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Teologia II - Maffeis, Appunti di Teologia II

appunti sintetici del corso annuale di teologia II

Cosa imparerai

  • Come il simbolo della fede mette in relazione l'atto personale con l'azione di Dio e la comunità?
  • Quali elementi dell'identità cristiana sono presenti in entrambi i tipi di credenti?
  • Come si distingue un discepolo da un credente?
  • Come la fede ebraica differisce dalla fede cristiana?
  • Che significa etimologicamente il termine 'cristiano'?

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 21/09/2021

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Scarica Teologia II - Maffeis e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! CHI SONO I CRISTIANI? La domanda si pone di cristiani o comunque quando il il proprio modo di credere. Infatti il cristianesimo nel corso della storia si è frammentato in diverse religioni e le persone non riescono più a rispondere al quesito. L'identità cristiana può essere definita a partire da un concetto generale di religione > il cristianesimo è una religione, il concetto di religione vuole definire l'aspetto universale dell'esperienza religiosa PERO’ bisogna ricordare che sebbene la religione sia un aspetto universale, ognuna ha le sue peculiarità. QUINDI Per capire chi siano i cristiani bisogna partire dall’etimologia del termine “ rimanda a > personaggio Nel NT la relazione con Gesù si presenta in 2 forme: 1. il discepolo che è colui che ha incontrato personalmente Gesù + tuttavia è un'esperienza limitata nel tempo e privilegiata poiché bisogna aver vissuto in Palestina ai tempi di Gesù Il discepolo incontra Dio attraverso: - la parola e la vita di Gesù - la conversione a nuova vita - l’entrata a far parte della comunità del popolo di Dio rinnovato 2 il credente che è colui che ha conosciuto Gesù attraverso la parola dei testimoni perché non ha avuto modo di conoscerlo personalmente (es. Paolo perché la sua conversione avviene dopo) Il credente incontra Dio: - credendo in Gesù morto e risorto - ricevendo il battesimo - facendosi rinnovare lo spirito Entrambe le figure presentano gli elementi dell'identità cristiana: 1. una 2. una pratica (dello stesso stile di vita) 3. una comunità Nella storia del cristianesimo c’è stato fra questi elementi con una conseguente | a. cristianesimo ridotto a dottrina + ridotto a pura nozione (=catechismo), MA così facendo si elimina uno degli aspetti più importanti ovvero la pratica ». cristianesimo ridotto a morale > chiesa come istituzione moralizzatrice che chiede di obbedire ai precetti della chiesa- quindi ai dogmi c. cristianesimo ridotto all'istituzione ecclesiastica > si riduce a semplici riti senza una fede profonda E' necessario insistere sul concetto di FEDE: 1. la fede ha una irriducibile dimensione personale > una persona non può essere sostituita nell'atto della fede (nessuno può credere al posto nostro) 2 honsi riduce però alla sincerità del sentimento soggettivo (Ia fede va considerata nella sua complessità e ricchezza di aspetti ) e ha un essenziale riferimento alla storia di Gesù > senza la morte e la vita di Gesù uno non è Cristiano 3. la fede è condivisa dalla comunità dei credenti + quindi più persone credono in Gesù morto e risorto. IL CREDO O SIMBOLO DELLA FEDE Entra in scena, come conseguenza alla fede e l’atto personale, nella storia umana, con che nel corso dei secoli ha professato la fede con le medesime parole. Esso racconta la storia di Gesù in sintesi e viene chiesto di riconoscere ciò che si è imparato su Dio. Abbiamo due versioni: 1. Bilmbalalapostolieg (attestato nella liturgia battesimale della Chiesa Roma nel Il sec): così chiamato perché le 12 frasi che lo compongono sono state scritte da ciascun apostolo. 