1856) • Capitale privato: esercizio (ritorno rapido. Capitale liquido. Le azioni standardizzate lo rendono un investimento fluido. Usa fondamentalmente degli intermediari finanziari -bancari-. Vengono investiti i capitali nell’esercizio e non nell’impianto capitale con meno rischi. Capitale prestato all’imprenditore che gradualmente restituisce. In questo sistema è fondamentale la presenza di simmetria informativa tra banchiere e risparmiatore. Quest’ultimo è tutelato dal fatto che sul contratto c’è la firma del banchiere –subito dopo di lui c’è il gestore/piazzatore dei fondi). • Autofinanziamento • Attraverso l’intermediazione finanziaria • Il sistema bancario inglese: • Vertice e garanzia fornite dalla Banca d’Inghilterra (emissione dietro risconto effetti) • Banche londinesi (evoluzione oreficerie) • Banche locali (Country Banks) • La stabilità monetaria inglese: dopo il 1821 Gold Standard la basa monetaria è lo’oro Fin da epoca precoce il sistema bancario inglese è sempre funzionato perfettamente, sistema a piramide: il vertice garantisce per tutti quelli al di sotto –banche nazionali, regionali, locali (quasi orefici, poiché trattavano monete di metalli preziosi: argento e oro La moneta ha valore intrinseco: ha realmente il valore che c’è scritto su una delle sue facce.) In seguito viene inserita la cartamoneta, che può essere sempre scambiata con delle monete di valore intrinseco. Grazie al suo sistema bancario perfettamente funzionante, la circolazione della moneta avviene rapidamente, moltiplicandone la circolazione. La banca centrale prendeva la moneta dalle banche locali e poi la restituiva mettendola in circolazione a livello locale. La banca centrale deteneva i forzieri di monete d’oro ed emetteva assegni alle banche subordinate, le quali ne emettevano un atro a quelle a loro subordinate e via dicendo. il capitale circolante viene dalle banche. In Italia non possiamo avere questo sistema, poiché c’è asimmetria informativa all’interno del sistema bancario e le aziende bilanci inaffidabili. • Il capitale “fisso sociale” (occorre un organizzazione sociale più ampia – regione, Stato-. Investimenti all’interno delle società dell’area affidati dall’alto. Ex. Trasporti. Alcuni Paesi sono potuti intervenire senza ingenti sborsi di denaro, per altri non è stato così): • Grande esborso di risorse • “Ritorno” a lunghissimo termine • Benefici fruiti da una collettività di soggetti (consorzio privato, regione amministrativa, realtà statuale, consorzio sovra-statuale). Una esemplificazione: le strutture di comunicazione e i trasporti. La rivoluzione industriale e i trasporti Non si sa come l’Inghilterra sia stata la prima, a livello di strada era allo stesso livello della Lombardia, ma ha un vantaggio naturale: navigazioni interne di cabotaggio (fine ‘700, non c’era ancora la macchina a vapore. Anche noi sfruttavamo il cabotaggio, ma non eravamo provvisti di porti naturali, solo artificiali – quindi necessità di grossi scavi per far passare le navi) • Strade ordinarie Miglioramento del fondo stradale tra fine ‘700 e primo ‘800. Una esemplificazione: Londra- Manchester (230 Km): 1788: 28 ore, 1821: 24 ore, 1832: 18 ore • Navigazione interna e di “cabotaggio” (canal-manie dell’ultimo ‘700) [navigazione lungo la costa, con tantissimi porti naturali] ramificazione interna di torrenti fittissima, rafforzata con grandi investimenti – prima della riv. Ind. – per la formazione di innumerevoli canali. • Strade ferrate • A trazione animale • Il caso americano: le basi e la prima attuazione della terza rivoluzione industriale [coincide con la crescita e la supremazia americana, in campo industriale e finanziario – anche politico -] La Francia • Dualismo cronologico: il ruolo centrale della rivoluzione politica (prima e dopo) • Dualismo geografico: l’ “Ile de France” (il centro) e il resto del Paese [divisione geografica e politica, Parigi è la capitale e il resto] • Dualismo strutturale (nell’economia francese) • In agricoltura (piccola proprietà – paysannerie - e latifondo) • Nel secondario (industria a domicilio e grande fabbrica) • Nel terziario: usura e grandi famiglie di banchieri [grande dualismo soprattutto nella finanza] Prima della Rivoluzione • Industria e commercio: il retaggio del colbertismo (Jean Baptiste Colbert) [detto anche mercantilismo, il cui slogan esplicativo è “la forza dello stato è determinata dalla ricchezza che uno stato ha, la quale è determinata dalla q di oro e argento che il Paese ha] • protezionismo accentuato e dumping (incentivo dell’esportazione, quindi lo Stato diviene una presenza molto forte all’interno dell’economia) • grandi fabbriche (anche di Stato), ma di antico regime • produzione beni di lusso • ricorso all’esportazione (mercato interno debole) (si cerca di importare il meno possibile – imposizione di alti dazi di importazione, proibire le importazioni) [cercare di esportare il più possibile beni di grande valore aggiunto, che diano grandi possibilità di introitare ricchezza. Cercano di produrre beni che creino attrattiva. Garantire quindi degli incentivi agli esportatori- dumping-] • Agricoltura: • nobiltà assenteista (con latifondi improduttivi) • Piccola proprietà autosufficiente (grazie alle terre comuni) • Finanza: • Grandi famiglie bancarie: attività poco rivolte all’ambito