Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Traduzione e analisi della versione latina "Si volumus aequi rerum omnium iudices esse... (Seneca) traduzione e analisi, Esercizi di Latino

Testo e traduzione, analisi dei verbi, analisi logica e del periodo. Ottimo per un'interrogazione

Tipologia: Esercizi

2020/2021

In vendita dal 11/01/2021

thefox06
thefox06 🇮🇹

4.4

(178)

186 documenti

1 / 6

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Traduzione e analisi della versione latina "Si volumus aequi rerum omnium iudices esse... (Seneca) traduzione e analisi e più Esercizi in PDF di Latino solo su Docsity! Nessuno di noi è senza colpa (da Seneca) Testo Traduzione Analisi dei verbi Analisi logica e del periodo Nessuno di noi è senza colpa TESTO Si volumus aequi rerum omnium iudices esse, hoc primum nobis persuadeamus, neminem nostrum esse sine culpa. Hinc enim maxima indignatio oritur cum plurimi obiciant: «Nihil peccavi» et «Nihil feci». Immo nihil fateris. Indignamur aliqua admonitione aut coercitione nos castigatos (esse), cum illo ipso tempore peccamus, quod adicimus malefactis arrogantiam aut contumaciam. Ubi invenias istum qui se profitetur omnibus legibus innocentem? Ut hoc ita sit, quam angusta innocentia est ad legem bonum esse! Quanto latius officiorum patet quam iuris regula! Quam multa pietas, humanitas, liberalitas, iustitia, fides exigere possunt, quae omnia extra publicas tabulas sunt! Hoc cogitemus, aequioresque simus delinquentibus, credamus obiurgantibus; utique bonis ne irascamur, minimeque diis; non enim illorum, sed lege mortalitatis patimur quidquid incommode accidit. TRADUZIONE Se vogliamo essere giudici equi (imparziali) di tutte le cose, prima di tutto convinciamoci di questo, che nessuno di noi è senza colpa. Per questo, infatti, nasce la massima indignazione quando i più obiettano: «Non ho sbagliato nulla!” e «Non ho fatto nulla!» Semmai non ammetti nulla! Ci sdegniamo di essere stati castigati con qualche ammonizione o (qualche) punizione, quando proprio in quello stesso momento commettiamo un peccato, poiché alle (nostre) malefatte aggiungiamo arroganza e orgoglio. Dove potresti trovare quello che si dichiara innocente di fronte a tutte le leggi? Anche se fosse così, che esigua innocenza è (l’)essere buono davanti alla legge! (= quant’è esigua l’innocenza che consiste nel comportarsi bene di fronte alla legge!). Quanto più ampiamente si estende la regola dei nostri doveri rispetto a quella del diritto! Quanta pietas, umanità, generosità, giustizia, lealtà, possono esigere, tutte cose che sono fuori dalle pubbliche tavole (legislative)! Pensiamo (a) questo, siamo più equanimi (= comportiamoci in modo più equanime con…) con coloro che sbagliano, crediamo a coloro che ci rimproverano; ad ogni modo, non adiriamoci Immo nihil fateris = Principale. Immo = avverbio. Nihil = pronome indefinito con valore di c.ogg. Fateris è il verbo della principale, ind.pres.dep., 2^. Indignamur = Principale. Indicativo presente dep. Soggetto sottinteso = noi. aliqua admonitione aut coercitione nos castigatos (esse) = infinitiva (1° grado) retta da indignamur. Il verbo è castigatos (esse); il soggetto è nos; aliqua admonitione, coercitione = ablativi di mezzo + attr. (aliqua = agg. indefinito). cum illo ipso tempore peccamus = subordinata avversativa (2° grado), cum + cong.; illo ipso tempore = c. di tempo det. + att. (illo = agg. dimostrativo abl.n.s. da ille- aud; ipso = agg. dim. da ipse-a-ud, abl.n.s.). Il soggetto dell’avversativa è noi sottinteso; peccamus è il verbo della subordinata. quod adicimus malefactis arrogantiam aut contumaciam = causale (3° grado), quod + indicativo. Il suo soggetto è noi sott.; il p.v. è adicimus; malefactis è compl. di termine; arrogantiam, contumaciam = 2 complementi oggetto. Aut = congiunzone. Ubi invenias istum = principale interrogativa. Ubi = avverbio interrogativo (dove?). Invenias è il p.v.; il soggetto è tu sottintteso; istum = c. oggetto, pronome dimostr. da iste-aud. qui se profitetur omnibus legibus innocentem = proposizione relativa (1° grado), introdotta da qui = pronome relativo nom.m.sing. Il p.v. è profitetur; se = c. oggetto; innocentem = predicativo dell’oggetto; omnibus legibus = c. di limitazione (nei riguardi di ogni legge). Ut hoc ita sit =sub. concessiva (1° grado), ut + cong. Hoc è il soggetto. Ita è avverbio. Il p.v. è sit, cong.pres. di esse. quam angusta innocentia est = principale esclamativa. Angusta innocentia = sogg. + attr. Quam = avverbio esclamativo. ad legem bonum esse = soggettiva (1° grado) bonum = nome del predicato; ad legem = apud legem = stato in luogo. Quanto latius officiorum patet quam iuris regula! = principale esclamativa. Quanto = avverbio esclamativo; il p.v. è patet; latius = grado comparativo dell’avverbio late; regula = soggetto; quam (regula) = secondo termine di paragone. Officiorum, iuris = c. di specif. Quam multa pietas, humanitas, liberalitas, iustitia, fides exigere possunt = principale esclamativa. Quam = avv. esclamativo. I soggetti sono pietas, humanitas, liberalitas, iustitia e fides. Possunt è il p.v., da possum, che è un verbo servile e quindi regge l’infinito exigere. omnia = apposizione di pietas, humanitas, liberalitas, iustitia e fides. quae extra publicas tabulas sunt = prop. relativa (1° grado), introdotta da quae = pronome relativo nom.n.pl., riferito a omnia. Sunt è il p.v. Extra publicas tabulas = extra + acc. = c. di stato in luogo. Hoc cogitemus = principale con il cong. esortativo. Hoc = pronome dimostrativo acc.n.s., c. oggetto. Soggetto = noi sottinteso. aequioresque simus delinquentibus = coordinata alla principale tramite il -que enclitico. Il soggetto è noi sottinteso; il verbo (copula) è simus, cong. esortativo; aequiores = grado comparativo (nom.m.pl.) di aequus-a-um, nome del predicato; delinquentibus = complemento di relazione (nei confronti di chi sbaglia). credamus obiurgantibus =coordinata alla principale per asindeto; il soggetto è noi sottinteso; il p.v. è credamus = cong. esortativo. Obiurgantibus = compl. di termine (dativo semplice del part.pres. da obiurgo). utique bonis ne irascamur, minimeque diis = coordinata alla principale per asindeto. Il p.v. è (ne) irascamur = cong. esortativo; il soggetto è noi sottinteso; minime = grado superlativo dell’avverbio minus (comparativo minor). Bonis, diis = dativi retti da irascor (dative della persona con cui ci si arrabbia. Diis = dat.m.pl. da deus-i (II decl. ma irregolare). non enim illorum, sed lege mortalitatis patimur = coordinata per asindeto alla principale. Il soggetto è noi sottinteso; il p.v. è patimur, ind.pres. illorum, mortalitatis = complementi di specificazione; lege = ablativo di causa (da lex, III decl.); enim, sed = congiunzioni. quidquid incommode accidit = sub. relativa propria, 1° grado. Quidquid = pronome relativo indefinito neutro; incommode = avverbio; accidit = p.v.