Scarica TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI (TUEL) - RIASSUNTO COMPLETO e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI IL COMUNE: CARATTERI, ELEMENTI COSTITUTIVI E FUNZIONI Caratteri fondamentali: art. 114 della Costituzione riconosce i Comuni come enti autonomi, dotati di propri statuti, poteri e funzioni esercitabili nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, che assieme a Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato, concorrono a formare la Repubblica. Art. 3 comma 2 DLGS 267/200: il Comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, curandone interessi e promuovendone lo sviluppo. Il Comune è: - ente costitutivo della Repubblica (art. 114); - ente locale in quanto rappresenta interessi NON di portata nazionale MA territorio circoscritto; - ente territoriale in quanto il territorio è un suo elemento costitutivo; - ente autarchico in quanto ha potere di emanare atti amministrativi che hanno medesima efficacia di quello emanati dallo Stato; - ente ad appartenenza necessaria in quanto vi appartengono necessariamente i cittadini che risiedono nel suo territorio; - ente esponenziale in quanto rappresenta la propria comunità; - ente autonomo in quanto ha la capacità istituzionale di perseguire fini generali che interessano la collettività che rappresenta e di emanare per questo disposizioni precettive e cogenti nell'ambito del suo territorio. Elementi costitutivi: sono il territorio, la popolazione ed il patrimonio. Territorio: parte definita del territorio nazionale in cui Comune esplica potestà; Popolazione: tutte le persone fisiche che hanno residena nel territorio comunale; Patrimonio: complesso attività economiche del Comune e quindi beni e diritti che possiede allo stesso titolo dei privati. Art. 11 C.Civile definisce il Comune come soggetto giuridico con personalità giuridica pubblica ed i suoi attributi essenziali sono nome, stemma e gonfalone. Art. 18 TUEL: titolo di città può esser concesso con Decreto Presidente Repubblica su proposta del Miistero dell'Interno, ai Comuni insigni per ricordi, monumenti storici e attuale importanza. Territorio Rileva in primo luogo, come ambito di competenza entro cui sono validamente efficaci gli atti del Comune ed oltre al quale cessano di avere efficacia. In secondo luogo come oggetto di un diritto soggettivo del Comune, che può opporsi all'esercizio degli stessi poteri da parte di altri soggetti ed impedirne usurpazione da parte dei Comuni confinanti. Istituzione di nuovi Comuni Ai sensi dell'art. 133 comma 2 Costituzione, l'istituzione di nuovi Comuni e la modificazione delle loro circoscrizioni e denominazioni sono riservate alla Legge Regionale, sentite le popolazioni interessate e nel rispetto principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato. La Regione provvede a definire in via generale forme e modalità delle modificazioni e ad attuare tali modifiche con proprie leggi. Distacco di un Comune da Regione di appartenenza e aggregazione ad un'altra? Art. 132 comma 3 Costituzione dispone che i Comuni e le Province che intendono fare staccarsi da una Regione o aggregarsi ad un'altra devono ottenere approvazione della maggioranza delle popolazioni interessate, mediant referendum e con legge dello Stato, sentiti i Consigli regionali. NB: Art. 15 DLGS 267/2000 salvo fusione tra più Comuni, NON possono essere istituiti nuovi Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti o la cui costituzioni comporti che la popolazione di altri Comuni scenda sotto questa soglia. Fusione di Comuni L'istituzione di un nuovo Comune può avvenire anche mediante fusione di 2 o più Comuni contigui già esistenti. Quando sorge da fusione può avere popolazione inferiore a 10 mila. La Legge Delrio ( nr. 56 del 2014), nell'ottica del risparmio della spesa pubblica favorendone l'associazionismo e l'accorpamento dei piccoli enti, ha posto garanzie a tutela dei Comuni che si fondono. Art. 15 comma TUEL, integralmente sostituito dalla Delrio, dispone che in fase di avvio del procedimento di fusione, prima dell'istituzione del nuovo ente, i Comuni coinvolti possono definire Statuto del Comune nascente mediante approvazione di un testo conforme da parte di tutti i consiglieri comunali. Tale Statuto resta vigente fino alle modifiche apportate da parte degli organi del nuovo Comune. Lo Statuto del nuovo Comune deve assicurare alle comunità originarie adeguate foirme di partecipazione e di decentramento dei servizi. Inoltre la Delrio oltre a prevedere la possibilità di istituire Municipi (art. 16 TUEL) nei territori della comunità di origine, afferma che lo Statuto del Comune risultante dalla fusione può prevedere forme particolari di collegamento tra nuovo Comune e comunità che appartenevano ai Comuni originari. Organi della Circoscrizione Rappresentano le esigenze della popolazione delle Circoscrizioni nell'ambito del Comune e sono eletti nelle forme stabilite da statuto e regolamenti. Elezione dei Consigli circoscrizionali, nomina / designazione componenti organi esecutivi devono rispettare il principio della parità di accesso delle donne e degli uomini alle cariche elettive ed agli uffici pubblici (L. 215/2012). NB: forme di decentramento più accentuate possibili per Comuni con più di 300 mila abitanti Popolazione Elemento cui la legge fa riferimento per determinare appartenenza degi individui alla popolazione del Comune è la residenza. La residenza definisce per l'individuo lo status di cittadino della comunità locale e questo comporta: - titolarità di alcuni diritti ( es. voto, eleggibilità, accesso ai servizi); - sottoposizione ad alcuni obblighi (per garantire pacifica convivenza); Demanio e Patrimonio culturale A seguito della riforma 3/2001 la Costituzione riconosce in capo ai Comuni la titolarità di un proprio patrimonio attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato. Fanno parte del patrimonio culturale i beni non rientranti nell'elenco tassativo di quelli considerati demaniali. Demanio: strade, autostrade, acquedotti, immobili riconosciuti di interesse storico, archeologico/artistico, raccolte dei musei, delle pinacoteche, di archivi, delle bibliotehe, tutti i beni assoggettati dalla legge al regime proprio del demanio pubblico (cimiteri, mercati comunali). Federalismo fiscale e federalismo demaniale Con la Legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale il Governo è stato delegato ad adottare decreti per attuazione dell'art. 119 Costituzione al fine di assicurare l'autonomia finanziaria di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni. In virtù di questa il Governo ha poi emanato una serie di decreti attuativi tra cui il DLGS 85 del 2010 sul federalismo demaniale. Quest'ultimo prevede che lo Stato - previa intesa presso Conferenza Unificata - individui i beni facenti parte del proprio demanio da attribuire a titolo NON oneroso agli enti pubblici territoriali che ne facciano richiesta affinchè questi possano garantirne la massima valorizzazione. I beni attribuibili sono: quelli appartenenti al demanio marittimo ed idrico, aeroporti di interesse regionale o locali appartenenti al demanio aeronautico civile statale ad accezione di quelli di interesse nazionale, miniere e altri beni immobili dello Stato ad accezione di quelli per i quali l'attribuzione è esplicitamente esclusa. Ricognizione, valorizzazione e dismissione patrimonio immobiliare Con Manovra Monti (LEGGE 214/2011), al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Province, Comuni ed altri enti locali, nonchè di società o enti a totale partecipazione pubblica, impegna ciascuno di questi enti con delibera dell'organo di governo, ad individuare mediante apposito elenco, i singoli benei immobili ricadenti nel territorio di competenza che non sono strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali e che pertanto sono suscettibili a valorizzazione o dismissione. Viene quindi redatto il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, allegato al bilancio di previsionae nel quale - previa intesa - sono inseriti immobili di proprietà dello Stato individuati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze - Agenzia del demanio - tra quelli che insistono nel relativo territorio. Funzioni del Comune Art. 118 della Costituzione - modificato dalla 3/2001 - attribuisce la titolarità generale delle funzioni amministrative ai Comuni ed in via subordinata, qualora lo impongano esigenze di carattere unitario, ne prevede il conferimento a Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato. Principio sussidiarietà: funzioni amministrative devono essere svolte dall'ente più vicino al cittadino (quindi in primo luogo il Comune). Concetto introdotto nel nostro ordinamento con il recepimento di Maastricht (DLGS 59/1997). La 3/2001 ha costituzionalizzato il principio di sussidiarietà ed anche di adeguatezza e differenziazione. Principio di adeguatezza: le funzioni devono essere attribuite ad amministrazioni idonee a garntirne l'esercizio; Principio di differenziazione: richiede che nell'allocazione delle funzioni si prendano in considerazione le caratteristiche associative, demografiche, territoriali e strutturali degli enti. Questi principi sono richiamati anche dalla Legge La Loggia (Legge 131 del 2003) con la precisazione che devono essere esercitate da Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato SOLO le funzioni di cui occorre assicurare unitarietà di esercizio, tenendono in considerazione: - buon andamento, efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa; - motivi funzionali ed economici; - esigenze di programmazione e di omogeneità territoriale. Tutte le altre funzioni amministrative, non diversamente attribuite, spettano ai Comuni che le esercitano in forma singola o associata, anche mediante Comunità montane o Unioni. Sussidiarietà orizzontale: art. 118 comma 4 costituzionalizza il principio di sussidiarietà orizzontale. In realtà già l'art. 3 del Dlgs 26772000 attuava una forma di sussidiarietà nei confronti dei privati affermando che i Comuni svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali. Concetto ribadito dalla L 131/2003 che afferma che gli enti locali, Regioni e Stato, nell'esercizio delle attività di interesse generale devono usufruire - e favorire - dell'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati. Ovviamente, gli enti che si avvalgono della collaborazione dei privti, devono garantire un efficace controllo sull'operato degli stessi. Funzioni proprie e funzioni conferite Art. 3 TUEL distingue tra FUNZIONI PROPRIE che competono all'ente in quanto rappresentative della propria comunità e quelle CONFERITE con legge da parte dello Stato o della Regione. Ai sensi dell'art. 13 TUEL sono in capo al Comune, quali funzioni proprie, tutte quelle che riguardano la sua popolazione ed il suo territorio nei seguenti settori organici, SALVO quanto NON sia espressamente attribuito dalla legge ad altri soggetti: - servizi alla persona e alla comunità; - assetto e utilizzazione del territorio; - sviluppo economico; Le FUNZIONI CONFERITE riguardano servizi correlati ad interessi generali dell'ordinamento e NON ad esigenze locali. La loro titolarità continui ad essere detenuta dallo Stato o dalla Regione MA è il solo esercizio che viene delegato al Comune che in questi casi opera in veste di amministrazione decentrata che grazie alla sua vicinanza al cittadino può gestire alcune funzioni in modo più agile. Ai sensi dell'art. 14 TUEL i servizi gestiti a livello comunale per delega dello Stato sono servizi elettorali, servizi di stato civile, servizi anagrafici e statistici e leva militare. Elenco FUNZIONI CONFERITE: - Attività produttive (es. istituzione sportello unico e procedimenti relativi ad apertura, ampliamento e cessazioni impianti, rilascio concessioni e autorizzazioni edilizie); - Fiere locali; - catasto edilizio e catasto terreni (conservazionie, utilizzazione e aggiorn. atti catastali) Revisione delle Circoscrizioni provinciali e istituzione di nuove Province Provincia può scegliere di articolare il proprio territorio in Circoscrizioni Provinciali al fine di meglio soddisfare le esigenze della popolazione. Ai sensi dell'art. 133 Costituzione, la modifica di queste e l'istituzione di nuove Province si realizza mediante leggi della Repubblica , su iniziativa dei Comuni e sentita la Regione interessata. Art. 21 TUEL completa il dettato costituzionale affermando che nell'esercizio dell'iniziativa di cui all'art. 133, affermando che anche in materia di istituzione di nuove Province bisogna porre attenzione su 3 elementi fondamentali: - territorio: deve avere dimensione tale da consentire una programmazione dello sviluppo che possa favorire il riequilibrio economico, sociale e culturale del territorio provinciale e regionale. Territorio di ogni Comune può far parte di una sola Provincia. - popolazione: nelle Province risutanti da modificazioni territoriali non deve essere inferiore a 200 mila abitanti; - strumenti operativi e risorse finanziarie: devono esser garantiti dalle Province esistenti alle nuove, unitamente a personale e beni, in proporzione al territorio ed alla popolazione trasferiti. NB: istituzione di nuove Province NON comporta necessariamente istituzione di uffici provinciali delle amministrazioni dello Stato e degli altri enti pubblici. Inoltre la Finanziaria 2010 ha soppresso i Circondari. Funzioni PROPRIE della Provincia nel TUEL (Art. 19 TUEL) - difesa suolo, tutela e valorizzazione ambiente e prevenzione calamità; - tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche; - valorizzazione beni culturali; - viabilità e trasporti; - protezione flora e fauna, parchi e riserve naturali; - caccia e pesca nelle acque interne; - organizzazione smaltimento rifiuti a livello provinciale, disciplina, rilevamento e controllo scarichi acque ed emissioni atmosferische e sonore; - servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica attribuiti dalla legislazione statale/regionale; - compiti in materia di istruzione secondaria di secondo grado, formazione professionale, edilizia scolastica, attributi dalla legislazione statale e regionale; - raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico/amministrativa agli enti locali; Compiti di Programmazione (Art. 20 TUEL) - raccogliere e coordinare le roposte avanzate dai Comuni ai fini della programmazione economica, territoriale ed ambientale della Regione; - concorre alla determinazione del Programma Regionale di sviluppo e degli altri programmi e piani regionali seconod norme dettate dalla legge regionale; - formulare e adottare, con riferimento alle previsioni ed agli obiettivi del Programma Regionale di sviluppo, propri programmi pluriennali sia di carattere generae che settoriale e promuovere il coordinamento dell'attività programmatoria dei Comuni; NB: ferme restando le competenze dei Comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, predispone ed adotta il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) che determina interessi generali di assetto del territorio. Il PTC, in particolare, indica: - le destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti; - la localizzazione di massima dele maggiori infrastrutture e principali linee di comunicazione; - le linee di intervento per sistemazione idrica e di consolidamento del suolo e regimazione acque; - aree nelle quale è opportuno istituire parchi o riserve naturali; Funzioni CONFERITE alle Province (art. 112/1998) Industria, energia, autoscuole, revisione automezzi, autotrasporto, viabilità e strade, protezione civile, catasto edilizio urbano e catasto terreni, formazione professionale e polizia amministrativa. Funzioni Provinciali in base alla Legge Delrio Punto focale della Legge Delrio è la razionalizzazione e riepilogo delle funzioni da svolgersi a livello provinciale, fermo restando il principio di sussidiarietà. La Legge Delrio sancisce quali sono le FUNZIONI FONDAMENTALI proprie delle Province in qualità di enti di vasta area: - pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e tutela e valorizzazione ambiente; - pianificazione servizi di trasporto provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione circolazione stradale; - programmazione provinciale della rete scolastica; - raccolta