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Web e social media (1 modulo), Appunti di Sociologia

Appunti del corso "Web e Social Media" (I modulo) della professoressa Vittadini.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 01/05/2020

elisalomb
elisalomb 🇮🇹

4.5

(13)

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Web e social media (1 modulo) e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! WEB E SOCIAL MEDIA 30/09/2019 SOCIAL MEDIA LA PORTATA DEL FENOMENO Dai dati di gennaio 2019 risultano attive almeno una volta al mese sui social 4 miliardi di persone al mondo su 8 miliardi totali  equivalgono al 45% nel mondo e al 55% in Europa 4,3 miliardi di persone sono attive su internet 3 miliardi 256 mila usano i social da mobile (47% in Europa) In Europa la diffusione capillare del mobile ha portato all’ammontare di 1 miliardo di abbonamenti (non solo per i giovani) REGIONAL OVERVIEW 70% dell’utilizzo mondiale dei social riguarda l’Asia Orientale (Cina Giappone India Corea..) perché vengono da qui le piattaforme più recenti Una delle piattaforme più recenti è TikTok, erede di Musical.ly, applicazione con un target adolescenziale commercializzata dal colosso cinese che ha sviluppato WeChat e tutte le piattaforme orientali PIATTAFORME In crescita: Instagram, Facebook, WeChat e SinaWeibo (cinesi), Line (coreano) In calo: Twitter, Snapchat (si colloca in una piccola nicchia), QQ (cinese) Youtube più che un social é una piattaforma di distribuzione di video e di consumo a sé Oligopolio delle piattaforme social  Facebook e Wechat per l’Oriente. Ad oggi non si vede un competitor che possa entrare in questa dialettica. La gran parte degli utenti social del mondo interagisce o con Facebook o Wechat. Privacy  azienda Facebook più in grado di costruire un databaser con i nostri dati a 360 gradi. Tutti i canali che utilizziamo per la comunicazione social confluiscono tra di loro i dati. In Russia si prediligono piattaforme social locali, ma non è escluso Facebook. Questo oligopolio ha anche ragioni geopolitiche: i cinesi sono tantissimi, interesse del governo cinese a trattenere la popolazione in piattaforme locali per gestire tutto insieme. Ragione di controllo e monitoraggio, stessa cosa vale per la Russia. Top piattaforme di instant messaging  Whatsapp, Facebook, Messanger, WeChat WORLD MAP: PORTATA QUANTITATIVA - Facebook ha il numero più alto di utenti - WeChat (ha il monopolio per una ragione geopolitica ossia la vasta popolazione - Social network locali russi SITUAZIONE ITALIANA 59% della popolazione che appartiene agli utenti social, siamo molto attivi, molto da mobile abbiamo il 145 percento di abbonamenti mobile del 100%, siamo in media rispetto a quanto detto finora. Siamo in media rispetto anche alla distribuzione delle piattaforme. Routine quotidiana Dato interessante  siamo tanti utenti e ci passiamo tanto tempo: gli italiani quasi due ore sui social, la tv resta mezzo di comunicazione principale (tre ore) ma in termini di tempo speso i social non sono più in secondo piano, complessivamente il tempo speso su internet è di 6 ore (google, serie ecc). Siamo perfettamente allineati per quanto riguarda il muoverci nel monopolio Facebook, Whatsapp viene usato maggiormente rispetto a FB, poi Instagram e dopo FBMSN. Audience profile I social non riguardano più solo i giovani millennials, nel mondo ormai non sono più un mezzo per parlare principalmente ad una popolazione giovane. Cominciamo anche nel mondo a veder crescere la fascia 35-44; in Italia noi abbiamo dai 18 almeno ai 54 anni che viaggiano sui social, ma anche una colonnina significativa di persone fino ai 64 anni. Piattaforma MAINSTREAM: piattaforma attraverso cui raggiungo una massa trasversale per fasce d’età e generazioni (Facebook più adulti, Instagram più giovani) SOCIAL MEDIA: GENERAZIONI DI UTENTI Ci sono diverse generazioni che usano i social media e li vedono e li usano con una prospettiva leggermente differente, a seconda appunto delle generazioni. Le generazioni che abbiamo sui SC sono queste. - BABYBOOMERS : ‘70-‘80 anni (1955-1965)  generazione dei cinquantenni. Quando erano giovani avevano davanti un mondo mediale fatto di tv e radio, abitudini di uso dei media come appuntamento fisso  entrare in contatto con il mondo per conoscere. Hanno iniziato a sperimentare le prime programmazioni ad hoc, prima generazione a produrre contenuti mediali realizzati da loro: cassette  no generazione completamente schiacciata dai social, social media spazio di fruizione ma anche di produzione. Non si limitano a cercare contenuti informativi, prodotti da canali istituzionali, molto più attenti a mettere like a fonti istituzionali, a differenza della generazioni successive. Hanno anche già l’idea che i media possano essere un campo dove possono produrre qualcosa, non solamente scorrere le notizie. In che modo sono produttivi? Hanno imparato a essere produttivi per raccontare i proprio gusti musicali, raccontare le proprie appartenenze culturali, contenuti che hanno sfondo politico per raccontare i gruppi a cui appartengono  produttività legata all’esibizione di una appartenenza culturale, politica. Costruzione di appartenenze sociali, locali, culturali e alla costruzione e mantenimento di reti sociali che le sostengano. Sono tanto usati per costruire IDENTITÀ GENERAZIONALE e SOCIALE  usati per definire il noi e mantenere le relazioni sociali. Due sono i poli che caratterizzano i Babyboomer: grande attenzione dalle fonti istituzionali e ricerca del sentimento di parte collettiva. - Fresh contact: l’avvento del colore e la moltiplicazione delle emittenti (in particolare radiofoniche) Più persone lo utilizzano, meglio funziona il software. Una piattaforma social non è uguale se viene usata da 5 persone piuttosto che 2000. Nel web 2.0 il valore aggiunto di qualsiasi piattaforma sono gli utenti: se non ci sono gli utenti, la piattaforma resta vuota. I siti web invece