Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

PEDAGOGIA E COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DIDATTICHE (+ concorso straordinario TER), Sintesi del corso di Pedagogia

Il documento ingloba i principali ed esaurienti argomenti per chi sta studiando o vuole studiare pedagogia/psicologia o si sta preparando per il concorso straordinario TER docenti (2023/2024) Gli argomenti trattati sono: di ambito pedagogico e sociopsicopedagogico. Date un'occhiata anche ai documenti: Le metodologie didattiche e Informatica / tecnologie didattiche. Lasciatemi per favore un commento e una valutazione. Grazie Grazie mille a chi ha avuto fiducia in me e ha acquistato il testo!! Controllate anche voi le stelline, i commenti e il numero di download! Testo esaustivo va dritto al punto! Mi ha aiutato tantissimo anche per il TFA.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 27/06/2023

FlavianoZuppardo
FlavianoZuppardo 🇮🇹

4.8

(25)

10 documenti

1 / 20

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica PEDAGOGIA E COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DIDATTICHE (+ concorso straordinario TER) e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! Pedagogia, apprendimento e didattica Fondamenti di Pedagogia La pedagogia è oggi comunemente definita come la scienza o il complesso delle scienze e dei saperi relativi all’educazione. L’educazione fa dunque riferimento sia alla dimensione dello sviluppo delle potenzialità umane che all’affinamento dei valori, degli affetti, delle relazioni sociali. Educare, in un senso molto esteso significa effettuare un complesso processo di intervento culturale sugli individui, presi singolarmente oppure come gruppo. Il termine, da questo punto di vista, indica propriamente l’acquisizione degli atteggiamenti e delle capacità generali che li riguardano in primo luogo la sfera del comportamento etico. Possiamo quindi affermare che si ha formazione quando sono in gioco contemporaneamente tutti i seguenti aspetti dell’individuo: quello psichico (relativo alla dimensione interiore, affettiva e cognitiva) quello etico (che riguarda il comportamento e le relazione con gli altri) quello sociale (incentrato su complicati processi di scambio simbolico con l’ambiente circostante e con le istituzioni politiche in cui si vive). Lo scopo generale sotteso a qualsiasi processo educativo-formativo dovrebbe essere quello di consentire al maggior numero di individui di interagire positivamente e produttivamente con l’ambiente umano e sociale in cui vivono. Formarsi dovrebbe poter significare infatti ad un altro e più profondo livello, sviluppare al massimo grado possibile la propria identità. Negli anni più recenti sono state elaborate delle teorie che in qualche modo trovano un punto di incontro. Si tratta di ipotesi centrate sulla convinzione che nella società complesse come la nostra il potenziamento delle proprie capacità personali possa rappresentare nello stesso tempo anche un arricchimento di gruppo sociale di appartenenza. Nel testo <<La cultura dell’educazione>> di Jerome Bruner, caposcuola di un indirizzo noto come psicologia culturale, viene ad esempio posto l’accento proprio sull’importanza di considerare i fenomeni di apprendimento (cioè il cuore stesso dell’attività formativa) come una sintesi tra abilità personali (sviluppo della dimensione individuale) e capacità di relazione con gli altri (sviluppo della dimensione sociale). Nel testo <<Nell’educazione un tesoro>>, infine, Delors sostiene che l’educazione è al centro sia dello sviluppo della persona che della comunità. L’educazione si basa su quattro pilastri: imparare a vivere insieme, imparare a conoscere, imparare a fare, imparare ad essere. Le scienze dell’educazione hanno principalmente lo scopo di sintetizzare quel sapere utilizzabile concretamente come presupposto dell’attività educativa stessa. Tale sapere riguarda anzitutto due aspetti generali: gli scopi o le finalità che si vogliono raggiungere e imezzi con cui si intende procedere. A questi va aggiunto un terzo aspetto: l’oggetto specifico delle pratiche educative, cioè l’alunno, l’allievo, l’educando, il discente colto nella sua individualità, nei suoi bisogni, nelle sue motivazioni ma anche nei suoi problemi (quest’ultimo aspetto costituisce il grande ambito della pedagogia speciale o di recupero, quella che si rivolge all’allievo svantaggiato o con disabilità. In sintesi, possiamo dire che la ricerca pedagogica si delinea sostanzialmente attorno ai seguenti ambiti: ● teoria dei fini o scopi dell’educazione ● studio dei metodi, degli strumenti o delle forme ● attenzione teorico pratica Definire l’ambito della progettualità pedagogica implica specificare i modelli di formazione che la pedagogia deve abbracciare in relazione alla complessità dell’essere umano. Possiamo in questo senso sintetizzare molteplici tipologie di formazione. Per una buona formazione intellettuale è necessario rafforzare alcune caratteristiche della creatività cognitiva, la flessibilità, la prontezza, la costruttività, la versatilità. Propriamente si deve parlare di vari tipi di intelligenza (corporea, linguistica, musicale, ecc.): la pedagogia deve impegnarsi affinché tutti siano promossi e affinché siano ricordati e integrati tra di loro, e lo strumento migliore che ha a disposizione a tal fine è l’esercizio intellettuale. L’uso creativo dell’intelligenza consente così ad apprendere ed elaborare saperi, e di riflettere su di essi, promuovendo l’autonomia contro la passività e la dipendenza. La creatività estetica riguarda le esperienze sensoriali, relazionali e immaginative. La formazione estetica è legata alla capacità di rinnovamento del rapporto col mondo e con gli altri attraverso la cura e la creatività. La creatività estetica riguarda le esperienze sensoriali, razionali e immaginative. 