ed elaborazine dati, assistenza tecnico/amministrativa agli enti locali; - gestione edilizia scolastica; - controllo fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione pari opp. Queste funzioni sono esercitate nei limiti e secondo le modalità stabilite dalla legislazione regionale e statale (art. 117 Costituzione). NB. Province con territorio completamente montano oppure confinante con Paesi stranieri svolgono anche queste funzioni fondamentali: - cura sviluppo strategico del territorio e gestione servizi in forma associata in base alla specificità del territorio; - cura delle relazioni con Province, Province autonome, Regioni , Regioni a Statuto speciali ed enti territoriali di altri Stati con esse confinanti ed il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con enti di cui sopra; Funzioni da esercitarsi di intesa con i Comuni La Provincia può esercitare, di intesa con i Comuni, anche le seguenti funzioni: - predisposizione documenti di gara; - monitoraggio contratti di servizio; - organizzazione concorsi e procedure selettive Riordino delle funzioni provinciali divere da quelle fondamentali La Legge Delrio predispone riordino delle funzioni fino ad oggi di competenza provinciale e che in base alla riforma non vengono ricondotte a quelle fondamentali nè rientrano tra quelle da esercitarsi di intesa con i Comuni. In attuazione del 118 Costituzione, Stato e Regioni possono attribuire alla Provincia funzioni diverse rispetto a quelle fondamentali espressamente individuate. - edilizia pubblica e privata; - organizzazione e funzionamento dei servizi urbani (trasp. pubblico e mobilità); - protezione civile in collaborazione con Regione Lazio e e Presidenza Cons. Ministri; - ulteriori funzioni conferite da Stato e Regione ai sensi dell'art. 118 Costituzione; Organi di Roma Capitale Organi di Roma Capitale disciplinati dal D.Lgs 156 del 2010, emanato in attuazione di una delega contenuta nella Legge 42/2009. - Assemblea capitolina: organo di indirizzo e controllo politico- amministrativo, composta dal Sindaco e da nr. 48 consiglieri e presieduta da un Presidente eletto tra i consiglieri nella prima seduta. Disciplina con propri regolamenti l'esercizio delle funzioni individuati dall'art. 24 della Legge 42/2009 e ad emanare lo Statuto. - Sindaco: responsabile dell'amministrazione di Roma Capitale, esercita funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo Statuto e dai regolamenti quale rappresentante della comunità locale e quale ufficiale di Governo. Può essere udito nelle riunioni del Consiglio dei Ministri nel momento in cui all'ordine del giorno ci sono argomenti relativi alle funzioni conferite a Roma Capitale; - Giunta Capitolina: collabora con Sindaco nel governo di Roma Capitale e compie atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo che non rientrano nella compeenza di Assemblea e Sindaco. Composta da Sindaco, che la presiede, e da un nr. di assessori pari ad 1/4 dei consiglieri (assessori nominati da Sindaco). NB: La Legge Delrio estende a Roma Capitale le norme delle Città metropolitane. Richiede anche che lo Statuto della Città metropolitana di Roma capitale, con medesime modalità stabilite per Statuti delle Città metropolitane, disciplini i rapporti tra Città metropolitana, il Comune di Roma e gli altri comuni garantendo il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali e delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri. UNIONI DI COMUNI E COMUNITA' MONTANE, ISOLANE O DI ARCIPELAGO Unioni di Comuni Enti locali nello svolgimento delle funzioni e servizi possono ricorrere alle forme associative grazie alle quali potenziano le proprie capacità strutturali ed economiche, migliorando operato in temrini di efficacia ed efficienza ed in termini di risparmio. Introdotte dalla Legge 142/1990, nascono come strumento di gestione associata da parte di Comuni con meno di 5 mila abitanti in previsione di una successiva fusione. Prima entro 10 anni dalla costituzione dell'Unione, i Comuni erano tenuti a procedere con fusione altrimenti questa veniva sciolta. La Legge Delrio nell'ottica del risparmio della spesa pubblica le individua come strumento più idoneo per promuovere l'esercizio delle funzioni in forma associata. Art. 32 TUEL sostituito da parte della L. 135/2012 e modificato dalla Delrio, definisce le Unioni come ente locale costituito da più Comuni finalizzato all'esercizio associato di funzioni. Ove costituita in prevalenza di Comuni montani, assume denominazione di Unione di Comuni Montani e può esercitare specifiche competenze in tema di tutela e promozione della montagna. Ogni Comune può far parte di una sola Unione e le Unioni possono stipulare apposite convenzioni tra loro o con singoli Comuni. A queste si applicano principi previsti per l'ordinamento dei Comuni. Atto costitutivo, come lo Statuto in fase di prima istituzione, viene approvato dai Consigli dei Comuni partecipanti con procedure e maggioranze richieste per modifiche statuarie. Legge Delrio definisce Unioni come come enti locali costiuiti da 2 o più Comuni per l'esercizio associato di funzioni o servizi di loro competenza. Le Unioni hanno potestà statuaria e regolamentare. In fase di prima istituzione, lo Statuto viene approvato dai Consigli dei Comuni partecipanti e le successive modifiche vengono approvate dal Consiglio dell'Unione. Statuto stabilisce modalità di funzionamento degli organi e ne disciplina i rapporti. Legge 122/2010 richiede che i Comuni fino a 5 mila abitanti o fino a 3 mila se appartenenti o appartenuti a Comunità montane, sono obbligati ad esercitare in forma associata le funzioni fondamentali e questo deve avvenire mediante Unione o convenzione. Organi delle Unioni di Comuni Art. 32 TUEL prevede quali organi dell'Unione: - Sindaco: scelto tra Sindaci dei Comuni associati; - Giunta: membri scelti tra assessori dei Comuni associati; - Consiglio: composto da un nr. di consiglieri stabilito dallo Statuto, eletti dai singoli Consigli dei Comuni associati tra i propri componenti garanntendo rappresentanza delle minoranze ed assicurando rappresentanza di ogni Comune. Sempre ai sensi dell'art. 32 TUEL, il funzionamento degli organi ed i loro rapporti sono stabiliti dallo Statuto. Con la Delrio si prevede inoltre che il Presidente dell'Unione può avvalersi del Segretario di un Comune dell'Unione senza che questo comporti erogazione di ulteriore indennità. Ai sensi della Legge Delrio, si dispone che: - le funzioni di Resonsabile anticorruzione e di Responsabile per la trasparenza sono svolte da un funzionario nominato dal Presidente dell'Unione tra quelli dell'Unione e dei Comuni che la compongono; - funzioni di organo di revisione, per le Unioni che non superano i 10 mila abitanti, sono svolte da un unico revisore mentre se superano questa soglia da un collegio di revisori; - funzioni competenti all'irgano di valutazione e controllo di gestione sono attribuite dal Presidente dell'Unione su base di apposito regolamento approvato da Unione stessa. NB: tutte le cariche esercitate presso l'Unione sono a titolo gratuito Comunità Montane Art. 27 TUEL afferma che le Comunità montane sono Unioni di Comuni costituite tra Comuni montani e parzialmente montani - anche appartenenti a Province diverse - finalizzate alla valorizzazione di zone montane ed all'esercizio associato delle funzioni. Istituzione: viene decretata da un atto amministrativo del Presidente della Giunta Regionale a seguita della zonizzazione da parte della Regione, ovvero individuazione amibiti territoriali omogenei a realizzare gli interventi per valorizzazione montagna e l'esercizio associato di funzioni comunali. Scioglimento: disposta sempfre dalla Regione in presenza di un Comune montano nato dalla fusione dei Comuni il cui territorio coincide con quello della Comunità montana. Al nuovo Comune vengono assegnate funzioni e risorse attribuite alla Comunità montana in forza di leggi comunitarie, nazionali e regionali. Organi della Comunità montana Sempre l'art. 27 TUEL prevede per le Comunità montane: - organo rappresentativo che determina indirizzo politico ed amministrativo da perseguire; - organo esecutivo con funzioni esecutive e gestionali ed al quale spetta dare attuazione alle decisioni assunte dal Consiglio; - Presidente, carica NON incompatibile con qiella di Sindaco di un Comune associato; Funzioni - esercizio associato di funzioni comunali (proprie o conferite); Sono organi tecnici: - Direttore: rappresentante legale del Consorzio, lo gestisce e ne è responsabile; - Organo di revisione: vigilanza e revisione contabile, composizione che varia sulla base della natura dell'attività che costituisce il fine del Consorzio; Accordi di Programma Sono uno strumento di coordinamento tra le amministrazioni interessate alla realizzazione di opere e interventi che coinvolgono più livelli di governo. Ai sensi del 34 TUEL compete al Presidente di Regione, della Provincia o Sindaco (dipende da competenza primaria/prevalente su opera/intervento), promuovere la conclusione dell'accordo. Viene convocata una conferenza tra i rappresentanti delle amministrazioni interessate. Se vi è consenso unanime, il testo dell'accordo viene approvato con atto formale dell'autorità che ha convocato la conferenza e pubblicato su BUR. Accordo di programma stabilisce tempi, modalità, forme di finanziamento di quanto è da realizzare ed ogni altro adempimento connesso. La vigilanza sull'esecuzione dell'accordo viene affidata ad un collegio che ha composizione variabile. NB: Accordo di Programma obbliga per parti a rispettare gli impegni assunto con esso. Iniziativa per adozione dell'accordo deve provenire da uno dei soggetti necessari MA art. 34 TUEL consente ai soggetti interessati di richiedere a quelli necessari di promuovere l'accordo. Questi ultimi possono rifiutare ma motivandolo ai sensi dell'art. 3 della 241/1990. Requisiti per l'ammissione dei soggetti all'accordo sono: titolarità di un interesse e la naturale pubblica del soggetto. All'accordo NON sono ammessi soggetti privati. Con riferimenti ai destinatari dell'accordo, questi sono soltanto le PA, destinarie degli effetti diretti dell'accordo e per queste derivando diritti ed obblighi. I privati sono interessati dal contenuto dell'accordo hanno solo una posizione di interesse legittimo in quanto sono toccati accidentalmente dagli effetti dell'atto. Oggetto degli accordi di programma Definzione ed attuazione di opere, interventi o programmi di intervento che per la loro realizzazione, richiedono attività integrate e coordinate di Comuni, Province, Regioni ed altri soggetti pubblici. Art. 34 TUEL lo estende anche all'approvazione dei progetti di opere pubbliche comprese nei programmi dell'amministrazione e per le quali siano immediatamente utilizzabili i relativi finanziamenti. In quest'ultimo caso, la approvazione dell'accordo comporta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere la cui efficacia cessa se entro 3 anni le opere non hanno avuto inizio. NB: Vigilanza su esecuzione accordo svolta da un collegio presieduto da Presidente Regione o Presidente di Provincia o Sindaco e composto da rappresentanti degli enti locali interessati, nonchè dal Commissario del Governo nella Regione (prefetto) o da Prefetto nella Provincia interessata se all'accordo partecipano amministrazioni statali o enti pubblici nazionali. Contenuto Art. 34 TUEL specifica il contenuto necessario e facoltativo. Il necessario fa riferimento ai suoi elementi essenziali, tempi, modalità, finanziamento e costituzione organismo vigilanza. Quello facoltativo fa riferimento ai suoi elementi accidentali, previsione procedimenti di arbitrato e interventi surrogatori per adempienze di alcuni partecipanti o variazione di strumenti urbanistici. Procedimento Iniziativa: deve esser presa da uno dei soggetti necessari (Regione, Provincia, Comune), titolari di competenza primaria o prevalente, che nella persona del proprio organo apicale convoca una conferenza tra rappresentanti di tutte le amm. interessate al fine di svolgere istruttoria; Istruttoria: acquisizione dei diversi interessi e dati necessari nel corso della conferenza che porta ad espressione di un consenso unanime del Presidente di Regione, Provincia , dei Sindaci e le altre amministrazioni interessate; Conclusione dell'accordo: mediante atto formale dell'autorità che lo ha promosso. NB: Fase integrativa dell'efficacia: al termine del procedimento, si realizza con pubblicazione dell'accordo su BUR. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- - POTESTA' NORMATIVA Autonomia staturia: fondamenti e limiti Art. 114 Cost. Post riforma 3/2001 Cost. riconosce Comuni, Province e Città Metropolitane quali enti autonomi dotati di propri Statuti, poteri e funzioni secondo principi costituzionali. Autonomia statuaria riconosciuta dalll'art. 3 TUEL. Potestà statuaria e regolamentare la riconduciamo al concetto più ampio di potestà normativa, intesa come il potere di dettare norme capaci di innovare l'ordinamento giuridico e conseguentemente di imporsi ai cittadini della comunità che l'ente rappresenta. Contenuto dello Statuto Nel contenuto obbligatorio rientrano norme fondamentali per l'organizzazione dell'ente: - attribuzioni degli organi; - forme di garanzia e e di partecipazione delle minoranze; - criteri generali in materia di organizzazione dell'ente; - modi di esercizio della rappresentanza legale dell'ente, anche in giudizio; - forme di collaborazione tra Comuni e Province; - istituti di partecipazione popolare; - forme di decentramento; - modalità di accesso dei cittadini alle informazioni ed ai procedimenti amm.; - stemma e gonfalone; Nel contenuto facoltativo dello Statuto rientrano: - previsione della eventuale applicabilità delle norme del TUEL ai Consorzi per la gestione dei servizi sociali; - disciplina ordinamento e funzionamento delle istituzioni; - figura del Presidente del Consiglo Comunale nei Comuni sino a 15 mila abitanti; - istituzione del Difensore Civico; - costituzione di commissioni consiliari; Lo Statuto della Città Metropolitana La Legge Delrio prevede che lo Statuto della Città Metropolitana stabilisce le norme fondamentali di organizzazione dell'ente, invi comprese le attribuzioni degli organi e l'articolazione delle loro competenze. Inoltre lo Statuto: - regola modalità e strumenti di coordinamento dell'azione complessa di governo del territorio metropolitano; - disciplina rapoorti tra Comuni e le loro Unioni facenti parte della Città Metropolitana e la Città Metropolitana stessa in ordine alle modalità di organizzazione e di esercizio delle funzioni metropolitane e comunali, prevedendo anche forme di organizzazione in comune, eventualmente differenziate per aree territoriali; - su proposta della Regione e d'intesa con questa può prevedere la costituzione di zone omogenee per specifiche funzioni e tenendo conto della specificità territoriali, con organismi di coordinamento collegati agli organi della Città Metropolitana; - regola le modalità in base alle quali i Comuni NON compresi nel territorio metropolitano possono istituire accordi con la Città Metropolitana; provvedimento di attuazione. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- IL CITTADINO: PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELL'ENTE Il TUEL tutela il diritto dei cittadini a prendere parte attivamente alla gestione dell'ente locale di appartenenza e per questo contempla diversi istituti di partecipazione la cui disciplina viene rimessa allo Statuto. Articolo 6 TUEL, istituti di partecipaione popolare. Istituti di partecipazione previsti dal TUEL Libere forme associative e organismi di partecipazione: art. 8 TUEL richiede che i Comuni valorizzino libere forme associative e promuovano organismi di partecipazione popolazione all'amministrazione locale. Si può trattare di comitati, consulte, gruppi di volontariato. Disciplina dei rapporti tra amministrazione e forme associative rimessa allo Statuto. Consultazioni e referendum Lo Statuto deve precedere forme dii consultazione della popolazione, procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte avanzate dai cittadini, comprese le garanzie per il loro tempestivo esame. Istanza: atto impulsivo procedimentale con cui proponente richiede agli organi istituzionali di avviare un procedimento amministrativo per adozione di un determinato atto o applicazione di un provvedimento esistente MA non attuato. Petizione: atto di indirizzo politico che consente al proponente di sottoporre ad organi di governo locale comuni necessità e chiedere che si provveda in relazione a situazioni di interesse generale. Proposta: strumenti collaborativo nei confronti dell'Amm. alla quale vengono sottoposti schemi, progetti e proposte di deliberazione. Consultazione della popolazione: l'amministrazione locale entra in contatto con opinione della collettività riguardo a scelte di carattere politico amministrativo (es. assemblee pubbliche). Lo Statuto può anche disporre che si proceda a veri e propri referendum. Consultazioni e referendum ai sensi dell'art. 8 TUEL devono riguardare materie di esclusiva competenzalocale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali, provinciali e circoscrizionali. I referendum possono essere consultivi o abrogativi. Azione popolare Consente a qualsiasi cittadino di agire in giudizio in difesa di un interesse non individuale ma facente capo ad una categoria sociale di cui egli fa parte. Art. 9 TUEL riconosce a ciascun elettore la possibilità di far valere in giudizio azioni e ricorsi che spettano al Comune e alla Provincia. Azione popolare possibile in sede amministrativa, civile e penale. Diritto di accesso e informazione nel TUEL: regolamento sull'accesso Art 10 TUEL + 241/1990, pubblicità di tutti gli atti del Comune ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del Sindaco che ne vieti l'esibizione. Vi è appositamente il regolamento sull'accesso che deve: disciplinare il rilascio copie di atti previo pagamento dei soli costi; - individuare i responsabili dei servizi; - dettare norme per assicurare ai cittadini l'informazione sullo stato degli atti e delle procedure e sull'ordine di esame delle domande, progetti e provvedimenti; - assicurare il diritto dei cittadimi di accedere a tutte le informazioni di cui è in possesso l'aamministrazione; Difensore civico Art. 11 TUEL dispone che gli Statuti comunali e provinciali possono prevedere istituzione del Difensore civico, organo monocratico che adempie alla funzione di garante dell'imparzialità de del buon andamento della amministrazione segnalando di propria iniziativa o su istanza di terzi: abusi, disfunzioni, carenze ecc. Soppressione figura Difensore civico con Finanziaria 2010 e quindi le sue funzioni possono essere attribuite al Difensore civico della Provincia che assume denominazione di Difensore civico territoriale. Lo Statuto ne disciplina elezione, prerogative e mezzi, ed anche i suoi rapporti con Consiglio comunale e provinciale. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ORGANI DI GOVERNO DEL COMUNE Gli organi del Comune - ex art. 36 TUEL - sono Consiglio, Giunta e Sindaco. In virtù del principio di separazione tra politica e gestione, gli organi politici dell'ente vanno tenuti distinti da quelli burocratici per la diversa natura delle competenze imputate. Consiglio Comunale Ai sensi dell'art. 42 TUEL definito come organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo al quale è riconosciuta competenza esclusiva in merito ad alcuni atti fondamentali per la vita dell'ente. E' un organo collegiale composto da membri scelti dal corpo elettorale e dotato di autonomia funzionale ed organizzativa ai sensi dell'art. 38 Tuel. - Statuti dell'ente e aziende specialim regolamenti (tranne quello degli uffici e servizi), di quest'ultimo solo in merito ai criteri generali; - Programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali ed elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione e deroghe; - Convenzioni e costituzione forme associative; - Istituzione e determinazione compiti e norme per funzionamento organismi di decentramento e partecipazione; - organizzazione pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessioni di pubblici servizi , affidamento di attività o servizi mediante convenzione, partecipazione dell'ente a società di capitali; - istituzione ed ordinamento dei tributi fatta eccezione per aliquota riservata alla Giuntae disciplina generale delle tariffe per fruizione beni e servizi; - contrazione mutui e aperture di credito ed emissione prestiti obbligazionari; - spese che impegnano bilanci per esercizi successivi escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e fornitura di beni e servizi a carattere continuativo; - acquisti e alienazioni immobiliari relative a permute, appalti e concessioni che non rientrano nella amministrazione di funzioni e servizi di competenza di Giunta, Segretario o altri funzionari; - definizione indirizzi per nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni e nomina dei rappresentanti del Consiglio presso questi; NB: Le Deliberazioni in merito agli argomenti di cui all'art. 42 TUEL NON possono essere adottate in via di urgenza da altri organi, salvo quelle attinenti a variazioni di bilancio che in caso di urgenza possono essere adottate dalla Giunta MA sottoposte comunque a ratifica del Consiglio Comunale nei 60 giorni successivi, pena decadenza; Composizione e durata del mandato Numero rapportato alla popolazione residente su base dell'ultimo censimento ufficiale. Finanziaria 2010 ha ridotto del 20% il numero dei consiglieri comunali e provinciali, fidatti tenendo a mente tale riduzione, ai sensi dell'art. 37 TUEL: Art. 38 TUEL afferma che sedute del Consiglio sono pubbliche salvo casi previsti dal regolamento e nei Comni fino a 15 mila abitanti si tengono in orario che non coincide con quello di lavorod dei partecipanti. Ai sensi dell'art. 40 TUEL la prima seduta deve essere convocata entro termine perentorio di 10 giorni dalla proclamazione e tenersi entro 10 giorni dalla convocazione. Con popolazione superiore ai 15 mila abitanti la prima seduta viene convocata dal Sindaco e presieduta dal consigliere più anziano fino ad elezione del Presidente del Consiglio Comunale MENTRE nei Comuni con meno di 15 mila abitanti viene convocata e presieduta dal Sindaco fino ad elezione del Presidente del Consiglio. Art. 41 TUEL individua adempimenti della prima seduta: - esaminare condizione degli eletti e dichiarare ineleggibilità nel caso sussita; - eleggere tra propri componenti la Commissione elettorale comunale; - Sindaco e Presidente di Provincia comunicano al Consiglio la nomina dei componenti Giunta Comunale; Organismi interni al Consiglio Commissioni Consiliari Ai sensi dell'art. 38 TUEL - quando lo preve Statuto - il Consiglio si avvale di commissioni costituite nel proprio seno con criterio proporzionale. Poteri, composizione e funzionamento disciplinate da Statuto e regolamento consiliare. Sedute pubbliche. - Commissioni permanenti: competenze limitate a determinate materie con scopo di semplificare e velocizzare le procedure di approvazione; - Commissioni speciali: finalizzate allo studio di problematiche specifiche; - Commissioni di indagine: introdotte dalla Legge 81/1993 ed istituite da art. 43 TUEL con voto favorevole della maggioranza assoluta del Consiglio. Vigilano su operato Amm. Comunale; Gruppi Consiliari Ai sensi del 38 TUEL, il gruppo consiliare riunisce tutti i consiglieri di un determinato raggruppamento che collaborano con il Presidente dell'organo consiliare nella programmazione dei lavori. Ogni gruppo elegge il proprio presidente. NB: loro istituzione obbligatoria Presidente del Consiglio Comunale Ai sensi del 39 TUEL i Consigli comunali dei Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti sono presieduti da un Presidente eletto tra i consiglieri nella prima seduta. Nei Comuni di maggiori dimensioni la sua figura viene istituzionalizzata MA non si qualifica come vero e proprio organo a differenza di Sindaco, Giunta e Consiglio. Nei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti il Consiglio viene invece presieduto dal Sindaco che provvede anche alla convocazione. Ciò non toglie la possibilità di prevedere la figura di un Presidente da parte dello Statuto. Al Presidente sono attribuiti poteri di convocazione e direzione di lavori e attività, è tenuto a riunire il Consiglio entro 20 giorni qualora lo richiedano 1/5 dei Consiglieri o il Sindaco. - Rappresenta il Consiglio comunale al'esterno; - Assicura adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri in merito alle questioni sottoposte al Consiglio; - Detiene poterei disciplinari e di polizia interna; NON legato da alcun rapporto di fiducia con Sindaco e maggioranza e deve assumere difattiuna marcata neutralità nel rispetto di tutte le forze politiche. Il Regolamento consiliare può definire un Ufficio di Presidenza assegnando ad esso risorse umane e strumentali. Lo Statuto può prevedere istituzione di un Vicepresidente che lo sostituisce nei casi di impedimento o assenza. In caso non fosse prevista questa figura, le funzioni vicarie vengono esercitate dal Consigliere anziano. Giunta Comunale Organo esecutivo con competenza autonoma, suppur residuale, su tutte le materie NON espressamente attribuite dalla legge o Statuto ad altri organi. Ha carattere di organo fiduciario del Sindaco. Composizione Ai sensi del 47 TUEL è composta da Sindaco che la presiede e un numero di assessori stabilito dallo Statuto che non deve esser superiore ad 1/3 arrotondato aritmeticamente dal numero dei consiglieri comunali, computando anche il Sindaco e NON superiore a 12. - NON superiore a 4 nei Comuni con meno di 10 mila abitanti; - NON superiore a 5 nei Comuni con popolazione tra 10 mila e 100 mila abitanti; - NON superiore a 10 nei Comuni con popolazione compresa tra 101 mila e 250 mila e nei Capoluoghi di Provincia con meno di 100 mila abitanti; - NON superiore a 12 nei Comuni con popolazione tra 250.001 mila e 500 mila abitanti; - NON superiore a 14 nei Comuni con popolazione compresa tra 500.001 mila e 1 milione; - NON superiore a 16 nei Comuni con popolazione superiore ad 1 milione di abitanti. NB: Finanziaria 2010 numero di Assessori deve essere pari ad 1/4 del numero dei Consiglieri, computando anche Sindaco, con arrotondamento ad unità superiore. Con Legge Delrio: nei Comuni con meno di 3 mila abitanti il numero massimo è 2 MENTRE con più di 3 mila abitanti MA meno di 10 mila il massimo è nr. 4. Durata in carica Ai sensi del 51 TUEL rimane in carica 5 anni ed allo scadere del mandato Giunta e Sindaco restano in carica fino alla nomina del nuovo esecutivo. Inoltre la Giunta può cessare per decadenza e le ipotesi di questa sono le seguenti: - impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Sindaco: in questo caso oltre alla decadenza della Giunta avviene lo scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi del 53 TUEL e fino ad elezione di nuovo Consiglio e Sindaco, restano in carica il precedente Consiglio e Giunta e le funzioni del Sindaco svolte dal Vicesindaco; - scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi del 141 TUEL; - dimissione di tutti gli assessori; - approvazione mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco ai sensi ex art. 52 TUEL; Competenze della Giunta Comunale Collabora con il Sindaco al governo dell'ente ed in particolare ai sensi del 48 TUEL viene affermata la residualità della competenza generale della Giunta rispetto agli atti che non ricadono nella sfera di attribuzioni di altri organi. Adotta atti di indirizzo, programmazione e controllo politico-amministrativo non riservati a Consiglio, Sindaco o organi di decentramento con esclusione di tutti i provvedimenti a carattere gestionale riservati ai Dirigenti. Opera attraverso deliberazioni collegiali ed annualmente riferisce al Consiglio sulla propria attività e svolge nei confronti di esso attività propositiva e di impulso. Nell'ambito della gestione finanziaria dell'ente: - predispone bilancio annuale e nei casi urgenza il potere di adottare variaioni che poi devono essere di mozione di sfiducia (art. 52 TUEL) che deve essere: - votata per appello nominale da maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio; - motivata e sottoscritta da almeno 1/5 dei consiglieri senza computare il Sindaco; - messa in discussione NON prima di 10 gg e non oltre 30 gg dalla presentazione; Una volta approvata la mozione si procede con lo scioglimento del Consiglio Comunale ed alla nomina di un commissario ai sensi del 141 TUEL. Qui di seguito altre cause di cessazione anticipata dalla carica di Sindac ai sensi art. 53: - impedimento permanente: irreversibie stato di salute psico-fisico o condizione giuridica che impediscono lo svolgimento delle funzioni; - rimozione: che ha carattere sanzionatorio e avviene quando il Sindaco compie atti contrati alla Costituzione, gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico. Si provvede con Decreto del Min. Interno ai sensi del 142 TUEL; - decadenza: per sopravvenire di cause di ineleggibilità e incompatibilità; - decesso; Cessata la carica del Sindaco,avviene lo stesso per la Giunta Comunale e si procede allo scioglimento del Consiglio Comunale. Questi due organi rimangono in carica fino alla elezione del nuovo Consiglio e del nuovo Sindaco e nel frattempo le funzioni del Sindaco vengono svolte dal Vicesindaco. Sempre ai sensi del 53 TUEL vi è l'ipotesi di dimissioni del Sindaco che diventano efficaci ed irrevocabili dopo 20 giorni dalla presentazione al Consiglio e queste causano lo scioglimento del Consiglio e la nomina di un commissario. Funzioni del Sindaco quale capo dell'amministrazione comunale Ai sensi dell'art. 50 TUEL in qualità di organo responsabile del Comune spetta: - rappresentanza dell'ente; - convocare e presiede Giunta e il Consiglio quando non previsto il Presidente; - sovrintendere al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzioni di atti; - sovrintendere all'espletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al Comune; - provvedere - sulla base degli indirizzi stabiliti da Consiglio - alla nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni; - nominare i Responsabili degli uffici e dei servizi oltre ad attribuire e definire gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna; - dirigere e coordinare i servizi di protezione civile; - adottare ordinanze sia contigibili che urgenti e comminare sanzioni in caso di inosservanza di queste o dei regolamenti; - coordinare e riorganizzare sulla base degli indirizzi del Consiglio e nell'ambito dei criteri indicati da Regione, gli orari di esercizi commerciali, pubblici servizi e servizi pubblici nonchè gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici; - esercitare e sovrintendere all'espletamento delle ulteriori funzioni ad esso attribuite dalla legge, dai regolamenti e dallo Statuto; Funzioni del Sindaco quale Ufficiale di Governo Funzioni disciplinate da art. 54 TUEL - riscritto dalla Legge 125/2008 - che ha ampliato i poteri del Sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica con anche la Legge 48/2017. In qualità di Ufficiale del Governo sovrintende (art. 54 comma 1): - emanazione di atti che gli sono attribuiti da legge e regolamenti in materia di ordine e di sicurezza pubblica; - svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria; - vigilanza su tutto quanto posso interessare sicurezza ed ordine pubblico; Sempre ai sensi del 54 comma 4 TUEL il Sindaco può adottare, con atto motivato, provvedimenti anche contingibili ed urgenti nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento. Inoltre i suddetti provvedimenti se riguardano l'incolumità pubblica sono diretti a tutelare l'integrità fisica della popolazione MENTRE qualora riguardano la sicurezza urbana devono prevenire e contrastare l'insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità o violenza. Se i provvedimenti di cui al comma 1 e 4 comportano conseguenze sulla ordinata convivenza delle popolazioni dei Comuni attigui/limitrofi, il Prefetto indice una apposita Conferenza alla quale prendono parte i Sindaci interessati, il Presidente di Provincia e nel caso soggetti pubblici e privati interessati dall'ambito di intervento. NB: Sindaco ha anche il compito di segnalare alle competenti autorità la condizione irregolare in cui può versare uno straniero o un cittadino membro UE al fine di una eventuale esoulsione o allontanamento dallo Stato. Altre funzioni in veste di Ufficiale di Governo Sono la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e gli ademoimenti demandatigli dalla legge in materia elettorale, di leva militare e di statistica. Esecuzioni delle funzioni: ispezioni, deleghe e sostituzioni Il Prefetto può disporre ispezioni per accertare il regolare svolgimento dei compiti affidati al Sindaco ai sensi del 54 TUEL, nonchè l'acquisizione di dati e notizie relative ad altri servizi di carattere generale. Inoltre le funzioni dell'Ufficiale di Governo possono essere delegate ad un consigliere comunale, ovviamente previa comunicazione al Prefetto (se ci sono organi di decentramento la delega avviene con il Presidente del Consiglio circoscrizionale). Ulteriori poteri del Sindaco in materia di sicurezza urbana 1) Ronde cittadine: Legge 94/2009 prevede che il Sindaco, previa intesa con il Prefetto, può avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati (ronde) al fine di segnalare alle Forze di Polizia Statali o locali eventuali eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situaioni di disagio sociale. 