funzionano comunque, sono molto più stabili. Se il web 2.0 non è abitato da utenti che producono contenuti, esso scompare. Il business per le aziende è dato da quanti utenti riescono a portare nella loro piattaforma. Le piattaforme per questo motivo non potranno mai essere “chiuse”, dovranno sempre adattarsi alle esigenze degli utenti. Le piattaforme social evolvono  piattaforme sempre in versione beta. Caratteristica fondamentale del web 2.0: avere fiducia nei propri utenti, che decidono la qualità di un contenuto proposto. Es. Amazon e-commerce propone prodotti affiancati dal giudizio dei propri utenti, inserendo la valutazione tramite stelline. Avere fiducia nei propri utenti significa affidargli il giudizio dei propri prodotti (es. mostro prima quelli che voi mi dite essere i libri migliori al momento). Potenziamento del fenomeno della lunga coda. Fenomeno per cui nella rete diventano importanti, visibili e rilevanti anche i contenuti di nicchia. Nasce da uno studio economico di quanto rendono i contenuti. Es. Amazon nasce come piattaforma che vende libri, nasce come nicchia perché inizialmente la gente i libri li compra cartacei. Web 2.0 non è solo social media. I blog cominciano ad essere magari difficili da creare, però sono alla portata di persone comuni. La produzione di contenuti diventa sempre meno professionale. Inoltre, molto spesso in questi anni la produzione di contenuti è collaborativa. Alla fine anche i blog ha una parte di produzione collaborativa di contenuti (es. leggere i commenti). Anche ciò che riguarda i social ha dimensione collaborativa: non leggiamo mai una serie di contenuti prodotti da un singolo soggetto, contenuti derivano da tante persone. Il web 2.0 non è più uno spazio di soli contenuti, ma diventa uno spazio di conversazione, con partecipazione su diversi livelli. Dal punto di vista del rapporto con i propri utenti  “stickiness of conversation”: se prima l’obiettivo era tenere il più possibile gli utenti sul sito (“stikiness of people”), ora è quello di produrre contenuti interessanti, oggetto attenzione non è tanto l’utente da trattenere ma quello di intercettare gli interessi. Es. sito della Nepresso  avvincente abbastanza da farmi guardare il video in cui vengono esposte le scelte adottate dall’azienda, da portarmi a leggere la ricetta o piuttosto il video in cui spiegano come producono il caffè ecosostenibile  content management + content curation  controllare quello che viene detto dell’azienda sul web nella logica di pubblicare il contenuto e seguirlo in base alla funzione comunicativa, cercando di orientare l’intenzione. Non accade più che ciò che non va bene viene cancellato. WEB 3.0 Sempre meno i prodotti di derivazione professionale, si moltiplicano sempre più i prodotti provenienti dal basso.  Evoluzione dei device  è un web prevalentemente mobile. È un mondo che sfrutta le tecnologie dell’intelligenza artificiale (es. bot, call centre).  Miglioramento del dialogo con le macchine, informazione connessa meglio con i dati semantici (es. posso scrivere nel linguaggio naturale, motore di ricerca sa su quali parole deve svolgere la ricerca).  Utenti si muovono trasversalmente su più piattaforme, usiamo stessi piattaforme indipendentemente dal supporto. Conseguenze dell’utilizzo del mobile Viaggiando attraverso computer finisco quasi sempre su Google, poi da lì faccio ricerche. Quando mi muovo attraverso mobile, Google è uno dei tanti modi attraverso cui fare ricerche. L’interfaccia è diversa per ognuno di noi, perché dipende dalle applicazioni che scarichiamo  diversi canali di accesso a internet (es. Safari). Significa accedere alla rete in modo molto diverso  walled garden = quando ho comprato il cellulare c’era qualcosa di default, ma ho deciso io come costruirlo: giardino recintato in cui decido io cosa mettere  percorso personalizzato di accesso alla rete. Accesso alla rete diventa più focalizzato, navigazione più brandizzata a seconda di cosa ho scelto (es. scelgo Booking piuttosto che Expedia), rapporto con i brand d’affezione. Navigazione che attraverso le app diventa sempre più geolocalizzata (es. mi sposto e Meteo si sposta con me, Tripadvisor ecc.) Il moltiplicarsi dei device attraverso cui possiamo accedere alla rete fa si che passiamo da una piattaforma all’altra  es. prenotazione di un viaggio (attraverso più piattaforme, in più giorni). Le stesse attività online passano attraverso diversi device: passiamo dal tablet allo smartphone. Questo però rende parecchio confusa la misurazione = analytics: difficile riconoscere che siamo sempre lo stesso soggetto/utente, poiché usiamo connessioni diverse, quindi ID diversi. Se però usiamo lo stesso account di Google per tutte le nostre azioni, allora c’è un punto d’incontro. Il passaggio al mobile ci porta anche al fatto che il rapporto tra quello che succede in rete e nella realtà fisica sta cambiando. Internet non viaggia più solamente attraverso il web, ma inizia anche ad interfacciarsi anche alla dimensione fisica e temporale  arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate o convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Es: mappe (grado 0), app sul turismo come audio guida di un museo che mi fornisce più informazioni sullo spazio fisico attorno a me (grado in più), la possibilità di agire a distanza sulla mia casa o monitorare la mia perfomance sportiva (IOT). Big data Flusso di dati, tutto ciò che facciamo online. Aspetto cruciale del Web 3.0  sono il vero capitale della rete. Sono dati molto articolati e complessi, raccolti da tutti colore che fanno business nella rete. Hanno tre caratteristiche:  Volume: sono tantissimi, sono il frutto di tutte le attività che svolgiamo durante tutta la giornata in rete. È un volume talmente grande che non è gestibile interamente, infatti può essere analizzata solo una parte, vengono scelte delle categorie.  