1 La formazione estetica è legata alla capacità di rinnovamento del rapporto col mondo e con gli altri attraverso la cura e la creatività. La dimensione corporea si offre come mezzo di conoscenza del mondo esterno, degli altri e di se stessi. Il corpo ha un fondamentale potere di mediazione affettiva, cognitiva e comunicativa, ed è anche attraverso il corpo che si realizza l’apprendimento. Filosofi come Rousseau, pedagogisti come Maria Montessori, psicologi come Piaget e filosofi come Maurice Merleau-Ponty hanno sottolineato l’importanza del movimento e del coordinamento spazio-temporale per la costruzione dell’identità personale e per i primi livelli di concettualizzazione. L’educazione fisica e motoria deve essere in grado di cogliere e valorizzare le molteplici valenze (biologiche, fisiche, cognitive, affettive, sociali ed estetiche) legate al corpo. L’apprendimento e i suoi studiosi ➤ Comportamentismo (behaviorismo). Teoria psicologica che studia il comportamento, si è diffusa agli inizi del Novecento a partire dagli studi di J. Watson (1878-1958) sul comportamento osservabile al fine di spiegarne i processi mentali sottesi poiché la mente è considerata una black box cioè una scatola nera il cui funzionamento intero è inconoscibile. Il comportamentismo si basa sul modello del condizionamento classico e sullo schema stimolo ambientale - risposta per cui l’ambiente è fondamentale nel determinare il comportamento. Il comportamentismo approfondisce i legami che esistono tra un determinato stimolo e la risposta che ne consegue. Orientamenti fondati sull’osservazione del comportamento sono quelli definiti come condizionamento classico e operante (si parla perciò di apprendimento condizionato). Secondo queste teorie, l’apprendimento è il risultato di una serie di condizionamenti esercitati dall’ambiente che quindi è fondamentale nel determinare il comportamento. L’apprendimento si verifica lentamente attraverso una serie di prove ed errori che porta al consolidamento delle reazioni. Principali esponenti del comportamentismo: COMPORTAMENTISMO - IVAN PAVLOV (RUSSO) (1849-1936) TEORICO DEL CONDIZIONAMENTO CLASSICO Il paradigma del condizionamento classico di Pavlov è noto: uno stimolo incondizionato (SI) (per esempio, un pezzo di carne), inserito nella bocca di un cane, determina automaticamente un flusso di saliva, cioè un riflesso incondizionato o risposta incondizionata (RI). Si definisce in questo modo qualsiasi risposta che dipende solo dalle condizioni naturali dell’individuo. Uno stimolo neutro (per esempio, il suono d'un campanello), che normalmente non determina il flusso di saliva, viene presentato poco prima della somministrazione del cibo. Dopo varie presentazioni dei due stimoli posti in successione, otteniamo che lo stimolo neutro (il suono del campanello) determina la risposta incondizionata (la salivazione) anche in assenza dello stimolo incondizionato (il cibo). La nuova risposta viene definita riflesso condizionato o risposta condizionata (RC), poiché non è spontanea ma indotta, quindi frutto di un apprendimento. Il condizionamento consiste, dunque, in un processo di sostituzione dello stimolo, per cui uno stimolo neutro diventa capace di produrre la risposta originariamente prodotta dallo stimolo incondizionato. COMPORTAMENTISMO - BURRHUS SKINNER (1904-1990) TEORICO DEL CONDIZIONAMENTO OPERANTE PREMI/PUNIZIONI = COMPORTAMENTO (SKINNER BOX) ESEMPIO DEL TOPO SULLA SCATOLA CHE PREME LA LEVETTA E GLI SI DA’ IL CIBO (RINFORZO POSITIVO) E PUNIZIONI (RINFORZI NEGATIVI) MODELLAMENTO: CONSISTE NEL PREMIARE GRADUALMENTE TUTTE LE AZIONI VOLUTE DALLO SPERIMENTATORE. 2 CANALE UDITIVO TIPICO DI CHI IMPARA MEGLIO ASCOLTANDO (L’INSEGNANTE, UN COMPAGNO, UN FILE AUDIO) CANALE CINESTETICO CARATTERISTICO DI COLORO CHE TENDONO AD IMPARARE FACENDO, ATTRAVERSO ATTIVITÀ PRATICHE E LABORATORIALI. ➤ Mediazione didattica: apprendimento che avviene attraverso l’opera di un mediatore (figura genitoriale, insegnante, esperto, ecc.). Secondo alcuni autori, tra cui il pedagogista R. Feuerstein, le facoltà intellettive dell’individuo sono modificabili lungo tutto l’arco della vita, per cui l’apprendimento è sempre possibile, anche al di fuori delle aule scolastiche. La funzione del mediatore consiste nel proporre stimoli adeguati, rispettando i tempi e i contesti in cui l'individuo si trova in quel dato momento. Anche Elio Damiano si è occupato di mediazione didattica. I mediatori didattici sono ciò che agisce da tramite tra soggetto e oggetto nella produzione di conoscenza. Ci sono quattro tipi di mediatori: MEDIATORI ATTIVI Consistono in attività che si realizzano attraverso l’esperienza diretta; MEDIATORI ICONICI Caratterizzanti dall’uso della figurazione; MEDIATORI ANALOGICI Si riferiscono alle modalità proprie del gioco come ad esempio i giochi di simulazione; MEDIATORI SIMBOLICI Utilizzano lettere, cifre, simboli; ➤ Approccio multisensoriale: tecnica di apprendimento basata sull’idea che, sollecitando più canali sensoriali, il docente abbia maggiori possibilità di colpire nel segno e raggiungere il maggior numero di studenti. Far parte di tale approccio didattico il modello VAK, acronimo di Visivo, Auditivo e Cinestetico. ➤ Modello Felder-Silverman: ha lo scopo di migliorare le performance degli studenti a partire dall’individuazione, da parte del docente, degli stili di apprendimento di