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fedro, seneca, petronio, lucano, Appunti di Latino

caratteristiche generali e opere

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 09/07/2022

veronica-varalla
veronica-varalla 🇮🇹

5

(3)

21 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica fedro, seneca, petronio, lucano e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Letteratura Latina Fedro - Seneca - Persio - Petronio – Lucano Seneca, Petronio e Lucano muoiono in una presunta congiura contro Nerone Età Giulio-Claudia: Dalla salita al trono di Augusto nel 27 a. C. alla morte di Nerone nel 68 d. C. Augusto nel 14 muore e gli succede Tiberio, figlio adottivo. Nel 37 muore ma non nomina un successore=> viene eletto Caligola, poi assassinato nel 41 dai pretoriani (=guardia eccezionale del Princeps) Dal 41 al 54=> Claudio: avvelenato da sua moglie che aveva un figlio col matrimonio precedente (Nerone=nato nel 37) Dal 54 AL 59 gestiscono il potere il prefetto del Pretorio Afranio Burro e Seneca=> quinquennium felix Nerone era convinto di essere la reincarnazione di Omero: ogni volta faceva costruire apposta un teatro e poi lo faceva abbattere. Nel 64 l'aristocrazia organizza una congiura, ma fallisce=> nel 65 muoiono Pisone, Seneca, Petronio e Lucano Nel 68 viene dichiarato nemico pubblico “ qualis artifex pereo!” = “Quale artista muore come me” => viene obbligato a suicidarsi Fedro Nato in Macedonia arriva a Roma come figlio di schiavi e diventa un liberto di Augusto. Viene liberato e quindi inizia a scrivere grazie ai sostentamenti economici. Scrive le Fabule:100 di sicura attribuzione+ altre 40 Esopo fu l’inventore delle favole nel mondo greco-latino  Che rapporti ci sono tra Esopo e Fedro? Esopo scrive in prosa e usa come protagonisti solo animali, Fedro no. Fedro scrive in senari giambici (scelta autoriduttiva) che erano usati da Plauto nei momenti più comici dei suoi racconti (=Deverbia) . Fedro ebbe poco successo durante il suo tempo e lo sappiamo perché Seneca diceva che nessuno aveva scritto favole e Quintiliano pubblicó poi un libro sulla storia della letteratura latina e non lo citó. La scelta della fiaba è una sprezzatura(=atteggiamento di distacco spontaneo) : “non prendetemi troppo sul serio perché tanto sono favole.” Pubblico: 1-I suoi libri erano i libri di testo per bambini delle elementari che dovevano imparare a leggere in latino. 2-Gli studiosi utilizzano i testi di Fedro per capire la lingua latina. 3-Tutti: utilizza un latino senza influssi dialettali ed excursus(= divagazione di carattere formativo) , molto pulito e totalmente privo di errori. Altra caratteristica della lingua è la semplicità sintattica con periodi molto brevi: non sottintende nulla e usa appunto le costruzioni sintattiche più comuni Ha un obiettivo:  Monere= avvertire: intento educativo, attraverso semplici episodi si arriva alla morale Il mezzo per raggiungere tale obiettivo è il “movere risum”=spingere al riso Struttura delle storie: (non in tutte;a volte può mancare o la promitio o l’ epimitio, ma una delle due c'è sempre perché la morale deve essere esplicitata) 1. Promitio =premessa 2. Narratio=svolgimento della scena 3. Epimitio=conclusione Nella Promitio e nell’Epimitio viene dichiarata, quasi sempre esplicitamente, la morale che si vuole insegnare Nella Narratio sviluppa questi concetti Fedro è uno dei rarissimi casi in cui la morale viene dal basso. I comportamenti umani vengono giudicati dal punto di vista di chi il potere lo subisce. Anche in altri contesti funziona così, ma solo in storie comiche, e lui non vuole far ridere ma vuole far riflettere. (non tratta i personaggi in