2) Occupazione abusiva di suolo pubblico: il Sindaco per le strade urbane ed extraurbane, quando vi sono motivi di sicurezza pubblica, può ordinare l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti. Se si tratta di occupazione ai fini di commercio, può ordinare la chiusura dell'esercizio fino all'adempimento dell'ordine ed il pagamento delle spese, per un periodo di almeno 5 giorni. 3) Videosorveglianza: possibilità di utilizzo dei sistemi di videosorveglianza nei luoghi pubblici o aperti al pubblico; 4) Ordine di allontanamento e divieto di accesso: chiunque ponga in essere condotte che impediscono accessibilità o fruibilità delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale violando i divieti di stazionamento e occupazione, è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria da € 100 ad € 300. La stessa condotta può esser punita con ordine di allontanamento dal luogo in cui il fatto è stato commesso. Efficacia di questo dura 48 ore da accertamento del fatto e sanzione pecuniaria è il doppio di quella sopra. NB: in caso di reiterazione delle condotte in questione, il Questore, qualora da questa condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, può disporre con provvedimento motivato, per un periodo non superiore a 12 mesi, il divieto di accesso ad una o più aree. Il Vicesindaco Ai sensi del 46 TUEL il Sindaco nomina tra i componenti della Giunta, il Vicesindaco, dandone Il Sindaco metropolitano è di diritto il Sindaco del Comune capoluogo e può nominare un Vicesindaco che viene sceltoo tra i consiglieri metropolitani, dandone comunicazione al Consiglio. In caso di cessazione dalla carica di Sidaco metropolitano per cessazione dell'incarico dei Sindaco presso il Comune, il Vicesindaco resta in carica fino ad insediamento del nuovo Sindaco metropolitano. Anche lui può assegnare deleghe ai consiglieri metropolitani. Consiglio Metropolitano, organo di indirizzo e controllo competente per: - proporre alla Conferenza lo Sttauto e le sue modifiche; - approvazione di regolamenti, piani e programmi; - approvazione e adozione di ogni altro atto sottoposto dal Sindaco metropolitano; - esercita le altre funzioni previste dallo Statuto; - adozione - su proposta del Sindaco metropolitano - schemi di bilancio da sottoporre al parere della Conferenza; - approvazione in via definitiva dei bilanci dell'ente a seguito del parere della Conferenza con voti che rappresentino almeno 1/3 dei Comuni compresi nella Città Metropolitana e la maggioranza della popolazione residente); Consiglio metropolitano composto da Sindaco metropolitano e da un numero di Consiglieri che varia sulla base della popolazione: - 24 nelle Città metropolitane con popolazione residente superiore a 3 milioni; - 18 nelle Città Metropolitane con popolazione residente compresa tra 800 mila e 3 milioni di abitanti; - 14 nelle altre Città Metropolitane Dura in carica 5 anni ed in caso di rinnovo del Consiglio del Comune capoluogo, si procede a nuove elezioni del Consiglio metropolitano entro 60 giorni dalla proclamazione del Sindaco del Comune. Il Consiglio metropolitano viene eletto dai Sindaci e dai Consiglierti dei Comuni della Città Metropolitana. La cessazione da Consigliere comunale comporta decadenza da consigliere metropolitano. NB: E' possibile che lo Statuto preveda l'elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano utilizzando un sistema elettorale determinato dalla legge statale. Conferenza Metropolitana, poteri propositivi e consultivi secondo quando previsto da Statuto. Adotta o respinge lo Statuto e le sue modifiche proposti dal Consiglio Metropolitano con voti che rappresentino almeno 1/3 dei Comuni compresi nella Città Metropolitana e la maggioranza della popolazione residente. Composta dal Sindaco metropolitano che la presiede e dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla Città Metropolitana. Lo Statuto determina le maggioranze necessarie per le deliberazioni. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- - SISTEMA ELETTORALE Elezioni di Sindaco e Consiglio nei Comuni fino a 15 mila abitanti Previsto sistema elettorale maggioritario nel quale elezione dei consiglieri comunali avviene contestualmente a quella del Sindaco ai sensi del 71 TUEL. Con lista dei candidai al Consiglio deve esser presentato nome e cognome del candidato Sindaco ed il programma amministrrativo da affiggere all'Albo pretorio. Ciascuna candidatura alla carica di Sindaco è collegata ad una lista di candidati alla carica di consigliere comunale con un numero di candidati NON superiore ai consiglieri da eleggere e NON inferiore ai 3/4. NB: NO Voto disgiunto Nei Comuni con popolazione tra 5 mila e fino 15 mila è possibile la DOPPIA preferenza MA in questo caso devono necessariamente essere un uomo ed una donna pena annullamento della seconda preferenza. Viene proclamato Sindaco chi ottiene il maggior numero di voti (magg. assoluta) e si procede al ballottaggio SOLO in caso di parità dei voti e questo deve aver luogo la seconda domenica successiva a quella del primo turno elettorale. In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano dei candidati Sindaco. Per la composizione del Consiglio, la lista collegata al proclamato Sindaco ottiene 2/3 dei seggi con arrotondamento all'unità superiore ed i restanti ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. Elezioni di Sindaco nei Comuni con più di 15 mila abitanti Ai sensi del 72 TUEL il Sindaco viene eletto a suffragio universale e diretto contestualmente al Consiglio Comunale. Sistema elettorale maggioritario a DOPPIO turno ed è possibile il Voto Disgiunto. Viene eletto Sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assolute MA nel caso in cui nessuno dei candidati la ottiene al primo turno, si procede al secondo turno che deve avere luogo la seconda domenica successiva a quella del primo turno. Al ballottaggio sono ammessi i due candidati alla carica di Sindaco che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di voti. In caso di parità viene ammesso al ballottaggio il candidato collegato alla lista/liste per l'elezione del Consiglio Comunale che ha conseguito la maggior cifra elettorale complessiva. A parità di cifra accede al ballottaggio il più anziano. Dopo il ballottaggio viene proclamato Sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti ed in caso di parità viene eletto il candidato collegato alla lista/liste per l'elezione del Consiglio Comunale che ha conseguito la maggior cifra elettorale complessiva ed a parità di cifra elettorale viene proclamato il più anziano. Elezioni del Consiglio nei Comuni con più di 15 mila abitanti Ai sensi del 73 TUEL le liste dei candidati devono comprendere un numero NON superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore ai 2/3 con arrotondamento all'unità superiore. Il sistema elettorale è il proporzionale con correzione (hondt) ed a 2 turni. Con lista dei candidati al Consiglio deve esser presentato anche il nominativo del candidato Sindaco ed il programma amministrativo. Più liste posson presentare lo stesso candidato. SI DOPPIA preferenza a patto che vi sia un uomo ed una donna, pena annullamento della seconda preferenza. Attribuzione dei seggi alle liste avviene a seguito della proclamazione Sindaco. - Elezione del Sindaco al PRIMO turno, nel caso in cui lista/liste collegate che NON ha conseguito almeno il 60% dei seggi del Consiglio MA ha ottenuto almeno il 40% dei voti, viene assegnato il 60% dei seggi sempre che nessun'altra lista avvia superato il 50% dei voti validi; - Elezione del Sindaco al SECONDO turno, in cui lista/liste collegate al Sindaco eletto NON ha ottenuto almeno il 60% sono comunque assegnati il 60% dei seggi a meno che un'altra lista costituita fin dal primo turno ha già superato il 50% allo stesso turno dei voti; Elezione del Presidente di Provincia Sistema elettorale vigente introdotto dalla Legge Delrio prevede che il Presidente di Provincia non viene più eletto dal popolo MA dai Sindaci e dai Consiglieri comunali. Elezione avviene in un'unica giornata presso un unico seggio elettorale sulla base di candidature sottoscritte da almeno il 15% degli aventi diritto al voto. Queste vengono presentate presso l'ufficio elettorale costituito presso la sede della Provincia. Presidente di Provincia eletto con voto diretto, libero e segreto e ciascun elettore vota per un solo candidato alla carica ed il voto è ponderato secondo il sistema previsto per la Città Metropolitana. Viene eletto chi consegue il maggior numero di voti su base della ponderazione. In caso di parità di voti viene eletto il più giovane. Cause di incandidabilità generalmente determinate da commissione di reati particoalrmente gravi o appartenenza ad associazioni di tipo mafioso. D.Lgs 235/2012 Testo Unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, emanato sulla base di una delega della 190/2012 Legge Anticorruzione, detta una nuova disciplina in materia sostituendo quella del 58 TUEL: Ai sensi del'art. 10 del D.Lgs 235/2012 non possono essere candidati alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali: - coloro che hanno riportato condanne definitive per il delitto previsto dal 416 bis C.P. o delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o delitto relativo la produzione o traffico di queste sostanze; - coloro che hanno riportato condanne definitive per delitti consumati o tentati ai sensi del 51 C.P.; - coloro che hanno riportato condanna definitiva ai sensi degli artt. 314, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter e quater, 320, 321, 322, 322 bis, 323, 325, 326, 331, 334 e 346 bis del C.P.; - coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena di reclusione superiore a 6 mesi per uno o più deitti commessi con abuso di poteri o violazione dei doveri relativi ad una pubblica funzione o pubblico servizio; - coloro che sono stanti condannati con sentenza definitiva ad una pena NON inferiore a 2 anni di reclusione per delitto non colposo; - coloro nei confronti dei quali il Tribunale ha applicato con provvedimento definitivo, una misura di prevenzione, in quanto indiziati di appartenere ad una delle associazioni di cui all'art. 4 del D.Lgs 159/2011; NB: eventuale elezione o nomina è nulla e l'organo che ha provveduto a nomina o convalida della elezione è tenuto a reovocare il provvedimento appena viene a conoscenza delle condizioni di cui sopra. NB. IMPORTANTE: ai sensi del 248 TUEL i Sindaci ed i Presidenti di Provincia che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili di aver contribuito con condotte dolose o gravemente colpose al dissesto finanziario, NON sono candidabili per 10 anni. Dichiarazione di insussistenza di cause di incandidabilità Ai sensi del D.Lgs 235/2012 al momento della presentazione delle liste dei candidati per le elezioni di ciascun candidato, è necessario presentare una dichiarazione sostituitiva si sensi del DPR 445/2000 attestante l'insussistenza delle cause di incandidabilità. Ineleggibilità Esclusione dall'elettorato passivo dei soggetti che per il particolare ruolo rivestito potrebbero avere influenza sulla volontà degli elettori e pertanto sono finalizzate a garantire la correttezza delle procedure elettorale. Ai sensi del 60 TUEL sono ineleggibili alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia, consigliere comunale, metropolitano, provinciale e circoscrizionale: - Capo e vice della Polizia, ispettori generali di pubblica sicurezza che prestano servizio presso Min. Interno; - Prefetti e Vice e funzioni di pubblica sicurezza nel territorio dove esercitano le funzioni; - Ufficiali generali, ammiragli e ufficiali superiori delle Forze armate dove esercitano comando; - Ecclesiastici, ministri di culto nel territorio dove esercitano il loro ufficio; - Titolari di organi individuali e componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull'Amministrazione di Comune o Provincia ed i dipendenti che dirigono o coordinano i rispettivi uffici; - Magistrati addetti alle Corti di Appello, tribunali, Tar e giudici di pace nel territorio dove esercitano le loro funzioni; - Dipedenti del Comune e Provincia per i rispettivi Consigli; - Direttore Generale, Amministrativo e Sanitario delle ASL; - Legali rappresentanti e dirigenti di strutture convenzionate per i Consigli del Comune il cui territorio coincide con quello dell'ASL; - Legali rappresentanti e dirigenti delle S.P.A. con capitale superiore al 50% rispettivamente del Comune della Provincia; - Amministratori e dipendenti con funzioni di rappresentanza o poteri di organizzazione o coordinamento del ppersoinale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal Comune o Provincia; - Sindaci, Presidenti di Provincia, consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali, metropolitani in carica rispettamente in un altro Comune, Città Metropolitana, Provincia; NB: le cause di cui sopra NON hanno effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita NON oltre il giorno fissato per la presentazione della candidatura. Incompatibilità Impossibilità di svolgere certe attività che la legge considera inconciliabili la carica elettiva. Situazione di incompatibilità NON inficia su validità dell'elezione MA richied una scelta dell'eletto tra mandato elettivo o per l'altra carica. Ai sensi del 63 TUEL, non può ricoprire la carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Consigliere: - Amministratore o dipendente con poteir di rappresentanza o coordinamento di ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza in cui vi sia almeno il 20% di partecipazione del Comune o Provincia o che da questi riceve in via continuativa una sovvenzione in tutto o pin parte facoltativa (quando quest'ultima supera il 10% nell'anno del totale delle entrate); - Colui che come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o coordinamento ha parte in servizi, esazione di diritti, somministrazioni o appalti nell'interesse di Comune o Provincia o società e imprese volte al profitto di privati sovvenzionate dagli enti di cui sopra in modo continuativo. - Consulente legale, amministrativo e tecmico che presta opera in modo continuativo a favore delle imprese di cui sopra; - Colui che ha lite pendente in quanto parte di un procedimo civile o amministrativo con il Comune o la Provincia. Esclusa lite in materia tributaria. - Colui che per fatti compiuti quando era amministratore o impiegato del Comune o Provincia o di istituto o azienda da esso dipendento o vigilato è stato dichiarato responsabile verso l'ente con sentenza passata in giudicato e non ha ancora estinto il debito; - Colui che avendo debito liquido ed esigibile verso Comune o Provincia e istituto o azienda da essi dipendenti è stato messo in mora avendo debito perimposte, tasse e tributi nei loro confronti ed ha già ricevuto la notificazione dell'avviso di messa in mora; - Colui che nel corso de mandato viene a trovarsi in condizione di ineleggibilità; Il 64 TUEL disciplina ipotesi di incompatibilità tra Consigliere Comunale dei Comuni con più di 15 mila abitanti e provinciale e assessore nella rispettiva Giunta stabilendo che quando uno di questi consiglieri assume la carica di assessore, cessa la carica di consigliere all'atto della