ciascun alunno attraverso test e questionari mirati. CANALE SENSORIALE PRIVILEGIATO STILE DI APPRENDIMENTO STRATEGIE DI APPRENDIMENTO PREFERENZIALI Visivo-verbale Preferenza per la letto-scrittura: imparo leggendo -Riassumere per iscritto -Prendere appunti e rileggerli -Ricevere istruzioni o spiegazioni scritte -Leggere i libri di testo -Usare grafici e diagrammi accompagnati da spiegazioni scritte Visivo-non verbale (o spaziale) Preferenza per immagini, disegni, simboli, mappe concettuali, video ecc. (visual learning) -Usare il colore nel test -Consultare gli indici testuali prima di affrontare il capitolo di un libro -Utilizzare mappe con parole chiave, disegni, immagini, grafici -Creare immagini mentali di ciò che si ascolta o studia Uditivo Preferenza per l’ascolto: imparo ascoltando. Preferenza alla lezioni frontali o il cooperative learning -Alternare momenti di studio con momenti di pausa -Fare esempi concreti -Fare esercitazioni pratiche (quando la disciplina consente) -Creare mappe, grafici e diagrammi 5 Cinestetico Preferenza per attività concrete: imparo toccando o facendo -Alternare momenti di studio con momenti di pausa -Fare esempi concreti -Fare esercitazioni pratiche (quando la discipline lo consente) -Creare mappe, grafici e diagrammi ➤ I diversi stili cognitivi. La costituzione di un ambiente di apprendimento si basa sui diversi stili cognitivi e sull’attivazione di meccanismi che consentano di sviluppare, accanto alle conoscenze, le competenze individuali. Gli stili cognitivi si distinguono in: STILE GLOBALE - Parte dal generale per arrivare al particolare - Privilegia una visione d’insieme - Attribuisce maggiore importanza alla visione d’insieme piuttosto che ai dettagli STILE ANALITICO - Scorpora il genere in segmenti - Analizza il singolo segmento - Elabora il segmento - Assembla i diversi segmenti per giungere a una visione di insieme STILE DIPENDENTE DAL CAMPO - Cerca di stare sempre con gli stessi compagni - Utilizza solo i propri materiali - Imita i comportamenti del gruppo - Ha bisogno di ricevere stimoli, indicazioni, valutazioni dai compagni e dagli insegnanti - E’ portato alla globalità e alla realtà sociale STILE INDIPENDENTE DAL CAMPO - Socializza con tutti - E’ in grado di utilizzare i diversi materiali che gli vengono forniti - Mantiene lo stesso comportamento in contesti e con gruppi diversi. - Non cerca l’approvazione degli altri - Si interessa più alle cose che alle persone STILE VERBALE - Segue la lettura di un brano senza sottolineare o evidenziare - Per memorizzare utilizza il riassunto e la ripetizione orale - Associa a una parola una frase o un’altra parola STILE VISUALE - La sua attenzione è catturata dalle parti grafiche e dalle immagini - Evidenzia le parti importanti di un testo - La memorizzazione è favorita da schemi, mappe, grafici - Associa ad una parola un’immagine STILE CONVERGENTE -Utilizza procedure e strategie già applicate in contesti mili -Richiama esercizi, procedure, attività scolastiche già affrontati -Tende a memorizzare STILE DIVERGENTE - Applica procedure e strategie non utilizzate - Recupera esperienze e conoscenze non scolastiche - Crede nelle proprie capacità - Collega e raffronta le conoscenze STILE RISOLUTORE - Cerca soluzioni rapide in tempi brevi - Utilizza le conoscenze e le risorse a disposizione - Limita la soluzione al problema contingente STILE ASSIMILATORE - Ricerca una soluzione globale, che vada oltre al problema contingente - Sviluppa procedure articolate - Collega e affronta problemi e soluzioni STILE SISTEMATICO - Ha bisogno di indicazioni complete, precise e chiare - E’ generalmente l’ultimo a consegnare una verifica o un lavoro - Parla poco - Chiede informazioni e chiarimenti STILE INTUITIVO -Interpreta facilmente un compito - Non necessita di indicazioni dettagliate - E’ rapido nell’eseguire e nel consegnare le verifiche e i lavori - Esprime ipotesi e congetture personali STILE IMPULSIVO - Prende la parola con facilità - Improvvisa le argomentazioni via via che procede nell’esposizione - Risponde precipitosamente alle domande - Consegna rapidamente i lavori STILE RIFLESSIVO - Non prende la parola se non è invitato - Deve sentirsi sicuro e tranquillo prima di parlare - Teme di sbagliare - Necessita di tempi di elaborazione lenti ➤ Gli stili cognitivi sono spesso identificati anche come stili intellettivi quando in particolare si fa riferimento all’intelligenza e alle sue particolari attitudini (come Gardner, Goleman, Feldman). ➤ Gli stili di autogoverno. Robert Sternberg definisce così gli stili di autogoverno:<<sono propensioni, preferenze nell’uso delle proprie abilità: essi non sono le abilità che possediamo, ma il modo in cui ci piace e troviamo più 6 comodo usarle. Perciò uno stile non è migliore o peggiore, solo diverso. Gli stili di autogoverno mentale possono aiutarci a comprendere meglio i vari modi di pensare e apprendere e a scoprire le nostre preferenze individuali>>. Gli stili sono in totale 13 distinti in tre funzioni: a) legislativo (di chi ama creare e fare le cose a modo proprio) b) esecutivo (di chi ama eseguire direttive) c) giudiziario (di chi ama valutare ed esprimere senso critico) d) forme: monarchico, gerarchico. oligarchico, anarchico e) 2 livelli: globale e locale f) 2 scopi: interno e esterno g) 2 inclinazioni liberale e conservativo. ➤ La tassonomia degli obiettivi educativi di Bloom Per tassonomia si intende la classificazione gerarchica, sistematica e formale degli obiettivi didattico-educativi. La tassonomia (classificazione) è elaborata dallo psicologo americano Benjamin S. Bloom (1913-1999) secondo