2 fimbslonicenolcostantimopolitana: frutto del concilio di Nicea (325) Costantinopoli (381): è frutto dell'inizio della fede in Gesù cristo N.B. L'unione dei due testi ci dà il credo che noi abbiamo oggi. Il cristianesimo sa che se vuole far giungere il suo messaggio a coloro a cui è destinato deve rivolgersi usando il loro linguaggio. Quindi 1. assunto il linguaggio della cultura, per rendersi comprensibile; 2. ma non sì identifica mai con la sua espressione culturale. Secondo il filosofo ebreo [MAGIMEMERE nella Bibbia sono attestati due tipi di fede: - la EMUNAMIGEEREbiRI > esprime un > ricordiamo la fiducia degli ebrei in Mosè quando durante la fuga dall’Egitto egli chiese loro fiducia nell’attraversare il Mar Rosso. - la > concezione della [Rimase ata OI vincolanti La contrapposizione tra questi due modi di intendere la fede è troppo schematica e non rende ragione del fatto che rivelate, L'Antico Testamento esprime il concetto di (radice verbale da cui deriva il nostro amen) e che ”, “essere fondato solidamente”, pluralità di linguaggi > quindi scienza e regione sono due linguaggi diversi che possono essere accostati ma non vi deve essere un’invasione di campo. Se è vero che il credo costituisce una miniatura della salvezza: essa ha il suo centro nella vita di gesù, nella sua morte e resurrezione. GESU CRISTO Gesu’ 3 personaggio storico che ha vissuto in un certo tempo, ha compiuto azioni prodigiose ed è stato crocefisso Cristo 3 termine proveniente dalla fede di Israele che indica “l’unto di Dio”, il Messia che porta. Il problema di Lessing > Come si può attribuire ad un personaggio storico una validità universale? Il Nuovo Testamento ricorre a due schemi fondamentali nell’esprimere la fede in Gesù: 1 Lo schema ascendente (basso verso l’alto), della glorificazione del Figlio dell’uomo che dopo aver subito la passione e morte viene risuscitato da Dio a vita nuova, viene innalzato alla destra del padre. [è il PIU’ ANTICO] 2 lo schema discendente (dall’alto verso il basso): parla dell'origine di Gesù come della venuta del Figlio di Dio nella carne umana. Entrambi glilschemisono presenti nel simbolo difede (preghiera del credo): il primo nucleo parla del suo concepimento e nascita, il secondo nucleo parla della sua passione morte e risurrezione. DA DOVE VIENE GESÙ? La risposta all’interrogativo sull'origine di Gesù indica anzitutto la sua origine storica - Luca e Matteo > raccontano la nascita di Gesù e la fuga in Egitto - Marco + fa corrispondere l’inizio di Gesù all’inizio della sua attività pubblica - Giovanni > bisogna risalire a Dio stesso > infatti Gesù è nato dalla Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo. perché è Dio che fa nascere Gesù ed è , sorrette da Dio, Dio che strappa Gesù dalla morte fisica. QUAL È STATO L'ATTEGGIAMENTO DI GESÙ DI FRONTE ALLA POSSIBILITÀ DELLA SUA MORTE? Gesù non evita la morte, cerca invece fino all'ultimo di far cogliere ad Israele il suo messaggio. e in questo modo e rappresenta dai morti è la che, attraverso la rilettura degli eventi precedenti, SPIRITO SANTO è lo spirito di Dio che da vita alla creazione e che suscita i profeti a testimoniare la parola di Dio, si estende nel Messia ed è principio vitale della comunità dei credenti Alla base del termine “spirito” (ruah) c'è l’idea di “vento”, “respiro”, è anche alla base della parola italiana sospirare. E] i è percepito come una potenza che > Dal I it ti h (ilvento ha come caratteristica quella di non poter essere afferrato motivo per cui viene scelto come termine) ed è quindi considerata > Dal , dall’osservazione elementare che l’uomo che respira è vivo e si passa a Respiro vitale è qualcosa che non ci appartiene, è infatti un che deriva (Gen 2, 7); ma per l’uomo il respiro non un possesso stabile, al contrario egli lo perde con la morte. Secondo il NT lo Spirito Santo è: - sceso su Gesù durante il battesimo > Gesù è colui che è riempito di spirito santo. E' il figlio in cui Dio padre si vede compiaciuto. - donato ai discepoli 2 Paolo descrive il credente come figlio di Dio, perché trasformato dallo Spirito. Qual'è il dono che lo