Velocity: sono tracce che lasciamo immediatamente dopo per aver svolto quell’attività. Non c’è bisogno di recuperare e raccogliere questi dati, perché sono già lì, si producono in tempo reale.  Variety: dati che comprendono tutte le attività, sia dove siamo stati, in che siti abbiamo navigato, tutto ciò che abbiamo scritto sui social (sia messaggi, audio e video che abbiamo fatto), transazioni commerciali che abbiamo effettuato. I mobile trasmettono quasi automaticamente delle tracce, anche quando noi non siamo consapevoli (es. localizzazione, aggiornamenti, posta elettronica). Queste tre caratteristiche vanno in direzione dell’internet of things (IOT)  tutto ciò che verrà dopo. 21/10/2019 Evoluzione del sistema dei media digitali in Italia Tutto comincia a metà degli anni ’80  30 aprile 1986: l’Italia, quarta al mondo, si collega per la prima volta ad Arpanet con un segnale partito dal Cnr-Cnuce (istituto di ricerca) di Pisa. Internet non è ovviamente nato in Italia, ci siamo agganciati ad una rete che parte degli USA chiamata Arpanet che coinvolge grandi istituti di ricerca che si collegavano per scambiarsi materiali e lavorare in modo collaborativo. L’Italia però si collega abbastanza velocemente, siamo stati il quarto paese al mondo e dall’Italia si connette il Cnr-Cnuce, un istituto di ricerca con sede a Pisa. In quegli stessi anni, Olivetti (azienda italiana) in partnership con AT&T lancia il primo computer italiano di qualità, diventando uno dei tre maggiori produttori mondiali di personal computer. Sempre in quegli stessi anni si sviluppano televideo e fax, piattaforme basic. Ma nascono anche delle piattaforme che per prime cercano di coniugare Internet connettendo più computer con la costruzione di reti/relazioni sociali. Le prime applicazioni che cercano di coniugare comunicazione interpersonale e internet sono Avana.net e Fidonet. Che cosa sono queste due reti? comunicazione), società nata per creare social network rivolti a specifiche fasce della popolazione americana identificate su base etnica che si possono ri-connettere in rete, persone che appartengono a una stessa etnia ma che vivono in posti lontani, per condividere e relazionarsi. L’obiettivo principale è mettere in relazione le persone, ma anche trovare individui con interessi comuni. Queste piattaforme hanno attività più ricca di Sixdegrees perché dall’inizio si possono vedere pubblicate info interessanti da testate giornalistiche che collaborano, frequentare bacheche, blog o forum. La comunicazione passa attraverso le chat 1 a 1. Community Connect capisce che il valore fondamentale sono gli utenti e la loro attività e rende ciò visibile premiandoli rendendoli più visibili di altri utenti meno attivi, serve a farli partecipare di più e renderli un esempio. Questi tre social hanno vita più lunga di Sixdegress: BlackPlanet esiste ancora, MiGente è stato sostituito da High Five.  1999: Livejournal  esiste ancora, è un social blog  piattaforma in cui è centrale il racconto della vita quotidiana degli utenti, racconti sotto forma di blog. Nasce sul modello del blog USA: produzioni culturali dal basso destinate all’aggiornamento reciproco di coloro che hanno accesso alla rete e che si possono ricondurre alle categorie degli informatici, dei ricercatori e dei web designer. Il modo per farsi notare era essere citato da qualche altro utente importante e sperare di conquistare il suo pubblico. I blogger di questa piattaforma sono fino a quel momento sviluppatori, web designer ecc. La natura del blog cambia tra il 1999 e il 2003: il blog ottiene un grande successo in USA tra le adolescenti che non erano tradizionalmente blogger, nel 2001 la metà degli utenti sono adolescenti americane e nasce il blog come diario personale. In queste prima fasi nascono questi social network statici, basati sul profilo. La creazione di un profilo è l’elemento principale, un profilo che racconti sé stessi  attività principale, raccontare chi si è nel modo più completo possibile. La piattaforma più moderna tra queste è Livejournal, perché oltre a creare un profilo, mira anche a mettere in rete, in connessione. È molto importante anche l’aspetto della privacy  es. si poteva nascondere il proprio profilo a qualcuno. La possibilità di costruire un ponte tra comunicazione online e offline che, in questa fase, appare privilegiata nelle piattaforme che si rivolgono a una specifica comunità di utenti già esistente sul territorio come strumenti di informazione e di servizio  non vogliono essere un mondo alternativo, ma devono essere una risorsa nella realtà. Gli altri social hanno un modello di tipo editoriale vendendo spazi pubblicitari per finanziarsi. Il valore aggiunto è avere tanti utenti, per avere un target a cui offrire pubblicità su una piattaforma alternativa. Snodo di passaggio Friendster: rappresenta il primo e vero social network. Esisterà dal 2002 al 2008 ed è caratterizzato dall’avere un profilo più ricco, con la possibilità di aggiungere delle foto e una descrizione di sé. Si può essere solo reciprocamente amici, non si può seguire qualcuno. Migliora la qualità di presentazione del sé e costruisce un meccanismo di relazioni reciproche, inoltre mescola la possibilità di avere conversazioni private con un embrione di bacheca. Boyd e Allison affermano nel 2008 che Friendster ha diffuso le caratteristiche basilari dei social contemporanei: profilo, referenze e commenti pubblici, amici che poi possono essere visti pubblicamente. Friendster è il primo social che introduce la referenza come strumento per stabilire l’affidabilità delle persone: valutazione reciproca come credibilità e affidabilità di chi parla perché cerco chi ha buone referenze. L’idea alle spalle è sì di far fare amicizia alle persone ma non a tutti: c’è un limite  ci si può connettere a persone che non abbiano più di quattro gradi di separazione. Al posto di ragionare in termini di privacy, si ragione in termini di prevenzione. È una delle prime piattaforme che cambia in base all’uso che ne fanno gli utenti  nasce