il quale gli apprendimenti cognitivi vanno dai più semplici a quelli più complessi, articolati in sei categorie fondamentali: conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi e valutazione (fanno parte del dominio cognitivo). Con riferimento al dominio affettivo ci sono tre macroaree (interesse, impegno e partecipazione). Programma, programmazione, progetto, PTFOF, Curricolo della scuola, Unità di apprendimento (UdA) ➤ Con programma si indica l’elenco di cose da insegnare e itinerari di lavoro stabiliti e la predisposizione di contenuti da svolgere in maniera uniforme. La scuola dei programmi si fa risalire al 1962 con la nascita della scuola media che sancisce il diritto-dovere della formazione scolastica per otto anni. Agli insegnanti e alle scuole non resta che adeguarsi alle indicazioni date dai programmi ministeriali e i ragazzi e le famiglie devono adattarsi. ➤ Programmazione: introdotta ufficialmente nella scuola italiana con la L. 4-8-1977, N.517, comporta il superamento della rigidità dei programmi e nasce dall’esigenza di adeguare i programmi ministeriali alle specifiche esigenze ambientali. La programmazione permette di delineare nel corso dell'anno scolastico i contenuti e gli obiettivi dei programmi attraverso la costruzione di unità didattiche che delineano un percorso formativo funzionale ai bisogni formativi degli alunni. ➤ Progetto: termine introdotto negli anni Ottanta e Novanta utilizzato per indicare attività non incluse nella programmazione anche se ad esse collegate. Gli elementi costitutivi di un progetto sono: identificazione dei bisogni, definizione delle finalità e degli obiettivi, definizione dei tempi, scelta dei contenuti, individuazione dei metodi, fissazione dei criteri di valutazione dei risultati attesi. ➤ Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF): è il documento valido per un triennio, che contiene l'offerta formativa dell’istruzione scolastica. Esso rappresenta la carta d’identità della scuola e va pubblicato sul suo sito. Il documento è elaborato dal Collegio docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico ed infine approvato dal Consiglio d’Istituto. ➤ Curricolo della scuola: è il percorso educativo-didattico che la scuola, all’interno del suo PTOF, progetta e segue per garantire il successo formativo degli alunni, ossia per fare conseguire gradualmente agli alunni gli obiettivi di apprendimento e le competenze specifiche sulle varie discipline. ➤ Unità di apprendimento UdA: strumento utilizzato nell’esplicazione in classe della programmazione didattica. Rappresenta un segmento del curricolo che si propone di far conseguire agli allievi aspetti di competenza attraverso l’azione e l’esperienza. L’unità di apprendimento tiene conto non solo degli aspetti contenutistici della disciplina ma anche del contesto specifico in cui essa verrà calata: capacità cognitive degli allievi, contesto logistico-organizzativo della scuola, potenzialità interdisciplinari dell’argomento oggetto di studio La pedagogia e i suoi studiosi ➤ Jean-Jacques Rousseau e l’origine della pedagogia moderna. Il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), autore di celebre opere da cui: <<La nuova Eloisa, il Contratto sociale e l’Emilio o dell’educazione>>, è universalmente noto per il suo modello educativo dell’homme naturel, ovvero dell’educazione naturale alla base 7 motivo la scuola deve assomigliare a un laboratorio e assumere la forma di una piccola comunità per formare alla convivenza democratica. Dewey fonda una scuola-laboratorio a Chicago, in cui le sue teorizzazioni vengono messe in pratica e che rappresenta un modello di riferimento per tutti gli attivisti del Novecento. Naturalmente, tali modifiche nel processo di apprendimento determinano un cambiamento radicale nella figura del maestro: non è più colui che trasmette conoscenze intellettualistiche e nozionistiche, egli è membro della comunità per selezionare le influenze che agiranno sul fanciullo per assisterlo convenientemente a reagire a queste influenze. ➤ L’educazione marxista: Makarenko. Nel periodo che seguì la Rivoluzione d’Ottobre nel contesto sovietico, le iniziative di Anton Semennovic Makarenko (1888-1939) si presentano come le più ortodosse nello scenario della pedagogia marxista. La finalità che egli si propone è quella di formare un uomo nuovo per costruire la società socialista. I temi più ricorrenti delle idee di Makarenko, trattati nella sua opera più celebre: il Poema pedagogico, sono il lavoro e il collettivo. Il lavoro non è visto come attività in sé, bensì come dimensione di produttività, elemento necessario alla sopravvivenza di tutti i membri della società. ➤ Pedagogia cattolica e questione sociale: Don Milani. Lorenzo Milani (1923-1967) è una figura religiosa molto importante sulla scena pedagogica italiana, attiva negli anni Sessanta e Settanta del Novecento e oggi pienamente rivalutata in ragione del suo impegno civile nell’educazione dei poveri. Egli fonda, negli anni Cinquanta del secolo scorso, la scuola di Barbiana, in cui si dedica all’educazione e al recupero di giovani considerati <<difficili>> dal sistema educativo dominante. La sua pedagogia è magistralmente espressa nel celebre testo <<Lettera a una professoressa>> (1967), elaborato da Don Milani e dagli allievi della scuola. Nel documento viene denunciato il classicismo del sistema scolastico italiano dell’epoca, in cui, secondo don Milani, vanno avanti solo i figli delle classi più abbienti, mentre i poveri vengono lasciati dietro. Nella denuncia di Don Milani, la scuola riproduce e consolida le diseguaglianze