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- Classificazione delle principali varietà romanze per famiglie. Lingue romanze- sono le lingue derivate dal latino, dipendente dal territorio Famiglie: -latina -iberoromanza (portoghese, spagnolo) -retoromanza (romancio, ladino) -italoromanza (italiano, sardo) -balcanoromanza (dalmatico, rumeno)
- Nazione- lingua- dialetto Una nazione si riferisce ad una comunità di individui che condividono alcune caratteristiche comuni come la lingua, il luogo geografico, la storia e la cultura. La lingua- un fattore che unisce una nazione e polopo. Il dialetto- variazione della lingua standard che si cambia dal regione. Francia- francese- lingua d’oil (nord) d’oc (sud) Spagna- castigliano- catalano, galiziano, basco Italia- italiano, fiorentino
- Zone di lingue non romanze Basco (Pirenei) Bretone (Bretagna) Tedesco (Alto Adige) Albasene (Calabria, Sicilia) Greco (Puglia) Provenzale (Piemonte)
- Lingue romanze fuori Europa L’America (spagnolo, portoghese) L’Africa (francese)
- Influssi germanici -> Ostrogoti, Longobardi, Normani
- Termini Atlante- linguistico- è una raccolta ordinata e sistematica di carte geografiche sulle quali sono riprodotte, per ogni località italiana le corrispondenti traduzioni dialettali di un concetto, di una nozione o di una frase. Isoglossa- è una linea che, su una carta geografica, "delimita" la zona di un territorio che condivide un tratto linguistico comune, di qualunque tipo esso sia: lessicale, fonetico, morfologico o sintattico.
Retoromanzo- gruppo di lingue neolatine stabilite nell’area occupata dagli antichi Reti, nella parte centro-orientale dell’arco alpino (le lingue riconosciute che ne fanno parte sono il romancio, il ladino ed il friulano.
- Gli Etruschi- un popolo dell’Italia antica (primo popolo non indoeuropeo) che vivono nell’area corrispondente all’odierna Toscana. L’etrusco-lingua etrusca, alfabeto basato sulla lingua greca, poi sostituita dal latino Parole etrusche: persona, popolo; nomi di luoghi- Perugia, Modena; historio, taverna, catena
- Lingue italiche0 lingue indoeuropee parlate anticamente in Italia Tribu preromane: liguri, celti, etruschi, umbri, greci, siculi, veneli, apuli
- Lingue italiche: a) lingua osca- parlata nella regione centro meridionale della penisola italiana b) Lingua umbra- parlata nella regione centro settentrionale c) Lingua latino-falischa (anche dette italiche occidentali , che comprendono lingue: falisca, latina, venetica, sicula Lingua osca (morta prima del Cristo)- lingua indoeuropea, italicha, con alfabeto basato sulla lingua greca La Tabula Bantina- è il più importante reperto mai rinvenuto sulla lingua degli Osci ( una iscrizione antica nella l.osca Lingua umbra (vive dopo Cristo)- l.indoeuropea, italicha Le Tavole di Bronzo di Gubbio- sono sette tavole bronzee con le iscrizioni sacrali scritte in umbro
- Lingua volgare è un'espressione con la quale si indicano le lingue parlate dal popolo nel Medioevo in Europa occidentale e derivate dal latino, ma notevolmente distanti dal latino classico. Latino volgare- lingua parlata, usata dai popoli conquistati, influenzata da cambiamenti linguistici e da influssi derivati da altre lingue Latino classico- lingua del elit- minoranza
- Apendix Prbi- un appendice, elenco preparato dagli insegnanti romani del latino per i loro allievi, comprende raccomandazioni come dire e come scrivere, lo scopo- mantenere la purezza del latino.