modo comico come fa Manzoni) Riprende progressivamente la vita, poi viene respinto dalla terra e si ritrova in piedi. Profetizza il destino di Roma ma non in chiave gloriosa, bensì disastrosa: nomina a Sesto Pompeo tutti i grandi nemici (Catilina, Annibale, etc.) , i quali già morti si rallegrano perché sentono che ciò che non sono riusciti a fare loro, lo farà Cesare (profezia post quem) La itiom è Enea, la itiom è l’inizio della guerra. La cosa strana è che la Pharsalia ci è pervenuta, mentre tutte le altre sono sparite. È un'opera di denuncia del degrado di Roma: viene sottolineata l'atrocità è l'assurdità della guerra che essendo civile favorì solamente i nemici Nel poema ci sono delle ammissioni sparse che facevano pensare che anche una vittoria di Pompeo sarebbe stata disastrosa, ma mai quanto quella di Cesare Perché viene considerata l’anti Eneide? 1. La profezia negativa nel libro 6 2. Non c’è intervento divino in tutto il libro, c’è solo la strega. Non era mai capitato né nell’etica greca né in quella latina 3. Poema epico con soggetto storico, non mitologico (come gli Annales di Ennio e il Bellum Poenicum di Nevio) 4. Il narratore è giudicante, Lucano interviene maggiormente nell'opera rispetto a quanto non fece Virgilio 5. Viene meno la distanza epica La distanza crea l’epica, più la storia è lontana nell’arco temporale, più si accettano le cose stravaganti del racconto. Mentre la Pharsalia ha una distanza di soli 100 anni tra la battaglia e la stesura 4. L’Eneide é un poema eponimo: prende l'epos dal nome del protagonista Nella Pharsalia abbiamo 3 personaggi di quasi pari importanza: Cesare, Pompeo, Catone Uticense( il guardiano del purgatorio=l’eroe della libertà→si uccise perché non voleva vivere in una Roma così): 1. CESARE è il cattivo: vìola il bosco degli dèi, infatti ci entra tranquillamente+va ad inseguire i superstiti in un giorno nefasto. =>atti di impietas Cesare è l’anti Enea 2. Ci si aspetterebbe che POMPEO sia una figura luminosa invece, ma non è così; è solo “l’ombra di un grande nome” poiché al momento della guerra era diventato l'ombra di ciò che era stato 3. CATONE porta valori positivi ma è uno “sconfitto”=> rappresenta la sconfitta storica per la filosofia stoica. (Lucano ha una fede stoica, infatti è un'opera di protesta) Tutto esiste perché ha in sé una scintilla del Logos(Deus) , l'uomo deve coltivarla vivendo razionalmente e abbandonando le passioni. Quindi noi partecipiamo del logos ma non coincidiamo con esso, perché esso non è corruttibile mentre noi sì ⇢Quando il saggio raggiunge la virtus, raggiunge la libertà (sembra un po’ cristianesimo, ma Dio nello stoicismo non si è fatto uomo.) Non abbiamo un vincitore morale Qual è la cosa che non è congruente tra cristianesimo e stoicismo? La doppia natura di Gesù. L’unico personaggio positivo è Catone, il quale si toglie la vita perché non vuole vivere in una Roma repubblicana La causa dei vincitori piacque a Cesare, quella dei vinti a Catone Altre differenze 6. Le caratteristiche stilistiche. Nella Pharsalia c’è più escursione lessicale (da arcaismi a voci medie e basse) . La sintassi molto ampia: arriva al 6 grado di subordinazione. Ritratto incrociato di Pompeo e Cesare Utilizza 14 versi e mezzo in esametri per descrivere Pompeo tra cui 7 in cui usa una similitudine ( quercia= solennità decaduta + immobilità) Fa la stessa cosa per Cesare, ma lo paragona ad un fulmine= energia, potere distruttivo + movimento o Pompeo: - “ è un grande nome di cui è rimasta solo l'ombra”, è stato un grande ma ora non lo è più =>similitudine= è stata una quercia che però ora non affonda più le radici nella terra. -Malgrado il potere