accettazione della nomina ed al suo posto subentra primo dei non eletti. NB: Coniuge, ascendeti, discendenti, parenti e affini entro il 3 grado del Sindaco o Presidente Giunta Provinciale NON possono fare parte della rispettiva Giunta nè esser nominati rappresentanti del Comune o Provincia. Articolo 65 dispone che: - Presidente Provincia, Sindaco e Assessore di un Comune del territorio Regionale sono incompatibili con la carica di Consigliere Regionale; - Cariche di Consigliere comunale sono incompatibili con quella di consigliere comunale di altro Comune; - carica di componente di Giunta o Consiglio della Regione interessata; - carica di componente di Giunta o Consiglio di Provincia o Comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti o di una forma associativa tra Comuni con medesima popolazione della medesima Regione; - carica di Presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della Regione, Provincia o Comuni con popolazione superiore a 15 mila o forme associative tra Comuni con medesima popolazione della stessa Regione; Decadenza dalle cariche per perdita delle condizioni di eleggibilità o per incompatibilità Articolo 68 TUEL sanziona la perdita delle condizioni di eleggibilità con la decadenza dalla carica di Sindaco, Presidente di Provincia, Consigliere Comunale, Provinciale o Circoscrizionale. Medesimo effetto avviene quando sussistono le cause di incompatibilità. La cessazione delle funzioni deve aver luogo entro 10 giorni dalla data in cui si è concretizzata la causa di ineleggibilità o di incompatibilità. Se dopo l'elezione si riscontra esistenza di qualche causa di ineleggibilità o sussiste al momento dell'elezione o si verifica successivamente qualche ipotesi di incompatibilità, il Consiglio la contesta. L'interessato ha 10 giorni di tempo per formulare osservazioni o eliminare le cause sopra. Nei successivi 10 giorni il Consiglio delibera definitivamente e se ritiene sussistente la causa di ineleggibilità invita l'amministratore a rimuoverla o ad esprimere - se esiste incompatibilità - l'opzione per la carica che vuole conservare. Inerzia dell'interessato nei successivi 10 giorni, legittima il Consiglio a dichiararlo decaduto con dleiberazione, contro la quale è ammesso il ricorso giurisdizionale al tribunale competente per il territorio. Sospensione e decadenza di diritto a seguito di condanne penali Il D.L.gs 235/2012 prevede la sospensione di diritto dalle cariche per: - coloro che hanno riportato condanna NON definitiva per uno dei delitti di cui art. 10; - coloro che con sentenza di primo grado, confermata in Appello, hanno riportato dopo elezione o nomina, una condanna ad una pena NON inferiore a 2 anni per delitto non colposo; - coloro nei cui confronti l'Autorità Giudiziaria ha applicato, con provvedimento non definitivo, una misura di prevenzione in quanto indiziati di appartenere ad una delle associazioni di cui all'articolo 4 del D.L.gs 159/2011. La Cancelleria del Tribunale o la Segreteria del Pubblico Ministero comunicano al Prefetto i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione, quest'ultimo accertata la sussistenza provvede a notificare il provvedimento agli organo che hanno convalidato elezione o deliberato nomina. Sospensione cessa di diritto di produrre effetti trascorsi 18 mesi MA nel caso in cui l'Appello proposto dall'interessato venga rigettato, decorre un ulteriore periodo di sospensione che cessa di produrre effetti trascorso il termine di 12 mesi dalla sentenza di rigetto di quanto sopra. La sospensione cessa anche quando viene meno l'efficacia della misura coercitiva a cui era sottoposto l'interessato o venga emessa sentenza di non luogo a procedere, proscioglimento, assoluzione o provvedimento di revoca della misura di prevenzoone o sentenza di annullamento. Ipotesi di decadenza sulla base della Legge Delrio La cessazione dalla carica comunale di Sindaco o Consigliere comporta la decadenza da Consigliere Metropolitano e Provinciale, e quindi la decadenza automatica dalla carica di Presidente della Provincia. STATUS DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI Doveri e condizioni giuridica degli Amministratori locali ai sensi del 78 TUEL - dovere di imparzialità e di buona amministrazione nell'esercizio delle funzio; - divere di rispettare la distinzione tra ambito gestionale e politico; - dovere di astensione nella discussione e nella votazione di deliberazioni nelle quali risultano coinvolti interessi propri o di parenti ed affini fino al 4 grado. Obbligo escluso quando si tratta di provvedimenti normativi o di carattere generale; - dovere di astenersi dall'esercizio di attività professionali in materia di edilizia privata e pubblica per assessori comunali competenti in materia nel territorio amministrato; NB: A Sindaco e Presidente di Provincia ed agli Assessori ed i Consiglieri è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o sottoposti a controllo e vigilanza dei relativi Comuni/Province. Prerogative degli amministratori che sono lavoratori dipendenti 1. Divieto di trasferimento:NON possono essere soggetti - se non per consenso espresso - a trasferimenti durante l'esercizio del mandato MA al contrario la richiesta di avvicinamento al luogo in cui viene svolto mandato amministrativo deve essere esaminata dal datore con criteri di priorità; 2. Permessi: ai consiglieri comunali, provinciali, metropolitani, delle Comunità Montane e Unioni di Comuni, delle Circoscrizioni dei Comuni con più di 500 mila abitanti, è consentito assentarsi dal servizio per il tempo strettamente necessario per la partecipazione alle sedute del Consiglio fruendo di permesso retribuito. Per le assemblee che si svolgono in orario serale, questi possono riprendere il lavoro NON prima delle ore 8 del giorno successivo MA se si protrae oltre la mezzanotte possono assentarsi per l'intera giornata successiva. Ai componenti di organi esecutivi ed ai Presidenti di Consiglio e Presidenti di Gruppi Consiliari dei Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti è consentito assentarsi dal servizio per un massimo di 24 lavorative al mese che salgono a 48 oe per Sindaci, Presidenti di Provincia e di Comunità Montane e dei Comuni con più di 300 mila abitanti. Hanno inoltre diritto ad ulteriori permessi NON retribuiti sino ad un massimo di 24 ore lavorative mensili se necessarie per espletamento del mandato. 3. Aspettativa non retribuita: possono essere collocati - a richiesta - in aspettativa NON retribuita pertutto il periodo di espletamento del mandato. Ai sensi dell'86 TUEL, il versamento degli oneri previdenziali ed assicurativi è a carico dell'Amministrazione locale. Indennità di funzione e gettoni di presenza NON è prevista nessuna indennità per consiglieri circoscrizionali, provinciali e presso Unioni di Comuni. Mentre spetta il gettone di presenza ai Consiglieri Comunali per la partecipazione a Consigli e Commissioni. Corresponsione dei gettoni che è subordinata alla effettiva presenza sulla base di termini e modalità fissate nel Regolamento Consiliare. L'ammontare percepito nel corso di un mese da un Consigliere NON può essere superiore ad 1/4 della indennità massima prevista per il Sindaco. Inoltre le indennità di funzione NON sono cumulabili e quindi in caso di cumulo di cariche deve optare per UNA SOLA di esse oppure il 50% di entrambe. NB: la misura degli emolumenti viene determinata con Decreto del Ministro dell'Interno di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza Stato - Città ed autonomie locali. Decreto rinnovato ogni 3 anni ai fini dell'adeguamento ISTAT. Gratuità delle cariche presso Province, Città Metropolitane, Unioni di Comuni e altre forme associative Legge Delrio coerentemente con la trasformazione degli organi provinciali in organi elettivi di 2 gradi rispetto a quelli comunali, ha introdotto la gratuità degli incarichi di consigliere provinciale e di componente della Assemblea dei Sindaci. ECCEZIONE per i Presidenti di Provincia per i quali è prevista una indennità a carico della Provincia che viene determinata nella misura pari a quella del La legge anticorruzione 190/2012 richiede all'organo di indirizzo di ogni P.A. di individuare un Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. La norma prevede che - salvo diversa e motivata determinazione - il ruolo è affidato al Segretario oppure al Dirigente apicale. Il Responsabile è tenuto a segnalare all'organo di indirizzo ed all'Organismo indipendente di valutazione le disfunzioni relative all'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza indicando gli uffici competenti all'azione disciplinare ed i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato quanto sopra. Obbligo di segnalare ad ANAC eventuali misure discriminatorie nei confronti del Responsabile al fine di tutelare la sua importante funzione. ANAC può chiedere all'organo di indirizzo di intervenire nei termini di legge. Cosa compete al Responsabile della prevenzione della corruzione? - verificare l'efficace attuazione del Piano di Prevenzione della Corruzione e la sua idoneità, la proposta di modifiche nel momento in cui vengono accertate violazioni e quando avvengono mutamenti nell'organizzazione o nella attività dell'amministrazione; - verificare - di intesa con il Dirigente competente - l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici che si occupano di attività che presentano elevato rischio di reati di corruzione; - definire entro il 31 gennaio di ogni anno procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione e l'individuazione del personale da inserire nei programmi di formazione. Ipotesi di responsabilità per condotta altrui: in caso di commissione, all'interno dell'amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il Responsabile ne risponde ai sensi dell'art. 21 del D.L.gs 165/2001, sul piano disciplinare, per il danno erariale e all'immagine della P.A. Viene esclusa la responsabilità quando si ha la prova di: - aver predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano Anticorruzione nel rispetto delle prescrizioni di legge; - aver adempiuto a tutti i compiti di verifica di efficacia dell'attuazione del Piano ed effettiva rotazione degli incarichi; NB: la sanzione disciplinare a carico del Responsabile NON può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di 1 mese ad un massimo di 6 mesi. Inoltre il Responsabile risponde per omesso controllo sul piano disciplinare anche in caso di ripetute violazioni alle misure di prevenzione previste dal Piano. Responsabilità esclusa quando prova di aver comunicato agli uffici le misure da adottare, le relative modalità e do aver vigilato sull'osservanza del Piano. NB: entro il 15 dicembre di ogni anno trasmette all'Organismo indipendente di valutazione ed all'organo di indirizzo dell'amministrazione una relazione dei risultati dell'attività svolta. E le competenze del Responsabile per la trasparenza? Svolge attività di controllo sull'adempimento da parte della Amministrazione degli obblighi di pubblicazione e segnala all'Organismo indipendente di valutazione, ad ANAC e nei casi più gravi all'ufficio di disicplina, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione. A lui spetta anche controllare e assicurare la regolare attuazione dell'accesso civico. Anche qui nei casi più gravi segnala il tutto all'ufficio di disciplina ed anche al vertice della Amministrazione, all'Organismo indipendente di valutazione. Reclutamento, formazione e iscrizione all'Albo Accesso alla carriera di Segretario è disciplinato dal DPR 465/1997 e richiede il possesso di una Laurea in Giurisprudenza, Economia o Scienze Politiche ed il superamento di un concorso pubblico per esami. Il superamento del concorso da accesso alla frequenza di un corso di formazione della durata di 18 mesi, seguito da un tirocinio pratico presso uno o più Comuni. A conclusione di questo è prevista una prova finale e viene stilata una graduatoria. Avviene poi l'iscrizione all'Albo nazionale nella fascia iniziale della carriera. Ai sensi del 104 TUEL l'organismo che si occupa della formazione dei Segretari è la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (SSPAL) MA la scuola è stata soppressa ed è stato istituito presso il Ministero dell'Interno il Consiglio Direttivo per l'Albo nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali Nomina del Segretario Ai sensi del 99 TUEL viene nominato da Sindaco o Presidente di Provincia scegliendolo tra gli iscritti all'Albo nazionale dei Segretari. Rimane in carica per un periodo di tempo che corrisponde alla durata del mandato del capo dell'Amministrazione che lo ha nominato, 5 anni MA può trattarsi di un periodo inferiore nel caso di revoca del Segretario, cessazione del mandato di Sindaco o Presidente di Provincia in anticipo rispetto al quinquennio o perchè il Segretario NON è stato nominato sin dall'inizio del mandato. Cessato il mandato continua ad esercitare le funzioni sino alla nomina del nuovo Segretario in regime di prorogatio, NON ha limitazioni. La nomina del nuovo Segretario avviene NON prima di 60 giorni e NON oltre i 120 giorni dalla data di insediamento. Decorso questo termine si considera confermato il medesimo Segretario. (implicitamente) NB: la mancata accettazione della prima nomina comporta automaticamente la cancellazione dall'Albo e la restituzione di una percentuale di borsa di studio percepita. Revoca del Segretario Ai sensi del 100 TUEL il Segretario può essere revocato con provvedimento motivato da Sindaco o Presidente di Provincia, previa deliberazione della Giunta, per violazione di doveri di ufficio. La revoca può quindi avvenire SOLO come provvedimento sanzionatorio. Ai sensi del 103 TUEL prma di adottare il provvedimento di revoca, l'ente deve contestare per iscritto al Segretario i fatti o comportamenti costituenti violazioni dei doveri di ufficio, convocandolo NON prima di 20 giorni dal ricevimento della contestazione per sentirlo. Se il Segretario NON si presenta senza giustificazione, l'ente adotta il provvedimento. Ai sensi della 190/2012 il Prefetto ha obbligo di comunicare ad ANAC il provvedimento di revoca del Segretario. ANAC deve esprimersi entro 30 giorni e decorso questo termine la revoca diventa efficace SALVO che ANAC rilevi che questa sia correlata alle attività svolte dal Segretario in materia di prevenzione della corruzione. Segretario privo di incarico, non confermato o revocato Il Segretario può essere privo di incarico quando: - mancata conferma a fine mandato; - revoca per violazione doveri di ufficio; - mancata chiamato di un Segretario appena iscritto all'Albo; Ai sensi del 101 TUEL il Segretario viene collocato in posizione di immediata disponibilità per massimo 2 anni. Trascorsi 2 anni senza che sia stato chiamato viene collocato d'ufficio in mobilità presso altre P.A. NB: Segretario nominato MA non assume servizio senza giustificato motivo, decade automaticamente dall'iscrizione all'Albo --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- - LA DIRIGENZA LOCALE Anche al fine di contenere la spesa è possibile attribuire ai componenti dell'organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed anche il potere di adottare atti anche di natura tecnica e gestionale. In questi Comuni vi può quindi essere coincidenza tra politico e gestore. NB: contenimento spesa deve esser documentato ogni anno con deliberazione in sede di approvazione del bilancio comunale. Incarichi a contratto Ai sensi del 110 TUEL le funzioni dirigenziali possono essere conferite mediante contratto a tempo determinato, questo deve essere previsto dallo Statuto. Ovviamente questo avviene mediante selezione pubblica che serve ad accertare esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell'incarico. La quota dei posti di qualifica dirigenziale attribuibile mediante contratto a tempo determinato viene definita dal Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi MA NON deve esser superiore al 30% dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica e per almeno una unità. Quando è possibile al di fuori della dotazione organica? - enti presso cui è già presente dirigenza, possono essere stipulati questi contratti MA NON può superare il 5% della dotazione organica della dirigenza; - enti in cui NON prevista la dirigenza, imposto limite