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La Trasformazione dei Valori: Verga e Zola, Schemi e mappe concettuali di Lingue e letterature classiche

Due importanti autori italiani, Verga e Zola, e i loro approcci alla narrativa nella raccolta di novelle 'Vita dei campi'. la tecnica narrativa di eclissare l'autore, la presentazione di mondi arretrati e la lotta per la sopravvivenza. Il documento include una comparazione tra 'I Malavoglia' di Verga e 'Rossomalpelo', e l'analisi di come la forma e il soggetto siano inerenti alla realtà rappresentata.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 16/06/2022

giulia-bho-1
giulia-bho-1 🇮🇹

4 documenti

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Scarica La Trasformazione dei Valori: Verga e Zola e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Giovanni Verga BIOGRAFIA: Nasce a Catania da una famiflia di agiati proprietari terrieri. I suoi studi sono irregolari poichè iniziò studiando legge ma non terminò gli studi per dedicarsi al giornalismo politico, inoltre crebbe in lui anche un interesse per la letteratura moderna francese. Soggiornò a Firende dove ebbe contatti con la vera società letteraria italiana, successivamente si trasferì a Milano dove frequenta gli scapigliati e in quel periodo avviene la svolta verso il Verismo. Successivamente lavorò al terzo romanzo del "ciclo dei Vinti" e pubblica raccolte di novelle. Poi torna a Catania dove abbandona la letteratura e si dedica alle proprietà agricole. In un secondo momento prende posizioni politiche conservatrici e interveriste e si schiera sulle posizioni nazionaliste. PRIMI ROMANZI: Hanno dei toni melodrammatici e presentano un linguaggio enfatico ed emotivo. "Una peccatrice" (autobiografico), storia di un intellettuale piccolo borghese siciliano che si suicida a causa di un amore non corrisposto; "Storia di una capinera" (romanzo sentimentale), narra un amore impossibili e di una monacazione forzata; "Eva" (atteggiamento anti-borghese), storia di un giovane pittore che brucia i suoi ideali artistici nell'amore per una ballerina che disprezza l'arte; "Eros" storia di un giovane aristocratico corrotto da una società vuota (esempio di realismo); "Tigre reale" giovane innamorato di una donna fatale. LA SVOLTA VERISTA "VITA DEI CAMPI": raccolte di novelle ambientate nel contesto contadino siciliano. Utilizza una tecnica narrativa dell'impersonalità (eclisse dell'autore), è presente un residuo romantico nell'idealizzazionedella realtà rurale come paradiso perduto di autenticità e innocenza o come mondo mitico dominato da passioni violente e primitive. "IL CICLO DEI VINTI" è formato da 5 romanzi: - "L'uomo di lusso" (non realizzato); - "I Malavoglia"; - "Mastro Don Gesualdo"; - "La Duchessa De Leyra" (bozza); - "L'onorevole Scipioni" (non realizzato). I vinti sono quelli che cercano di ottenere sempre il meglio, ma rimangono schiacciati dallo sviluppo moderno. "I MALAVOGLIA" Trama: storia di una famiglia di pescatori siciliani. Nel mondo arretrato del paese irrompe la storia, cioè il giovane 'Ntoni parte per il servizio militare e la famiglia, privata delle sue braccia per lavorare, decide di intraprendere una piccola attività di commercio. Sfortunatamente una tempesta provoca il naufragio della barca contenente il primo carico destinato alla vendita e i Malavoglia indebitati e colpiti da altre disgrazie vanno incontro alla miseria e alla disgregazione. Temi: interesse egoistico e sopraffazione che caratterizzano la società all'avidità e al cinismo dei paesani che fa da contrappunto la fedeltà ai valori puri dei Malavoglia, destinati alla sconfitta. Linguaggio: popolare, sintassi elementare. Non è presente un solo protagonista ma un "coro" di personaggi diviso nettamente in due gruppiportatori di valori opposti, ugualmente rappresentati dalla voce narrante che a volte si cala nella mentalità dei Malavoglia, e a volte in quello di altre persone (costruzione bipolare). "MASTRO DON GESUALDO" Trama: narra l'ascesa sociale di un muratore che con enrgia e ambizione riesce ad accumulare un enorme fortuna. Disprezzato dai nobili e odiato anche dai propri familiari, muore solo e Al ciclo viene premessa una prefazione, nel Malavoglia si chiarisce il movente dell'attività umana che produce la fiumana del progresso. I romanzi sucessivi sono: "I Malavoglia" (famiglia di contadini); "Mastro Don Gesualdo" (borghesia di provincia); "L'onorevole Scipione" (ambizioni politiche); "La duchessa di Leyra" (vanità aristocratica); "L'uomo del lusso" (ambizione aristocratica). I <<VINTI>> E LA FIUMANA DEL PROGRESSO (prefazione dei Malavoglia) Primo paragrafo: dedicato alla famiglia dei Malavoglia. Famiglia di pescatori, il loro equilibrio viene interrotto dall'affacciarsi alla modernità, al progresso. Secondo paragrafo: si parla della fiumana del progresso cioè un processo di trasformazione della realtà contemporanea, e la forza di ciò è presente nella lotta per i bisogni materiali dell'esistenza fino a quellipiù complessi e raffinati (dipende dalla classe sociale). E' presente un'impostazione materialistica e tipicamente naturalistica è anche veder i processi sociali ed economici come un <<meccanismo>>. Terzo paragrafo: ha una posizione ideologica in cui c'è un'ammirazione per la grandiosità del processo in atto ma non lo celebra anzi insiste sui suoi aspetti negativi, in particolare si sofferma sui vinti. Conclude sostendendo che chi osserva lo spettacolo non