effettivo di Pompeo si sia estinto, è ancora venerato. Anche la quercia era un albero sacro, venerato o Cesare: dietro al Cesare di Lucano c'è il Catilina di Sallustio bramosia di potere, assenza del limite Ritratto di Catone o Questi i costumi, questa la irremovibile disciplina del duro Catone, consistono nel mantenere l'equilibrio, rispettare limiti e seguire la natura (essenziale nello stoicismo) o Dedicare la vita a vantaggio della patria e non credere di essere stato generato per sé, ma per tutto il mondo=non vivere la vita solo a proprio vantaggio, ma a vantaggio di tutto il mondo o Per la città è un padre, un marito, cultore della giustizia, nessuno degli atti di Catone aveva la propria base la voluptas, cioè il piacere egoistico  Manca l'invocazione alle Muse e la dedica al Mecenate (=anti- eneide)  Cosa c'entra Crasso? ASPETTI STILISTICI=>C'è una tendenza ALL’ACCUMULAZIONE, uso di metafore complesse e di periodi lunghi: barocco antelitteram  In latino ha allitterazioni (= ripetizione di lettere o sillabe) e onomatopee(= i suoni di una parola suggeriscono l'oggetto/azione che significano)  Lucano è uno dei 5 poeti che Dante incontra nel libro.  Come mai la Pharsalia è rimasta in circolazione nel medioevo? Perché è stoica.  Catone considera lecita una forma di suicidio quello in cui vieni istigato all’uccisione di qualcun altro. (suicidio catone=suicidio di Roma => vittoria di Cesare) Seneca Era lo zio di Lucano Nasce nel 4 a. C. e muore a Roma nel 65. Non si sa come è andato a Roma. Ha avuto un conflitto con Caligola, lo condanna a morte ma nel mentre Caligola viene ucciso. Quindi da condanna a morte diventa esilio. Viene esiliato in Corsica dal 41 al 49, perché era sgradito all'imperatore Claudio probabilmente per adulterio con la sorella di Caligola, insieme al Prefetto del pretorio Nel 54 diventa imperatore Nerone, e Seneca non solo diventa il suo insegnante ma cura anche l’esercito e la politica estera=> dal 54 al 59 amministra Roma e si occupa di Nerone Nel 62 Nerone lo allontana da ogni ruolo politico Dal 62 al 65 furono gli anni di maggior produzione Dopodiché gli venne concesso di suicidarsi perché era accusato di aver partecipato alla congiura contro Nerone (si taglia le vene) Scrive tantissimo: Dialoghi -Sono 7. -Non sono veri dialoghi, sono piuttosto brevi ma hanno sempre un destinatario -Si differenziano da quelli platonici perché l'interlocutore è quasi sempre “muto” De brevitate vitae : Perdite di tempo che ti fanno allontanare dal Deus: lavorare, il gioco, leggere il superfluo, andare al circo: L’otium e il negotium-> il negotium(impegno politico) è superiore allo studio e alla contemplazione spirituale, in quanto rende il mondo migliore. L’unica situazione in cui l’otium è superiore al negotium è in circostanze in cui il negotium non si puó praticare usando la Virtus(=momento di dittatura) Scrivere della propria politica vuol dire vivere per secoli e secoli. Il mondo è creato da un’intelligenza superiore che gli stoici greci e romani chiamavano deus/logos. E il compito dell’uomo è arrivare al logos. • Cosa avrebbe detto delle paralimpiadi Seneca? Perdita di tempo alla quale evidentemente il deus non ti ha destinato (in quanto disabile). Anche se, tu vincendo vinci dei soldi e quindi arrivare al logos. Trattati 1. De Beneficis : rapporto che intercorre tra princeps e aristocrazia. Rapporto che deve basarsi su elargizione di beni La donazione deve avvenire naturalmente senza pretendere qualcosa in cambio perché si avvicina al logos. Seneca da una legittimazione filosofica: beneficium= favore disinteressato, basato sul sentimento di giustizia e non sulla speranza di essere ricambiati. Il