come sito di incontri ma poi viene usato per tenersi in contatto con amici quindi cambia, per essere poi utilizzato come tale. Queste piattaforme sono sempre in evoluzione e l’idea del creatore può non realizzarsi. L’uso da parte delle band per farsi promuovere nella piattaforma non era stato previsto, e questo diventa un problema per Friendster. Non aveva immaginato di avere così tanti utenti e inizia ad avere problemi di capienza  i server non reggono bene tutti i contenuti e collegamenti, iniziano ad usarlo non solo gli adolescenti. Primo problema: possibile collasso dei contesti perché gli utenti non sono più solo ragazzini e c’è il rischio che qualche messaggio o profilo venga visto da persone che non sono gradite; inoltre gli utenti sono troppi. Allora i gestori di Friendster decidono che la presenza delle band è un problema perché condividono foto che appesantiscono e rallentano i contenuti e si fanno pubblicità  in contrasto con la logica orizzontale di Friendster tra persone che vogliono fare amicizia. Decidono quindi di impedire alle band di promuoversi nella piattaforma e le tolgono  non vogliono attività promozionali, ma sono networking. In questo modo però si autocondannano perché ormai il social non è più l’unico, le band trovano un altro spazio tuttora significativo  MySpace: offre più opportunità ad esempio con la condivisione di file MP3 e spostandosi la band si porta dietro anche i propri fan, i quali migrano da Friendster a MySpace finché nel 2009 Friendster chiude. Dal 2003 nascono in continuazione nuove piattaforme social. Dal 2003 al 2006  prima fase di espansione, definita YASNS (Yet Another Social Networking Service): periodo in cui tutti provano ad aprire piattaforme social, sfruttando l’aumento della capacità di banda (le reti su cui viaggia Internet si evolvono per trasportare sempre più contenuti e si sviluppano i sistemi di compressione per contenere in sempre meno dati, compresi audio e video che vengono resi sempre più leggeri)  si possono aggiungere sempre più contenuti, anche complessi. In questi anni nascono MySpace, Linkedin, Delicious, Facebook, Digg, Flickr, Reddit, Youtube. Delicious È un’evoluzione dei primi blog, modo di costruire relazioni sociali con persone che hanno gli stessi interessi e passioni. Si tratta di una piattaforma monofunzionale in cui si può scambiare informazioni sui siti web trovati in rete. I motori di ricerca non erano efficaci come oggi. Queste piattaforme introducono anche contenuti di qualità per gli altri utenti. Linkedin Un’altra piattaforma che nasce in questo periodo è Linkedin, che fino a 6 anni fa era la piattaforma statica per eccellenza: si costruisce un profilo, piattaforma dedicata a uso specifico del lavoro  riprende l’idea che l’accreditamento funziona tra pari e la riporta nel campo del lavoro: trova persone che possono esserti utile tramite persone di cui ti fidi. All’inizio Linkedin impone il meccanismo di Friendster, per cui non si può aggiungere chi non conosciamo nella vita reale o se non abbiamo amici in comune, mentre oggi non c’è questo filtro. Non c’è bacheca. Ciò che Linkedin si porta da Friendster è il fatto che si possa lasciare recensioni sugli iscritti, meccanismo finalizzato a creare delle relazioni professionali. Non si può fare amicizia con chiunque, ma solo con persone che si può provare di conoscere al di fuori della rete o perché presentati da qualcun altro. Myspace Myspace all’inizio ha poco di caratteristico, assomiglia molto a Friendster ma questa è la piattaforma che accoglie le band musicali cacciate da Friendster. Offre la possibilità di personalizzare il proprio profilo, inserendo anche una particolare canzone (file MP3), video, foto ecc. e offre inoltre la possibilità di monitorare il proprio intorno. Myspace potenzialmente sarebbe potuto diventare Facebook e diventare la piattaforma mainstream, ma viene comprato dal colosso News Corporation di Rupert Murdrock. Ai tempi non c’era possibilità di gestione della privacy. Murdrock quindi decide di fare pubblicità sulle proprie testate ed emittenti puntando all’ampliamento del numero di utenti  iniziano a iscriversi anche persona più adulte alzando il target e causando il collasso dei contesti (quando i contenuti vengono raggiunti da un target diverso da quello di partenza) + la piattaforma diventa troppo lenta e va in crisi. Facebook Nasce sulla base di Friendster e delle altre piattaforme, Zuckemberg inventa una nuova piattaforma destinata agli studenti dell’Università di Harvard. In questa prima versione del social, c’è la foto profilo e la descrizione comprende: email, numero di telefono, sesso, scuole frequentate, interessi e desideri. Non si può chattare sulla piattaforma stessa, ma tramite chat o altri contatti. 2005: Facebook registra il proprio dominio facebook.com e si prepara a uscire da Harvard. Digg Piattaforma più articolata, non punta al creare amicizie ma è un “aggregatore”  piattaforma che permette di vedere più social e fruire di più contenuti contemporaneamente (selezione gerarchizzata di notizie). È una sorta di giornale personalizzato in cui posso vedere anche che notizie ha raccolto un altro utente e quali sono quelle più quotate (social bookmarking = possibilità di costruire una gerarchia dal basso) Sperimenta la prima forma di like basato sulle news. Flickr Piattaforma social destinata alla sola pubblicazione di foto, ha quindi un target molto preciso = appassionati di foto, diverso però da Instagram  non serve a documentare il quotidiano. Introduce i tag  ogni foto pubblicata è corredata da parole chiave che la descrivono. Diventa una piattaforma generalista, aperta a tutti, dinamica con pubblicazione di testi e immagini correlate, basata sulla valorizzazione economica delle azioni degli utenti. YouTube Cambiamento più grosso. Viene acquisito da Google. Google vuole che all’interno di Youtube inizino a circolare non solo dei video amatoriali ma anche professionali, in