Scarica Tecniche costruttive risposte aperte e più Panieri in PDF di Tecnica Delle Costruzioni solo su Docsity! TECNICHE COSTRUTTIVE - APERTE DESCRIVERE LE MODALITA’ DI ESECUZIONE DI UN RILIEVO FOTOGRAMMETRICO La Fotogrammetria è quella tecnica che consente di definire la posizione, la forma e le dimensioni degli oggetti sul terreno, utilizzando le informazioni contenute in opportune immagini fotografiche, degli stessi oggetti, riprese da punti diversi. La fotogrammetria può essere classificata secondo i seguenti criteri: In base al tipo della presa: - fotogrammetria aerea (o dei lontani); - fotogrammetria terrestre (o dei vicini). In base al tipo di elaborazione: – fotogrammetria analogica – fotogrammetria analitica. In base al tipo di fotografia: – fotogrammetria classica; – fotogrammetria digitale. Un fotogramma è una prospettiva centrale, in cui i segmenti che congiungono i punti dell’oggetto con le loro corrispondenti immagini sulla lastra (stella proiettante) si incontrano tutti in un punto detto centro di presa. Il rilievo fotogrammetrico comprende le seguenti fasi: – l’acquisizione: operazioni riguardanti la presa delle immagini fotografiche; – l’orientamento: operazioni preliminari per la determinazione dei parametri che consentono di posizionare i centri di presa e le lastre con la stessa posizione nello spazio che avevano al momento della presa; – la restituzione: operazioni che consentono la ricostruzione della forma e delle dimensioni dell’oggetto ripreso utilizzando strumenti detti restitutori. DESCRIVERE I PRINCIPALI STRUMENTI UTILIZZATI NEL METODO DI RILIEVO INDIRETTO I principali strumenti utilizzati nel metodo di rilievo indiretto sono 1) I Longimetri: Sono strumenti che possono misurare con precisione, lunghezze, superfici e volumi. I più usati al giorno d’oggi sono i distanziometri laser che possono effettuare misurazioni fino a 100 metri. Il funzionamento consiste nell’emettere un raggio laser diretto al punto da misurare; l’apparecchio riceve dei segnali luminosi di ritorno, ed analizzando la velocità della luce tra diodo laser e ricevitore, misura la distanza. 2) I Goniometri: Sono tutti gli strumenti che con diversa precisione permettono di misurare angoli sia orizzontali che verticali; a loro volta si distinguono in: Azimutali: atti a misurare angoli orizzontali; Ecclimetri: atti a misurare angoli verticali; Goniometri Universali: atti a misurare angoli orizzontali e verticali; Goniometro Sestante: atti a misurare angoli di posizione. 3) I Livelli: Sono strumenti atti a misurare la differenza di quota tra due punti posti sulla superficie terrestre, si distinguono in: Livelli su Linea: Restituiscono una linea orizzontale in un’unica direzione; Livelli su Piano: Restituiscono una linea orizzontale in tutte le direzioni DESCRIVERE I PRINCIPALI STRUMENTI UTILIZZATI NEL METODO DI RILIEVO DIRETTO Nell’ambito degli strumenti per il rilievo possiamo distinguere quelli a supporto del rilievo e quelli propri del rilievo diretto: Strumenti di supporto Filo a Piombo: Uno strumento costituito da una massa metallica sospesa ad un filo flessibile ma non elastico che serve a mettere l’asse di uno strumento perfettamente verticale. Serve a determinare la verticalità dei piani, degli strumenti ed alla proiezione dei punti; Livella torica: Strumento utilizzato per verificare l’orizzontalità. E’ costituito da un contenitore con dentro del liquido ed una bolla d’aria. La bolla tende a disporsi al centro quando l’allineamento è perfettamente orizzontale. Livella sferica: Ha una forma di calotta di vetro riempita di liquido con dentro una bolla d’aria. La bolla tende a disporsi al centro della calotta quando il piano è perfettamente orizzontale. Squadro agrimensorio: Strumento utile a tracciare allineamenti e misurare angoli. E’ costituito da un prisma cavo in metallo munito di fessura da cui mirare un traguardo che consente di determinale l’allineamento tra punto di mira e palina. Tramite una ghiera graduata si può misurare l’ampiezza dell’angolo formato da due allineamenti. Paline: Aste caratterizzate da fasce di 20 cm di