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tessuto connettivo, tessuto osseo, tessuto cartilagineo e sangue, Dispense di Anatomia

il documento tratta del tessuto connettivo, delle sue caratteristiche descrivendo in maniera esaustiva anche il tessuto osseo, cartilagineo e il sangue; presenta le parole della Professoressa integrate con il libro

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 12/04/2024

annaaxp
annaaxp 🇮🇹

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Scarica tessuto connettivo, tessuto osseo, tessuto cartilagineo e sangue e più Dispense in PDF di Anatomia solo su Docsity! Tessuto connettivo: il tessuto connettivo si pone in continuità con il tessuto epiteliale, va a rivestire il tessuto muscolare ed è importante anche per il tessuto nervoso infatti il periferico in parte viene rivestito dal connettivo. Si classifica in: - propriamente detto - specializzato→ ha qualcosa che gli fa delle eccezioni che gli danno delle accezioni che gli permettono di fare qualcosa in più e diverso o cartilagine o osso o sangue funzioni: 1. il connettivo connette→ connessione meccanica e funzionale 2. essendo vascolarizzato porta nutrimento al tessuto epiteliale che non ha la vascolarizzazione e facendo ciò ha uno scambio di metaboliti e nutrimenti 3. riveste organi pieni (capsule dell’organo)→ quindi è anche un tessuto di rivestimento 4. fa supporto alla pelle e i tendini 5. costituisce lo scheletro umano (formato da osso che ha resistenza meccanica alta) 6. riserva di grasso→ adipociti sono tessuto connettivo e sono riserva di energia 7. difesa immunitaria→ sangue che è tessuto connettivo con matrice extracellulare liquida al cui interno vi sono le risposte immunitarie. 8. è in grado di riparare dei tessuti→ crea cicatrice (fibroblasti, ecc) Si contrappone all’epiteliale perché è caratterizzato da spazi vuoti= le cellule sono distanti tra di loro non a mutuo contatto→ è caratterizzato da tutto ciò che è fuori dalle cellule ovvero matrice extracellulare che è composta da ✓ sostanza fondamentale ✓ fibre il tessuto connettivo verrà catalogato in base alla matrice extracellulare→ le cellule sono di diverso tipo: adipociti, fibroblasti, ecc.→ sono cellule completamenti diverse e sono distanziate→ all’interno vi sono delle fibre che danno la consistenza del tessuto e poi vi sono i vasi sanguigni. Vi è anche tanta sostanza extracellulare→ definita anche sostanza fondamentale e all’interno vi sono delle fibre molto grandi→ la quantità di fibre nella sostanza fondamentale va a definire un tessuto connettivo propriamente detto che può essere o lasso (poche fibre) o denso (tante fibre) Questa matrice ha delle proprietà→ è in grado di dare resistenza al tessuto→ compressione (la massima la dà l’osso che è mineralizzato) e stiramento diversamente dall’epitelio non viene a contatto con l’ambiente. componenti: A. sostanza fondamentale che è di tipo amorfa o proteica B. fibre (collage, elastiche e reticolari) C. matrice extracellulare D. cellule in che senso il tessuto connettivo connette? connessione meccanica: ancora tessuti tra di loro + sostegno e protezione degli organi connessione funzionale: consente il transito di sostanze, capacità di diffondere dei metaboliti, ossigeno e nutrienti e le migrazioni di cellule (come cellule immunitarie) quando c’è sostanza fibrosa, tanto più ce n’è sono tanto più io avrò connessione meccanica, meno fibre ci sono e più sostanza amorfa che generalmente è molto idratata più la connessione è funzionale. sostanza fondamentale soluzione molto viscosa caratterizzata dalla presenza di macromolecole a base di proteine e polisaccaridi (gag, glicoproteine adesive e proteoglicani) è molto permeabile alla diffusione di metaboliti, consente la diffusione di metaboliti e la migrazione delle cellule immunitarie. La sua permeabilità dipende dal grado di idratazione che può aumentare notevolmente in caso di: ✓ edema ✓ infiammazione È difficile da veder nelle colorazioni istologiche perché è prettamente acqua MA ci sono alcune colorazioni che