modo da poterli indicizzare = da broadcast yourself a canale di streaming di UGC a PGC. Video professionali anche per sviluppare un business basato sull’advertising. Il primo passo fatto da Google una volta acquisito YT è introdurre strumenti per l’identificazione dei copyright per garantire la tutela dei diritti ai produttori e la cancellazione di video non autorizzati. Dal 2008 YouTube inizia a vendere la possibilità di inserire video in evidenza nei diversi canali, introduce un sistema di acquisto di keyword per i video sponsorizzati  pagare per vedere il proprio video al top, in homepage. Google prende il suo modello e lo applica a Youtube. YouTube avvia delle partnership con i produttori ed emittenti televisivi ai quali si propone come nuovo canale di distribuzione dei contenuti e, con il tempo, come strumento attraverso cui creare o testare la popolarità di prodotti audiovisivi professionali distribuiti anche attraverso televisione e cinema. Flickr Vengono introdotte alcune innovazioni:  Geolocalizzazione delle immagini  cercare le immagini in relazione all’area geografica. Non è la geolocalizzazione che conosciamo noi, è un concetto diverso: classificare le immagini anche sulla base del posto in cui sono state scattate le immagini.  Possibilità di caricare video (2008)  competizione tra Flickr e YouTube  Intercetta la prima espansione mobile (2009)  lancio della prima app di Flickr per Iphone  Dopo la nascita di Twitter si lega all’attualità con l’opzione “Foto interessanti degli ultimi 7 giorni” Ci sono piattaforme ancora statiche come Facebook, Linkedin, Myspace e Friendster. Altri invece come Youtube, Reddit, Digg e Flickr sono dinamici:  Orientati al contenuto  Focalizzati sulla condivisione di vari media UGC/PGC e micro-produzione editoriali audiovisiva e testuale (di news)  Acquistano importanza le attività di sharing  Emergono forme di aggregazione tematiche delle conversazioni grazie agli hashtag.  Emergono forme di valutazione e gerarchizzazione dei contenuti (like)  Dentro queste piattaforme nasce l’idea di following  relazione senza reciprocità, senza interesse di fare amicizia Twitter L’idea originale è quella di consentire un uso di gruppo degli sms (max. 140 caratteri, proprio come gli sms) per comunicare non con una sola persona, ma con una piccola rete di amici e conoscenti. Gli utenti vengono sollecitati e guidati a usare la piattaforma rispondendo alla domanda “What are you doing?” riportata nella homepage.  È la prima piattaforma sviluppata considerando i dispositivi mobili come lo strumento principale di produzione e condivisione dei tweet  Consente agli utenti di interagire con i contenuti pubblicati dai loro contatti (commento, mention, retweet).  Consente l’interoperabilità  Introduce la visualizzazione in ordine cronologico inverso (dal più recente al più vecchio)  È un micro-blog  Mescola micro-produzioni culturali individuali e discorso corale = in cui diversi utenti si richiamano e rispondono reciprocamente sulla base di un interesse condiviso. Da origine a usi innovativi:  Live tweet = raccontare in tempo reale gli eventi attraverso la condivisione di testi e immagini scattate con il cellulare tramite l’utilizzo degli hashtag (es. South by Southwest Festival USA, 2007)  Breaking news = documentare eventi di cronaca attraverso i tweet (es. elezioni presidenziali in Kenya, 2007; attacco terroristico a Mumbai  caduta di un aereo di linea sul fiume Hudson, 2008; elezioni presidenziali USA, 2008) Cambia quindi la frase in homepage: “condividere e scoprire cosa sta succedendo adesso in qualsiasi luogo del mondo”  Vengono introdotti i Trending Topics (definizione dal basso dell’agenda degli interessi e delle priorità degli utenti di Twitter)  Nella definizione di questi temi di tendenza alcuni utenti (quelli con più …. L’utenza di Twitter:  È composta di adulti, giovani adulti e personaggi che appartengono al sistema dell’informazione, della politica e del mondo dello spettacolo  È composta da una minoranza particolarmente attiva di utenti che corrisponde a circa il 10% degli iscritti alla piattaforma e che è responsabile, in questi anni …. Foursquare “Applicazione di condivisione di localizzazione socialmente orientata”  Piattaforma che si basa sulla geolocalizzazione. Viene lanciata nel 2009 al South by Southwest Festival e nel 2010 registra già 5 milioni di utenti e, nel 2013, 30 milioni. Caratteristiche:  Geolocalizzazione e recensione dei luoghi attraverso:  Registrazione del luogo in cui si trovano (check-in)  Trasmissione alle persone che fanno parte della rete di contatti  Vedere chi si trova nelle vicinanze  Inserire brevi note  Comincia ad essere una piattaforma 3.0 perché fa da ponte tra la posizione delle persone nello spazio e i social  Arricchisce l’esperienza reale  Sfruttare info su amici nelle vicinanze per organizzare incontri  Acquisire sconti e vantaggi nelle attività commerciali presenti  Trovare un luogo nel territorio  Tenere memoria dei propri spostamenti  Spazialità ibrida 3.0  si mescolano spazi fisici con spazi remoti e connessioni sociali (spazi ibridi) Gli spazi ibridi sono caratterizzati dal fatto che è la collocazione …. Whatsapp Nasce alla fine di questa fase di espansione. Nasce come concorrente degli sms, al tempo ancora costosi.  È un sistema di comunicazione uno a uno tra gli utenti di telefonia mobile  Utilizza internet come canale di trasmissione dei messaggi.  OTT (Over The Top) nativa dei sistemi mobili, indipendente dalla rete utilizzata, in quanto appartiene al telefono cellulare. Il successo di Whatsapp:  La pre-definizione della rete dei propri interlocutori: le persone di cui si possiede il numero di cellulare (con cui, quindi, si è già avviata una relazione sociale) e le persone, tra queste, che utilizzano la piattaforma.  