socioeconomiche e culturali presenti nella società, inibendo la mobilità sociale e impedendo ai meno abbienti di sviluppare competenze e abilità utili a migliorare la propria condizione. Psicologia dello sviluppo e i suoi studiosi ➤ Jean Piaget (1896-1980). Jean Piaget ha introdotto una nuova disciplina denominata epistemologia genetica, secondo cui la conoscenza avviene attraverso un processo in continua evoluzione che permette all’individuo di adattarsi all’ambiente circostante. Considera l’intelligenza come un adattamento all’ambiente esterno che avviene sulla base di due diversi meccanismi: ➥ l’assimilazione: intesa come un processo (passivo) consistente nell’integrare i date e l’esperienza all’interno delle conoscenze che già si possiedono, ovvero di mappe e schemi mentali già presenti. ➥l’accomodamento: inteso come un processo (attivo) nel quale, invece, vengono modificati gli schemi preesistenti in funzione delle nuove esperienze vissute. Egli teorizza lo sviluppo come un susseguirsi di stadi: STADIO SENSOMOTORIO 0-2 anni Il bambino si muove con schemi motori molto semplici; comprende che gli oggetti esistono anche se non sono visibili; sviluppa la capacità simbolica (gioco del far finta). STADIO PRE-OPERATORIO 2-7 anni Il bambino ragiona per analogie. E’ fortemente presente l’egocentrismo intellettuale per cui il bambino percepisce lo stadio solo dalla sua prospettiva. STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 7-15 anni Utilizza la logica per elaborare i ragionamenti ma non è ancora in 10 grado di formulare ipotesi. In questo stadio appare il gioco di regole in cui i bambini seguono delle regole che tutti sono tenuti a rispettare. STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI 12-16 anni Utilizza il ragionamento astratto, si forma il pensiero ipotetico-deduttivo. L’acquisizione del linguaggio va inserita all’interno della sequenza dello sviluppo cognitivo. Essa procede secondo le seguenti tappe: linguaggio autistico, linguaggio egocentrico, linguaggio sociale. L’individuo è un attivo costruttore delle proprie conoscenze e quindi Piaget è considerato un precursore dell’attivismo pedagogico. Opere: Lo sviluppo mentale del bambino e agli studi di psicologia; La psicologia del bambino; Psicologia dell’intelligenza; L’epistemologia genetica; ➤ Lev Vygotskij (1896-1934). Lo sviluppo mentale è un processo di interiorizzazione di forme culturali; secondo lo psicologo russo, infatti, la prima attività intellettiva e pratica del bambino si realizza sempre nell’interazione con l’ambiente. E quindi considerato il principale esponente della teoria socio-culturale. In particolare egli ritiene che i processi psichici superiori sono culturalmente e socialmente mediati dal contesto interattivo. Si è occupato del rapporto tra linguaggio e pensiero: il linguaggio è innanzitutto sociale, solo in seconda istanza viene interiorizzato. La comunicazione da interpersonale (il parlare ad alta voce quando l’altro è assente o non interpellato) si trasforma, col tempo, in personale e interiore. Alla sua originaria funzione comunicativa si correla quella strumentale del pensiero. Ha introdotto il concetto di zona di sviluppo prossimale, descrivendola come la distanza tra il livello di sviluppo effettivo (ovvero il livello di sviluppo che il bambino possiede nel risolvere un compito da solo) e il livello di sviluppo potenziale (ovvero ciò che il bambino riesce a fare con l’aiuto di qualcuno più esperto). Il metodo doppia stimolazione prevede di presentare agli allievi nel loro normale ambiente di vita un compito al di sopra delle loro possibilità del momento, quindi di offrire nuovi stimoli e di osservare in che modo vengono utilizzati. Opere: Pensiero e linguaggio, Storia dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori e altri scritti, Immaginazione e creatività dell’età infantile. Jerome Bruner (1915-2016). Partendo dalle teorie di Piaget (di cui condivideva il concetto di apprendimento➤ come processo attivo e costruttivo) e soprattutto di Vygotskij (a cui riconosceva l’importanza attribuita all’ambiente durante l’apprendimento), sviluppò un pensiero in cui la cultura gioca un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo dell’individuo, motivo per cui la sua teoria viene definita culturalismo. L’apprendimento è un processo attivo e l’educazione una costruzione sociale di significati. Sostiene che lo sviluppo cognitivo non si realizza attraverso una sequenza fissa di stati, bensì dall’interazione tra il contesto in cui si affrontano i problemi (i fattori sociali) e i fattori motivazionali (fattori individuali). Lo sviluppo cognitivo procede dal passaggio da sistemi poveri a sistemi sempre più ricchi ed efficaci nell’elaborazione delle informazioni. Tale passaggio avviene attraverso tre forme di rappresentazione: l’azione, l’immagine e il linguaggio cui corrispondono tre modi di rappresentazione del sapere: attivo, iconico, simbolico. Attraverso l'utilizzo di amplificatori culturali (precisi strumenti culturali, come la ruota, il cannocchiale e il linguaggio), un soggetto può sviluppare e potenziare le proprie capacità. Bruner individua due tipi di funzionamento cognitivo, tra loro diversi, ma complementari ed entrambi necessari, per il modo in cui ordinano l’esperienza e costruiscono la realtà: - il pensiero logico-scientifico permette di spiegare ciò che succede, per mezzo delle proposizioni generalizzabili e oggettive della scienza; - il pensiero narrativo permette di interpretare ciò che succede, attraverso il punto di vista parziale e variabile del singolo soggetto; è il nucleo della costruzione del sé. Dunque attraverso l’utilizzo di <<amplificatori culturali>> (precisi strumenti culturali, come la ruota, il cannocchiale e il linguaggio), un soggetto può sviluppare e potenziare le proprie capacità. Opere: Conoscere, Saggi per la mano sinistra, La mente a più dimensioni, La cultura dell’educazione. 