Sapiens fa il beneficium senza pensare di ricevere nulla in cambio, ma se questo favore viene fatto ad un Sapiens egli deve ricambiare o almeno sentirsi in bisogno di farlo =>MANUALE DI CLIENTELISMO Il sapiente sa che è bene restituire al prossimo ciò che da lui riceve, tranne quando egli gli fa un torto; in quel caso la patientia è la virtù da coltivare 2. De Clementia: Scritto durante il quinquennium felix Più speculativo/filosofico=> rapporto tra filosofia Stoica e legittimazione del potere Imperiale La clementina é il contrario dell’ira, é la moderazione di chi potrebbe vendicarsi e non lo fa Deve essere tanto più presente quanto più è grande il tuo potere, ma non deve essere indiscriminata È anche una dimostrazione di superiorità=> massima virtù del Princeps il cui potere è legittimato dal Deus Legittimazione storica del potere imperiale: se il traguardo dello storico è la Virtus é più coerente la libertà repubblicana rispetto al governo Imperiale Seneca giustifica però l'esistenza dell'impero facendo un parallelo tra la struttura dell'universo e la struttura dello Stato(principato) Così come l'universo è raffigurabile allegoricamente come una piramide, così uno Stato deve basarsi su questa struttura piramidale gerarchica che è giusta perché replica la struttura dell'universo( analogia tra il Princess, i suoi collaboratori, i magistrati, i senatori, i cittadini liberi, le donne e gli schiavi con stelle, pianeti, etc.) =>enorme responsabilità: il Princeps deve essere degno dell'analogia istituita con il Deus, deve essere per lo stato ciò che il Deus é per l'universo: deve raggiungere il massimo della Virtus Qua diventa chiave la figura del filosofo, che nei confronti del Princeps non deve essere un consigliere politico ma deve accompagnarlo al raggiungimento della Virtus (=vivere la clementia ed evitare l’ira), curerà l’anima del Princeps Seneca invita Nerone a comportarsi con clementia=>é quindi l'obiettivo che Seneca mette in atto su Nerone 3. Naturales questiones : Una delle ultime opere È un'opera enciclopedica su tutti i fenomeni naturali che si pone come OBIETTIVO quello di dimostrare che la perfezione dell'universo non può essere stata organizzata da un Logos Un De Rerum Natura in chiave stoica Sono entrambe opere che per i loro tempi hanno un impostazione scientifica: -osservazione dei fenomeni -ricerca delle cause o Lucrezio=epicureo, materialista Vuole convincere il lettore che dietro a tutti fenomeni c'è solo il movimento casuale degli atomi=> gli dei se esistono sono negli intermundia e non influiscono nella vita umana (non sperare in premi post mortem) Più osserva la natura è più capisce che gli dèi non c'entrano nulla con l'universo o Seneca=stoico È convinto che esiste un principio primo che trasmetta l'essere a tutto ciò che esiste => l'universo è troppo perfetto per essere casuale Le imperfezioni della natura vanno attribuite non all’ intenzione creatrice del Logos, ma al difetto della materia stessa Tutto è regolato da un ordine naturale universale Più osserva la natura, più si convince che non può esserci un principio primo ordinato La cultura posseduta dal sapiente deve essere profonda anche nell'ambito scientifico, non solo politico, etico o metafisico (Se arrivassimo a stabilire con certezza che Seneca è San Paolo si fossero conosciuti e reciprocamente influenzati, quale aspetto del Cristianesimo sarebbe inconciliabile con lo stoicismo? Il dogma della Trinità prevede che padre, Figlio e Spirito Santo abbiano la stessa natura=>conseguentemente c’é il dogma della doppia natura di Gesù, umana e divina Ma per lo stoicismo è impensabile che Gesù sia completamente uomo e completamente