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Traduzione e analisi testi di Cesare, Traduzioni di Latino

Contesto, traduzione e analisi: De bello gallico I, 1- De bello gallico VI, 11 - De bello gallico VI, 13-14 - De bello gallico VII, 88 - De bello civili III, 96

Tipologia: Traduzioni

2022/2023

In vendita dal 01/11/2023

giadam0203
giadam0203 🇮🇹

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Traduzione e analisi testi di Cesare e più Traduzioni in PDF di Latino solo su Docsity! TESTI DI CESARE De bello gallico I, 1 → L’incipit Contesto → dall’incipit si comprende che non è un’opera storica, una historia, perché in quest'ultime c’era sempre un proemio introduttivo in cui l’autore anticipava l’argomento oppure il metodo usato, la finalità, o le idee morali, questo non c’è in Cesare che inizia direttamente a parlare. Parla della Gallia, e si capisce già dalla prima parola, la prima parte è a carattere etnografico, informa di quali popoli parlerà, la seconda è a carattere geografico. Vengono presentati come popoli bellicosi per far capire che sono pericolose ed è meglio una guerra preventiva, Sono più bellicosi quelli più lontani dalla cultura e dalla civiltà, descrivendo questo aspetto mette in luce il suo esercito, la guerra vuole portare alla civiltà, perché i popoli sono barbari. Traduzione → La Gallia è tutta divisa in tre parti, delle quali una la abitano i Belgi, un’altra gli Aquitani, la terza quelli che sono chiamati nella loro lingua Celti, nella nostra Galli. Tutti questi differiscono tra loro per lingua, istituti, leggi. Il fiume Garonna divide i Galli dagli Aquitani, la Marna e la Senna dai Belgi. Di tutti questi i più forti sono i Belgi, per il fatto che sono lontanissimi dalla civiltà raffinata della provincia, e quasi per nulla i mercanti si recano da loro e importano quelle cose che portano ad infiacchire gli animi, e sono più vicini ai Germani, che abitano al di là del Reno, con i quali in continuazione fanno guerra. Per questo motivo anche gli Elvezi precedono in virtù militare gli altri Galli, perché quasi con battaglie quotidiane combattono con i Germani, o quando li allontanano dai loro territori, sia quando essi portano la guerra nei territori di quelli. La sola parte di quelli che com’è stato detto, abitano i Galli, prende inizio dal fiume Rodano, è delimitata dal fiume Garonna, dall’oceano, dai territori dei Belgi, tocca anche il fiume Reno dalla parte dei Sequani e degli Elvezi, volge a settentrione. Il territorio dei Belgi nasce dagli estremi territori della Gallia, si estende fino alla parte inferiore del fiume Reno, guarda verso settentrione e l’oriente (verso il sole che sorge). L’Aquitania si estende dal fiume Garonna ai Monti Pirenei e a quella parte dell’oceano che si trova presso la Spagna, guarda tra l’occidente e il settentrione. Analisi: - Gallia: fa riferimento alla Gallia Transalpina, la Gallia Cisalpina (Italia settentrionale) era già stata conquistata dai romani, e la Gallia Narbonense (Provenza) erano già province, Cesare va a conquistare la Gallia Transalpina. - omnis: la Gallia è formata da tante tribù, non è compatta e non usa totus tota totum perché è un insieme di popolazioni. - unam, alias, tertiam: parallelismo - Celtae, Galli: predicativo del soggetto - lingua, institutis…: enumerazione per asindeto, institutis indicano i mores, gli usi e i costumi che sono diversi - dividit: è al singolare, ma si riferisce a più soggetti - horum omnium: genitivo partitivo - fortissimi: superlativo relativo (fortis, forte) - propterea quod…: causale - cultu humanitate: endiadi - provinciae: la provincia per eccellenza è quella Narbonense, da cui deriva Provenza, per antonomasia - ad effeminandos animos: gerundivo con valore finale - quibuscum: cum+quibus, complemento di compagnia - qua de causa: nesso relativo (quoque va sempre dopo il nome a cui si riferisce) - virtute: ablativo di limitazione - quod fere…: causale - cum germanis…: temporale - finibus: confine, al plurale diventa territorio per metonimia - Gallos obtinere: infinitiva - Belgae: metonimia per territorio - pertinent ad: nome tecnico, si espande fino a - septentriones: septem+triones (buoi), 7 stelle della costellazione dell’orsa maggiore - orientem solem/occasum solis: il sole che sorge/il sole che tramonta De bello gallico VI, 11 → L’organizzazione politica dei galli Contesto → Cesare ha già conquistato molti territori attraverso battaglie, trattative e alleanze e dopo un anno di incursione nei