ci permettono di identificare un composto. La matrice extracellulare è composta da: • sostanza fondamentale amorfa che si compone delle macromolecole citate sopra I gag sono dei polimeri di forma lineare composti da due zuccheri (disaccaride) che possono essere solfonati (ciò determina la presenza o la mancanza di cariche che richiamano l’acqua) i proteoglicani sono formati da asse centrale al quel sono legate delle catene glicidiche→ proteine che fanno elica creando uno scheletro sul quale si vanno ad ancorare i gag le glicoproteine hanno struttura più o meno globulare e localizzate nella membrana→ sono localizzate nella membrana basale come la laminina o sparse nella matrice come la fibronectina • fibre → macromolecole che danno elasticità e resistenza al tessuto, mentre quelle precedenti danno la capacità di fluidificare la sostanza amorfa. Sono di tre tipi: - fibre di collagene = formate da microfibrille, ognuna delle quali costituita da unità elementari. Sono lunghe, resistenti ma flessibili e non ramificate; non si estendono molto se tirate. ▪ fisse → fibroblasti, condroblasti, osteoblasti, odontoblasti, macrofagi (sia fissi che mobili) adipociti e periciti. ▪ mobili → cellule del sangue sono molto mobili, il tessuto connettivo caratterizzato da ciò che è fuori dalla cellula avrà fibre e matrice idratata e attraverso questo ci saranno i movimenti cellulari→ cellule del sangue, leucociti (granulociti, linfociti e monociti), macrofagi, plasmacellule, mastociti fibroblasti: cellule piatte e allungate, possono avere un asse più lungo o più corto→ diffusi in tutti i tipi di connettivo quindi sono ubiquitari e sintetizzano la matrice extracellulare→ cellule più importanti del connettivo. Hanno due tipi di stati: 1. attivo→ fibroblasti→ quando stanno sintetizzando e hanno più Golgi, un reticolo endoplasmatico più esteso e vi sono parecchi scambi tra Golgi e reticolo (qui molta presenza di mitocondri) sintetizzano sia la matrice extracellulare che le fibre 2. inattivo→ fibrociti → quando il tessuto è maturo e smette di sintetizzare diventato quiescente diventa fibrocita (nel caso ci fosse danno di qualsia tipo si riattiva) Le fibre collagene che producono si addensano attorno a loro. I fibroblasti si riconoscono dal nucleo voluminoso e ovoidale. I fibrociti hanno nucleo piccolo, sono in uno stato quiescente Nell’invecchiamento dell’organismo si perde plasticità quindi le cellule diventano senescenti e hanno la capacità di ritornare nello stadio di fibroblasto molto più basso nell’invecchiamento→ un corpo invecchiato perde sia collagene che fibroblasti→ si perde adesione tra connettivo ed epiteliale. Sono cellule fisse, MA in caso di necessità si rideifferenziano in cellule migranti tanto che formano cicatrice dopo lesione e in caso di problemi particolari si possono differenziare in altri tipi di cellule (adipociti, cellule della cartilagine, cellule attive per la sintesi dell’osso) = dal tessuto connettivo propriamente detto si vanno a specializzare altri tessuti (cartilagine, osso e sangue) Si trovano in tutti i tessuti connettivi, sono attive perché vanno a definire il tessuto creando tutte le fibre e producono la matrice extracellulare. Generalmente sono affusolate, hanno un citoplasma basofilo (colorato da colorazioni basiche)→ ha grande nucleolo→ capacità di sintesi proteica importante. Ci possono essere sia fibroblasti che fibrocita all’interno del medesimo tessuto connettivo. mastociti: Cellule grandi e ipersensibili che danno reazione immediate all’allergene. contengono nel citoplasma dei grandi vacuoli all’interno dei quali vi sono: istamina che da vaso dilatazione e fa stravasare il tessuto connettivo sangue all’interno del tessuto connettivo lasso e va creare risposta (permetter uscita della risposta immunitaria) eparina: impedisce coagulazione, quando stravasa si cerca di impedire il dissanguamento e si creano dei grumi di sangue, eparina impedisce la creazione dei grumi→ la stravasazione avviene dove c’è rete capillare. I vasi mantengono finestre