Dio: se si è incarnato ha assunto una materia e il Deus stoico (=logos) , non ha materia. Consolazioni -le scrive tutte e tre durante l’esilio -consolatio=ricerca di senso, genere letterario diffuso all'epoca 1. Ad Helvetia matrem È come la felicità dipende dalla Virtus, le persone che incontri e le cose che ti accadono sono accessori 2. Ad Marciam Marzia aveva perso un figlio adolescente da tre anni e non riusciva più ad andare avanti Cosa si dice a questo punto? Lui scrive che la morte non è una cosa brutta ma bella perché si ricongiunge al logos. Gli animali vivono più secondo natura di noi Disperarsi ci allontana dalla Virtus, dal Logos=> dovremmo fare come gli animali 3. Ad Polybium Morte=beatitudine Se sei stoico è un tuo parente/amico muore, allora sei felice perché lui è beato, se non ci credi allora lui ora sarà nulla e quindi non devi disperare ( epicureismo e stoicismo condividono uno spaventoso egoismo) Il male apparente è al centro di molti dialoghi (de providentia e de costantia sapientis). Il male che dipende solo da noi è la perdita della virtus. Il male non esiste Lettere a Lucilio Queste lettere hanno un destinatario, piuttosto giovane, a digiuno di stoicismo. Il principio primo veniva chiamato dai greci come logos, ovvero pensiero. Vivere secondo ragione vuol dire vivere secondo natura. Inoltre il logos è contemporaneamente natura e ragione.( Io non ho ancora figli perché ho fatto un progetto di vita.) Epistola 47 Lettera sul rapporto padrone schiavo È stato il primo a pronunciarsi sulla schiavitù Seneca elogia Lucilio perché tratta bene i suoi schiavi, e racconta come venivano trattati quelli che venivano torturati. La sorte potrebbe rendere un domani i padroni schiavi e gli schiavi padroni, motivo per cui ride di coloro che ritengono che gli schiavi non possano sedersi a fianco del padrone durante i pasti SCELTA DI TRATTARE UMANAMENTE GLI SCHIAVI Componente di convenienza per non trattare male il servo: quelli che venivano trattati in modo disumano, appena avevano l’occasione tradivano il padrone perché lo odiavano. Mentre quelli non maltrattati, che avevano anche la possibilità di parlare durante i banchetti, avrebbero sviluppato un senso di gratitudine nei confronti del padrone Gli schiavi non sono nostri nemici, siamo noi che ce li rendiamo nemici. Paragrafo 10 Tutto l'universo é costituito secondo una gerarchia di affinità con il Logos => il fatto che gli schiavi esistano vuol dire che partecipano all'essenza Divina, in essi esisteva una scintilla di Logos Componente di principio per non trattare male il servo: Quindi compiere dei soprusi nei confronti di uno schiavo significa offendere in qualche modo il logos stesso Il rapporto servo-padrone può ribaltarsi: la vera schiavitù non è quella sociale, ma quella personale (essere schiavi delle proprie passioni vizi) “ tratta un inferiore come vorresti che il tuo superiore trattasse te” frase simile a quella di Gesù di Nazareth=> Seneca aveva conosciuto San Paolo e probabilmente anche i Vangeli Il padrone che punisce gratuitamente e costantemente commette CRUDELTÀ E ASSURDITÀ perché avrebbe senso punire solo chi mette in pericolo o fa paura Il padrone amato viene servito meglio del padrone temuto => Seneca non mette in discussione la gerarchia sociale padrone-schiavo (no abolizione schiavitù) Tragedie, il confronto è catartico. Apokolokyntosis È un testo satirico che si ricollega alla tradizione delle satire menippee che non pubblica finché Claudio è vivo La traduzione più corretta sarebbe “Deificazione di una zucca”, il titolo latino invece ci fa comprendere qualcosa in più Alla morte di Claudio riceve alcuni elogi funebri