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latino su seneca eta giulio claudia, Appunti di Latino

appunti del liceo scienze umane

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 13/04/2024

simona-wu-3
simona-wu-3 🇮🇹

4 documenti

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Scarica latino su seneca eta giulio claudia e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Seneca Nacque a Cordova da una famiglia culturalmente elevata, durante la sua vita visse tutta la dinastia Giulio-Claudia. In da giovane, la sua salute non era delle migliori, infatti soffriva d’asma. Nel 31 d.C. inizia il suo cursus honorum diventando questore, grazie le sue qualità lo fecero entrare n senato, questo fece suscitare la gelosia dell’imperatore Caligola, il quale lo voleva farlo uccidere, Seneca su salvato da un’amica dell’imperatore, facendolo notare che un uomo così cagionevole di salute, era destinato a morire presto. Un’altra donna tento di rovinarlo: Messalina, convincendo il marito Claudio ad esiliarlo, accusandolo nell’adulterio di Giulia Livilla, sorella di Caligola. Tuttavia, Seneca fu esiliato in Corsica per otto anni, per via della sua filosofia stoica, egli non visse l’esilio in maniera negativa, ma lo vide come un’opportunità per relazionare con se stesso e trovare quei valori che risiedono nella virtù. A risollevarlo fu Agrippina che convinse Claudio a graziare Seneca, facendolo tornare a Roma e fu nominato precettore di Nerone, figlio di Agrippina. Agrippina era convinto che dopo la morte di Claudio viene nominato come suo successore Britannico, per questo decide di eliminare il marito facendolo avvelenare. Dopo la morte di Claudio, Seneca scrisse un opuscolo satirico, l’Apokolokyntosis Divi Claudii 《 la trasformazione in zucca del divo Claudio 》 ,letteralmente significa divinizzare una zucca, proprio per sottolineare il tono ironico dell’opera. Dopo la morte di Claudio il potere passo a Nerone, ma crescendo voleva regnare da solo ed emanciparsi da sua madre e i suoi consiglieri, fece uccidere suo fratello Britannico 55,e poi nel 59 suo madre. Dopo l’uccisione della madre Seneca era sgradito dall’imperatore e dai suoi consiglieri; perciò, decide di allontanarsi dalla corte e dedicarsi agli studi. Nel 65 fu scoperta una congiura di Pisone contro Nerone, in cui era coinvolto anche Seneca. Nerone gli invio un centurione a ordinarsi di suicidarsi, e Seneca si suicidò. LE OPERE Le opere filosofiche di Seneca furono raccolte sotto titolo di Dialoghi, che non sono dei dialoghi veri e propri, ma trattati in cui Seneca parla in prima persona con l’intento di divulgare il pensiero stoico. Ci sono giunti dieci opere, nove composte da un solo libro e una, il De Ira, da tre libri. Oltre a queste ci sono il De beneficis,il De clementia, dedicato a Nerone, e 124 Epistulae morales ad Lucilium,che possono considerare la sintesi del pensiero morale di Seneca. Scrisse anche nove tragedie di argomento mitico, prendendo come modello di riferimento quello greco. Infine, l’apokolokyntosis, una satira menippea, in quanto unisce prosa e versi e viene utilizzato un tono acceso. Nel corpus dei Dialogi abbiamo tre Consolationes ,due delle quali Consolatio ad Helviam matrem e la Consolatio ad Polibium,sono scritti mentre Seneca era in esilio in Corsica, l’altra la Consolatio ad Marciam era scritto precedentemente ,sono testi a metà strada tra la retorica e la morale, in cui Seneca consola i suoi destinatari riguardo a una situazione difficile che li tormenta e le esorta a sopportare il dolore affermando che il dolore appartiene alla natura dell’uomo e quindi non può essere evitato, ma la ragione e il giudizio ci aiutano, perché un anima pronta a soffrire paradossalmente soffre di meno. Inoltre, essendo uno stoico, considera la morte come un bene, in quanto il suicidio viene visto come un mezzo per essere liberi.  Consolatio ad Marciam e rivolta ad un’aristocrazia chiamata Marcia per la perdita del figlio, Marcia era anche la figlia dello storico Cremuzio Cordo ,che aveva esaltato gli ideali repubblicani, quindi i cesaricidi Bruto e Cassio e quindi fu accusato di lesa maestà .In quest’opera sostiene che il ricordo del bene passato deve consolare il male del presente.  Consolatio ad Heviam matrem, vuole consolare sua madre per suo esilio: dice che l’esilio e solo un cambiamento di luogo, ma ciò non turba la serenità, perché il suo animo e sempre il medesimo; infatti, dice se un uomo sta male starebbe male ovunque si trovi.  Consolatio ad Polibium e indirizzato al liberto dell’imperatore Polibio, sperando di avere il suo appoggio per ritornare a Roma, l’opera e pieno di elogi.  De ira, dedicato al fratello Novato, analizza come un uomo si lasci trasportare dalla collera fino a diventare feroce come un animale. Secondo la filosofia stoica, tutte le passioni, ostacolano l’imperturbabilità del sapiens. Seneca definisce l’ira come un brevem insaniam ovvero una pazzia momentanea. L’ira e causata dall’iniuria, ovvero l’offesa, che però non e proprio ira, perché ira si intende quel sentimento che fa scatenare la volontà di far male a qualcuno. Nel II e III libro si insegna che il sapiens deve rendersi imperturbabile alle offese, in modo che non tocchino nell’anima.  De constantia sapientis, scritto dopo il ritorno dall’esilio,dedicato a un suo amico Sereno, che era un prefetto e un epicureo, in cui Seneca voleva farlo convertire, in quest’opera Seneca continua il discorso sull’ira e sostiene che il sapiens, per rimanere imperturbato dalle offese, deve avere un dialogo con se stesso, in modo da riprendere calma e mettere a freno le emozioni. Uno dei modelli sono Stilpone, che aveva perso ricchezza, figli e patria in guerra, viene domandato se ha perso qualcosa, lui risponde che non ha perso nulla, tutti i bene li ha con lui.Catone  De tranquillitate animi, sempre dedicato a Sereno, Seneca riprende
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