al 5% della dotazione organica e vincolo di assenza di professionalità analoghe nell'ente. NB: questi contratti NON possono avere durata superiore al mandato del Sindaco o Presidente di Provincia e inoltre sono risolti di diritto se l'ente dichiara il dissesto finanziario o si venga a trovare in situazioni strutturalmente deficitarie. Contratti di collaborazione autonoma Il 110 TUEL prevede che per determinati obiettivi e con convenzioni a termine, i regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi può prevedere collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità. Affidamenti di questi incarichi in violazione delle disposizioni regolamente costituisce illecito disciplinare e responsabilità erariale. NB: obbligo di trasmettere disposizioni regolamentari alla Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti entro 30 giorni dalla loro adozione. NB: Il D.L.gs 33/2013 impone alle pubbliche amministrazioni obblighi di pubblicazione per gli incarichi di collaborazione e consulenza. Il Direttore Generale Ai sensi del 108 TUEL viene nominato dal Sindaco o dal Presidente di Provincia previa deliberazione di Giunta, e questo provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabilti dagli organi di governo dell'ente, secondo le direttive di Sindaco e Presidente di Provincia. Nominato al di fuori della dotazione organica, viene stipulato un contratto a tempo determinato la cui durata può superare quella del mandato di chi lo ha nominato e può essere revocato previa deliberazione di Giunta.. Competenze volte ad assicurare efficacia ed efficienza dela gestione dell'ente in merito a: - predisposizione del Piano dettagliato degli Obiettivi; - proposta del PEG che deve essere definito dalla Giunta su base del bilancio di previsione annuale deliberato dal Consiglio. NB: Finanziaria 2010, soppressione della figura del Direttore Generale, fatta eccezione per i Comuni con più di 100 mila abitanti e Province presso le quali è possibile nominarlo. Responsabilità Dirigenziale Fa riferimento all'insieme delle attività di cui il Dirigente è preposto ed è valutabile in considerazione dei risultati complessivi prodotti dall'organizzazione. Da NON confondere con la responsabilità disciplinare. Articolo 21 D.L.gs 165/2001 mette quindi l'amministrazione in condizione di rimuovere tempestivamente il Dirigente mostratosi NON idoneo alla funzione e non in grado di raggiungere il risultato prefissato. Il mancato raggiungimento degli obiettivi - accertato con il sistema di valutazione della performance - e l'inosservanza delle direttive comportano impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. Con riferimento alla gravità dei casi, l'amministrazione può revocare l'incarico o recedere dal rapporto di lavoro nel rispetto delle regole imposte dalla contrattazione collettiva. Vengono comunque poste delle garanzie a tutela del Dirigente, difatti sia nei casi di revoca che di risoluzione del rapporto di lavoro, l'articolo di cui sopra impone la previa contestazione ed il rispetto del principio del contraddittorio. Responsabilità disciplinare Ai sensi del CCNL 2020 la responsabilità disciplinare attiene alla violazione degli obblighi di comportamento e resta distinta dalla responsabilità dirigenziale che invece riguarda il raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati e quindi la performance. Devono in primo luogo servire la Repubblica con impegno e responsabilità rispettando il principio del buon andamento e imparzialità dell'attività amministrativa. Sono tenuti ad osservare il Codice di Comportamento adottato dalla propria amministrazione. Il comportamento di Dirigenti e Segretari deve essere improntato al perseguimento di obiettivi di innovazione, qualità dei servizi e miglioramento dell'organizzazione della amministrazione, prendendo in considerazione le esigenze dei cittadini. Nello specifico cosa viene richieste loro? - rispettare il segreto di ufficio e NON utilizzare le informazioni di cui dispongono per ragioni di ufficio per fini privati; - condotta uniformata ai principi di correttezza e collaborazione nelle relazioni interpersonali all'interno della amministrazione con tutto il personale; - mantenere comportamento conforme al proprio ruolo, organizzando e assicurando la presenza in servizio; - astenersi dal partecipare, nell'espletamento delle proprie funzioni, all'adozione di decisioni o svolgimenti di attività che possono coinvolgere direttamente o indirettamente interessi personali, del coniuge, conviventi, parenti o affini fino al secondo grado; - sovrintendere al corretto espletamento dell'attività del personale - anche di livello dirigenziale - assegnato alla struttura in cui è preposto ed al rispetto del Codice di comportamento e disciplinare; - informare l'amministrazione se viene rinviato a giudizio o se è stata esercitata azione penale nei suoi confronti; - astenersi dal chiedere e accettare omaggi, trattamenti di favore; - rispettare leggi vigenti in materia di malattia; - il Segretario - in particolare - deve comunicare all'amministrazione l'indirizzo di residenza e se non coincide, la dimora temporanea; Le sanzioni disciplinari previste dalla contrattazione collettiva, applicabili in base alla gravità della sanzione, sono: - sanzione pecuniaria da un minimo di € 200 ad un massimo di € 500; - sospensione dal servizio senza retribuzione; - licenziamento CON o SENZA preavviso; Sospensione cautelare in corso di procedimento disciplinare Ai sensi del CCNL 2020 fatta salva la sospensione cautelare disposta per falsa attestazione in presenza, l'amministrazione se ritiene necessario effetuare ulteriori accertamenti su fatti addebitati al Dirigente o al Segretario, dispone assieme alla contestazione, la sospensione dal lavoro dell'interessato per un periodo NON superiore a 30 giorni prorogabili fino a 60 in casi di particolare gravità, con corresponsione del trattamento economico complessivo. Inconferibilità degli incarichi dirigenziali (D.Lgs 33/2013) che conferisce incarico. Incarichi amm. di vertice nelle Amm. statali, regionali e locali e gli incarichi di amministratore di ente pubblico nazionale, regionale e locale sono incompatibili con: - Presidente Consiglio dei Ministri; - Ministro e Viceministro; - Sottosegretario di Stato e Commissario straordinario del Governo; - Parlamentare Vigilanza e sanzioni Il D.L.gs 33/2013 attribuisce al Responsabile del Piano anticorruzione il compito di vigilare su di esso. Il Responsabile contesta all'interessato l'insorgere delle situazioni di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi e segnala i casi di possibile violazione ad ANAC, all'Autorità garante della concorrenza e del mercato ed alla Corte dei Conti, per l'accertamenti di eventuali responsabilità amministrative. ANAC vigila sul rispetto del D.L.gs 33/2013 anche con esercizio di poteri ispettivi e di accertamento ed esprime pareri su richiesta in merito ad interpretazione disposizioni. Perle sanzioni stabilisce che i componenti degli organo che hanno conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per conseguenze economiche degli atti adottati e non possono per 3 mesi conferire incarichi di loro competenza. Dichiarazioni di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità Dichiarazione di insussistenza di una delle cause di inconferibilità deve essere presentata dall'interessato all'atto di conferimento dell'incarico e costituisce condizione per acquisizione della efficacia dell'incarico stesso. INVECE sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità l'interessato deve presentare apposita dichiarazione nel corso dell'incarico con decorrenza annuale. Il D.L.gs 33/2013 sanziona con inconferibilità di 5 anni la dichiarazione mendace accertata dalla Amministrazione. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LA GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI Cosa si intende per servizio pubblico locale? Con espressione servizi pubblici locali si intende il complessp delle prestazioni di interesse collettivo rimesse alla gestione degli enti locali e che sono suscettibili di essere erogate tanto dagli enti pubblici quanto da operatori privati (concessionari). Ai sensi del 112 TUEL gli enti locali provvedono alla gestione dei servizi pubblici che abbiano ad oggetto produzioni di beni e attività rivolte alla realizzazione di fini sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile dele comunità locali. NB: ai sensi del 42 TUEL spetta al Consiglio Comunale: - organizzazione di questi; - costituzione di istituzioni e aziende speciali; - concessione di pubblici servizi; - partecipazione dell'ente locale a società di capitali; - affidamento di attività e servizi mediante convenzione; Carta dei servizi e tutela degli utenti Il 112 TUEL stabilisce che ai servizi pubblici locali si applica il Capo III del D.L.gs 286/1999 avente ad oggetto la qualità dei servizi pubblici e le carte dei servizi. I servizi pubblici nazionali e locali sono erogati con modalità volte a promuovere il miglioramento della qualità e assicursre la tutela dei cittadini e degli utenti ed anche la loro partecipazione alle procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi. Per quanto sopra gli enti locali gestori di servizi pubblici devono dotarsi di standard di qualità e adottare le carte dei servizi. La carta della qualità dei servizi è un documento che fissa le regole fondamentali in merito alle prestazioni dei servizi erogati, definendo i diritti dei cittadini utenti e gli obblighi dei gestori che deve esere redatto e pubblicizzato in conformità ad intese con associazioni di tutela dei consumatori e imprenditoriali interessate. Gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica Il sistema dei servizi pubblici locali contenuto nel TUEL si incentra sul criterio della rilevanza economica. Per questa espressione si fa riferimento al D.Lgs 175/2016 con la definizione di servizi di interesse economco generale, caratterizzati dall'essere erogati dietro corrispettivo economico su un mercato (fornitura acqua, gas ecc). Ai sensi del 117 Costituzione la disciplina dei servizi pubblici locali rientra nella competenza legislativa residuale delle Regioni e quindi con riferimento al 113 TUEL si fa riferimento alla tutela della concorrenza, materia rimessa alla competenza legislativa esclusiva dello Stato. Normativa europea in materia di gestione dei servizi di interesse economico generale Gli Stati membri - attraverso le imprese incaricate - possono consentire la gestione diretta di un servizio di interesse economico generale nel caso in cui si ritiene che la applicazione delle regole di concorrenza costituisca un ostacolo alla specifica missone affidata alle imprese. NB: Affidamento in house, unica forma di affidamento diretto compatibile con il principio di libera concorrenza. In questo caso, in deroga al mercato libero, è possibile consentire ad un ente pubblico di affidare un servizio pubblico in via diretta ad una società a capitale interamente pubblico SOLO in presenza di queste condizioni: - che ente pubblico eserciti su questa società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi; - che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente che la detiene; L'affidamento può inoltre avvenire a società a capitale misto pubblico e privato, con l'individuazione del socio privato mediante gara a doppio oggetto (scelta del socio privato e contestuale affidamento del servizio). Panorama normativo attuale Legge 221 del 2012 ha previsto obbligo da parte dell'ente affidante di indicare le ragioni e la sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo circa la forma di affidamento prescelta, mediante pubblicazione sul proprio sito di una relazione. NB: enti locali sono teuti ad inviare la relazione di cui sopra all'Osservatorio per i servizi pubblici locali istituito presso il Ministero dello sviluppo Economico che la pubblica sul proprio portale telematico. Obbligo di pubblicazione ha come finalità: - rispetto disciplina europea; - parità tra gli operatori; - economicità della gestione; - adeguata informazione della collettività di riferimento; Dalla disciplina di cui sopra SONO ESLCUSI i servizi di distribuzione del gas naturale e di energia elettrica e delle farmacie comunali in quanto disciplinati da norme di settore. regolamentare. Altro elemento distintivo dall'azienda speciale è la minore autonomia organizzatoria in quanto l'istituzione è disciplinata ESCLUSIVAMENTE da legge, Statuto e regolamenti dell'ente locale da cui dipende. I suoi organi sono: - Consiglio di Amministrazione; - Presidente; - Direttore al quale compete responsabilità gestionale; NB: all'ente locale competono poteri di indirizzo e vigilanza MENTRE il controllo economico e contabile viene esercitato dall'organo di revisione dell'ente locale. Cosa hanno in comune Azienda speciale e Istituzione? 1. tenute a conformare la propria gestione ai principi contabili; 2. obbligo di equilibrio economico MA l'istituzione ha anche l'obbligo del pareggio finanziario. NB: ai sensi del 115 TUEL gli enti locali, con atto unilaterale, possono trasformare le aziende speciali in S.P.A. restando azionisti unici per NON più di 2 anni dalla trasformazione per poi eventualmente procedere al collocamento su mercato. Tariffe dei servizi e contratti di sponsorizzazione Ai sensi del 117 TUEL gli enti interessati approvano le tariffe che costituiscono il corrispettivo dei servizi pubblici in misura tale da assicurare l'equilibrio economico-finanziario dell'investimento e della connessa gestione. La tariffa viene determinata ogni anno dal gestore secondo i seguenti criteri: - corrispondenza tra costi e ricavi al fine di assicurare copertura totale dei costi; - equilibrio del trapporto tra finanziamenti raccolti e capitale investito; - entità dei costi di gestione delle opere , tenendo conto di investimento e qualità del servizio; - adeguatezza della remunerazione del capitale investito, coerente con condizioni di mercato; NB: Ai sensi del 119 TUEL è consentito agli enti locali - al fine di migliorare la qualità dei servizi prestati - stipulare contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione. Società per la trasformazione urbanistica Ai sensi del 120 TUEL Città Metropolitane e Comuni - eventualmente con partecipazione di Provincia e Regione - possono costituire S.P.A. per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli trumenti urbanistici vigenti. Le società provvedono alla preventiva acquisizione degli immobili consensualmente o tramite espropriazione, alla trasformazione di quelli individuati con Delibera di Consiglio ed alla loro commercializzazione. Rapporti tra ente azionista e società sono regolati da convenzione. Società partecipate dagli enti locali Ai sensi del D.Lgs 175/2016 la costituzione di queste avviene con deliberazione del Consiglio Comunale per il Comune oppure dell'organo amministrativo dell'ente, con atto analiticamente motivato e contenente l'indicazione degli elementi essenziali dell'atto costitutivo per le S.P.A. e S.R.L. Nel caso in cui si prevista la partecipazione all'atto costitutivo di soci privati, la scelta di questi avviene mediante procedura ad evidenza pubblica. Dagli organi di cui sopra viene deliberato l'acquisto da parte dell'ente locale di partecipazioni in società già esistenti e alienazione di partecipazioni sociali. NB: mancanza o invalidità dell'atto deliberativo rende inefficaci i relativi atti. Con riferimento alla gestione delle partecipazioni di enti locali, i diritti del socio sono esercitati dal Sindaco o Presidente o da un loro delegato. Di norma l'organo amministrativo delle società a controllo pubblico è un Amministratore Unico FATTA SALVA possibilità di disporre con deliberazione motivata che la società sia amministrata da un consiglio di amministrazione composto da 3 a 5 membri. Società in house e società a aprtecipazione mista pubblico-privato Nelle Società in house: - non deve esserci partecipazione di capitali privati SALVI quella prescritta da norme di legge e che avvenga in forme che non comportano controllo o potere di veto, nè l'esercizio di una influenza dominante sulla società controllata; - deve essere soddisfatto il requisito dell'attività prevalente ovvero che oltre l'80% del loro fatturato sia effettuato nello svolgimento dei compiti ad esse affidati dall'ente pubblico o enti pubblici soci; NB: con riferimento alle società a partecipazione mista pubblico-privato, la quota di partecipazione del soggettoprivato NON può essere inferiore al 30% e la selezione di questo avviene mediante procedura ad evidenza pubblica. Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche Obbligo per le P.A. di effettuare una analisi dell'assetto complessivo delle società di cui detengono partecipazioni diretto o indirette ed obbligo di predisporre un Piano Annuale di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione e soppressione annche mediante la messa in liquidazione delle società se vi è la presenza di determinati presupposti. Il piano una volta approvato viene trasmesso alla Corte dei Conti ed entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui è stato adottato il Piano, la P.A. approva una specifica relazione sull'attuazione del Piano. La mancata adozione di quanto sopra comporta apposite sanzioni. NB: vi è l'obbligo di alienazione delle partecipazioni che NON soddisfano le condizioni previste dal D.Lgs 175/2016, detenute dalle P.A. alla data della sua entrata in vigore e l'adozione, da parte delle Amministrazioni di un provvedimento motivato di ricognizione delle partecipazioni possedute direttamente o indirettamente, individuando quelle che devono essere alienate entro 1 anno. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- IL SISTEMA DEI CONTROLLI Il controllo sugli atti Inapplicabilità degli artt. 126 e 127 TUEL in merito ai controlli di legittimità Sopravvenuta l'integrale abrogazione di questi ai sensi del 130 Cost. al quale facevano espresso riferimento gli artt. 126 e 127 TUEL in materia di controllo preventivo di legittimità sugli atti degli enti locali. Il controllo eventuale su richiesta del Prefetto: articolo 135 TUEL Nel momento in cui sussistono presupposti per dar luogo allo scioglimento del Consiglio per inflitrazioni mafiose si dà luogo alla procedura del 143 TUEL. Vengono sciolti quando - a seguito di accertamenti svolti dal Prefetto - emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata degli amministratori O forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare una alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi al punto da compromettere buon andamento e imparzialità P.A. nonchè il regolare funzionamento di servizi ed anche che risultano arrecare danno e pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica. NB: Prefetto coadiuvato da una Commissione di indagine da lui nominata - comosta da 3 funzionari della P.A. mediante i quali esercita poteri di accesso e accertamento di cui è titolare per delega del Ministro dell'Interno. Procedimenti di accertamento si conclude con relazione prefettizia che sentito il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato dal Procuratore della Repubblica, viene inviata al Ministro dell'Interno. Entro 3 mesi dalla trasmissione di questa con DPR su proposta del Ministro, viene disposto lo scioglimento. NB: questi fenomeni possono riguardare anche il Segretario, il Direttore Generale, i Dirigenti MA in generale tutti i dipendenti e quindi NON solo organi elettivi. In questi casi se la relazione prefettizia rileva la presenza di questi fenomeni viene adottato - con decreto del Ministro Interno su proposta del Prefetto - ogni provvedimento necessario per far cessare il pregiudizio in atto, ivi inclusa sospensione del dipendente e la sua destinazione ad un altro ufficio o altra mansione con obbligo di avvio del procedimento disciplinare dell'autorità competente. Commissione Straordinaria Viene nominata una commissio straordinaria per la gestione dell'ente che esercita le attribuzioni che le vengono conferite con il decreto. Commissione composta da 3 funzionari scelti tra funzionari dello Stato e tra magistrati di giurisdizione amministrativa o ordinaria e rimane in carica fino al primo turno elettorale. Organizzazione e funzionamento di questa viene disciplinato da un regolamento adottato con Decreto del Ministro dell'Interno. Presso il Ministero dell'Interno è istituito con personale dell'aministrazione un Comitato di Sostegno e di Monitoraggio dell'azione delle Commissioni Straordinarie. La Legge 132/2018 ha istituito presso il Ministero anche un Nucleo per la composizione delle Commissioni Straordinarie per la gestione degli enti sciolti per infiltrazioni mafiose composto da personale della carriera prefettizia. La Commissione straordinaria, per risolvere situazioni di gravi disservizi ed accelerare la realizzazione di opere pubbliche indifferibili adotta entro 60 giorni dall'insediamento un Piano di Priorità degli interventi. Ipotesi di scioglimento dell'organo consiliare collegate al dissesto finanziario Ai sensi del 244 TUEL si ha dissesto finanziario quando l'ente non riesce a garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ed esistono nei confronti di esso crediti liquidi ed esigibili cui non possa far niente con le modalità disposte dal TUEL. Ai sensi del 247 TUEL prevede come conseguenza di omessa dichiarazione del dissesto finanziario lo scioglimento del Consiglio ai sensi del 141 TUEL. Lo scioglimento del Consiglio si determina anche presso enti locali in condizioni strutturalmente deficitarie al verificarsi di: - NON presentano il piano di riequilibrio finanziario pluriennale entro termini; - NON approvazione del piano dalla Sezione Regionale di controllo della C.Conti; - Sezione Regionale C.Conti accerta mancato rispetto, grave e reiterato, degli obiettivi intermedi fissati dal piano ed il mancato raggiungimento del riequilibrio al termine del periodo di durata di questo. Rimozione e sospensione degli amministratori locali: art. 142 TUEL Rimozione Ai sensi del 142 TUEL gli amministratori locali possono essere rimossi: - compimento di atti contrari alla Costituzione; - gravi e persistenti violazioni di legge; - gravi motivi di ordine pubblico; Sospensione possibile NON SOLO per Sindaco MA ANCHE Presidente Provincia, Presidenti dei Consorzi e delle Comunità Montane, componenti dei Consigli e delle Giunte e dei Presidenti dei Consigli Circoscrizionali. Provvedimento di rimozione adottato con Decreto del Ministro dell'Interno che deve essere motivato e contenere indicazione dei fatti che legittimano le misura. NON richiesta la pubblicazione su Gazzetta. Ulteriore ipotesi di rimozione è prevista per il Sindaco, Presidente Provincia e componenti dei Consigli e Giunte a seguito di gravi inadempienze connesse allo smaltimento dei rifiuti. Sospensione In attesa della adozione del provvedimento di rimozione il Prefetto può prevedere - in via cautelare e provvisoria - alla sospensione degli amministratori da rimuovere nel momento in cui sussistono una grave e urgente necessità. Durata della sospensione avviene con cessazione temporanea dalle funzioni che può poi concludersi con decadenza o reintegrazione nella carica. Il controllo della gestione ( 147 bis, ter, quater e quinquies TUEL) 1. Controllo di regolarità amministrativa e contabile: controllo assicurato nella fase preventiva della formazione dell'atto da ogni Responsabile di Servizio e viene esercitaton con il parere di regolarità tecnica. Mentre il controllo contabile viene assicurato dal Responsabile del Servizio Finanziario e viene esercitato con il parere di regolarità contabile e del visto attestante la copertura finanziaria. Nella fase successiva, viene assicurato secondo principi generali di revisione aziendale e modalità definite nell'ambito dell'autonomia organizzativa dell'ente sotto la direzione del Segretario; sono soggette a controllo le determinazioni di impegno di spesa, i contratti e gli altri atti amministrativi scelti casualmente. 2. Controllo strategico: al fine di verificare lo stato di attuazione delle linee approvate dal Consiglio, gli enti superiori a 100 mila abitanti ( obbligo esteso dal 2015 anche per popolazione superiore ai 15 mila abitanti ) definiscono secondo propria autonomia organizzativa le metodologie di controllo strategico finalizzate alla rillevazione dei risultati ecc. Unità preposta al controllo elabora rapporti che vengono sottoposti all'organo esecutivo ed al Consiglio per la predisposizione di deliberazioni consiliari di ricognizione dei programmi; 3. Controlli sulle società partecipate NON quotate: Enti locali suuperiori a 100 mila abitanti ( obbligo esteso dal 2015 anche per popolazione superiore ai 15 mila abitanti ) devono predisporre questo sistema di controllo. L'amministrazione definisce preventivamente nel DUP gli obiettivi gestionali a cui deve tenedere la soxietà partecipata. Ente locale effettua poi una valutazione sull'andamento delle società NON quotate partecipate. Dal 2015 i risultati della gestione dell'ente locale e delle aziende NON quotate partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato. 4. Controllo sugli equilibri finanziari: svolto sotto la direzione e coordinamento del Responsabile del Servizio Finanziario e mediante vigilanza dell'organo di revisione, prevedendo coinvolgimento attivo degli organi di governo, del Direttore generale, del Segretario e dei Responsabili dei Servizi secondo le rispettive responsabilità. Controllo di gestione di riconoscimento di debito fuori bilancio e transazioni, proposte di regolamento di contabilità. economato-provveditorato, patrimonio e applicazione dei tributi locali, proposte di utilizzo di strumenti di finanza innovativa e modalità di gestione dei servizi e proposte di costituzione o parteciopazionead organismi esterni; - Pareri obbligatori e con espressione di un motivato giudizio contabile di congruità, coerenza ed attendibilità; - vigilanza sulla regolarità contabile; - relazione sulla proposta di deliberazione del Consiglio del rendiconto della gestione e sullo schema di rendiconto e sulla proposta di deliberazione di approvazione del bilancio consolidato; - referto all'organo consiliare su eventuali irregolarità do gestione provvedendo a denunciare le stesse ai competenti organi giurisdizionali; - esecuzione - con cadenza trimestrale, delle verifiche ordinarie di cassa e della gestione del servizio di tesoreria e quello svolto da agenti contabili interni; - partecipazione alle verifiche straordinarie di cassa in caso di mutamento del capo della Amministrazione; - redazione di una circostanziata relazoone da allegare al provvedimento che dichiara formalmente lo stato di dissesto finanziario; - invio alle competenti sezioni regionali della Corte dei Conti di una relazione sul bilancio di previsione dell'esercizio di competenza e sul rendinconto dell'esercizio medesimo; - vigilanza sulla corretta applicazione degli adempimenti connessi alla contrattazione integrativa certificando le informazioni che gli enti locali devono trasmettere entro il 31 maggio di ogni anno alla Corte dei Conti ed inviando annualmente al Ministero dell'economia e delle finanze informazioni sui costi della contrattazione; Responsabilità dei revisori, ai sensi del 240 TUEL, fissa 2 principi: 1. revisori sono responsabili della veridicità delle loro attestazioni; 2. revisori che oltre alla segretezza delle notizie devono svolgere attività con diligenza del mandatario ovvero esplicare le proprie funzioni entro i limiti del mandato contenute nella legge e nel regolamento di contabilità. Controlli esterni: la Corte dei Conti Ai sensi del 148 TUEL le sezioni regionali della Corte dei Conti verificanon con cadenza annuale il funzionamento dei controlli interni al fine del rispetto delle regole contabili e dell'equlibrio di bilanco, il PEG, i regolamenti e gli atti di programmazione e pianificazione dell'ente. Il Sindaco dei Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti o il Presidente di Provincia, avvalendosi del Direttore Generale quando presente o del Segretario, trasmette annualmente alla sezione regionale un referto sul sistema dei controlli interni. Referti inviato anche al Presidente del Consiglio Comunale e Provinciale. In caso di assenza o inadeguatezza del referto, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei Conti irrogano sanzioni agli amministratori responsabili una sanzione pecuniaria che varia da 5 a 20 volte la retribuzione mensile lorda. Con il 148 BIS TUEL ulteriore rafforzamento del controllo della Corte dei Conti stabilendo che: 1. esaminano bilanci preventivi e rendiconti consuntivi per verificare il rispetto degli obiettivi annuali del patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo in materia di indebitamento, dell'assenza di irregolarità che possono pregiudicare equilibri economico-finanziari degli enti; 2. accertamento di squilibri economico-finanziari, mancanta copertura delle spese, violazione norme volte a garantire la regolarità della gestione finanziaria e del mancato rispetto del patto di stabilità interno comporta, comporta per gli enti l'obbligo di adottare entro 60 giorni dalla pronuncia di accertamento i provvedimenti idonei a rimuovere irregolarità ed a ripristinare equlibri di bilancio. Provvedimenti trasmessi alle sezioni regionali della Corte dei Conti che li verificano entro 30 giorni dal ricevimento. Se non si provvede alla trasmissione o vi è esito negativo è preclusa la attuazione dei programmi di spesa per i quali è accertata la mancata copertura o sostenibilità finanziaria. Infine ai sensi del 198 BIS TUEL il referto relativo al controllo di gestione va trasmesso oltre che agli amministratori ed ai Responsabili del Servizio anche alla Corte dei Conti. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ GLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL'ENTE LOCALE Struttura degli atti L'atto amministrativo dell'ente locale - sia monocratico che collegiale - si compone delle seguenti parti: 1. denominazione formale dell'atto (delibera, decreto, ordinanza etc); 2. numero di protocollo assegnato al provvedimento; 3. intestazione: indicazione autorità da cui l'atto promana; 4. oggetto: funzione che svolge l'atto nel concreto; 5. preambolo: indicate le norme di legge o di regolamento in base alle quali l'atto è adottato; 6. motivazione: parte descrittiva nella quale l'Amministrazione indica interessi coinvolti nel procedimento ed una parte valutativa dove l'ente valuta comparativamente gli interessi, motivando ragioni che lo hanno portato a soddisfare un interesse anzichè un altro; 7. elemento volitivo: esprime votazione degli organi collegiali MENTRE se promana da un organo monocratico, viene assorbito dal dispositivo; 8. dispositivo: parte precettiva dell'atto e costituisce il contenuto del provvedimento stesso; 9. disposizione circa eseguibilità ed efficacia; 10. sottoscrizione: firma della autorità che emana atto; 11. data e luogo di emanazione dell'atto; Proposta di Deliberazione Assieme ai pareri sono fondamentali ed indispensabil nel procedimento deliberativo. SENZA la proposta vi è illegittimità del provvedimento per violazione della legge. Proposta: atto propulsivo o di iniziativa che mira a promuovere o stimolare l'attività di un altro organo amministrativo. Atto di natura mista in quanto è al tempo stesso una manifestazione di volontà e di giudizio. Le modalità di presentazione delle proposte vengono stabilite dal regolamento consiliare. Proposta che viene formulata da un organo tecnico sulla base delle indicazioni dell'Assessore di riferimento e della normativa che disciplina la materia. Deve avere requisiti propri delle deliberazioni, sottoscritta dall'organo proponente e accompagnata dai pareri di cui all'articolo 49 TUEL. Per essere deliberata legittimamente deve essere formulata MA ANCHE depositata al fine di consentire ai componenti dell'organo collegiale di prenderne visione e deliberare con cognizione di causa. Pareri Rientrano nella attività valutativa della P.A. e sono atti di manifestazione di giudizio emessi nell'esercizio della funzione consultiva da organi abilitati dalla legge a rilasciarli. Sono finalizzati ad illuminare gli organi dell'Amministrazione su aspetti tecnici, giuridici o di opportunità amministrativa. dal consigliere anziano o colui che ha ottenuto la maggior cifra individuale. Legge Delrio ah abolito la figura del Presidente del Consiglio in Provincia difatti il Consiglio Provinciale viene convocato e presieduto dal Presidente di