colorazione rosso e bianche atti a consentire una migliore visibilità a grandi distanze. Livello ad acqua: Strumento utilizzato per determinare un piano orizzontale a distanze di anche 10/20 metri. E’ costituito da un tubo flessibile e trasparente contenente acqua e alle cui estremità sono presenti due bicchieri graduati. Strumenti per misurazione diretta Longimetri: Si dicono longimetri tutti gli strumenti in grado di misurare una distanza. In genere la misurazione avviene per confronto diretto fra la distanza da rilevare e lo strumento graduato Strumenti rilievo a dettaglio COME SI ESEGUE IL RILIEVO DI UNA SCALA? Attraverso il rilievo delle scale è possibile collegare un piano a quello successivo, ricavare l'altezza dei vari piani e lo spessore del solaio. Prese le misure interne del vano, si prelevano quelle dei pianerottoli di arrivo e di partenza, la lunghezza delle rampe, la larghezza delle pedate, il numero delle alzate e delle pedate; inoltre, sullo schizzo, vanno riportati il punto di partenza e di arrivo di ogni rampa e il piano di sezione su cui va costruita la successiva sezione verticale. Per quanto riguarda il rilievo altimetrico di una scala, è bene rilevare l'altezza intercorrente fra i vari pianerottoli. A tal fine si utilizza un filo a piombo, calato all'interno del vano scala, sul quale, a mezzo di regoli muniti di livella, si riportano i punti che delimitano le quote dei vari pianerottoli. Per quanto riguarda l'altezza dei gradini, questa deve essere rilevata singolarmente, verificandone il dato nel dividere la misura della distanza fra i due pianerottoli per il numero delle alzate. Sulla sezione si deve riportare, inoltre, con chiarezza, il numero delle alzate di ciascuna rampa. DISEGNATE, IN SEZIONE, LE MODALITA’ DI DEFORMAZIONE DI UNA CUPOLA IN MURATURA DESCRIVETE LE PIU’ IMPORTANTI CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE CUPOLE IN MURATURA La cupola è una struttura spingente soggetta prevalentemente a compressione, che trasmette ai suoi sostegni, oltre ai carichi verticali, spinte orizzontali; la sua sommità può rimanere aperta o terminare con una lanterna (dal ruolo formale e strutturale). La cupola viene sezionata da piani orizzontali detti paralleli (anelli) e verticalmente da meridiani. Due meridiani contigui individuano un arco di larghezza variabile, massima all’imposta e nulla in chiave, e tra due paralleli contigui si può disegnare un anello chiuso. Gli archi individuati dai singoli meridiani hanno la funzione di trasmettere i carichi della cupola, dalla chiave all’imposta, mentre agli anelli è delegata la funzione di sviluppare azioni interne le cui componenti radiali rendano funicolare la curva del parallelo corrispondente. Gli sforzi che si sviluppano all’interno della struttura si trasmettono lungo i meridiani e i paralleli e trovano, nell’elemento stesso, il proprio equilibrio. Partendo dall’anello d’imposta, le azioni lungo ogni parallelo sono di trazione, e diminuiscono progredendo verso l’alto fino ad annullarsi su un dato parallelo, la cui posizione varia a seconda della forma dei meridiani e a seconda dei carichi a cui la cupola viene sottoposta, oltre che dei vincoli esterni e delle caratteristiche dei materiali (generalmente è posto a 50° sull’orizzontale). Da questo punto in poi, fino alla chiave, le azioni interne si trasformano in azioni di compressione. QUALI SONO I PRINCIPALI FATTORI CHE INFLUENZANO LA RESISTENZA A COMPRESSIONE DELLA MURATURA? I principali parametri che influenzano il comportamento a compressione della muratura possono riassumersi in: la geometria del mattone; lo spessore dei giunti -> influenza lo stato di confinamento; la resistenza del mattone - soprattutto quella a trazione; la resistenza e la rigidezza della malta: al crescere della rigidezza diminuisce l’effetto di confinamento e lo stato tensionale si avvicina a quello del mattone -> effetto modesto; le caratteristiche deformative di mattone e malta; l’aderenza fra malta e mattone; la capacità di assorbimento d’acqua del mattone; la capacità di ritenzione d’acqua della malta. IN QUALI