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Teologia. perchè la chiesa , Appunti di Teologia II

teologia - teologia

Tipologia: Appunti

2014/2015

Caricato il 06/09/2015

flavia.morelli
flavia.morelli 🇮🇹

4.2

(5)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Teologia. perchè la chiesa e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! PERCHE' LA CHIESA PARTE I come è possibile oggi raggiungere una certezza oggettiva su Cristo? Attraverso quale metodo? Esistono 3 atteggiamenti culturali che spiegano il comportamento umano verso la realtà 1) razionalistico : considera il cristianesimo come un fatto del passato e proprio dal passato raccoglie i dati e le fonti circa la vita di Gesù. Vi è l'applicazione della ragion storica al fatto di Cristo (ovvero la raccolta e il vaglio delle fonti) ma il risultato è quello di un Cristo ignoto. La varietà delle interpretazioni non permettono di avere una certezza su di Lui e di fatto questo approccio svuota il contenuto cristiano prima di averlo preso in considerazione. Il razionalismo essendo quel concetto per cui la ragione è la misura delle cose, esso è l'abolizione della categoria della possibilità: ciò che non è conosciuto attraverso la ragione non è possibile conoscerlo diversamente (la ragione è la misura delle cose: opposizione al realismo). Dal momento che l'annuncio cristiano è “Emmanuel “ovvero Dio con noi come Dio che si è reso presenza, per definirlo in termini razionalistici, sarebbe necessario definire la sua esistenza prima di questo annuncio e dunque valutarne l'assenza. Quindi l'approccio razionalista per giudicare se Dio è esistito veramente elimina tale affermazione e considera esclusivamente storico ciò che è storico. (L'atteggiamento razionalista è chiuso quindi alla novità. ) 2) protestante: atteggiamento puramente religioso che afferma la superiorità di Dio rispetto all'uomo ed Egli è dunque una realtà inimmaginabile alla mente umana. Questo atteggiamento essendo aperto alla possibilità sostiene che se a Dio tutto è possibile, anche sarà possibile l'annuncio della presenza. Egli si rende possibile in un punto :Cristo. Ma come può l'uomo raggiungere la certezza di questa presenza? Attraverso lo Spirito che illumina il cuore: si tratta di un riconoscimento attraverso una esperienza interiore che fa sentire la verità di Gesù. L'annuncio è quindi un fatto integralmente umano secondo tutti i fattori della realtà umana, soggettivi e oggettivi 3) Ortodosso-cattolico: esso ha come caratteristica la coerenza con la struttura dell'avvenimento cristiano così come si è presentato nella storia e cioè come annuncio di Dio che si è fatto carne, presenza integralmente umana, ciò implica l'esistenza dell'incontro con una realtà esterna all'uomo. Questo è successo a chi lo ha conosciuto. Ma dopo duemila anni come è possibile conoscere questa presenza integralmente umana? Nel racconto del vangelo di Luca si riporta la volontà della gente di incontrarLo ma Lui non riusciva ad andare dappertutto, allora manda dove non poteva arrivare coloro che lo seguivano da più vicino: i discepoli. “chi ascolta voi ascolta me”. L'atteggiamento ortodosso-cristiano dunque indica questo come metodo attraverso cui raggiungere Gesù: ovvero imbattersi in coloro che credono in Lui. Storicamente parlando questa realtà si chiama Chiesa, sociologicamente popolo di Dio, ontologicamente Corpo misterioso di Cristo. L'energia con la quale Gesù è destinato a possedere tutta la storia e tutto il mondo è quella datagli dall'assimilare a sé le persone offerte dal Padre a Lui. Ciò favorisce l'indagine storica (primo approccio) che si comprende fino in fondo con un'esperienza nel presente e, esalta la possibilità del rapporto personale con Cristo che si realizza di fronte alla presenza carnale del Mistero (approccio protestante). PARTE II -capitolo primo: nesso tra Chiesa e Gesù Cristo. La chiesa si pone nella storia come rapporto con Cristo vivo. Luca negli atti degli Apostoli traccia il quadro di un gruppo di persone che ha continuato a sussistere come comunità dai giorni di vita terrena di Gesù nel periodo post-pasquale. Se a tenere unito il gruppo fosse solo l'esistenza carnale di Gesù, dopo la sua morte si sarebbero disgregati. Ma ciò che li tenne uniti fu proprio il fatto di non poter mettere in discussione la presenza viva di Gesù. Essi hanno