- Fattori che hanno accelerato la nascità della lingua volgare
- sermo provincialis- lingua dei popoli provinciali
- sermo militaris- gerro militare
- sermo vulgaris- lingua dei romani
- sermo rusticus- lingua della campagna
- L divisione dell’odierna Francia Lingua d’oil-nord lingua d’oc-sud
-Dante voleva trovare un volgare perfetto, illustre, cardinale, accettato da artisti -Volgare ideale sarebbe la lingua dei poeti siciliani, provenzali e del dolce stil nuovo -Dante vede somiglianza della lingua d’oc, d’oi, si, ma non vede nessun legame tra volgare e latino -il primate per la prosa è la lingua d’oc e per la lirica d’oil -per lui la lingua del si è superiore, bella, musicale
- “La Divina Commedia” scritta nella lingua volgare Fiorentina, IXsec. -ha 3 parti e 33 canti ognuna -allegorica dell’oltretomba Cristiana -lessico fiorentino che riguarda ogni stato sociale: plebeo e alto -tanti latinismi -l’ignoranza del Greco -compilazione del vocabolario, DC come base -grazie alla riccezza dello stile e vocabolario Dante è diventato il padre della lingua Lingua trecentesca l’ortografia e grafia è cambiata, variabile, instabile l’interpunzione non c’e i possesivi non coincidevano con il nome -diverse forme del verbo AVERE
- F.Petrarca “Canzoniere” 366 testi di vario tipo in volgare, diario intimo *lingua e stile: molte figure retoriche, polisemia, purezza, freschezza della lingua, tono elegiaco, uniformità (della lingua, lessico, sintassi, tono), riduzione di forestierismi e latinismi, lingua accessibile per tutti Questione dell’uso della lingua volgare: Dante difende la lingua volgare il volgare come utile strumento della prosa scientifica può dare lustro ai poeti che ne fanno uso Petrarca Il latino riconquista la supremazia Il latino mira a riprodurre la purezza dei classici È la lingua raffinata e selezionata che raffina e seleziona il pubblico di dotti Confronto Dante/ Petrarca Dante: ha spirito medievale, è uomo del comune, ha cultura enciclopedica, fa politica, è attivo, indole granitica, religiosità Petrarca: ha spirito classicista, preumanista, ha cultura classica, attività letteraria, tormento, crisi interiore
- G.Boccaccio- padre della prosa volgare italiana, “Decameron” la lingua: -i latinismi sono diminuiti -lessico ricco, uso plebeo -si adegua alla norma grammatica del fiorentino -molti francesismi -due tipi dei linguaggi-> raffinato, colto dei borghesi, nobile; popolare di uso comune -il verbo va alla fine della frase -uso delle espressioni vivaci che esprimono le emozioni -frasi esclamative -uso discorso diretto
- Prestiti linguistici/ forestierismi- parole di un’origine straniera entrati in una data lingua a) Prestiti di necessità- parole introdotte ad esempio viene scoperto un nuovo oggetto- entra nuovo referente (jeans, computer, whisky, kiwi) b) Prestiti di lusso- parola straniera sostituisce una parola già esistente (hotel – albergo; week end – fine settimana; baby-sitter – bambinaia; supermarket – supermercato) Substrato- è una lingua non parlata su un territorio che prima di sparire ha influenzato quella da cui è stata soppiantata (celtico sul latino) Lingua A parlata Lingua B arrivata, entra nel contatto, interferisce con lingua A, lascia le sue traccie Esempio: i Veneti nel nord, i Latini in Lazio, Siculi in Sicilia, gli Etruschi in Toscana Adstrato- una lingua che ne influenza un'altra senza che una delle due finisca per scomparire. Questo è di norma il caso di due lingue confinanti o compresenti su un territorio, ma senza che vi sia una disparità di prestigio che favorisca una o l'altra. Un esempio di lingue di adstrato è quello che si ha nel caso del tedesco e del francese, che sono parlate in territori contigui e si sono reciprocamente influenzate, senza che l'una prevalesse sull'altra. Esempi: Abenteuer (ted.) < aventure (fr.) valse (fr.) < Walzer (ted.)