produttivo (attirati dalla politica colbertista) ad esempio fam. Rothschild di finanzieri che cercano di lucrare principalmente dalla finanza, lontano dai guadagni/ambito della produzione, sui titoli dei debiti pubblici degli Stati/dei sovrani • Crisi finanziaria senza precedenti dello Stato (convocazione Stati Generali) a causa dei troppi debiti. Terzo Stato che si auto procama assemblea costituzionale Dopo la Rivoluzione • Permane la crisi finanziaria dello Stato • La struttura proprietaria in agricoltura si modifica, ma non si dirige verso le innovazioni (paysannerie), questa assegnazione di una piccola parte di terra ad ognuno per garantirsi autosufficienza, frena quella spinta ad andare oltre (innovazioni inglesi) • La struttura delle comunicazioni è poco evoluta fino agli anni 1830 (ferro-mania) [inizia la costruzione intensiva delle ferrovie e le grandi case bancarie speculano, lucrano su queste] • Persiste la presenza della proto-industria (e della poli-attività) [sistema in cui il contadino è anche trasformatore di beni, permettendo così a questa classe sociale di sopravvivere meglio] piccola realtà produttiva non autosufficiente in agricoltura Il ruolo del potere pubblico Il Paese delle rivoluzioni • Rivoluzione 1789 • Guerre napoleoniche • Restaurazione (Borboni) • Rivoluzione del luglio 1830 (Filippo d’Orléans) • Rivoluzione del febbraio 1848 • Colpo di Stato del 1851 (Luigi Napoleone) • Secondo Impero • Terza Repubblica (dopo la sconfitta del 1871) Il Paese delle grandi riforme napoleoniche • Efficienza della burocrazia • Codici legislativi Conseguenze • Alternanza di interventismo/non interventismo • Alternanza di protezionismo/liberismo Esempi • 1859 trattato Cobden-Chevralier • Incentivazione (garanzia) costruzioni ferroviarie (anche ramificazione dei canali che collegano i fiumi in maniera più efficiente) • Liberalizzazione costituzioni società anonime (1863) e legislazione sulle s.r.l (1877) [non più solo società a conduzione familiare, ma con distribuzione di titoli] • La Borsa tutelata (costituita da parte dello Stato, quella di Parigi sarà di esempio alla borsa di Milano) • 1800 La riforma dell’emissione e della moneta Lo Stato e il controllo della finanza e della moneta Emissione • 1800 costituzione della Banca di Francia • 1806 controllo governativo e attribuzione del monopolio dell’emissione alla Banca di Francia nell’area di Parigi • Restaurazione: pluralità emissione tra Banca di Francia e banche dipartimentali • 1848 attribuzione del monopolio su tutto il Paese alla Banca di Francia (introdotto per la prima volta di sistema metrico digitale – anche nel sistema monetario, che rima era proprio -) (emissione di moneta = stampa di carta moneta, lo stato garantisce a chi accetta questa moneta di carta, che può essere utilizza per saldare debiti, pagamenti. Questa in ogni momento può essere convertita in oro o argento da chi detiene nei Moneta 7imo germinale (riforma del germinale) anno XI (si cerca di razionalizzare tutto, anche il calendario, mesi) (28 marzo 1803): riforma fondamentale • Bimetallismo oro/argento con rapporto fisso 1:15,50 • unità di misura: Franco [prima era un lira – cioè libra -] (chiamata all’estero lira del germinale) • Moneta di riferimento: Scudo (5 franchi) • Suddivisione artificiale (sistema metrico decimale) • La base della futura Unione Monetaria Latina (1865-1926) • propri forzieri l’oro e l’argento, quindi la banca di carta moneta) Gli attori finanziari • La “Haute Banque” parigina (arricchimento esclusivamente familiare) • Non intermedia, ma investe capitali propri [investiva direttamente i suoi soldi o quelli dei banchieri, depositi interbancari] • Esclusivamente investimenti altamente speculativa (debito pubblico in Francia e all’estero, titoli ferroviari – banchetto ferroviario- , speculazioni valutarie e sui metalli preziosi) • Il “Credito mobiliare” alla Péreire (non solo in famiglia) [con obbligazioni, credo???] • Influsso sansimonista (ricerca di una “legge esatta” per l’investimento”, investire in modo scientifico, senza sbagliare) • Speculazioni ferroviarie, valutarie e sui metalli preziosi • Le grandi banche di deposito (es. Crédit lyonnais) (le prime banche di deposito in assoluto, le banche come le pensiamo noi) • Intermediazione finanziaria • Specializzazione creditizia (breve/medio termine) (raccolta a breve sotto forma di risparmio, chela banca lo investe in investimenti a breve, investono nel capitale di esercizio) La cronologia della rivoluzione industriale francese • Accelerazioni dello sviluppo tra fine dell’epoca napoleonica e restaurazione • 1830-1860 prima fase • 1860-1880 la maturità • 1880-1895 la grande depressione NB: anni ’30 e ’40 : grandi costruzioni ferroviarie La Germania Un’area composita fino al 1871 • Il Sacro romano impero germanico: 234 unità statuali e 51 città libere • L’abolizione dell’Impero e la semplificazione napoleonica (1806) nella Confederazione • I due progetti di unificazione: “grandi tedeschi” e “piccoli tedeschi” • L’unificazione guidata dalla Prussia (1870) e il Secondo Reich Gli aspetti economici • Difformità degli interventi dei singoli Stati ante 1806 • Il riformismo napoleonico • L’unificazione economica propedeutica all’unificazione politica • 1828: unione doganale prussiana • 1834 Zollverein • 1867 nuovo Zollverein