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Traduzione Letterale Satira 5 di Giovenale, Appunti di Letteratura latina

Traduzione letterale della Satira 5 di Giovenale

Tipologia: Appunti

2018/2019
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Caricato il 10/12/2019

Brandibuck792
Brandibuck792 🇮🇹

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Scarica Traduzione Letterale Satira 5 di Giovenale e più Appunti in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! GIOVENALE SATIRA V Si te proposit nondum pudet atque eadem est mens, se ancora ti rincresce del tuo proposito ed hai lo stesso intento ut bona summa putes aliena vivere quadra, di ritenere il sommo bene vivere dei pezzi di pane altrui si potes illa pati quae nec Sarmentus iniquas se puoi sopportare quelle cose che nè Sarmento Caesaris ad mensas nec vilis Gabba tulisset, nè il vile Gabba avrebbe sopportato all’ingiusta mensa di Cesare 5 quamvis iurati metuam tibi credere testi. avrò paura di credere a te testimone benchè sotto giuramento. Ventre nihil novi frugalius; hoc tamen ipsum Non conosco nulla di più frugale del ventre; tuttavia deficisse puta, quod insani sufficit alvo: immagina che sia venuto a mancare anche quello che è sufficiente ad una pancia vuota nulla crepido vacat? Nusquam pons et tegetis pars nessun marciapiede ha spazio? da nessuna parte un ponte e una coperta dimidia brevior? Tantine iniuria cenae della metà offesa, l’ingiura di una cela vale tanto 10 tam ieiuna fames, cum possit honestius illic la fame è così estrema mentre sarebbe possibile più onorevolmente lì et tremere et sordes farris mordere canini? e tremare e mordere la sporcizia del farro del cane? Primo fige loco, quod tu discumbere iussus Metti al primo posto il fatto che tu, invitato a giacere mercedem solidam veterum capis officiorum. ricevi la paga completa dei vecchi favori Fructus amicitiae magnae cibus: inputat hunc rex Il cibo è la ricompensa dell’amicizia di un ricco: il re questo ti deve 15 et quamvis rarum tamen inputat. Ergo duos post e benchè raramente tuttavia te lo deve. Dunque se dopo due si libuit menses neglectum adhibere clientem mesi gli piace invitare il cliente trascurato tertia ne vacuo cessaret culcita lecto, perchè il terzo cuscino non resti inutilizzato sul divano vuoto “una simus “ait. Votorum summa. Quid ultra “siamo insieme” dice. Il sommo dei voti(?). Che cosa chiedi di più quaeris? (Hoc) Habet Trebius propter quod rumpere somnum Trebio a ciò debba interrompere il sonno 20 debeat et ligulas dimittere, sollicitus ne e lasciar penzolare le stringhe, preoccupato che tota salutatrix iam turba peregrit orbem, l’intera massa salutatrice abbia già compiuto il giro sideribus dubiis aut illo tempore quo se con stelle incerte o in quel tempo in cui frigida circumagunt pigri serraca Boote. si volgono i freddi carri del Pigro Boote. Qualis cena tamen! Vinum quod sucida nolit Che cena tuttavia! un vino che la grassa 25 lana pati. De conviva Corybanta videbis. lana non potrebbe sopportare. Vedrai dal convitato un Coribante. Iurgia proludunt, sed mox et pocula torques Le offese fanno da preludio ma poi e vibrerai coppe ubriaco saucis et rubra deterges vulnera mappa e tamponerai le ferite con il rosso tovagliolo inter vos quotiens libertorumque cohortem ogni volta che fra voi e la coorte dei liberti pugna Saguntina fervet commissa lagona. si accenderà la battaglia combattuta con la brocca di Sagunto. 30 Ipse capillato diffusum console potat quando avrai sete, rivolgiti. Non sa comprato per così tante migliaia di sesterzi pauperibus miscere puer, sed forma, sed aetas un fanciullo mescere ai poveri, ma la bellezza, la giovinezza digna supercilio. Quando ad te pervenit ille? è degna del sopracciglio. Quando giunge fino a te? Quando rogatus adest calidae gelidaque minister? quando chiamato è vicino a servire l’acqua calda e l’acqua fredda? Quippe indignatur veteri parere clienti Poichè si indigna di ubbidire a un vecchio cliente 65 quodque aliquid poscas et quod se stante recumbas. e del fatto che tu chieda qualcosa e del fatto che strai sdraiato mentre lui deve stare in piedi. (Maxima quaeque domus servis est plena superbis). (Ogni grande casa è piena di servi superbi). Ecce alius quanto porrexit murmure panem ecco con quanto borbottio un altro ha porto un pane vix fractum, solidae iam mucida frusta farinae a stento spezzato, ormai pezzi andati a male di farina solidificata quae genuinum agitent, non admittentia morsum tali da mettere a dura prova il molare, non consentono il morso. 70 Sed tener et niveus mollique siligine fictus Ma quello tenero e bianchissimo e impastato di morbido fior di farina servatur domino. Dextram cohibere memento; è riservato al padrone. Ricorda di trattenere la destra salva sit artoptae reverentia. Finge tamen te sia salvo il rispetto per la teglia. Tuttavia immaginati inprobulum, superest illic qui ponere cogat sfrontato, è presente colui che ti costringa a mettere giù: “Vis tu consuetis, audax conviva, canistris “Convitato audace, vuoi tu dai cestini abituali 75 impleri panisque tui novisse colorem?” riempirti e riconoscere il colore del tuo pane?” “Scilicet hoc fuerat, propter quod saepe relicta “Evidentemente era questo per cui spesso, abbandonata coniuge per montem adversum gelidasque cucurri la moglie, attraverso il monte di fronte e il gelido Esquilino sono corso Esquilas, fremeret saeva cum grandine vernus mentre fremeva con crudele grandine Iuppiter et multo stillaret paenula nimbo”. Giove invernale e il mantello stillava di molta pioggia”. 80 Aspice quam longo distinguat pectore lancem Guarda con quanto lungo petto faccia risaltare il piatto l’aragosta quae fertur domino squillla, et quibus undique saepta che è portata al padrone e da quali attorniata da ogni parte asparagis qua despiciat conviva cauda asparagi con quale coda disprezzi i convitati dum venit excelsi manibus sublata ministri. mentre avanza portata in alto dalle mani di un alto cameriere. Sed tibi dimidio constrictus cammarus ovo Ma a te viene servito un gamberetto costretto in mezzo uovo 85 ponitur exigua feralis cena patella. cena da funerale, su una piccola padellina. Ipse Venafrano piscem perfundit, at hic qui Lui stesso irrora il pesce con olio del Venafro, ma quel cavolo pallidus adfertur misero tibi caulis olebit pallido che è portato a te saprà lanternam: illud enim vestris datur alveolis quod di lanterna (avrà il profumo della): infatti alle vostre ampolle è dato quello che canna Micipsarum prora subvexit acuta, ha portato la barca dei Micipse dalla acuta prora 90 propter quod Romae cum Boccare nemo lavatur a causa del quale nessuno a Roma si lava col Boccare (quod tutos etiam facit a serpentibus atris). (e che rende anche sicuri dai neri serpenti). Mullus erit domini, quem misit Corsica vel quem Del padrone sarà una triglia, che ha inviato la Corsica o che Tauromenitanae rupes, quando omne peractum est hanno inviato gli scogli di Taormina, dal momento che è stato completamente esplorato et iam defecit nostrum mare, dum gola saevit, ed è ormai esaurito il nostro mare, dal momento che la nostra gola impazza, 95 retibus adsiduis penitus scrutante macello e scrutando il mercato a fondo con continue reti proxima, nec patimur Tyrrhenum crescere piscem. e non lasciamo che diventi adulto il pesce del Tirreno. Instruit ergo focum provincia, sumitur illinc Dunque la provincia fornisce il fuoco, è preso da lì quod captor emat Laenas, Aurelia vendat. ciò che il cacciatore Lenate compri e che Aurelia venda. Virroni muraena datur, quae maxima venit A Virrone è data una murena che grandissima viene 100 gurgite de Siculo; nam dum se continet Auster, dal gorgo Siculo; infatti mentre l’austro si trattiene dum sedet et siccat madidas in carcere pinnas, mentre siede e si asciuga nella grotta le piume madide contemnunt mediam temeraria lina Charybdim : le vele temerarie disprezzano il mezzo di Cariddi vos anguilla manet longae cognata colubrae un’anguilla aspetta voi parente di un lungo