Letteratura volgare- il fiorentino la lingua più adeguata all’uso letterario. La letteratura italiana conosce in questo periodo un grande sviluppo: -nascono nuovi generi in prosa, come il trattato storico, politico, filosofico o morale (Niccolo Machiavelli, Baldassarre Castiglione); -fioriscono nuove forme poetiche come la canzone (Lorenzo de’ Medici) che viene eseguita con accompagnamento musicale durante le feste di corte; -vedono la luce due grandi poemi epici: l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto e la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, che narrano le avventure e gli amori di dame e cavalieri, riscuotono un enorme successo presso le corti rinascimentali Cadde così la preminenza del latino e fu impresso un nuovo sviluppo alla letteratura italiana, con l'imposizione di una omogeneizzazione della lingua letteraria nazionale. SEICENTO Galileo Galilei- è considerato il padre del metodo scientifico perché utilizzava uno stile tipico della prosa scientifica (caratterizzato dalla chiarezza, sobrietà, semplicità e la precisione). Queste caratteristiche sono ben diverse dallo stile barocco, pieno di artificiosità. Galileo utilizzava le metafore, ma lo faceva per spiegare meglio gli concetti, non per un fattore estetico. Dato che nel volgare mancavano termini tecnici e lessico specifico riferito all’ambito scientifico Galilei ha deciso di adottare parole nuove, conferendo significati specifici a valore tecnico a parole volgari di uso comune (per facilitare la comprensione al pubblico). Dialetti, varianti fonetiche
- I vari dialetti dominano nella comunicazione orale e iniziano anche a diffondersi nella produzione letteraria scritta.
- il toscano letterario fuori dalla Toscana e Roma non era molto diffuso nell’uso parlato quotidiano
- in ciascun luogo domina il rispettivo dialetto
- solo le persone più elevate facevano qualche sforzo. Ma scrivendo è di regola usare l’italiano, anche se rimanga un po’ qualche traccia dialettale, p.e. Salvator Rosa adoperò solo l’italiano ma anche a Roma e a Firenze, parlando, continuò a servirsi del proprio dialetto e le sue satire agli amici le commentava con frasi napoletane
- molti scritti dialettali vanno considerati come opera conscia di persone colte, che utilizzano il dialetto come colore letterariamente inconsueto, straordinario
- erano numerosi poemi giocosi con scene di vita locale, traduzioni in vari dialettali di poemi classici e moderni, commedie con personaggi dialettali
- l’uso conscio del dialetto nasce dalla ricerca di color locale e dall’attaccamento alla patria regionale
- Nel seicento l'accoglimento di vocaboli regionali che non fossero già riconosciuti dall'uso letterario e' molto più scarso che nei secoli precedenti. I dialetti si diffondono grazie alla sua divulgazione della conoscenza di modi di vita, cibi, fenomeni naturali,ecc. Nella letteratura i dialettismi erano molto presenti, li usava ad.es. G. Vittori, usa la parola fioppa per dire pioppo, lasina per dire ascella. Gli arcaismi non usati più nella lingua parlata ma erano sempre usati nella lingua poetica,ad.es. Marino nell'Adone: feruta (ferita), visaggio (vizo). Vocabolario della Crusca Dal Seicento all’Ottocento, come detto, si attraversa un periodo di stasi sulla questione linguistica. Importanti passi avanti vengono fatti su quello che era lo studio della lingua. Basti pensare alla nascita delle varie accademie, fra cui la più importante fu l’Accademia della Crusca , che a partire dal 1612 pubblicò le prime edizioni del Vocabolario italiano. Questa fu un innovazione di grande rilevanza, soprattutto per la sua unicità e alti standard di autorevolezza. L’Accademia della Crusca era/è una sorta di centro di ricerche nazionale per la lingua italiana. Nel seicento uscirono tre edizioni diverse del Vocabolario italiano, nel 1691, la terza fu quella più completa, composta di tre tomi con lemmi e descrizioni molto più complete. „Vocabolario degli Accademici della Crusca” e con questo titolo il volume usci il 20 gennaio 1612 presso il tipografo G. Alberti a Venezia
- L’opera mira sopratutto a conservare la lingua, appoggiandosi all’uso scritto del Trecento. Quindi nel compilare il Vocabolario fu necessario ricorrere all’autorità di quegli scrittori, che vissero quando questa lingua principalmente fiorì, cioè nel Trecento. In prima linea si citano Dante, Petrarca, Bocaccio e Villani, e comunque scrittori Fiorentini o che hanno voluto scriver fiorentino: dei non Fiorentini si citano solo le parole belle e significative. Discussioni sulla norma linguistica
- C’erano tanti oppositori della Crusca. Le discussioni si facevano solo tra persone colte. Paolo Beni , professore a Padova, fu contrario all’impostazione arcaistica del Vocabolario. Sostiene la superiorita dei cinquecentisti sui trecentisti Anche Alessandro Tassoni - nominato accademico della Crusca, a cui aveva dedicato la prima parte dei suoi „Pensieri diversi”- quando fu publblicato il Vocabolario fu deluso: troppe le anticaglie, troppe le voci moderne mancanti.
- Si può dire che per tutto il secolo la Crusca sia stata la pietra di paragone nelle numerose discussioni sulla norma linguistica e quanto al nome della lingua il toscano è predominante, adoperato qualche volta anche da chi non accetta la disciplina della Crusca.
~ Fra i termini domestici: La posata (nel senso do posto a mensa e di strumenti a tavola) ; i recipienti di bucchero (o buccheri), tanto in uso , lo scarabattolo, il baule, ecc. Fra I cibi : L’ogliapodriada; si diffonde il nome di buccala’ (prima usato solo in traduzioni dallo spagnolo) ~Il nome di scorzeonera viene dallo spagnolo escorzonera, catal. Escurconera, perche’ la radice della pianta era considerate un antidotto conto gli animali. ~Numerosi sono anche gli ispanismi riferiti alla vita militare: -Recluta (riempimento, rifornimento d’una squadra) -Borgognotta -Caracollo (sp. Caracol) -Caracollare ~Nomi di giochi e di passatempi: -La pilotta o pillotta (spagn. Pelota) -La ciaccona -La sarabanda -Il gioco dell’ombre (hombre; un gioco di carte) La penetrazione degli spagnolismi era notevole nel dialetto Lombardo e piu’ forte nel napoletano. Alcune parole che si adoperavano solo in riferimento a cose francesi entrano nell’uso commune : lacche’, Gabinetto Per la moda: chincaglie, la cocarde, i gallon, la lingerie, aggettivi di colore (dore’, gridelino, ponso’) Dalla Francia si diffonde in Italia uso della parrucca, che nei secoli precendenti significava in Italia “capigliatura naturale”, e passato in Francia, aveva il nuovo significato “capigliatura posticcia” Tra I mobili: il buffetto, il canape’ Campo dei trasporti: convoio (convoglio) Campo di termini militari: plotone, reggimento, distaccamento, blocco ~Parole generali come: Azzardo, contraccolpo, dettaglio, salvaguardia; I latinismi esemplati sul francese: Agire, installare, pogettare
Lingua italiana ha grande influsso sull’Europa, sopratutto termini legate alle opere d’arte antiche e moderne; e aumenta il fascino esercitato dalla musica italiana. OTTOCENTO Alessandro Manzoni (1785-1873) uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano, autore del famoso romanzo I Promessi Sposi L’ Ottocento era il secolo importante della svolta nella questione della lingua a cui ha contribuito molto Alessandro Manzoni. Lui ha dato un contributo linguistico imprescindibile alla letteratura italiana con la redazione finale del suo romanzo I Promessi Sposi. Lui cercava la lingua chiara, semplice, accessibile per tutti. Voleva una lingua che fosse facilmente comprensibile e non più legata alla tradizione antica e aulica, destinata a chi aveva una certa formazione culturale. Occorreva perciò una lingua che fosse nello stesso tempo moderna ed unitaria: per raggiungere questo obiettivo occorreva scegliere come un modello una particolare lingua parlata, che in questo caso sarebbe il fiorentino, parlato dai contemporanei. Lo studio della lingua da parte di Manzoni si ritrova nelle varie edizioni di I Promessi Sposi. Stesura del Fermo e Lucia (1821-23): lingua basata sul toscano letterario, con termini francesi Revisione del 1824: lingua toscana arricchita con gli altri dialetti, in particolare il milanese Soluzione fiorentina del 1827: qui ha trovato così definitivamente la soluzione alla questione della lingua: la