aperte, cellule possono continuare a uscire non si creano agglomerati. I mastociti sono nel derma perché devono essere pronti a dare l’attacco, sino all’interno della mucosa gastro-intestinale e rivestono le vie respiratorie, si trovano all’esterno dei capillari Questo tipo di reazione dà infiammazione al tessuto e richiama acqua che fluidica per la maggior capacità e ottiene maggior movimento cellulare quando danno al prima reazione fuoriesce prima l’istamina, si creano delle aperture del vaso sanguigno, successivamente viene rilasciata eparina che va a impedire che le reazioni della piastrina vadano a chiudere i buchi. macrofagi: sia fissi che mobili, importanti nell’attività infiammatoria sia nella risposta allergica precedente. fagocitano residui e li degradano attraverso i lisosomi, puliscono, uccidono i microbi e danno la reazione a un antigene esposto Regola il complemento e compie una regolazione endogena. Sono originari dei monociti che sono le cellule del sangue, sono cellule grandi ma diversamente da quelle precedenti hanno più Golgi, un nucleo più piccoli e meno vacuoli che sono anche più piccoli. Nel tessuto connettivo queste cellule si possono confondere con i mastociti, ma i vacuoli interni ai macrofagi sono bianchi→ poca materia perché vi sono sostanze digerite, il materiale che hanno dentro si definisce amorfo. plasmacellule: cellule migranti, derivazione del sangue in modo particolare linfociti b. una volta che è entrato il patogeno e l’organismo l’ha riconosciuto, dopo lo ricorda, le plasmacellule producono gli anticorpi di riconoscimento dei patogeni che ci hanno attaccato e producono le immunoglobuline G. stravasano tanto, qui di il tessuto connettivo lasso è pieno di queste cellule, ma anche negli organi linfoidi (es. milza) e nel sangue, cellule grandi, rotondeggianti, il nucleo è fatto a rosetta o a ruota di carro→ nucleolo centrale e lateralmente vi è della cromatina addensata. Ha vacuoli, ma mantiene una caratteristica cellulare maggiore (reticolo e Golgi ben visibile). Dentro queste cellule vi sono degli anticorpi, quando arriva l’antigene lo riconoscono e poi inizia a produrre anticorpi. adipociti: il tessuto adiposo è classificato in - bianco o uniloculare→ è il più diffuso, nel nostro copro ce n’è de i più nelle donne che negli uomini (20% uomini e 25% donne) - bruno o multiloculare → molto specializzato e nell’adulto ce n’è pochissimo→ grandi fonte di energia le cellule adipose bianche sono delle cellule che hanno il nucleo disposto verso la parete e c’è un grande vacuolo pieno di lipidi tutto il tessuto grasso è altamente vascolarizzato perché arrivano gli ormoni che stoccano e portano in circolazione; l’accumulo all’interno delle vescicole sono i trigliceridi, hanno sulla membrana dei recettori. si differenziano dai fibroblasti e diventano adipociti, iniziano ad accumulare trigliceridi al loro interno, formano delle gocce che diventano sempre più grandi, schiacciano in parete il nucleo e assottigliano il citoplasma per diventare un adipocita adulto. Stanno sotto la cute, attorno ai reni che sono incapsulati da una capsula interna ed esterna e nel mezzo vi è l’adipe, serve a mantenere caldo e ammortizzare il rene. L’adipe bruno ha cellule rotondeggianti con nucleo centrale, tanti vacuoli all’interno che mantengono i mitocondri (utilizzati da animali in liturgia) periciti: cellule migranti: Come i fibroblasti del connettivo, i condrociti producono anche le componenti organiche della sostanza fondamentale amorfa; la particolare composizione di tale sostanza conferisce alla cartilagine il caratteristico stato di “gel solido” Vi sono anche delle fibre elastiche, anche la cartilagine ialina rimane in grado di avere dei gradi di flessione. cartilagine ialinica: Il pericondrio è il limite esterno sia in alto che in basso, la zona centrale ha un asse mediale che fa si che ci sia specchiata la stessa distribuzione. Nel pericondrio vi sono dei condroblasti e cellule che non sono ancora completamente differenziate, rimangono in stato semi-quiescente perché