territori dei Germani decide di dedicare del tempo ad un excursus etnografico, sui Galli e i Germani. Usa notizie provenienti da cose che lui stesso vede e quando non riesce usa anche opere storico-geografiche di autori greci oppure tradizioni orali. Traduzione → Poiché si è giunti a questo luogo (punto della narrazione) non sembra essere inopportuno trattare dei costumi della Gallia e della Germania e in che cosa differiscono questi popoli tra loro. In Gallia non solo in tutte le cittá e in tutti i villaggi e le frazioni ma quasi anche nelle singole famiglie ci sono delle fazioni (Cesare mette in evidenza che sono zone pericolose anche perché ci sono molti contrasti interni, pericolo per Roma) e i capi di queste fazioni sono quelli che sono stimati avere, secondo il loro giudizio, la somma autorevolezza e ad arbitrio e giudizio dei quali sia rimessa tutto l’insieme dei problemi e delle decisioni. E ciò sembra istituito dall’antichità per questo motivo, nessuno della plebe abbia bisogno di aiuto contro uno più potente: infatti nessuno sopporta che i suoi vengano oppressi e ingannati nè se fa qualcosa di diverso non ha nessuna autorità tra i suoi. Questa stessa organizzazione è in tutta quanta la Gallia e infatti tutte le città sono divise in due parti. Analisi: - quoniam: causale - locum: luogo al singolare, al plurale i passi di un libro - non alienum: litote - de moribus: complemento di argomento De bello gallico VI, 13-14 → I druidi Contesto → Cesare non racconta solo i fatti bellici ma per far conoscere ai Romani i popoli con cui entra in contatto che non conoscevano, lui inserisce degli excursus geografici o - insigni: ablativo - turmis cohortibus visis: ablativo assoluto - quas…: infinitiva - clamore sublato: ablativo assoluto - clamore clamor: poliptoto - omissis pilis: ablativo assoluto - fugientibus: participio sostantivato - ex tanto numero: partitivo - conspicati: conspicor, valore attivo, participio congiunto - disperata salute: ablativo assoluto - hac re audita: ablativo assoluto - quod: nesso relativo - nisi: periodo ipotetico della irrealtá, retto da congiuntivo piuccheperfetto, protasi De bello civili III, 96 → Cesare giudica Pompeo Contesto → nonostante il numero superiore di uomini che ha Pompeo, Cesare lo sconfigge nella battaglia di Farsalo del 48. I pompeiani fuggono e l’esercito di Cesare entra nell’accampamento, rimane stupito dal lusso dei capi dell’esercito e li attacca in modo ironico, la loro avidità e sottolinea l’atteggiamento di Pompeo che quando vede tutto perduto fugge e si strappa le insegne, senza prendersi le responsabilità e da la colpa alla cavalleria. Lui sottolinea sempre nel De bello civili che lui rispetta le leggi e gli avversari sono corrotti. Traduzione → Nell’accampamento di Pompeo si potevano vedere pergolati ben costruiti, una grande quantità di argento esposto, tende pavimentate con zolle recenti, anche le tende di Lucio Lentulo e di altri coperte di edera e molte altre cose che designavano uno sfarzo eccessivo e fiducia della vittoria, tanto che facilmente si possa stimare che essi non temevano dell’esito di quella giornata, e si procacciavano piaceri non necessari. Ma questi obiettavano il lusso all’esercito di Cesare, poverissimo e pazientissimo, a cui sempre erano mancate tutte le cose necessarie. Pompeo, quando ormai i nostri erano entrati nell’accampamento, trovato in cavallo, strappate le insegne di generale, uscì dall’accampamento dalla porta posteriore e subito spronato il cavallo, si dirige a Larissa. Ne si ferma lì, ma con la stessa velocità trovati pochi dei suoi in fuga non interrotto il viaggio notturno, con una compagnia di 30 cavalieri giunge al mare, salpa su una nave frumentaria, spesso, come si raccontava, lamentandosi della sua opinione lo aveva così tanto ingannato, al punto che da quel genere di uomini da cui aveva sperato la vittoria, da quello fatto l’inizio della fuga, sembrava quasi essere stato tradito. Analisi: - licuit: impersonale - magnum pondus: iperbato - ut facile…: consecutiva - timuisse: infinitiva - qui non necesserias: relativa impropria con sfumatura consecutiva - miserrimo, patientissimo: superlativi - iam cum: anastrofe - detractis insignibus: ablativo assoluto - equo citato: ablativo assoluto - nocturno itinere…: ablativo assoluto - querens: participio presente - fefellisse: infinitiva - ut…videretur: consecutiva - a quo genere…: relativa - initio facto: ablativo assoluto
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