lingua unitaria, quella da usare sia in letteratura che nella vita sociale e il fiorentino delle persone colte, non la lingua morta dei libri del Trecento e del Cinquecento, come volevano i puristi, ma lingua viva, parlata ed attuale Revisione del romanzo ed edizione finale del 1840: Manzoni ha pubblicato l’ultima e definitiva edizione dell’opera. Inoltre, Manzoni ha scritto molti saggi dedicati alla questione della lingua, tra cui possiamo enumerare: 1847 / Sulla lingua italiana 1856 / Saggio di vocabolario italiano secondo l’uso di Firenze 1830 – 1859 / trattato Della lingua italiana 1868 / Dell’unità della lingua e dei mezzi di diffonderla nella quale spiega la sua proposta di diffondere la lingua fiorentina con un vocabolario, che costituisse un punto di riferimento certo ed impiegando docenti fiorentini nelle scuole elementari. Dizionari:
- G.Manuzzi “Il vocabolario della lingua italiana” (basato sul fiorentino)
- Tramater società tipografica napoletana “Vocabolario universale italiano” (attenzione dedicata alle voci tecniche di scienze, lettere, arti)
B.Croce- si occupaava della linguistica e della lingua italiana standard, suggeriva come pronunciare meglio, quale forme grammaticali usare, in suoi manuali indicava le forme corrette Fattori che hanno aiutato nell’uso d’italiano standard La radio e la televisione delle origini, hanno fortemente contribuito alla diffusione dell'italiano come lingua nazionale; in particolare, hanno diffuso una varietà di italiano fortemente standardizzato nella pronuncia in primo luogo, ma anche nel lessico e nella sintassi. I mezzi di comunicazione di massa, quali la radio e la televisione, così come il cinema, hanno compiuto un’importante funzione storica, quella dell’unificazione della lingua. La televisione è presto diventata un efficace mezzo di socializzazione e uno stimolo all’uso della lingua comune anche negli ambienti dialettofoni. Così come la radio, an- che la televisione era dapprima gestita all’insegna del rispetto del modello standard di lingua, e in particolare la pronuncia. Comunque il vero italiano parlato è cominciato ad apparire già negli anni ‘50. Negli ultimi decenni poi la televisione riproduce una plurali- tà di repertori linguistici a seconda del tipo di programma: si va dalla lingua fortemente standardizzata, caratterizzata al livello linguistico dallo stilo nominale, dalle varietà re- gionali e dall’italiano popolare e dal dialetto. La radio e le trasmissioni sportive 1905 uscita del “Dizionario moderno” di Alfredo Panzini Il cinema (che diventa sonoro, tecnica del doppiaggio e le scuole per i doppiatori dove si imparavano le strutture dell’italiano standard Campo giuridico (la redazione dei codici fondamentali: penale, civile, procedure e documenti ufficiali Televisione, pervasività dei nuovi media capillari e interattivi La scuola Esempi del purismo linguistico Chauffeur-autista Barman-barista Container-contenitore Camping-campeggio Meeting-incontro Boxe-pugilato Business-affare Atelier-sartoria L' italianizzazione è stato un disegno politico del regime fascista che ha interessato tale periodo della storia d'Italia con l'intento di diffondere la lingua italiana, ma anche di intervenire sull'uso del dialetto di gruppi linguistici con diversa madrelingua.