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Specificazioni della lingua polacca
Typologia: Notatki
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Gramatyka kontrastywna
o È una lingua slava occidentale o Come lingua letteraria sorge tra il quattrocento e il cinquecento o L’ortografia del sistema polacco si sviluppa gradualmente perché molti autori ed editori propongono e introducono nell’arco dei secoli le proprie idee e modifiche o Regole ortografiche cosi’ stabilite, con cambiamenti minori, vengono usate ancora oggi o Il polacco è sempre stato, e lo è attualmente, influenzato dalle lingue straniere, soprattutto il latino, il greco, il tedesco, il russo, il francese, l’italiano e inglese o La base lessicale dunque è slava, con una buona parte del vocabolario e della fraseologia di origine latina o greca o L’alfabeto polacco si scrive con 32 lettere dell’alfabeto latino, arricchite da segni diacritici (segno aggiunto a una lettera per modificarne la pronuncia o per distinguere il significato delle parole simili) come: o L’ogonek (ą, ę), l’accento acuto (ć, ń, ź), la barra obliqua (ł), il punto superiore (ż) o Digrammi: ch, dz, dź, dż, rz, sz o Non nota gli articoli: kapelusz può significare, a seconda del contesto, capello, un capello, il capello o È una lingua flessiva: le parole declinate (sostantivi, aggettivi, numerali e pronomi); hanno sette casi, due numeri, tre generi al singolare e due generi al plurale o Al singolare si notano tre generi grammaticali (maschile, femminile, neutro) o Al plurale invece funziona un’altra distinzione: il virile męskoosobowy (persone maschili) e il non virile (le altre persone, oggetti, animali), pes.: o Il sostantivo mechanik è virile, kot è virile, ma koty- non-virile, kobieta è femminile, e kobiety non-virile
o C’è la declinazione con sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo, vocativo o Nella coniugazione dei verbi si notano tre tempi (presente, futuro, passato), tre modi (indicativo, condizionale, imperativo) o Si è conservato (come nella maggior parte delle altre lingue slave) l’aspetto verbale che contraddistingue i verbi in: perfettivi che designano un’azione compiuta; imperfettivi- indicano un’azione incompiuta, in via di svolgimento, abituale, ripetute nel tempo o La categoria dell’aspetto è assai sviluppata dal punto di vista morfologico e flessivo o L’aspetto compensa infatti la struttura di tempi verbali abbastanza modesta (in confronto all’utilizzo del verbo nelle lingue romanze) o I verbi formati grazie ai suffissi e prefissi informano
-è durata solo un po’ di tempo (potańczyć) -durante tutto il periodo (przetańczyć) o Bere fino all’ultima goccia o Per l’uso topico- do miejscowego stosowania
o Le parole, per mezzo dei quali ci esprimiamo nella lingua italiana hanno forme diverse e subiscono mutazioni differenti o Secondo la funzione che adempiono nel discorso, vengono tradizionalmente suddivise in varie categorie, e precisamente nelle nove parti del discorso di cui cinque sono variabili e quattro invariabili o Variabili (nome, articolo, aggettivo, pronome, verbo) o Invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione: ah, eh, ahimé, viva) o Le cinque parti variabili subiscono una flessione detta: declinazione o mutamento della desinenza secondo il genere e il numero, se si tratta di nomi, articoli, aggettivi, pronomi o Coniugazione o mutamento della desinenza secondo il modo, il tempo, la persona, il numero, se si riferisce a verbi o Le quattro parti invariabili comunque vengono usate nel discorso ma non vanno mai soggette a cambiamenti di forma o Fare l’analisi grammaticale significa distinguere in una proposizione le varie parti del discorso, indicano per ciascuna di quale forma si tratta o Parole vuote, parole contenuto o Concordanza dei tempi (consecutio temporum) insieme delle regole che stabiliscono l’uso dei tempi e dei modi della frase principale e della frase subordinata o Esprime il rapporto temporale di anteriorità, contemporaneità, posteriorità (indicativo e congiuntivo), p.es. Lui sapeva che sarei andato a Roma