11 ➤ John Bowlby. Lo psicoanalista britannico John Bowlby (1907-1990) ha portato l’etologia, ovvero lo studio del comportamento di una specie nel proprio ambiente naturale, all’attenzione della psicologia dello sviluppo. Il punto di partenza delle sue ricerche è il legame di attaccamento che è una predisposizione biologica tra il neonato e la figura (caregiver) che si prende cura di lui e consiste nel bisogno che il bambino avverte di percepire la vicinanza e il contatto fisico con la persona di riferimento. Per uno sviluppo emotivo e sociale adeguato, secondo Bowlby, è necessario che tale attaccamento sociale precoce tra il neonato e chi se ne prende cura sia adeguato (costituisca cioè una base sicura). Il tipo di legame con la figura di riferimento, infatti, definisce i Modelli Operativi Interni [MOI] dell’individuo, i quali orienteranno i suoi comportamenti relazionali futuri. Bowlby individua due tipi di attaccamento: sicuro e insicuro. L’importanza della figura di riferimento è messa in evidenza anche nel fenomeno del riferimento sociale (social referencing) che si riferisce all’uso del caregiver come riferimento emotivo nelle situazioni di incertezza e quindi alla lettura degli stati emotivi degli altri per decidere come agire in una situazione di incertezza. ➤ Mary Ainsworth. La psicologa cadanede Mary Ainsworth (1913-1999) ha lavorato in collaborazione con John Bowlby sull’attaccamento del neonato al caregiver durante i primi mesi di vita. Sulla base del comportamento osservato, si classifica il pattern di attaccamento del bambino come: - attaccamento sicuro: il bambino, seppur disorientato, reagisce con serenità all'allontanamento della madre; - attaccamento insicuro-evitante: il piccolo appare indifferente alla separazione; - attaccamento insicuro ansioso-ambivalente: il bambino è a disagio senza la madre e si mostra inconsolabile al suo ritorno. ➤ Urie Bronfenbrenner (1917-2005). Il modello ecologico di Bronfenbrenner intende l’ambiente di sviluppo del bambino come una serie di quattro cerchi concentrici, legati tra loro da relazioni umane, sociali e ambientali; il cerchio centrale è quello del microsistema, rappresentano dalle situazioni e dalle relazioni interpersonali che il bambino vive in modo significativo come il rapporto madre-bambino, la famiglia e la scuola; subito dopo si trova il mesosistema, ovvero un sistema di microsistemi che riguarda le relazioni e le connessioni tra questi ultimi, come famiglia, scuola e gruppo dei pari; il terzo cerchio è rappresentato dell'esosistema, costituito da diverse situazioni correlate tra loro, alcune delle quali non riguardano direttamente il bambino ma in qualche modo lo influenzano; l’ultimo cerchio, che ingloba tutti gli altri, è il macrosistema costituito dalla società, dalle istituzioni politiche ed economiche, dalla cultura, la religione, il lavoro, et cetera. ➤ Lawrence Kohlberg (1927-1987). E’ noto per i suoi studi sullo sviluppo morale basate sull’utilizzo dei dilemmi morali. Lo sviluppo morale è legato allo sviluppo cognitivo e avviene anch’esso per stadi. Il senso morale si sviluppa come conseguenza delle esperienze dirette e dei comportamenti indiretti degli altri. La successione dello sviluppo morale avviene attraverso le seguenti fasi: 1) livello preconvenzionale (fino a 9-10); 2) livello convenzionale (dalla preadolescenza alla tarda adolescenza); 3) livello postconvenzionale (età adulta). Questa concezione stadiale dello sviluppo morale è stata criticata da Albert Bandura perché rischia di attribuire scarsa rilevanza al comportamento sociale. Sviluppo psicodinamico e i suoi studiosi ➤ Sigmund Freud (1856-1939). Secondo il padre della psicoanalisi la mente umana nel modello della prima topica viene suddivisa in tre distinti sistemi: - Inconscio, è la parte non visibile, non immediatamente accessibile, e quindi inconsapevole. - Preconscio, rappresenta i pensieri normalmente non disponibili alla coscienza ma che possono essere richiamati tramite un atto di volontà. - Conscio, contiene pensieri, sentimenti e idee di cui siamo pienamente consapevoli. Nella seconda topica dell’apparato psichico Freud distingue tre sottosistemi psichici: - Es, rappresenta il polo pulsionale della personalità, è un’istanza intrapsichica totalmente inconscia. - Io, è l’istanza che si pone come rappresentante degli interessi della totalità della persona presenta sia aspetti consci che inconsci media tra la realtà, l’es e il super io. - Super-io, è l’istanza preposta a svolgere le funzioni di critica e giudizio, rappresenta l'interiorizzazione delle norme genitoriali. 