Scarica Vita e opere di Tacito e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! TACITO VITA: Di Tacito non sono noti né l’anno di nascita né la patria. La nascita si può collocare tra il 55 e il 58 dC., poiché Plinio il Giovane in una lettera definisce se stesso e il tacito “pari per età”. Riguardo la città natale l’ipotesi è Terni, poiché l’imperatore Tacito (III sec), nativo di quella città affermava di discendere dalla famiglia dello storico. L’altra ipotesi è la Gallia, data la notevole diffusione del cognome Tacito. Egli intraprende la sua carriera politica sotto i Flavi e sposa la figlia di Giulio Agricola. Sotto Domiziano, nell’88, tacito raggiunse la pretura, poi nel 97, sotto Nerva, il consolato e in seguito il pre-consolato della provincia d’Asia. L’attività letteraria di Tacito ha inizio dopo la morte di Domiziano, nel 96, infatti l’esperienza negativa della tirannide fu un punto di partenza per le sue riflessioni politiche e per la sua attività storiografica. Tra le sue opere principali vi sono le “Historiae”, gli “Annales” e l’ ”Agricola” L’ “AGRICOLA”:Il suo primo scritto fu il “De vita Tulii Agricolae”, una biografia encomiastica del suocero Agricola, composta nel 97-98. Essa è preceduta da un’ampia prefazione per presentare l’opera e chiarire la sua posizione nei confronti del passato regime; egli ricorda con sdegno le persecuzioni degli intellettuali sotto Domiziano e rende omaggio a Nerva e Traiano. Tacito celebra la figura di Agricola, in quanto uomo accorto e previdente che, attivo collaboratore dei principi (da Nerva a Domiziano), era progredito nella sua carriera fino a diventare governatore della Britannia. Tacito prova imbarazzo nell’esaltare una scelta di vita prudente e opportunista come quella di Agricola, ma di fronte al dilemma se sia più virtuoso e più utile opporsi ad un principe malvagio o accettare di collaborare sopportando i soprusi per poter lealmente servire la patria, Tacito sceglie quest’ultima alternativa. Accanto alla condanna della tirannide vi è quindi una polemica contro gli oppositori stoici. Struttura e contenuti dell’opera:Nella biografia Tacito espone la vita di Agricola in ordine cronologico, fornendo notizie sulla famiglia, la patria, sull’educazione e sulla carriera fino al comando in Britannia. Egli delinea le qualità del suocero: prontezza nell’apprendere e nell’agire, attitudine al comando, accortezza nell’evitare di oscurare i superiori con i suoi successi ed efficienza nei compiti sia civili sia militari. La sezione più ampia della biografia è dedicata al periodo del comando in Britannia, durato sette anni. Tacito fa un excursus sulla geografia e sui popoli della regione arrivando alla vittoria contro i Caledoni nel nord dell’isola, guidati da Càlgaco. Gli ultimi nove anni della vita di Agricola sono condensati in pochi capitoli e parlano della crescente gelosia di Domiziano e dei sospetti sulla causa della morte di Agricola, forse un veleno fattogli somministrare dall’imperatore geloso del suo successo. Stile:Nell’”Agricola”mancano aneddoti, pettegolezzi, particolari curiosi, l’interesse si concentra in modo esclusivo sull’aspetto pubblico di Agricola. L’opera presenta una varietà di toni e registri e si rifà a modelli diversi, come, in particolare, Sallustio, Livio e Cicerone. “LA GERMANIA”: Poco dopo l’Agricola, nel 98, Tacito pubblicò la sua seconda opera “De origine et situ Germanorum”, l’unico esempio latino di opera esclusivamente etnografica giunto fino a noi. Il testo è costituito da due parti: nella prima vi è una descrizione complessiva della Germania oltre il Reno, indipendente da Roma; vengono date notizie sull’origine dei Germani, sulle loro caratteristiche fisiche, sul clima e sulle risorse del territorio e sui costumi; nella seconda parte vi è una rassegna specifica delle singole popolazioni e delle loro peculiarità e l’esposizione delle istituzioni e usi delle singole tribù. La cospicua massa di informazioni presenti provengono sia da fonti letterarie (il “De bello Gallico” di Cesare, l’opera di Plinio il Vecchio sulle guerre germaniche) che da testimonianze orali di soldati, mercanti e prigionieri di guerra. Confronto tra Romani e Germani: Nella sua indagine sui Germani, Tacito mantiene comunque Roma come punto di riferimento fisso, vi è, infatti, un confronto tra i Germani e i Romani. Tacito assume un atteggiamento ambivalente nei confronti dei Germani poiché da un lato evidenzia le loro usanze in modo positivo ammirandoli, dall’altro condanna tutte le abitudini che considera riprorevoli. Tacito manifesta ammirazione per i costumi semplici e per la sanità morale dei barbari, che rispettano e praticano le virtù al contrario dei costumi corrotti dei romani contemporanei; ammira inoltre il sistema politico fondato sulla libertas. Al contempo mette in luce le usanze che non conosco e non praticano e critica alcune loro abitudini: le donne non assistevano agli spettacoli, non partecipavano a banchetti, l’infanticidio. Afferma infine che il più grave difetto dei Germani è la discordia, ossia l’incapacità di coalizzarsi contro un nemico comune e sottolinea la sua preoccupazione per il destino di Roma. LE OPERE STORICHE: Tacito scrisse due opere storiche; viene infatti considerato il più grande fra gli storici latini. La prima opera fu “Historiae”, dedicata alla dinastia dei Flavi, in cui narra le vicende avvenute tra la guerra civile del 69 per la successione di Nerone, e il 96. In quella successiva, gli “Annales”, narra dalla morte di Augusto a quella di Nerone, dal 14 al 68. Secondo Gerolamo (traduce la Bibbia dal greco al latino), le due opere comprendevano nell’insieme 30 libri, andati perduti (16 Historie, 14 Annales). Lo schema adottato in entrambe le opere è quello annalistico tradizionale, e ogni anno è contrassegnato dal nome dei consoli. LE “HISTORIAE”: Le Historiae si aprono con un’ampia prefazione in cui Tacito loda gli storici del periodo repubblicano e condanna quelli del principato considerandoli inaffidabili; l’autore si prefigge infatti di attuare una nuova storiografia onesta e obiettiva. Infine espone l’argomento di cui tratterà, che sarà ricco di atrocità, tradimenti, scandali, sconfitte ecc. Contenuti: L’autore offre una panoramica della situazione di Roma e delle province all’inizio del 69, per individuare i fattori di crisi che condussero alla guerra civile. Poi parla del consolidamento a Roma del regime flavio e della grave rivolta dei Batàvi; infine narra i preparativi, del 70, per l’assedio di Gerusalemme da parte di Tito ed offre un excursus etnografico sui Giudei, popolo verso cui nutre ostilità. Struttura: Pur seguendo uno schema cronologico lineare, l’azione si svolge in teatri differenti e molto distanti, lo storico tende quindi a organizzare il racconto dedicando ad avvenimenti contemporanei blocchi narrativi distinti e successivi. Inoltre la narrazione presenta un andamento asimmetrico (es. 3 libri solo per l’anno 69) GLI “ANNALES”: Gli Annales si aprono con una prefazione di storia costituzionale romana (dalla monarchia, alla libertas repubblicana, al principato), e giudica gli storici del principato, le cui opere sono rovinate dall’adulazione o dall’odio. Quindi Tacito decide di trattare gli ultimi tempi di Augusto, il principato di Tiberio e gli avvenimenti successivi. La narrazione procede anno per anno schema annalistico). Principato di Tiberio (libri I-VI): Dopo aver trattato brevemente di Augusto, parla del principato di Tiberio. Il racconto è diviso in 2 parti di 3 libri ciascuna. Tacito vede in Tiberio il processo di trasformazione da imperatore a tiranno, attraverso il graduale affiorare della sua vera natura crudele. Nella prima parte Tacito pone accanto Tiberio il figlio adottivo Germanico, che suscita secondo lo storico, astio e gelosia nel principe. Nella seconda parte invece domina la figura del pretorio Seiano, un individuo malvagio e corrotto, al quale il princeps accorda a lungo il potere; dopo la sua condanna, Tiberio dà sfogo alla sua crudeltà. Alla morte di Tiberio, segue un epitafio conclusivo in cui Tacito ripercorre gli stadi della degenerazione. Principato di Claudio (XI-XII): Narra dal 47 al 54; a differenza di Tiberio, Claudio non subisce alcuna evoluzione; viene descritto come un principe incapace e debole, dominato da liberti e mogli (Messalina e Agrippina). Principato di Nerone (XIII-XVI): Mostra come per Tiberio il progressivo svelarsi di una natura malvagia. La degenerazione procede con una serie di delitti (Britannico, Agrippina). I momenti di svolta per Tacito sono due: la morte della madre (59), che toglie ogni freno alla degenerazione, e la morte di Afranio Burro, sostituito da Tigellino (=Seiano), con il quale avviene la svolta politica. Da