trasmesso la testimonianza di un uomo presente e vivo. L'inizio della Chiesa è proprio questo insieme di discepoli che dopo la morte di Cristo sta ugualmente unito perché Cristo risorto si rende presente in mezzo a loro.”emmanuel” dio con noi. C'è dunque una continuità fisiologica tra Cristo e questo primo nucleo di Chiesa dove questo gruppetto di persone inizia il proprio cammino: come continuità della vita di Cristo tra loro. Questa comunità comunica di essere la continuità di Cristo. Sorge però il problema della Chiesa che si lega a quello di Cristo come continuità nella storia. Il problema della chiesa va prima affrontato nella sua radice di continuità di cristo, come si è posto ai primi che lo hanno vissuto, così come gesù stesso lo ha posto dopo la missione di rendere presente il padre verso di sé. Gesù non è un personaggio passato ma è il Signore presente nella comunità per sua volontà: quindi la Chiesa sente se stessa come comunità di Gesù, non solo per i discepoli che aderiscono agli ideali da Lui predicati, ma per un abbandono a Lui vivo e presente. Concludendo: l'autocoscienza della chiesa sta nel fatto che essa è la continuità di Cristo nella storia. Le prime comunità esprimevano ciò attraverso la fede la quale è persona. -capitolo secondo: i tre fattori costitutivi 1. una realtà sociologicamente identificabile. Il fatto cristiano si pone nella storia come comunità. La comunità è quindi composta da coloro che si sono legate in nome di dio. La chiesa è cominciata così come realtà di un gruppo individuabile: noi visibile. a. antica e nuova consapevolezza: la scelta di Dio. “ .. voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Il termine santa indica la relazione con dio in quanto l'uomo è posto al suo servizio. Indica però anche il primo scandalo: la preferenza ovvero la scelta operata da dio di un particolare come specialmente posto al suo servizio. L'idea di appartenenza che definiva l'autocoscienza del popolo ebraico si ritrova nella coscienza di quel gruppetto persone di realizzare il popolo di Jahvé. Fondamentale di questo popolo è la coscienza di non essersi formato in merito ad una etnia o altro, ma di essere formato da coloro che Dio mette insieme nella accettazione della venuta di suo figlio. La scelta di Dio avviene in adesione alla fede in Cristo. b. un nuovo concetto di verità per il mondo occidentale qual'è la metafora più adatta per parlare di verità? La luce: la luminosità del vero dove la certezza è basata sull'evidenza di ciò che vediamo. Nella tradizione biblica invece la verità è rappresentata dalla roccia o dalla rupe in quanto la roccia definisce la stabilità, un posto solido e sicuro ed è questa l'immagine del divino. Si riprende quindi in ebraico la parola “amen” che significa verità. Verità è permanenza, l'effimero è menzogna. Il testimone dunque è colui che che si affida a Dio si gioca se stesso e afferma la realtà vivente di Dio. c. ecclesia dei il termine ebraico con cui si esprimeva la realtà di un gruppo di persone unite che esprimevano la loro unità raccogliendosi in una assemblea era qahal. Allargandosi il fenomeno anche in posti ellenizzati prende il nome di ekklesia in greco che significa riunione di persone. La definizione cristiana di assemblea è completata con la parola dei: ecclesia dei: comunità di Dio. Dio in questo caso ha una duplice funzione: da un lato è il contenuto dell'aggregazione, dall'altro è dio stesso che raccoglie la comunità. È dio a riunire della propria incapacità di cui pure dio si serve. Quindi la Chiesa è realtà umana. Il temperamento è lo strumento che permette a dio di comunicarsi attraverso la realtà umana. Esso costituisce una condizione che dio accetta e trasforma in strumento del suo disegno di salvezza. (Ecclesiaste: temperamento triste, invita l'uomo ad affidarsi a dio considerando l'amarezza della vita dell'uomo; Ecclesiastico è di tono opposto, è positivo e vivace percorso da un atteggiamento benevolo). Se dunque la chiesa si definisce come il divino attraverso l'umano, tale aspetto umano nella singola persona si esprimerà attraverso il temperamento e la mentalità della persona stessa. L'uomo è cristiano con tutta la sua particolare libertà: il che vuol dire che l'uomo attua la sua libertà quanto vuole. (l'ideale cristiano sarà attuato nella misura in cui la libertà del cristiano lo vuole).In