Diffusione attraverso il passaparola che ha l’obiettivo e il risultato di incrementare l’esternalità di rete (passaparola tra persona che già sono connesse tra loro, ce l’hanno gli altri quindi lo scarico anche io)  Percezione di utilizzare uno strumento per comunicare all’interno di gruppi più ristretti rispetto alle reti sociali che caratterizzano gli altri social network. Diventa una pratica “domestica” in cui ci si sente insieme alle persone più intime, in cui si parla con persone che già si conoscono e con cui si è stabilita una relazione. Una tecnologia dell’abitare digitale in cui sono ospitate relazione più sicure, in cui è possibile avviare forme private e intime di comunicazione. 18/11/2019 Tumblr Versione recente del social blog. Proponendosi come un social blog offre più di quello che offrivano Twitter e Facebook, offre l’opportunità di scrivere piccoli testi corredati da immagini (grafica più curata), possono essere testi lunghi più di 140 caratteri  introduce il concetto di post con una sua veste grafica, curato. Friendfeed Chiuso, durato circa una decina anni. Permette di seguire i propri contatti su diverse piattaforme (seguire una persona su Instagram, Facebook, Twitter e la piattaforma pemette di avere tutte le loro produzioni visibili nella stessa interfaccia)  aggregatore di social network. Questo significa le persone iniziano ad avere più profili su più piattaforme = fase matura. L’accesso ai profili social delle persone da parte di una terza piattaforma diventa difficilmente gestibile in termini di privacy e gestione dei dati. Diversificazione: le piattaforme esistenti devono individuare una efficace strategia di sopravvivenza fatta di innovazione, individuazione di una propria specificità o di un target. Non possono più coesistere piattaforme che svolgono più o meno le stesse funzioni perché non c’è più spazio nella rete. Facile vederlo nelle piattaforme meno fortunate:  Friendfeed: dopo la chiusura nel 2009, si riposiziona come piattaforma di gioco e consolida il proprio sviluppo nel sud est asiatico.  Digg: diventa un aggregatore personalizzato di news e, dopo l’acquisizione da parte di Betawords (2009), confluisce in news.me.  Myspace: dopo la cessione della News Corporation alla Specific Media e un rinnovamento del design (2013), si focalizza soprattutto sulle nuove forme di consumo musicale basate sullo streaming e diventa anche una piattaforma a sostegno del fenomeno delle web radio. Concentrazione: i social media sono oggetto di un processo di concentrazione da parte di grandi player, i quali si spartiscono il mondo social. Essi sono:  Yahoo: dopo l’acquisto di Delicious e di Flickr, acquista anche Tumblr (nel 2013)  Google: dopo l’acquisto di Youtube, lancia una propria piattaforma generalista: Google+ con l’obiettivo di competere con Facebook  Facebook: inizia con l’acquisto di Friendster nel 2009 per poi procedere ad acquistare Instagram (nel 2012) e Whatsapp (nel 2014) senza contare le altre numerose start-up. Nascono altre tre grandi piattaforme: Pintarest, Instagram e Snapchat. Sempre nello stesso periodo si sviluppano le ultime fasi dell’evoluzione di Facebook e la competizione con Google+. Instagram è il secondo social network più usato, Pinterest è circoscritto. Pintarest, Instagram e Snapchat hanno elementi comuni:  Focalizzazione sulle immagini  Nascono come piattaforme dinamiche: la grande attività è quella di produzione e condivisione di contenuti (il profilo ha una piccola descrizione dell’utente). Centralità dell’attività di condivisione di contenuti (prodotti dagli utenti o individuati nell’ambito della navigazione in rete)  Interoperabilità con altri social network e siti web  Pintarest, le persone condividono immagini trovate sui siti web mentre su Instagram, quando nasce, serve a realizzare immagini che vengono poi condivise su altri social. Elementi che le distinguono  principalmente le modalità di produzione delle immagini:  Pinterest: una bacheca in cui condividere immagini individuate durante la navigazione in rete.  Instagram: un social media di condivisione di immagini fotografiche realizzate grazie all’uso del telefono cellulare. Pinterest  Bacheca di Pintarest: non vi è un flusso dal più al meno recente, ma le immagini sono organizzate per aree tematiche che interessano ciascun utente.  Il profilo dell’utente è un elemento ancora importante  l’utente realizza la costruzione di un racconto identitario attraverso immagini all’interno di uno spazio personale  Pintarest come strumento per “collezionare e organizzare cose che ami”.  La logica suggerita dall’interfaccia è quella di organizzare i contenuti secondo una logica spaziale, piuttosto che secondo una logica temporale  Il racconto per immagini costruito dagli utenti di Pintarest è un’espressione dei propri temi di interesse e dei propri gusti  Il modello di relazioni sociali è fondato sulla condivisione di interessi e passioni  La relazione sociale proposta è simile a quella dello scambio tra collezionisti alla ricerca del pezzo che manca alla propria racconta o di contemplazione delle raccolte altrui  È una relazione comunicativa di carattere essenzialmente tematico, legata a specifici oggetti culturali: le immagini condivise Logica di fondo: mettere a disposizione una piattaforma per quelli che non sono fotografi professionisti, ma che amano collezionare immagini. Ormai nessun social può nascere senza un modello di business: vendere spazi pubblicitari non è così semplice e quindi Pintarest offre la possibilità di inserire Pin promozionali a pagamento attraverso i quali promuovere prodotti e marche. Più che sulla vendita di spazi pubblicitari, il modello di Pintarest si basa sulla capacità delle aziende di produrre contenuti interessanti che si intersecano i flussi comunicativi degli utenti. Instagram Nasce come piattaforma nativa per il mobile. Tra il 2010 e 2011 diventa un’app (non si cerca su Google). Nasce come una piattaforma di servizio per le altre piattaforme come Fb e Twitter per scattare foto da mobile, modificare e applicare filtri per poi pubblicarle sulle altre piattaforme  