intervengono quando devono produrre altra sostanza. Le altre cellule dello stato sottostante scendono e diventano ovali, vanno nella zona tangenziale e queste sono l’inizio della differenziazione tra cellule mesenchimali e condroblasti, scendono, diventano totalmente condroblasti e iniziano a sintetizzare. Nella zona radiata, le cellule da condroblasti diventano condrociti e si raggruppano in gruppetti isogeni e iniziano a produrre sostanza che permette di mantenere sostanza amorfa e fibre nella zona radiata. Sotto vi è lo stesso procedimento. accrescimento: segue due vie: - Per apposizione→ pericondrio oppure subito sotto nella zona tangenziale, queste cellule sono orientate e producono solo verso l’interno→ avviene dal differenziamento mesenchimale→ le cellule staminali del pericondrio si differenziano in condroblasti e cominciano a secernere matrice cartilaginea, rimanendo inclusi nelle lacune e diventando condrociti maturi. - Interstiziale→ permette accrescimento in spessore e in lunghezza perché avviene in modo circolare→ dalla zona radiata si espande e i condrociti porteranno all’accrescimento delle lacune→ la cartilagine di espande dall’interno attraverso la divisione dei condrociti e la produzione di nuova matrice A seconda che siano condroblasti o condrociti a produrla, la crescita è diversa→ la zona tangenziale da apposizione, mentre zona radiata da accrescimento interstiziale La cartilagine ialinica è uguale ma le fibre cellulari che maggiormente la caratterizzano sono quelle elastiche, è caratterizzata dai due tipi di accrescimento, le fibre sono molto più caratterizzanti nella cartilagine elastiche invece che ialinica. La fibrocartilagine ha delle fibre parzialmente longitudinali e hanno dei condrociti che diversamente dai fibroblasti sono più tondeggianti e in fila all’altro. Non ha il pericondrio, è tutta gel, non ci sono limiti definiti. i tipi di cartilagine: La matrice extracellulare va a differenziare i tipi di cartilagine che sono 3: - La cartilagine ialinica è la più diffusa, ha un aspetto vetroso ed è bianco, bluastra→ contiene fibre strettamente adese e si trova nelle cartilagini articolari, nelle connessioni tra coste sterno e nelle vie aeree dell’apparato respiratorio - Cartilagine elastica è giallastra, è opaca e molto elastica→ è caratterizzata dalla presenza di moltissime fibre elastiche e si trova in padiglioni auricolari, meato uditivo esterno, tuba uditiva ed epiglottide - La fibrocartilagine è una transizione tra connettivo e cartilagine→ condrociti organizzati in file parallele tra fasci di collagene, è una forma di transazione tra tessuto connettivo denso regolare fibroso e cartilagine, si trova in dischi intervertebrali, sinfisi pubica cartilagine elastica: è caratterizzata da sostanza amorfa, per quanto ci sino più fibre ma la sostanza amorfa ha un basso contenuto di proteoglicani. Rispetto alla cartilagine ialina ha cellule più vicine. cartilagine fibrosa: non ha il pericondrio, ha delle fibre di collagene spesse, ma non sono orientate tutte nello stesso modo e ha dei condrociti. Osso È un tessuto connettivo specializzato di sostegno e ha due peculiarità: 1. la matrice extracellulare è composta da fibre di collagene ma i 2/3 sono calcificate→ le cellule producono fosfato e bicarbonato di calcio e lo depositano sul collagene, impedisce qualsiasi diffusione. 2. è molto resistente e dinamico funzioni: a) crea scheletro di sostegno b) dà sostegno ai muscoli e insieme ai muscoli tendini e nervi permette il movimento c) protegge, tutti organi vitali sono inclusi nelle ossa. d) riserva di minerali, principalmente calcio e) produzione di cellule del sangue f) garantisce, grazie alla struttura interna la massima resistenza con il minimo peso La sostanza extracellulare è formata da fibre di collagene e reticolari (poche fibre elastiche) e ha una sostanza amorfa che lo differenzia dagli altri tessuti connettivi: non è solo organica, ma ho anche i sali di calcio (che è la parte minerale) Ci sono cellule die tre tipi: • osteoblasti • osteociti • osteoclasti che digeriscono, tolgono la struttura l’organizzazione è di due tipi: - non lamellare - lamellare→ le lamelle possono essere compatte oppure possono essere a trabecola e danno l’osso spugnoso Si rimodella: nelle ossa ci sono gli adipociti, le cellule che producono il sangue e l’osso è altamente dinamico, continuamente rinnovato per riassorbimento del tessuto osseo vecchio e deposizione di tessuto osseo nuovo. È rivestito da un connettivo, periostio (endostio nel canale midollare) eccetto che nelle articolazioni le cui superfici sono rivestite da cartilagine ialina articolare, che non viene rigenerata. Pertanto un pezzo scheletrico osseo è un organo che contiene tessuto osseo, cartilagineo, adiposo ed emopoietico Il Tessuto osseo è caratterizzato da cellule e sostanza intercellulare→ pure essendo vascolarizzato e innervato non vi è solo sostanza intercellulare organica MA anche inorganica che sono i Sali di calcio che vengono depositati sulle fibre di collagene. La parte inorganica pesa di più→ 65 % del peso a secco dell’osso→ caratterizzato da parte più inorganica rispetto agli elementi precedenti. pur essendo rigido e resistente alla compressione e ha una resistenza meccanica forte mantiene capacità elastica (molto piccola). I Sali di calcio di forma semi-prismatica sono dei cristalli che si vanno a depositare con l’asse lungo sull’asse lungo del collage e rendono le fibre resistenti. cellule: ▪ osteoblasti; in attiva sintesi, è grande, con il nucleolo e molte vescicole che producono tutto quello che è matrice extracellulare (fibre e sostanza amorfa) ▪ quando terminano sintesi attiva, diventano osteocita: la cellula si rimpicciolisce, mantiene nucleo ma ha prolungamenti che vanno a mettersi in contatto con altri prolungamenti di altri osteociti→ Lo strato esterno è più fibroso e poi c’è una parte più interna di cellule a mutuo contatto tra di loro che sin sono messe in fila (cellule totipotenti) Internamente vi è l’endostio costituito da uno strato composto da sole cellule, vi è anche uno strato fibroso ma è minore= formati entrambi da due strati uno più fibroso e l’altro composto da più cellule e meno fibre. Lo strato esterno del periostio è connesso con i vasi grazie alle fibre di collagene→ le fibre e i vasi vanno all’interno e costituiscono la vascolarizzazione del canale di Havens e poi c’è stato di cellule non differenziate che possono diventare osteociti o osteoclasti. Entrano delle fibre di penetrazione che vanno a connettersi e perforare le circonferenziali esterne. La cavità interna è rivestita da connettivo propriamente detto più sottile con strato cellulare più totipotente di tutti. A livello di divisione cellulare e capacità di rigenerare l’osso, la parte interna è più attivo rispetto a quella esterna. differenziazione: Ci sono delle cellule progenitrici che si differenziano, l’osteoblasto diventa osteocita quando è meno attivo e poi vi sono gli osteoclasti che hanno una derivazione diversa→ derivano dal tessuto connettivo sangue, cellule fuse tra di loro e vanno a digerire matrice extracellulare Gli osteoblasti si avvicinano tra loro e cominciano a depositare la matrice organica intercellulare. Successivamente all’interno della matrice cominciano a depositarsi i Sali minerali e gli osteoblasti vengono racchiusi in piccole cavità (lacune) e si trasformano in osteociti L’osteoclasta è molto grande, molti nuclei→ ha nuclei verso parte apicale (estremamente polarizzato), ha diversi vacuoli tra questi vi sono dei lisosomi, poi vi sono vescicole che hanno altri enzimi litici che butterà dove ci sono le digitazioni perché vuole essere una digestione mirata e focalizzata. All’esterno si creano delle giunzioni che impediscono lo spillover: impediscono che il secreto fuoriesca e vada nei margini laterali. Nonostante osteocita sia dentro lacuna mineralizzata, ci sono dei piccoli canali che permettono loro di comunicare con le giunzioni comunicanti al limite del loro prolungamento e questo permette di portare comunicazioni dall’interno all’esterno e