MODI E’ POSSIBILE CLASSIFICARE LA MURATURA? La muratura è suddivisa in vari modi secondo la funzione svolta, dei materiali e delle tecniche con cui vengono costruite; 1) Secondo la funzione: - Portante: Le murature portanti hanno capacità statica - Divisori: I muri divisori hanno la funzione di dividere i vari vani dell’abitazione; - Tamponamento: Sono le murature inserite nella maglia di una struttura intelaiata 2) In base all’utilizzo di materiali - Pietra - Laterizio - Blocchi - Misti 3) In base alla tecnica di realizzazione - Murature a secco - Murature con malte - Murature di getto INDICATE LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI MATTONI I mattoni per muratura possono essere classificati per percentuale di foratura misurata in base al rapporto F (in percentuale) tra la somma delle aree dei fori e l'area della superficie vuoto per pieno ortogonale alla direzione dei fori. Possiamo distinguere tra mattoni pieni (F <15%), i mattoni semipieni (15%<F<45%) e i mattoni forati (F=>55%). I mattoni per muratura possono anche essere classificati per tecnica di produzione. Possiamo distinguere tra mattoni estrusi, mattoni pressati e mattoni formati a mano IN BASE ALLE FUNZIONI ARCHITETTONICHE, QUALI TIPOLOGIE DI MURATURA CONOSCETE? Murature in pietra , grezza o squadrata; Murature in calcestruzzo semplice o alveolare; Murature in laterizio, con blocchi pieni o forati 1. Murature di pietra squadrata: di grandissima resistenza utilizzate soprattutto dall'antichità classica fino ad i primi del 900, erano formate da conci disposti uno accanto all'altro, collegati con zanche o perni metallici; 2. Murature con paramento di pietra squadrata: esteriormente nell'aspetto molto simili alle murature di pietra squadrata, ma con l'impiego dei conci squadrati limitato solo alla parte esterna visibile, mentre la parte interna era realizzata con materiali meno pregiati (pietrame grossolanamente squadrato, mattoni o calcestruzzo). 3. Muratura di pietrame a faccia vista: utilizzata nelle zone di produzione di buon pietrame può essere eseguita nei modi seguenti. A corsi regolari o frlaretto. Si può realizzare con facilità con conci calcarei di forma quasi regolare e di altezza uniforme. Lo spessore minimo della muratura è di 40 cm. e può essere realizzata anche a paramento, disponendo le pietre nella parte a vista, con ossatura interna di mattoni pieni o di calcestruzzo. Ad opus incertum: possono essere impiegati scapoli di pietra anche irregolari fatti combaciare ad arte con colpi di scalpello A corsi interrotti: la muratura è in tutto simile a quella a corsi regolari, ma ogni tanto conci di pietra più grandi o disposti per ritto interrompono il ritmo dei corsi, con un notevole effetto estetico. 4. Ciclopica: si impiegano conci molto grandi di forma irregolare e i grossi vuoti sono chiusi da scaglie e scapole di pietrame 5. Muratura con blocchi di tufo, pratiche ed economiche; 6. Murature ordinarie di pietrame. Sono quelle eseguite con scapoli irregolari o scheggioni di pietra,senza particolare cura dal punto di vista estetico e destinate ad essere intonacate sui due lati 7. Muratura ordinaria mista di pietrame e mattoni. In questo tipo di muratura i mattoni possono essere impiegati per chiudere i vuoti fra gli elementi di pietra o di aggiustaggio dei piani della muratura o per la costruzione dei ricorsi orizzontali, da interporre alla muratura di pietrame. 8. Murature di blocchi di laterizio e di calcestruzzi leggeri. Sono murature adatte a tamponamenti o divisori interni 9. Murature di mattoni. Questo tipo di murature possono essere impiegate nei cantieri edili dall'inizio dei lavori fino alla loro ultimazione passando per tutte le fasi costruttive DISEGNATE IN ASSONOMETRIA LA DISPOSIZIONE DEI MATTONI IN UNA PARETE DI MURATURA PORTANTE A DUE TESTE Gli spessori dei muri in laterizio sono ottenuti e misurati come multipli della larghezza o "testa" del mattone utilizzato. La "testa" è perciò il modulo base di riferimento. Un muro il cui spessore è uguale alla lunghezza (o a due volte la larghezza) di un mattone si definisce "a due teste";