Pensiero Mitico
Benvenuti in questo video in cui trattiamo il pensiero mitico.
Nello specifico all'interno di questa lezione vedremo le caratteristiche del pensiero mitico, i protagonisti e le funzioni del mito.
Iniziamo proprio dalle caratteristiche del pensiero mitico.
I miti fanno riferimento ad eventi sull'origine del mondo e sulle cause del mondo attuale.
E abbiamo diversi tipi: ci sono le cosmogonie, che sono le teorie proprio sull'origine dell'universo e le teogonie che riguardano le sorti del mondo, quindi non le origini ma proprio le sorti, e vengono spiegate tramite lotte tra divinità o spiriti.
Il mito ignora il tempo.
Infatti le azioni dei protagonisti non considerano la sequenza temporale e soprattutto, magari per delle azioni in cui è necessario, ad esempio, per svolgerle una settimana, un mese, ma anche anni, possono essere fatte anche in pochi minuti o in qualche secondo.
La natura nel mito viene antropomorfizzata, ad esempio nel linguaggio.
Infatti, molti animali possono parlare all'interno dei miti; d'altra parte gli umani hanno delle caratteristiche tipiche degli
animali, come volare.
Quindi, c'è una situazione originaria di equilibrio cosmico e di unità, proprio perché le differenze che ci sono tra la natura e gli esseri umani vengono ridotte perché le caratteristiche dell'uno vengono date all'altra categoria e viceversa.
Vediamo i protagonisti del pensiero mitico.
I personaggi del mito ignorano lo spazio.
Infatti i protagonisti dei miti agiscono in luoghi impossibili da frequentare per gli uomini e, più in generale, per la maggior parte degli esseri viventi.
Pensiamo a tutta la mitologia greca, il monte Olimpo: quando è nata e si trattava proprio di luoghi che gli esseri umani non potevano visitare.
Oppure ad esempio, le nuvole il cielo, sott'acqua.
Ci sono proprio dei luoghi in cui avvengono i miti, che in teoria non sono visitabili.
Per questo sono dei luoghi impossibili.
E praticamente in tutti i miti all'origine del mondo c'è una rottura dell'equilibrio originario e spesso questa rottura è raffigurata come la conseguenza dell'azione di un personaggio.
Questo non solo nella mitologia, ma lo troviamo anche nella religione: pensiamo nella Bibbia, Adamo ed Eva quando Eva mangia la mela, c'è una rottura dell'equilibrio originario.
E questo c'è in tutti i miti, praticamente in tutte le varie culture, e questo personaggio in antropologia viene chiamato Trickster.
Può essere mezzo uomo e mezzo animale, oppure un animale o un uomo semidivino anche un eroe.
Vediamo adesso proprio le funzioni del mito.
Abbiamo una funzione speculativa, quindi il fatto che il mito spiega proprio il mondo e le sue origini.
Abbiamo una funzione pedagogica che quindi il mito serve per educare le nuove generazioni, pensiamo come a delle storie che vengono raccontate proprio a fini educativi.
Ha una funzione sociologica e quindi spiegare le relazioni sociali tramite il mito.
Ha anche una funzione classificatoria.
Infatti il mito permette di classificare e organizzare fenomeni.
Secondo Malinowski, poi il mito è anche una sorta di autorizzazione all'attuazione di alcuni riti.
Poi può essere un codice morale di comportamento; infatti il mito a volte ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato, quindi può avere proprio una funzione di codice morale, una funzione morale.
E un'altra funzione è quella di rappresentare la realtà sociale.
Infatti spesso sempre pensiamo alla mitologia greca i personaggi dei miti hanno delle caratteristiche che hanno gli esseri umani, fanno delle cose, svolgono delle azioni che rappresentano proprio la realtà di tutti i giorni.