spirito porta al credente in Gesù? La possibilità di essere figli adottivi di Dio. Questa possibilità permette di chiamare Dio: Abbà. Se si è figli, si è anche eredi, ovvero se si prende parte alle sofferenze di Dio, si partecipa anche alla sua gloria. - donato alla chiesa > paolo insiste sul fatto che l’opera dello Spirito Santo è ciò che anima la comunità dei credenti. COS'È AVVENUTO CON IL BATTESIMO CHE I CRISTIANI HANNO RICEVUTO? non è più la Carne ma che governa. Paolo parla del CHIESA II NT propone 3 livelli di indagine: î una riflessione esplicita sul > appare pochissime volte nei vangeli e raramente nelle lettere di Paolo + bisogna , immagini e forme usate per riferirsi alla chiesa intesa come comunità dei credenti 2 gli scritti del Nuovo Testamento come documenti che lasciano intravedere qualcuno che scrive per una comunità destinataria 3 NT anche se implicitamente fa 3. L'intenzione di Gesù rispetto alla Chiesa > due teorie opposte: a) Gesù ha fondato la Chiesa e ne ha stabilito la struttura > risposta della teologia cattolica. Questa convinzione si basa su un passo del Vangelo di Matteo + ‘TuseiPietroe suquesta pietra b) Gesù ha annunciato il regno di Dio e non c'è spazio per la Chiesa > risposta della teologia. > Se vogliamo , nel leggere i vangeli, dobbiamo pensare la sua parola, la sua azione e missione in un non è astratto, ma è .> la chiamata discepoli attorno a Gesù è > 12 era il numero delle tribù di Israele in passato > infatti Israele ai tempi di Gesù non esisteva più come popolo indipendente dal punto di vista politico (il popolo di Israele anche durante l'esilio sopravvive perché definisce la propria identità non in senso politico ma in senso religioso). LE LETTERE DI PAOLO 1. RAPPORTO FRA CHIESA CRISTIANA E ISRAELE Paolo è ebreo e lo tocca il fatto che il popolo di Israele, non ha creduto nel messia. Sembra che vi sia qualcosa che non torna dato che Dio sceglie un popolo che non contraccambia. Paolo mette in fila una serie di elementi che permettono di capire questo fenomeno: Paolo si chiede qual è il criterio che identifica coloro che appartengono al popolo di Dio per essere figli di Israele non basta essere figli di Abramo perché il popolo di Dio non è dato dalla discendenza della carne ma dalla scelta di Dio. > Hanno fallito tutti gli ebrei? No, Paolo stesso nonostante sia ebreo ha creduto quindi non tutti gli ebrei hanno fallito. > Perché non ha fallito la sua missione? L’annuncio ripetuto apostoli portano il ), quindi è stato in certo senso fonte di . Quindi forse era questo il vero scopo di Dio. Paolo non abbandona la speranza alla fine tutto Israele sarà salvato. La situazione di un Israele , sarà così fino a quando si comprerà l’ingresso di tutte le genti nella promessa bramo. 2 LA CHIESA COME CORPO DI CRISTO Paolo prende l’immagine del corpo la usa per indicare a coloro a cui indirizza le sue lettere che cos'è la chiesa. Egli afferma che la diversità non deve essere motivo di divisione ma qualcosa che unisce e permette la comunità di vivere in pienezza. È l'unione con Cristo che si realizza nel battesimo e dell’eucarestia che ci fa diventare un colpo solo ci permette di superare le differenze. 3 ORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA La chiesa crescendo ha bisogno di un’organizzazione sempre importante quando la fine della prima generazione cristiana iniziano a trova a dover continuare in una situazione diversa. Nelle e questo diventa sempre più e la comunità si si affrontano diversi temi : 1 Problema che sorge sull’insegnamento apostolico = la predicazione di Paolo viene sottoposta adinterpretazioni discordanti. 2. Si indica l'autorità dei presbiteri e gli episcopi (ministero pastorale): serve qualcuno che abbia la responsabilità della fedele trasmissione di ciò che Paolo ha annunciato (persone istituite per questa missione) 3. La comunità è ormai stabilmente insediata nella società = ora rilevante, non più invisibile