da parte di un uomo di lettere; Seneca, che non gli ha mai perdonato l’esilio in Corsica, si vendica dopo la sua morte con questa presa in giro Già dopo la morte di Augusto si credeva che la sua anima venisse accolta nell’Olimpo con altri dèi -Il viaggio c’è ma non è nè di ritorno (=odissea) nè verso qualcosa, di fuga (=eneide) : devono lasciare Napoli (forse) e quindi salgono sulla prima nave. 2. la maledizione divina. - nell'Iliade e nell'odissea il motore comune è appunto l’ira Divina =>A noi mancano i primi 13 capitoli e mezzo, ma noi sappiamo che il narratore deve aver fatto una grossa offesa al dio della sessualità maschile(=Priapo). Lui infatti lo costringe a performance sessuali sgradite a lui e lo rende inoffensivo (impotente) . 3. Ulisse venne riconosciuto per una cicatrice sul ginocchio=> anche Encolpio, ma la sua cicatrice si trova nella regione pubica Sembra più una parodia del genere epico, rimanda il lettore a situazioni topiche dell'epica per rovesciarle ( rovesciamento volto a deridere) ( anche la pharsalia era una parodia, però era tragica) Il genere è PASTICHE, ovvero un pasticcio. È un genere misto che vede al proprio interno la compresenza di aspetti di vari generi letterari (= a James Joyce nel Ulisse del 1922) Petronio è l’autore più prezioso per gli storici per la lingua latina, infatti da questo possiamo capire come le persone parlavano nel tempo. Mimetismo Linguistico In Petronio troviamo un mimetismo linguistico. Ad ogni personaggio, narratore compreso, corrisponde un livello del latino diverso in base alle classe sociali. (=Eneide) (=realismo mimetico di Verga) • Il retore Agamennone (+eumolpio) → latino più altolocato: arcaismi, forme solenni, hapax (é un termine che compare una sola volta in assoluto e non entra mai in circolazione) • Il famoso Trimalcione → latino più Basic: forme colloquiali, turpiloqui Quando parla Trimalcione troviamo dei veri e propri errori di morfologia e sintassi (Il livello basso del latino lo troviamo anche in Plauto, quando fa parlare i servi, però lui non sbaglia mai la morfologia e la sintassi) Questa scala è assolutamente visibile nei discorsi diretti dei personaggi. Questo lo rende un unicum. Il latino degli altri autori • Il latino di Fedro invece è un esempio di sermo quotidianus, è un latino molto pulito. Semplice ma senza errori • Il latino di Lucano è alto per la scelta del genere epico. Si caratterizza per la scelta stilistica del corpo. (=campo semantico) Di cosa parla il Satyricon? Abbiamo un narratore interno chiamato Encolpio, un giovane di cui non sappiamo molto. Sappiamo che non ha famiglia, non ha problemi economici, gli piace/ è costretto a viaggiare, non disdegna la promiscuità sessuale e ha fatto una grande offesa al dio della sessualità maschile. La prima scena si svolge in una scuola pubblica, dove conosce Agamennone il quale fa un lungo discorso in cui lamenta la decadenza della retorica. -Nel Satyricon non ci saranno mai attacchi polemici espliciti. Mentre Tacito avanzerà spiegazioni sulla decadenza dell’oratoria attribuendone la causa al passaggio da repubblica romana a principato (nel principato non c’è niente da discutere, no opportunità di nascita di idee innovative) Giovenale scrive una satira (1 d. C) C’è un consilium principis che viene interrotto da una notizia: viene pescato un rombo enorme. Viene messa in pausa la riunione per discutere su come cucinare il pesce. La parte comica è proprio questo momento, in cui i parlamentari parlano in un modo super ricercato e altolocato, come se stessero enunciando le catilinarie, ma in realtà stanno parlando di come secondo ognuno di loro dovrebbe essere cucinato quel pesce. Noi