serpente aut +glacie asperus+maculis Tiberinus et ipse o +un pesciolino tiberino coperto di macchie per il gelo+ anche lui 105 vernula riparum, pinguis torrente cloaca ilibus?” O nummi, vobis hunc praestat honorem, proprio dei lombi?” O soldi, a voi tributa questo onore, vos estis frater. Dominus tamen et domini rex voi siete il carissimo. Tuttavia se vuoi allora diventare signore e re del signore si vis tunc fieri, nullus tibi parvulus aula a te nessun Enea piccolino nella reggia luserit Aeneas nec filias dulcior illo. giochi ne una figlia più dolce di lui. 140 (Iucundum et carum sterilis facit uxor amicum.) (La moglie sterile rende l’amico gradito e caro.) Sed tua nunc Mycal pariat licet et pueros tres Ma ammettiamo ora che la tua Micale partorisca tre marmocchi in gremium patris fundat semel, ipse loquaci in una volta in grembo del padre, e lui stesso del nido loquace gaudebit nido, viridem thoraca iubebit gioirà, ordinerà di portare una verde maglietta adferri minimasque nuces assemque rogatum, e piccole noci e una monetina richiesta 145 ad mensam quotiens parasitus venerit infans. ogni volta che l’infante parassita sarà giunto alla mensa. Vilibus ancipites fungi ponetur amicis, Agli amici bassi/vili saranno offerti funghi dubbi, boletus domino, sed quales Claudius edit al padrone un boleto, ma quale mangiò Claudio ante illum uxoris, post quem nihil amplius edit. prima di quello della moglie, dopo il quale non mangiò più nulla. Virro sibi et reliquis Virronibus illa iubebit Virrone ordinerà che siano date a lui e agli altri Virroni 150 poma dari, quorum solo pascaris odore, mele, che ti nutrono con il solo profumo, qualia perpetuus Phaeacum autumnus habebat, quali aveva l’eterno autunno dei Feaci, credere quae possis subrepta sororibus Afris: che potresti credere essere state sottratte alle sorelle Africane: tu scabie frueris mali, quod in aggere rodit tu fruirai della lebbra di una mela che rode chi sull’argine qui tegitur parma et galea metuensque flagelli è protetto da scudo e elmo e temendo la sferza 155 discit ab hirsuta iaculum torquere capella. impara a lanciare il giavellotto da un’irsuta capretta. Forsitan inpensae Virronem parcere credas Forse tu puoi credere che Virrone risparmi sulle spese. Hoc agit, ut doleas; nam quae comoedia, mimus Fa questo, perchè tu ti dolga; infatti quale commedia, quale mimo quis melior plorante gula? Ergo omnia fiunt è migliore di una gola che piange? Dunque tutte le cose accadono si nescis, ut per lacrimas effundere bilem affinchè tu sia costretto a effondere bile attraverso le lacrime 155 cogaris pressoque diu stridere molari. e a stridere a lungo premendo il molare. Tu tibi liber homo et regis conviva videris: Tu sembri a te stesso un uomo libero e convitato del re: captum te nidore suae putat ille culinae egli ti ritiene catturato dall’odore della sua cucina nec male coniectat; quis enim tam nudus, ut illum e non giudica male; chi infatti è così nudo, bis ferat, Etruscum puero si contigit aurum da sopportare ciò due volte, se a lui bambino è toccato l’oro etrusco 165 vel nodus tantum et signum de paupere loro? o soltanto un nodo e una stringa di povero cuoio? Spes bene cenandi vos decipit. “Ecce dabit iam La speranza di cenare bene vi inganna. “ Ecco ormai semesum lepore atque aliquid de clunibus apri da là una lepre mezza mangiata e qualcosa dai lombi di un cinghiale ad nos iam veniet minor altilis.” Inde parato a noi ormai giungerà del pollame minore.” Per cui intactoque omnes et stricto pane tacetis. con il pane pronto e intatto e stretto in mano tacete. 170 Ille sapit, qui te sic utitor. Omnia ferre Lui è saggio, che si serve così di te. Se ogni cosa si potes, et debes. Pulsandum vertice raso puoi sopportare anche devi (sopportarla). La testa da colpire con la cima rasata praebis quandoque caput nec dura timebis a un certo punto offrirai e non avrai timore di sopportare le dure flagra pati, his epulis et tali dignus amico. sferzate, degno di questi banchetti e di un tale amico.