è un tool per utenti social che possono così gestire più facilmente le immagini. Per qualche anno Instagram svolge la funzione per cui nasce, ma ha il vantaggi di essere nativa mobile  semplice da consultare e utilizzare, diventa un’app che viene utilizzata nei momenti interstiziali (immagini più semplici da guardare, accesso più semplice e veloce) per cui inizia ad essere usata anche in modo autonomo. Altro elemento di successo: le immagini su Instagram non devono essere necessariamente immagini di alta qualità, non devono essere immagini particolarmente belle o rappresentative  Instagram aggrega i fotografi del quotidiano, gli utenti di dispositivi mobili che utilizzano l’immagine fotografica per documentare le proprie esperienze, attività, eventi e che utilizzano le possibilità di manipolazione delle immagini offerte dalle app. Snapchat Un anno dopo Instagram e Pintarest, nasce Snapchat. Nasce con un obiettivo preciso e poi diventa qualcos’altro. Ancora le opzioni di privacy non solo molto sviluppate, problemi sulla privatezza dei messaggi  sviluppano una piattaforma che risolva questa questione con dei messaggi che si cancellano nell’arco di 24 ore o anche meno. Ha un uso specifico: i ragazzi comunicano con i loro amici con un sistema di instant messaging finalizzato allo scambio di messaggi iconici veloci ed effimeri. Dopo un anno di vita Snapchat cambia la sua funzione: mano a mano che aumentano gli utenti si selezionano dei contenuti che possono essere conservati per più tempo (memories). Si introduce la possibilità allora di salvare dei messaggi e altri contenuti di durata più lunga. Cambia quindi velocemente la natura, all’inizio è legato alla rubrica, i messaggi sono spesso iconici oltre che testuali, spariscono dopo pochi secondi (o 24h), la comunicazione è una dinamica effimera di scambio di contenuti. È un canale leggero per condividere esperienze con persone di cui ci si fida, selfie e immagini con una stretta rete di amici per stringere legami. 2011-13: la dimensione principale di Snapchat rimane questa, anni in cui Instagram continua ad essere ancillare. Nel 2013 Snapchat introduce le stories, un modo per rendere stabili alcune immagini realizzate e condivise che restano in rete un po’ di più, è un modo per mettere in sequenza immagini e raccontare, per rispondere al fatto che gli utenti inizino a cercare di salvare le cose che fanno con Snapchat. In quel momento non c’erano altre applicazioni in grado di fare questo (foto con testo modificabile). L’anno successivo viene introdotta “our stories” per mettere insieme immagini di più persone per raccontare eventi a livello pubblico Co-evoluzione: ormai le piattaforme non evolvono più in modo indipendente, dal 2010 in poi le piattaforme non riescono più ad evolvere in autonomia e le novità che vengono introdotte in un determinato social network finiscono per essere diffuse trasversalmente in tutte le piattaforme (es. geolocalizzazione con Foursquare). 25/11/19 IL CASO DI CAMBRIDGE ANALYTICA Christopher Wylie lavorava per la società Cambridge Analytica, quando se n’è andato ha cominciato a raccontare alle testate americane New York Times e Observer cosa stesse succedendo all’interno della società. La società aveva in mano i dati personali di oltre 50 milioni utenti di FB e li stava usando per targettizzare nel modo più efficace possibile la campagna elettorale di Trump e altri. La fuga di dati dalla piattaforma Facebook verso questi altri soggetti che ne fanno uso con scopi differenti è anche un problema economico. COME SUCCEDE Nel 2013 Facebook aveva dato la possibilità alla società terza MyDigitalLife si sviluppare un’applicazione che gli utenti di Facebook potevano usare. Era un test della personalità. La regolamentazione della cessione dei dati personali da FB a applicazioni terze ai tempi era differente da oggi, le regole e i limiti erano molto ampi. MyDigitalLife è in grado di raccogliere non solo le risposte che le persone danno al loro test ma anche i dati che le persone hanno messo nei loro profili Facebook e dei loro amici. La raccolta di questi dati aveva il fine di realizzare un profilo psico-sociale degli utenti di carattere accademico. Comincia ad essere problematico anni dopo quando MyDigitalLife si ritrova in possesso di dati che non dovrebbe avere per un totale di 87 milioni di utenti. ILLEGALE PERCHÉ  Facebook Live: possibilità di pubblicare le dirette di eventi  Instant Articles: articoli scritti e preparati da redazioni giornalistiche che non vengono pubblicati sul loro sito ma direttamente su Facebook a nome della testata → obiettivo: diventare una piattaforma a 360°C (informazione intrattenimento e networking) in cui la gente rimane per molto tempo lasciando tanti dati i quali rimangono all’interno della piattaforma  Safety Check: tool attivato dopo un evento catastrofico gli utenti geolocalizzati nella zona cosi che possano dichiarare come stanno  Supporto alle cause: possibilità di personalizzare la propria immagine del profilo temporaneamente per aderire a una causa (es: Je suis charlie) Inoltre Facebook consolida il proprio modello economico. Il valore offerto alle aziende è: - possibilità di gestire un elevato numero di connessioni a lungo termine - possibilità di profilare i destinatari della propria comunicazione - feedback di sentiment con la moltiplicazione delle reazioni (2016 oltre al like anche cuore e altre emoji) Le piattaforme collaborano competono e si evolvono insieme in relazione all’evoluzione dell’intero sistema:  legame tra social media e narrazione dell’attualità  geolocalizzazione  professionalizzazione dell’uso del social media Twitter Nel 2011 il claim della piattaforma diventa “segui i tuoi interessi”  nell’autodescrizione resta “What’s happening around the world” ma acquista maggior importanza ricevere aggiornamenti in tempo reale da amici, celebrities e experts di un settore. 