viceversa. L’osteoclasta arriva grazie al sangue, saranno i vasi che lo porteranno nel tessuto osseo perché deriva dal macrofago. Ha un sistema particolare, ha una forma a pettine ma all’esterno la cellula mantiene continuità con sostanza mineralizzata quindi digestione sarà sottostante all’invaginazione che crea per poter buttare dentro tutto ciò che ha digerito. Queste cellule hanno pompe cellulari molto attive: buttano fuori degli ioni che creano ambierete particoalre per cui grazie ad acido ciclico saranno in grado di rimuovere Sali minerali mentre i lisosomi digeriscono tutto quello che è materia amorfa organica. Una cellula che non è in attiva digestione non crea il suo ambiente polarizzato (zona specializzata per andare a fare la digestione), lo fa il sincizio solo quando c’è il segnale ormonale che gli dirà di svolgere quella funzione. Gli osteoblasti sono di derivazione mesenchimale, esecreranno materia e quindi costituiscono l’osso primitivo e secondario, mentre gli osteoclasti sono preposti a demolire la sostanza extracellulare e creare rimodellamento dell’osso oppure intervengono quando c’è stata frattura osso dove rimuovono frammenti. ossificazione: l’osso primario deve essere sostituito per dare struttura più propria alla materia a seconda del carico: posso avere due tipi di ossificazione: intramembranosa o diretta: avviene nel mesenchima che è il tessuto precursore dell’osso che va a generare l’osso, questo tipo di ossificazione si ha nelle ossa della testa che compongono scatola cranica e mandibola endocondrale o indiretta: va a sostituire lo scheletro cartilagineo e appongo sostanza mineralizzata → riguarda ossa lunge, irregolari, brevi ma non ossa che compongono la testa. intramembranosa o diretta: non vi è tessuto osseo, no cartilagine e c’è mesenchima→ le cellule mesenchimali si differenziano e divento degli osteoblasti quando i vasi sanguigni portano il messaggio ormonale→ ormone dice a cellule mesenchimali di iniziare a diventare osteoblasti. Si dispongono in maniera circolare tra di loro e sintetizzano verso il centro, depongono l’osteoide che è la prima materia extracellulare che andrà a definirsi come materia cellulare delle ossa. grazie a secondo segnale questo deposito viene mineralizzato e diventa osso. Il primo osso fa si che richiami altre cellule che depongono l’osso che vanno a fermare altro cerchio attorno al primitivo, depongono osteoide, mineralizzano questo e inducono lo strato circolare più interno a diventare osteociti perché mineralizzati totalmente→ diventano cellule ramificate Il primo deposito di osso viene sempre digerito→ osteoclasti che iniziano a digerire la materia, mentre digeriscono, lo strato esterno ricomincia a sintetizzare→ si crea così l’osso vero e proprio. Gli osteoclasti poi vanno via, osteoblasti diventano osteociti e si formerà tessuto osseo vero e proprio. diretta= arriva direttamente dal mesenchima. Il primo osso che si forma non ha struttura lamellare, successivamente per l’arrivo di un vaso (che porta osteoclasti) l’osso di riorganizzerà nella struttura osteonica. endocondrale o indiretta: l’osso si forma su un pre-esistente modello cartilagineo che verrà demolito per far posto al tessuto osseo → la cartilagine inizia a diventare disfunzione 1. i condrociti al centro della diafisi si accrescono, la matrice comincia a calcificare, isolando i condrociti che muoiono, lasciando libera la cavità interna della diafisi. Il pericondrio si differenzia in periostio. 2. Il periostio forma uno strato di tessuto osseo introno a diafisi chiamato colletto osseo. 