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vita di giovenale + analisi commento traduzione VI satira v 25-70 contro le donne, Appunti di Latino

vita di giovenale + analisi commento traduzione VI satira v 25-70 contro le donne

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 16/03/2022

presabbene
presabbene 🇮🇹

5

(1)

24 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica vita di giovenale + analisi commento traduzione VI satira v 25-70 contro le donne e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! GIOVENALE Le notizie che abbiamo di Giovenale vengono dalle sue 16   satire raggruppate in  5 libri il secondo libro è occupato interamente da una satira, la sesta,  la satira contro le donne Le notizie che lui da sono poche,  sappiamo che scrisse dopo Domiziano,  quindi all'inizio del secondo secolo avanti Cristo,  l'ultima indicazione che si può  tradurre in una data è il 127,  il Terminus ante quem,  data della sua morte nasce intorno alla metà del primo secolo avanti Cristo,  nel basso Lazio,  uno dei pochi autori che fa riferimento a Giovenale è marziale  che ne parla a proposito  del CLIENS,  anche Giovenale  non doveva essere di condizione sociale elevata, fu  oratore e questa sua formazione  retorica condiziona la sua produzione poetica, ci sono  delle espressioni che sono rimaste proverbiali che derivano dalle satire di Giovenale, Quis custodiet ipsos custodes?(Satira VI, linee 347-348). È letteralmente tradotto come “Chi custodisce gli stessi custodi?”, Anche se è anche interpretata da traduzioni varianti, come “chi controlla i controllori?” panem et circenses, mens sana in corpore sano Il motivo per il quale giornale scrive satire lo spiega nella prima satira che contiene più indicazioni sul piano letterario,  ce l'ha con  l'inverosimiglianza della letteratura  tragica ed epica, Soprattutto è Indignato,  l'indignatio   È la sua fonte d'ispirazione principale,  per la corruzione generale. non Si può che scrivere satire  perché c'è una tale corruzione,  una  degenerazione dei costumi  tale che è necessario polemizzare,  riprendere questi vizi che lui attribuisce,  secondo la mentalità che si rifaceva al  Mos maiorum,  al fatto che a Roma  ci sono tanti non romani,  di origine orientale,  che hanno infuso dei costumi corrotti.  i romani  avevano  abbandonato la moralità  antica, E poi  il lusso che si è diffuso soprattutto tra le donne Ha corrotto le donne che non hanno più ritegno.  a partire dalla  nona satira,  Giovenale prende  un'altra direzione rispetto  all’idignatio che  caratterizza  le prime satire  e cioè sembra avvicinarsi al modello oraziano, Per cui la poesia diventa più leggera, la fonte d'ispirazione sembra essere il riso.  se nelle prime  satire non c'è nessun modello proponibile,  giovenale si limita a condannare  i   vizi dei contemporanei. Gli esempi negativi In particolare nella sesta satira, a partire dalla nona  satira rappresenta dei modelli positivi. Giovenale   dice a  Virgilio nella ricostruzione di Dante nella Divina Commedia,  dell’affetto di stazio nei  confronti di Virgilio. Gli studiosi hanno ipotizzato che se Dante avesse  saputo della  Celebrazione di  Domiziano, persecutore dei Cristiani avrebbe scelto Giovenale per accompagnare Virgilio proprio per la sua sesta satira contro le donne. ANALISI all'inizio di questa satira Giovenale dice che la pudicizia  non c'è più a Roma,  e quindi è assurdo sposarsi.Si spiega così quel tamen.   si rivolge a postumo,  citato nel verso 28 conuentum et pactum Espressione del linguaggio giuridico nostra tempestate  espressione arcaica per nostris temporibus iussit anheles. perfetto di abitudine -sed placet Vrsidio lex Iulia Obiezione   tipica  Della satira di qualcuno che chiedi a chi fa questo discorso di essere più esaustivo e quindi pone in contrasto con quello che appena detto un obiezione.  