12 Psicologia della personalità e i suoi studiosi ➤ Gordon Allport (1897-1967). Considera la personalità un’unità dinamica nella quale si fondono in modo armonico fattori biologici e psicosociali che determinano i modi <<unici>> di adattamento dell’individuo all’ambiente. Per Allporti i tratti sono tendenze determinanti o predisposizioni generali che danno coerenza al comportamento; nel suo modello teorico, il tratto permette di descrivere la personalità e comprenderne i vari aspetti. ➤ Henry Murray (1893-1988). Esponente della psicologia dei bisogni, Murray considera la motivazione come un elemento centrale per lo studio della personalità, interpretata come esito dell’integrazione delle diverse spinte che emergono dall’interazione di fattori biologici e sociali. Egli introduce il concetto di tema per indicare l’interazione tra bisogno interno all’individuo e pressione ambientale. Per l’analisi dei temi personali, Murray crea un test proiettivo: il Test di Appercezione Tematica [TAT]. ➤ Abraham Maslow (1908-1970). Analizza la motivazione in stretto rapporto con l’autorealizzazione dell’individuo. Tale processo passa per cinque fasi, che Maslow organizza in maniera gerarchica dando vita a una piramide dei bisogni. BISOGNI FISIOLOGICI connessi alla sopravvivenza. BISOGNI DI SICUREZZA che emergono in seguito alla soddisfazione dei bisogni psicologici. BISOGNI DI APPARTENENZA E DI AFFETTO che si rivolgono alla dimensione sociale, emotiva, sentimentale. BISOGNI DI STIMA a loro volta distinti in bisogni di autostima (adeguatezza e fiducia in se stessi) e bisogni di stima da parte degli altri (bisogni di riconoscimento e di rendimento). BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE che corrispondono al <<desiderio di divenire sempre più ciò che si è capaci di diventare (o bisogni del Sé)>>. Mentre i primi quattro bisogni riflettono uno stato di carenza e mirano alla riduzione della tensione, il bisogno di autodeterminazione è di crescita e comporta una ricerca di tensione. ➤ Hans Eysenck (1916-1997). Considera la personalità come la somma totale degli schemi di comportamento, con un approccio ereditarista (Teoria fattoriale). Nelle sue analisi, le basi genetiche influenzano circa il 60% del temperamento e l’80% dell’intelligenza. Su questa ipotesi di fondo, lo psicologo di origine tedesca elabora uno strumento di misura della personalità partendo dall'individuazione di tre <<superfattori>>: l’estroversione-introversione; il nevroticismo; lo psicoticismo. La creatività è collegata a due superfattori: estroversione-introversione e psicoticismo. ➤ Raymond Bernard Cattel (1905-1998). Secondo questo autore la personalità è ciò che permette di predire quello che una persona farà in una data situazione. Essa può essere descritta attraverso i tratti, cioè le strutture mentali dedotte dall’osservazione del comportamento. Cattell ha identificato una serie di fattori primari che strutturano l’intelligenza. Prestò particolare attenzione ai primi due, che identificò come intelligenza fluida (che permette di affrontare nuove situazioni) e intelligenza cristallizzata (che rappresenta lo sviluppo cognitivo raggiunto attraverso l’apprendimento). Si è occupato anche della personalità creativa che può essere introversa o estroversa ed è dotata di immaginazione e riflessione. ➤ McCrae e Costa. Postulano cinque grandi dimensioni lineari di personalità (teoria dei Big Five): l’estroversione/introversione; la gradevolezza/ostilità; la coscienziosità; la stabilità/instabilità emotiva e l’apertura all’esperienza 15 ➤ George Alexander Kelly (1905-1967). Ritiene che la personalità può essere considerata un organismo attivo, unitario e integrato in grado di proporre specifiche <<costruzioni mentali>> di cui i comportamenti esteriori dell’individuo costituiscono l’esito. Per Kelly, il <<costrutto>> è lo schema elaborato e codificato dall’individuo per conoscere gli eventi (teoria dei costrutti personali). ➤Weiner e il locus of control. Il modello del locus of control distingue tra: LE PERSONE CHE HANNO UN LOCUS OF CONTROL <<INTERNO>> LE PERSONE CHE HANNO UN LOCUS OF CONTROL <<ESTERNO>> SONO QUELLE CHE ATTRIBUISCONO LA CAUSA DI CIO’ CHE ACCADE A SE STESSI AL PROPRIO COMPORTAMENTO E DI CONSEGUENZA SI SENTONO MAGGIORMENTE RESPONSABILI DELLA PROPRIA VITA; CIOE’ COLORO CHE ATTRIBUISCONO IMPORTANZA AL CASO, ALLE AZIONI DEGLI ALTRI O COMUNQUE A CIRCOSTANZE ESTERNE E PERCIO’ CREDONO DI NON POTER INFLUENZARE GLI EVENTI. Weiner negli anni ‘80 del secolo scorso ha approfondito la teoria dell’attribuzione, elaborando un modello tridimensionale. Il modello considera tre possibili dimensioni causali: il locus of control distinto in interno o esterno, la stabilità e la controllabilità. la stabilità e la controllabilità. Psicologia sociale e di gruppo ➤ Psicologia sociale: è lo studio scientifico di come i pensieri, le sensazioni e i comportamenti delle persone sono influenzati dalla presenza affettiva o immaginata degli altri [Allport]. ➤ Pregiudizio: predisposizione ben radicata, negativa o positiva, su persone, su oggetti e sui gruppi sociali. Tale giudizio precede un’esperienza diretta o la valutazione di dati empirici. ➤ Stereotipo: insieme di caratteristiche attribuite come tipiche a una categoria o gruppo sociale indipendentemente dall’esperienza diretta. E’ una credenza sugli attributi personali non necessariamente negativi. ➤ Gli atteggiamenti per Gordon Allport sono <<uno stato neurologico di prontezza, organizzato attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto e situazione con cui entra in relazione>>. Uno dei metodi più comunemente utilizzati per rilevare gli atteggiamenti esplicitamente sono le domande su Scala Likert, che permettono di misurare l'atteggiamento chiedendo alle persone di esprimere il loro grado di accordo riguardo un set di affermazioni valutative. ➤ Nel suo testo psicologia delle folle Gustave Le Bon (1841-1931) evidenzia che ciò che definisce la folla non è solo la vicinanza spaziale degli individui perché in essa si genera una sorta di coesione mentale, una sorta di <<anima collettiva>> che annulla le singole personalità coscienti. Le Bon parla di una degenerazione irrazionale della folla e del conseguente processo di spersonalizzazione degli individui che la compongono. ➤ Leon Festinger (1919-1989). Ha introdotto il concetto di dissonanza cognitiva per descrivere la condizione di individui le cui credenze, nozioni, opinioni contrastano fra loro, o con le tendenze del comportamento, o con l’ambiente in cui l’individuo si trova ad operare. Per ridurre l’individuo agisce: a) attraverso il mutamento della propria opinione; b) cambiando il proprio comportamento; c) modificando l’ambiente in cui ci si trova a operare; d) con l’integrazione di un nuovo elemento cognitivo che si aggiunga agli elementi consonanti, così da modificare il rapporto con gli elementi dissonanti. I gruppi sociali: un gruppo sociale è costituito da un certo numero di individui che interagiscono l’uno con l’altro con regolarità; ciò determina l’identità sociale, che Henri Tajfel definisce come l'identità legata all’appartenenza dell’individuo a certi gruppi sociali ed al significato emozionale e valutativo che risulta da tale appartenenza. Il gruppo ha determinate caratteristiche: - ha un obiettivo comune; - è psicologicamente significato per i suoi membri; - produce regole, criteri e credenze relative all’adeguatezza di comportamenti e atteggiamenti; - il gruppo influenza atteggiamenti e comportamenti; - si basa sull’interdipendenza dinamica dei partecipanti. 16 Gruppi formali: sono quelli che si formano in ambito istituzionale, che ne detta gli obiettivi nel quadro di attività specifiche (associazioni sportive, politiche, religiose, etc.) ad es. la classe a scuola. Gruppi informali: sono aggregazioni spontanee, naturali, il cui scopo non consiste nel perseguimento di attività specifiche, ma nell’intensità delle relazioni fra i membri ad es. gruppi di amici. ➤ K. Lewin (1890-1947). Considera la struttura della personalità un campo, che comprende un ambiente psicologico; è una totalità dinamica articolata in regioni: una regione percettivo-motoria, zone centrali e periferiche della personalità. La relazione all'ambiente esterno provoca modificazione delle <<regioni>> componenti la personalità. Il campo è caratterizzato dall’interdipendenza dei fatti: le motivazioni, i desideri, i progetti, i giudizi si studiano, cioè, nell’interazione all’ambiente. Secondo Lewin, nel campo si creano rapporti di tensione in base a sistemi di valenze e forze. Per Lewin il gruppo è una Gestalt, una totalità dinamica che non corrisponde alla mera somma dei suoi membri e la sua essenza non è data dalla somiglianza o dissomiglianza tra i suoi membri, bensì dalla loro interdipendenza. Esso può perciò definirsi come una totalità dinamica, per cui un qualsiasi cambiamento di ogni sua parte interessa lo stato di tutte le altre. PILLOLE DI COMPETENZA SOCIO-PSICO-PEDAGOGICA ➤ La psicologia scientifica. A partire dall’opera di Fechner e poi grazie agli studi di Hermann Ebbinghaus (1850-1909) sulla memoria, i primi a misurare quantitativamente i fenomeni di apprendimento, si aggiunse nel 1879 con Wilhelm Wundt (1832-1920) alla fondazione del primo laboratorio di psicologia sperimentale, con sede a Lipsia e pertanto considerato il fondatore della psicologia scientifica. In quel laboratorio fu infatti possibile per la prima volta portare a termine esperimenti di rigoroso metodo scientifico riguardanti il controllo, la quantificazione e gli effetti delle variabili esterne sui processi psichici interni: furono analizzati sia processi sensoriali molto semplici, sia processi mentali decisamente più complessi come la memoria verbale e lo studio delle connessioni logiche. ➤Teoria della forma o teoria della Gestalt. Sostenne che la percezione non dipende dagli elementi, ma dalla strutturazione di questi elementi in un insieme organizzato (Gestalt = <<forma>>, <<struttura>>, pattern). Fondatori sono consideratiWertheimer, Koffka e Kohler. Wertheimer descrisse vari principi dell’organizzazione percettiva, in base ai quali ogni forma è una figura che si stacca dallo sfondo in base ad una particolare organizzazione degli elementi. I più importanti sono i seguenti: - principio di prossimità (tendiamo ad accorpare visivamente elementi vicini) - principio di somiglianza (percepiamo più nettamente gli elementi simili di una seria rispetto agli elementi dissimi) - principio di chiusura (linee discontinue o altri tipi di stimoli, che non si susseguono linearmente, sono percepiti nella loro unità: tendiamo a <<completare>> forme, immagini e figure incomplete. - principio della continuità o destino comune (tendiamo a vedere certe forme come esito di una prosecuzione o di un completamento di forme precedenti). ➤ Le neuroscienze sono fondate sull’interazione tra biologia e psicologia, studiano il sistema nervoso su base scientifica. A tale scopo, esse approfondiscono la struttura fisica del cervello, per analizzare il funzionamento. Tra i temi più importanti di cui si occupano le neuroscienze c’è: il funzionamento dei neurotrasmettitori nelle sinapsi; il funzionamento delle strutture neurali relativamente più semplici di altri organismi; le modalità con cui i geni contribuiscono allo sviluppo neurale dell'embrione durante vita; i meccanismi biologici alla base dell’apprendimento; la struttura e il funzionamento dei circuiti neurali complessi nella percezione, nella memoria e nel linguaggio. ➤ Neuroni specchio: si tratta di cellule che si attivano nell’area cerebrale motoria mentre osserviamo qualcuno compiere un’azione, si tratta di cellule che si attivano nella stessa area cerebrale durante l’interazione tra individui che vivono lo stesso stato emozionale. Si attivano sia quando si compie un’azione sia quando la si osserva 17
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved