Scarica Esiodo: vita e opere e più Dispense in PDF di Greco solo su Docsity! Esiodo (VIII-VII sec. a.C.) Fu un personaggio meno leggendario rispetto a Omero. Il padre del poeta, dopo essere stato un commerciante senza successo a Cuma eolica, per sfuggire alla miseria si trasferì in Grecia, in un villaggio di contadini presso il monte Elicona in Beozia, nel nord dell’Attica: Ascra, che gli consentì di accumulare una certa fortuna, tanto che la spartizione dell’eredità da lui lasciata causò una lite tra Esiodo e il fratello Perse. Esiodo odia Ascra, poiché è costretto a svolgere l’attività della pastorizia, tanto che la descrive: “orribile d’inverno e penosa d’estate”. Esiodo ci dice che partecipò agli agoni rapsodici a Calcide per i giochi funebri di Anfidamante, il quale avrebbe combattuto e sarebbe morto nella guerra Lelantina tra Calcide ed Eretria nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. permettendoci così di datare la vita del poeta. La sua esistenza storica è accertata grazie alle sue opere: • Teogonia: epos di carattere mitografico, opera cosmogonica sulla nascita dell’universo e opera teologica sulla nascita degli dei; • Opere e i giorni: epos didascalico, (come le opere di Catone) impartisce insegnamenti e precetti concreti del vissuto quotidiano. Esiodo è inventore di questo genere che sarà poi ripreso da Virgilio con le Georgiche, inoltre è il primo poeta ad inserire all’interno delle sue opere informazioni autobiografiche. In precedenza si preferiva sempre mantenere un’obiettività nelle opere, infatti egli si orienta verso una soggettività autobiografica, non parla dei propri sentimenti ma inserisce programmaticamente delle informazioni su se stesso per far passare un certo tipo di messaggio. L’investitura del poeta e la Teogonia Il poema, composto da 1022 esametri dattilici, suddivisi in tre sezioni: • il proemio; • la cosmogonia e la teogonia vera e propria (origine dell’universo e delle divinità, fino al regno di Zeus); i cataloghi delle spose divine di Zeus e delle generazioni di eroi. La strttura dell’opera ha un aspetto di sistematicità: generazioni divine catalogate in un’opera e intento di mettere in ordine quella caoticità di trasmissione teogonica. Si apre con un lungo e complesso proemio, nel quale Esiodo racconta anche il suo incontro con le Muse invocate sul monte Elicona, mentre faceva pascolare gli agnelli, che lo trasformano da pastore in poeta, un proemio che non è più un’introduzione al canto, ma un manifesto di poetica. Esiodo elabora un nuovo modo di concepire la poesia e l’attività del poeta, un un rapporto individuale e personale: è a lui, Esiodo, che le Muse affidano una missione precisa, quella di trasmettere con il suo canto l’“ἀλήθεια”. La parte finale del proemio contiene un'invocazione alle divinità ispiratrici del canto, nella quale, secondo il tradizionale schema omerico, al saluto delle muse segue l'esposizione del tema trattato. Il poema narra la generazione delle divinità del pantheon greco, iniziando dal Caos; di ogni divinità vengono poi descritte le prerogative. Si presenta poi il nuovo argomento che riguarda le unioni delle dee con uomini mortali, che è presto esaurito perché sono scarsi i casi di dee sedotte da uomini, infatti il tema è affrontato però in un altro poema, il Catalogo delle donne. Il poeta sceglie una struttura genealogica, in cui i legami tra genitori e figli sono basati sulla somiglianza o sulla differenza. Gli dèi di Esiodo, infatti, non sono altro che una rappresentazione dei vari aspetti della realtà. Il poeta, inoltre, attua in quest’opera un intenso lavoro di sistemazione ed organizzazione del patrimonio mitico greco, molto vasto e discordante. Bisogna poi ricordare che Esiodo, a differenza di Omero, ha l’intento di rappresentare il mondo divino con una globalità sistematica. L'immagine del mondo fisico e divino nella Teogonia coincide con quella che si ricava dai poemi omerici: su tutto domina Zeus, sovrano degli dei e degli uomini, tuttavia sono presenti anche delle differenze con le opere omeriche: ad esempio, la coppia all'origine delle varie generazioni divine è costituita in Omero da Oceano e Teti, in Esiodo da Urano e Gea; Zeus è in Omero il primogenito di Crono, in Esiodo l’ultimogenito. La Teogonia si conclude con la genealogia delle dee ovvero il catalogo delle dee/ donne in cui si narrano anche le unioni tra dee-uomini che portano alla nascita di figli speciali: gli eroi. Le opere e i giorni Il poema, è composto di 882 esametri, ha una struttura molto complessa, dove si trovano argomenti diversi tra loro, espressi in forme differenti, tra i quali risulta spesso difficile individuare le connessioni. L’unità dell’opera è assicurata da due elementi: • il riferimento al fratello Perse (con cui il poeta ebbe una controversia a causa dell’eredità e a cui indirizza tutte le sue riflessioni e gli ammaestramenti); • la presenza di due concetti di fondo, intorno a cui ruota l’intero canto: la necessità del lavoro e l’aspirazione alla giustizia. Il lavoro dell’uomo è scandito nel tempo, cosa che si pone in polemica con l’orizzonte rapsodico omerico, espressione dell’aristocrazia, infatti Esiodo non è un cantore professionista, parla della vita i tutti i giorni, dei doveri, delle fatiche, troviamo comunque l’impianto dell’epos tradizionale ma cambia l’argomento: la vita di un ceto povero.