la lex Iulia era una legge voluta da Augusto per  moralizzare i costumi che andava contro l'adulterio quid fieri non posse putes, si iungitur ulla Vrsidio? altra obiezione cista Latino   era un attore che spesso faceva la parte della adultero,  la sua vita avventurosa e pericolante per il fatto che era adultero o era stata salvata perché si era nascosto in una cesta delicias hominis È impossibile  trovare a Roma in quel tempo una donna che ragioni secondo Il mos maiorum, Una donna che sia pura come le donne dell'età in cui la pudicizia, come dice nei primi versi, regnava a Roma V 54 Giovenale dice che le donne se sono pure è  soltanto perché non ho nessuno con cui essere lussuriose,  quindi  se sono in campagna isolate forse riescono ad essere pure ma se vanno in un luogo un po' più affollato, questa  purezza viene meno. V 59  Giove e Marte sono esempi di amori adulteri , Che si concedevano a tante donne diverse.  ci sono tanti uomini che si concedono ci sono altrettante donne compiacenti V 70 Gli spettacoli sono particolarmente pericolosi per le donne,  Giovenale fa l'esempio di Stazio in una delle sue satire per parlare del degrado della letteratura,  perché anche i poeti di un certo livello come stazio hanno dovuto scrivere pantomimi  per guadagnare qualcosa. \la letteratura è così degradata che  se vuoi vivere dignitosamente con la letteratura devi dedicarti a generi minori,  a quella letteratura mescolata con lo spettacolo,  come le recitazione  questa inquietudine delle donne che non possono approfittarsi degli spettacoli, zia per trarne imitazioni per le loro avventure sessuali,  sia Perché lo spettacolo è anche un momento in cui si conoscono persone con cui consumare  Questi rapporti che secondo Giovenale sono immorali,  allora  questa inquietudine è mostrata da Giovenale con il  fatto che siccome sono disoccupata e maneggiano strumenti che appartengono ad un attore che interpreta ruoli femminili, Accio,  in questi spettacoli che ispirano azioni immorali secondo Giovenale D. IVNI IVVENALIS SATVRA VI, esametri conuentum tamen et pactum et sponsalia nostra               25 tempestate paras iamque a tonsore magistro pecteris et digito pignus fortasse dedisti? certe sanus eras. uxorem, Postume, ducis? dic qua Tisiphone, quibus exagitere colubris. ferre potes dominam saluis tot restibus ullam,               30 cum pateant altae caligantesque fenestrae, cum tibi uicinum se praebeat Aemilius pons? aut si de multis nullus placet exitus, illud nonne putas melius, quod tecum pusio dormit? pusio, qui noctu non litigat, exigit a te               35 nulla iacens illic munuscula, nec queritur quod et lateri parcas nec quantum iussit anheles. -sed placet Vrsidio lex Iulia: tollere dulcem cogitat heredem, cariturus turture magno E tu tuttavia in tempi come i nostri prepari contratto, rito e sponsali, ti fai acconciare da un maestro parrucchiere e forse in pegno hai già dato l'anello. Io ti credevo saggio: eppure, Postumo mio, prendi moglie! Dimmi:   per quale furia(tisifone)per quali serpenti(che ti hanno moroso) sei impazzito? Con tante funi integre, intatte,, quando si aprono alte imponenti finestre quando il ponte emilio si offre a due passi da te, ti senti di sopportare una moglie? Ma se fra tanti modi non c’è il suicidio che cerchi, non ti sembra che sia meglio  in ogni caso portarti a letto un ragazzino? ursidio Di notte non bisticcia, non vuole regalini per giacerti accanto, non si lamenta se risparmi i fianchi, nè ti ordina quanto tu dovresti sospirare. Ma Ursidio stravede per la lex Iulia: sogna di sollevare tra le braccia un figlioletto tutto zucchero, disposto persino a privarsi della polpa di tortora, delle creste di triglia e di tutte le tentazioni del mercato. Se c’è  una donna che si sposa Ursidio, che cosa penseresti non possa accadere! tutto, se il più famoso degli adulteri, che tante la cesta di Latino nascose tante volte, ora  porge rimbambito il collo al cappio coniugale. perché si cerca da lui  una moglie all'antica! O medici, un salasso, un salasso ci vuole! inegnuo di un uomo! Prostrati in Campidoglio davanti alla porta del  tempio di Giove, sacrifica a