non sappiamo perché Encolpio è entrato nella scuola, ma sappiamo che è andato con l’amico Ascilto. Ascilto esce e allora il narratore pianta Agamennone lì per andare a cercarlo per la città. Chiedendo indicazioni si imbatte in una vecchia che gestisce una casa chiusa, trova Ascilto in “prestazioni paralimpiche” in questa casa. Allora anche lui si unisce e iniziano un’orgia. Ascilto ed Encolpio escono esausti e tornano a casa dove trovano Gitone, ragazzo molto giovane, oggetto di desiderio di entrambi. I tre escono e si imbattono in Quartilla. Non sappiamo chi è lei, ma sicuramente ha qualcosa a che fare con Priapo perché li obbliga ad andare in un'altra casa chiusa dove Gitione viene obbligato ad avere rapporti sessuali con una bambina di 7 anni. Quartilla soddisfatta li lascia andare -Capitolo 15:cena di Trimalcione (parodia ai banchetti sacri omerici in cui Ulisse narra le sue vicende) Successivamente vanno ad un banchetto di Trimalcione. Quest’ultimo è un liberto che diventa ricco grazie a dei traffici illeciti e ad un matrimonio; é quel tipo di persona che ha sempre bisogno di dimostrare che lui è il più ricco della città (Roma), quindi organizza spesso delle cene interminabili ( con menù dettagliatamente riportato) che fanno da status symbol. Alcuni lampadari che c’erano al banchetto erano in realtà degli schiavi. Trimalcione si presenta in sala da pranzo portato, sulla portantina, da servi e accompagnato da musica. Indossava un tovagliolo al collo, aveva anelli in una mano sinistra, il bicipite destro attorniato da un bracciale d'oro e avorio e aveva stuzzicadenti d'argento. Arriva in ritardo al banchetto e si scusa dicendo che era impegnato in atti fisiologici(=cacca). Lo dice in modo più volgare e dettagliato, era rozzo Durante la cena si parla principalmente della ricchezza di Trimalcione, ma anche: Decadenza dell’oratoria Giochi pubblici Condizioni climatiche e dell’agricoltura Condizioni di vita degli schiavi Astrologia Infatti durante la cena cade un piatto che però non si rompe. Un servo va per raccoglierlo, ma Trimalcione inizia a picchiarlo perché ormai quel piatto d'argento era da buttare dato che l'aveva toccato Secondo Trimalcione non si può andare avanti cosi perché gli schiavi hanno visto la loro condizione migliorare troppo. Non si può neanche crocifiggere uno schiavo che qualcuno ha da ridire. L’autore del Satyricon pensa esattamente l’opposto. (satira in rebus) Viene introdotto un nuovo personaggio, uno scheletro d'argento =>parodia che riguarda la lirica=> inizia il discorso di Trimalcione sul Carpe Diem e sul brevitate vitae Ad un certo punto Trimalcione recita tre versi, dove non solo c’è un errore di grammatica, ma questi tre versi sono composti da 1 esametro e 2 pentametri. Una combinazione che non esiste. ( esistono o solo esametri o il distico elegiaco) Compare poi la moglie di Trimqlcione , la quale ha un glorioso passato lavorativo (=prostituta), nota in tutta Roma. Trimalcione è Nerone; questa scena va vista come uno dei grandi banchetti dell’epoca e il gruppo di invitati rappresenterebbe la corte imperiale “La Matrona di Efeso” Fedro Vs Petronio Fedro La donna fa un voto di fedeltà al marito, anzi quando morirà continuerà a vivere con lui. Ad un certo punto si addormenta; assieme a lei c'era una servetta alla quale il soldato chiese dell'acqua. Per prendere l'acqua la servetta aprì la porta e a quel punto il soldato vide la donna e ne rimase folgorato: era bellissima, molto elegante (un po' alla Manzoni: “la sventurata rispose”=>usa la RETICENZA) Quindi il soldato escogita pretesti per vedere spesso la donna, la quale dopo un po’ “si fece col suo ospite più mite”