questo senso il messaggio cristiano è legato alla serietà e moralità dell'uomo. Il metodo che dio ha seguito gioca tutto sulla libertà. Per definizione se il messaggio divino che la chiesa ci propone dovrà passare attraverso l'uomo cioè attraverso un limite, è assodato che mai la libertà umana realizzerà integralmente l'ideale. Dio si è legato a questa nostra particolare attuazione della libertà con cui ogni singolo uomo risponde alla capacità di infinito che è in lui e alle richieste di dio. La libertà delle persone è ciò attraverso cui si comunica il divino. OBIEZIONE: come è possibile giudicare la chiesa inducendo il mio giudizio a partire dall'uomo? Se la chiesa dice di essere una realtà fatta di uomini attraverso cui si veicola il divino non la si può giudicare elencando i delitti e le tristezze che fanno parte dell'uomo. Nefandezze e angustie non sono materiale attraverso cui esprimere giudizi sulla chiesa. Quindi il dovere degli uomini davanti ai difetti è quello di intervenire con il proprio sforzo per ridurre tali difetti con la saggezza. RICERCA DEL VERO: la chiesa è umana e divina. Non potendo basarci su giudizio dell'uomo nel caratterizzare la chiesa, è necessario considerare il contenuto vero della ricerca. Significa che i difetti dell'uomo, che saranno sempre presenti, non vanno considerati ma bisogna ricercare il valore, in quanto la chiesa è stata salvata da coloro che perseguendo il vero e il reale amando il valore e l'ideale, hanno mostrato al mondo che il loro sguardo badava al tesoro e non al fango. Non bisogna farsi mistificare dall'errore proprio o altrui o cadere in forme di disperazione. MOMENTO STORICO-CULTURLE: l'uomo è caratterizzato dalla storia in cui è inscritto. Perciò i valori che la chiesa presenta hanno un tempo. Compito del cristianesimo infatti è comunicare i valori in modo che siano sempre utili all'uomo e facendo si che il valore non sia mai circoscritto a determinate circostanze. Si trascende dunque l'ideale individualistico tipico del rinascimento ma ci si basa sulla compagnia di gesu attraverso la quale si contestualizza l'uomo in una realtà organica che non lo trascende. -Capitolo secondo: una missione della chiesa verso l'uomo terreno l'umano è stato scelto da dio come strumento di comunicazione esistenziale di sé. La funzionalità della chiesa è implicita nella consapevolezza del prolungamento di dio: è funzionalità di gesu stesso. Ciò significa che la parola è fondamentale per descriverne la struttura: il verbo si è comunicato all'uomo facendosi carne. Due sono le parole importanti: persona= anima/irriducibilità dell'io e regno di dio= affermazione di un significato verso cui tutto tende. La chiesa come prolungamento di cristo pretende di dare all'uomo questa parola: la persona come essere immortale in funzione del regno di dio come ordine segreto delle cose, che il tempo oscura ma anche conduce verso la sua chiarezza definitiva. L'educazione religiosa quindi consiste in questo continuo richiamo alla dipendenza da dio. È una costante preoccupazione pedagogica perchè l'uomo abbia coscienza di dio: l'indipendenza dell'uomo è tracciata dalla dipendenza da dio, e dio mi rende libero. La chiesa dunque sollecita a un retto atteggiamento nei confronti di se stessi e dell'esistenza. La chiesa offre la posizione ottimale per affrontare i problemi. Se è vissuta la coscienza della dipendenza umana i problemi si situeranno in una posizione più facilitante la soluzione. Tuttavia il compito della chiesa non è offrire soluzioni già confezionate altrimenti verrebbe meno al suo compito educativo. I problemi dell'uomo sono suddivisi in 4 categorie: cultura= considera i problemi connessi alla ricerca della verità; amore= problemi che l'uomo sperimenta riguardo alla ricerca della sua completezza; lavoro= cioè esprimere la personalità con aspettative sulla realtà di tempo e spazio; politica= problema della convivenza umana. La soluzione ai singoli problemi deve essere cercata dall'uomo, tale compito è affidato alla sua libertà dentro quella di dio che si attua nella storia. L'uomo è all'interno di una possibilità di soluzione perche dio ci ha immesso nella storia e proprio nella storia l'uomo non accetterà di vivere l'atteggiamento religioso e anche quando lo accettasse non riuscirà a mantenerlo. La religiosità dunque non sarà vissuta adeguatamente