2010-2016: nascita della figura degli influencers (o figure professionali o potenzialmente interessanti) a cui viene concessa centralità in homepage perché twittano di più 2012: da social network a rete informativa  twitter political index: diffusione in tempo reale dello spoglio elettorale e supporto dell’informazione politica 2013-2015: si appoggia alle piattaforme esterne Periscope e Vine con cui fa un accordo di pubblicazione diretta di video live o di pochi secondi. Inoltre incoraggia la condivisione di foto fatte in qualità di testimoni di eventi particolari (Flickr) Youtube - Prova a trasmettere eventi in streaming (es: partita di cricket dall’India) - Narra eventi storici politici e di cronaca (es: campagna elettorale americana) GEOLOCALIZZAZIONE - 2008: Around me - 2009: Foursquare - 2010: Facebook, Twitter, Google+ man mano incorporano l’innovazione tecnologica PROFESSIONALIZZAZIONE - 2007: introduzione pagine fan di Facebook gestite da professionisti della comunicazione digitale - 2010: integrazione pubblicità sui social media con la presenza di pagine e profili gestiti con obiettivi professionali o Facebook, Twitter (Promoted Tweet/Videos o Twitter Ads), Google+, Instagram, LinkedIn o Promoted content Pinterest o Vendita spazi pubblicitari legati ai singoli video 09/12/2019 FAKE NEWS E FIDUCIA Se ci circolano notizie false sulle piattaforme è un problema per la formazione del pensiero e dell’opinione. Esistono fake news di diverso tipo: notizie false diffuse appositamente per influenzare l’opinione pubblica e notizie che vengono generate dai meccanismi di comunicazione delle piattaforme social  notizie difficili da individuare. Es. campagna elettorale americana del 2016. Caso interessante perché non c’è stato qualcuno che ha costruito notizie false per influenzare il voto, ma le fake news nacquero sul web. Il caso di Austin – Texas 9 novembre 2016. Social network protagonista in questa storia è Twitter. Un cittadino di Austin, Erik Tucker, un giorno tornando a casa dal lavoro vede nella strada che percorre abitualmente una fila di pullman parcheggiati. Incuriosito, cerca su Google se c’è qualche evento in città e scopre che c’è una manifestazione anti Trump per la campagna elettorale. Tante voci raccontano delle manifestazioni costruire appositamente dai sostenitori della Clinton. Erik Tucker allora collega i due avvenimenti. Tucker ha solo 40 followers su Twitter. Condivide un tweet con foto in cui ipotizza che i manifestanti anti Trump ad Austin non fossero lì spontaneamente ma probabilmente i pullman erano stati organizzati dai democratici appositamente per portare in città i protestanti anti- Trump. Il suo tweet viene condiviso 16.000 volte su Twitter e più di 350.000 volte su Facebook. Il tweet però si basava su un’interpretazione errata: egli pensava di parlare con una cerchia ristretta di persone ma il suo tweet ebbe una risonanza ben maggiore. Inoltre, nel suo tweet egli inserisce tre hashtag: #fakeprotests #Trump2016 #Austin (quest’ultimo fu il meno influente); nel momento in cui il suo tweet si aggancia a quegli hashtag, il tweet venne raggiunto da molte più persone. Tucker non aveva considerato le conseguenze della sua azione e, pensando di avere un’audience ristretta, si era permesso una comunicazione non tanto controllata e verificata. Il giorno dopo il tweet viene condiviso da un gruppo di sostenitori di Trump attraverso la piattaforma Reddit a sostegno della teoria che le manifestazioni anti Trump sono sostenute dai democratici. Come viene riformulata quest’informazione? Tramite la formula delle breaking news  “BREAKING: They found the buses…” Il post di Reddit poi viene condiviso nuovamente all’interno di un forum di conservatori Free Republic. Al forum hanno accesso diversi personaggi politici conservatori che condividono il link attraverso le loro pagine Facebook (es. Robertson Family Values), aggiungendo alla scala di elementi presenti un ulteriore livello di credibilità legato alla loro persona (foto ecc.) Questi post vengono condivisi più di 5000 volte e più di 300.000 utenti di Facebook condividono a loro volta il link nel forum. Si attivano tre flussi di comunicazione: 1. Flusso diretto: il manager della compagnia inizia a ricevere mail e telefonate in cui vengono chieste spiegazioni 2. Flusso dei media tradizionali: un reporter della Fox Tv chiede un’intervista per un servizio televisivo allo stesso manager 3. Flusso dei social media: la notizia continua a viaggiare  la diffusione dell’informazione cresce attraverso Facebook (Right Wing News) e blog (Gateway Pundit). Il manager della compagnia spiega nelle mail che gli autobus in realtà dovevano portare i partecipanti di una convention nazionale dell’azienda Tableau Software a Austin, una convention aziendale quindi non vi è notizia su Facebook in quanto si tratta di un evento privato. L’intervista viene poi diffusa da Fox News; in seguito il blog Gateway Pundit afferma l’inaffidabilità della fake news girata in rete. Le attività di smentita però non sono del tutto efficaci perché raggiungono un numero ristretto di persone e soprattutto un pubblico diverso  chi legge il tweet non è detto che arrivi a leggere la smentita. Il tweet originale continua quindi a diffondersi attraverso i social media. Il tweet originale continua a viaggiare tramite amici di amici e gente che lo ripesca da Reddit o dai forum o dai profili Facebook dei politici. La comunicazione dei media continua con interviste ai protagonisti (manager di Tableau Software) diffuse attraverso emittenti locali o siti web di quotidiani locali. Tucker e alcuni siti di confutazione di bufale online continuano a pubblicare rettifiche con scarsi risultati poiché si continua a parlare della notizia. Tucker condivide attraverso Twitter un link il suo blog in cui descrive come si sono svolti realmente i fatti. Ricondivide inoltre il suo tweet con sovrapposta la parola “FALSO” come titolo. La diffusione del tweet originale alla fine raggiunge i 16.000 retweet.