ha diritto di giudicare. PROBLEMA FORMALE: secondo l'autore perchè l'analisi sia esatta e dimostri la verità occorre che segua delle norme contenute nel concetto dell'impersonalità, inoltre l'autore sottolinea anche come la <<forma>> sia inerente al soggetto e alla realtà rappresentata. "I MALAVOGLIA" E' la storia di una famiglia di pescatori siciliani laboriosi e questi vengono chiamati "Malavoglia" perchè nell'uso popolare spesso i soprannomi sono il contrario delle qualità di chi li porta. Dopo il naufragio della loro barca (chiamata "Provvidenza"), che trasportava un carico di lupini in cui avevano investito, si trovano ad affrontare varie disavventure le quali mettono alla prova il nucle familiare e i loro valori. Il romanzo è la rappresentazione di come la storia entri nel mondo rurale (immobile e arcaico) creando vari squilibri. La storia inizia nell'Unità (1863), un momento di rapida trasformazione nella società italiana, la storia e la modernità si presentano con la coscrizione obbligatoria la quale sottrae le braccia al lavoro mttendo in crisi la famiglia. A causa di ciò inicziano le difficoltà economiche (tasse, crisi della pesca). Il sistema sociale del villaggio era articolati in diversi strati sociali. A causa delle crisi i Malavoglia furono costretti a diventare commercianti così iniziò il loro processo di declassazione. Ma Don Silvestro "l'uomo nuovo" (arrivista) rappresentava i processi di ascesa sociale, e quindi lui ricorre alle arti più subdole per arrivare ad ottenere il potere. In questo modo la storia può apparire immobile solo perchè i fatti lo sono per mezzo dell'esclissi dell'autore. Un personaggio in cui si incarnano le forze disgregatrici della modernità è il giovane 'Ntoni, il quale dopo aver soggiornato a Napoli non riesce ad adattarsi all'immobilismo della città. Da questo momento la famiglia inizia a disgregarsi, solo Alessi riuscirà a ricomporre un frammento del nucleo familiare ma ciò non implica il ritorno alla condizione iniziale. Il romanzo si conclude con la partenza di 'Ntoni dal villaggio. Il romanzo del "Malavoglia" rappresenta quindi la digregazione di quel mondo e l'impossibilità dei suoi valori (la campagna è il posto idillico), inoltre è presente la legge della lotta per la vita in ogni tempo ad ogni livello della scala sociale. Il romanzo presenta una costruzione bipolare. E' un romanzo corale e il coro si divide in due parti: - i Malavoglia: fedeli ai valori puri; - la comunità popolare: cinica, pettegola mossa solo dall'interesse di straniare i valori ideali (denunciare l'impraticabilità die valori dei Malavoglia). I MALAVOGLIA, CAP. IV Prima parte: la prima parte si apre con il personaggio di zio Crocifisso che è il ritratto dell'usuraio avido che però risulta benevolo (straniamento rovesciato che risalta lo stravolgimento dei valori). E' presente anche la figura del "coro" del paese (scena sucessiva alla vista del consolo), da qui emerge una chiusura mentale e insensibilità. Ciò emerge anche dalla battuta del padron Cipolla il quale ha una comicità amara e intrinsa di pessimismo. Seconda parte: nella seconda parte emergono i Malavoglia (in particolare la cugina Anna e la Nunziata portatrici di valori etici). C'è uno stacco dalla prima parte perchè qui troviamo una prospettiva tragica e la rovina della famiglia. In questa parte muta la tecnica narrativa, in cui i Malavoglia sono visti dall'interno, ciò segna il pivilegio spirituale che li distingue dalla meschinità del paese. Questo capitolo esemplifica la presenza di due popolarità opposte. NOVELLE RUSTICANE, PER LE VIE, CAVALLERIA RUSTICANA Nel 1883 escono le "novelle rusticane" in cui i personaggi sono in un ambiente di campagna, siciliana, e ciò porta in primo piano il dominio dei momenti economici dell'agire umano. Nello stesso anno escono "Per le vie" che parla di un indagine analoga sul proletariato cittadino. Nel 1884 esce "Cavalleria rusticana" unica opera che ebbe molto successo proprio perchè rappresenta costumi esotici e passioni primitive (tratta da "Vita dei campi"). “LA ROBA” Dalle novelle rusticane In questa novella si può notare l’abbandono definitivo di ogni mitizzazione nostalgica e romantica del mondo rurale. Il polo positivo dei valori scompare e la realtà risulta dominata dalla logica dell’interesse e della forza. Al centro della novella si pone il tema della dinamicità sociale che travolge tutti gli equilibri tradizionali nella figura del self-made man rurale, che dal nulla si crea una prodigiosa fortuna e la cui scalata sociale è inserita nel processo storico della modernità, la crisi della nobiltà di origine feudale e l’ascesa della borghesia. Tranne all’inizio, dove Mazzarò è visto dalla prospettiva di un ipotetico viandante di livello culturale “alto”, l’ottica narrativa è interna all’ambiente rappresentato (quindi dal basso). Ma l’artificio della regressione è ben diverso da quello di Rosso malpelo. Là l’eroe era ben diverso rispetto all’ambiente, qui invece Mazzarò è integrato nella logica della lotta per la vita. Quindi in Rosso Malpelo l’ottica del narratore non era in grado di comprenderlo e stravolgeva sua figura (straniamento), mentre qui poiché il narratore è in sintonia con l’eroe e la sua logica, si ha una celebrazione dell’uomo che si è fatto dal nulla. I TEMI: 1) L’ammirazione per la potenza dell’accumulo capitalistico, che riesce a creare ricchezze immense, un mondo dalle proporzioni smisurate, epiche; la celebrazione impiega