Provincia. Per i Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti il 39 TUEL lascia allo Statuto la facoltà di prevedere o meno la figura del Presidente del Consiglio e di regola questi organi consiliari sono presieduti dal Sindaco che provvede anche alla convocazione. Convocazione deve avvenire entro 20 giorni quando lo richiedono 1/5 dei Consiglieri o il Sindaco ed in caso di inosservanza dell'obbligo di convocazione provvede in via sostitutiva il Prefetto previa diffida. FATTA ECCEZIONE per la prima seduta, i termini per la convocazione, ovvero il tempo tra notificazione dell'avviso e convocazione stessa, sono liberi. Nei casi di urgenza è sufficiente che questa avvenga almeno 24 ore prima della seduta MA se la maggioranza dei consiglieri lo richiede possono essere differite al giorno seguente la discussione e la deliberazione. Sedute del Consiglio Sono aperte con l'accertamento del numero legale dei consiglieri mediante appello nominale e qualora manchi il numero legale, il Segretario ne dà atto nel verbale. Per la valdiità delle sedute si richiede presenza di un quorum strutturale che deve durare tutta la seduta. Ai sensi del 28 TUEL il regolamento per il funzionamento del Consiglio detta modalità per convocazione e presentazione e discussione delle proposte MA anche numero dei consiglieri per la validità della seduta prevedendo che debba esservi presente ALMENO 1/3 dei membri escluso il Sindaco. In caso di mancanza del numero legale nella prima seduta di convocazione, il Segretario redige verbale di seduta deserta e viene rinviata ad un altro giorno in seconda convocazione. NB: sedute sono pubbliche. Votazione La votazione può avvenire in forma palese (alza di mano o appello nominale) oppure in forma segreta (schede anonime etc). Quelle a scrutinio segreto sono generalmente le deliberazioni in cui si rilevano apprezzamenti o valutazioni circa qualità e capacità delle persone. Si procede poi allo scrutinio, scrutatori sono scelti sulla base di quanto previsto dal Regolamento e la proposta di deliberazione risulta approvata SE ottiene il voto della metà più 1 dei votanti o presenti, a seconda di quanto pevisto da Statuto o Regolamento. (quorum funzionale). Maggioranza qualificata: richiesta per specifici argomenti o per approvare determinate dleibere come ad esempio lo Statuto dell'ente che richiede maggioranza qualificata di 2/3 dei consiglieri assegnati. Ai sensi del 78 TUEL gli amministratori hanno obbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere che riguardano interessi propri, di loro parenti o affini sino al 4 grado. Terminate le operazioni di voto, il Presidente proclama il risultato al Consiglio. Verbalizzazione Il Verbale è il documento mediante il quale viene manifestata la volontà del collegio. Nel verbale che viene redatto dal Segretaario, devono essere indicati, pena nullità: 1. nome del Presidente; 2. numero di consiglieri presenti alla votazione; 3. numero di voti favorevoli e contrari con indicazione nominativi di coloro che si sono astenuti e che hanno espresso voto contrario. La maggior parte dei Segretari utilizza anche un registro detto brogliaccio all'interno del quale vengono annotate fasi più salienti della seduta tra cui nominativi delle presenze da inizio seduta, allontanamenti e interventi dei componenti. Il verbale viene sottoscritto dal Presidente e dal Segretario. La sottoscrizione rende il verbale compiuto ed autentico. Approvazione del verbale: consiste nell'accertare che quanto in esso scritto riproduce fedelmente ciò che è stato detto e ciò ce si è verificato nel corso della seduta. Pubblicazione delle deliberazioni Il 124 TUEL prevede che tutte le deliberazioni del Comune e della Provincia siano pubblicate all'Albo pretorio presso la sede dell'ente per 15 giorni consecutivi. A seguito della Legge 69/2009 a fare data dal 1 gennaio 2010 gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi si intendono assolti con la pubblicazione sui propri siti informatici. Inoltre a decorrere dal 1 gennaio 2011 - prorogato al 1 gennaio 2013 - per le pubblicazioni relative procedure ad evidenza pubblica e bilanci, le pubblicazioni in forma cartacea NON hanno effetto di pubblicità legale. Esecutività delle delibere Diventano esecutive - ai sensi del 134 TUEL - dopo il DECIMO giorno dalla loro pubblicazione all'albo pretorio. In caso di urgenza vengono dichiarate IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILI con voto espresso e separato della maggioranza dei componenti ai sensi del 134 TUEL. Bisogna motivare l'urgenza! Sedute di Giunta ed altri organi collegiali Convocazione della Giunta NON avviene mediante un ordine del giorno MA sempre informalmente e la sua convocazione e presidenza spettano al Sindaco ai sensi del 50 TUEL. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTI DEL SINDACO E DEL PRESIDENTE DI PROVINCIA Ordinanze del Sindaco Le ordinanze sindacali possono essere ordinarie e contingibili ed urgenti MA in entrambi i casi queste sono: - redatte per iscritto; - notificate ai destinatari (pubblicazione Albo Pretorio); - immediatamente eseguibili; NB: se contingibili ed urgenti devono essere necessariamente motivate e devono recare uun preciso termine finale. Ordinanze ordinarie Adottate per imporre un determinato comportamento in osservanza ed attuazione delle disposizioni normative o di deliberazioni degli organi collegiali dell'ente. Possono riguardare tutte le materie di competenza comnale e la loro efficacia NON è soggetta a limiti 5. dispositivo; 6. sottoscrizione del Responsabile; 7. apposizione visto regolarità contabile e attestazione copertura finanziaria; 8. comunicazione ad altri organi, se prevista da Statuto o regolamenti; Con riferimento al contenuto, questo consiste: 1. descrizione fatti e atti, compreso rifeimento all'autorizzazione del PEG; 2. esposizione motivazioni della adozione dell'atto, coerenti con obiettivi PEG; 3. richiamo disposizioni di legge, Statuto o regolamento; 4. dispositivo; Determinazioni con implicazioni contabili 1. Determinazioni di assunzione impegno di spesa; 2. Determinazioni volte all'accertamento dell'entrata; 3. Determinazioni di liquidazione; 4. Determinazioni a contrarre; Determinazioni NON aventi imlicazioni contabili Facciamo riferimento ad atti che regolano un determinato rapporto giuridico o incidono su situazioni giuridiche soggettive MA NON hanno riflessi sul bilancio dell'ente. Può trattarsi di atti che hanno ESCLUSIVAMENTE rilevanza interna quanto di atti con rilevanza esterna. Possibile riferimento all'articolo 5 del D.Lgs 165/2001 che individua in capo agli organi preposti alla gestione, con la capacità ed i poteri del datore di lavoro, l'assunzione in via esclusiva delle determinazioni relative all'organizzazione degli uffici e misure relative alla gestione dei rapporti di lavoro. Parliamo di atti di MICRORGANIZZAZIONE relativi alla organizzazione interna degli uffici, coordinamento e controllo del personale, orario di lavoro etc. Ordinanze dei Dirigenti: Ordinanze gestionali Ai sensi del 107 TUEL la competenza per adozione di atti di gestione e atti o provvedimenti amministrativi è passata definitivamente ai Dirigenti MA FATTA ECCEZIONE i provvedimenti che competono al Sindaco in qualità di Ufficiale del Governo, può spettare ai Dirigenti l'adozione di ordinanze che il 50 TUEL attribuisce al Sindaco come Capo della Amministrazione locale. In conclusione, sebbene l'ordinanza sia tradizionalmente lo strumento normativo utilizzato dal Sindaco MENTRE quello dei Dirigenti è la determinazione, NON mancano ordinanze dirigenziali dette anche ordinanze gestionali. NB: NON deve trattarsi di ordinanze contingibili ed urgenti ORDINANZE - INGIUNZIONI Sono ordinanze ordinarie previste dal 18 della Legge 689/1981Legge sulla Depenalizzazione a monte delquale vi è un atto sanzionatorio o un accertamento mediante verbale che deve risultare dal preambolo. Procedimento inizia con accertamento di un fatto illecito che viene contestato e notificato al trasgressore entro 90 giorni. Entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione l'interessato può pagare o proporre ricorso amministrativo. SE autorità competente ritiene fondato l'accertamento determina con ordinanza motivata la somma dovuta per la violazione e ingiunge il pagamento. iN CASO CONTRARIO emette ordinanza di archiviziazione deli atti comunicandola all'organo che ha redatto il rapporto. Ordinanze - ingiunzioni: sono espressione di un potere sanzionatorio. Ai sensi del 107 TUEL si tratta di ordinanze che sono da ritenersi di competenza degli organi gestionali dell'ente, quindi dei Dirigenti. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ORDINAMENTO FINANZIARIO E CONTABILE LE ENTRATE DEGLI ENTI LOCALI Autonomia finanziaria degli enti locali Prima della riforma 3/2001 l'articolo 119 Cost. NNON riconosceva espressamente autonomia finanziaria e tributaria a Comuni e Province in quanto si limitava ad affermare autonomia finanziaria delle Regioni stabilendo che leggi della Repubblica assicuravano coordinamento con finanza di Stato, Province e Comuni. POST riforma, il 199 Cost. attribuisce a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni piena e completa autonomia finanziaria in tema di entrate e di spesa. Per finanziare le funzioni pubbliche loro attribuite gli enti: - stabiliscono ed applicano tributi ed entrate propri; - dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali relativi al loro territorio; In aggiunta, lo Stato prevede e finanzia un FONDO PEREQUATIVO per far fronte alle necessità degli enti con minore capacità contributiva per abitante (fiscale), fondo NON sottoposto ad alcun vincolo di Cosa dice il TUEL in merito? Il 149 TUEL riconosce a Comuni e Province - in ambito di finanza pubblica - autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite. La legge assicura agli enti locali potestà impositiva autonoma nel campo di imposte, tasse e tariffe con conseguente adeguamento della legislazione tributarie vigente. Ai sensi del 149 TUEL, la finanza dei Comuni e delle Province è costituita da: - imposte proprie; - addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali o regionali; - traferimenti erariali e regionali; - tasse e diritti per servizi pubblici; - altre entrate proprie, anche patrimonali; - risorse per investimenti; - altre entrate; NB: Comuni e Province possono disciplinare con Regolamento le proprie entrate. Il vincolo del pareggio di bilancio La Legge Costituzionale 1/2012 ha introdotto nella Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio per lo Stato e questo è stato esteso anche alle Regioni e agli enti locali secondo cui l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa deve essere esercitata nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, concorrendo ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento UE. A decorrere dal 1 gennaio 2016 i bilanci di Regioni ed enti locali si considerano in equilibrio quando sia nella fase di previsione che di rendicnto, conseguono saldo NON negativo, in termini di competenza tra le entrate finali e le spese finali. Riforma del sistema impositivo dei Comuni: D.Lgs 23/2011 Il D.Lgs 23/2011 sul federalismo fiscale municipale aveva disposto una riforma del sistema impositivo comunale suddivisa in 2 fasi: 1. dal 2011 veniva attribuito ai Comuni il gettito relativo ad una serie di imposte come ad esempio IRPEF, imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione e la cedolare secca sugli affiti il cui gettito è in parte devoluto ai Comuni; 2. dal 2014 attuazione imposta municipale propria e imposta municipale secondaria; Le principali entrate tributarie dei Comuni Imposta Municipale Propria IMU Fino al 31 dicembre 2019 era una delle tre componenti - insieme a TASI e TARI - dell'imposta unica comunale IUC che è stata abolita con la legge di bilancio 2020. Presupposto: possesso di immobili (fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli). Soggetti passivi: possessori dell'immobile MA imposta NON si applica alle abitazioni principali fatta eccezione per quelle classificate nella categorie catastali A1, A8 e A9. Base imponibile: calcolata utilizzando una serie di coefficienti variabili in funzione del tipo di immobile e della categooria catastale di appartenenza. NB: per fabbricati iscritti a catasto, dal valore della rendita catastale, rivalutato del 5% e moltiplicato per un coefficiente; NB: per le aree fabbricabili, dal valore venale in comune commercio al 1 gennaio dell'anno di imposizione; NB: per i terreni agricoli, dal reddito dominicale vigente al 1 gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25% e moltiplicato per 135; Applicazione IMU: si applica alla base imponibile una aliquota dello 0,86% (0,76% per terreni agricoli) MA i Comuni con deliberazione di Consiglio Comunale hanno possibilità di aumentare l'aliquota sino al 1,06% o ridurla fino ad azzerarla. Aliquorte diverse sono previste ad esempio per le abitazioni principali che rientrano in A1,A8,A9 dove si applica aliquota dello 0,5% aumentabile NON oltre lo 0,1% o riducibile fino ad azzeramento. Tassa sui rifiuti TARI Ha sostituito dal 2104 la TARES che aveva a sua volta sostituito la TARSU. Presupposto: possesso o detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono ESCLUSE le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, NON operative e le aree comuni condominiali che NON siano detenute o occupate in via esclusiva. Soggetto passivo: chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. TARI corrisposta in base a una tariffa commisurata ad anno solare coincidente con un'autonoma obbligazione tributaria. Nella commisurazione della tariffa si tiene conto dei criteri contenuti nel regolamento di cui DPR 158/1999. Canone patrimonale di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria Istituito dalla Legge 160/2019 e sostituisce con decorrenza 2021 una serie imposte, canoni e tasse che si applicavano alla diffusione di messaggi pubblicitari in aree pubbliche o all'utilizzo di queste aree a scopo commerciale. Il canone ha 2 presupposti: - diffiusione di messaggi pubblicitari, anche abusiva, mediante impianti installati in aree appartenenti al demanio o patrimonio indisponibile deglienti, su beni privati oppure all'esterno di veicoli adibiti ad uso pubblco o privato; (canone determinato sulla base della superficie del mezzo pubblicitario) - occupazione anche abusiva delle aree appartenenti al demanio o patrimonio indisponibile degli enti e degli spazi soprastanti o sottostanti il suolo pubblico; (canone determinato dalla durata della occupazione, superficie, tipologia e finalità MA anche della zona del territorio in cui è collocata). Tariffe standard:giornaliere e annue fissate dalla legge MA enti locali hanno possibilità di modificarle con il SOLO vincolo di ottenere il medesimo gettito derivante in precedenza dai canoni e dtributi sostituiti. Soggetto passivo: titolare dell'autorizzazione o concessione. Per la diffusione di messaggi pubblicitari è obbligato in solido il soggetto pubblicizzato. Canone è disciplinato dagli enti locali con regolamento adottato dal Consiglio Comunale. NB: a decorrere dal 2021 la Legge di cui sopra prevede istituzione anche di un canone di concessione per occupazione delle aree e spazi appartenenti al demanio o patrimonio indisponibile, destinari a mercati realizzati in trutture attrezzate. Imposta di scopo per opere pubbliche Ai sensi della 296&2006 i Comuni possono istituire una imposta di scopo destinata alla parziale copertura (massimo 30%) delle spese di realizzazione di opere pubbliche. Richiede redazione regolamento indicante opera da realizzare, spesa, aliquota e modalità di versamento. Imposta dovuta per massimo 5 anni e viene determinata applicando alla base imponibile dell'IMU una aliquota massima dello 0,5 per mille. MA se entro 2 anni dalla data prevista l'opera NON è stata iniziata, i contribuenti possono chiedere rimborso. Imposta di soggiorno e imposta di sbarco I Comuni capoluogo di Provincia, Unioni di Comuni ed i Comuni inclusi negli elenchi delle località turistiche o città d'arte possono istituire con deliberazione del Consiglio una impota di soggiorno a carico di colo che alloggiano presso strutture ricettive del proprio territorio sino ad massimo di 5€ per