3. L’osso in formazione necessita di nutrienti apportati dai vasi sanguigni con la vascolarizzazione del colletto osso. Gli osteoblasti producono osso spugnoso creando un centro di ossificazione primario 4. Man mano che l’osso si accresce, gli osteoclasti cominciano ad erodere l’osso spugnoso, creando la cavità midollare 5. Gli osteoblasti si spostano dal centro di ossificazione primario verso l’epifisi. Tra l’epifisi e la diafisi di un osso lungo rimane una listarella di cartilagine, denominata cartilagine di coniugazione (o di accrescimento) che presenta continue divisioni→ questa cartilagine provvede all’accrescimento in lunghezza dell’osso. Due ormoni: somatotropo paratiroideo agisce su osteoblasti che smettono di produrre matrice e calcitonina (tiroide) che agisce su osteoclasti che vengono inibiti. Sangue: è fluido, la matrice extracellulare è prettamente acqua. È racchiuso dentro vasi arteriosi e venosi→ pompa centrale cuore e arterie che escono dal cuore vanno verso periferia diventano sempre più piccole, arrivano in periferia incontrano piccole vene che diventano più grandi quando entrano nel cuore. Poi ci sono capillari che permettono l’ossigenazione nel nostro organismo a seconda del peso abbiamo circa 5-6 litri di sangue e corrisponde a più o meno all’8% del peso. funzioni: o trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidrite carbonica dai tessuti ai polmoni. o distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato granulociti: il nucleo li caratterizza molto e anche le dimensioni→ i granulociti stravasano dalla circolazione ma non rientrano→ quando escono vanno nel tessuto connettivo, soprattutto nel lasso. Gli agranulociti hanno un diametro variabile, stravasano ma rientrano in caso di necessità. proprietà generali: la maggior parte dei leucociti si trova fuori del circolo ematico: nel tessuto connettivo e linfatico. escono dai vasi perché hanno proprietà ameboidi e vengono richiamati fuori poiché vi è uno stimolo chimico (chemiotassi) che gli dice di uscire→ le cellule endoteliali sono a mutuo contatto o hanno delle piccole finestre e sotto vi è la membrana basale→ il linfocita crea propaggini e si insinua tra una cellula e l’altra dell’endotelio, riesce a uscire perché strizza il citosol, buca la membrana basale e passa attraverso→uscita viene chiamata diapedesi. granulociti, neutrofilo: il neutrofilo possiede un nucleo quadrilobato→ è una cellula polimorfonucleata→ i vari nuceli sono connessi da ponti di cromatina in microscopia ottica, il citoplasma di queste cellule presenta numerose “granulazioni”→ vescicole piene di enzimi litici e altre sostanze battericide (lisosomi) I neutrofili sono o estremamente mobili→ sono le prime cellule che arrivano quando c’è una lesione o hanno una spiccata attività fagocitaria o hanno vita breve all’interno del circolatorio (12 ore) ha diverse granulazioni: ▪ granuli primari: idrolasi, catalasi, lisozima fosfatasi acida ▪ granuli secondari: collagenasi e lisozima, lattoferrina ▪ granuli terziari Esternamente il neutrofilo ha uno scheletro di actina he gli permetti di mantenere forma rotondeggiante. Il compito principale dei neutrofili è la difesa dell'organismo dalle infezioni, specie se causate da batteri. Una volta migrati nel tessuto infiammato e svolta la loro azione, questi granulociti muoiono e - insieme ai detriti cellulari e al materiale degradato - vanno a costituire anche il pus delle ferite granulociti, eosinofili: Eosinofili hanno un nucleo bilobato, vita di circa 8-12 giorni distruggono il complesso antigene-anticorpo→ quando il patogeno viene riconosciuto dall’antigene e loro distruggono questo complesso altrimenti continua la reazione. Aumentano molto quando devono attaccare parassiti, rilasciano delle sostanze che vanno a distruggere i parassiti→ sono in grado anche di attaccare i funghi L’esterno ha delle piccole propaggini: fanno movimenti ameboidi o includono qualcosa al loro interno facendo digestione. In circolo rimangono da 6 alle 10 ore Gli eosinofili aumentano anche nelle allergie e possono essere responsabili di alcuni sintomi caratteristici di queste malattie granulociti, basofili: è completamente ricoperto da inclusioni che si colorano intensamente e mimetizzano il nucleo sottostante. Sono i meno abbondanti, intervengono nelle reazioni infiammatorie e allergiche, rilasciano istamina e danno vaso dilatazione e rilasciano eparina e contribuiscono alla coagulazione del sangue. Il nucleo bilobato è di tipo reniforme: ha una costituzione