nel tempo. Quanto più l'evoluzione umana avanza tanto più si mostra l'ambivalenza tra bene e male. Quindi la chiesa propone un cammino verso una meta: ognuno si deve sforzare di affrontare i problemi dal punto di vista di una religiosità autentica. (due atteggiamenti morali: 1)fariseo considerato fedele custode delle leggi divine pregando ringrazia gesu di non essere ladro e peccatore come altri 2) pubblicano prega dio di avere pietà di lui in quanto peccatore. Gesu condanna l'atteggiamento del fariseo perchè sfugge e rinnega la tensione della sua vita mentre il pubblicano la esprime nel suo profondo disagio) -capitolo terzo.:il divino che la chiesa intende comunicare COMUNICARE LA VERITA': è il primo passo attraverso cui il divino si comunica nella chiesa. Dio attraverso la chiesa aiuta l'uomo a raggiungere chiarezza e sicurezza nel percepire i significati ultimi della propria esistenza. La comunicazione del divino come comunicazione di verità ha a che fare con il modo di concepire la propria vita. La comunicazione di verità avviene in due modi: 1) Il magistero ordinario è la modalità normale con cui la Chiesa comunica il suo insegnamento: esso si può esercitare tramite encicliche, lettere pastorali, altri atti scritti, o attraverso la predicazione orale da parte del papa e dei vescovi.Il magistero ordinario è proprio del papa, che lo esercita nei confronti di tutta la Chiesa, e dei vescovi, che lo esercitano ciascuno immediatamente sulla propria Chiesa locale e solo mediatamente, nel collegio dei vescovi, sulla Chiesa universale. 2) Il magistero straordinario, invece, consiste in un pronunciamento di un concilio ecumenico(ad esso compete la suprema autorità nella Chiesa, sia sul piano disciplinare sia sul piano dottrinale) o il magistero del papa quando parla ex cathedra (intervento personale del pontefice), che definisce una verità di fede di natura dogmatica secondo le forme dettate dal dogma dell'infallibilità papale.(1870) COMUNICARE LA REALTA' DIVINA: oltre a trovarci di fronte ad una realtà espressa dal Verbo, ci si trova davanti ad una realtà divina evocata dall'espressione “figli di dio” comunicazione che tocca l'essere dell'uomo e lo muta. Ciò è sottolineato dalla partecipazione soprannaturale all'essere: grazia soprannaturale o santificante. Grazia: indica l'assoluta gratuità del fenomeno che definisce il valore divino perchè il comunicarsi del divino è gratuito. Santificante: il santo è colui che aderisce a dio . La grazia è santificante perchè è dio che ha iniziato con se stesso e ha prolungato il suo disegno nell'umanità. SACRAMENTO: se la realtà si comunica attraverso il magistero, la realtà divina si comunica nel sacramento. Esso nella pratica cristiana da un lato indica la comunicazione della realtà divina nella persona di cristo (mysterion in greco); dall'altro evoca un sacro patto di fedeltà (sacramentum in latino). Così la chiesa dice di essere il sacramento luogo in cui la presenza della forza divina si vede e sempre si vedrà. I sacramenti in senso stretto sono il prolungamento dei gesti redentori di gesu. Il sacramento è gesto della chiesa come tale: battesimo= gesto con cui cristo afferra l'uomo e lo porta con se. Eucarestia= gesto che rende possibile il cammino verso dio. Confessione= gesto di perdono di cristo. Unzione= gesto per risanare dalla fragilità fisica e morale. Matrimonio= procrea ed educa. La partecipazione dell'uomo al sacramento deve essere compiuta come persona libera e come coscienza piena. La libertà dell'uomo è condizione essenziale della salvezza. Obiezione: ma se la persona è libera perchè viene battezzato il bambino cui non è consentito scegliere liberamente? Risposta: la libertà della persona è concepita dalla chiesa profondamente inscritta in un contesto comunitario, in un corpo. La persona dunque non è vista in personale autonomia. Il sacramento è la forma più semplice di preghiera in quanto è alla portata di tutti. Così davanti alla Grande Presenza che si comunica all'uomo, questo risponde con la sua libera presenza: forma di preghiera più adeguata. Il sacramento è il gesto gratuito per eccellenza in quanto è l'affermazione della morte e della resurrezione di cristo come senso dell'esistenza e della storia. L'uomo attraverso il sacramento rivela l'esistenza del divino con la propria comunità, il sacramento richiede la fede.