a C, inglobano grazie a propaggini quello che vogliono attaccare. Granulazioni sono dense e molto grani→ ricordano mastociti. Sono come i mastociti: riempite di granuli ed hanno una grande esplosione→ esocitosi→ espellono l’istamina riassunto: quando abbiamo pochi globuli bianchi si parla di leucemia agranulociti: agranulocita, monocita: è più grande dei granulociti, possiede un nucleo eccentrico, rotondo o reniforme. Circolando per 1-4 giorni prima di migrare nel connettivo dove diventano macrofagi liberi + ha molte estroflessioni cellulari. La granulazione esiste anche se in forma lieve rispetto ai granulociti, e dentro hanno la fosfatasi acida. Nell’anatomia classica sono considerati cellule voraci perché fagocitano tutto quello che entra dentro al nostro organismo e per questo si dice che partecipano alla risposta immunitaria umorale→ quando antigene viene riconosciuto come estraneo. agranulocita, linfocita: la maggior parte di queste cellule è molto piccola e il nucleo è ritornato agli standard normali. La cellula è rotondeggiante, il citosol è minimo, ci sono delle zolle interne di eterocromatina addensata come in tutti i globuli bianchi. La loro peculiarità è che ce ne sono di diversi tipi: rispondono in modo particolare all’attacco dei patogeni esterni (immunità specifica). Sono cellule a vita lunga, non terminali→ sono in grado di trasformarsi in linfoblasti e di assumere nuove funzioni in seguito all’interazione con l’antigene. Vi sono tre categorie di linfociti: 1. B: midollo osseo→ si attivano quando interagiscono con l’antigene che espone il macrofago, si trasformano in plasmacellule e producono anticorpi che riconoscono il patogeno 2. T: timo → si dividono in sottocategorie - helper che coadiuvano i B nella risposta umorale - citotossici che secernano sostanze che vanno a digerire tutto ciò che non si vuole mantenere al nostro interno→ uccidono i virus + possono dare una risposta di rigetto quando ci sono i trapianti 3. natural killer→ cellule di grandi dimensioni, danno risposta innata: danno subito reazione senza riconoscimento dell’antigene e sono tipiche dell’attacco ai virus ma anche della neoplasia ovvero quando cellula diventa cancerogena, i NK neutralizzano questa cellula che è in trasformazione neoplastica piastrine: come globuli rosse, sono dei frammenti cellulari. piastrine derivano da megacariocita che ha all’interno uno reticolo endoplasmatico molto sviluppato che invade la cellula. sta fuori dai vasi, e a un certo punto entra all’interno del circolatorio e frapponendosi tra cellule endoteliali→ si dissolve e inizia a produrre frammenti cellulari che sono le piastrine. piastrine: sono dei piccoli elementi corpuscolari del sangue, dei frammenti, sono 20.000 per mm3 e hanno una vita media di 4-10 giorni. Sono prodotti dal megacariocita che arriva dal midollo osseo. ruolo: a) a contatto con il collagene esposto dalla lesione, le piastrine liberano serotonina e altre sostanze, provocando vasocostrizione b) le piastrine si agglutinano formando un tappo piastrinico che si ingrossa rapidamente occludendo la soluzione di continuo c) il tappo piastrinico viene successivamente convertito in coagulo in seguito alla precipitazione di fibrinogeno in fibrina, formando una rete di filamenti che imbriglia piastrine, globuli rossi e altre cellule del sangue I coaguli tappano i buchi ma possono essere problema→ quando si crea coagulo in arteria può occluderla e avviene che c’è una minor irrorazione di sangue → pericolo se avviene e nel cervello→causa ischemia. infarto: zona dove manca irrorazione del sangue. immunità: 1) immunità cellulare: efficace contro cellule infettate e tessuti estranei, è mediata dai linfociti T (da timo) i quali uccidono le cellule che portano sulla superficie elementi estranei 2) immunità umorale: efficace contro le infezioni batteriche e le fasi extracellulari delle infezioni virali, è mediata da una famiglia di proteine correlate, ma di grandissima varietà, chiamate anticorpi o
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